Il contributo dell'Italia alla costruzione dell'Algeria indipendente La ...

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11.07.2015 Views

ilità di risorse “intangibili” come le conoscenze,la formazione, il capitale umano qualificato.I distretti di piccole e medie imprese hanno saputorispondere alla crisi recente riposizionandosinei principali mercati di riferimento e hanno profondamenteridefinito le proprie strategie organizzative,mostrando così chiaramente il valore di unmodello flessibile, proattivo e, per molti aspetti,inesauribile. E’ un modello a “tripla A”, ovvero“adattativo, affidabile, alternativo”, attraverso ilquale le imprese dei distretti captano i possibilimutamenti della domanda e degli orientamentidel mercato e propongono innovazioni di prodottoo di processo, operando attraverso “reti” semprepiù leggere di cooperazione a cominciare dal livellolocale.Nel periodo gennaio-settembre 2010 le esportazionidei 101 distretti italiani sono cresciute del10,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.Il settore della meccanica torna a spingere,con un incremento del 14,9%, seguito dall’abbigliamento-moda,protagonista di un buon recupero,tanto che è cresciuto del 10,8%. L’exportdei distretti dell’arredo-casa, a sua volta, è salitodel 5,8%, quello dei distretti dell’alimentare-vinidel 4,7% e, infine, quello dei distretti hi-tech del7,4%. Non sono più, dunque, solo i settori alimentaree hi-tech a controbattere la crisi, bensì tutti icomparti dell’eccellenza manifatturiera italiana.Per il 2011 le imprese che prevedono un incrementodel fatturato sono il 24%, mentre il 69%indica una tenuta dei livelli raggiunti nel 2010.I legami tra imprese all’interno dei distretti, specialmentenel caso delle cosiddette “reti di produzione”,sono in larga misura rapporti di subfornituradagli intrecci sempre più articolati. Altreforme di collaborazione vanno dai consorzi perl’export e l’internazionalizzazione agli acquisti intelles que la connaissance, la formation, et le capitalhumain qualifié.Les districts de petites et moyennes entreprises ontsu répondre à la crise récente en se repositionnant surleurs marchés respectifs, et ont profondément revuleurs stratégies organisationnelles, en montrant clairementla valeur d’un modèle fl exible, proactif et, deplusieurs points de vue, inépuisable. C’est un modèle“triple A”, c’est-à-dire “adaptable, fiable, alternatif”,grâce auquel les entreprises des districts captent leschangements possibles de la demande et l’évolutiondu marché, et proposent des innovations de processusou produit, en travaillant en “réseaux” de plus en pluslégers de coopération, en commençant par le niveaulocal.Pendant la période janvier/septembre 2010, lesexportations des 101 districts italiens ont augmentéde 10,5% par rapport à la même période de l’annéeprécédente. Le secteur de la mécanique recommenceà jouer un effet d’entraînement, avec un accroissementde 14,9%, suivi par l’habillement/mode, protagonisted’une bonne reprise (croissance de 10,8%).L’export des districts de l’ameublement pour maisona augmenté, à son tour, de 5,8%, celui des districtsde l’alimentaire/vins de 4,7% et, pour finir, celuides districts hi-tech de 7,4%. Donc, ce ne sont plusuniquement les secteurs alimentaires et hi-tech quicontrastent la crise, mais tous les secteurs de l’excellencemanufacturière italienne.Pour 2011, les entreprises qui prévoient une augmentationdu chiffre d’affaires sont 24%, tandis que69% indiquent le maintien des niveaux de 2010.Les liens entre entreprises à l’intérieur des districts,spécialement dans le cas de ce qu’on appelle “réseauxde production”, sont pour la plupart des rapports desous-traitance avec une “imbrication” de plus en plusstructurée. D’autres formes de collaboration vont desconsortiums pour l’export et l’internationalisation,166

comune di materie prime. Nessuna contrapposizioneo esclusione, quindi, tra reti e distretti, bensìuno strumento in linea con l’esigenza di maggioreflessibilità.Sono molteplici i punti di forza su cui il sistemadistrettuale delle PMI italiane può fare affidamento.Innanzitutto il patrimonio imprenditoriale, unvero e proprio giacimento di persone con capacitàdi iniziativa e spirito di sacrificio, che rappresentauna parte importante della ricchezza nazionale.Basti ricordare che l’Italia è uno tra i paesi che ognianno crea il maggior numero di nuove imprese,che hanno tra i più alti tassi di sopravvivenza. Poiquella combinazione di fattori che hanno costituitofino ad oggi il successo del made in Italy nelmondo: la passione per il prodotto, la sensibilitàal design, la qualità costruttiva, la competenza tecnica,l’attenzione al cliente. Il successo e la culturadelle PMI sono ancora strettamente legati alla personadell’imprenditore ed associati alla sua personaleesperienza.Come possono le piccole e medie imprese continuarefar fronte alla sfida dell’ internazionalizzazionee globalizzazione dei mercati? una delle migliorisoluzioni - non certamente l’unica - è quella chele PMI ricorrano come già detto a collaborazioni“in rete” con altre imprese non solo nazionali, maanche di Paesi vicini come quelli europei e del Mediterraneo,stabilendo alleanze transnazionali chepermettano di neutralizzare molti dei limiti derivantidalla scarsità di risorse finanziarie interne edi accesso al credito e poter affrontare l’invadenzadelle imprese maggiori.In questo quadro, l’Algeria offre alle PMI italianele potenzialità di un Paese determinato ad affermarsicome mercato di riferimento e porta di ingressoper l’intera piazza africana. Le condizioni cisono: il quadro macroeconomico è solido, in creauxachats en commun de matières premières. Pasd’opposition ni d’exclusion, donc, entre réseaux etdistricts: il s’agit d’instruments alignés sur l’exigenced’une plus grande fl exibilité.Les points de force sur lesquels le système des districtsdes PME italiennes peut compter, sont nombreux.Avant tout, le patrimoine d’entreprenariat, avec unvéritable gisement de personnes ayant une capacitéd’initiative et un esprit de sacrifice, qui représenteune partie importante de la richesse nationale. Ilsuffi t de rappeler que l’Italie est parmi les pays quicréent chaque année le plus grand nombre de nouvellesentreprises ayant un taux de survie parmi les plusélevés. Ensuite, la combinaison de facteurs qui ontreprésenté jusqu’à présent le succès du made in Italydans le monde: la passion pour le produit, la sensibilitépour le design, la qualité de la construction, lacompétence technique, l’attention pour le client. Lesuccès et la culture des PME sont encore étroitementliés à la personne de l’entrepreneur et associés à sonexpérience personnelle.Comment les petites et moyennes entreprises peuvent-ellescontinuer à faire face au défi de l’internationalisationet de la globalisation des marchés? Unedes meilleures solutions – certainement, pas la seule– est que les PME adoptent des collaborations “enréseaux” avec d’autres entreprises, pas uniquementnationales, mais aussi de pays proches comme ceuxeuropéens et de la Méditerranée, en établissant desalliances transnationales permettant de neutraliserbeaucoup de limites dues à l’insuffi sance de ressourcesfinancières internes et aux difficultés d’accès au crédit,et affronter la présence encombrante des entreprisesplus grandes.Dans ce cadre, l’Algérie offre aux PME italiennesles potentialités d’un Pays décidé à s’affi rmer commemarché de référence et porte d’accès à toute l’Afrique.Les conditions sont réunies: le contexte macroécono-167

comune di materie prime. Nessuna contrapposizioneo esclusione, quindi, tra reti e distretti, bensìuno strumento in linea con l’esigenza di maggioreflessibilità.Sono molteplici i punti di forza su cui il sistemadistrettuale delle PMI italiane può fare affidamento.Innanzitutto il patrimonio imprenditoriale, unvero e proprio giacimento di persone con capacitàdi iniziativa e spirito di sacrificio, che rappresentauna parte importante della ricchezza nazionale.Basti ricordare che l’Italia è uno tra i paesi che ognianno crea il maggior numero di nuove imprese,che hanno tra i più alti tassi di sopravvivenza. Poiquella combinazione di fattori che hanno costituitofino ad oggi il successo del made in Italy nelmondo: la passione per il prodotto, la sensibilitàal design, la qualità costruttiva, la competenza tecnica,l’attenzione al cliente. <strong>Il</strong> successo e la culturadelle PMI sono ancora strettamente legati <strong>alla</strong> personadell’imprenditore ed associati <strong>alla</strong> sua personaleesperienza.Come possono le piccole e medie imprese continuarefar fronte <strong>alla</strong> sfida dell’ internazionalizzazionee globalizzazione dei mercati? una delle migliorisoluzioni - non certamente l’unica - è quella chele PMI ricorrano come già detto a collaborazioni“in rete” con altre imprese non solo nazionali, maanche di Paesi vicini come quelli europei e del Mediterraneo,stabilendo alleanze transnazionali chepermettano di neutralizzare molti dei limiti derivantid<strong>alla</strong> scarsità di risorse finanziarie interne edi accesso al credito e poter affrontare l’invadenzadelle imprese maggiori.In questo quadro, l’Algeria offre alle PMI italianele potenzialità di un Paese determinato ad affermarsicome mercato di riferimento e porta di ingressoper l’intera piazza africana. Le condizioni cisono: il quadro macroeconomico è solido, in creauxachats en commun de matières premières. Pasd’opposition ni d’exclusion, donc, entre réseaux etdistricts: il s’agit d’instruments alignés sur l’exigenced’une plus grande fl exibilité.Les points de force sur lesquels le système des districtsdes PME italiennes peut compter, sont nombreux.Avant tout, le patrimoine d’entreprenariat, avec unvéritable gisement de personnes ayant une capacitéd’initiative et un esprit de sacrifice, qui représenteune partie importante de la richesse nationale. <strong>Il</strong>suffi t de rappeler que l’Italie est parmi les pays quicréent chaque année le plus grand nombre de nouvellesentreprises ayant un taux de survie parmi les plusélevés. Ensuite, la combinaison de facteurs qui ontreprésenté jusqu’à présent le succès du made in Italydans le monde: la passion pour le produit, la sensibilitépour le design, la qualité de la construction, lacompétence technique, l’attention pour le client. Lesuccès et la culture des PME sont encore étroitementliés à la personne de l’entrepreneur et associés à sonexpérience personnelle.Comment les petites et moyennes entreprises peuvent-ellescontinuer à faire face au défi de l’internationalisationet de la globalisation des marchés? Unedes meilleures solutions – certainement, pas la seule– est que les PME adoptent des collaborations “enréseaux” avec d’autres entreprises, pas uniquementnationales, mais aussi de pays proches comme ceuxeuropéens et de la Méditerranée, en établissant desalliances transnationales permettant de neutraliserbeaucoup de limites dues à l’insuffi sance de ressourcesfinancières internes et aux difficultés d’accès au crédit,et affronter la présence encombrante des entreprisesplus grandes.Dans ce cadre, l’Algérie offre aux PME italiennesles potentialités d’un Pays décidé à s’affi rmer commemarché de référence et porte d’accès à toute l’Afrique.Les conditions sont réunies: le contexte macroécono-167

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