Il contributo dell'Italia alla costruzione dell'Algeria indipendente La ...
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una quota nel 2010 dell’8,2% sul totale.Dal punto di vista strutturale, per molti anni lacrescita economica italiana si è basata su un sistemacaratterizzato da una specializzazione produttivafortemente incentrata nei settori tradizionali(tessile/abbigliamento, cuoio/calzature, legno/mobile)e da un numero elevato di piccole e piccolissimeimprese - per lo più agglomerate in distrettiindustriali - e localizzate in specifiche aree geografiche,strettamente collegate con l’ambiente dellacampagna e delle piccole e medie città.Le botteghe hanno lasciato il posto a laboratorie piccole fabbriche, raddoppiando in pochi annila propria capacità produttiva: ne sono esempio ilcomparto mobiliero, quello della meccanica legataalla produzione di cicli e motocicli, quello alimentaree quello degli elettrodomestici, vero e propriosimbolo del miracolo economico italiano deglianni ’60.Gli straordinari successi riscossi sui mercati internazionalidai distretti industriali di piccole impresetra gli anni ’70 e ’80 hanno alimentato lateoria del “piccolo è bello” che riconosceva nellePMI italiane un fattore di forza dell’intero sistemaeconomico.Nel corso degli anni i distretti si sono infatti dimostraticapaci di resistere alle fasi economichenegative - anche di vasta portata come quelle petrolifere- grazie alla loro elevata flessibilità che hapermesso di rispondere con una certa velocità aduna domanda finale sempre più mutevole e differenziata.I distretti industriali rappresentano il modelloproduttivo e organizzativo alla base del successodell’economia italiana perché, sfruttando l’appartenenzaad uno stesso territorio, la collaborazionetra PMI le ha aiutate a investire maggiormente inricerca e sviluppo, in formazione ed a ridurre i copersonneld’origine étrangère de +147.000 unités,correspondant en 2010 à 8,2% du total.Du point de vue structurel, pendant plusieursannées la croissance économique italienne s’est baséesur un système caractérisé par une spécialisation productivefortement axée sur les produits traditionnels(textile/habillement, cuir/chaussures, bois/meubles) etun nombre élevé d’entreprises petites et très petites –pour la plupart regroupées en districts industriels – etsituées dans des zones géographiques spécifiques, étroitementliées à l’environnement de la campagne et desvilles moyennes et petites.Les boutiques ont laissé la place à des ateliers et despetites usines, en doublant en l’espace de quelques annéesleur capacité productive: des exemples sont le secteurde l’ameublement, celui de la mécanique liée àla production de vélos et motocycles, celui alimentaireet celui des électroménagers, véritable symbole du miracleéconomique italien des années ’60.Les succès extraordinaires obtenus sur les marchésinternationaux par les districts industriels de petitesentreprises entre les années ’70 et ’80, ont alimentéla théorie que “petit, c’est beau” qui reconnaissait lesPME comme facteur de force de tout le système économique.Au cours des années, les districts se sont en effetmontrés capables de résister aux phases économiquesnégatives – même de grande portée comme celle pétrolière– grâce à leur grande fl exibilité qui a permis derépondre assez rapidement à une demande finale deplus en plus changeante et diversifiée.Les districts industriels représentent le modèle productifet organisationnel à la base du succès de l’économieitalienne parce que, en exploitant l’appartenanceà un même territoire, la collaboration entrePME les a aidées à investir davantage en recherche etdéveloppement et en formation, et à réduire les coûtsde production.164
sti di produzione.L’attuale globalizzazione dei mercati ha posto lePMI di fronte alla necessità, ma anche opportunità,di ampliare i propri orizzonti e di assumeredimensioni globali. L’inserimento nelle reti internazionalidi produzione e conoscenze non sminuisce,anzi amplifica, la rilevanza del “locale”, ovverodi quell’insieme di fattori tipici di un territorio checoncorrono a determinare il grado di competitivitàdelle aziende.Gli elementi che influiscono sulla capacità dellepiccole imprese di competere con profitto sui mercatiinternazionali sono: il sistema di infrastrutturefisiche e immateriali, l’interazione con i fornitorilocali, i rapporti con le istituzioni bancarie e icentri di ricerca, incluse le Università. Quello checomunemente viene definita filiera, nel distretto èsviluppata in maniera eccezionale e questo rendepossibile rispondere con grande flessibilità.La forte relazione impresa-territorio esprime lasua forza anche nella direzione contraria, attraversoil contributo delle attività imprenditoriali allosviluppo economico locale: di primaria importanzarisultano in tal senso gli spillover di conoscenzae tecnologia che le imprese di successo produconosul tessuto produttivo circostante, per non parlaredelle ricadute positive in termini di occupazione.La parola d’ordine per le PMI continua ad esserela creatività, che non comprende solo l’estetica deiprodotti, ma anche l’innovazione. Le piccole impreseche non hanno né i mezzi, né la cultura perfare innovazione e per portare avanti dei piani strategicidi medio lungo periodo hanno comunquebisogno di sostegno da parte del governo e delleAssociazioni di categoria: l’obiettivo strategico eprioritario sostenere l’evoluzione della competitivitàdel distretto diventa incentivare la crescita dimensionaled’impresa e alimentare la sua disponi-L’actuelle globalisation des marchés a placé les PMEface à la nécessité, mais aussi l’opportunité, d’élargirleurs horizons et prendre des dimensions globales.L’insertion dans les réseaux internationaux de productionet connaissances ne diminue pas, mais aucontraire elle amplifie, l’importance du “local”, c’està-direl’ensemble de facteurs typiques d’un territoirequi contribuent à déterminer le degré de compétitivitéde ses entreprises.Les éléments qui infl uent sur la capacité des petitesentreprises à être compétitives sur les marchés internationaux,sont les suivants: le système d’infrastructuresphysiques et incorporelles, l’interaction avec lesfournisseurs locaux, les rapports avec les institutionsbancaires et les centres de recherche, y compris lesUniversités. Ce qu’on définit généralement filière, estdéveloppée de façon exceptionnelle dans le district, etcela rend possible de réagir avec une grande fl exibilité.Le fort rapport entreprise/territoire exprime sa forcemême dans la direction inverse, grâce à la contributiondes activités entrepreneuriales au développementéconomique local: dans ce sens, les effets d’entraînementde connaissance et technologie que les entreprisesde succès produisent sur le tissu productif, s’avèrentd’une importance primordiale, sans parler des retombéespositives en termes d’emploi.Le mot d’ordre pour les PME continue à être lacréativité, qui ne concerne pas seulement l’esthétiquedes produits, mais aussi l’innovation. Les petites entreprisesqui n’ont ni les moyens ni la culture pourinnover et réaliser des plans stratégiques de moyen etlong terme, ont toutefois besoin du soutien du gouvernementet des associations d’entrepreneurs: l’objectifstratégique et prioritaire pour soutenir l’évolution dela compétitivité du district, devient celui d’encouragerla croissance de la taille des entreprises et alimenterleur disponibilité de ressources “incorporelles”165
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sti di produzione.L’attuale globalizzazione dei mercati ha posto lePMI di fronte <strong>alla</strong> necessità, ma anche opportunità,di ampliare i propri orizzonti e di assumeredimensioni globali. L’inserimento nelle reti internazionalidi produzione e conoscenze non sminuisce,anzi amplifica, la rilevanza del “locale”, ovverodi quell’insieme di fattori tipici di un territorio checoncorrono a determinare il grado di competitivitàdelle aziende.Gli elementi che influiscono sulla capacità dellepiccole imprese di competere con profitto sui mercatiinternazionali sono: il sistema di infrastrutturefisiche e immateriali, l’interazione con i fornitorilocali, i rapporti con le istituzioni bancarie e icentri di ricerca, incluse le Università. Quello checomunemente viene definita filiera, nel distretto èsviluppata in maniera eccezionale e questo rendepossibile rispondere con grande flessibilità.<strong>La</strong> forte relazione impresa-territorio esprime lasua forza anche nella direzione contraria, attraversoil <strong>contributo</strong> delle attività imprenditoriali allosviluppo economico locale: di primaria importanzarisultano in tal senso gli spillover di conoscenzae tecnologia che le imprese di successo produconosul tessuto produttivo circostante, per non parlaredelle ricadute positive in termini di occupazione.<strong>La</strong> parola d’ordine per le PMI continua ad esserela creatività, che non comprende solo l’estetica deiprodotti, ma anche l’innovazione. Le piccole impreseche non hanno né i mezzi, né la cultura perfare innovazione e per portare avanti dei piani strategicidi medio lungo periodo hanno comunquebisogno di sostegno da parte del governo e delleAssociazioni di categoria: l’obiettivo strategico eprioritario sostenere l’evoluzione della competitivitàdel distretto diventa incentivare la crescita dimensionaled’impresa e alimentare la sua disponi-L’actuelle globalisation des marchés a placé les PMEface à la nécessité, mais aussi l’opportunité, d’élargirleurs horizons et prendre des dimensions globales.L’insertion dans les réseaux internationaux de productionet connaissances ne diminue pas, mais aucontraire elle amplifie, l’importance du “local”, c’està-direl’ensemble de facteurs typiques d’un territoirequi contribuent à déterminer le degré de compétitivitéde ses entreprises.Les éléments qui infl uent sur la capacité des petitesentreprises à être compétitives sur les marchés internationaux,sont les suivants: le système d’infrastructuresphysiques et incorporelles, l’interaction avec lesfournisseurs locaux, les rapports avec les institutionsbancaires et les centres de recherche, y compris lesUniversités. Ce qu’on définit généralement filière, estdéveloppée de façon exceptionnelle dans le district, etcela rend possible de réagir avec une grande fl exibilité.Le fort rapport entreprise/territoire exprime sa forcemême dans la direction inverse, grâce à la contributiondes activités entrepreneuriales au développementéconomique local: dans ce sens, les effets d’entraînementde connaissance et technologie que les entreprisesde succès produisent sur le tissu productif, s’avèrentd’une importance primordiale, sans parler des retombéespositives en termes d’emploi.Le mot d’ordre pour les PME continue à être lacréativité, qui ne concerne pas seulement l’esthétiquedes produits, mais aussi l’innovation. Les petites entreprisesqui n’ont ni les moyens ni la culture pourinnover et réaliser des plans stratégiques de moyen etlong terme, ont toutefois besoin du soutien du gouvernementet des associations d’entrepreneurs: l’objectifstratégique et prioritaire pour soutenir l’évolution dela compétitivité du district, devient celui d’encouragerla croissance de la taille des entreprises et alimenterleur disponibilité de ressources “incorporelles”165