Bulletin de liaison et d'information - Institut kurde de Paris

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IL N OSTRO INVIATO NEL Nuovo GIRO DI VITE DI ANKARA
Moderati, eletti a sehiaeeiante maggioranza dopa il tardivo
rieonoseimento deliara partita, i tre primi eittadini sono ,stati
arrestati dalla polizia turea e rilaseiati per le pressioni daU'estera
Se il sindaco è curdo va in galera
Dl Alessandro Gori
DIYARBAKIR.
Revue de Presse-Press Review-Berhevoka Çapê-Rivista Stampa-Dentro de la Prensa-Baszn Özeti
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1'intervista era fissata per le 13 di domenica 20
febbraio, nella sede dei comune di Diyarbakir, il capoluogo
del Kurdistan; nel Sudest della Turchia. Avrebbe dovuto
rilasciare l'intervista Faridun Çelik, il politico trentatreenne
che neUe ultime elezioni turche era riuscito a diventaie sindaco
per il partito pro-curdo Hadep.
«Çelik non darà nessuna intervista oggi», comunica
uno degli ufficiali di polizia che in massa presidiano la
zona, senza voler aggiungere altre spiegazioni e invitando i
cronisti ad andarcene con la consueta «simpatia» dei poliziotti
turchi. La dsposta è nella sede dell'Hadep, Sabato
pomeriggio Çelik, di ritorno da una serie di incontri in
Germania, insieme a Selim Özalp, sindaco di Siirt, e
Feyzullah Karaaslan, primo cittadino di Bingöl, tutti dello
stesso partito, sono stad fermati in ciçtà dalla polizia turca,
fatti scendere dall'auto e arrestati con l'accusa di avere
legami con il pkk.La storia, grazie anche alle pressioni
internazionali esercitate su Ankara da Unione Europea e
Stad Uniti, è per il momento andata a finire bene: i tre
sono stad Iiberati luned! 28 febbraio. Ma anche illorn rilascio
ha costituito un'occasione per nuovi scontri: la folla
giubilance che Ii attendeva al di fuori del carcere di massima
sicurezza di Diyarbakir è stata dispersa dalla polizia a
manganellate. C'erano circa 4 mila persone, lungo la strada
che collega il carcere al centro cittadino. «Giustizia è stata
fatta», ha commentato Faridun Çelik.
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