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1 - Ecologia Mediterranea

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Blasi. Filesi. Fratini & Stanisci<br />

Inquadramento geografico, geologico e dimatko<br />

Le località rilevate sono situate nel Lazio<br />

meridionale, nel territorio della provincia di Latina<br />

(figura 1).<br />

Dai punto di vista geologico l'area è caratterizzata<br />

dai rilievi caIcarei cretacici dei Monti Ausoni, dei<br />

Monti Lepini, dei Promontorio dei Circeo, e dai<br />

depositi pleisto-olocenici della Pianura Pontina<br />

(AA.VV., 1988).<br />

Selva Piana, Molella, Arciglioni e Rovine di Circe<br />

sono collocate alla base deI Promontorio dei Circeo,<br />

sulla duna pleistocenica costituita da sabbie rosse<br />

eoliche ("Duna Antica"). Questo complesso dunare<br />

contiene una falda continua e molto estesa che si<br />

mantiene, nell'area studiata, a una profondità non<br />

superiore ai 15 metri (Mariotti, 1989).<br />

Morfologicamente la zona è caratterizzata dalla<br />

presenza dei cordoni dunari fossili che danno luogo a<br />

lievi ondulazioni dei terreno.<br />

La località Bosco dei Polverino è ubicata su un<br />

esteso deposito eolico di queste sabbie rosse, molto<br />

c1assate, con quote comprese tra 20 e 100 m s.l.m.,<br />

nell'area di raccorda tra la catena dei M.ti Lepini e<br />

quella dei M.ti Ausoni, in prossimità della sbocco<br />

sulla Pianura Pontina. Per le caratteristiche di purezza<br />

di questi depositi l'area è interessata da attività<br />

estrattive in varie fasi di coltivazione.<br />

OIiveto, Peretto, Brecciaro, Colle Palombi, La<br />

Macchia e Colonnetta, situate nelle aree pedemontane<br />

e sui versanti settentrionali dei Promontorio dei Circeo<br />

e di Monte Saiano, sono caratterizzate dalla presenza<br />

di suoli profondi derivati da falde di detrito caIcareo.<br />

S. Vito e Valle Marina sono vallate che sfociano<br />

nella Piana di Fondi aile pendici della catena dei M.ti<br />

Ausoni il cui fondovalle è costituito da depositi<br />

cOlluviali di terre rosse, la cui genesi è in relazione<br />

con variazioni climatiche ed eustatiche.<br />

Per quanto riguarda il clima si registrano<br />

precipitazioni annue di 966 mm, temperatura media di<br />

16,2°C, temperatura media mensile inferiore ai IOOC<br />

tra gennaio e febbraio e un periodo di aridità tra<br />

maggio e agosto (figura 1). Dai punto di vista<br />

fitoclimatico le aree indagate risultano appartenere al<br />

termotipo "mesomediterraneo inferiore", ombrotipo<br />

"subumido superiore" della Regione mediterranea<br />

(Blasi, 1993).<br />

ecologia mediterranea 23 (3/4) - 1997<br />

Le cenosi con sughera nel paesaggio tirrenico laziale<br />

RISULTATI<br />

Dalla c1assificazione dei rilievi sono emersi due<br />

gruppi principali rappresentati dai boschi di sughera e<br />

leccio e i boschi di fametto con sughera (figura 2). A<br />

un Iivello gerarchico inferiore è possibile individuare<br />

una variante con cerro all'interno dei boschi con<br />

sughera e leccio. Questa articolazione è ben evidente<br />

anche nel diagramma di dispersione relativo<br />

all'ordinamento dei rilievi (P.C.A., 10 e 2 0 asse:<br />

varianza cumulativa 35.15%) (figura 2): lungo il<br />

primo asse vengono segregati i rilievi con<br />

preponderanza di specie dei Quercetea ilicis (porzione<br />

negativa dell'asse) da queIIi con maggior numero di<br />

specie dei Querco-Fagetea (porzione positiva<br />

dell'asse). Lungo il seconda asse vengono invece<br />

separati tra loro i due aspetti delle sugherete dei<br />

Quercetea ilicis, il primo collocato su suoli derivati da<br />

caIcare e il seconda su sabbie silicee.<br />

Per quanto riguarda le caratteristiche corologiche<br />

delle cenosi studiate, l'ordinamento della matrice<br />

gruppi di rilievi x corotipi (figura 3) ha messo in<br />

risalto come gli elementi Mediterraneo-Atlantici e<br />

Eurimediterranei costituiscano la matrice floristicocorologica<br />

comune a tutti i tipi di vegetazione rilevata,<br />

coerentemente aile caratteristiche fitoclimatiche<br />

mesomediterranee suburnide dell'area. La cenosi più<br />

mesofila a fametto e sughera si differenzia per<br />

l'abbondanza di Pontiche e Eurasiatiche mentre gli<br />

aspetti di sughereta con leccio sono fortemente legati<br />

al corotipo Steno-Mediterraneo e W-Mediterraneo.<br />

L'insieme dei risultati floristici, cenologici e<br />

corologici conduce a individuare quindi due tipologie<br />

principali : una afferente alla classe Quercetea i/icis,<br />

aIl'alleanza Quercion ilicis, ampiamente distribuita<br />

nel territorio laziale, e un'altra, più localizzata, riferita<br />

alla classe Querco-Fagetea, all'alleanza Teucrio<br />

siculi-Quercion cerridis. La sughera quindi, come già<br />

indicato da altri autori (Blasi et al., 1993; Testi e<br />

Lucattini, 1994), si ritrova nel territorio laziale<br />

principalmente nelle cenosi più mesofile dei Quercion<br />

ilicis, che ospitano querce decidue e specie laurifille.<br />

E' possibile pero identificare anche un querceto<br />

deciduo con sughera nell'area planiziare subcostiera,<br />

dove la compagine floristica è già di chiara pertinenza<br />

dei Querco-Fagetea.<br />

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