Paradis - Maxence Caron - Site Officiel

CANTOII.
Béatrice in suso, ed io in Ici guardava :
E forse in tanto, in quanto un quadrel posa, .
E vola, e dalla noce si dischiava,
Giunto mi vidi, ove mirabil cosa
Mi torse '1 viso a se : e perô quella,
Cui non potea mia ovra essere ascosa,
Volta ver me si lieta, corne bella,
Drizza la mente in Dio grata, mi disse ,
Che n' ha congiunti con la prima stella.
Pareva a me, clie nube ne coprisse
Lucida, spessa, solida e pulita,
Quasi adamante che lo Sol ferisse.
Per entro se 1' eterna margherita
Ne ricevette, com' acqua recepe
Raggio di luce, permanendo imita.
S'io era corpo, e qui non si concepe,
Com' una dimensione altra patio,
Ch' esser convien se corpo in corpo repc,
Accender ne dovria più il disio
Di veder quella essenzia, in che si vede,
Come nostra natura e Dio s' uuio.
Li si vedrà ciô che tcnem per fede
Non dimostrato, ma tia per se noto,
A guisa del ver primo, che 1' uom crede.
Io risposi : Madonna, si devoto,
Quant' esser posso più, ringrazio Lui,
T.o quai dal mortal mondo m' ha rimoto.