Le Tre Fasi - Fuoco Sacro
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w w w . e p i s t e m e . i t<br />
immediatamente dopo: et hoc dissolutione, quo peracto, maximam habemus<br />
Philosophiam, et omnium secretorum secretum (3).E attraverso questa<br />
dissoluzione, continuata senza interruzione, abbiamo la grande Filosofia e il<br />
segreto di tutti i segreti. (Septem Tract. Cap. II).<br />
Ma affinché non siate tratti in inganno dalla parola composto, vi rivelerò<br />
che i Filosofi hanno due specie di composti. II primo è il composto della<br />
natura, quello di cui ho parlato nella prima Chiave, perché è la natura a<br />
farlo in una maniera incomprensibile per I’artista, il quale non fa che<br />
prestare la sua opera alla natura attraverso la somministrazione di cose<br />
esterne, mediante le quali essa partorisce e produce questo mirabile<br />
composto.<br />
Il secondo è il composto dell’arte; è il saggio che lo fa attraverso I’intima<br />
unione del fisso con il volatile perfettamente congiunti, con tutta la<br />
prudenza che si può acquisire dai lumi di una profonda Filosofia; il<br />
composto dell’arte non è affatto uguale nella seconda e nella terza Opera,<br />
però è sempre I’artista che lo fa. Geber lo definisce un miscuglio d’argento<br />
vivo e di zolfo, cioè di volatile e di fisso che agiscono uno sull’altro, si<br />
volatilizzano e si fissano reciprocamente fino alla perfetta fissità. Guardate<br />
I’esempio della natura, vedrete che la terra non potrebbe mai produrre frutti<br />
se non venisse penetrata dalla sua umidità, e I’umidita resterebbe sempre<br />
sterile se non venisse fermata e fissata dalla siccità della terra.<br />
Dovete pertanto convincervi che non è possibile ottenere nessun buon<br />
risultato nella nostra arte se nella prima opera non purificate il serpente nato<br />
dal limo della terra, se non rendete bianche queste fecce dense e nere, per<br />
separarne lo zolfo bianco, sale ammoniaco dei saggi, che è la loro casta Diana<br />
che si lava nel bagno.<br />
Tutto questo mistero non è che I’estrazione del sale fisso dal nostro composto<br />
nel quale consiste tutta I’energia del nostro Mercurio. L’acqua che si ottiene<br />
per distillazione porta con sé una parte di questo sale igneo, di modo che<br />
I’aspersione dell’acqua sul corpo ripetuta parecchie volte, impregna,<br />
ingrassa e feconda il nostro Mercurio, e lo rende pronto ad essere fissato,<br />
che è il compimento della seconda opera.<br />
Non si potrebbe esporre questa verità meglio di quanto ha fatto Ermes con<br />
queste parole: Cum viderem quod aqua sensim crassior, duriorque fieri<br />
inciperet, gaudebam; certo enim sciebam, ut invenirem quod quaerebam<br />
(1). Quando vedevo che I’acqua, di mano in mano piu spessa, comincia a<br />
diventare più pura, mi rallegravo, perché sapevo con certezza che avrei<br />
trovato ciò che cercavo. (Septem Tract. Cap. V).<br />
SESTA CHIAVE<br />
La sesta Chiave insegna la moltiplicazione della pietra, attraverso la<br />
ripetizione della stessa operazione che consiste solo nell’aprire e chiudere,<br />
sciogliere e coagulare, bagnare e disseccare con il ché le virtu della pietra