impossibilia-8-octubre-2014

impossibilia-8-octubre-2014 impossibilia-8-octubre-2014

10.07.2015 Views

cultura orale. A meza strada tra la pedagogia e una nuova tipologia leteraria, questo genere di testiscolastici, in voga sopratuto nela I Repubblica, maschera gli strumenti pedagogici e i contenuti didaticicon l’arte del racconto e la “fiction”, al centro dela quale agiscono i protagonisti, appunto, dei bambini.Quando perciò si considera la produzione di questi anni il Tour de la France par deux enfants nonsembra certo costituire né un’eccezione 9 né una novità rispeto al pasato (Cfr. per esempio AbbéBarthélémy, 1787 o Malte Brun, 1841), né tanto meno sembra distacarsi dala produzione contemporaneaper originalità di intenti o modalità di realizazione. Il testo di G. Bruno riprende infati lo schema del“roman scolaire”, di cui conserva molti ingredienti. È infati un’opera di immaginazione, ha comeprotagonisti due bambini, racconta l’esperienza di un percorso atraverso i vari dipartimenti dela Francia,mete in scena tuta una serie di avventure, sempre sdoppiando il tuto in un proceso costante diconoscenza e quindi di formazione, inteletuale, profesionale e morale, dei due protagonisti. Nelcontempo riprende lo schema, ormai acquisito, del “tour”, 10 cioè del raconto di viaggio fato da due o piùbambini insieme atraverso la Francia, e che, meglio di ogni altro, sembra prestarsi in questi anni ala finalitàpedagogico-didatica.Nela strutura narativa il Tour de la France par deux enfants, come fa giustamente notare MartineWatrelot (1999: 311-323), sembra ispirarsi a un antecedente famoso, Le tour de France ou Antoine et Joseph(1841) . Anche qui i protagonisti sono due bambini che intraprendono in una situazione precaria un tourdela Francia. La differenza con il testo di G. Bruno risiede nela distanza tra l’esperienza di viaggio quilegata ala semplice solidarietà umana e francese e quela di Antoine et Joseph, legata invece al“Compagnonnage”, che già negli anni ‘30 s’identifica in qualche modo ale “società di mutuo socorso” ocomunque a tute quele iniziative di asociazione a cui si ispirano scritori anche famosi come per esempioG. Sand 11 o F. Soulié. Quest’ultimo nei suoi Contes pour enfants (1835) 12 ha inserito un raconto dal titolo“Le tour de France”, i cui protagonisti sono due giovani “compagnons seruriers”. In questo caso peròl’accoppiata vincente dei due giovani protagonisti dipende dala loro complementarità prima ancora che dailoro pregi e dala loro moralità –non sono infati privi né di difeti né di deboleze– e vivono il loropercorso di viaggio atraverso la Francia come un percorso autoformativo.Rispeto ala proliferazione dei “tour”, oggi quasi dimenticati, sorge spontanea la domanda suleragioni che hanno fato del Tour di G. Bruno un autentico best-seler, che ha costituito un vero e proprio9P. Cabanel (2007) ne recensisce ben 29 soto la I Répubblica.10A questo proposito può esere interesante ricordare che il primo titolo del celeberimo Sans famile di H. Malot eraLes Enfants du tour de France .11Cfr. Le compagnon du tour de France, 1841.12Nel 1866 Michel Lévy pubblica per la prima volta “Le tour de France” nela sua integralità al’interno dela racoltaContes et récits de ma grand’mère.Goruppi, Tiziana. “Le tour de France par deux enfants”. Imposibilia Nº8, Págs. 15-28 (Octubre 2014)Artículo recibido el 30/06/2014, aceptado el 23/07/2014 y publicado el 30/10/201420

caso leterario, unico nel suo genere, non solo per la longevità del suceso di pubblico –viene utilizatonele scuole fino a Novecento inoltrato– 13 ma anche per la cifra straordinaria di vendite: nei primi dieci annidala sua prima edizione ha venduto 3 milioni di esemplari, con una media di 200.000 esemplari l’anno, perarivare nel 1901 (Dupuy, 1953) a 6 milioni di copie. Il suceso di quest’opera in realtà viene da lontano:secondo P. Cabanel (2007: 116) sarebbe legato ala ridistribuzione rivoluzionaria degli spazi nazionali e alaloro suddivisione in départements. In realtà al suceso di questo testo non è neanche estranea la data dipubblicazione, sete anni dopo cioè la sconfita fatidica di Sédan. Oltre a sancire la sconfita dela Francianela guera con la Prusia, tale evento ha portato il Paese a vivere nelo spazio di pochi mesi unastraordinaria accelerazione storica: la caduta del I Impero, la Comune e infine la nascita, quanto maiincerta, dela I Repubblica, sorta sule macerie di una grande nazione. La principale difficoltà con la qualesi confronta il nuovo governo è sicuramente la necesità di ricostruire una nazione che, dopo un secologlorioso di predominio inteletuale in Europa e di certeze economiche e dopo la perdita del’Alsazia e delaLorena, polariza sul’amputazione del teritorio nazionale la propria crisi di identità, sul piano politico eideologico. La necesità perciò di ricostruire la nazione, di ritrovare il sentimento nazionale, il senso el’orgoglio di appartenenza produce un ricorso masicio ala memoria come elemento fondante, o megliorifondante, dela nuova nazione. Ciò spiega il duplice ricorso ala memoria nel Tour , a quela più recente,drammatica, relativa cioè ala perdita dele due cosiddete “sorele”, segnalate sula carta geografica in grigioe, con funzione di contrappeso al presente doloroso, a quela più lontana, al pasato ilustre, in grado disupportare la speranza di una rigenerazione.Tutavia la memoria che questo testo coinvolge non è solo di ordine storico, ma è anche, ed èquesto il colpo di genio del’autore, una memoria di ordine fortemente affetivo, emotivo, in cui lanostalgia, personale e coletiva, ha grande peso. Ciò spiega perché nel Tour di Bruno la storia ha uno spaziotale da fare di questo testo un vero e proprio libro dela memoria francese. Vi si produce infati un incrociocontinuo tra quela individuale e quela coletiva, e di cui è esemplare la scoperta da parte del picolo Juliendi Vauban “qui a fortifié Phalsbourg, où je suis né” (Bruno, 1987: 105), o l’inizio steso dela vicenda,quando i due orfaneli, André e Julien Volden, fuggendo da una Lorena non più francese, busano di noteala porta di Etienne, “le sabotier”, per chiedere aiuto e ospitalità. André gli raconta la morte del padrecolegandola ala guera franco-prusiana: “Depuis la guere, sa jambe blesée au siège de Phalsbourg n’étaitplus solide: il est tombé d’un échafaudage en travailant à son métier de charpentier” (Bruno, 1987: 8). Unsimile legame tra causa ed effeto mostra fino a che punto al’inizio per i due picoli protagonisti ledrammatiche vicende recenti dela storia di Francia sono filtrate unicamente dala loro tragedia personale.Nel’economia generale del testo questa componente affetiva ha una doppia funzione, il coinvolgimento delletore nele vicesitudini dei due orfaneli e l’introduzione dela componente più stretamente manualistica13Cfr. le testimonianze riportate nelo studio di P. Cabanel, 2007: 147 s.Goruppi, Tiziana. “Le tour de France par deux enfants”. Imposibilia Nº8, Págs. 15-28 (Octubre 2014)Artículo recibido el 30/06/2014, aceptado el 23/07/2014 y publicado el 30/10/201421

cultura orale. A meza strada tra la pedagogia e una nuova tipologia leteraria, questo genere di testiscolastici, in voga sopratuto nela I Repubblica, maschera gli strumenti pedagogici e i contenuti didaticicon l’arte del racconto e la “fiction”, al centro dela quale agiscono i protagonisti, appunto, dei bambini.Quando perciò si considera la produzione di questi anni il Tour de la France par deux enfants nonsembra certo costituire né un’eccezione 9 né una novità rispeto al pasato (Cfr. per esempio AbbéBarthélémy, 1787 o Malte Brun, 1841), né tanto meno sembra distacarsi dala produzione contemporaneaper originalità di intenti o modalità di realizazione. Il testo di G. Bruno riprende infati lo schema del“roman scolaire”, di cui conserva molti ingredienti. È infati un’opera di immaginazione, ha comeprotagonisti due bambini, racconta l’esperienza di un percorso atraverso i vari dipartimenti dela Francia,mete in scena tuta una serie di avventure, sempre sdoppiando il tuto in un proceso costante diconoscenza e quindi di formazione, inteletuale, profesionale e morale, dei due protagonisti. Nelcontempo riprende lo schema, ormai acquisito, del “tour”, 10 cioè del raconto di viaggio fato da due o piùbambini insieme atraverso la Francia, e che, meglio di ogni altro, sembra prestarsi in questi anni ala finalitàpedagogico-didatica.Nela strutura narativa il Tour de la France par deux enfants, come fa giustamente notare MartineWatrelot (1999: 311-323), sembra ispirarsi a un antecedente famoso, Le tour de France ou Antoine et Joseph(1841) . Anche qui i protagonisti sono due bambini che intraprendono in una situazione precaria un tourdela Francia. La differenza con il testo di G. Bruno risiede nela distanza tra l’esperienza di viaggio quilegata ala semplice solidarietà umana e francese e quela di Antoine et Joseph, legata invece al“Compagnonnage”, che già negli anni ‘30 s’identifica in qualche modo ale “società di mutuo socorso” ocomunque a tute quele iniziative di asociazione a cui si ispirano scritori anche famosi come per esempioG. Sand 11 o F. Soulié. Quest’ultimo nei suoi Contes pour enfants (1835) 12 ha inserito un raconto dal titolo“Le tour de France”, i cui protagonisti sono due giovani “compagnons seruriers”. In questo caso peròl’accoppiata vincente dei due giovani protagonisti dipende dala loro complementarità prima ancora che dailoro pregi e dala loro moralità –non sono infati privi né di difeti né di deboleze– e vivono il loropercorso di viaggio atraverso la Francia come un percorso autoformativo.Rispeto ala proliferazione dei “tour”, oggi quasi dimenticati, sorge spontanea la domanda suleragioni che hanno fato del Tour di G. Bruno un autentico best-seler, che ha costituito un vero e proprio9P. Cabanel (2007) ne recensisce ben 29 soto la I Répubblica.10A questo proposito può esere interesante ricordare che il primo titolo del celeberimo Sans famile di H. Malot eraLes Enfants du tour de France .11Cfr. Le compagnon du tour de France, 1841.12Nel 1866 Michel Lévy pubblica per la prima volta “Le tour de France” nela sua integralità al’interno dela racoltaContes et récits de ma grand’mère.Goruppi, Tiziana. “Le tour de France par deux enfants”. Imposibilia Nº8, Págs. 15-28 (Octubre <strong>2014</strong>)Artículo recibido el 30/06/<strong>2014</strong>, aceptado el 23/07/<strong>2014</strong> y publicado el 30/10/<strong>2014</strong>20

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!