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impossibilia-8-octubre-2014

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a venire incontro ale esigenze dela nuova clase uscita dala Rivoluzione, la borghesia, che fa dela famigliail proprio fulcro vitale, e dela morale il proprio punto di riferimento e di differenziazione dala vechiaaristocrazia. Nel nuovo contesto sociale e mentale, nel quale questa clase tende a imporsi, la pubblicazionedel Code Napoléon (1804) le offre un supporto decisivo proprio per lo spazio conceso ai cosiddeti valoriborghesi, proprietà e, appunto, famiglia. È chiaro che rispeto al pasato, rispeto cioè al’Ancien Régime, esopratuto al’immagine negativa che di questo la borghesia ha tuto l’interese a sostenere e a diffondere,l’istituzione e il consolidamento, anche in senso giuridico, dela “sacra famiglia”, per riprendere l’espresionedi K. Marx, rappresenta il fulcro dela nuova ideologia di questa clase in ascesa.Ciò spiega da un lato l’interese progresivo di un secolo come l’Otocento per il bambino, inquanto figlio, che per la borghesia rappresenta una forma di investimento, al tempo steso individuale e diclase, nel futuro, e dal’altro l’individuazione nel’infanzia del momento maggiormente formativo delanuova clase. E, se si tiene conto che la formazione pasa atraverso la conoscenza, cioè la cultura, e che lacultura si trasmete e si diffonde atraverso i libri, non è difficile intuire fino a che punto l’interese privatodi dare una buona educazione ai propri figli si sposase con gli interesi economici di questa clase nelacreazione di un’editoria specializata, che è comunque un’atività industriale e commerciale. In base alaregola dela domanda e del’offerta comincia a nascere un filone leterario dedicato al’infanzia e finalizato asoddisfare le richieste di una clase che investe sugli insegnamenti, sopratuto morali, per garantirsi che ilpiccolo borghese di oggi posa concretizare domani le aspetative dela famiglia.Su questa base l’Otocento borghese istituzionaliza quel filone leterario che già in un pasatolontano, si pensi al celebre capostipite, Les aventures de Télémaque di Fénelon (1699), aveva prodotoracconti edificanti o ancora le fiabe di Ch. Perault. 4 A marcare tutavia la differenza tra il pasato el’Otocento è il numero di opere pubblicate e di scritori che si cimentano in questo genere, e i cuiparametri, sempre più specifici, finiscono per trasformarsi in una sorta di contenitore in cui il singolo artistatrasferisce di fato l’orientamento ideologico di una intera clase.Ma la vera grande novità dela leteratura otocentesca per l’infanzia è sicuramente quelo che sidelinea, a torto o a ragione, come un proceso di democratizazione. Se in Ancien régime questa categoria ditesti era direta a un pubblico elitario, per non dire esclusivo, scriti com’erano ad uso e consumo dela solaclase aristocratica, nel’Otocento la leteratura per l’infanzia, benché direta in primis ala clase borghese,che ne è la principale usufrutuaria, contempla a seconda dei casi anche un pubblico diverso, di condizionesociale decisamente più basa. Per quanto ala base di questo alargamento del pubblico ci sia sempre ecomunque il disegno strumentale di una politica di moralizazione e di recupero dele clasi popolari daparte dela borghesia, che costituiscono una realtà sempre più ostica da gestire, tale disegno non esclude4Histoires ou contes du temps pasés, avec des moralités, noto in seguito come Contes de ma mère l'Oye, 1680.Goruppi, Tiziana. “Le tour de France par deux enfants”. Imposibilia Nº8, Págs. 15-28 (Octubre <strong>2014</strong>)Artículo recibido el 30/06/<strong>2014</strong>, aceptado el 23/07/<strong>2014</strong> y publicado el 30/10/<strong>2014</strong>18

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