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impossibilia-8-octubre-2014

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La veridicità narativa, nel romanzo e, comunque, nele storie, non coincide con il vero dela realtà.Infati, proprio per questo, concede aperture, ocasioni, posibilità, opportunità di invenzione ereinvenzione di ogni istante visuto nela narazione metendo a disposizione del’autore e del letore unilimitato potenziale creativo, di pensiero, di conoscenza, di emozioni. Nel’estesa imprevedibilità deipercorsi che si diramano nela personalisima mappa immaginativa che si disegna nel’incontro tra l’autore,la storia e il letore, prende forma un’esperienza unica, sovente dicile da comunicare e da condividere, checonserva e protegge proprio il dispositivo metaforico del “raddoppiamento di senso” (Comoli, 2010): conle storie scavalchiamo il conine del reale ed entriamo nel’universo raddoppiato che la leteratura cipropone. In paesaggi umani e geograici inesistenti posiamo però riconoscere e cogliere, con un nuovosguardo ed un altro sentire, quanto ci sfugge nel nostro percorso d’esperienza reale. In questo concetoespreso da Giampiero Comoli, si sintetiza lo spostamento dal qui al’altrove e la visione sorprendente erivelante che l’altrove ci ofre, quando la realtà, il qui, è così speso opaca e oscura. Nela metafora narativasi proieta e si traspone il senso “raddoppiato” che inalmente posiamo cogliere grazie a quelo spostamentodi dimensione.Quando vi si rinuncia, e si pretende di riprodure frammenti di realtà in narazioni cronachistiche oimitative di situazioni reali smembrate in facili simulazioni, alora diviene imposibile ritrovare elementi diautenticità e di adesività al’esere, al sentire e al pensare del’infanzia. Ma, vista la potenza –sopratutomediatica– dei sistemi di manipolazione ed emulazione che deiniscono modeli, standard e norme dicomportamento, anche tanti libri uniformati ai detami dei sistemi di condizionamento del’immaginazioneiniscono per risultare vincenti e rinforzanti di quegli stesi obietivi uniformanti.Se i bambini di Kuijer vivono le loro avventure immersi nela complesità del’esistenza e siesprimono tramite i linguaggi altretanto complesi dela leteratura, entrando in direto contato con igrandi e severi problemi che la vita e la morte pongono sula strada di tuti, anche dei più picoli, gli altri, ipersonaggi addomesticati, recitano ruoli speso ovvi, vacui e vuoti. Non certo di loro volontà, ma per sceltadi chi produce storie, o meglio pseudo-storie, costruite sula falsa riga del facile, del semplice,del’immediato, del’a-problematico.FIABALa contraddizione che vede duelare autenticità e slancio utopico con i sistemi del controlo esplodein modo evidente anche a proposito dela iaba, dela poesia, del teatro ragazi. A monte di quest’ultimo edela iaba abita la tradizione orale che ha cantato pure canti di cula, iniziali poesie e nenie.Bernardi, Milena. “Leteratura per l’infanzia tra Utopia e Controlo. Poetica, autenticità, temi dicili vs sistemi di addomesticamento”.Imposibilia Nº8, Págs. 122-137 (Octubre <strong>2014</strong>) Artículo recibido el 30/07/<strong>2014</strong> – Aceptado el 03/09/<strong>2014</strong> – Publicado el 30/10/<strong>2014</strong>.130

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