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impossibilia-8-octubre-2014

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L’iriverenza presuppone, nela poetica di Guus Kuijer, quel’ateggiamento libero che permete al’infanziadi fuggire da eccesivi condizionamenti e costrizioni adulte e di parlare intimamente una lingua propriaprovando così a metersi al riparo dale versioni più schiacianti e persino annulanti del potere adulto.Quela che Guus Kuijer riesce a recuperare per far vivere la voce dei suoi personaggi bambini è una linguadele parole e del corpo, dei suoni e dei gesti che risale dale zone private del sentire e del pensare e,emergendo nel testo e facendosi leteratura, rivela la profondità e la clandestinità del mondo internoinfantile narato con l’iriverenza del pensiero poetico che si manifesta nele fantasie più nascoste. Fantasiequasi sempre indicibili, germogliate nela solitudine del fantasticare e giocare con i pensieri e le cose tute,tese ad individuare leture dela realtà che lascino almeno qualche spazio di movimento ad un altro modo diintendere il mondo ed il proprio esere nel mondo; un modo escapista, avventuroso, che doni la posibilitàdi esplorare l’altrove e le sue risorse. In tal senso l’aggetivo “poetico” vuole sotolineare la facoltà distupefacente rivelazione che può nascere da una inatesa interpretazione dela realtà e del visuto, proprio edaltrui, grazie ad una visione disonante e divergente espresa con l’unicità inconfondibile dele parole e deleimmagini proprie dela poesia. Niente è più come prima, una volta mutato il punto di vista.E quali sono, alora, le vie regie per oltrepasare le stereotipie rasicuranti che contribuiscono aconsolidare i procesi di addomesticamento? Ad esempio, lo spostamento di prospetiva che si crea con ilsalto nela metafora, l’iluminazione di signicato che il simbolico concede, la visione e il riconoscimento dirivelazioni che restano appannate ed opacizate nel’andamento dela routine e che prendono luce,inalmente, se riscoperte nela dimensione del’oltre, dela creazione artistica quando vi si rispechi la ricercadel’autenticità. Il rapporto che la leteratura per l’infanzia instaura con la categoria del’autentico è delicato,fragile e sotile quanto profondo, sconcertante, esenziale. È un rapporto meso speso a rischio dai sistemidi controlo che si insinuano abilmente nele vene dele produzioni leterarie in generale e, dal nostro puntodi vista, particolarmente in quele dedicate ai bambini.La categoria del’autenticità rappresenta una indispensabile chiave d’aceso per interogarsi riguardoala leteratura per l’infanzia. Pertanto è esenziale riconoscere una produzione leteraria non sotomesa amodeli standardizati di succeso editoriale e commerciale. E neppure asoggetata ale esigenze del mondoadulto. In tal senso l’autenticità è, evidentemente, una categoria etica, ilosoica, estetica, leteraria epedagogica (Contini, 2010), che si riferisce ala ricerca e al rispeto dele capacità di ascolto e di narazionedele voci del profondo e intenso esere del soggeto colto nela propria singolare diferenza.L’esempio dei romanzi di Guus Kuijer è emblematico e consente di esplodere l’inconciliabilità cheesiste tra i suoi personaggi bambini e altri, di fatura addomesticata, che circolano nele librerie. Questiultimi davvero distanti dal rapporto di veridicità narativa che la leteratura per l’infanzia può stabilire con isuoi letori.Bernardi, Milena. “Leteratura per l’infanzia tra Utopia e Controlo. Poetica, autenticità, temi dicili vs sistemi di addomesticamento”.Imposibilia Nº8, Págs. 122-137 (Octubre <strong>2014</strong>) Artículo recibido el 30/07/<strong>2014</strong> – Aceptado el 03/09/<strong>2014</strong> – Publicado el 30/10/<strong>2014</strong>.129

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