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impossibilia-8-octubre-2014

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L’infanzia chiede di interogare il mondo. Negare la negatività, la problematicità, la dicoltà, ildubbio, è privarla di una serie otimale di ocasioni di addestramento al’esere soggeto consapevole nelcammino del’esistenza. Se una dela funzioni dele storie consiste nel narare e rielaborare situazioni evisuti preoccupanti e pericolosi, per non dire spaventosi (Gotschal, <strong>2014</strong>: 73), al ine di permeterci disperimentarne atraversamenti e risoluzioni, alora è ancor più doveroso tenerne conto quando si analiza laleteratura per l’infanzia e, con esa, il teatro per ragazi. Si trata di ambiti del’immaginario checontribuiscono enormemente a nutrire le fantasie, l’immaginazione, i pensieri dei bambini ativando lapropensione a dare forma al patrimonio mitopoietico che già Baudelaire indicava esere l’anima del gioco edela narazione infantile.La qualità dela ricerca leteraria, artistica, estetica di storie, ilustrazioni, libri e spetacoli perl’infanzia è la categoria interpretativa più importante e sensibile ala salveza del senso che le opere perbambini contengono diventando patrimonio dela cultura per l’infanzia e, dunque, di tuti noi.Il rispeto dela qualità non può prescindere dalo spirito autentico con cui le storie, le igure, lerappresentazioni prendono vita e corpo nel rispeto dei bambini e dela loro insaziabile curiositàepistemologica e ilosoica (Gopnik, 2011), dela fantasia e del’immaginazione con cui si amplicano e sievolvono le loro conoscenze e la comprensione di sé, del’altro, del mondo.È, alora, necesario prendersi cura dela complesità dela mente infantile e dela persona-bambina/oanche tutelando le potenzialità espresive, poetiche e creative che alimentano le “opere d’arte” leterarie,igurative e teatrali a loro dedicate.Ogni genere narativo, leterario e teatrale è esposto al proceso di addomesticamento cheimpoverisce di senso e ripristina le stereotipie: ma se lo sguardo si fa obliquo e indagatore, si scopronoposibilità di salveza per la parola autentica, per la trama problematica, per la narazione di tematichedicili e delicate, e, in sintesi, per la pieneza e lo stupore che atraversano la creazione artistica perl’infanzia al pari dela vita dei bambini, eseri stupefacenti per la loro capacità incredibile di meravigliarsi. LaMeraviglia, insegnava Cartesio, è pur sempre la prima dele pasioni.ROMANZOIn un recente e prezioso romanzo per ragazi, Il libro di tute le cose, di Guus Kuijer (2009), si metein risalto, in dal prologo, la categoria del’iriverenza come dispositivo irinunciabile per dar vita a storieche nascano dal tereno del’autenticità del’esere e del sentire dei bambini. Storie, dunque, che sianoempaticamente vicine al punto di vista del’infanzia su se stesa e sul mondo. Storie non addomesticate.Bernardi, Milena. “Leteratura per l’infanzia tra Utopia e Controlo. Poetica, autenticità, temi dicili vs sistemi di addomesticamento”.Imposibilia Nº8, Págs. 122-137 (Octubre <strong>2014</strong>) Artículo recibido el 30/07/<strong>2014</strong> – Aceptado el 03/09/<strong>2014</strong> – Publicado el 30/10/<strong>2014</strong>.128

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