impossibilia-8-octubre-2014

LA LETTERATURA PER L’INFANZIA TRA AUTENTICITÀ E CONTROLLOPerché afrontare il problema del controlo del’immaginazione e quindi del sistema di controlo chericade sula leteratura (e sule forme d’arte più in generale) dal punto di vista dela leteratura per l’infanzia?Come spiega ampiamente Luis Costa Lima (2003), non è realisticamente ipotizabile che vi siano societàche non cerchino di atuare sistemi di condizionamento, contenimento e controlo sula produzioneartistica e scientica, al ine di mantenere, appunto, “il controlo” dele categorie valoriali indispensabili asalvaguardare, in linea di masima, lo status quo, nei termini dela rasicurazione e dela conferma di forme emodeli prevalenti di egemonia culturale, politica, economica, sociale. Come è evidente è dal pensierodivergente che emergono le potenzialità creative e, di conseguenza, è nele invenzioni del’immaginazioneche posono prendere vita rappresentazioni del pensiero utopico denso di tensioni verso l’innovazione e lascoperta. Dunque, le opposizioni divergenza VS convergenza, utopia VS controlo costituiscono la sintesi diprocesi complesi che atraversano le elaborazioni culturali. L’utopia, scriveva Ernest Bloch (1994: VI) èuno spazio mentale, metaforico e ilosoico non già dato e determinato, bensì che si forma, che evolve eluisce oltre i conini del qui ed ora proietando la visione del’uomo dal inito verso l’ininito, al ine disuperare le bariere che ostacolano la motivazione verso la trascendenza utopica. In un suo storico incipit, ililosofo tedesco, rievoca la pasione per le sue leture infantili graiando la pagina con energiche espresioniquali “iabe impetuose”, “sogni selvaggi”, “splendore del’inesplorato” (Bloch, 1994); immagini che esaltanol’impeto utopico con cui egli steso, bambino, fuggiva dal noto per viaggiare lontano, incoraggiatodal’atrazione per l’ignoto. In quela dimensione trascendente il desiderio di conoscenza incontra laposibilità di coltivare l’utopia, di procedere in quela tensione. È in questo senso che si vuole acostare loslancio utopico al’immaginazione infantile, come motivazione che va prendendo forma per la scoperta delnuovo e delo sconosciuto, ativando l’interese per l’esplorazione. Nel’esperienza conoscitiva del’infanzia,più che mai, la spinta verso l’ininito rappresenta il superamento e l’atraversamento del conine segnatodal’ordinario e dal consueto, dal già sperimentato, dal ripetuto: l’infanzia, potremmo dire, è utopica inquanto tale. In virtù dela propensione a sporgersi oltre il perimetro del reale, per il desiderio di proietarsinei teritori immaginativi, l’infanzia si nutre avidamente del simbolico, ed è in quela sfera che puòrielaborare il visuto, l’esperienza, la conoscenza, con il supporto di punti di vista inaspetati, prodoti damovimenti emozionali e cognitivi che producono il cambiamento evolutivo e lo stupore di importanti esuccesivi apprendimenti. Lo “splendore del’inesplorato” si addice ala plasticità dela mente infantile eal’ativazione di procesi creativi di cui l’infanzia ha bisogno per procedere nela propria progresivascoperta del mondo. La dimensione utopica sostiene, alora, la coraggiosa impresa del’esere bambini (in unmondo di adulti) e la leteratura per l’infanzia, –se persegue le inalità di categorie artistiche ed estetiche chemirino al’unicità e al’originalità di ogni invenzione, picola o grande che sia– ofre le storie, le igure, leilustrazioni e i legami tra le performances narative che sanno acogliere e acompagnare i bambini lungo laBernardi, Milena. “Leteratura per l’infanzia tra Utopia e Controlo. Poetica, autenticità, temi dicili vs sistemi di addomesticamento”.Imposibilia Nº8, Págs. 122-137 (Octubre 2014) Artículo recibido el 30/07/2014 – Aceptado el 03/09/2014 – Publicado el 30/10/2014.124