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Sistemi d’identificazione BBL Crystal<br />
Kit per l’identificazione degli anaerobi<br />
USO PREVISTO<br />
Il sistema BBL Crystal d’identificazione (ID) degli anaerobi (ANR) è un metodo d’identificazione miniaturizzato che utilizza<br />
substrati convenzionali fluorogenici e cromogenici modificati. Il suo uso è previsto per l’identificazione di batteri anaerobi<br />
frequentemente isolati da campioni clinici.1-9<br />
SOMMARIO E SPIEGAZIONI<br />
I micrometodi per l’identificazione biochimica di microrganismi risalgono al 1918.10 Molte pubblicazioni hanno fatto<br />
riferimento all’uso dei metodi dei dischi di carta impregnati di reagenti e della micro-provetta per la differenziazione degli<br />
enterobatteri.10-14 L’interesse per i sistemi d’identificazione miniaturizzati ha portato all’introduzione di diversi sistemi per uso<br />
commerciale verso la fine degli anni sessanta. Essi si dimostrarono invero estremamente convenienti grazie al limitato spazio<br />
richiesto per l’immagazzinaggio e la lunga durata di conservazione, nonché per la standardizzazione del controllo di qualità ed<br />
il loro facile impiego.<br />
In genere, molti dei test impiegati dai sistemi BBL Crystal ID non sono altro che modifiche di sistemi classici, e comprendono<br />
test di fermentazione, ossidazione, degradazione ed idrolisi di vari substrati. In aggiunta a ciò, il collegamento di alcuni<br />
substrati a cromogeni e fluorogeni, come nel caso del pannello BBL Crystal ANR ID, consente la rivelazione di enzimi<br />
utilizzati dai microbi per la metabolizzazione di vari substrati.12,15-22<br />
Il kit BBL Crystal ANR ID comprende (i) coperchi per pannelli BBL Crystal ANR ID (ii) basi BBL Crystal e (iii) provette<br />
BBL Crystal ANR, GP, RPG,N/H ID di fluido d’inoculo (FI). Il coperchio contiene 29 substrati disidratati ed un controllo di<br />
fluorescenza posti sulle estremità di denti di plastica. La base è dotata di 30 pozzetti di reazione. L’inoculo del test viene<br />
preparato con il fluido d’inoculo e viene impiegato per il riempimento di tutti e 30 i pozzetti. Quando il coperchio è<br />
allineato alla base e scatta in posizione, l’inoculo del test reidrata i substrati dando inizio alle reazioni per il test.<br />
In seguito ad un periodo di incubazione, i pozzetti vengono esaminati per rilevare eventuali cambiamenti di colore o<br />
presenza di fluorescenza, che sono indice di attività metaboliche dei microrganismi. Lo schema risultante dalle 29 reazioni<br />
viene poi convertito in un numero di profilo a dieci cifre, che costituisce la base sulla quale poter procedere poi<br />
all’identificazione.23 Gli schemi delle reazioni biochimiche ed enzimatiche per i 29 substrati del sistema BBL Crystal ANR ID<br />
per un’ampia varietà di microrganismi sono memorizzati nella banca dati BBL Crystal ANR ID. L’identificazione deriva<br />
appunto dall’analisi comparativa del pattern di reazioni dell’isolato testato con quelle contenute nella banca dati. Si fornisce<br />
un elenco completo di unità tassonomiche comprendente la banca dati attuale nella Tabella 1.<br />
PRINCIPI DELLA PROCEDURA<br />
I pannelli BBL Crystal ANR ID contengono 29 substrati biochimici ed enzimatici disidratati Per la reidratazione dei substrati<br />
viene utilizzata la sospensione batterica nel fluido d’inoculo. I test utilizzati dal sistema si basano sull’utilizzazione e la<br />
degradazione microbica di substrati specifici rivelati da vari sistemi indicatori. L’idrolisi enzimatica di substrati fluorogenici<br />
contenenti derivati di cumarina di 4-metil-umbelliferone (4MU) o 7-ammino-4-metilcumarina (7-AMC), dà luogo ad uno<br />
sviluppo di fluorescenza facilmente visibile ad occhio nudo15-19 con una lampada a UV.19-21 I substrati cromogenici sottoposti ad<br />
idrolisi producono cambiamenti di colore visibili ad occhio nudo. Inoltre, vi sono altri test che rivelano la capacità di un<br />
organismo di idrolizzare, degradare, ridurre o utilizzare in altro modo un substrato del sistema BBL Crystal ID.<br />
Le reazioni impiegate da vari substrati ed una breve spiegazione dei principi utilizzati dal sistema di identificazione sono<br />
descritte alla Tabella 2. La posizione del pannello sulle tabelle riportate indica la fila e la colonna in cui si trova il pozzetto<br />
(ad esempio: 1J si riferisce alla fila 1 nella colonna J).<br />
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