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Materias primas y métodos de producción de materiales cerámicos ...

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Dondi M, Fabbri B / <strong>Materias</strong> Primas y Métodos <strong>de</strong> Producción <strong>de</strong> Materiales Cerámicos<br />

tonnellate). In varie aree <strong>de</strong>l Lazio e <strong>de</strong>lla Toscana meridionale si sono verificati<br />

<strong>de</strong>i fenomeni di alterazione idrotermale e/o esalativa a carico di vulcaniti<br />

quaternarie, che hanno portato alla formazione di <strong>de</strong>positi caolinitici, spesso<br />

accompagnati da alunite 33-34 : M. Sughereto presso Santa Severa 35-36 (Roma) e di<br />

Piloni di Torniella 37 , entrambi impostati su ignimbriti riolitiche e/o quarzolatitiche.<br />

Un diverso tipo di alterazione esalativo-idrotermale ha generato, nell’area <strong>de</strong>i<br />

Monti Vulsini, <strong>de</strong>lle concentrazioni di feldspato potassico (sanidiniti) e di<br />

halloysite-sanidino 38 , che sono state sfruttate industrialmente nella località di<br />

Poggio S. Luce 39 presso Làtera. I sedimenti pliocenici e pleistocenici sono<br />

sfruttati, occasionalmente, come materie prime per piastrelle. Ciò avviene<br />

principalmente per le “Argille grigio-azzurre” di varie località <strong>de</strong>ll’Italia centrale e<br />

per le sabbie arcosiche, estratte dalle dune litorali di Priverno (Latina), dalle quali<br />

il feldspato viene separato per trattamenti mineralurgici 2 . Il distretto <strong>de</strong>ll’Impruneta<br />

(Firenze) che produce il “cotto toscano” utilizza fondamentalmente una materia<br />

prima locale, costituita da un mélange tettonico-sedimentario di Argille a<br />

Palombini frammiste a calcari marnosi, arenarie ed ofioliti (F. di Sillano 40 <strong>de</strong>l<br />

Cretaceo-Eocene). Giacimenti analoghi, sempre afferenti ad unità Liguridi, sono<br />

coltivati anche in altre aree <strong>de</strong>lla Toscana (ad es. Selvena 41 ).<br />

Calabria e Sicilia: l’Arco calabro-peloritano costituisce una fonte di notevole<br />

interesse soprattutto per quanto concerne i materiali feldspatici. In quest’area<br />

sono sfruttati principalmente i differenziati acidi presenti negli estesissimi<br />

affioramenti di rocce granitoidi <strong>de</strong>lla Sila e <strong>de</strong>lle Serre e, in minor misura,<br />

<strong>de</strong>ll’Aspromonte e <strong>de</strong>i Peloritani. Si tratta essenzialmente di apliti e pegmatiti di<br />

composizione leucogranitica, con una più o meno accentuata sovraimpronta<br />

metasomatica, che in alcuni casi ha portato a vere e proprie albititi. Questi<br />

giacimenti sono ubicati entro diverse unità geologiche 42 : Catena Ercinica <strong>de</strong>lla<br />

zona di Capo Vaticano (Gabbrielli, Drapia e Petti <strong>de</strong>ll’Arena, in totale circa<br />

200.000 tonnellate di feldspato) e nell’area di Capo Calavà 43 nei Peloritani; Unità<br />

di Stilo con alcuni corpi feldspatici affioranti nelle Serre (Ciano, Fosso <strong>de</strong>ll’Arena,<br />

M. Burilli 44 , produzione complessiva <strong>de</strong>ll’ordine <strong>de</strong>l centinaio di migliaia di

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