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Materias primas y métodos de producción de materiales cerámicos ...

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Dondi M, Fabbri B / <strong>Materias</strong> Primas y Métodos <strong>de</strong> Producción <strong>de</strong> Materiales Cerámicos<br />

→ monocottura; pasta rossa → pasta chiara; grès smaltato → grès porcellanato).<br />

In effetti, nel settore <strong>de</strong>i materiali feldspatici si è passati da una produzione<br />

italiana di circa 200.000 tonnellate nel 1975 a circa 2.500.000 tonnellate nel 2000;<br />

parallelamente, la produzione nazionale di argille illitico-caolinitiche per impasti<br />

chiari è passata dalle 300.000 tonnellate <strong>de</strong>i primi anni ’80 alle oltre 800.000<br />

tonnellate <strong>de</strong>l 2000.<br />

Questo insieme di fattori ha concorso a <strong>de</strong>terminare un quadro quanto mai<br />

complesso ed articolato <strong>de</strong>lle fonti di approvvigionamento <strong>de</strong>lle materie prime per<br />

l’industria <strong>de</strong>lle piastrelle (Figura 1). Da questo punto di vista, l’Italia costituisce un<br />

caso unico nel panorama mondiale <strong>de</strong>i minerali industriali, principalmente per la<br />

notevole varietà di giacimenti minerari che sono stati sfruttati in contesti geologici<br />

assai differenziati 2 . Nelle tabelle 1 e 2 sono riportate le composizioni chimiche e<br />

mineralogiche <strong>de</strong>lle principali materie prime italiane per ceramica.<br />

Alpi centro-orientali: hanno rappresentato per <strong>de</strong>cenni la principale area<br />

italiana di approvvigionamento di materiali feldspatici. I giacimenti sono costituiti<br />

da corpi aplitici e pegmatitici incassati nel basamento cristallino <strong>de</strong>l Sudalpino o,<br />

più raramente, <strong>de</strong>ll’Australpino, generalmente in prossimità di ortogneiss o masse<br />

granitoidi erciniche. Il <strong>de</strong>posito più importante è di gran lunga quello di Giustino in<br />

Val Ren<strong>de</strong>na (Trento), dal quale sono stati estratti circa 5 milioni di tonnellate di<br />

aplite albitizzata 3 . Un altro giacimento da lungo tempo sfruttato è quello di<br />

Lentrée-Pernighera 4 in Val Varrone (Lecco), che ha fornito complessivamente<br />

quasi 2 milioni di tonnellate di pegmatite sodico-potassica. Altri filoni apliticopegmatitici,<br />

di ridotte dimensioni, erano in coltivazione nell’alto Lario, in Valtellina 5 ,<br />

in Valcamonicae in Valsugana 6 .<br />

Nelle Prealpi Vicentine sono ubicati alcuni giacimenti argillosi, di estensione<br />

mo<strong>de</strong>sta, connessi con l’alterazione di vulcaniti di età triassica e terziaria. Si tratta<br />

di argille ad interlaminati illite/smectite (Pozzani 7 ), argille caolinitiche (Croce di

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