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Materias primas y métodos de producción de materiales cerámicos ...

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Falcone R / <strong>Materias</strong> Primas y Métodos <strong>de</strong> Producción <strong>de</strong> Materiales Cerámicos<br />

indiscusso valore scientifico, presentano ampi margini d’incertezza.<br />

L’archeometra <strong>de</strong>ve basare le sue ricerche su dati oggettivi, qualitativi e/o, meglio<br />

ancora, quantitativi. Come vedremo in seguito le analisi archeometriche sono uno<br />

strumento indispensabile per arrivare a <strong>de</strong>finire l’origine di questi manufatti con un<br />

buon margine di sicurezza.<br />

In questa breve relazione si cercherà di dare <strong>de</strong>lle informazioni di carattere<br />

generale sulle principali applicazioni in campo archeometrico di tecniche di analisi<br />

minero-petrografiche e chimiche. Evi<strong>de</strong>ntemente si rimanda alla letteratura per<br />

l’approfondimento di tutti quegli aspetti che qui saranno, per ovvi motivi di spazio,<br />

solo velocemente accennati.<br />

2. Analisi minero-petrografiche<br />

Le principali tecniche di analisi mineralogico-petrografiche utilizzate per lo<br />

studio di ceramiche antiche sono le sono la microscopia ottica con microscopio<br />

polarizzatore (optical microscopy, OM), la diffrazione <strong>de</strong>i raggi X (X-ray diffraction,<br />

XRD) e la microscopia elettronica (scanning electron microscope, SEM) con<br />

associata la microanalisi a dispersione di energia (EDS) o a dispersione di<br />

lunghezza d’onda (WDS). Ciascuna di queste tecniche riveste un ruolo ben<br />

<strong>de</strong>finito nello studio <strong>de</strong>i materiali ceramici archeologici; solo con l’integrazione<br />

<strong>de</strong>lle varie metodologie è possibile giungere ad una caratterizzazione il più<br />

possibile completa ed esaustiva. Nei paragrafi che seguono sono brevemente<br />

<strong>de</strong>scritte le principali applicazioni di ciascuna metodologia.<br />

Microscopio polarizzatore<br />

L’utilizzo <strong>de</strong>l microscopio petrografico per lo studio di ceramiche<br />

archeologiche è relativamente recente. I primi lavori pubblicati risalgono agli anni<br />

’30, sebbene questa tecnica sia stata introdotta già dalla metà <strong>de</strong>l XIX secolo per<br />

lo studio di minerali e rocce [1] . Lo studio in sezione sottile stratigrafica consente di<br />

analizzare le diverse componenti di un campione di ceramica antica: lo scheletro<br />

(costituito dalla frazione <strong>de</strong>tritica non argillosa), la matrice (prodotto <strong>de</strong>lla cottura

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