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FBL x parma impianti rivista

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in misura notevole, uno dei pigmenti<br />

a più intensa potenzialità antiossidante:<br />

il licopene. Si tratta di un carotenoide<br />

la cui assimilazione nei<br />

tessuti umani sembra essere maggiore<br />

se si assumono derivati industriali<br />

del pomodoro quali le salse, i<br />

succhi, i concentrati ed altri condimenti.<br />

Da tempo, le virtù salutistiche del licopene<br />

sono state dimostrate grazie<br />

a numerosi test epidemiologici condotti<br />

a livello internazionale.<br />

In seguito a queste acquisizioni, sono<br />

state sviluppate nuove tecnologie<br />

che rendono possibile l’estrazione<br />

industriale del pigmento dagli scarti<br />

di lavorazione del pomodoro. Si calcola,<br />

ad esempio, che nell’ Italia del<br />

nord vengano prodotte 50.000<br />

tons/anno di tali scarti industriali. Da<br />

questi sottoprodotti potrebbero essere<br />

estratti 5 tons di licopene.<br />

Ma i “plus” salutistici e nutrizionali<br />

del pomodoro non finiscono qui.<br />

Oltre ai pigmenti ed alle vitamine,<br />

nella bacca sono contenuti anche<br />

importanti composti fitochimici, zuccheri,<br />

sali minerali e fibra.<br />

Ed è proprio a favore di quest’ ultima<br />

sostanza che vale la pena spendere<br />

qualche parola in più. Le fibre<br />

vegetali, provenienti dalle pareti cellulari<br />

dei tessuti, sono composte da<br />

polimeri vari e non sono digeribili né<br />

aggredibili da parte dei batteri.<br />

Le fibre vegetali si comportano come<br />

resine a scambio ionico, legando<br />

a sé acidi biliari e riducendo l’assorbimento<br />

dei grassi.<br />

E’ chiara perciò l’importanza di questi<br />

composti nell’ambito della dieta<br />

alimentare dell’ uomo moderno.<br />

Il pomodoro, ed in particolare i suoi<br />

derivati industriali non serve dunque<br />

soltanto per dare sapore alla dieta<br />

mediterranea, ma si carica di altre e<br />

più importanti valenze.<br />

E’ per questo che la ricerca internazionale<br />

sta oggi applicandosi anche<br />

al miglioramento genetico di caratteri<br />

quali la sapidità, il colore, il contenuto<br />

in betacarotene, vitamine e<br />

zuccheri.<br />

Non si può negare la validità dei<br />

successi sin qui raggiunti : con l’introduzione<br />

di genotipi ibridi e mediante<br />

il ricorso alle biotecnologie<br />

“sostenibili”, quelle dei marcatori<br />

molecolari, delle colture in vitro e<br />

della fusione somatica, si sono com-<br />

piuti notevoli passi in avanti.<br />

Ma sarà l’ingegneria genetica la di-<br />

sciplina che ci consentirà di ottenere<br />

le innovazioni più radicali, sempre<br />

che siano applicati metodi di indagine<br />

capaci di valutare tutti gli<br />

aspetti tossicologici ed ecologici<br />

connessi alla introduzione nell’ ambiente<br />

dei nuovi organismi geneticamente<br />

modificati.<br />

Visto così un po’ più da vicino, il pomodoro<br />

da industria parrebbe dun-<br />

que meritarsi una diversa considerazione,<br />

che non sia solo quella legata<br />

alla competizione commerciale ed<br />

alla globalizzazione. Ed è perciò<br />

giusto puntare sulla qualità “ nutraceutica<br />

“ dei derivati industriali, per<br />

poter differenziare l’ offerta e garantire<br />

un futuro certo a chi il pomodoro<br />

lo sta coltivando da sempre.<br />

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