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GLOBALIZZAZIONE E QUALITA’<br />
Le nuove frontiere del pomodoro da industria<br />
La coltura del pomodoro da industria<br />
si è diffusa in quelle regioni del<br />
mondo dove le condizioni pedoclimatiche,<br />
le capacità imprenditoriali<br />
degli operatori e la ricettività dei<br />
mercati al consumo hanno dimostrato<br />
di possedere caratteristiche particolarmente<br />
favorevoli.<br />
Superata la prima fase pionieristica,<br />
i derivati industriali del pomodoro<br />
hanno in seguito raggiunto anche i<br />
mercati più lontani, in ossequio ai<br />
principi della cosiddetta “ globalizzazione<br />
“.<br />
Ma oggi, grazie al trasferimento di<br />
tecnologia e “ know-how “, nuovi<br />
paesi sono a loro volta divenuti produttori<br />
di conserve di pomodoro e<br />
stanno affacciandosi su quegli stessi<br />
mercati ove altri fornitori si sono da<br />
tempo già affermati.<br />
E’ questo il caso della Cina che, negli<br />
ultimi anni, ha raddoppiato la sua<br />
produzione agricola di pomodoro,<br />
che ora ammonta a 4,2 milioni di<br />
tons, ma che potrebbe giungere a<br />
10 milioni di tons, entro il 2010.<br />
Per guadagnare quote di mercato, il<br />
trasformato cinese ( soprattutto doppio<br />
concentrato ) viene però offerto<br />
a prezzi notevolmente competitivi,<br />
cosa che il nuovo produttore asiatico<br />
può permettersi poiché dispone,<br />
come avviene di norma nei paesi in<br />
via di sviluppo, di manodopera e di<br />
materia prima “ pomodoro” a più<br />
basso costo.<br />
E così le conserve di pomodoro cinesi,<br />
non avendo sbocco sul mercato<br />
interno, ancora poco interessato<br />
a questi tipi di alimento, si stanno riversando<br />
su altri e più allettanti mercati,<br />
come quello europeo.<br />
Ed è anche a causa del nuovo arrivato<br />
che le condizioni del pomodoro<br />
da industria prodotto nel vecchio<br />
continente non stanno attraversando<br />
un momento felice.<br />
Oltre alle difficoltà di un mercato peraltro<br />
ormai saturo, la remuneratività<br />
di cui usufruisce il produttore agrico-<br />
lo, cosiccome quello industriale, ancora<br />
sussiste solo grazie al sovvenzionamento<br />
pubblico. E si tratta di<br />
aiuti alla produzione destinati a ridursi<br />
sempre più, in ottemperanza<br />
alle normative della P.a.c. europea e<br />
del T.W.O. mondiale.<br />
La difficoltà di cui si è appena detto,<br />
potrebbe tuttavia preludere, come<br />
spesso avviene in questi casi, ad<br />
evoluzioni tecnologiche e commerciali<br />
destinate a rinnovare il settore<br />
mondiale dei derivati del pomodoro,<br />
sperabilmente a vantaggio sia dei<br />
consumatori, sia degli stessi produttori.<br />
Per quanto riguarda la concorrenza<br />
cinese, non si può d’ altro canto<br />
escludere l’ eventualità che anche in<br />
questo paese, grazie alla globalizzazione<br />
dei gusti alimentari, possa<br />
realizzarsi un “ boom “ nei consumi<br />
del pomodoro e delle sue conserve,<br />
consumi che, come già accennato in<br />
precedenza, sono a tutt’ oggi poco<br />
rilevanti.<br />
A questo punto, i derivati prodotti in<br />
Cina non si riverserebbero più all’<br />
di Leopoldo Bergamini<br />
estero, almeno nella misura attuale,<br />
ma verrebbero in gran parte destinati<br />
all’ autoconsumo.<br />
LE PROSPETTIVE DEL POMO-<br />
DORO DA INDUSTRIA<br />
Il consumo di derivati del pomodoro<br />
si può considerare in lieve crescita,<br />
almeno rapportabile a quello che è<br />
l’incremento demografico della popolazione<br />
mondiale.<br />
Sul piano delle produzioni, negli anni<br />
si registrano andamenti piuttosto<br />
altalenanti, e ciò è da mettersi in relazione<br />
alla mutevolezza delle condizioni<br />
ambientali, che possono risultare<br />
più o meno favorevoli alle<br />
colture.<br />
Ma è ovviamente la pianificazione<br />
colturale attuata dagli agricoltori il<br />
fattore che più direttamente incide<br />
sull’ entità dei raccolti.<br />
Le superfici destinate alla coltura del<br />
pomodoro da industria vengono, di<br />
norma, stabilite mediante accordi interprofessionali,<br />
ma talora, anche in<br />
base a motivazioni essenzialmente<br />
speculative che non tengono nel do-<br />
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