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La Repubblica/ - Cronaca, Sex, 11 de Maio de <strong>2012</strong><br />

CLIPPING INTERNACIONAL (Constitución)<br />

Il rischio ora è l"effetto domino<br />

ATENE - La Grecia è sull’orlo del baratro e solo un<br />

colpo di scena dell’ultima ora può evitare al paese<br />

nuove elezioni che rischiano di materializzare in tempi<br />

stretti l’addio del paese all’euro e il ritorno alla dracma.<br />

Un’ipotesi che mette i brividi a Roma e Madrid, che<br />

temono di essere travolte da un effetto domino dalle<br />

conseguenze devastanti. La situazione ad Atene è<br />

delicatissima. I leader dei primi tre partiti usciti dalle<br />

urne, il centrodestra di Nea Demokratia (Nd), la sinistra<br />

radicale di Syriza e i socialisti del Pasok, . La palla è<br />

ora in mano al presidente della repubblica Karol<br />

Papoulias che cercherà di forzare la mano al<br />

Parlamento per la costituzione di un esecutivo<br />

d’emergenza di unità nazionale. Impresa quasi<br />

impossibile. A quel punto, Costituzione alla mano, la<br />

Grecia farà il salto nel vuoto (senza paracadute) di<br />

nuove elezioni. Data prevista il 17 giugno. I sondaggi<br />

parlano chiaro: in caso di voto bis – soprattutto se<br />

dalla Germania continueranno ad arrivare altri<br />

ultimatum ad Atene – a trionfare diventando il primo<br />

partito del paese sarebbe Syriza – la sinistra estrema<br />

anti-memorandum guidata da Alesis Tsipras con il<br />

27%. Il rischio ingovernabilità resterebbe altissimo, con<br />

l’ipotesi concreta di una maggioranza in aula contraria<br />

a rispettare<br />

gli accordi con Bruxelles che rischia di accompagnare<br />

il paese verso il crac.Papoulias proverà a giocare nelle<br />

prossime ore l’ultima carta, provando a mettere<br />

assieme un esecutivo che abbia come base l’impegno<br />

di tenere il paese nella moneta unica. La strada è<br />

segnata e – purtroppo per lui - in salita. Pasok e Nd, gli<br />

storici partiti che dal 1974 si alternano al governo<br />

della Grecia (e l’hanno portata sull’orlo della<br />

bancarotta) - hanno 149 seggi su 300. Probabile che il<br />

presidente della Repubblica (e con lui tutta la Ue) provi<br />

a convincere Fotis Kouvelis, leader di quella sinistra<br />

democratica con 19 seggi che aveva aperto a una<br />

coalizione europea, a fare lo strappo a sinistra dando il<br />

suo appoggio a questo progetto. Atene però non ha<br />

mai avuto governi di coalizione. E Kouvelis, cui<br />

potrebbe essere offerta la poltrona di premier, sta<br />

facendo in queste ore i conti della serva: se<br />

ammorbidisce la sua posizione anti-memorandum ed<br />

entra nel governo rischia di fare la fine del Laos, il<br />

partito della destra ortodossa sparito dal Parlamento<br />

dopo aver appoggiato l’esecutivo tecnico di Lukas<br />

Papademos. Se dice no e apre la porta alle elezioni, è<br />

possibile che faccia la stessa fine, con una fuga dei<br />

suoi elettori verso l’ala estrema di Syriza.Comunque<br />

vada a finire, sarà un insuccesso. Il nuovo governo<br />

nascerebbe completamente diviso. Il voto<br />

scatenerebbe la reazione dei mercati. L’Europa, come<br />

ha detto il ministro alle finanze tedesco , può fare a<br />

meno della Grecia. La Grecia però fuori dall’euro<br />

rischia di andare incontro a un’Apocalisse. E l’Europa,<br />

a quel punto, con lei.<br />

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