Ruidos y susurros de las vanguardias - Medialab Prado
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Carlo Prosser<br />
Complessità p<strong>las</strong>tica.<br />
Già nel primo manifesto manoscritto <strong>de</strong>l 1914 “Complessità p<strong>las</strong>tica gioco libero<br />
futurista l'essere vivente artificiale”, Depero anticipa quelli che saranno i punti<br />
salienti <strong>de</strong>lle teorie dichiarate con Balla nel manifesto “Ricostruzione futurista<br />
<strong>de</strong>ll'universo”, <strong>de</strong>l 1915 nel quale i due artisti scrivono: “Troveremo <strong>de</strong>gli<br />
equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi <strong>de</strong>ll'universo, poi li<br />
combineremo insieme, secondo i capricci <strong>de</strong>lla nostra ispirazione, per formare<br />
1<br />
<strong>de</strong>i complessi p<strong>las</strong>tici che metteremmo in moto”.<br />
Marinetti dopo aver visto i complessi p<strong>las</strong>tici, nella presentazione <strong>de</strong>l manifesto<br />
scrive: “L'arte, prima di noi, fu ricordo, rievocazione angosciosa di un Oggetto<br />
perduto (felicità, amore, paesaggio) perciò nostalgia, statica, dolore, lontananza.<br />
Col Futurismo invece, l'arte diventa arte-azione, cioè volontà, ottimismo,<br />
aggressione, possesso, penetrazione, gioia, realtà brutale nell'arte (Es.:<br />
onomatopee. Es.: intonarumori = motori), splendore geometrico <strong>de</strong>lle forze,<br />
proiezione in avanti. Dunque l'arte diventa Presenza, nuovo Oggetto, nuova<br />
realtà creata cogli elementi astratti <strong>de</strong>ll'universo. Le mani <strong>de</strong>ll'artista passatista<br />
soffrivano per l'Oggetto perduto; le nostre mani spasimavano per un nuovo<br />
Oggetto da creare. Ecco perché il nuovo Oggetto (complesso p<strong>las</strong>tico) appare<br />
miracolosamente fra le vostre.”<br />
2<br />
Il gran<strong>de</strong> interesse, ravvivato nelle continue visite, alla mostra di Boccioni, per le<br />
nuove sperimentazioni nell'ambito <strong>de</strong>lla scultura intraprese da quest'ultimo, è<br />
solo un punto di partenza <strong>de</strong>lla ricerca Deperiana che si manifesta in una<br />
metamorfosi p<strong>las</strong>tica astratta. Egli supera il rapporto con gli elementi fisici ancora<br />
presenti nelle sculture boccioniane per intrapren<strong>de</strong>re una <strong>de</strong>cisiva svolta<br />
artistica. La nuova scultura sarà una realtà di rotazioni, scomposizioni,<br />
trasformazioni, espansioni, onomatopee, suoni e rumori. Non sarà più scultura<br />
nel senso convenzionale, ma costruzione di fili di ferro, piani di cartone, stoffe<br />
carte veline, di materie e spessori vari, schermi trasparenti, traslucidi, reti<br />
metalliche, specchi, animate da congegni meccanici ed elettrici, musicali e<br />
rumoristici, da liquidi colorati e fumogeni. L'opera p<strong>las</strong>tica diventa l'equivalente<br />
3<br />
<strong>de</strong>lla realtà, quindi essa stessa realtà, oggetto.<br />
I primi complessi p<strong>las</strong>tici realizzati da Depero sono pubblicati per la prima volta<br />
sul manifesto <strong>de</strong>l 1915. Complesso p<strong>las</strong>tico colorato privo di movimenti, se non<br />
per la presenza <strong>de</strong>lle sole linee-forza come nei lavori di Balla, si differenzia da:<br />
Complesso p<strong>las</strong>tico colorato motorumorista di equivalenti in moto e Complesso<br />
p<strong>las</strong>tico colorato motorumorista simultaneo di scomposizione a strati, dove<br />
invece compare. Quest'ultime sono realizzazioni dinamiche, con movimenti<br />
verticali, in continua mutazione ed effetti cinetici, volumi virtuali a quote e su assi<br />
diversi, a conferma <strong>de</strong>ll'assoluta padronanza <strong>de</strong>ll'artista nella manipolazione<br />
<strong>de</strong>gli elementi che gli compongono.<br />
Purtroppo l'eccessiva fragilità, viste le caratteristiche che li distinguevano:<br />
movimento, leggerezza e trasparenza, la carenza di materiali adatti alle nuove<br />
sperimentazioni che costringevano Depero a ripiegare su meccanismi<br />
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rudimentali realizzati con mezzi di fortuna, oltre che ai suoi continui spostamenti,<br />
non hanno contribuito alla loro conservazione.<br />
Ricostruzione p<strong>las</strong>tica.<br />
La scelta di ricostruire due <strong>de</strong>i complessi p<strong>las</strong>tici, è stata fatta dopo un attento<br />
studio <strong>de</strong>i disegni, documenti, fotografie e testi critici, <strong>de</strong>l patrimonio <strong>de</strong>ll'artista<br />
4<br />
<strong>de</strong>positati presso l'Archivio <strong>de</strong>l '900 <strong>de</strong>l MART, che mi hanno permesso di<br />
concretizzare quello che in parte era rimasta teoria.<br />
Complesso di fili giranti <strong>de</strong>l 1916, interessante perché molto simile ai complessi<br />
pubblicati nel già citato manifesto con Balla, è stato ricostruito seguendo le<br />
indicazioni <strong>de</strong>l disegno originale. Il complesso di rotazioni su unico asse<br />
orizzontale, è stato realizzato utilizzando una serie di tubi di p<strong>las</strong>tica (scelti per la<br />
loro leggerezza e facilità di lavorazione), di diametri <strong>de</strong>crescenti inseriti uno<br />
nell'altro, a sostegno <strong>de</strong>i fili giranti, realizzati in acciaio armonico, i<strong>de</strong>ale per le sue<br />
caratteristiche di flessibilità, inserito nei supporti corrispon<strong>de</strong>nti ai vari diametri<br />
per la composizione <strong>de</strong>lle quattro sfere concentriche, le pulegge e gli altri<br />
elementi <strong>de</strong>l complesso sono in legno. Il movimento <strong>de</strong>ll'insieme è regolato da<br />
una manovella, come indicato da Depero. Interessante è notare che ogni singola<br />
serie di fili giranti ruota a velocità diverse proporzionali al diametro<br />
corrispon<strong>de</strong>nte.<br />
Panoramagico <strong>de</strong>l 1926, invece é particolarmente interessante per i movimenti,<br />
congegni meccanici ecc. come l'artista <strong>de</strong>scrive nel suo “IL complesso p<strong>las</strong>tico<br />
motorumorista 1915-27” pubblicato nel libro Depero Futurista libro imbullonato,<br />
testo riassuntivo <strong>de</strong>lle esperienze <strong>de</strong>ll'artista nella ricerca di superare il rapporto<br />
5<br />
con il quadro per realizzare p<strong>las</strong>ticamente ciò che il quadro rappresentava . La<br />
ricostruzione ha seguito due diverse ricerche preliminari; una rivolta a capire e<br />
risolvere i movimenti <strong>de</strong>l complesso, articolati su più piani e con angolazioni e<br />
moti diversi fra loro, la seconda per capire la proporzioni fra i vari elementi, le loro<br />
forme e i loro colori. Ho preso importanti indicazioni sui vari elementi dai lavori<br />
(disegni, dipinti e arazzi), contemporanei al complesso p<strong>las</strong>tico, fra i quali Treno<br />
partorito dal Sole e Festa <strong>de</strong>lla Sedia, che mi hanno dato <strong>de</strong>lle indicazioni sulle<br />
varie tonalità di colore, visto che le due uniche immagini che lo rappresentano<br />
sono in bianco e nero.<br />
Le mie sperimentazioni e ricerche, hanno così riportato alla luce alcuni elementi<br />
che nella storia artistica di Depero si erano persi.<br />
Manifesto <strong>de</strong>lla Ricostruzione Futurista <strong>de</strong>ll'Universo<br />
11 marzo 1915, Milano<br />
Col Manifesto tecnico <strong>de</strong>lla Pittura futurista e colla prefazione al Catalogo<br />
<strong>de</strong>ll'Esposizione futurista di Parigi (firmati Boccioni, Carrà, Russolo, Balla,<br />
Severini ), col Manifesto <strong>de</strong>lla Scultura futurista (firmato Boccioni), col<br />
Manifesto La Pittura <strong>de</strong>i suoni rumori e odori (firmato Carrà), col volume Pittura<br />
e scultura futuriste, di Boccioni, e col volume Guerrapittura pittura, di Carrà, il<br />
futurismo pittorico si è svolto, in 6 anni, quale superamento e solidificazione<br />
<strong>de</strong>ll'impressionismo, dinamismo p<strong>las</strong>tico e p<strong>las</strong>mazione <strong>de</strong>ll'atmosfera,