Toponimia e cartografía - Consello da Cultura Galega
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Elena Papa/Alda Rossebastiano tipo fara Carta 8 Unendo macrotoponimi e microtoponimi, per il Piemonte 34 otteniamo la serie indicata sulla carta 8 con il triangolino giallo 35 . 34 Le fonti utilizzate per la ricerca sono le carte dell’IGM, i dati ISTAT 2001; Olivieri, 1965; Bertotti, Paviolo, Rossebastiano, 1994. 35 Elenco dei toponimi inseriti, procedendo da nord a sud e in senso orario (in corsivo le località oggi elevate a dignità di comune): Faramboda (Ornavasso), Cascina Fara (Gozzano), Fara Novarese, Fariola (Salussola), La Faletta (Cigliano), Cascina Costafara (Montafia), Costafara (Dusino San Michele), Case Fara (Frugarolo), Case Faravella (Montegioco), Case Fara (Tassarolo), Fara (Novi Ligure), Faravellino (Garessio), Cascina Faramia e Cascine Faramia (Roccabruna), Ciabot Faraudo (Busca), Tetti Faramia (Piasco), M. Faraut e Buc Faraut (Bellino), Case Faraud (Martignana Po), Faraudi (Cumiana), Farasca (Giaveno), La Fara, Fara del Felice (Pont), La Fara (Alpette), Fara (Locana). 206
TOP-GIS: APPLICAZIONI GIS ALLO STUDIO DELLA TOPONOMASTICA PIEMONTESE Come si può osservare dalla carta, una serie di toponimi si trova lungo il confine con la Lombardia, nel Novarese, dove l’importanza dei Longobardi è stata notevole ed è testimoniata anche dall’onomastica sia medievale 36 che attuale 37 . Altrettanto evidente la loro presenza nell’Alessandrino (cfr. Rossebastiano, 2006), area confinante con il centro del regno longobardo che ebbe come capitale Pavia. Altre testimonianze si evidenziano a fronte della Serra d’Ivrea e lungo i rilievi del Monferrato, altre ancora seguono l’arco alpino, spesso collocate all’imbocco delle vallate. La posizione di questi possibili insediamenti longobardi derivati dalle fare è caratterizzata dalla prossimità a corsi d’acqua e a strade fondamentali (Arcamone, 1997, 44) per l’attraversamento del territorio 38 . La località maggiore è Fara Novarese, il cui nucleo originario in un testo del 955 viene indicato come fundo fara (abl.), che risulta collocato lungo il rio Vidolia 39 . L’insediamento si trova ai margini di un tracciato viario importante fin da epoca antica, quello che attraverso Romagnano Sesia, nucleo abitato sviluppatosi intorno ad una mansio romana nata per la difesa del ponte sul fiume, collegava l’antichissima Novara con Borgosesia e la sua valle, il Biellese e i laghi. Ci troviamo nell’area della Bulgaria
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TOP-GIS: APPLICAZIONI GIS ALLO STUDIO DELLA TOPONOMASTICA PIEMONTESE<br />
Come si può osservare <strong>da</strong>lla carta, una serie di toponimi si trova lungo il confine<br />
con la Lombardia, nel Novarese, dove l’importanza dei Longobardi è stata notevole<br />
ed è testimoniata anche <strong>da</strong>ll’onomastica sia medievale 36 che attuale 37 . Altrettanto<br />
evidente la loro presenza nell’Alessandrino (cfr. Rossebastiano, 2006), area confinante<br />
con il centro del regno longobardo che ebbe come capitale Pavia.<br />
Altre testimonianze si evidenziano a fronte della Serra d’Ivrea e lungo i rilievi<br />
del Monferrato, altre ancora seguono l’arco alpino, spesso collocate all’imbocco<br />
delle vallate.<br />
La posizione di questi possibili insediamenti longobardi derivati <strong>da</strong>lle fare è<br />
caratterizzata <strong>da</strong>lla prossimità a corsi d’acqua e a strade fon<strong>da</strong>mentali (Arcamone,<br />
1997, 44) per l’attraversamento del territorio 38 .<br />
La località maggiore è Fara Novarese, il cui nucleo originario in un testo del<br />
955 viene indicato come fundo fara (abl.), che risulta collocato lungo il rio Vidolia<br />
39 . L’insediamento si trova ai margini di un tracciato viario importante fin <strong>da</strong><br />
epoca antica, quello che attraverso Romagnano Sesia, nucleo abitato sviluppatosi<br />
intorno ad una mansio romana nata per la difesa del ponte sul fiume, collegava<br />
l’antichissima Novara con Borgosesia e la sua valle, il Biellese e i laghi.<br />
Ci troviamo nell’area della Bulgaria