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Toponimia e cartografía - Consello da Cultura Galega

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Elena Papa/Al<strong>da</strong> Rossebastiano<br />

forme: l’antroponimo si sposta <strong>da</strong>lla distribuzione montana delle forme toponimiche,<br />

scendendo verso valle e attestandosi in pianura, <strong>da</strong>ndo indirettamente la<br />

misura del progressivo abbandono delle aree alpine.<br />

Il dettaglio dell’immagine (Carta 6), con l’indicazione delle isolinee, mostra il fenomeno<br />

con maggiore chiarezza, consentendo di valutare il diretto legame tra le forme<br />

toponimiche, attestate a monte, e l’elemento antroponimico, diffuso poco più a valle.<br />

2. iL tiPO *cAlMA<br />

Il legame tra elemento naturale e comunità antropica è così qualificante <strong>da</strong> poter<br />

essere assunto come indicatore anche nell’analisi del secondo tipo toponimico,<br />

calma/cialma.<br />

La voce, che, come balma, riflette le condizioni geo-morfologiche del territorio,<br />

ha una discreta diffusione nell’area alpina, risultando attestata in Italia (Piemonte<br />

e Valle d’Aosta, con propaggini in Liguria), in Svizzera, in Francia, fino a<br />

toccare la Spagna (cfr. FEW, 2, 1, 100b, s.v. calma).<br />

Anche in questo caso l’etimo e l’interpretazione presentano una discreto grado<br />

di criticità, sia per l’antichità del termine (di epoca preromana), sia per l’estensio-<br />

Carta 6<br />

198

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