Toponimia e cartografía - Consello da Cultura Galega
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TOP-GIS: APPLICAZIONI GIS ALLO STUDIO DELLA TOPONOMASTICA PIEMONTESE<br />
scelta prevalente converge su kaverna nell’area settentrionale, mentre nell’area<br />
centrale e meridionale ad essa si accosta la forma tana, insieme a krota (AIS, III,<br />
424). Solo nell’area occitana (Alta Valle Po, Valle Gesso e Valle Vermenagna) è<br />
documentato l’uso del tipo balma in questo senso, attraverso barmα (Ostana),<br />
barmo (Valdieri), bårmα (Limone Piemonte).<br />
I dizionari dialettali relativi al Piemonte non aggiungono ulteriori informazioni:<br />
significativa è l’assenza della voce nello Zalli 1815 e 1830, nel Di Sant’Albino<br />
1859 e nel Ponza 1877, che privilegiano una koiné improntata sul torinese,<br />
evitando di accogliere voci rustiche o alpine.<br />
Il Gavuzzi 1891, di area monferrina, registra balma nell’accezione ‘caverna, antro,<br />
grotta’, ripresa anche <strong>da</strong> Levi 1929 (“balma ‘caverna, grotta’. Voce della regione<br />
alpina, forse preromana”), mentre per la Val Germanasca il Pons 1973 attesta entrambi<br />
i significati (balmo s.f. ‘grotta, antro, apertura, riparo sotto roccia’).<br />
Il controllo della distribuzione del tipo toponimico sul territorio può suggerire<br />
ulteriori ipotesi, che si arricchiscono attraverso l’analisi dei <strong>da</strong>ti morfologici e<br />
delle caratteristiche fisiche e geologiche del terreno.<br />
La carta 1 mostra la concentrazione dei toponimi con base balma lungo la dorsale<br />
alpina, in aree scarsamente edificate e caratterizzate <strong>da</strong> notevole altitudine;<br />
rarissimi gli esempi situati in pianura, rappresentati <strong>da</strong> case isolate, dove peraltro<br />
non si può escludere che la denominazione abbia un’origine antroponimica.<br />
Tale immagine va integrata con la raccolta delle varianti con rotacismo (–lm– ><br />
–rm–), che caratterizzano le aree linguistiche francoprovenzali e occitane.<br />
Pur tenendo conto dei limiti delle mo<strong>da</strong>lità di registrazione dei toponimi<br />
sulle carte topografiche 19 , la rappresentazione fornita <strong>da</strong>l GIS riesce a restituire<br />
l’immagine di una regione linguisticamente variegata, in cui le valli mostrano di<br />
aver mantenuto intatto il patrimonio linguistico originale.<br />
Il tipo barma si conserva in Val Soana (la Barmetta, Valprato Soana), nelle<br />
Valli di Lanzo (Barmassa, Viù; Grangia Barmafred<strong>da</strong>, Usseglio), in Val Sangone<br />
(Barmarola, Coazze), in Val Pellice (la Barma, Bobbio; Barma la Pon e Barma<br />
d’Aut, Villar Pellice; Barma Scura, Lucerna), in Valle Po (Alpe Barmasse e B.c<br />
Barmella, Bagnolo; Barma fred<strong>da</strong>, Oncino; B.c della Barmella, Gambasca), in<br />
19 Com’è noto la trascrizione dei toponimi nelle carte presenta spesso a<strong>da</strong>ttamenti e italianizzazioni delle<br />
denominazioni locali, senza che gli eventuali interventi siano segnalati.<br />
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