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Un Ospite di Venezia-11-2023

Around the middle of the century, Francesco Hayez portrays Matilde, a young noblewoman from the Pirovano Visconti di Modrone family: an undoubtedly splendid work by an artist recognized as the main exponent of the Italian Romantic movement. This is the image we have chosen to open this month to introduce one of the most important artistic and cultural events of the year: the reconstruction, a hundred years later, of what turned out to be a true event, an exhibition that brought to light the Venetian art of an entire century, long overshadowed by the mythologizing of the preceding one, the 18th century.

Around the middle of the century, Francesco Hayez portrays Matilde, a young noblewoman from the Pirovano Visconti di Modrone family: an undoubtedly splendid work by an artist recognized as the main exponent of the Italian Romantic movement.

This is the image we have chosen to open this month to introduce one of the most important artistic and cultural events of the year: the reconstruction, a hundred years later, of what turned out to be a true event, an exhibition that brought to light the Venetian art of an entire century, long overshadowed by the mythologizing of the preceding one, the 18th century.

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La riscoperta

dell’Ottocento…

Siamo attorno alla metà del secolo, Francesco Hayez ritrae Matilde, giovane

nobildonna della casata Pirovano Visconti di Modrone: un’opera indubbiamente

splendida, di un’artista riconosciuto come il principale esponente della corrente

romantica italiana.

E’ l’immagine che abbiamo scelto in apertura di questo mese per introdurre uno

degli avvenimenti artistici-culturali più importanti dell’anno: la ricostruzione a

cent’anni di distanza, di quello che si rivelò come un vero e proprio evento, una

esposizione che riportò alla luce l’arte veneziana di un intero secolo, oscurato per

molto tempo dalla mitizzazione di quello precedente, il Settecento.

Era appunto il 1923 quando Nino Barbantini - primo Direttore della Galleria d’Arte

Moderna di Ca’ Pesaro - oggi "internazionale" - organizzò e allestì l’importante

esposizione dal titolo “Il ritratto veneziano dell’Ottocento”.

Ne scaturì uno straordinario successo di pubblico e di stampa che inaugurò un

nuovo corso della Galleria veneziana e dell’attività di Barbantini, indirizzata, durante

gli anni Venti, alla progettazione di significative esposizioni monografiche su

periodi o singoli protagonisti dell’arte italiana.

Oggi, la Fondazione Musei Civici di Venezia, dopo un lungo e complesso lavoro di

ricerca che ha portato a rintracciare ben 166 opere di 52 artisti, ci riporta a quella

storica occasione per rivedere di nuovo assieme in una mostra, dallo stesso titolo,

i volti di numerosi protagonisti della società, dell’arte, della cultura, della vita, di un

territorio che da Venezia si estendeva fino al Friuli Venezia Giulia.

Un affascinante percorso, suddiviso in quattro sezioni, accompagnerà il visitatore

lungo il corso di un secolo che dal Congresso di Vienna (1815) arriverà alla travagliata

unificazione d’Italia, toccando quelli che furono i protagonisti dell’epoca e i

modi di vita della società dell’Ottocento, per concludersi con il “Ritratto, verso la

modernità”, dove sarà evidente il segno di un cambiamento che presto porterà ad

una nuova dimensione, quella del Novecento.

Insomma, per tutti gli appassionati, ma non solo, una mostra e un’occasione unica…

da non perdere.

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