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Meccanica Magazine n. 4

Meccanica Magazine, a year of the Department of Mechanical Engineering of Politecnico di Milano “in print”. Our research, achievements, culture, and a glance to the future.

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ITA

I ricercatori DMEC hanno sviluppato delle soluzioni innovative

per la produzione di componenti in lega di alluminio con superfici

biomimetiche, che si ispira alle squame del branzino.

Il progetto Levrek (branzino in turco) si propone di ricreare le squame

del branzino sul bulbo del timone della barca a vela del Polimi Sailing

Team. Il progetto ambisce a migliorare le caratteristiche strutturali

del componente, riducendone il peso utilizzando tecniche di

fabbricazione additiva e contemporaneamente migliorarne le

caratteristiche fluidodinamiche lavorando alla trama della sua

superficie. I ricercatori hanno modellato le caratteristiche naturali

del pesce in ambiente digitale, condotto analisi parametriche

usando un approccio CFD (Computational Fluid Dynamics o

fluidodinamica computazionale) per valutarne la performance e

scegliere le proporzioni della squama più efficienti.

Le squame metalliche, dopo una fase di ottimizzazione della

topologia, sono state prodotte mediante fusione laser a letto di

polvere, una tecnica di produzione additiva (AM) strato per strato

e applicate su un bulbo del timone. Questa ricerca si inserisce

perfettamente negli obiettivi dei Dipartimenti di Eccellenza nel

progetto LIS4.0, dove il focus è sulle strutture Lightweight e Smart.

La ricerca ha richiesto un team multidisciplinare composto da

esperti di vela, CFD e AM. Alessandro Scarpellini, il leader del Polimi

Sailing Team ha lavorato insieme al Dr. Paolo Schito e al Prof. Ali

Gökhan Demir. Per il design innovativo è stato condotto un primo

studio sull’idrodinamica delle squame del branzino, individuando la

dimensione ottimali della squama in modo da ridurre la resistenza

Tra natura e ingegneria:

la produzione additiva per componenti

innovativi ed efficienti per

applicazioni nautiche

fluidodinamica del bulbo del timone. In primo luogo, i ricercatori

hanno modellato le squame dei pesci in un ambiente CAD: questo

ha permesso di individuare diverse dimensioni di squama da testare

in ambiente CFD utilizzando il framework opensource OpenFOAM

sull’infrastruttura High-Performance Computer (HPC) CFDHub.

Oltre ad aver individuato le dimensioni più performanti, i ricercatori

hanno determinato l’influenza della rugosità della superficie e della

velocità dell’imbarcazione. In seguito, l’attenzione si è concentrata

sulla realizzazione del componente: il processo di fabbricazione

additiva del metallo scelto è la fusione laser a letto di polvere e il

materiale è una lega AlSi7Mg0.6. Il bulbo del timone è stato quindi

ottimizzato topologicamente per ridurre il peso del componente. La

squama del pesce scelta è stata integrata alla superficie del bulbo.

Il componente è stato prodotto utilizzando una stampante Trumpf

TruPrint 3000 presso AddMe.Lab. Il risultato è un bulbo del timone

tra i primi nel suo genere, ovvero un componente metallico con

ottimizzazione topologica che incorpora superfici bioispirate.

I risultati di questa ricerca possono aprire la strada a nuove

applicazioni navali per migliorare le prestazioni delle imbarcazioni

in navigazione e allo stesso tempo alleggerirne i componenti. Dopo

attenta revisione, gli stessi sono stati pubblicati su una rivista

scientifica. Grazie alla sua innovatività, il lavoro svolto è stato

apprezzato anche dal mondo dell’industria che ha deciso di premiare

Alessandro Scarpellini: il giovane team leader ha vinto il Premio Tesi

UCIMU dall’Associazione Costruttori Italiani di Macchine Utensili,

Robot, Sistemi di Automazione e Prodotti Ausiliari.

meccanica magazine

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