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TuttoBallo20 Dicembre 2021-Stefano Francia EnjoyArt 1

Carissimi amici e lettori, eccoci giunti, finalmente, a vivere la magica atmosfera delle feste natalizie! E la nostra Rivista non poteva fare altrimenti: tutto parla del Natale, dalle succulente ricette ai paesaggi incantati, dagli spettacoli natalizi, alla magia dei luoghi e dei mercatini di Natale; ma non mancheranno articoli interessanti che parlano di eventi, di iniziative, di personaggi che con le loro testimonianze ci trasmettono emozioni e ci raccontano novità. Chi sono e di cosa si parla? Beh, questo numero è un regalo di Natale per voi che dovrete scartare…come? Sfoglia la nostra Rivista Tuttoballo20 e poi … godetevi la sorpresa! Anche alla fine dell’anno è sempre valido il nostro motto: Tuttoballo20, la Rivista che ti informa e che ti tiene in forma. Auguri di cuore e buone feste a tutti.

Carissimi amici e lettori, eccoci giunti, finalmente, a vivere la magica atmosfera delle feste natalizie! E la nostra Rivista non poteva fare altrimenti: tutto parla del Natale, dalle succulente ricette ai paesaggi incantati, dagli spettacoli natalizi, alla magia dei luoghi e dei mercatini di Natale; ma non mancheranno articoli interessanti che parlano di eventi, di iniziative, di
personaggi che con le loro testimonianze ci trasmettono emozioni e ci raccontano novità.
Chi sono e di cosa si parla? Beh, questo numero è un regalo di Natale per voi che dovrete scartare…come? Sfoglia la nostra Rivista Tuttoballo20 e poi … godetevi la sorpresa!
Anche alla fine dell’anno è sempre valido il nostro motto: Tuttoballo20, la Rivista che ti informa e che ti tiene in forma.
Auguri di cuore e buone feste a tutti.

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Dancer: Veronica Tundis e Luigi d'Aiello<br />

Ph: Monica Irma Ricci<br />

Makeup and Hair stylist: Mauri Menga<br />

Studio: Linea B


<strong>TuttoBallo20</strong> - OCTOBER <strong>2021</strong><br />

Copertina: Dancer: Veronica Tundis e Luigi d'Aiello, fotografati da<br />

Monica Irma Ricci. Makeup and Hair stylist: Mauri Menga. Studio: Linea B<br />

<strong>TuttoBallo20</strong> - DECEMBER <strong>2021</strong>.<br />

Editore "<strong>Stefano</strong> <strong>Francia</strong>" <strong>EnjoyArt</strong><br />

Direttore - Fabrizio Silvestri<br />

Vice direttore - Eugenia Galimi<br />

Segretaria di redazione - Pina delle Site<br />

Redazione - Marina Fabriani Querzè<br />

COLLABORATORI: Maria Luisa Bossone, Antonio Desiderio, Francesco<br />

Fileccia, David Bilancia, Giovanni Fenu, Mauri Menga, Sandro Mallamaci,<br />

Walter Garibaldi, David Iori, Giovanni Battista Gangemi Guerrera, Lara<br />

Gatto, Lucia Martinelli, Patrizia Mior, Ivan Cribiú, Danilo Pentivolpe, Alessia<br />

Pentivolpe, Carlo De Palma, Assia Karaguiozova, Federico Vassile, Elza De<br />

Paola, Giovanna Delle Site, Jupiter, Francesca Meucci, Alberto Ventimiglia.<br />

Fotografi: Luca Bartolo, Elena Ghini, Cosimo Mirco Magliocca<br />

Photographe Paris, Monica Irma Ricci, Luca Valletta, Raul Duran,<br />

DsPhopto, Raul, Alessio Buccafusca, Alessandro Canestrelli, Alessandro<br />

Risuleo.<br />

Le foto concesse da uffici stampa e/o scaricate dalle pagine social dei<br />

protagonisti.<br />

Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto<br />

d’autore, vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi<br />

degli artt. 65 comma 2 e 70 comma 1bis della Lg. 633/1941.<br />

É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.<br />

É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dal<br />

direttore. I collaboratori cedono all'editore i loro elaborati a titolo gratuito.<br />

Testata giornalistica non registrata di proprietà: ©ASS: <strong>Stefano</strong> <strong>Francia</strong> <strong>EnjoyArt</strong><br />

per contattare la redazione Tuttoballo20@gmail.com<br />

Contro Copertina<br />

Tutto parla del Natale, dalle succulente ricette ai<br />

paesaggi incantati, dagli spettacoli natalizi, alla<br />

magia dei luoghi e dei mercatini di Natale.<br />

In copertina, la coppia Veronica Tundis e Luigi<br />

d'Aiello, fotografati da Monica Irma Ricci,<br />

presentano il Natale nella rievocazione più<br />

classica de Lo Schiaccianoci, il classico dei<br />

balletti natalizi di nuovo in scena all'Opera di<br />

Roma con la Fata Confetto interpretata<br />

dall'amica Susanna Salvi, oggi étoile e già<br />

premiata nel 2018 come miglior ballerina<br />

classica con l'Award <strong>Stefano</strong> <strong>Francia</strong>, nonchè<br />

controfigura di Alessandra Mastronardi nel film<br />

"Carla" nelle sale cinematografiche a dicembre.<br />

In contro copertina la rock star della danza:<br />

Sergei Polunin, étoile internazionale che torna<br />

ad esibirsi a Milano con uno spettacolo<br />

eccezionale. Chi sono e di cosa si parla?<br />

Sfogliando la nostra Rivista Tuttoballo20 sul<br />

webkiosk di Yumpu, potete godetervi tante<br />

sorprese! Vi auguriamo buone feste con<br />

nostro motto: Tuttoballo20, la Rivista che ti<br />

informa e che ti tiene in forma. AUGURI!!.<br />

il<br />

© F R E E P R E S S O N L I N E r i p r o d u z i o n e r i s e r v a t a - D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "


Direzione Artistica<br />

Massimo Polo<br />

+39 347 3809340<br />

Via S. Maria in Silice, 13<br />

Viterbo<br />

www.goldendanceschool.it


N A T A L E 2 0 2 1<br />

Carissimi lettori ed amici di Tuttoballo20, eccoci giunti alla fine<br />

dell’anno…<br />

Questo numero di dicembre vuole essere, da parte nostra, un omaggio a<br />

tutti voi che ci avete seguiti, supportati e, soprattutto seguendoci avete<br />

fatto in modo che, pian piano, questo nostro progetto prendesse vita ed<br />

una forma man mano sempre più definita; vuole essere un<br />

ringraziamento verso tutti i nostri amici “artigiani dell’arte”, che stanno<br />

diventando sempre più numerosi e grazie ad ognuno di loro, con la<br />

propria esperienza, la propria sensibilità, il proprio modo di percepire<br />

l’Arte, hanno contribuito ad aggiungere poco alla volta il proprio tassello<br />

nel grande mosaico che il mondo dell’Arte rappresenta.<br />

Ogni forma d’Arte, dal ballo alla pittura, dalla fotografia alla musica,<br />

dalla scrittura all’artigianato, ha reso possibile la condivisione di<br />

esperienze, di gioie o di dolori mai prima espressi e, grazie a questa<br />

esperienza, ognuno si è “liberato”, trasmettendo il grande valore della<br />

libertà, che attraverso l’Arte è possibile raggiungere, a tutti.<br />

Già…il nostro intento era proprio questo: attraverso l’Arte tutto è<br />

possibile … l’Arte ci rende liberi … l’Arte ci rende uguali pur nelle nostre<br />

diversità … nessuno è inferiore/superiore all’altro, ma ogni anima ha<br />

qualcosa di bello da dire; l’Arte è sempre nelle nostre vite, e la<br />

dimostrazione più grande l’abbiamo avuta vivendo la fortissima<br />

esperienza della pandemia: nonostante le restrizioni, le difficoltà del<br />

momento, gli Artigiani dell’Arte si sono adoperati, anche con strumenti e<br />

mezzi improbabili, ad esprimersi e a trasmettere ciò che di bello, di<br />

sofferente, di speranzoso si poteva.<br />

Non ci piace fare bilanci su quello che è stato l’impegno di tutti noi,<br />

lettori compresi, perché forse non ha senso … l’unica cosa che ci è stata<br />

dimostrata in questi due anni è che l’Arte non ci abbandona mai, non ci<br />

tradisce e non si dimentica di noi nemmeno nei momenti più difficili …<br />

l’importante è cercarla, amarla e condividerla.<br />

E’ questo, dunque, l’augurio che la nostra Rivista vuole trasmettere a<br />

tutti: la condivisione della bellezza, della speranza e del coraggio che<br />

solo l’Arte può donarci!<br />

Buone feste di Natale, buona fine e buon inizio di anno nuovo!


N A T A L E 2 0 2 1<br />

Buon Natale a te<br />

A te che sei in ufficio sommerso di carte,<br />

e ti hanno detto di non aver né arte né parte,<br />

A te stai cercando di far decollare un sogno,<br />

e che intanto aspetti, di diventare un cigno<br />

a te che porti una mascherina<br />

e fino a ieri la tua vita era adrenalina<br />

a te che non hai mai tolto la maschera<br />

a te che pensi la tua vita sia “bischera”<br />

a te che vuoi ricominciare,<br />

e che volevi solo suonare e ballare<br />

a te che non vedi l’ora di finire<br />

a te che nonostante tutto continui a scivolare<br />

a te che vuoi di più<br />

e che non vuoi lasciarti andare giù<br />

a te, che hai avuto la forza di riaprire a<br />

a te che volevi ripartire<br />

con la tua scuola di danza<br />

il tuo progetto a distanza<br />

a te che ti sei reinventato<br />

e anche a te, che ami il sesso sfrenato.<br />

a te che scatti una fotografia<br />

e ci disegni dentro una poesia<br />

a e che aspetti il tuo intervallo<br />

a te, lettore di Tutto Ballo!<br />

Patrizia Mior


A T T U A L I T Á<br />

Con l’arrivo dell’Avvento, si rinnova la magia delle casette di legno con tetti spioventi, delle bancarelle illuminate<br />

stracolme di dolciumi e prodotti tipici e delle musiche appartenenti al folklore austriaco e tedesco, ma anche italiano.<br />

Passeggiando tra i mercatini è, infatti, possibile trovare prodotti artigianali di ogni tipo, specialità gastronomiche tipiche di<br />

ogni luogo e preparate appositamente per l’occasione. Potrete perdervi a cercare ogni tipo di oggetto che riguardi il<br />

Natale, palline per l’albero, statuette per il presepe, luci e decorazioni di ogni forma e colore, da quelle più tradizionali a<br />

quelle più moderne, insomma tutto ciò che serve per creare un’atmosfera natalizia.<br />

Una visita ai mercatini di Natale può essere l’occasione per trovare originali regali, per assaporare deliziosi prodotti del<br />

luogo e sicuramente per uscire dalla quotidianità per immergersi in una suggestiva atmosfera natalizia.<br />

La nascita dei mercatini di Natale pare abbia avuto origine attorno al 1400 nei territori compresi tra la Germania e<br />

l’Alsazia; infatti, il primo mercatino della storia ha avuto luogo a Dresda, il lunedì precedente il Natale dell’anno 1434. Qui<br />

la creme degli artigiani si dava appuntamento per esporre le loro “opere” che richiamavano la natività e l’avvento.<br />

Inizialmente, dato il costo elevato degli oggetti esposti e venduti in questi mercatini, soltanto la borghesia ne era attratta.<br />

Nel tempo però l’interesse verso queste mostre artigiane è cresciuto fino a espandersi in quasi tutto il paese. Abbiamo<br />

dovuto attendere gli anni novanta del secolo scorso per assistere alla grande diffusione dei mercatini di Natale nelle<br />

numerose città europee. In quegli anni è nato quello che oggi consideriamo il più importante mercatino di Natale italiano<br />

ovvero quello di Bolzano. Ai giorni nostri, i mercatini di Natale sono diventati una straordinaria attrazione turistica per<br />

milioni di visitatori provenienti da ogni parte del mondo in cerca di prodotti rigorosamente fatti a mano come le statuette di<br />

Photo Danilo Piccini<br />

legno per il presepe, gli addobbi natalizi per la casa, i prodotti tipici locali e tanto altro.


A T T U A L I T Á<br />

Se hai già visitato uno dei tanti mercatini di Natale che si svolgono in molte località d’Italia nel periodo natalizio, sai a<br />

cosa si allude quando si parla di “atmosfera magica”.<br />

Stradine e piazze del centro storico gremite, la neve e i guanti, i luccichii del Natale, i profumi sprigionati dai prodotti del<br />

territorio, l’odore delle caldarroste e la musica che ricorda l’infanzia ma anche l’artigianato della tradizione locale, le<br />

bevande che scaldano le mani e gli oggetti che diventano ricordi di un luogo meraviglioso.<br />

Non è solo questo il significato dei mercatini di Natale: sono una vera favola che rendono ancora più magica l’atmosfera<br />

del periodo più bello dell’anno, da vivere in coppia, con amici o con i bambini. I mercatini di Natale sono speciali perché<br />

adatti a tutte le età: gli adulti tornano ad essere piccini e i bambini si sentono come i protagonisti (magari il loro<br />

personaggio preferito) di un film sul Natale.<br />

Con le nuove normative e gli accessi resi possibili dal Green Pass, quest’anno probabilmente i mercatini torneranno ad<br />

animare le città.


A T T U A L I T Á<br />

Profumo di cannella, di strudel e di vin brulè, luci scintillanti e colori avvolgenti, dal<br />

rosso all’oro, dal verde all’argento, un appuntamento ormai tradizionale che riporta<br />

ai ricordi belli dell’infanzia : è la magica atmosfera dei mercatini di Natale in Trentino<br />

Alto Adige.<br />

Molte delle nostre città, già a partire dalla fine di novembre e solitamente fino alla<br />

vigilia di Natale, popolano vicoli e piazze con stand coloriti di prodotti ed oggetti<br />

tipici natalizi ma, la regione che continua a vantare la vera tradizione nordica dei<br />

mercatini di Natale, è il Trentino Alto Adige.<br />

Dalle località più grandi come Bolzano, Trento, Vipiteno, Merano e Bressanone a<br />

quelle più piccole come Ortisei, Canale Di Tenno e Renon per citarne solo alcune, si<br />

aprono, per tutta la durata delle festività natalizie, le porte delle famose casette di<br />

legno con tetti spioventi ricche di idee regalo, decorazioni natalizie e prelibatezze<br />

per il palato. Pantofole tirolesi, guanti e cappelli in lana cotta, oggetti di legno,<br />

prodotti per il benessere come cuscini con cirmolo e noccioli di ciliegie<br />

deliziosamente profumati, canederli, speck, polenta, formaggi, tortel di patate,<br />

brezel, strudel, zelten, birre trentine, tisane, cioccolate calde e il classico vin brulè,<br />

invitano i visitatori ad apprezzarne la cura dei dettagli, l’originalità, profumi e sapori<br />

in un’atmosfera davvero suggestiva.<br />

Il tutto d’impronta assolutamente artigianale. La tradizione dei mercatini di Natale<br />

vuole che siano esposti prodotti di artigianato rigorosamente "fatti a mano" ed è<br />

proprio per questo motivo che, fin dalle origini di questa manifestazione, i manufatti<br />

ne rappresentino una delle attrazioni principali.<br />

La tradizione dei mercatini ha, infatti, antiche origini medievali ed affonda le sue<br />

radici tra la Germania e l’Alsazia, nelle fiere di paese che venivano organizzate<br />

durante il periodo dell’Avvento. I contadini di montagna, detti anche Bauer nelle<br />

zone di lingua tedesca, erano costretti dalle rigide temperature di alta quota, a<br />

rimanere molte più ore dentro casa rispetto ai cittadini del fondovalle passando il<br />

tempo a modellare ed intagliare oggetti in legno, mentre le loro donne<br />

confezionavano indumenti tipici o creavano tessuti particolari e ricamati. Questi<br />

prodotti venivano poi portati a valle durante il periodo dell’Avvento e venduti in<br />

piccoli stand. Nacquero così, nei mesi invernali, mercatini per la vendita<br />

dell’artigianato che, avvicinandosi al periodo dell’avvento assunsero nel tempo<br />

un’atmosfera magica arricchendosi di luci, cori e feste in piazza.<br />

Il primo vero mercatino di Natale di cui abbiamo attestazione documentale risale al<br />

1434, il lunedì prima di Natale in Germania, a Dresda, un mercatino di dolci tipici<br />

tedeschi, gli Striezel e di opere esposte da artigiani locali ispirati alla natività e<br />

all’avvento. Per il costo elevato degli oggetti esposti, pare che inizialmente fosse<br />

attratta dai mercatini soltanto la borghesia ma, nel tempo, l’interesse verso queste<br />

mostre artigiane si diffuse in tutto il paese coinvolgendo tutta la popolazione e<br />

prendendo il nome, tutt’ora in uso, di Christkindlmarkt - mercatino del Bambino<br />

Gesù.<br />

In Italia la tradizione nasce a Bolzano, il primo mercatino è piuttosto recente, risale<br />

al 1990 e conserva tutt’oggi, per molti aspetti, insieme a tutti i mercatini del Trentino<br />

Alto Adige l’originalità della manifestazione all'insegna dell'artigianato, della<br />

tradizione e della sostenibilità ambientale.<br />

Tale tradizione si è, poi, diffusa in altre zone d’Italia, dando vita all’allestimento di<br />

mercatini natalizi in diverse città italiane. Cari amici, se volete, quindi, vivere il<br />

periodo natalizio, ritornando un po' bambini, tra elfetti, renne, decorazioni natalizie e<br />

la simpatica compagnia di Babbo Natale in un mondo magico e fuori dall’ordinario…<br />

non vi resta che visitarli! Buon Natale a tutti!


A T T U A L I T Á<br />

di Sandro Mallamaci<br />

Sensazioni contrastanti che proviamo ormai da un pezzo. Ci siamo quasi abituati a<br />

questa condizione. In questo periodo, che precede le vacanze più sentite nella nostra<br />

tradizione, ci tornano in mente i ricordi passati, più o meno recenti, legati alle festività<br />

di fine anno.<br />

C’era un tempo in cui lo si faceva per esempio sfogliando un album di fotografie e,<br />

facendo uno sforzo di memoria, ricordando fatti e persone, che a volte non sono più<br />

con noi. La nostra memoria, naturalmente selettiva, ci consentiva di ricordare quello<br />

che aveva conservato, non tutto e spesso mettendo nel dimenticatoio,<br />

metabolizzandole, le cose meno piacevoli.<br />

Ci si ricordava volentieri quello che ci dava piacere, trasformando il resto, filtrandolo,<br />

lasciando venire in mente ciò che più ci conveniva ricordare.<br />

Ma adesso l'uomo, oltre alla sua memoria, ha anche una memoria esterna a cui<br />

attingere, che non è una memoria di esperienze vissute personalmente, ma una<br />

memoria collettiva, di esperienze vissute dagli altri, che viene condivisa in una sorta di<br />

vita unificata come se tutti avessimo vissuto anche le vite degli altri.<br />

È internet che conserva tutto, non filtra nulla, e ci ricorda ogni dettaglio che qualcuno<br />

ha voluto condividere. E se proviamo a scrivere su un motore di ricerca la parola<br />

"capodanno" ci ritroviamo a ripercorrere i periodi più o meno recenti, riscoprendo<br />

quello che è stato vissuto, che in quel momento era il futuro e che oggi è diventato il<br />

passato. Si rivive la spensieratezza e la voglia che si aveva di divertirsi e di trascorrere<br />

le festività in serenità, nella certezza dell’immediato futuro. Si prenotavano le vacanze<br />

in montagna o si pianificavano i rientri per ritrovarsi in famiglia. Si pubblicizzavano gli<br />

eventi tradizionali, cenoni, capodanni in piazza o in discoteca. La voglia di stare tutti<br />

insieme e di divertirsi lasciando da parte per qualche giorno i problemi quotidiani.<br />

Quest’anno, dopo l’amara esperienza di quello passato, con l’avvicinarsi delle festività<br />

natalizie, ad una irriducibile speranza che tutto possa tornare come prima, si affianca<br />

un senso di ansia alimentato da quella che ormai sembra una tattica della paura che<br />

molti, con la collaborazione di tanti mass media, fomentano. Ma basta guardarci in<br />

giro, ascoltare la gente, e si percepisce chiaramente che la voglia di vivere, e non di<br />

sopravvivere, è più diffusa di quanto qualcuno vorrebbe farci credere. La parola<br />

d’ordine di questo fine anno è “tornare alla normalità”. E questa è una esigenza sentita<br />

principalmente dai giovani che hanno il diritto di vivere la loro età in spensieratezza,<br />

pur nella consapevolezza di dover mantenere comportamenti responsabili nel rispetto<br />

di tutti. A questo scopo la quasi totalità della popolazione ha accettato di vaccinarsi e<br />

di attenersi alle regole del green pass. Se qualcuno, per i più svariati motivi, ha deciso<br />

di stare fuori da questo sistema non può essere usato come scusa per limitare a tutti la<br />

tanto attesa “libertà” finalmente riconquistata dopo tanti mesi di buio e di paura.Quindi<br />

via con i festeggiamenti, in famiglia o con gli amici, in casa o in vacanza, al mare o in<br />

montagna. E che l’anno che sta arrivando cancelli definitivamente questo incubo nella<br />

speranza che sia messo definitivamente nel dimenticatoio della nostra memoria, anche<br />

se sappiamo già che basterà scrivere una parola su Google per fare spostare indietro<br />

la time-line della nostra vita.<br />

Buon anno a tutti.


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C I N E M A


C I N E M A<br />

“Carla”, a dicembre al cinema<br />

Dall’8 dicembre arriva al cinema il film “Carla”, storia della straordinaria vita della più grande ballerina italiana di tutti i<br />

tempi, Carla Fracci. Carla è stata talento, determinazione e professionalità assoluti. Ma è stata, anche, capace di<br />

chiedere alla vita le gioie più intime dell’amore, del matrimonio e della maternità. Realizzato con la consulenza diretta<br />

della stessa Carla Fracci, del marito Beppe Menegatti e della loro collaboratrice storica Luisa Graziadei, il film – al<br />

cinema 8, 9 e 10 novembre distribuito da QMI e a dicembre su Rai1 - è liberamente ispirato all’autobiografia Passo<br />

dopo passo – La mia storia e ripercorre il percorso umano e professionale di un’icona della danza mondiale, definita dal<br />

New York Times nel 1981 “prima ballerina assoluta”. La sfida di prestare volto e corpo ad una delle più grandi étoile del<br />

XX secolo è stata accolta da Alessandra Mastronardi, insieme all’occasione unica di respirare le atmosfere del Teatro<br />

alla Scala. È la prima volta, infatti, che gli spazi del prestigioso teatro vengono concessi ad una produzione fiction,<br />

supportata anche dal patrocinio della Regione Lombardia e dal contributo del Comune di Orvieto. Il film, girato tra<br />

Roma, Orvieto e Milano, parte da Carla bambina nell’immediato dopoguerra e la segue, poi adolescente e giovane<br />

donna, nella Milano degli anni ‘50-’60, per raccontarne l’ascesa al successo e la difficile scelta di diventare mamma in<br />

un momento cruciale della sua carriera. Istinto, passione e sfida, gli elementi che hanno portato Carla Fracci alla<br />

consacrazione internazionale, calcando i palcoscenici più importanti del mondo e incantando gli amanti della danza di<br />

tutto il pianeta. La bravura e la credibilità di Alessandra Mastronardi nel ruolo di Carla, è stato possibile anche grazie<br />

alla sua controfigura, l’étoile dell’Opera di Roma, Susanna Salvi. Noi, questa ballerina elegante, intensa perfetta nel<br />

repertorio classico, l’avevamo notata nel 2018, quando l’Academy dell’Associazione l’aveva premiata come Miglior<br />

Ballerina Classica con l’Award <strong>Stefano</strong> <strong>Francia</strong>… Siamo felici che a settembre scorso Susanna Salvi abbia avuto anche<br />

la nomina all’Opera di Roma come étoile dopo l’interpretazione di Esmeralda.


C I N E M A<br />

Per gli appassionati della serie tv U High School Musical, questo Natale<br />

riserva una bellissima sorpresa: Corbin Bleu e Monique Coleman che, nella<br />

trilogia, hanno interpretato rispettivamente Chad Danforth e Taylor McKessie.<br />

Dopo 15 anni le due star di High School Musical tornano a recitare insieme<br />

nel film “A Christmas Dance Reunion”. Si tratta di una pellicola per la<br />

televisione, inserita nella programmazione natalizia <strong>2021</strong> del canale<br />

americano Lifetime, dove Corbin Bleu e Monique Coleman interpreteranno i<br />

protagonisti.<br />

Monique Coleman è Lucy, un giovane avvocato di successo che, insieme alla<br />

mamma Virginia (interpretata da Kim Roberts) torna al Winterleigh Resort,<br />

che sta per chiudere i battenti. Ma, prima che ciò avvenga, Lucy e sua<br />

mamma vogliono festeggiare un ultimo Natale in quel magico hotel, dove<br />

ritrovano il nipote del proprietario, Barrett Brewster, il personaggio<br />

interpretato da Corbin Bleu. Barrett era partner di Lucy, quando da bambini si<br />

univano ai balli natalizi. Per salvare il Natale e le sorti del resort, Lucy ha la<br />

brillante idea di organizzare un altro ballo a tema, con l’aiuto di Barrett.<br />

Sebbene il resort sia caduto in disgrazia e abbia interrotto la maggior parte<br />

degli eventi festivi, Lucy vuole ricreare le amate tradizioni natalizie, per riunire<br />

nuove famiglie e accendere nuove speranze. In più, la protagonista deve<br />

decidere se è disposta a rischiare in amore e a riunirsi ancora una volta con<br />

Barrett per quello che potrebbe essere l’ultimo ballo di Natale. Regia di Brian<br />

Herzlinger con coreogorafie di Christian Vincent coach e coreografo molto<br />

apprezzato ad Hollywood.<br />

Non sappiamo se il film A Christmas Dance Reunion arriverà in Italia.<br />

Qualora dovessimo avere informazioni sulla sua distribuzione provvederemo<br />

ad aggiornarvi.


C I N E M A<br />

«Te piace, 'o presepe?»<br />

«no!»<br />

Natale non è Natale se tutta la famiglia non guarda un classico delle feste natalizie. Tra le proposte Disney, i<br />

cinepanettoni, e film americani natalizi, noi vi consigliamo un intramontabile classico italiano: Natale in Casa<br />

Cupiello. Opera teatrale tragicomica scritta da Eduardo De Filippo nel 1931, rimane una delle commedie più<br />

conosciute del drammaturgo napoletano, considerata uno dei suoi lavori più brillanti. Portata in scena per la<br />

prima volta al Teatro Kursaal di Napoli (oggi Cinema Filangieri), il 25 dicembre 1931, Natale in casa Cupiello<br />

segna, di fatto, l'avvio vero e proprio della felice esperienza della Compagnia del "Teatro Umoristico I De<br />

Filippo", composta dai tre fratelli e da attori già famosi o giovani alle prime armi che lo diventeranno (Agostino<br />

Salvietti, Pietro Carloni, Tina Pica, Dolores Palumbo, Luigi De Martino, Alfredo Crispo, Gennaro Pisano). A<br />

giugno Eduardo aveva firmato un contratto con l'impresario teatrale che lo impegnava per soli nove giorni di<br />

recite per presentare il suo nuovo atto unico subito dopo la proiezione di un film. Il successo della commedia fu<br />

tale che la durata del contratto fu prolungata sino al 21 maggio 1932. Originariamente si trattava di una<br />

commedia ad atto unico (quello che, nella versione definitiva, costituisce oggi il secondo atto), ampliato<br />

successivamente in due distinte fasi: la prima, nel 1932, vide aggiungersi l'attuale primo atto e la conclusiva, nel<br />

1934 (secondo anche quanto dichiarato da Eduardo sul numero 240 della rivista Il Dramma uscito nel 1936) o<br />

nel 1937 o addirittura nel 1943 (secondo un'ipotesi avallata più tardi dallo stesso autore), che configurò l'opera<br />

nella sua versione attuale, composta da tre atti. La complessa genesi della commedia portò Eduardo stesso ad<br />

affermare che essa era nata come un "parto trigemino con una gravidanza di quattro anni".<br />

Come ogni Natale, Luca Cupiello prepara il suo presepe, nonostante il disinteresse della moglie Concetta e del<br />

figlio Tommasino, un giovane apatico che passa gran parte della giornata a dormire e a litigare con lo zio<br />

Pasqualino, che lo accusa di ripetuti furti ai suoi danni. L'atmosfera natalizia è resa ancor più pesante dalla crisi<br />

matrimoniale di Ninuccia, altra figlia della coppia, che ha deciso di lasciare il marito Nicolino per stare con<br />

Vittorio, il suo amante che, amico di Tommasino, rimedia un invito per il pranzo della Vigilia. E proprio durante il<br />

pranzo i due rivali si incontrano e si scontrano, rovinando la festa al povero Luca.


C I N E M A<br />

Natale in Casa Cupiello, il 15 gennaio 1962, arriva anche in tv, la Rai per la prima volta, in bianco e nero,<br />

trasmette questa tragicomica rappresentazione teatrale per la durata di 109 minuti. Tra gli interpreti della<br />

versione del 1962, oltre lo stesso Eduardo, anche Nina De Padova e Pietro De Vico. Questa trasposizione<br />

presenta alcune differenze col copione originale: la principale è che il dottore rimane molto ambiguo circa il<br />

destino di Luca, evitando di stabilire la prossimità della sua morte e, anzi, affermando che ci potrebbero essere<br />

possibilità di salvezza.<br />

Il 25 dicembre del 1977, la RAI ripropone Natale in Casa Cupiello, per la regia di Eduardo De Filippo, questa<br />

versione è a colori, per la durata di 133 minuti. Tra gli interpreti della versione del 1977, oltre lo stesso<br />

Eduardo, anche Luca De Filippo, Pupella Maggio, Gino Maringola, Lina Sastri. Ora visibile su Raiplay. Infine,<br />

sempre la Rai, su Rai1 il 22 <strong>Dicembre</strong> del 2020 presenta il remake di Natale in casa Cupiello, per la regia di<br />

Edoardo De Angelis e interpretato da Sergio Castellitto, Marina Confalone, Adriano Pantaleo, Tony Laudadio,<br />

Pina Turco, Alessio Lapice e Antonio Milo. Un Omaggio alla ricorrenza del 120º anniversario dalla nascita del<br />

drammaturgo.<br />

La versione più moderna di Natale in Casa Cupiello, è ambientato nella Napoli del 1950 durante le festività del<br />

Natale. La sceneggiatura è quella originale scritta de De Filippo. Anche questa versione è visibile su RaiPLay.<br />

Per un Natale classico all’italiana vi consigliamo di guardare tutte e tre le versioni. .


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Dopo una serie di slittamenti causati dal Covid-19, il 16 dicembre <strong>2021</strong> esce nei cinema italiani “West Side Story” di<br />

Steven Spielberg, per la prima volta impegnato in un musical. A distanza di 60 anni, il cineasta più influente di<br />

Hollywood riporta sul grande schermo la storia degli “Sharks” e dei “Jets”, portoricani e bianchi, band che fanno da<br />

contorno alla storia moderna di Romeo e Giulietta, portata al successo nel 1957 da Leonard Bernstein, a Broadway.<br />

'West Side Story' racconta una vicenda tragica ambientata a metà degli anni Cinquanta, per le strade dell'Upper West<br />

Side di New York. Qui si danno battaglia due bande di adolescenti, una composta da immigrati portoricani (gli Sharks)<br />

e l'altra da ragazzi bianchi (i Jets). Le cose precipitano quando un ragazzo bianco, migliore amico del capo dei Jets, si<br />

innamora ricambiato della sorella del capo degli Sharks.<br />

Il successo teatrale di “West Side Story” contribuì a traghettare il genere del musical verso tematiche complesse,<br />

affrontando questioni sociali e razziali solitamente trascurate da altri titoli. Le musiche di Bernstein fecero epoca,<br />

influenzate dal jazz e dalla classica. Alcune canzoni diventarono famosissime, come nel caso di “Somewhere”,<br />

“Maria”, “Tonight”, “I Feel Pretty” e “America”. Tutto questo successo portò al primo adattamento cinematografico,<br />

scritto da Ernest Lehman, diretto a quattro mani da Robert Wise e Jerome Robbins, e uscito al cinema nel 1961 con<br />

un cast che comprendeva fra gli altri Natalie Wood, Richard Beymer, Russ Tamblyn, Rita Moreno e George Chakiris.<br />

Anche al cinema il successo fu enorme, il film conquistò 10 Oscar su 11 nomination.<br />

Ora a replicare questo successo ci prova Steven Spielberg, presentando un nuovo adattamento. A firmare la<br />

sceneggiatura è stato Tony Kushner, premio Pulitzer per il drammatico 'Angels in America' e co-autore di due<br />

precedenti film di Spielberg, 'Munich' e 'Lincoln'. Il cast è composto da Rachel Zegler, Ansel Elgort, Ariana DeBose,<br />

David Alvarez, Mike Faist, Josh Andrés Rivera, Corey Stoll e Brian d'Arcy James. La storia, come già detto, è quella<br />

immortale di Romeo e Giulietta di Shakespeare, ambientata però in una moderna metropoli divisa da razzismo e<br />

pregiudizi.<br />

Due gang, i giovani immigrati portoricani Sharks, capeggiati da Bernardo, e gli americani bianchi Jets, con a capo Riff<br />

( Mike Faist), lottano per il controllo del territorio del West Side newyorkese e si scontrano ripetutamente per le strade.<br />

Durante un ballo a cui partecipano entrambe le fazioni, Maria (Rachel Zegler), sorella di Bernardo, e Tony (Ansel<br />

Elgort), un bravo ragazzo ex membro dei Jets, si innamorano a prima vista.<br />

La loro storia, appena iniziata verrà infranta dal clima d'odio che divora le due comunità, fino ad un tragico finale di<br />

sangue, morte e dolore, che darà ai superstiti la consapevolezza dell'assurdità delle loro divisioni. È la prima volta che<br />

Spielberg dirige un musical, dopo il fallito progetto Reel to Reel, mai andato in porto. Lo sceneggiatore Tony Kushner<br />

ha dichiarato che il film è basato più sul libretto originale di Arthur Laurents che sull'adattamento cinematografico del<br />

1961.


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Il regista Jon M. Chu dirigerà l’adattamento<br />

cinematografico del musical “Wicked”; le due protagoniste<br />

sono la candidata all’Oscar Cynthia Erivo e la pop star e<br />

attrice internazionale Ariana Grande, presto insieme sul<br />

grande schermo per interpretare “La strega dell’ovest<br />

Elphaba e Glinda”.<br />

Cynthia Erivo ha debuttato a Broadway nel ruolo di Celie<br />

nel revival di “The Colour Purple” per poi, nel 2013,<br />

approdare alla Menier Chocolate Factory di Londra. Nel<br />

corso della carriera ha ottenuto molti riconoscimenti e<br />

premi, tra cui il Tony Award come migliore attrice in un<br />

ruolo principale di un musical, un Grammy Award come<br />

solista principale nel cast originale della registrazione di<br />

“The Color Purple” (Best Musical Theatre Album), un<br />

Daytime Emmy Award per la migliore performance<br />

musicale in un programma diurno, il Drama Desk Award,<br />

Theatre World e Outer Critics Circle Awards. Cynthia<br />

Erivo è stata anche nominata due volte all’Oscar per la<br />

sua interpretazione da protagonista e per la canzone<br />

originale del film “Harriet”.<br />

Ariana Grande ha iniziato la sua carriera a soli 8 anni, con il ruolo di Cat Valentine in “Victorius”, e diventa la beniamina di<br />

milioni di fan che si innamorano di lei. Successivamente è apparsa nel cast originale di Broadway di “13: The Musical” di Jason<br />

Robert Brown, ed ha interpretato Penny Pingleton in “Hairspray – Live!” sul canale NBC. Anche Ariana Grande si è aggiudicata<br />

due Grammy Awards, un Brit Award, due Billboard Music Awards, tre American Music Awards, nove MTV Video Music Awards<br />

e 26 Guinness World Records.<br />

Il musical, che vedrà le due star protagoniste, racconta cosa è successo nel Mondo di Oz, da una prospettiva diversa. Molto<br />

prima dell’arrivo di Dorothy, c’era un’altra giovane donna, Elphaba, (Cynthia Erivo) nata con la pelle verde smeraldo,<br />

intelligente, infuocata, incompresa, che possiede un talento straordinario. Quando incontra una bionda frizzante, Glinda<br />

(Ariana Grande) che è eccezionalmente popolare, la loro iniziale rivalità si trasformerà ben presto in un’improbabile amicizia…<br />

fino a quando il mondo non decide di etichettarne una come “buona” (la Strega Buona del Nord) e l’altra come “cattiva” (la<br />

futura Malvagia Strega dell’Ovest).<br />

L’adattamento cinematografico di “Wicked” è prodotto da Marc Platt Productions ed avrà una sceneggiatura firmata dagli autori<br />

del musical Winnie Holzman e Stephen Schwartz.<br />

Jon M. Chu ha dichiarato: “Siamo nelle fasi iniziali di Wicked. Ora che ci sono passato, quello che mi ha veramente colpito è il<br />

potere della musica e perché i musical esistono, in primo luogo, quando le parole non bastano. Oggigiorno le parole non sono<br />

davvero sufficienti per quello che stiamo attraversando. Quindi, per me, è trovare la verità in ogni canzone e cercare di capire<br />

perché esiste” E poi ha aggiunto “Porterò lo spettatore ad Oz, un mondo pazzo, dove il pubblico vedrà che non è così<br />

innocente come lo era stato in passato; vedrà anche che il rapporto tra Elphaba e Glinda è più reale che mai, e tutti saremo<br />

così vicini a loro”<br />

"Wicked"<br />

Sin dal suo debutto il 30 ottobre 2003, “Wicked” è andato in<br />

scena in oltre 100 città in 15 paesi in tutto il mondo (Stati<br />

Uniti, Canada, Regno Unito, Irlanda, Giappone, Germania,<br />

Olanda, Australia, Nuova Zelanda, Singapore, Corea del Sud,<br />

Filippine , Cina, Messico e Brasile) ed è stato finora tradotto<br />

in sei lingue: giapponese, tedesco, olandese, spagnolo,<br />

coreano e portoghese.<br />

“Wicked” ha incassato oltre 5 miliardi di dollari di vendite<br />

globali ed è stato visto da oltre 60 milioni di persone in tutto<br />

il mondo. “Wicked” ha ottenuto risultati da record senza<br />

precedenti a Chicago, dove è stato in scena per quasi quattro<br />

anni, a Los Angeles per due anni e a San Francisco per quasi<br />

due anni, oltre a due tour in Nord America.<br />

Wicked - The Musical - Broadway


A T T U A L I T Á<br />

Continuano ad arrivare riconoscimenti internazionali<br />

per Antonio Desiderio. Dopo aver ricevuto la carica di<br />

co-direttore artistico del Dance Open America da<br />

oggi il manager internazionale di danza e balletto è<br />

stato ufficialmente nominato Consulente Artistico per<br />

il balletto di Stara Zagora in Bulgaria. Un ennesimo<br />

attestato di stima che sottolinea la grande qualità e il<br />

plauso internazionale per il lavoro svolto da<br />

Desiderio negli ultimi anni.<br />

La nomina arriva direttamente dal Sovrintendente del<br />

Teatro visti i rapporti stretti che legano Antonio<br />

Desiderio alla storica location e al suo Corpo di ballo<br />

diretto da Sylvia Tomova. Già negli scorsi mesi<br />

Antonio Desiderio era stato ospite a Stara Zagora<br />

parlando di grandi progetti internazionali: “Sono<br />

onorato e orgoglioso di essere stato scelto come<br />

consulente artistico per un teatro tanto prestigioso.<br />

Abbiamo avuto diversi momenti lavorativi in comune<br />

con il teatro di Stara Zagora, questa nomina mi dà<br />

ancora maggiore entusiasmo per i tanti progetti che<br />

abbiamo iniziato a pianificare nei prossimi mesi”.<br />

Sarà quindi da ora un'attività di fitta collaborazione<br />

che permetterà al Teatro stesso un "ponte<br />

internazionale" nei vari progetti capitanati da Antonio<br />

Desiderio permettendo a stelle della danza mondiale<br />

di esibirsi in Bulgaria. Al momento ci sono due<br />

progetti totalmente made in italy per il 2022 e 2023 a<br />

cui il manager e il Teatro stanno già lavorando<br />

alacremente.


P E R S O N A G G I O<br />

V A L E N T I N A S P A M P I N A T O<br />

I M P R E N D I T R I C E<br />

P E R F O M E R<br />

Cara Valentina, grazie di questo incontro. Facciamo<br />

conoscere la tua persona al meglio partendo dalla tua<br />

infanzia e da come ti sei avvicinata al mondo dell'arte...<br />

Nasco in una città che mi ha donato tanta arte... Catania, terra<br />

piena di talento e bellezza... Sin da piccola, mi sono avvicinata a<br />

tutte e 3 le principali discipline delle performing arts: canto,<br />

danza e recitazione. Non sono mai riuscita a scindere le 3,<br />

perché ho sempre ritenuto necessario che un artista dovesse<br />

avere una completa conoscenza di tutti gli strumenti che poteva<br />

avere a disposizione per raccontare e raccontarsi tramite il dono<br />

più grande che Dio ci ha fatto: la propria arte. Purtroppo la mia<br />

città non rientra esattamente nel baricentro del mercato italiano<br />

di questo splendido mestiere e, di conseguenza, ho dovuto<br />

affrontare tutte le difficoltà che ogni artista nella mia posizione si<br />

ritrova a vivere...<br />

I ricordi della tua infanzia e, visto il periodo del Natale, della<br />

tua amata Sicilia....<br />

Oggi abito a Roma e, come potete immaginare, il mio mestiere<br />

riesce a trovare una collocazione più idonea visto le pluri offerte<br />

di questa città ma, la domenica (sacra per noi siciliani), è<br />

sempre motivo di malinconia: non potersi trovare davanti alla<br />

tavola imbandita della Mamma! Vi lascio immaginare con<br />

quanta attesa io e mia figlia aspettiamo il Natale per poter<br />

recuperare tutte le domeniche perse!<br />

Sei una imprenditrice di successo e da tempo hai lavorato e<br />

sviluppato il Metodo Pass. Ce ne vuoi parlare?<br />

Ho anni di esperienza alle spalle nella direzione di accademie<br />

delle performing art. In tutti questi anni mi sono resa conto che<br />

nel sistema didattico accademico mancava un legame fra le<br />

discipline studiate. Nasce così metodo pass, un metodo di<br />

studio integrativo per l'interdisciplinarietà delle arti sceniche.<br />

Anni di approfondimento mi hanno portato ad individuare nell'<br />

approccio atletico la soluzione più professionale per raggiungere<br />

gli obiettivi di formazione tecnica per una performance<br />

pluridisciplinare. Prende vita così (dopo un incontro con il<br />

presidente dello CSAIn -eps Coni), il riconoscimento sportivo e<br />

la costituzione della FIPASS (federazione internazionale<br />

performer arti scenico sportive) con il quale abbiamo divulgato<br />

in ben 36 paesi al mondo una nuova cultura, quella del<br />

Performer/Atleta.<br />

La vetrina dei campionati è ormai da 5 anni il momento di<br />

selezione più atteso da parte di tutti gli atleti affiliati. In Italia il<br />

campionato Performer Italian cup conta più di 150 tappe di<br />

selezione fra provinciali, regionali e nazionale. Tutto questo lo si<br />

può approfondire nel primo volume metodo pass del libro che ho<br />

scritto: Il Mestiere del Performer.<br />

Da questa tua idea strepitosa nasce un meraviglioso format<br />

televisivo "Performer Italian Cup" andato in onda in<br />

seconda serata su Raidue...<br />

Si. Performer Italian Cup diventa un programma TV andato in<br />

onda su RAI 2. Quest'anno per la prima volta, abbiamo<br />

convocato 18 fra gli atleti medagliati durante la finale nazionale<br />

italiana <strong>2021</strong> (che si è tenuta a luglio a CT), all'interno del PASS<br />

VILLAGE,il centro di preparazione atletica della nazionale<br />

italiana performer (allestito presso Cinecittà World - il parco<br />

divertimenti del cinema e della tv).<br />

Garrison Rochelle e Valentina Spampimnato ph Barbara Gallozzi .<br />

Qui, in diverse settimane i nostri coach: Fioretta Mari, Antony<br />

Patellis, Andrea Rizzoli,Grazia di Michele, Ivan Lazzara, Fabio<br />

Lazzara, Maura Paparo, Klaudia Pepa, Janine Molinari e<br />

Susanna Radice li hanno allenati e hanno scelto tra di loro<br />

solo dieci titolari che hanno formato la NAZIONALE ITALIANA<br />

PERFORMER. Durante le puntate del live show Francesco<br />

Faggi ha vinto il titolo di campione assoluto indossando la fascia<br />

di capitano e vincendo una borsa di studio del valore di<br />

20.000,00 euro per i suoi studi. È lui che accompagnerà tutto<br />

l'anno la Nazionale che si sta già preparando per rappresentare<br />

l'Italia agli europei.<br />

Non sei stata sola in questa avventura...vicino a te il tuo<br />

amico, amato da noi tutti, Garrison Rochelle. Che legame<br />

hai con lui?<br />

Fra me e Garrison è stato amore a prima vista. Lavoriamo<br />

insieme da più di 10 anni e la sintonia che ci lega riesce a<br />

portare in scena delle gag improvvisate e mai provate. Lo<br />

considero amico, fratello e collega insostituibile. Il suo amore<br />

per l'arte ci fa tenere uniti mano nella mano. Insieme abbiamo<br />

fatto e faremo grandi cose. La sua esperienza è per me motivo<br />

di crescita. Fra di noi è un continuo confronto fatto di reciproca<br />

stima e passione per lo stesso mestiere.<br />

Quali obiettivi si prefigge il tuo progetto?<br />

Divulgare la pace e l'amore fra i popoli attraverso lo strumento<br />

dell'arte e dello sport. Può sembrare utopia...lo so! Ma vi posso<br />

garantire che ogni persona che fa parte della grande famiglia<br />

metodo pass ha una caratteristica in comune che la<br />

contraddistingue: la luce negli occhi! È questa luce che ci tiene<br />

uniti in amore e che ci porterà ad avvolgere in un grande<br />

abbraccio tante lingue, tanti colori, tante anime! Colgo<br />

l'occasione per ringraziare il mio team di produzione televisiva<br />

tutto al femminile: Ketty Capra , Michela Olivieri, Lucia Coco,<br />

Viviana Tupputi e Ketty Bellon. Senza i loro cuori il "battito" di<br />

questo programma non avrebbe mai questo grande RITMO!<br />

Progetti Futuri?<br />

STRAPIENA!!! Campionati europei, Mondiali e nuove produzioni<br />

in corso sia teatrali che televisive che cinematografiche e che mi<br />

vedono impegnata in vesti diverse: a volte regista o autrice a<br />

volte conduttrice o attrice.<br />

Un augurio natalizio ai nostri lettori?<br />

BUON PERFORMER NATALE CUP a tutti!


P E R S O N A G G I O


P E R S O N A G G I O<br />

Appuntamento d’eccezione venerdì 10 dicembre <strong>2021</strong> al TAM Teatro Arcimboldi Milano con la rock star del<br />

balletto di fama mondiale Sergei Polunin. Un'imperdibile serata fatta di conversazioni intime e di anteprime live dei<br />

nuovi assoli dell’iconico artista in occasione della pubblicazione della sua autobiografia “Free: A Life in Images and<br />

Words”.<br />

Sergei Polunin è universalmente riconosciuto come uno dei talenti più prodigiosi, affascinanti e carismatici della sua<br />

generazione.<br />

“An evening of dance and conversation with SERGEI POLUNIN” sarà l’occasione per raccontare per la prima<br />

volta di persona la sua straordinaria storia di vita: dall’infanzia in Ucraina, all’inizio della sua formazione di danza a<br />

Kiev; dal viaggio nel Regno Unito per studiare alla Royal Ballet School in adolescenza alla sbalorditiva ascesa fino a<br />

diventare uno dei ballerini più chiacchierati e talentuosi della danza mondiale e il più giovane primo ballerino del<br />

Royal Ballet di Londra.<br />

Sergei accompagnerà il pubblico dietro le quinte attraverso una carriera che ha sconfinato anche nella moda<br />

e nel cinema per condividere anche gli aspetti emotivi del suo personale viaggio verso la maturità artistica<br />

fino a rivelare notizie esclusive sui progetti futuri sia sul palco che sullo schermo.<br />

Una notte speciale e un’occasione unica per assistere dal vivo sul palco alle anteprime di alcuni nuovissimi assoli:<br />

“Bolero” nuova abbagliante interpretazione del capolavoro di Ravel e “Paradiso”, dal “Dante Metanoia” in tre parti<br />

dedicato al 700° anniversario di Dante e presentato in anteprima al Ravenna Festival a settembre. A queste due<br />

performance si aggiunge un ulteriore brano che sarà sicuramente una gradita sorpresa per tutti gli appassionati fans<br />

dell’artista.<br />

Sergei Polunin, ucraino, classe 1989, sulla scia di Nureyev e<br />

Baryshnikov, è considerato l’enfant terrible del balletto: a soli 19<br />

anni già all’apice della carriera, è nominato Primo Ballerino del Royal<br />

Ballet di Londra, ma decide di abbandonare tutto e scomparire dalle<br />

scene per qualche tempo, durante il quale cerca di espandere il suo<br />

orizzonte artistico nell’ambito della moda, recitazione, cinema e altri<br />

contesti creativi. Star talentuosa per magnetismo e naturalezza<br />

tecnica, dotato di una memoria interpretativa eccezionale, Polunin<br />

affida al film documentario Dancer la narrazione della sua personale<br />

vicenda umana e di artista, con tutti gli eccessi e le debolezze che lo<br />

hanno reso più autentico e amato da un pubblico di seguaci in<br />

costante aumento in tutto il mondo. Consacrato come vera ballet star<br />

del web, grazie a «Take me to Church» diretto da David LaChapelle<br />

che supera 25 milioni di visualizzazioni, Polunin rientra nel mondo<br />

ufficiale del balletto e torna a danzare con le più importanti<br />

compagnie del mondo, tra cui Royal Ballet, Bolshoi, Teatro di San<br />

Carlo, Teatro Stanislavsky e Bayerische Staatsballet.<br />

Contemporaneamente, l’artista sviluppa una sua personale visione<br />

del balletto classico, collaborando con artisti di varie discipline ai<br />

quali affida una missione ambiziosa: portare il balletto al pubblico del<br />

21mo secolo che sia il più vasto possibile, nel rispetto della<br />

tradizione ma con un approccio più avanguardistico. Nel 2022 sarà<br />

nuovamente in scena al TAM di Milano con la prima nazionale di<br />

“Rasputin”, coreografia di Yuka Oishi su musiche originali del<br />

giovanissimo Kirill Richter e scenografie di Otto Bubenicek.<br />

Hollywood si accorge di lui nel 2017 per farlo entrare nel cast di<br />

“Assassinio sull'Orient Express” di Kenneth Branagh, nel ruolo del<br />

diplomatico e conte ungherese Rudolph Andrenyi. L'anno<br />

successivo, recita n “The White Crow”, ed ha un ruolo minore ne<br />

“Lo schiaccianoci e i quattro regni”.


P E R S O N A G G I O<br />

“Grande successo per Daniel Ezralow, al TAM di Milano, dove ha<br />

presentato il suo nuovo spettacolo “Open”, un favoloso patchwork di<br />

piccole storie che strizzano l’occhio allo spettatore con numeri a<br />

effetto, multimedialità, ironia e umorismo, all’insegna del più puro<br />

entertainment. “Un antidoto alla complicazione della vita”, come<br />

dichiara lo stesso Ezralow. Un insieme di brevi quadri dove<br />

ingegnose coreografie, magistralmente eseguite dai ballerini, fondono<br />

danza contemporanea e musica classica lasciando il pubblico a<br />

bocca aperta. Open, spettacolare inno alla libertà creativa e a tutti i<br />

successi creati da Ezralow, catapulta il pubblico in una nuova<br />

dimensione in cui umorismo e intensità danno vita a una miscela<br />

esplosiva di straordinaria fantasia creativa ed emozione scenica.<br />

L’eccezionale performer e coreografo, Daniel Ezralow si distingue per<br />

il suo linguaggio fatto d’invenzioni sempre nuove e sorprendenti. Dal<br />

2000, con la sua compagnia Ezralow Dance, il coreografo lavora con<br />

due gruppi fissi di ballerini composti da otto italiani e americani, che<br />

interscambia a seconda delle esigenze produttive dello spettacolo,<br />

che sia a teatro o in televisione. Come con il tour italiano di Why del<br />

2008 costituito principalmente da ballerini provenienti da tutta Italia.<br />

Ogni ballerino selezionato nel corso degli anni si è sempre distinto<br />

per la capacità di fondere una varietà̀ di stili - danza classica,<br />

contemporanea, acrobatica e anche street dance -, per la musicalità̀ e<br />

per un’ineccepibile preparazione tecnica in grado di soddisfare le<br />

aspettative artistiche di Daniel Ezralow. La compagnia Ezralow<br />

Dance è stata in tour in tutto il mondo e alcuni dei suoi componenti<br />

hanno anche partecipato a grandi eventi tra cui l’apertura dei Giochi<br />

Olimpici invernali a Sochi nel 2014 e il recente Expo 2020 a Dubai.<br />

Daniel Ezralow<br />

Daniel Ezralow, nato a Los Angeles, ha cominciato lo studio della danza<br />

all’Università̀ di Berkeley in California, e fra il 1976 e il 1986 ha collaborato<br />

con 5x2 Plus, Lar Lubovitch, Paul Taylor e i Pilobolus. Eccezionale performer<br />

e ballerino solista, come coreografo si distingue per il suo linguaggio fatto<br />

d’invenzioni sempre nuove e sorprendenti. È tra i fondatori dei celebri<br />

MOMIX e ISO (I’m So Optimistic), un gruppo di danza che unisce al notevole<br />

talento artistico uno straordinario virtuosismo tecnico e acrobatico. Con la<br />

compagnia ISO è stato in tournée in tutto il mondo in qualità̀ di co-direttore,<br />

coreografo e ballerino solista, firmando numerose coreografie per molti<br />

Festival internazionali e grandi compagnie stabili. Nel teatro lirico ha<br />

realizzato le coreografie per L’Olandese Volante di Wagner all’Opera di Los<br />

Angeles, alla Houston Opera e alla English National Opera. Nell’edizione del<br />

1996 del Maggio Musicale Fiorentino ha coreografato e ballato in Aida. Tra le<br />

sue molteplici partecipazioni teatrali, ha coreografato lo spettacolo a<br />

Broadway di Julie Taymor, The Green Bird, e creato la coreografia per un<br />

adattamento del Moby Dick di Melville al Théâtre des Champs-Élysées<br />

affiancando Vittorio Gassman sul palcoscenico. Nel mondo della musica pop,<br />

Ezralow, ha creato coreografie per video musicali e tournée, collaborando<br />

con Sting, U2, David Bowie, Pat Metheny, Andrea Bocelli, Ricky Martin, Josh<br />

Groban, Faith Hill e Katy Perry. Ezralow ha offerto la sua collaborazione<br />

anche al mondo della moda lavorando con stilisti quali Issey Miyake e Koji<br />

Tatsuno, Roberto Cavalli e Hugo Boss. Inoltre la sua immagine è stata<br />

utilizzata per diverse campagne pubblicitarie internazionali.


P E R S O N A G G I<br />

Yuliia<br />

Zhukova<br />

Cristian<br />

Priori<br />

promesse<br />

della Danza<br />

Sportiva<br />

Ph. Monica Irma Ricci<br />

Make up and Hair Stylist: Mauri Menga<br />

Studio: Linea B


P E R S O N A G G I<br />

Cristian Priori (29 anni) e Yuliia Zhukova (22 anni), sono una<br />

coppia di recente formazione, ma già con ottimi risultati sugli scenari<br />

mondiali della danza sportiva. Lui italiano, lei ucraina, provengono<br />

dallo scorso Settembre dalla partecipazione mondiale “International<br />

Championship” che si è svolta a Londra nel prestigioso teatro Royal<br />

Albert Hall a pochi metri da Buckingham Palace piazzandosi 26esimi<br />

nella classifica mondiale dopo appena 4 mesi di partnership.<br />

Raccontateci qualcosa di voi e di come avete iniziato a ballare<br />

insieme.<br />

Cristian: sono un ragazzo nato e cresciuto a Roma. Sin da piccolo,<br />

grazie alla mia passione per il ballo, ho avuto il piacere di poter<br />

viaggiare molto, partecipando a numerose competizioni internazionali<br />

in giro per il mondo e mi ritengo fortunato per aver potuto vedere e<br />

conoscere le diverse culture dei vari paesi visitati. Ho iniziato a<br />

ballare all’età di 6 anni ed ero inizialmente molto combattuto tra il<br />

ballo ed il calcio, ho tentato di mantenere entrambi gli sport ma, ben<br />

presto, il bivio si è avvicinato ed ho dovuto lasciare uno dei due.<br />

È stata una scelta diversa rispetto a tutti i ragazzi della mia età ma la<br />

passione nella mia famiglia per il ballo era troppo forte, avevo<br />

l’esempio di mio fratello come ballerino e speravo sempre, quando lo<br />

vedevo durante gli allenamenti, di poter diventare un giorno come lui;<br />

anche i miei genitori erano ballerini e partecipavano alle competizioni.<br />

La decisione, dunque, è stata abbastanza facile per me. Così è<br />

iniziato il mio cammino nel mondo del ballo di coppia e della danza<br />

sportiva.<br />

Yuliia: ho iniziato quando avevo 6 anni. È stata una decisione di mia<br />

madre perché avevo una postura sbagliata e le gambe un po’ storte e<br />

lei voleva migliorare la mia situazione con l'aiuto del ballo ma mai<br />

nessuno si sarebbe immaginato che la danza diventasse la mia<br />

ragione di vita. Con Cristian ci siamo incontrati alle gare, io ballavo in<br />

Russia con un compagno di Mosca, Cristian ballava per l'Italia, anche<br />

lui con una ragazza russa. Abbiamo sempre gareggiato l'uno contro<br />

l'altro e ottenuto risultati abbastanza simili, ma la nostra<br />

comunicazione è sempre stata limitata da semplici frasi: 'Ciao? Come<br />

stai?' Poi a gennaio 2019, dopo una delle maggiori gare inglesi, mi<br />

sono lasciata con il mio compagno russo e ho iniziato a fare provini in<br />

diversi paesi e, nell'estate 2019, ho fatto un provino a Roma con un<br />

ragazzo italiano. Una sera siamo andati ad una festa di salsa insieme<br />

ad altri ballerini e c'era anche Cristian. Lì abbiamo avuto una<br />

conversazione e abbiamo iniziato a conoscerci un po' meglio ma lui<br />

stava ancora ballando con la sua ex ballerina. Subito dopo questo<br />

viaggio ho deciso di ballare con un partner georgiano in Ucraina. E<br />

un giorno (forse era novembre 2019) ho visto la storia di Cristian su<br />

Instagram «Sto cercando una nuova compagna di ballo». Gli ho<br />

risposto qualcosa del tipo: «cosa è successo?» E gli ho augurato<br />

buona fortuna. A causa dell’inizio della pandemia è stato difficile<br />

allenarsi e ballare in Ucraina e, solo dopo poche settimane, mi sono<br />

lasciata con il mio compagno.<br />

Quali sono gli ostacoli affrontati e le soddisfazioni?<br />

Yuliia: Ho scritto subito a Cristian e abbiamo deciso di fare una<br />

prova insieme, ma era praticamente impossibile ballare insieme. Non<br />

mi era permesso lasciare il mio paese per andare in Italia e lui poteva<br />

venire in Ucraina solo per 5 giorni per le regole imposte dallo Stato.


P E R S O N A G G I<br />

Siamo stati molto pazienti e abbiamo capito che poteva essere una<br />

buona partnership. Nel corso del <strong>2021</strong> Cristian è riuscito a venire in<br />

Ucraina 3 volte per 5 giorni e anche io sono riuscita a venire in Italia una<br />

volta. Solo a giugno <strong>2021</strong> mi sono finalmente trasferita a Roma e<br />

abbiamo iniziato definitivamente a ballare insieme!!!<br />

Cristian: Ricordo con molto piacere e un po’ di nostalgia la mia<br />

adolescenza passata nelle palestre dove mi allenavo, i numerosi<br />

pomeriggi tra passi di danza e libri di scuola portati nella borsa da ballo,<br />

e le gare nei weekend nei palazzetti dello sport in giro per l’Italia. Le<br />

uscite con gli amici non esistevano molto spesso e, se volevi diventare<br />

bravo, ed io ci tenevo molto, dovevi allenarti sempre e i sacrifici<br />

andavano fatti ogni giorno. A scuola al mattino, un pranzo veloce, un po’<br />

di studio e via ad allenarsi fino alla sera, si tornava a casa per cena ,<br />

stanco ma soddisfatto e poi di nuovo a studiare e se non bastava anche<br />

la mattina presto prima di entrare a scuola. Ero attentissimo in classe<br />

così poi a casa avrei dovuto studiare meno, e metà del lavoro era già<br />

fatto. Come molti altri sport le rinunce sono inevitabili per arrivare ad alti<br />

livelli e se non hai abbastanza passione non ce la fai e molli, e da<br />

quando ho iniziato ne ho viste moltissime di coppie smettere. Devi<br />

essere pronto a vincere ma devi anche essere capace ad accettare le<br />

numerose sconfitte che faranno parte del tuo cammino, ad allenarti<br />

anche quando sei stanco o non ne hai voglia, ad avere la curiosità dei<br />

bambini per poter imparare e migliorare ogni giorno. La soddisfazione e<br />

la crescita personale che può darti uno sport è qualcosa di impagabile e<br />

ti forma fisicamente e mentalmente ad affrontare ogni situazione della<br />

vita. Tornassi indietro non cambierei nulla. Esprimere quello che la<br />

musica ci trasmette attraverso l’uso del corpo, questo è il magico<br />

mondo della danza. Brividi sensazioni ed emozioni.<br />

Quali sono i risultati ottenuti?<br />

Cristian: Sono stato 5 volte Campione Italiano Danze Latino<br />

Americane, Campione italiano 10 Balli. Sono entrato nella Top 24 al<br />

mondo al Royal Albert Hall e sono riuscito ad arrivare come finalista a<br />

tutte le competizioni internazionali più importanti: Blackpool, UK, Dutch<br />

Open.<br />

Yuliia: ho raggiunto i seguenti risultati:<br />

-Top 26 International Championships <strong>2021</strong><br />

-2nd posto Blackpool Amatori Rising Stars Championship 2018<br />

-Top 24 Blackpool Amatori Rising Star 2018<br />

-Campionessa del Mondo U21 WDO 2019<br />

-Semifinalista alla Kremlin Cup, Imperial, Universal, RDU Amatori<br />

-7th Amatori Rinsing Star UK Open Championship<br />

-8th Posto Amatori Rising Star Dutch Open<br />

Quali sono gli obiettivi della vostra partnership?<br />

Yuliia: il nostro modo di iniziare a ballare insieme è stato molto lungo,<br />

quindi vogliamo sfruttare questa opportunità al 100%. Siamo entrambi<br />

molto laboriosi e determinati. Fin dalla prima gara abbiamo fatto un<br />

buon risultato (quarti di finale degli Internazionali <strong>2021</strong>) proprio come<br />

avevamo programmato. Non ci fermeremo a questo. Continuiamo ad<br />

allenarci duramente ed a migliorarci come coppia. Non vediamo l'ora<br />

che arrivino gare future e faremo del nostro meglio per raggiungere il<br />

più alto livello possibile.<br />

Cristian e Yuliia sono una coppia giovane e promettente nello scenario<br />

mondiale delle danze latino americane e li vedremo presto protagonisti<br />

di una nuova competizione a gennaio 2022. Gli facciamo il nostro più<br />

grande in bocca al lupo per il loro futuro insieme.


T A N G O<br />

IL GALATEO DELLA MILONGA<br />

11 dicembre:<br />

Giornata Nazionale del<br />

Tango Argentino<br />

Dal 1977, in Argentina, l’11 dicembre si celebra<br />

la Giornata Nazionale del Tango. Questa<br />

ricorrenza fu instituita con un decreto della<br />

Città autonoma di Buenos Aires ed un<br />

successivo decreto nazionale. L’idea venne al<br />

compositore Ben Molar, il quale, recandosi alla<br />

festa di compleanno del maestro Julio De Caro,<br />

l’11 dicembre 1965, rifletté sulla coincidenza di<br />

questa data con un altro anniversario, il<br />

compleanno del compianto Carlos Gardel. Due<br />

figure monumentali per il Tango argentino<br />

che meritavano di essere esaltate nel modo<br />

più opportuno. Infatti, Julio De Caro con il suo<br />

innovativo Sexteto pose le basi per la nascita<br />

del Tango moderno. Carlos Gardel, morto in un<br />

tragico incidente aereo a soli 45 anni, fu il<br />

massimo esponente del tango canción,<br />

esportando il genere musicale financo nel<br />

mondo del cinema americano. Per<br />

commemorare questi due pilastri, uno della<br />

musica ed uno del canto, ancora oggi si<br />

festeggia il Tango l’11 dicembre, non solo in<br />

Argentina, ma anche nel resto del mondo.<br />

Federico Vessella, il nostro esperto, per<br />

festeggiare ci spiega il galateo della milonga.<br />

milongandoblog.wordpress.com<br />

<br />

facebook.com/lamilongadialvin


T A N G O<br />

Il Tango argentino, si sa, è un ballo elegante, raffinato nelle sue figure,<br />

tecnico oltre le apparenze ma, soprattutto, richiede un rispetto per i<br />

costumi di sala, ossia per quelle regole di educazione da conoscere<br />

ed osservare per non sembrare uno screanzato. L’attenzione per<br />

questo aspetto nasce nel momento in cui il Tango entra nelle grazie<br />

delle classi sociali medio alte e nei salotti europei, per poi diffondersi<br />

ovunque fino a persistere ancora oggi attraverso un vero e proprio<br />

codice di comportamento nelle milonghe di tutto il mondo.<br />

Il primo a parlare di come ci si dovesse comportare in una sala da<br />

ballo fu l’italiano Enrico Pichetti nel 1899, il quale dettò una serie di<br />

regole di buon costume per gli invitati ad una serata danzante.<br />

Qualche anno più tardi, i maestri Marcelo Vignali (1901) e Nicanor<br />

Lima (1916) introdussero nei propri manuali di ballo una dissertazione<br />

sullo stesso tema, ponendo le basi storiche per i codici del Tango<br />

tutt’ora osservati, seppur con una certa evoluzione dettata dal mutare<br />

del tempo e della società. In tal senso, il famoso maestro e ballerino<br />

Carlos Gavito diede un contributo importante nell’attualizzare i<br />

precedenti contributi.<br />

Chi interviene ad una milonga dovrebbe, pertanto, conoscere questi<br />

“codigos” per non risultare inappropriato ed irrispettoso nei confronti<br />

degli altri partecipanti. Ma quali e quante sono queste regole?<br />

Scopriamole insieme!<br />

1. Non si deve andare a un ballo prima dell'ora indicata nell'invito, ma<br />

neppure, come spesso accade, molto dopo.<br />

2. L'invitato deve cominciare col presentare i suoi omaggi agli<br />

organizzatori ed entrando in sala saluterà con un lieve inchino gli altri<br />

partecipanti.<br />

3. L’invito a ballare avviene con “mirada” e “cabeceo”. Il cavaliere, da<br />

seduto, cerca la dama con la quale desidera ballare con uno sguardo<br />

(mirada). Se la dama accetta l’invito, risponde con un lieve cenno della<br />

testa (cabeceo); qualora lo sguardo del cavaliere venisse eluso, è<br />

opportuno non insistere per non risultare ossessivo. Nessuno è<br />

obbligato a ballare con chi non ha voglia, né sentirsi a disagio od<br />

offeso per una richiesta pressante.<br />

4. Se una dama rifiuta l’invito, non si fa la mirada alla dama accanto;<br />

questo potrebbe sembrare un ripiego, meglio aspettare la serie di<br />

brani successiva (tanda) .<br />

5. Non è cortese invitare una dama per l’ultimo brano della tanda.<br />

L’invito dovrebbe avvenire durante la cortina, oppure tra il primo e il<br />

secondo brano della tanda.<br />

6. Se una dama è palesemente in coppia è bene presentarsi al suo<br />

compagno e chiedere il permesso di invitarla. Naturalmente, in caso<br />

lui accetti, lei poi potrà comunque decidere di accettare o rifiutare<br />

l’invito.<br />

7. Quando si invita una dama si deve essere “puliti e profumati”. È<br />

poco gradevole abbracciarsi quando si è sudati.<br />

8. Chi non sa ballare Tango deve evitare di entrare in pista, perché<br />

non ci si può improvvisare ballerino in Milonga se prima non si ha un<br />

minimo di esperienza acquisita attraverso lo studio.


T A N G O<br />

9. Quando si entra in pista non si disturbano le altre coppie. Per questo<br />

motivo è opportuno iniziare a ballare all’inizio della tanda, o tra un brano<br />

e l’altro. Il cavaliere si posiziona in pista dove c’è spazio e facendo<br />

attenzione ad inserirsi nel corretto senso di marcia del ballo (ronda).<br />

10. In Milonga, il ballo avviene secondo cerchi concentrici (corsie) che<br />

ruotano in senso antiorario. Nel cerchio più esterno ballano le coppie con<br />

maggiore esperienza, il cerchio più interno è riservato ai principianti.<br />

11. Una volta inseriti nella ronda non si dovrebbe mai cambiare corsia, né<br />

superare la coppia che si ha di fronte; se questa si ferma, si rispetta una<br />

distanza adeguata a permettere alla coppia di ballare sul posto e poi di<br />

proseguire.<br />

12. La ronda deve scorrere con fluidità, quindi è sconsigliato per una<br />

coppia indugiare troppo su una posizione, perché rischia di bloccare lo<br />

scorrere della ronda.<br />

13. Non si cammina mai contro il senso di marcia, per evitare di urtare la<br />

coppia che segue.<br />

14. Non si interrompe una tanda, salvo casi gravi. Per questo è<br />

importante, prima di invitare o accettare l’invito, essere certi di voler<br />

ballare con quella persona. Al termine del ballo, il cavaliere dovrebbe<br />

riaccompagnare la dama al suo posto.<br />

15. Durante il ballo ci si dovrebbe concentrare ad ascoltare la musica e<br />

ad ascoltarsi reciprocamente tramite l’abbraccio per godersi al massimo il<br />

tango. Non si dovrebbe quindi parlare né canticchiare mentre si balla.<br />

16. Se un cavaliere esperto invita una dama poco esperta, egli non dovrà<br />

mai metterla in difficoltà. È suo compito fare in modo che lei si senta a<br />

proprio agio, evitando di eseguire movimenti e figure complesse. È<br />

assolutamente vietato “insegnare”, criticare o dare consigli sul ballo al<br />

proprio partner durante il ballo. Questo è un buon motivo per<br />

interrompere la tanda.<br />

17. Se la pista è affollata si evitano figure con movimenti pericolosi, in<br />

quanto le gambe ed i piedi possono andare ad urtare le altre coppie. In<br />

caso di urto è doveroso chiedere scusa.<br />

18. Quando non si balla si evita di attraversare la pista, se non durante<br />

una cortina, non si fa confusione né si chiacchiera durante un’esibizione<br />

o una comunicazione dell’organizzatore, non si occupano gli spazi di<br />

accesso alla pista e non si disturba chi seleziona i brani durante la<br />

Milonga (Musicalizador).<br />

Oltre a queste regole vi sono altri comportamenti che ricadono nel buon<br />

senso e che, unitamente alle prime, hanno il solo scopo di consentire a<br />

tutti di divertirsi durante una serata di Tango, senza cadere in<br />

atteggiamenti poco educati e sconvenevoli.<br />

L’elenco che segue è tratto dai “codigos” di Carlos Gavito e da http://vidatanguera.it/los-codigos-de-la-milonga-ilgalateo-della-milonga/<br />

di Manuela D’Orazio.<br />

La musica in Milonga viene proposta in selezioni organizzate a gruppi di 3 o 4 brani (tandas) separati da<br />

frammenti di altri brani (cortinas) di generi differenti dal Tango, per favorire il cambio di coppia. La successione<br />

più adottata è la seguente: Tanda di 4 Tango salon, cortina, Tanda di 4 Tango salon, cortina, Tanda di 3 Tango<br />

vals, cortina, Tanda di 4 Tango salon, cortina, Tanda di 4 Tango salon, cortina, Tanda di 3 milonghe, cortina. Lo<br />

schema si ripete fino a fine serata.


T A N G O<br />

"UNA LINGUA PER IL TANGO"<br />

di David Iori


T A N G O<br />

Possiamo iniziare col dire che il tango è l’epopea rioplatense (e si badi bene, rioplatense, ossia del Rio de la Plata, così<br />

da unire Argentina e Uruguay nella pertinenza nei confronti della musica, del ballo e della poesia che caratterizzano<br />

entrambi i paesi).<br />

Come sanno bene i ballerini di tango, o anche i semplici “ascoltatori”, il tango «è un pensiero triste che si balla» (la frase<br />

dovrebbe appartenere allo scrittore di tanghi Enrique Santos Discépolo). Ma il tango è anche poesia, appunto, e non<br />

soltanto musicale. Storicamente ha un testo, delle letras, delle parole, che sempre afferiscono a un’ambientazione<br />

specifica: popolana, povera, delinquenziale, romantica, disperata, violenta. C’è del sangue, nel tango, sempre; che sia<br />

quello che pulsa nelle vene dei ballerini, che dà vita ai testi del bandoneón o che scorre sulle lame dei coltelli.<br />

L’anima popolare e popolana del vecchio tango e delle sue parole è ben visibile nella particolare ‘lingua’ o ‘argot’ o<br />

‘dialetto’ o come altro si voglia chiamare il lunfardo, questo, chiamiamolo così, anche se è molto di più, linguaggio che<br />

caratterizza ancora una volta non soltanto la città di Buenos Aires ma anche Montevideo, in Uruguay e semplicemente<br />

sulla sponda orientale dello stesso fiume, così da poter/dover parlare ancora una volta di area rioplatense, come se<br />

fosse un’unica megalopoli, almeno culturalmente.<br />

Il lunfardo nasce nel tardo Ottocento, come fondamentalmente tutta l’odierna cultura riolplatense, poiché le popolazioni<br />

indigene della zona furono non emarginate o ghettizzate ma, molto più banalmente e brutalmente, eliminate (fa<br />

eccezione la popolazione Charrúa, in Uruguay, seppur prettamente legata all’interno del paese e soltanto marginalmente<br />

a Montevideo), e nasce come base della cultura che ancora oggi caratterizza l’area: un crogiolo e una sintesi delle tante<br />

popolazioni e, di conseguenza culture, principalmente europee, che arrivarono con le migrazioni di tardo Ottocento e di<br />

inizio Novecento. La stessa musica del tango nasce in questo modo.<br />

Troviamo così un linguaggio popolare che utilizza in contemporanea, riadattandoli spesso alla propria comodità, termini<br />

francesi, spagnoli e soprattutto italiani; la stessa parola lunfardo potrebbe derivare dalla corruzione di ‘lombardo’, in<br />

questo caso sineddoche per ‘italiano’, essendo tra tutte le componenti migratorie numericamente preponderante quella<br />

italiana e all’interno della stessa quella del nord Italia. Un linguaggio spuntato dal nulla, in un certo senso, nato dalla vita<br />

reale e concreta dei sobborghi della regione rioplatense ad alta densità migratoria. Lo stesso Borges, uno dei principali<br />

padri della cultura letteraria argentina, sostiene che il lunfardo non è né una lingua né un dialetto ma piuttosto «uno<br />

scherzo letterario inventato da autori di farse e compositori di tango che la gente dei sobborghi ignora, a meno che non si<br />

sia istruita attraverso i dischi del fonografo» (Borges, J.L. Il manoscritto di Brodie, Prologo, Ed. Adelphi, 2016). Un<br />

perfetto esempio di come il linguaggio del tango sia lo stesso del popolo più umile, una sorta di neorealismo linguistico<br />

del Gadda di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana o del Pasolini di Ragazzi di vita; un linguaggio reale e concreto al<br />

quale venne poi dato un nome, lunfardo, sconosciuto ai diretti interessati.<br />

Al lunfardo possiamo accompagnare anche il vesre, questo sì costruito a tavolino e non nato spontaneamente dal<br />

calderone migratorio; un argot che ritroviamo simile in altre culture —si pensi al verlan francese— e in entrambi i casi<br />

traducibile con ‘inverso’, ‘contrario’ (vesre sta per ‘revés’ —“contrario”—, verlan sta per ‘l’envers’ —“il contrario”,<br />

“l’inverso”); si tratta, riducendo la questione, di un’inversione di sillabe che trasforma la parola (ad esempio, ‘marido’<br />

diventa ‘dorima’, ‘amigo’ diventa ‘gomia’) rendendola accessibile soltanto a un gruppo di adepti.


T A N G O<br />

Ed è proprio qui che il discorso torna alla parte iniziale, al tango come epopea popolana, popolare, violenta e<br />

fondamentalmente base della cultura odierna rioplatense. Come ogni mito che si rispetti, anche il vesre, pur nella sua<br />

nascita più artefatta rispetto al lunfardo, ha come quest’ultimo origini oscure; una delle teorie, comunque verosimile e<br />

quindi degna di essere presa in considerazione, è quella di un’origine nelle carceri, così da permettere ai carcerati di<br />

comunicare tra di loro, se adepti alla religione, senza farsi capire dai secondini.<br />

Entrambe le origini, così umili e particolari, non possono che rendere un’ambientazione di un certo tipo. E seppure è<br />

vero che poi il tango diventò di moda anche negli ambienti più borghesi —dopo il passaggio nel centro della cultura<br />

mondiale rappresentato dalla Parigi degli anni ’20 del Novecento—, rimane il fatto che fu la componente a muoversi<br />

verso il basso, per così dire; il tango e il suo mondo, nelle parole, cambiarono di poco: meno violenza, meno coltello,<br />

meno delinquenza ma stessa disperazione, stesso senso di perdita e di mancanza. Più romanticismo, se vogliamo, ma<br />

non in senso sdolcinato. C’è sempre del sangue, in una qualche forma, nei testi tangueri!<br />

Quello che poi davvero suggella e, in un certo senso, certifica l’anima costantemente rioplatense, popolana e popolare<br />

del tango e la sua pervasività sulla vita quotidiana è il fatto non soltanto che autori strettamente letterari e colti come<br />

Borges abbiano dedicato a questo fenomeno intere opere, ma anche che stralci, titoli e frasi di tanghi siano passati a far<br />

parte di espressioni idiomatiche, diventando ad esempio titoli di libri (No habrá mas pena ni olvido, di Osvaldo Soriano,<br />

dal tango Mi Buenos Aires querido) o esprimendo uno stato d’animo provato al bar tra gli amici (“será mí alcohól”,<br />

confessando al bar di sentire ancora la voce della donna che ci ha lasciato, sapendo che non può essere e che quindi<br />

“sarà colpa dell’alcol”).<br />

segue


P I T T U R A<br />

“La bufera infernal che mai non resta<br />

mena gli spirti con la sua rapina”<br />

Inferno Canto V vv 31-32


P I T T U R A<br />

Il cantastorie dei colori: colori che si accavallano e si alternano uno<br />

sull’altro per raccontarci la topografia di un’anima. Quella dell’artista.<br />

Più volte, con lo scorrere del tempo, vi ho raccontato le sensazioni che<br />

provavo davanti ai suoi dipinti e che oggi vale la pena di ripetere, sia pure<br />

parzialmente e integrandole, a fronte di una mostra che, è sì un excursus<br />

fra la produzione degli ultimi cinque anni, ma che segnala anche la nuova<br />

strada di Carmignani simile a “bufera che mai non resta”. Perchè Fabio è al<br />

contempo un artista in continuo movimento, sempre alla ricerca di qualcosa<br />

di diverso, e un “fan” di Paolo e Francesca per come utilizza a piene mani i<br />

colori e per la sua predilezione nel raffigurare figure muliebri.<br />

Scrivevo>: “Quello di Fabio è un mondo dove al concetto trasformato in<br />

simbolo si uniscono colori che giocano in uno spazio senza tempo e in cui il<br />

trascorrere delle ore è rarefatto, quasi congelato. Nascono così visioni e<br />

dolci sogni, ma anche realtà e incubi in cui hanno gioco l’inventiva, la<br />

distribuzione del colore e le tonalità espressive. O, meglio, nascono le<br />

immersioni in un mondo real-fantastico dove gli oggetti, in un brillante<br />

rimescolio fra quelli onirici e quelli di tutti i giorni, sono sospesi fra vero e<br />

sogno, dove la città, che compare su una veste muliebre, ti regala la<br />

sensazione di essere governata dallo “Spirito del fiume” che la attraversa.<br />

Un mare il suo, fra l’incantato e il silenzioso, fra il brillante e il minaccioso in<br />

un continuo alternarsi di situazioni dove all’azzurro dell’acqua fanno da<br />

contraltare ai mille oggetti della “Spiaggia inquinata”.<br />

Il sogno e la realtà in un alternarsi continuo di sensazioni: topografia<br />

dell’anima insomma.<br />

Prosegui ed ecco altre tele che, invece, sembrano proiettarti verso un futuro<br />

equiparabile ad un sogno che vedrà splendide fanciulle, vestite con grandi<br />

conchiglie, nastri coloratissimi e frammenti di astri, attendere il ritorno dalle<br />

stelle dei loro cybernauti. Grazie a questo continuo dualismo Carmignani<br />

riesce spesso a dipingere con irrealtà leggera.<br />

Siamo di fronte all’immersione in un mondo real-fantastico dove gli<br />

oggetti sono sospesi fra vero e falso.<br />

Forse per accentuare in modo sempre più marcato questo sottile gioco<br />

delle parti, si è poi divertito a fare a pezzi anche quello che restava di<br />

questa umanità esteriore, quasi ad indicare che vive solo ciò che è dentro<br />

di noi e ad estrarre dalla sua tavolozza soltanto quegli elementi che<br />

facevano da sfondo, ma che, al contempo, erano anche protagonisti di<br />

quanto andava raccontando.<br />

Il suo viaggio poetico verso l’altrove è poi proseguito facendo<br />

scomparire i simboli legati al mondo degli umani ed ha iniziato a<br />

raccontare nuove storie attraverso gli accostamenti dei colori creando<br />

cieli pieni di stelle, di pianeti che ruotano attorno a città sempre più<br />

rarefatte. Così i suoi dipinti, cromaticamente ricchi e vivaci, sono<br />

diventati il frutto di una sintesi fra il rigore dell’astrattismo geometrico ed un<br />

flusso più libero delle linee.<br />

A dimostrazione che può essere sufficiente anche il colore per<br />

organizzare una personale analisi della realtà. Dopo averlo identificato<br />

come mezzo per raccontare e raccontarsi ne ha indagato gradualmente i<br />

possibili usi lasciandolo interagire di volta in volta con i concetti da<br />

esprimere e utilizzando elementi cromatici a volte allo stato puro ed altre<br />

frammisti quasi a sostenersi l’un l’altro quasi fossero in preda ad un anelito<br />

disperato di libertà.<br />

L’ultima produzione ci porta invece ai collages, in cui inserisce del<br />

metallo lucido quasi volesse che i colori vi si specchiassero per decidere se<br />

dichiararli elementi amici o meno, e ai grumi matrici che, pur appesantendo<br />

la visione d’insieme danno corpo a nuove profondità, ad una terza<br />

dimensione quasi che le idee e i pensieri di Fabio avessero deciso di uscire<br />

dalle tele sotto forma di segni e cromatismi. Se li incontrate lungo il vostro<br />

cammino teneteli cari: rappresentano l’anima di un artista.


P I T T U R A


M O S T R E<br />

di Assia Karaguiozova<br />

@assiakaraguiozova<br />

Arte digitale e tradizione, che si incontrano in<br />

un progetto affatto scontato.<br />

Francesca Franco, curatrice, storica dell’arte e<br />

produttrice, applica la sua idea creativa di<br />

realizzare in vetro di Murano un’opera di Vera<br />

Molnar, classe 1924, pioniera nella Computer<br />

Art.<br />

Con perseveranza e bravura il concetto è stato<br />

materializzato in vetro colato trasparente e<br />

foglia d’oro. Grazie all’incontro con Andrea<br />

Perotta e Alessandro Trambaioli, il progetto<br />

ha preso forma, dopo quasi un anno di studi e<br />

di prove.<br />

Quattro le opere scultoree, protagoniste di<br />

una mostra di forte impatto contemporaneo<br />

presso la New Murano Gallery, dove sono state<br />

prodotte.<br />

Questa performance illustra in modo esplicito<br />

l’impronta fondamentale che il Curatore può<br />

avere nell’interpretazione creativa.<br />

Dettaglio che ho apprezzato particolarmente:<br />

gli scarti di una delle opere erano esposte<br />

come parte integrante dell’installazione,<br />

contribuendo all’effetto scenografico. Questo<br />

particolare ha attribuito un valore in più<br />

all’opera di partenza.<br />

Sogno che attraversa un’epoca d’arte sulla scia<br />

di una luce inedita: la tecnologia e tradizione,<br />

unite in un sorprendente percorso all’inverso.


M O S T R E<br />

di Assia Karaguiozova<br />

@assiakaraguiozova<br />

La storia del profumo italiano raccontata<br />

attraverso l’impegno e la ricerca della Famiglia<br />

Vidal, che unisce una passione personale alla<br />

tradizione di un luogo: Venezia. Dal Museo<br />

Mocenigo al linguaggio dei giovani, Mavive<br />

porta avanti il messaggio dell’acquisto<br />

ecosostenibile consapevole.<br />

To Be Green! …


L I B R I<br />

di Assia Karaguiozova<br />

@assiakaraguiozova<br />

Eliana Liotta: giovane battagliera per un mondo ecosostenibile migliore, usa i<br />

vari mezzi di comunicazione per diffondere l’appello che dobbiamo lavorare<br />

tutti insieme, partendo individualmente da noi stessi, per impostare una vita<br />

più ragionevole dal punto di vista salutare. Molto interessante ed intelligente il<br />

messaggio racchiuso nel suo libro … Il cibo che ci salverà.


F O OL DI BA R IT<br />

UN TULIPANO È PER SEMPRE!<br />

di Assia Karaguiozova<br />

@assiakaraguiozova<br />

Viaggio nel tempo di amori<br />

adolescenziali, che lasciano un segno.<br />

Dai Giardini dei Finzi-Contini<br />

all’Isola di Arturo, oggi: Tulipani a<br />

colazione.<br />

La semplicità di un’intesa giovanile<br />

travolgente, nelle vesti del sogno di<br />

una vita. Favola contemporanea che ci<br />

fa viaggiare tra emozione genuina,<br />

promesse ed aspettative. Una giovane<br />

che ritrova la speranza di felicità,<br />

portata dal caso fortunato. Tulipani a<br />

colazione ci insegna che nessuno può<br />

toglierci il sogno.<br />

di Alessandra Villasco Damiani,<br />

Romanzo


L I B R I<br />

QUANTO BEVONO GLI AVVOCATI<br />

Recensione di Sonia Lippi<br />

Rubrica a cura del blog<br />

"Il COLORE DEI LIBRI"<br />

<br />

http://ilcoloredeilibri.blogspot.com/<br />

QUANTO BEVONO GLI AVVOCATI<br />

di MATTEO MONFORTE<br />

PrEzzo: € 14,90 | Ebook: € 6,99 |<br />

Pagine: 224 | Genere: Giallo investigativo |<br />

Editore: Fratelli Frilli |<br />

Mentre Genova è sotto shock per l’omicidio del<br />

famoso avvocato marittimista Edmondo<br />

Cassinis, Martino Rebowsky (grasso e pigro<br />

trombettista jazz, beone incallito e filosofo della<br />

city by night) temporaneamente a corto di grana<br />

per lo scarseggiare dei concerti, convinto dalla<br />

sua amica naïf Marilù, accetta di pedinare sotto<br />

compenso il giovane Nicolò – ragazzino dei<br />

quartieri bene con la passione per la musica rap<br />

– la cui ricca madre è molto in pena perché<br />

teme sia finito in un brutto giro. Rebowsky,<br />

costretto a lasciare il suo divano e le sue serie tv<br />

per improvvisarsi segugio, si troverà così<br />

coinvolto in un goffo pedinamento, contornato<br />

da liceali annoiate, rapper con l’aria da gangster,<br />

prostitute d’alto bordo, avvocati beoni, pusher e<br />

nottate lisergiche. Ma c’è in realtà un misterioso,<br />

invisibile, fil rouge che lega il suo pedinamento<br />

alla morte di Cassinis e alle indagini dello<br />

svogliato luogotenente dei carabinieri Tito<br />

Malverdi? "Quanto bevono gli avvocati" è il terzo<br />

volume della saga di Martino Rebowsky, scritto<br />

da Matteo Monforte, giudicato dalla critica uno<br />

scrittore in grado di sconvolgere le regole del<br />

noir.<br />

Ma io boh, guarda...senza parole... no vabbè Monforte tu mi devi spiegare come fai,<br />

mi devi dire come fai a farmi amare sempre di più quel ciccione, misogino, sfascione,<br />

ubriacone, drogato del Rebowsky. Ho finito di leggere il libro e sono rimasta così,<br />

scioccata, basita, impossessata dallo spirito di Marilù e profondamente divertita da<br />

questa lettura che ancora una volta non posso che reputare GENIALE.<br />

E’più di un anno che aspetto che la Fratelli Frilli editore pubblichi una nuova storia di<br />

Martino Rebowsky e finalmente eccola qui, e l’ho letta in un giorno, incapace di<br />

staccare gli occhi dal libro e ridendo come una pazza, soprattutto durante i battibecchi<br />

tra Martino e Marilù.<br />

La trama è classica, c’è un ricco e stimato avvocato che viene trovato morto in casa<br />

sua, un assassino e un ispettore che indaga e poi c’è Martino Rebowsky che per<br />

caso, destino o sfortuna si trova suo malgrado a pedinare un adolescente dei<br />

quartieri “bene” di Genova per fare un piacere a un’amica di Marilù, la sua confidente<br />

storica.<br />

E durante la sua indagine personale sul ragazzo, sembra accorgersi che forse la<br />

morte dell’avvocato e il suo pedinamento sono sottilmente legati, per poi mettere tutto<br />

in discussione e convincersi che le sue sono solo paranoie.<br />

Quale parte del pensiero di Rebowsky avrà ragione?<br />

Martino Rebowsky è un trombettista jazz di 130 kg, che ingurgita cibo spazzatura,<br />

beve litri di alcool fino a stonarsi di brutto, fuma la Maria Giovanna a profusione e non<br />

disdegna assaggiare ogni tanto qualche altra droga, insomma è uno sfascione che<br />

ama fare bagordi con le prostitute quasi sempre a scrocco e che non ama andare a<br />

trovare sua madre.<br />

Un antieroe per eccellenza con una carica di ironia, simpatia e carisma mai trovati in<br />

altri personaggi simili.<br />

Un protagonista ben descritto e caratterizzato ma non statico anzi, in continua<br />

evoluzione: sono sicura che chi ha conosciuto Martino nel primo volume ( la vanità dei<br />

pesci pulitori) non può non aver notato come in questo terzo volume Rebowsky faccia<br />

capire chiaramente che il suo stile di vita deriva da una madre troppo soffocante, che<br />

quella fame improvvisa e vorace va a compensare una mancanza e che, nonostante<br />

tratti male la sua migliore amica Marilù in realtà si sente perso senza di lei e le sue<br />

chiacchiere.<br />

Marilù è un personaggio fantastico, stereotipo della donna “incensista” che ama<br />

frequentare luoghi” in”, mostre d’arte pallosissime ma ritenute cult, ma che non vede<br />

l’ora di passare qualche ora con il suo pazzo amico del cuore.<br />

Ben descritta e caratterizzata risulta di una simpatia disarmante e non so perché, a<br />

me fa pensare a Luciana Littizzetto.<br />

La lettura è scorrevole e piacevole, lo stile ironico in alcuni punti sarcastico e in altri<br />

dissacrante, ma sempre in perfetto accordo con la trama.<br />

Dialoghi e descrizioni si alternano regalando profondità alla storia e soprattutto<br />

tridimensionalità ad ogni personaggio presente.<br />

I dialoghi fra Marilù e Martino sono pezzi di comicità pura, impossibile non ridere.<br />

Come al solito Genova è descritta in maniera superba, viene voglia di andare a<br />

mangiare qualcosa al Tiblis e a bere una birra al Redbricks Pub, ma soprattutto viene<br />

voglia di andare a Genova nella speranza che Martino Rebowsky esista veramente.<br />

Una lettura che mi ha entusiasmato, mi ha fatto ridere e mi ha sorpreso nel finale, e<br />

soprattutto che pone l’accento, a modo suo, sulla piaga della prostituzione minorile.<br />

Da non leggere la sera a letto se dormite con qualcuno, rischierete di svegliarlo con le<br />

vostre risate, ma leggete assolutamente questo terzo capitolo della saga Rebowsky,<br />

magari bevendo un martini con l’oliva e ingurgitando zozzerie varie, e se ancora non<br />

lo avete fatto, comprate anche i primi due episodi, ve lo assicuro non ve ne pentirete.<br />

Consigliato a tutti, soprattutto a chi ha bisogno di rompere con le regole.<br />

Come al solito sono in difficoltà a dare un giudizio ai libri di Monforte, 5 stelle è<br />

riduttivo, il bacio accademico e la lode gliel’ho conferita nella scorsa recensione,<br />

quindi oggi questo sarà il mio giudizio: 5 Stelle, Standing ovation a scena aperta e<br />

lancio di fiori in palcoscenico (anche se Martino preferirebbe le merendine)


L I B R I<br />

consigliati dal blog<br />

"Il COLORE DEI LIBRI"<br />

http://ilcoloredeilibri.blogspot.com/<br />

Come ogni anno quando arriva il periodo natalizio molti di noi vanno in crisi perché non riescono a decidere cosa regalare<br />

per Natale ai propri cari. Spesso ci riduciamo all’ultimo minuto, entrando in librerie stracolme cercando di capire quale libro<br />

possa essere quello giusto per la persona a cui dobbiamo regalarlo. Quest’anno lo staff del blog Il Colore dei Libri ha<br />

deciso di venirvi in aiuto e ha selezionato 5 libri di 5 generi diversi da poter regalare.<br />

Valentina Sanzi consiglia:<br />

Emma Wrong (Lorenzo Palloni, Laura Guglielmo - SaldaPress) Narrativa a fumetti.<br />

Un amore inseguito per quindici lunghi anni, una spy story degna delle migliori citazioni letterarie e cinematografiche esistenti, un<br />

contesto storico imponente e difficile da domare, ma incredibilmente convincente e suggestivo: uscito a fine Aprile per saldaPress<br />

"Emma Wrong" rappresenta una nuova prova di forza di Lorenzo Palloni alla sceneggiatura. Ad accompagnarlo, Laura Guglielmi ai<br />

disegni. America, 1951. A tre giorni dal primo test nucleare sul suolo americano. Sotto il sole cocente del deserto del Nevada, a<br />

pochi chilometri dal sito in cui avverrà quell’esperimento, il corpo senza vita di una donna galleggia a faccia in giù nella piscina di un<br />

motel. Un motel che pullula di spie mescolate alle persone radunatesi lì per assistere al test atomico. Tra di loro, Emma, una donna<br />

forte e determinata, alla ricerca di Michael, il misterioso uomo di cui è innamorata. Inizia così "Emma Wrong", un thriller ambiguo e<br />

sensuale, scandito dall’elegante essenzialità dei disegni di Laura Guglielmo. Una storia d’amore e finzioni, che ci fa riflettere su cosa<br />

saremmo disposti a fare pur di raggiungere qualcuno che, nel profondo del nostro cuore, amiamo disperatamente.<br />

Roberta Sgambati consiglia:<br />

Aristotele e Dante scoprono i segreti dell’universo. ( Benjamin Alire Saenz - Mondadori) Narrativa Contemporanea<br />

Consiglio questo libro perché tratta temi attuali con grande sensibilità e cura, un romanzo che ritengo sia perfetto per i giovani e che<br />

personalmente consiglierei come lettura scolastica. Aristotele Mendoza e Dante Quintana vivono a El Paso, sono entrambi figli di<br />

famiglie emigrate dal Messico. A parte questo, non potrebbero essere più diversi: introverso e solitario il primo, espansivo e solare il<br />

secondo. Quando il caso li fa incontrare, però, nonostante i caratteri opposti, capiscono subito di stare bene insieme e tra i due<br />

nasce un’amicizia fortissima. Destinata a trasformarsi in un sentimento ancora più forte.<br />

Sonia Lippi consiglia:<br />

Principessa Saranghae (Diego Galdino - Bertoni Editore ) Narrativa Rosa.<br />

Non amo i romanzi rosa ma i libri di Galdino mi trasportano in un'atmosfera poetica e romantica di altri tempi dove l’altruismo, la<br />

comprensione, la voglia di essere persone migliori, mi rigenerano l’anima.<br />

In questo libro ogni parola è poesia e ogni riga una carezzevole melodia che fa bene al cuore e allo spirito.<br />

Yoo una Principessa Coreana del 1300. Giulio un ragazzo romano dei giorni nostri proprietario di uno straordinario negozio di palle<br />

di neve. Due anime destinate ad incontrarsi grazie ad una magia. La palla di neve incantata capovolge il tempo ed il destino. Così<br />

tra una carbonara preparata in un tempio buddista e una cerimonia del tè nel centro di Roma, una storia d'amore nasce a dispetto<br />

della distanza tra epoche diverse che pagina dopo pagina, sembra assottigliarsi fino a sparire del tutto, perché l'amore alla fine non<br />

cambia mai e resta sempre lo stesso dappertutto. Un drama coreano all'italiana, una via di mezzo tra Vacanze Romane, La casa sul<br />

lago del tempo, Kate & Leopold e Amarsi un po'. Questo è Principessa Saranghae di Diego Galdino.<br />

Eva Sprocatti consiglia:<br />

Naturalmente Buono (Marta Ansaldo e Mimma Sangiorgio - Eifis Editore) Ricette di Cucina.<br />

Consiglio questo libro di ricette gustose e semplici, adatte ai vegani e non che vogliono variare la propria alimentazione con gusto e<br />

leggerezza.<br />

100 ricette vegane e di stagione che non prevedono l’utilizzo della soia, sfatano il mito che chi ha scelto un'alimentazione del tutto<br />

vegetale si nutra esclusivamente di questo legume così versatile. Dalle ricette tradizionali della calda Sicilia ai piatti di ispirazione<br />

internazionali, dai lievitati per la colazione alle conserve da tenere in dispensa, dalle insalate più ricche da consumare nelle stagione<br />

più calda al cibo di conforto per la stagione più fredda, attraverso focus gustosi su ingredienti come quinoa, avocado o farro, Marta e<br />

Mimma ci guidano attraverso un viaggio nella loro cucina che ci presenta un menu per ogni occasione, naturalmente buono.<br />

Paola Clerico consiglia:<br />

Il Bambino che Disegnava le Ombre ( Oriana Ramunno - Rizzoli) Thriller Storico.<br />

“Un romanzo che rievoca fantasmi e ombre ma che saprà arrivare dritto al cuore con prepotenza e ferocia. Quando l’ho finito, sentivo che<br />

mi mancava, ne avevo nostalgia: mi mancava immergermi nelle pagine, nonostante il dolore, l’iniquità, l’orrore, mi ero affezionata ai<br />

personaggi con le loro debolezze, o la loro forza, e separarmene è stato difficile, come chiudere gli occhi o volgere altrove lo sguardo:<br />

invece tutto ciò che possiamo fare è non dimenticare.” Quando Hugo Fischer arriva ad Auschwitz è il 23 dicembre del 1943, nevica e il<br />

Blocco 10 appare più spettrale del solito. Lui è l'investigatore di punta della Kriminalpolizei e nasconde un segreto che lo rende<br />

dipendente dalla morfina. È stato chiamato nel campo per scoprire chi ha assassinato Sigismud Braun, un pediatra che lavorava a stretto<br />

contatto con Josef Mengele durante i suoi esperimenti con i gemelli, ma non ha idea di quello che sta per affrontare. A Berlino infatti si sa<br />

ben poco di quello che succede nei campi di concentramento e lui non è pronto a fare i conti con gli orrori che vengono perpetrati oltre il<br />

filo spinato. Dalla soluzione del caso dipende la sua carriera, forse anche la sua vita, e Fischer si ritroverà a vedersela con militari e<br />

medici nazisti, un'umanità crudele e deviata, ma anche con alcuni prigionieri che continuano a resistere. Tra loro c'è Gioele, un bambino<br />

ebreo dagli occhi così particolari da avere attirato l'attenzione di Mengele. È stato lui a trovare il cadavere del dottor Braun e a<br />

tratteggiare la scena del delitto grazie alle sue sorprendenti abilità nel disegno. Mentre tutto intorno diventa, ogni giorno di più, una<br />

discesa finale agli inferi, tra Gioele e Hugo Fischer nascerà una strana amicizia, un affetto insolito in quel luogo dell'orrore, e proprio per<br />

questo ancora più prezioso.


F O T O G R A F I A<br />

Spazio<br />

crescita<br />

personale<br />

collettiva.<br />

Pensate ad una comunità di artisti, immaginate un grande muro con affisse storie,<br />

parole e fotografie talvolta anche in movimento.<br />

Ora immergetevi nella storia che più sentite vostra e sappiate che l'avete scritta voi a<br />

quattro mani con la community ed è su quel muro.<br />

TheList è questo, un luogo non luogo dove poter esprimere se stessi attraverso l'aiuto<br />

degli altri, simili a te, a me, a noi.<br />

Un insieme di storie intrecciate con il fine ultimo di raccontare e condividere, partendo<br />

proprio dalla condivisione di spazi e idee nonché progetti e risate, accompagnate da<br />

tanta passione per la vita, quella di tutti.<br />

Sono stati a Roma, in Cile, Bolivia, Perù, Mozambico, Nepal e chissà dove ancora,<br />

per raccontare e condividere attraverso l'autoproduzione sostenuta dai membri del<br />

progetto.<br />

La parte buona è che tutti possono farne parte, che si abbia qualcosa da dire o meno.<br />

La parte cattiva? Non c'è!<br />

Il team si occupa di realizzare progetti grafici ed audiovisivi con l'aiuto dei sostenitori<br />

che possono diventare parte attiva del progetto oppure scegliere di rimanere<br />

"semplici" passeggeri, già, perché il loro simbolo è una locomotiva, un treno che parte<br />

ed arriva fermandosi in qualche stazione di tanto in tanto.<br />

Il treno è stato costruito e messo su rotaie prima da Matteo Contessi, conosciuto<br />

come TheList, ed in seguito Luca Manzali ha preso parte, collaborando con Matteo,<br />

fino ad arrivare alla creazione del progetto.<br />

Ho parlato di fotografia in apertura, essa è il fulcro sul quale si mantiene attraverso<br />

varie iniziative, come il Mercoledì Fotografico, divenuto ora Monday Photo Zone,<br />

oppure The Third Line e ancora Paint With Light che si propone di studiare<br />

tecnicamente dei fotografi scelti dal team per entrare in confidenza con il loro modus<br />

operandi, fino ad arrivare ai progetti che richiedono un lavoro maggiore come il<br />

documentario autoprodotto "Monks" che ha visto il team impegnato in Nepal ed altri<br />

progetti in lavorazione.<br />

Per citare uno dei temi proposti dal team ai suoi utenti ci tengo a mostrare Ice White,<br />

uno degli ultimi temi trattati nel Monday Photo Zone in vista dell'inverno e del Natale.<br />

Queste alcune immagini proposte dagli utenti, ognuna con la propria personale<br />

visione del tema proposto.<br />

di Davide Bilancia<br />

Fotografia di Chiara Canton per il tema Ice White<br />

Fotografia di Maria Pontino per Monday photo zone<br />

Fotografia di Noemi Ventura per The Third Line<br />

Fotografia di Valeria Petruzzelli per The Third Line


V I A G G I<br />

MATTEO CONTESSI<br />

LUCA MANZALLI<br />

Ad oggi il progetto conta più di 70 sostenitori tra Drivers e Passengers e per questa occasione ho intervistato i due fondatori<br />

ponendo loro due domande. Matteo, come ti senti sapendo che stai dando spazio alla creatività?<br />

Più che come mi sento io, la giusta domanda dovrebbe essere come non mi sarei voluto sentire tempo fa. Sento la presenza di<br />

una grossa mancanza nella nostra società, dove il focus principale è perseguire uno stile di vita insostenibile e spesso<br />

controproducente legato ad alcuni standard del passato che purtroppo (o per fortuna) hanno segnato in maniera indelebile il<br />

futuro delle generazioni successive. Troppo spesso si dimentica quanto sia importante avere cura di quella parte del nostro<br />

essere che ci permette di "sentire" al di là dei cinque sensi che ci sono stati forniti dalla natura; l'empatia è una dote<br />

fondamentale che possediamo ma che viene sviluppata come secondaria se non terziaria durante la nostra crescita. L'empatia<br />

non viene insegnata, non viene supportata, e resta riflesso di alcune attività che si basano su di essa in maniera inconscia,<br />

come lo sviluppo artistico o creativo. Sono proprio queste attività che ricevono un trattamento di serie B, al giorno d'oggi, e mi<br />

fa sentire orgoglioso aver avuto la possibilità di creare un modo per dargli il giusto spazio. Io non ho avuto questa possibilità, e<br />

questo è il meglio che posso fare per incrementare la nostra consapevolezza.<br />

E, seconda domanda, come ti senti sapendo che ne sei parte?<br />

Sento una grossa responsabilità, devo dire. C'è stato un tempo dove questo modo di ragionare e pensare, questa tendenza,<br />

era poco più di un gioco. Sono stato "quello strano" per lungo periodo finché qualcuno non ha capito che forse potevo essere<br />

un buon modo per camminare evitando di cadere. Sento che questo progetto potrebbe sfaldarsi da un momento<br />

all'altro...basta così poco perché tutto finisca ma alla fine non succede. A denti stretti andiamo avanti e cerchiamo di portare gli<br />

altri con noi. E' un modo diverso di ragionare e pensare...l'unico che mette le Persone al centro, e non solo il loro istinto di<br />

sopravvivenza<br />

Per Luca altre due domande: Ti chiedo di descrivere la community con quattro parole.<br />

Credo proprio che barerò ed userò cinque parole: Spazio di crescita personale collettiva.<br />

Come ti senti a collaborare alla realizzazione di questo progetto?<br />

Lavorare al progetto per me ha una doppia valenza, in primis significa continuare il mio percorso artistico lavorando ai miei<br />

progetti in maniera completamente libera e indipendente, progetti che senza l'aiuto del team e della community non sarei mai<br />

arrivato nemmeno ad ideare. Il secondo punto sul quale mi voglio soffermare, invece, va oltre noi singoli membri del team e<br />

della community perché con il nostro lavoro e il fondamentale supporto della community stiamo creando un "terreno fertile"<br />

sul quale i progetti artistici di chiunque decida di entrare a far parte del progetto possono crescere, essere realizzati e divulgati.<br />

Il valore che ha creare questo spazio di crescita e condivisione è inestimabile ed è il nostro modo per fare qualcosa per la vera<br />

fotografia e per il vero filmmaking che ci hanno definiti come persone e come artisti e che, purtroppo, in questo momento<br />

storico vengono spesso dimenticati e bistrattati. Poi, per aggiungere la ciliegina sulla torta ho rivolto una domanda ad<br />

entrambi: I vostri sogni personali coincidono?<br />

Matteo<br />

Sogno un giorno uno spazio il più pulito possibile dalle tendenze autodistruttive che ci circondano. Un luogo digitale o fisico<br />

dove si raccontano storie di vita vissuta, semplice o complessa, per far capire a tutti che "non siamo soli". C'è così tanta bellezza<br />

in quel poco che abbiamo intorno che a confronto anche i confini geopolitici dovrebbero rabbrividire. Oggi cerchiamo di<br />

affrontare l'importanza dell'autoproduzione documentaristica e artistica, domani magari avremmo una redazione, in futuro<br />

spero di avere molti più compagni al mio fianco, pronti a cacciare storie con questa idea in testa; l'idea che abbiamo un valore<br />

al di là del contesto nel quale siamo nati o cresciuti. Quindi, coincidono?<br />

Luca<br />

Il grande sogno condiviso è quello della completa autoproduzione del progetto con la redazione di ARD che stampa "a<br />

manetta" e tanti team di reporter e documentaristi in giro per il mondo a raccontare delle storie che nemmeno immaginavi<br />

esistessero.


F O T O G R A F I A<br />

Si chiama “On the Road” il nuovo Calendario Pirelli firmato da Bryan Adams, musicista e<br />

autore di brani leggendari, proprio come il calendario che ha realizzato. Dopo oltre 365 giorni<br />

di pausa, causa emergenza sanitaria, torna anche il famosissimo The Cal, nell’anno che<br />

celebra i 150 anni della società italiana che opera nel settore automobilistico. Il Calendario è<br />

dedicato ad una sorta di viaggio che ha unito artisti di nazionalità, generi musicali, età e<br />

percorsi professionali molto diversi. La rock star canadese Bryan Adams ha immortalato tra le<br />

strade cittadine di Los Angeles, il Palace Theatre e l’hotel Chateau Marmont: Cher, Grimes,<br />

Jennifer Hudson, Normani, Rita Ora, Bohan Phoenix, Iggy Pop, St. Vincent e Kali Uchis,<br />

l’unica ad essere fotografta a Capri – all’Hotel La Scalinatella –è la rapper americcana<br />

Saweetie. Noi abbiamo scelto l’icona del rock Iggy Pop.


F O T O G R A F I A<br />

In una unica serata il Théâtre du Capitole di Toulouse, ha ospitato per la<br />

prima volta la rappresentazione de “La Gioconda” uno spettacolo realizzato<br />

in coproduzione con il Teatro La Monnaie di Bruxelles del 2019, con la regia<br />

di Olivier Py.<br />

Ponchielli, degno erede di Verdi, consegna con La Gioconda una delle opere<br />

italiane più sgargianti del repertorio. Ispirato da Victor Hugo, l'azione oscura<br />

e violenta aumenta le passioni, servita da una musica opulenta (inclusa la<br />

famosa "Danza delle ore"). Nella spettacolare produzione di Olivier Py,<br />

Béatrice Uria-Monzon e Ramón Vargas raccolgono la sfida di questo<br />

straordinario capolavoro. La Gioconda per la prima volta è stata in nostra a<br />

Tolosa<br />

ph@ Cosimo Mirco Magliocca Photographe


F O T O G R A F I A<br />

ph@ Cosimo Mirco Magliocca Photographe


F O T O G R A F I A<br />

ph@ Cosimo Mirco Magliocca Photographe


F O T O G R A F I A<br />

La Schiaccianoci<br />

Clara è lei stessa la<br />

Schiaccianoci che<br />

salva se stessa e gli<br />

abitanti della Casa<br />

Famiglia<br />

LUCA DI BARTOLO


F O T O G R A F I A<br />

Alcune settimane fa Luca Massidda, danzatore coreografo sardo e amico, mi ha<br />

incaricato di seguire la messa in scena di un estratto della sua personalissima<br />

versione di Schiaccianoci; una produzione di ASMED - Balletto di Sardegna, che<br />

debutterà completa il 10 dicembre durante la rassegna “Natale Insieme”<br />

organizzato sempre da ASMED.<br />

Luca, sposta il focus dalla crescita psico-fisica della protagonista per affrontare<br />

temi più contemporanei quali il femminismo, amicizia, inclusione sociale, nasce<br />

così la sua versione intitolata “La Schiaccianoci”.<br />

Clara è lei stessa la Schiaccianoci che salva se stessa e gli abitanti della Casa<br />

Famiglia dove lavora insieme al fratello, dall’invasione dei “topi” e che salva<br />

anche il Re dei Topi comprendendo il suo essere, in realtà, un soggetto in<br />

condizione di difficoltà e bisognoso di aiuto, aiutata da suo fratello Federico.<br />

Durante il divertissement si alterneranno le classiche danze di carattere con un<br />

piccolo twist narrativo per raccontare la festa di “incoronazione” di Clara nel<br />

fantastico “Regno del Sogno”.<br />

Le fonti di ispirazione sono varie: dalla volontà di celebrare la forza delle donne<br />

al racconto di una amicizia non convenzionale, tutto quanto realizzato cercando<br />

di unire una visione Pop Art ad una narrazione da cartone animato che possa<br />

piacere ai grandi e ai bambini per farli divertire e, perché no, riflettere.<br />

Halloween.<br />

"LA SCHIACCIANOCI"<br />

Idea, regia, drammaturgia e coreografia: Luca Massidda<br />

Scene e costumi: Marco Nateri e Roberta Serra<br />

Personaggi ed interpreti:<br />

Clara, la Schiaccianoci: Greta Puggioni<br />

Federico, suo fratello: Luca Cappai<br />

Re dei Topi: Luca Massidda<br />

Libretto liberamente ispirato al racconto “ Lo Schiaccianoci e il re dei<br />

topi” di E.T.A. Hoffmann (Nussknacker und Mausekönig, 1815);<br />

Musica: P. I. Tchaikovsky; Incursioni musicali ed effetti sonori:<br />

Marco Caredda;


C U C I N A


C U C I N A<br />

<strong>Dicembre</strong> è il mese delle feste, un mese ricco di calore, colori e casa. Il Natale è la<br />

festa che si aspetta per stare tutti insieme in famiglia e per riscoprire il calore del<br />

focolare tra tradizioni e sacralità. I fastosi pranzi di questo periodo sono all’ordine del<br />

giorno con piatti della tradizione popolare che si tramandano di generazione in<br />

generazione.<br />

La storia dell’uomo si è evoluta costruendo la propria vita intorno a un fuoco acceso. Il<br />

focolare costituisce il fulcro della casa e della famiglia, punto di convergenza delle<br />

memorie dei propri antenati, costituisce il cuore della casa, da sempre elemento<br />

essenziale nella dimora dell’uomo sin dai tempi in cui viveva nelle caverne. Il fuoco<br />

riscalda, illumina e cuoce.<br />

La cottura arrosto è il metodo di preparazione alimentare più antico. In origine la sua<br />

primordiale forma consisteva nel mettere gli ingredienti crudi direttamente sul fuoco.<br />

In molti paesi del mondo questo metodo è ancora oggi in uso. Secondo l’antropologo<br />

Wrangham, il primo esempio di cottura arrosto è databile ad un milione e<br />

novecentomila anni fa e fu un momento decisivo della storia, cioè quello in cui<br />

smettemmo di essere scimmie erette e diventammo umani. Su questa potente fonte di<br />

calore e di luce, gli uomini costruirono le loro dimore. Il focolare, su cui si preparavano<br />

i pasti, era sempre il punto centrale della casa. Fino a più di un secolo fa, l’esigenza<br />

di badare al fuoco e di accenderlo fu la principale attività domestica, superato poi<br />

dall’avvento dei forni a gas. Il termine “coprifuoco” in origine indicava l’avviso che in<br />

alcune città si dava la sera con una campana, affinché si spegnessero i fuochi, mentre<br />

gli abitanti della casa dormivano, per evitare gli incendi. In cucina il fuoco e la sua<br />

gestione ne sono diventati, la sua arte.<br />

Brillat -Savarin, il grande filosofo gastronomico francese, scrisse nel 1825, che “cuoco<br />

si diventa, rosticciere si nasce”. Fino a metà del 1800 il metodo dell’arrosto originale<br />

veniva effettuato, su un focolare aperto tramite la rotazione su uno spiedo. La cottura<br />

arrosto primordiale, che consisteva nell’esporre gli alimenti direttamente al fuoco, era<br />

una tecnica rapida e aggressiva da cui si ottiene una carne dura e grassa. La vera<br />

cottura arrosto invece, è un processo delicato. Il cibo cuoce a notevole distanza dalla<br />

brace, ruotando senza sosta e la rotazione impedisce al calore di accumularsi troppo<br />

in un solo punto. Niente parti bruciate, dunque. Il ritmo lento e graduale assicura che<br />

la carne sia tenera, ma il cuoco deve accertarsi che il fuoco rimanga abbastanza caldo<br />

e che lo spiedo non debba essere avvicinato di più alla fiamma.<br />

Anche nelle fiabe e nelle leggende, la cucina, dove è situato il focolare, diventa il<br />

luogo chiuso, privato, protetto, detentore di racconti e segreti tramandati da<br />

generazione in generazione. Il caldo emanato dal fuoco rammenta poi i sentimenti<br />

d’amore e protezione caratteristici della famiglia riunita attorno ad esso, della tavola<br />

apparecchiata e dei propri cari. Giustificato dagli stessi colori del fuoco: le tonalità<br />

rosse, gialle e arancioni, ovvero i cosiddetti colori caldi.<br />

L’ambiente della casa in cui è possibile sentire odori che solleticano l’appetito; un<br />

luogo quasi magico dove odori, sapori e suoni ci ricordano l’infanzia, le pietanze<br />

assaggiate e la soddisfazione di aver preparato un piatto unico e gustoso per tutta la<br />

famiglia.<br />

Nella fiaba “Il tavolino apparecchiato, l’asino d’oro e il randello castigamatti” raccolta<br />

nel libro “LE FIABE DEL FOCOLARE” dai fratelli Grimm, , il protagonista, durante il<br />

suo ritorno a casa, affronta un lungo viaggio e quando si sente stanco e affamato usa<br />

il dono magico dell’orco presso il quale è stato in servizio: un tavolino magico.<br />

Togliendoselo dalle spalle e mettendolo a terra, pronuncia una formula magica:<br />

“Tavolino apparecchiati” e così, ecco pronto tutto quello che desiderava: vassoi di<br />

lesso e d'arrosto quanti ce ne potevano stare, e un bicchierone di vin rosso che<br />

scintillava a rallegrare il cuore. Il fatto poi che i cibi fossero caldi è il chiaro richiamo<br />

alla casa, luogo lasciato precedentemente e verso il quale si desidera ritornare.<br />

Anche se mangiare è un bisogno primario, tuttavia un buon pasto, soprattutto se<br />

consumato in compagnia, va ben oltre la semplice alimentazione ed è piuttosto uno<br />

dei grandi piaceri della vita.<br />

<strong>Dicembre</strong> ci riporta tutti al focolare familiare, dove il periodo natalizio infarcisce le<br />

nostre tavole di allegoriche delizie ricche di sapori e profumi, dove la convivialità e lo<br />

stare assieme fanno da contorno alla tavola imbandita di “ogni ben di Dio”.<br />

E allora buone feste a tutti…


C U C I N A<br />

Ingredienti<br />

500 gr di zucca<br />

150 gr di zucchero<br />

1 cucchiaio di miele millefiori<br />

1 cucchiaino di zenzero fresco<br />

(facoltativo)<br />

senape essenza o semi schiacciati a<br />

piacere<br />

PROCEDIMENTO<br />

Lavare, mondare e sbucciare la zucca, tagliare in pezzi non troppo piccoli e sistemare in una bacinella capiente con lo<br />

zenzero fresco grattugiato (se lo usate).<br />

Coprire con la pellicola e fare riposare in frigorifero per una notte.<br />

Versate la zucca, con il liquido che avrà rilasciato, in una pentola antiaderente, ed aggiungete la senape. Ponete la pentola<br />

sul fuoco e fate cuocere, a fuoco lento, per 15 minuti.<br />

Lavate accuratamente due o tre vasetti e i loro tappi. Fateli asciugare prima di mettervi la mostarda. Versate la mostarda nei<br />

vasetti di vetro. chiudete i vasetti con i loro coperchi e metteteli in una pentola in cui avrete messo un canovaccio.<br />

Coprite completamente con acqua fredda ed avvolgete i vasetti con il canovaccio. (Serve ad evitare che i vasetti si urtino e si<br />

rompano)<br />

Chiudete la pentola con un coperchio e portate ad ebollizione.<br />

Fate bollire per 30 minuti dall’inizio dell’ebollizione. Spegnete il fuoco e fate raffreddare i vasetti nella pentola affinché si<br />

raffreddino nella stessa acqua. Una volta freddi conservateli nella dispensa in luogo fresco ed asciutto.<br />

Potete accompagnare bolliti, formaggi stagionati.<br />

INGREDIENTI X 1 PERSONA<br />

150 gr di petto di pollo<br />

100 gr di pancetta o bacon<br />

olio evo q.b.<br />

50 ml di vino bianco secco<br />

maizena q.b.<br />

burro 20 gr<br />

salvia e rosmarino q.b.<br />

per il ripieno<br />

50gr di funghi freschi (porcini,<br />

champignon, spugnole,ecc. a vostro<br />

piacere)<br />

sale, pepe q.b.<br />

aglio (a piacere)<br />

prezzemolo tritato q.b<br />

PROCEDIMENTO<br />

Pulire e scaloppare il petto di pollo. Pulire e tagliare a fette i funghi, saltare in padella con poco olio evo, l’aglio, il sale e il<br />

pepe. Una volta cotti cospargere di prezzemolo e tritare grossolanamente.<br />

Stendere i petti di pollo sopra le fette di pancetta per formare un rettangolo. Riempire con i funghi, arrotolare con l’ausilio<br />

della pellicola e formare dei rollè. Fare riposare e rassodare in frigorifero per 30 minuti circa.<br />

Una volta passato il tempo di riposo, eliminare la pellicola facendo attenzione a non aprire i rollè. Rosolare in padella con il<br />

burro e gli aromi da tutti i lati. Una volta rosolati bene trasferirli in una teglia e completare la cottura in forno caldo a 160°<br />

C per 5 minuti circa. Nel mentre sfumare il fondo di cottura della padella con il vino, aggiungere poca acqua o brodo e<br />

lasciare deglassare (se necessario aggiungere un cucchiaino da caffè di maizena stemperato precedentemente in acqua<br />

fredda per addensare la salsa).<br />

Togliere i rollè dal forno e lasciare riposare per qualche minuto prima di tagliarlo a fette.<br />

Servire ben caldo nappato con la sua salsa.


M U S I C A<br />

Ero Romantica.<br />

Il nuovo album<br />

di un’ eroina<br />

moderna!


M U S I C A<br />

di Patrizia Mior<br />

La rivincita di Arisa, per noi donne che ci siamo<br />

sentite fuori posto, inadeguate e talvolta schiave<br />

delle nostre stesse scelte, un album di fotografie<br />

da ascoltare con ammirazione, per una artista<br />

che, all’interno del suo settimo progetto ha voluto<br />

ripercorrere le sue emozioni in maniera più<br />

materna e consapevole, accettandole e, perché<br />

no, anche giocandoci, cambiando il punto di vista<br />

e prendendosi il lusso di cambiare idea.<br />

L’uscita dell’album a fine novembre, prodotto da<br />

Jason Rooney con la coproduzione di Giuseppe<br />

Barbera, per il quale già ci aveva deliziato ad<br />

ottobre, danzando un freestyle sulle note di<br />

“psycho” e affermandosi come nuova icona pop!<br />

Arisa vola alto, per lei questo è un periodo di<br />

intenso lavoro ma di grandissime soddisfazioni!<br />

Una donna che “non è per tutti”, come l’ha<br />

definita il suo maestro e partner di ballo a<br />

Ballando con le Stelle Vito Coppola, splendida<br />

new entry di questo show ormai consolidato per<br />

il quale noi donne ringraziamo commosse!<br />

“È anche grazie a lui”, dice l’artista, “se mi sto<br />

spingendo verso una nuova visione di me stessa,<br />

più sicura di me, delle mie emozioni e del mio<br />

modo di trasmetterle”; e noi spettatori, non<br />

possiamo far altro che ammirare questa ascesa.<br />

Brava Arisa! Rifiorita in questo <strong>2021</strong>!


M U S I C A<br />

festeggio 30 anni<br />

di carriera<br />

con un tour


M U S I C A<br />

Dopo il grande successo dell’evento all’ARENA<br />

DI VERONA per festeggiare i 30 anni di carriera,<br />

MARCO MASINI, il 16 novembre per i suoi 30<br />

anni di carriera ha iniziato i festeggiamenti con<br />

un tour nei principali teatri, per portare in tutta<br />

Italia i suoi più grandi successi.<br />

Sul palco insieme a lui ci saranno Massimiliano<br />

Agati (batteria, percussioni e chitarra acustica),<br />

Alessandro Magnalasche (chitarra elettrica e<br />

acustica), Cesare Chiodo (chitarra acustica,<br />

basso, direzione musicale), Lapo Consortini<br />

(chitarra acustica e ideazioni sonore), <strong>Stefano</strong><br />

Cerisoli (chitarra elettrica ed acustica) e Antonio<br />

Iammarino (tastiere, pianoforte).<br />

Per tutto il mese di dicembre l’artista toscano<br />

toccherà teatri importanti non solo in Italia ma<br />

anche oltralpe. PARMA, BRESCIA, ZURIGO,<br />

MONS, LIEGI, LIEGI, MILANO, BOLOGNA,<br />

ANCONA, ROMA , FIRENZE TORINO.<br />

MARCO MASINI STORY<br />

Nel 1990 usciva nei negozi “Marco Masini”,<br />

l’omonimo primo album dell’artista toscano che<br />

nel corso degli anni ha pubblicato undici album in<br />

studio rimasti nel cuore degli italiani.<br />

Indimenticabili anche singoli come<br />

“T’innamorerai”, “Bella Stronza”, “Ci vorrebbe il<br />

mare”, “L’uomo volante”, “Raccontami di te” o,<br />

ancora, “Spostato di un secondo”, brano con cui<br />

ha partecipato al Festival di Sanremo nel 2017.


M U S I C A<br />

da “Storia di un minuto” a “Ho sognato pecore elettriche”<br />

abbracciando la poesia di Fabrizio De André<br />

pfm da Gennaio torna in Tour<br />

Franz Di Cioccio<br />

Patrick Djivas


M U S I C A<br />

Dopo l’uscita in tutto il mondo dell’album di inediti “Ho sognato pecore elettriche/I dreamed of electric sheep”,<br />

PFM – Premiata Forneria Marconi da gennaio torna a suonare dal vivo con il tour “PFM 1972-2022”, da “Storia<br />

di un minuto” a “Ho sognato pecore elettriche” abbracciando la poesia di Fabrizio De André”. Prima tappa il 15<br />

gennaio al Teatro Nuovo di SALSOMAGGIORE TERME. Prevendite già aperte su Ticketone.<br />

I concerti saranno un grande viaggio attraverso il tempo, con nuove sonorità che faranno sentire lo spettatore<br />

nel presente ma, allo stesso tempo, proiettato verso il futuro. Video proiezioni e scenografie virtuali<br />

arricchiranno questo viaggio cinquantennale, che abbraccerà anche la poesia di Fabrizio De André. Le serate<br />

saranno aperte dai Barock Project, band scelta direttamente da PFM tra i gruppi del panorama del nuovo prog<br />

internazionale.<br />

Prima della partenza a gennaio del nuovo tour, a grande richiesta, il 31 dicembre PFM sarà in scena al PARCO<br />

della MUSICA (Sala Santa Cecilia) di ROMA per l’ultima tappa del tour “PFM canta De André Anniversary”.<br />

È in calendario anche 1 data di RECUPERO rimandata a causa dell’emergenza sanitaria (9 aprile a Varese).<br />

PFM – Premiata Forneria Marconi è composta da: Franz Di Cioccio (voce e batteria), Patrick Djivas (basso),<br />

con Lucio Fabbri (violino, seconda tastiera, cori), Alessandro Scaglione (tastiere, cori), Marco Sfogli (chitarra,<br />

cori), Alberto Bravin (tastiere, chitarra, seconda voce), Eugenio Mori (seconda batteria).<br />

PFM – Premiata Forneria Marconi ha uno stile unico ed inconfondibile, che combina la potenza espressiva della<br />

musica rock, progressive e classica in un'unica entità affascinante. Nata nel 1970 (discograficamente nel 1972),<br />

la band ha guadagnato rapidamente un posto di rilievo sulla scena internazionale, che mantiene tutt’oggi.<br />

Nel 2016 la prestigiosa rivista inglese “Classic Rock” UK ha posizionato PFM – Premiata Forneria Marconi al<br />

50esimo posto tra i 100 migliori artisti più importanti del mondo, mentre “Rolling Stone” UK ha inserito l’album<br />

“Photos of ghost” al 19esimo posto tra i dischi più importanti della musica progressive.<br />

Nel 2018 ha ricevuto a Londra il prestigioso riconoscimento come “International Band of the year” ai Prog Music<br />

Awards UK, mentre, nel 2019, la rivista inglese “PROG UK” nomina Franz Di Cioccio tra le 100 icone della<br />

“musica che hanno cambiato il nostro mondo” (unico musicista del mondo latino).<br />

“PFM 1972-2022” TOUR<br />

31 dicembre ROMA<br />

15 gennaio SALSOMAGGIORE<br />

14 febbraio BOLOGNA<br />

15 febbraio FIRENZE<br />

18 marzo LEGNANO<br />

22 marzo BERGAMO<br />

26 marzo SCHIO<br />

02 aprile CESENA<br />

06 aprile TORINO<br />

09 aprile VARESE<br />

13 aprile ANCONA<br />

21/22 aprile MILANO


M U S I C A


M U S I C A<br />

Rocco Hunt ha iniziato la sua “Rivoluzione” con un<br />

nuovo disco e, da marzo, un nuovo tour.<br />

15 tracce e featuring con Fabri Fibra, Gué Pequeno,<br />

Luchè, Carl Brave, Emis Killa, Yung Snapp, MV Killa,<br />

LeleBlade, Boomdabash, Geolier, Ana Mena. É il<br />

quinto disco in studio del rapper napoletano che, in<br />

meno di 10 anni di carriera, ha superato 1,9 miliardi di<br />

stream totali e si è aggiudicato il titolo di autore delle<br />

più grandi hit estive degli ultimi anni in Italia.<br />

Un album, prodotto da Valerio Nazo, che racchiude la<br />

duplice anima di Rocco Hunt: dalla capacità di<br />

cavalcare l’onda della melodia a quella di mettere tutto<br />

se stesso nei testi; da ritornelli che restano in testa a<br />

brani che sono portavoce delle ingiustizie;<br />

dall’attenzione alle proprie origini campane ad una<br />

costante ricerca stilistica ed innovazione nella scrittura<br />

dei pezzi.<br />

In “Rivoluzione”, infatti, convive il rap più duro che<br />

affronta temi sociali e l’animo pop con cui Rocco Hunt<br />

si diverte a sperimentare.<br />

La cover dell’album è stata realizzata eccezionalmente<br />

da Jorit, street artist rivoluzionario che opera<br />

principalmente a Napoli e che con la sua Human Tribe<br />

si è fatto conoscere in tutto il mondo.<br />

«Quest’opera per me rappresenta il riscatto degli<br />

ultimi, il riscatto delle periferie, il riscatto dei ragazzi di<br />

strada che trovano un loro percorso e raggiungono ciò<br />

che gli è sempre stato negato – afferma Jorit – questa<br />

è un po’ la storia di Rocco e anche la mia».<br />

L’opera realizzata da Jorit sul volto di Rocco Hunt è<br />

stata immortalata da Fabrizio Cestari.<br />

“Rivoluzione” contiene 15 tracce e featuring con Fabri<br />

Fibra, Gué Pequeno, Luchè, Carl Brave, Emis Killa,<br />

Yung Snapp, MV Killa, LeleBlade, Boomdabash,<br />

Geolier, Ana Mena. L’album è stato anticipato da<br />

“FANTASTICA”, il brano di Rocco ft. Boomdabash.<br />

Nell’album presenti anche i brani “Un bacio<br />

all’improvviso” ft. Ana Mena, un brano uscito anche<br />

nella versione in spagnolo “UN BESO DE<br />

IMPROVISO” di Ana Mena X Rocco Hunt. “A un passo<br />

dalla Luna” ft. Ana Mena, il brano del 2020 esploso in<br />

Spagna e in <strong>Francia</strong> quest’estate che ha già raggiunto<br />

6 dischi di PLATINO in Italia, 6 in Spagna e un disco<br />

di PLATINO in <strong>Francia</strong> per un totale di 13 dischi di<br />

PLATINO. Nel 2022 Rocco Hunt tornerà live dal mese<br />

di marzo con il “Libertà + Rivoluzione Tour”.


M A K E - U P


M A K E - U P<br />

A Natale ed a Capodanno, occasioni in cui ci piace apparire, c’è solo una cosa da poter fare per ottenere un Make-up<br />

perfetto …<br />

Ebbene sì, perché limitarsi a suggerire di osare sarebbe estremamente riduttivo, se non totalmente fuorviante. Non<br />

possiamo semplicemente riempirci di brillantini ovunque o di rossetto rosso come se non ci fosse un domani, ma<br />

dobbiamo ricreare un look che sia sì appariscente, ma anche, e soprattutto, equilibrato!<br />

Tra le varie alternative per i trucchi delle festività alcuni consigli:<br />

il primo look è tra quelli più semplici da eseguire , un trucco adatto, in special modo, alla notte di Natale, durante la<br />

quale siamo riuniti in casa con parenti ed amici; è un look sobrio e pulito e, al tempo stesso, d’effetto. Basta avere due<br />

prodotti ed il gioco è fatto: eye-liner nero ed un intenso rossetto rosso (matt o lucido va bene comunque).<br />

Questo è sicuramente uno dei look che preferisco, soprattutto per la praticità con cui può essere ricreato anche senza<br />

particolare manualità o spiegazioni.E, nonostante si tratti di un semplice make-up, basterà utilizzare pochi accorgimenti<br />

per renderlo ideale per le feste:applichiamo un ombretto chiaro sulla palpebra, poi con un eye liner creeremo un<br />

triangolo che andrà ad allungare l’occhio, creando un effetto anni 50. Questo trucchetto permetterà di rendere l’intero<br />

look più drammatico e da sera; e, senza esagerare, trasmetterà un’ intensità allo sguardo molto intenso e seducente;<br />

una buona dose di mascara rifinirà il tutto<br />

Anche questa volta ecco piccoli suggerimenti per non<br />

sbagliare:<br />

Sfumare bene i contorni di ogni colore con quello accanto:<br />

importantissimo sfumare i colori che si toccano perché così<br />

eviteremo l’effetto ‘mozzato’, a favore di un look più<br />

armonioso e d’effetto;<br />

Tanto mascara: Anche in questo look, il mascara sarà il<br />

nostro migliore amico, ingrandendo lo sguardo e definendo<br />

bene il nostro look finale;<br />

Una via di mezzo per le labbra: Se prima, con lo smoky,<br />

era preferibile lasciare le labbra neutre, ora si può osare un<br />

po’ di più con rossetti più marcati, ma senza esagerare<br />

troppo. Preferibile uno sheer piuttosto che extra matt;<br />

Via di Glitter: Con questo look sarebbe perfetto applicare dei<br />

glitter sopra l’ombretto più chiaro, al centro dell’occhio,<br />

proprio per enfatizzarne l’effetto luminoso ed appariscente. I<br />

glitter si trovano un po’ ovunque e, per garantire una durata<br />

massima, basterà utilizzare anche una colla per ciglia finte e<br />

tamponare sopra i brillantini che rimarranno sull’occhio<br />

Non trascurare le sopracciglia, quindi, depilarle, definirne i contorni e riempirne gli spazi vuoti con prodotti idonei come<br />

matita polveri etc… non dimentichiamo che, a prescindere dal trucco, le sopracciglia sono la cornice dei nostri occhi.


M A K E - U P<br />

Il secondo look sarà perfetto per le feste e ricreabile su più o meno qualsiasi anatomia di occhio, seppure con i giusti<br />

accorgimenti, in base alla propria forma.<br />

Lo smokey-eyes è uno tra i look più facili per il quale non servono particolari doti da truccatore. Ma vediamo insieme come<br />

ricrearlo e, soprattutto, come donare armonia al resto del viso : non si tratta di nient’altro che sfumare un solo colore su<br />

tutta la palpebra mobile, partendo dall’attaccatura delle ciglia, sino alla piega dell’occhio, ovvero all’incavo della palpebra<br />

mobile, sfumando sempre di più man mano che ci si allontana dalle ciglia.<br />

I trucchi da seguire per ottenere un look sofisticato senza rovinare il risultato finale sono pochi ma importantissimi:<br />

Sfumare bene è molto importante , come levare l’eccesso del ombretto dal pennello, soprattutto se abbiamo a che<br />

fare con colori particolarmente scuri come nero , grigio , blue, verde bottiglia … bisogna sempre ricordarsi di<br />

sfumare bene i contorni verso l’esterno e verso la piega, al fine di ottenere un risultato ottimale;<br />

Illuminare l’angolo interno dell’occhio: passaggio fondamentale per questo look è illuminare l’angolo interno dell’occhio<br />

proprio per evitare che quest’ultimo si incupisca troppo, creando un punto luce che faccia risaltare lo sguardo sotto tutto<br />

quell’ombretto scuro applicato. Consiglio un po’ di color panna/bianco sotto l’arcata sopraccigliare per conferire maggior<br />

spessore al trucco stesso;<br />

Un kajal all’ interno dell’ occhio creerà una maggior intensità allo sguardo.<br />

Un bel mascara extra-volume o, meglio ancora, un bel paio di ciglia finte per enfatizzare ancora di più lo sguardo e il trucco;<br />

Non esagerare con le labbra: ebbene sì bellezze, se si mettono in evidenza gli occhi, non si devono caricare<br />

eccessivamente le labbra. Quindi, se optate per un intenso smoky, ricordatevi di utilizzare un gloss colorato o, comunque,<br />

un color nude sulle labbra.


M A K E - U P<br />

Una terza proposta, l’halo-eyes, è una tecnica di trucco che permette di ricreare un vero e proprio ‘alone’ luminoso al<br />

centro della palpebra mobile per rendere lo sguardo molto più grande e intrigante. Abbiamo bisogno di due colori: uno<br />

chiaro ed uno scuro. Potremmo accostare nero e argento, per un effetto più drammatico, oppure marrone e oro, per un<br />

effetto più glam e sofisticato. Prima di tutto si applica, con un pennello non troppo grande, il colore più scuro nell’angolo<br />

interno e nell’angolo esterno dell’occhio, congiungendo entrambi nella piega, sfumando il tutto per bene. Ora basterà<br />

prendere il colore più chiaro e luminoso, meglio ancora se metallizzato o glitterato, con un pennello bagnato per un<br />

effetto ancora più strong, e tamponarlo al centro della palpebra mobile, salendo appena verso la piega. Il gioco è fatto<br />

una volta ripetuto lo stesso e identico passaggio nella rima inferiore dell’occhio.<br />

L'Halo Eyes è un trucco perfetto per le ragazze con<br />

gli occhi piccoli, che desiderano aprire lo sguardo,<br />

senza utilizzare un colore chiaro su tutta la<br />

palpebra.<br />

Con un pennello a setole piatte, applicate l’ombretto<br />

sulla palpebra mobile superiore, fermandovi in<br />

corrispondenza della piega dell’occhio. Per non<br />

creare lo stacco tra palpebra mobile e fissa,<br />

sfumate il prodotto nella piega con un pennello<br />

pulito e morbido, oppure utilizzando un colore più<br />

scuro per dare profondità.<br />

Sfumate poi lo stesso ombretto anche sulla rima<br />

inferiore; si può usare sempre lo stesso pennello<br />

usato per la palpebra superiore, applicando la<br />

polvere con la parte finale.<br />

Un modo per realizzare il look halo eyes è sfumare<br />

un ombretto chiaro e luminoso, che funga da<br />

illuminante, al centro della palpebra.<br />

L’angolo interno ed esterno saranno quindi più scuri<br />

e si incontreranno con una nuance chiara e<br />

luminosa al centro. La stessa cosa vale per la<br />

palpebra inferiore, dove si illuminerà la parte<br />

centrale della rima cigliare.<br />

Il punto focale di questo look è la luce che si irradia<br />

dal centro dell’occhio. Applicare un ombretto più<br />

chiaro al centro è perfetto per ingrandire lo sguardo.<br />

Labbra: Con lo smokey, era meglio lasciare le<br />

labbra neutre, ora si può osare un po’ di più con<br />

rossetti più marcati, ma senza esagerare troppo.<br />

Preferibile uno sheer piuttosto che extra matt


C O C K T A I L<br />

La pandemia dovuta al COVID-19, pur calando, non è ancora finita e<br />

rappresenta ancora un pericolo per coloro che non sono vaccinati, ma la<br />

combinazione di casi ridotti e aumento dei tassi di vaccinazione ha<br />

permesso alla maggior parte degli stati di allentare le misure e le<br />

restrizioni sull’uso delle mascherine e sulla capacità di bar e ristoranti.<br />

Indubbiamente avremo un Natale incerto come quello passato, ma volendo essere positivi, sarà possibile uscire per<br />

qualche piccolo cocktail.<br />

Ma vi siete mai chiesti quali potrebbero essere le combinazioni migliori per passare le notti più magiche dell’anno,<br />

senza dimenticare di pagare il conto, e tornare a casa sani e salvi?<br />

Io, a mio avviso, ho visto il pubblico e gli ospiti sempre “variare” nelle stagioni, soprattutto per il periodo natalizio, in<br />

quanto tutti si concedono di alzare un pochino il gomito. Tra champagne vistosi, ormai di reperibilità più difficile<br />

rispetto a vini di ogni tipo, il cocktail ha preso un posto unico ed intramontabile nella società mondana.<br />

Drink a base di whisky e rum come Punch, Manhattan, Boulevardier e Irish coffe sono cresciuti in maniera<br />

esponenziale, quindi la cultura del bere bene si è diffusa per chi ha rivoluzionato e portato avanti il concetto di “uscire<br />

a bere qualcosa” .<br />

Dopodiché resta sempre l’alternativa di restare a casa e adottare il fai da te…. Il Gin Tonic è sempre ottimo, non<br />

“scade” mai … poi se ci si vuole cimentare in qualcosa di diverso consiglierei basi alcoliche a scelta e top di<br />

champagne o prosecco.<br />

Instagram: https://www.instagram.com/danilo_pentivolpe/<br />

WEB SITE: www.bartendersclassheroes.com<br />

Facebook: https://www.facebook.com/pentivolpe.danilo/<br />

Danilo Pentivolpe


A T T U A L I T Á<br />

WORKING FROM HOME - WFH –<br />

OVVERO IL LAVORO AGILE …<br />

SECONDO LUCIA MARTINELLI<br />

L’anno vissuto ‘pericolosamente’ a casa non mi è dispiaciuto affatto. D’altronde, io rientro nella fortunata categoria di lavoratori che non<br />

si sono dovuti inventare il modo per arrivare a fine mese senza chiedere soldi a strozzo, o mettersi in fila per la distribuzione alimentare<br />

gratuita.<br />

Oltre ad incentivare la mia personale versione, rivista e corretta, della sindrome della capanna (presente pre-avvento di Messer Virus,<br />

perché l’animale che meno m’ispira è proprio l’essere umano), e da me rinominata ‘sindrome della caverna’ per conferirgli un<br />

presuntuoso tocco filosofico (che, al pari del nero, sta bene su tutto), ho pure cominciato a guardarmi intorno, questione abbastanza<br />

complessa se esci all’alba e rientri che l’oscurità t’ha ormai ovattato ogni cosa.<br />

In breve – e per cause di forza maggiore – ho capito che i tanti appartamenti intorno al mio erano abitati. Stupore e meraviglia! Allora<br />

non stavamo semplicemente parlando di quattro mura e un po' di intonaco?<br />

No. All’interno, ci vivono:<br />

- topini laboriosi contagiati da irrequietezza motoria così da dare addirittura un senso dinamico al loro smart working (chissà, peraltro, se<br />

sarà il caso di avvisarli che lo pseudoanglicismo – diventato gergo comune – ci fa sembrare gli eredi disgraziati del nostro magnifico<br />

Albertone in “Un americano a Roma”);<br />

- soggetti colpiti da frequenti crisi isteriche (di norma esternate prima dei pasti… beh… li capisco, a panza piena si strilla male);<br />

- depressi cronici, schivi, grigi e rinchiusi nella loro tana (stile Dracula in bara) a persiane rigorosamente rinserrate, ergo, dei veri<br />

professionisti della sindrome della capanna (secondo le statistiche, i decessi di tali figure emergono solo in corrispondenza del tanfo di<br />

cadavere);<br />

- anziane diventate più acide dello yogurt andato a male (e comunque sempre pronte – secondo prassi di categoria – a farsi gli affari<br />

tuoi. Sono onesta: da queste ho imparato/saputo moltissimo perché con il Covid hanno affinato le loro tecniche investigative);<br />

- scopritori del workout domestico (apprezzabilissimo, senza dubbio, ma non alle 6 del mattino e non quando c’è chi ancora vorrebbe<br />

dormire, perciò muori tu e il tuo step);<br />

- figli più tossici della sottoscritta (e qui qualche applauso m’è partito, lo ammetto, però porterò il segreto con me nella tomba);<br />

- megalomani dediti all’installazione di luminarie festifere (senza feste) lungo le ringhiere e sulle pareti dei balconi che il carnevale di Rio<br />

è robetta a confronto (d’altra parte chi non vorrebbe vivere dentro l’ammiraglia della Royal Caribbean Cruises?);<br />

- amanti dei bbq che, timorosi di bazzicare i loro ristoranti preferiti rischiando la terapia intensiva, hanno optato per il #faidate…<br />

maledetti loro e chi glieli ha venduti! (per inciso, ne esistono su piazza con il coperchio, non c’è bisogno di rivivere ogni volta l’incendio<br />

di Roma e – soprattutto – dopo l’uso le griglie vanno LAVATE, altrimenti alla riaccensione l’odore non sarà più una coccola che stimola<br />

la salivazione come ai cani di Pavlov, piuttosto un’infame puzza acida de’ carogna, testine!);<br />

- coppie alla fine scoppiate (in tutti i sensi) dalla convivenza stretta e continuativa (ovverosia da Cupido a Marte è un lampo), che hanno<br />

condiviso quotidianamente con il circondario la degenerazione del loro idillio (e pallottole vaganti non ne avevamo, peccato…);<br />

- i famigerati ‘nella solitudine stiamo benissimo’, ah sì certo, talmente bene che, appena riaperte le gabbie, casa loro è diventata un<br />

remake della festa de’ noantri (tanto ‘siamo vaccinati’ e… complimenti per la coerenza);<br />

- il potenziale ipocondriaco… un’ambulanza ogni (massimo) due giorni – senza ricovero – avrebbe fatto venire dei dubbi anche alla<br />

persona più comprensiva e moderata sulla faccia del pianeta (figuriamoci a me);<br />

- la truppa maniaca del pulito, cioè non più abitazioni, bensì templi dell’igiene pronti a dar battaglia a un qualunque battere, virus o<br />

alieno che fosse! Peccato che non abbiano mai sconfinato dal loro perimetro (giuro che io l’avrei accolti cantando inni di gioia, del resto<br />

appartengo alla masnada di impiastri che ridanno un senso all’ambiente vissuto quando pare una zona di guerra);<br />

- i cialtroni (gruppo nel quale rientro appieno) che più cercano un ordine domestico e più i loro terrazzi sembrano delle discariche<br />

abusive (sorelle, fratelli… tranquilli perché a breve il mondo sarà nostro!);<br />

- gli affetti da sindrome di MacGyver (mi rifiuto di spiegare chi sia e cosa faccia) che, a differenza dell’originale, fumano come turchi<br />

cercando una soluzione, bevono birra, bestemmiano contro la rea sorte e poi chiamano un professionista, sconfitti;<br />

- la milizia anti-volatili che, per la raffinata crudeltà di alcune misure adottate, andrebbe citata insieme a Donatien Alphonse François de<br />

Sade, noto alla massa come il Marchese De Sade;<br />

- famiglie normodotate (ma si sa che la normalità non fa audience);<br />

- varie ed eventuali.<br />

In definitiva, sono stati mesi di addestramento per raggiungere e superare perfino la più agguerrita delle vecchiette, sono diventata la<br />

versione inquietante dell’occhio di Ra (standing ovation, please), il drone (non volante) sui cavoli altrui, la celata spettatrice di vite<br />

private (o almeno lo erano fino al mio avvento in lavoro agile) e potrei raccontare la giornata tipo di un sacco di gente (suggerirei alla<br />

CIA una mia assunzione immediata perché ho un cv serio).<br />

Altro che working from home… watching from home!!!


A T T U A L I T Á<br />

DIARIO DI VIAGGIO<br />

DI MARIANGELA RUGGIRELLO<br />

Ormai volge al termine una delle esperienze più significative della mia vita, sia dal punto di vista professionale che da<br />

quello umano. Difficile trovare le parole esatte per esprimere le emozioni e le sensazioni che mi hanno travolto in questo<br />

stage, offerto dall’Associazione Amici di Riccardo Domenici e trascorso sul veliero Jean Gab 1930 di Oceanomare Delphis<br />

Onlus. Difficile, perché certe cose non si possono spiegare, come la simbiosi che si crea con gli altri volontari per tutte le<br />

operazioni di bordo, lo spirito di aggregazione durante gli avvistamenti, la voglia di condividere le nuove sensazioni<br />

provate, l’emozione e la soddisfazione per l’avvistamento di mammiferi marini.<br />

La mission di Oceanomare Delphis Onlus è quella di promuovere la conoscenza e le pratiche di conservazione dei cetacei<br />

e della biodiversità attraverso programmi di educazione, conservazione e ricerca in campo, sensibilizzando l'opinione<br />

pubblica sui cetacei e sull'ambiente marino. La Jean Gab ospita ogni settimana un gruppo diverso di volontari, turisti,<br />

appassionati o anche semplici curiosi, tutti legati da un semplice fil rouge che passa dall’amore per il mare, al<br />

coinvolgimento dell’ecologia e degli animali.<br />

Sono le ore 7,00 ed è già ora della sveglia perché i compiti da svolgere a bordo prima di salpare sono molti, come rifornire<br />

la cambusa, fare il pieno di acqua dolce, pulire la barca, fare il pieno di carburante, etc.; ma tutto questo dopo un buon<br />

caffè caldo preparato con la ormai collaudata moka di bordo e, perché no, scambiando quattro chiacchere con i compagni<br />

di bordo durante la colazione che facciamo al tavolo su, in coperta. La vista del porto, delle altre imbarcazioni, il sorgere<br />

del sole che proietta la luce calda del mattino, la dolce brezza marina che trasporta il profumo del mare; un coinvolgimento<br />

sensoriale totale che ti fa sentire in pace con te stessa e con il mondo.<br />

Il tempo vola e ormai sono le 9,00 si salpa dal porto di Casamicciola Terme (Ischia) per iniziare la ricerca dei mammiferi di<br />

questa area. Lo staff si prepara per le manovre di bordo, poi salpiamo l’ancora e viaaa… Dopo poche miglia verso Nord-<br />

Ovest viene calato l’idrofono con una lunghezza totale di 120 metri; un enorme pitone per catturare i suoni del mare.<br />

L’idrofono è collegato ad una serie di apparecchiature che terminano in un computer con apposito software per l’analisi<br />

dello spettro acustico e l’uso di due microfoni consente, inoltre, di individuare la direzione del suono. Adesso solo il<br />

trascorrere del tempo potrà svelarci quali meraviglie la natura ha in serbo per noi. Certo, perché non si può mai sapere a<br />

priori quello che sarà avvistato.<br />

Binocoli, sguardo fisso verso l’orizzonte in ogni direzione a scrutare movimenti “sospetti” tra le onde, per identificare le<br />

specie marine. Questa è la prima delle regole di bordo. Agli avvistamenti partecipa anche Sterna, la cagnolina di bordo,<br />

che con le sue orecchie drizzate ed il suo olfatto canino è sempre in stato di allerta. Non le sfugge nessun avvistamento a<br />

cui partecipa attivamente, facendo notare costantemente la posizione degli animali.<br />

Vengono effettuati dei turni di avvistamento, dove i volontari scrutano il mare a 360°.<br />

Attraverso i microfoni vengono analizzati i fischi dei delfini ed i loro clicks, oltre a quelli emessi da altri cetacei come<br />

capodogli, balenottere, grampi, etc. I clicks sono suoni di ecolocalizzazione e comunicazione che gli animali emettono per<br />

esplorare l’ambiente e individuare altri animali.<br />

Sono le 11,00 per ora ancora nessun avvistamento, ma un piacevole profumo distoglie la mia attenzione; sono arrivate le<br />

bruschette del capitano Angelo. In barca la cambusa parla ischitano e quindi i pomodorini, aglio, olio e basilico a bordo<br />

non mancano mai.<br />

Mentre ci deliziamo con le bruschette, non abbassiamo mai lo sguardo; tutto può accadere da un attimo all’altro,<br />

soprattutto se gli idrofoni ci restituiscono fischi o clicks e, quindi, la presenza di mammiferi.<br />

Via, qualche miglia più a ovest. Si vede il faro di punta Imperatore (uno dei più potenti d’Italia), ambasciatore della<br />

biodiversità di questo spicchio di Tirreno popolato da otto specie di cetacei, quando d’un tratto Alessandra, il ricercatore di<br />

bordo, grida “whistle” (fischio); vuol dire che hanno sentito la voce dei delfini.<br />

Nel frattempo, il capitano ha anche lui intravisto in lontananza gli spruzzi, forse è il momento giusto; la Jean Gab viene<br />

lanciata a tutta velocità.<br />

Ci siamo! Li abbiamo trovati! Tutti esaltano di gioia. Fotografie a raffica con teleobiettivi potentissimi, registrazioni audio<br />

dell’attività subacquea, riprese con videocamere ad alta definizione.<br />

In un attimo l’ambiente si è trasformato da rilassato ad un apparente frenesia, ma dove in realtà ognuno sa cosa fare e<br />

dove andare. L’importanza delle fotografie risiede nell’aiuto che danno una volta inserite nel software di fotoidentificazione.<br />

In particolare, viene fotografata la pinna dorsale dei delfini e grampi mentre per i capodogli e balenottere la coda.


A T T U A L I T Á<br />

Molti individui sono fotoi dentificati e schedati nell’ambito dell’Ischia Dolphin Project. Una volta schedati, gli viene attribuito un<br />

nome ed un codice identificativo. Il capitano toglie motore (decelera) e asseconda i ritmi dei delfini. Sono sull’attenti, l’emozione è<br />

talmente grande che non sono ben sicura se sto sognando o meno. Sono tantissimi, anche se non so dire quanti (una trentina<br />

suggerisce il capitano) ci sono adulti, giovani e madri con i cuccioli che stanno attaccati a loro muovendosi all’unisono, su alcuni<br />

si intravedono ancora i segni della scia lasciata dal cordone ombelicale. È la danza dei delfini, che salutano il veliero. Salti e<br />

piroette, la natura dà spettacolo a poche miglia da Napoli. Cronometriamo, in media 2’ e 30’’ di apnea per poi ricomparire proprio<br />

dove non stai guardando, ma siamo tutti attenti a comunicarlo non appena li rivediamo. Restiamo lì, incantati, ad osservarli per<br />

un paio di ore, il tempo vola, poi decidiamo di lasciarli. Il Jean Gab veleggia ancora, si è fatta ora di pranzo, il capitano prepara<br />

gli spaghetti alla norma; piatto corroborato da vino ischitano. A bordo il tempo vola: si sistemano i dati, si prendono appunti, si<br />

dialoga. Il fiocco fa ombra, tonni e berte maggiori accompagnano la rotta del cutter che veleggia in questa perfetta giornata<br />

settembrina.<br />

“Una giornata fortunata”, dice sorridendo Alessandro (altro membro dello staff) al termine della giornata, simpaticamente<br />

ironizzando per il mio spiccato accento siciliano. Ma non è ancora finita. Perché è proprio mentre ci avviamo per rientrare in<br />

porto che si rivela a noi la magnificenza di un gruppo di capodogli. Se prima ero emozionatissima per l’avvistamento dei delfini,<br />

ora sono in visibilio per l’incontro con questi giganteschi cetacei. Inspiegabile la sensazione interiore che trasmette incontrare<br />

uno tra i più grandi animali del pianeta; in questi frangenti è facile condividere commenti di stupore e gioia. Dopo aver catturato le<br />

immagini del capodoglio per la fotoidentificazione, si torna nel porto di Casamicciola mentre il sole affonda nel mare tingendo<br />

l’atmosfera di caldi colori estivi, regalando tonalità pastello sul mare di Ischia; fa da cornice a questo impareggiabile momento la<br />

brezza marina accompagnata dal suono rilassante della chiglia che frange il mare. I delfini e i capodogli devono essere lontani<br />

miglia e miglia ormai. Ma ritorneranno, questo è certo. Ho visto il cielo stellato di notte, i tramonti mozzafiato sul mare, ho sentito<br />

i profumi della natura e la voce del mare. Vivere in barca e navigare a vela sono state due esperienze che mi hanno segnato<br />

positivamente, al punto da non poterne fare più a meno per il senso di pace e libertà, per il contributo nella salvaguardia<br />

dell’ambiente. Il tempo sembra dilatarsi; sì, perché la giornata segue il ciclo del sole e termina quando lui va a riposare. Il limitato<br />

uso dei telefonini, per via della mancanza di segnale, mi ha regalato qualcosa di sottovalutato, momenti di maggiore riflessione<br />

introspettiva sul mio percorso personale e formativo in questi 22 anni; inoltre, mi ha aiutato a considerare quanto il consumismo<br />

abbia creato attorno a noi una sorta di altra realtà, governata dalla frenesia. Salpare dal porto, alzare la vela e spegnere il<br />

motore, ecco che improvvisamente la nostra casa galleggiante si trasforma in una macchina del tempo; riconducendomi ad<br />

epoche passate quando nel 1930 la Jean Gab era una signorina. Interamente in legno e con fatture di altri tempi, realmente<br />

questo cutter riesce a proiettarti nel passato. Ma questo non deve ingannare perché la Jean Gab è dotata di tutta la tecnologia<br />

possibile per questo tipo di ricerca, sia subacquea che aerea. Compiamo così un viaggio all’indietro, tornando ai tempi in cui<br />

l’uomo navigava sfruttando solo la forza del vento sulle vele, in assoluta quiete… libertà, dove il sole diventa la clessidra del<br />

nostro tempo e ti fa comprendere che, spesso, la realtà a cui siamo abituati è solo una distorsione della realtà.<br />

Vivere in una barca a vela significa anche gestire con efficacia il consumo dell’acqua e dell’elettricità che sono risorse utili e<br />

limitate. Quando si è in navigazione, la risorsa d’acqua è limitata pertanto è buona norma farne un uso parsimonioso, evitando gli<br />

sprechi. Ma questo è solo una parte, perché l’attenzione deve anche focalizzarsi sull’uso di materiali rispettosi dell’ambiente,<br />

perché, ad esempio, le microplastiche sono un problema contingente nei nostri mari, ormai arrivati al collasso.<br />

Questa opportunità mi ha permesso di essere una persona migliore e di apprezzare maggiormente i princìpi promossi da questa<br />

associazione. Ricorderò questi momenti perché risultano fondamentali per il proprio equilibrio personale. Mi auguro di poter<br />

vivere molteplici esperienze in cui sarò costretta ad allontanarmi dagli stereotipi della società e dal caos cittadino che, tra l’altro,<br />

non mi sono mancati per niente. La semplicità e la bontà dei pasti consumati a bordo e l’indisponibilità dei confort a cui siamo<br />

abituati quotidianamente mi ha fatto apprezzare maggiormente tutto ciò che fino a quel momento avevo sottovalutato e a cui non<br />

facevo caso.


Tu mejor medicina, musica latina!!<br />

la musica di chi fa musica<br />

A T T U A L I T Á<br />

Credo che la musica sia quel linguaggio universale che<br />

permette a persone e popoli con nazionalità differenti di<br />

comprendersi e di abbattere le barriere linguistiche.<br />

La musica è un messaggio che arriva al cuore alla mente<br />

e all'anima, può rendere allegri può renderci malinconici<br />

ma in ogni caso ci dona del benessere.<br />

Il potere della musica è quello di comunicare ciò che con<br />

le parole sarebbe impossibile.<br />

La musica è sinestesia, alcuni non vendenti riesco a<br />

"vedere” “sentire" colori e forme geometriche grazie alla<br />

musica, qualcosa di incredibile.<br />

La mia passione per la musica nasce in me fin dai primi<br />

anni di età, vivendo in luoghi "poveri" riuscivamo grazie<br />

alle canzoni popolari a non perderci d'animo, farci forza<br />

l'uno con l'altro e festeggiare con tanta gioia anche i<br />

piccoli eventi.<br />

Sono un musicista che ama le note musicali i battiti dei<br />

tamburi e il colore dei suoni, con volontà e umiltà provo<br />

ogni giorno a portare a chi è intorno a me le mie<br />

esperienze musicali e di vita. (Edwind Della Torre)<br />

Il mio primo incontro con la Musica è stato dalla nascita,<br />

sono nato sordo e come terapia dovevo ascoltare Musica<br />

a tutte le ore e suonare sulle pentole di mamma.<br />

Con l’avanzare degli anni, ho appreso molte forme e<br />

caratteri di questo meraviglioso mondo che, in diverse<br />

occasioni, mi ha regalato momenti di amicizia e<br />

fratellanza, ma soprattutto di libertà… libero di essere<br />

giovane, di essere un ragazzo Italo-Salvadoregno lontano<br />

dai pregiudizi di chi ti deride perché sei “diverso”, potermi<br />

sentire apprezzato e rispettato da chi mi ascolta, ma<br />

soprattutto sentendomi libero di essere ciò che sono.<br />

Con l’orchestra in cui suono, Mala Maña, mi sento come a<br />

casa perché non facciamo musica, noi siamo musica … a<br />

volte bella, a volte brutta, a volte malinconica e a volte<br />

energica… quella musica che è la nostra amica più<br />

sincera… quella che non ci risparmia la verità ma ci<br />

consola quando siamo tristi… non ci sono né ipocrisie né<br />

falsità.<br />

Questa è la mia passione. La mia medicina. (Jose Diaz)


A S T R O D A N C E R<br />

AMORE<br />

Si presenta una stagione d'amore, per molti di voi, marcata da un forte bisogno di sicurezza.<br />

In questo momento, infatti, vi è molto chiaro che l'amore è un bene prezioso che non volete assolutamente<br />

perdere; sarete, quindi, disposti a fare di tutto per conservarlo intatto.<br />

LAVORO<br />

Sentirete il desiderio di una maggiore libertà nel lavoro, specialmente se titolari di un'attività a conduzione<br />

familiare. In ogni caso, sentite di essere pronti ad assumervi responsabilità maggiori o ad avere più voce in<br />

capitolo sul piano decisionale. Siate precisi e organizzati; cercate di non stancarvi oltre il necessario e<br />

trovate tempo per voi, recupererete il rapporto con un Ariete<br />

AMORE<br />

Grazie a Venere non potrete fare a meno di provare un gran bisogno di sentirvi amati e coccolati. Vi<br />

lascerete prendere facilmente dalla tenerezza e vi impegnerete a fondo per trovare nuovi equilibri nel<br />

rapporto di coppia. I single potranno esprimersi e divertirsi con qualche avventura estemporanea e non<br />

prevista.<br />

LAVORO<br />

Periodo vivacissimo per quanto riguarda il lavoro, soprattutto se siete liberi nella professione. Farete fatica a<br />

sostenere il ritmo del lavoro ed il susseguirsi degli impegni ma, in realtà, potrete fare molto di più, anche di<br />

quanto sia nei limiti del possibile. Ottimo il volume degli affari. Trovate del tempo per rilassarvi ed evitate<br />

situazioni stressanti. Fate un viaggio con un bello Scorpione<br />

AMORE<br />

Spesso riuscite ad essere sorprendenti. E questo sarà un bene per quanto riguarda la sfera affettiva: quello<br />

che è scontato e prevedibile rischia di essere noioso! Le Stelle vi rendono stravaganti in questo periodo. Per<br />

questo avrete fame e sete di novità e di situazioni diverse, caratteristiche vitali per voi.<br />

LAVORO<br />

Mercurio stimola le vostre idee e la vostra voglia di imparare. Sarete rapidi nell'avanzare proposte e brillanti<br />

nel sostenere le vostre argomentazioni. Vi soccorrerà l'intuizione, che è pur sempre una delle vostre<br />

caratteristiche. Fatto sta che riuscirete ad essere sempre un passo avanti a chiunque altro!<br />

La vostra solarità sarà ancora più esplosiva del solito. Ottimo periodo per trattare e legarsi con un Leone.<br />

AMORE<br />

Mai come in questo momento sentirete il desiderio di prendere le redini della vostra relazione sentimentale<br />

per condurla dove voi volete. E' un'operazione un po’ rischiosa, perciò tenete la mano leggera e siate<br />

pronti a rallentare se vedete che le vostre iniziative non sono troppo gradite.<br />

LAVORO<br />

Marte vi aiuterà e vi appoggerà se avete un'attività in cui decisionalità e tempismo sono importanti; in caso<br />

contrario potrà rendervi sbrigativi e approssimativi, perciò controllate bene le vostre reazioni.<br />

Date ascolto all'intuito e al vostro sesto senso. La vostra sensibilità vi sarà di grande aiuto.<br />

La Luna terrà alto il tono energetico e porterà un senso di benessere generale. Per farlo durare più a<br />

lungo legatevi con un Gemelli.


A S T R O D A N C E R<br />

<strong>TuttoBallo20</strong><br />

AMORE<br />

Periodo dolcissimo, specialmente se lascerete libera la vena romantica . Sogni, illusioni non mancheranno,<br />

abbandonatevi senza timori ai trasporti amorosi, sarà meraviglioso! Periodo intenso e coinvolgente,<br />

soprattutto per quanti vivono un amore segreto o che non può essere mostrato a tutti.<br />

LAVORO<br />

Mai come in questo momento sarete motivati a fare e a spremervi pur di ottenere risultati concreti, importanti,<br />

di prestigio. Il bel dinamismo e la determinazione, di cui godrete in questo mese, vi permetteranno di fare<br />

molto, ma non senza fatica o senza qualche sacrificio. Vi sentirete rifiorire, pieni di vigore e voglia di fare. Le<br />

stelle sono con Voi. Ma c’è un Ariete che vi osserva e forse vi ama.<br />

AMORE<br />

Le Stelle vi invitano a concentrarvi di più sulle esigenze del partner. Dedicatevi con maggiore attenzione alla<br />

persona amata ed alle sue necessità. <strong>Dicembre</strong> risulta spinoso, se siete titolari di un rapporto agli sgoccioli,<br />

ormai giunto alla fine.<br />

LAVORO<br />

decisi e volitivi, avrete davanti a voi un periodo di eccellenti opportunità. Agite sempre seguendo<br />

esattamente le regole; la precisione non sarà un optional in questo periodo, ma una condizione necessaria,<br />

perché tutto vada a buon fine. Vi sarà facile realizzare un progetto importante. Evitate impegni inutili e<br />

limitatevi all'indispensabile. Il resto verrà da sé. Fatevi consigliare da un Capricorno.<br />

AMORE<br />

Avrete le idee molto chiare circa le vostre faccende sentimentali e saprete gestirle tutte con misura e,<br />

soprattutto, con grande equilibrio. Se amate e siete ricambiati, il mondo degli affetti sarà la fonte primaria<br />

della vostra tranquillità interiore! Incontri eccitanti per i più giovani e non solo.<br />

LAVORO<br />

Gli astri invitano alla prudenza. E' meglio non muoversi affatto o farlo il meno possibile, solo quando non<br />

potete farne a meno. Particolarmente difficili saranno le attività in squadra con altri o a contatto con il<br />

pubblico: incomprensioni e scontri saranno all'ordine del giorno. L’intensità energetica sarà abbastanza<br />

buona, a parte la seconda metà del mese che vi vedrà un po’ agitati; appoggiatevi moralmente a un Leone.<br />

AMORE<br />

Sarà attraverso l'amore che molti di voi recupereranno un'immagine di sé positiva e gratificante, perché non<br />

solo tutto andrà per il meglio per quanto riguarda la sfera sentimentale, ma sarete anche consapevoli di<br />

quanto abbiate saputo costruire nel rapporto col partner.<br />

LAVORO<br />

Una bella situazione stellare, vi consentirà di realizzare ottime cose: mai come in questo momento, sarete<br />

capaci di esprimere al meglio le vostre qualità più originali. Riuscirete sempre ad essere al posto giusto nel<br />

momento giusto, rendendovi indispensabili a quanti gravitano intorno a voi. Il Sole vi trasmetterà ottimismo,<br />

serenità interiore, e tante energie e pensieri positivi. Indubbiamente il Leone è il segno giusto per Voi.


A S T R O D A N C E R<br />

<strong>TuttoBallo20</strong><br />

AMORE<br />

All'interno della coppia si creeranno tensioni che potranno anche riflettersi sull'intesa sessuale. Le coppie in<br />

ottima intesa, rallenteranno l'impeto erotico, per privilegiare l'aspetto più strettamente intellettuale del loro<br />

rapporto, senza che ciò comporti alcuna incrinatura.<br />

LAVORO<br />

Gli ostacoli che incontrerete vi stimoleranno e la voglia di vincere, a dispetto di tutti, sarà così forte da<br />

risultare un ottimo propellente! Per chi si occupa di commercio e di pubbliche relazioni, il periodo è<br />

eccellente e garantisce molte soddisfazioni personali e professionali.<br />

Marte accentuerà la vostra naturale vivacità psicofisica, tenendovi su di tono per tutto il tempo. Contattate<br />

un Pesci, vi sentirete benissimo.<br />

AMORE<br />

Qualche scricchiolio potrà essere avvertito nelle unioni più solide, ma potrà essere salutare: quando si dà<br />

tutto per scontato, si finisce con l'abbassare il livello di guardia e questo non fa affatto bene all'amore.<br />

Incontri piacevolissimi per i single.<br />

LAVORO<br />

Cercate di procedere in ogni situazione professionale, con i proverbiali piedi di piombo. Evitate di prendere<br />

iniziative troppo personali: cercate di non esporvi in prima persona e rimandate quello che obiettivamente<br />

non potete fare. Novità e aiuti inattesi, per tutti i settori professionali. Parecchi di voi saranno stressati e<br />

piuttosto stanchi, attirati più dal letto che dalla vita pratica. Per svegliarsi frequentate un Cancro, e vedrete<br />

che forza vi arriverà.<br />

AMORE<br />

Se siete felicemente fidanzati, il periodo vi darà quello che desiderate e non deluderà le vostre<br />

aspettative. In questo momento, ciò che vi interessa più di ogni altra cosa è la tranquillità e la solidità del<br />

rapporto affettivo e questo è esattamente ciò che avrete. Evitate i malintesi.<br />

LAVORO<br />

<strong>Dicembre</strong> regala una bella dinamicità che, unita a uno straordinario spirito d'iniziativa, vi permetterà di<br />

lavorare al meglio delle vostre capacità. Sarete attivi, dinamici e intuitivi: non avvertirete mai un'ombra di<br />

stanchezza, né il bisogno di rallentare i ritmi. Concentrazione al massimo. Giove vi aiuterà a reagire e a<br />

combattere le contrarietà e quel fastidioso senso di stanchezza. Il Sagittario è il miglior segno per Voi in<br />

questo momento.<br />

AMORE<br />

Tenderete ad assumere atteggiamenti possessivi nei confronti del partner e diventerete persino diffidenti.<br />

Se la vostra vita sentimentale è armoniosa e se non avete reali motivi di dubitare di chi vi è accanto, certi<br />

aspetti astrali avranno solo la funzione di stuzzicare la vostra intesa affettiva.<br />

LAVORO<br />

Evitate le chiacchiere ed i pettegolezzi, soprattutto se avete un'attività impiegatizia. Fate dell'affidabilità e<br />

della serietà la vostra bandiera; saranno proprio queste qualità che vi consentiranno di ottenere stima e<br />

considerazione, tanto dai vostri datori di lavoro, quanto dai vostri colleghi. Siete persone che conoscono<br />

l'importanza dello star bene e per questo cercate di fare molto movimento. Se vi unite ad una Vergine, tutto<br />

vi sorriderà, o quasi.


Pensiero del mese<br />

DI FRANCESCA MEUCCI - DIRETTRICE DI SOLOMENTE<br />

<strong>Dicembre</strong> è il mese con le giornate più corte dell'anno, fa<br />

buio presto e le città si vestono di nuove luci. L'atmosfera<br />

natalizia torna puntuale come ogni anno. C'è chi la ama e<br />

chi la detesta. Ovviamente si rinnova per tutti la tradizione<br />

dei regali. E anche gli acquisti possono essere un piacere<br />

per qualcuno e una seccatura per qualcun altro. Da tempo io<br />

rifuggo il consumismo, per necessità all'inizio, per scelta poi.<br />

Mi basta quello che ho. Certo mi capita di dover fare dei<br />

presenti, di solito sono doni creati appositamente per le<br />

persona che li riceve. La gioia e le emozioni che ne derivano<br />

sono quasi sempre maggiori rispetto al regalo dozzinale,<br />

comprato così, senza pensare, senza voglia. In ogni caso è<br />

meraviglioso ricevere o donare biglietti, lettere, disegni.<br />

Soprattutto se inaspettati. L'altra sera ho trovato un biglietto<br />

di mia figlia sul cuscino. Mi ha scaldato il cuore. E vale più di<br />

mille regali costosi. È speciale proprio perché non ha<br />

prezzo. Non si compra. Non lo trovi in giro. È per me. Un<br />

piccolo foglietto con qualche parola e dei cuori. A dicembre<br />

si dice che siamo tutti più buoni. Ora non bisogna compiere<br />

chissà quali enormità, basta comunicare i nostri sentimenti<br />

alle persone cui vogliamo bene. Con un pezzetto di carta e<br />

una matita, con i colori, con una fotografia, con un dipinto,<br />

con una canzone o una poesia, con tutto quello che ci viene<br />

in mente, ma soprattutto con il cuore!<br />

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