TuttoBallo20 Dicembre 2021-Stefano Francia EnjoyArt 1
Carissimi amici e lettori, eccoci giunti, finalmente, a vivere la magica atmosfera delle feste natalizie! E la nostra Rivista non poteva fare altrimenti: tutto parla del Natale, dalle succulente ricette ai paesaggi incantati, dagli spettacoli natalizi, alla magia dei luoghi e dei mercatini di Natale; ma non mancheranno articoli interessanti che parlano di eventi, di iniziative, di personaggi che con le loro testimonianze ci trasmettono emozioni e ci raccontano novità. Chi sono e di cosa si parla? Beh, questo numero è un regalo di Natale per voi che dovrete scartare…come? Sfoglia la nostra Rivista Tuttoballo20 e poi … godetevi la sorpresa! Anche alla fine dell’anno è sempre valido il nostro motto: Tuttoballo20, la Rivista che ti informa e che ti tiene in forma. Auguri di cuore e buone feste a tutti.
Carissimi amici e lettori, eccoci giunti, finalmente, a vivere la magica atmosfera delle feste natalizie! E la nostra Rivista non poteva fare altrimenti: tutto parla del Natale, dalle succulente ricette ai paesaggi incantati, dagli spettacoli natalizi, alla magia dei luoghi e dei mercatini di Natale; ma non mancheranno articoli interessanti che parlano di eventi, di iniziative, di
personaggi che con le loro testimonianze ci trasmettono emozioni e ci raccontano novità.
Chi sono e di cosa si parla? Beh, questo numero è un regalo di Natale per voi che dovrete scartare…come? Sfoglia la nostra Rivista Tuttoballo20 e poi … godetevi la sorpresa!
Anche alla fine dell’anno è sempre valido il nostro motto: Tuttoballo20, la Rivista che ti informa e che ti tiene in forma.
Auguri di cuore e buone feste a tutti.
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Dancer: Veronica Tundis e Luigi d'Aiello<br />
Ph: Monica Irma Ricci<br />
Makeup and Hair stylist: Mauri Menga<br />
Studio: Linea B
<strong>TuttoBallo20</strong> - OCTOBER <strong>2021</strong><br />
Copertina: Dancer: Veronica Tundis e Luigi d'Aiello, fotografati da<br />
Monica Irma Ricci. Makeup and Hair stylist: Mauri Menga. Studio: Linea B<br />
<strong>TuttoBallo20</strong> - DECEMBER <strong>2021</strong>.<br />
Editore "<strong>Stefano</strong> <strong>Francia</strong>" <strong>EnjoyArt</strong><br />
Direttore - Fabrizio Silvestri<br />
Vice direttore - Eugenia Galimi<br />
Segretaria di redazione - Pina delle Site<br />
Redazione - Marina Fabriani Querzè<br />
COLLABORATORI: Maria Luisa Bossone, Antonio Desiderio, Francesco<br />
Fileccia, David Bilancia, Giovanni Fenu, Mauri Menga, Sandro Mallamaci,<br />
Walter Garibaldi, David Iori, Giovanni Battista Gangemi Guerrera, Lara<br />
Gatto, Lucia Martinelli, Patrizia Mior, Ivan Cribiú, Danilo Pentivolpe, Alessia<br />
Pentivolpe, Carlo De Palma, Assia Karaguiozova, Federico Vassile, Elza De<br />
Paola, Giovanna Delle Site, Jupiter, Francesca Meucci, Alberto Ventimiglia.<br />
Fotografi: Luca Bartolo, Elena Ghini, Cosimo Mirco Magliocca<br />
Photographe Paris, Monica Irma Ricci, Luca Valletta, Raul Duran,<br />
DsPhopto, Raul, Alessio Buccafusca, Alessandro Canestrelli, Alessandro<br />
Risuleo.<br />
Le foto concesse da uffici stampa e/o scaricate dalle pagine social dei<br />
protagonisti.<br />
Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto<br />
d’autore, vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi<br />
degli artt. 65 comma 2 e 70 comma 1bis della Lg. 633/1941.<br />
É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.<br />
É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dal<br />
direttore. I collaboratori cedono all'editore i loro elaborati a titolo gratuito.<br />
Testata giornalistica non registrata di proprietà: ©ASS: <strong>Stefano</strong> <strong>Francia</strong> <strong>EnjoyArt</strong><br />
per contattare la redazione Tuttoballo20@gmail.com<br />
Contro Copertina<br />
Tutto parla del Natale, dalle succulente ricette ai<br />
paesaggi incantati, dagli spettacoli natalizi, alla<br />
magia dei luoghi e dei mercatini di Natale.<br />
In copertina, la coppia Veronica Tundis e Luigi<br />
d'Aiello, fotografati da Monica Irma Ricci,<br />
presentano il Natale nella rievocazione più<br />
classica de Lo Schiaccianoci, il classico dei<br />
balletti natalizi di nuovo in scena all'Opera di<br />
Roma con la Fata Confetto interpretata<br />
dall'amica Susanna Salvi, oggi étoile e già<br />
premiata nel 2018 come miglior ballerina<br />
classica con l'Award <strong>Stefano</strong> <strong>Francia</strong>, nonchè<br />
controfigura di Alessandra Mastronardi nel film<br />
"Carla" nelle sale cinematografiche a dicembre.<br />
In contro copertina la rock star della danza:<br />
Sergei Polunin, étoile internazionale che torna<br />
ad esibirsi a Milano con uno spettacolo<br />
eccezionale. Chi sono e di cosa si parla?<br />
Sfogliando la nostra Rivista Tuttoballo20 sul<br />
webkiosk di Yumpu, potete godetervi tante<br />
sorprese! Vi auguriamo buone feste con<br />
nostro motto: Tuttoballo20, la Rivista che ti<br />
informa e che ti tiene in forma. AUGURI!!.<br />
il<br />
© F R E E P R E S S O N L I N E r i p r o d u z i o n e r i s e r v a t a - D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "
Direzione Artistica<br />
Massimo Polo<br />
+39 347 3809340<br />
Via S. Maria in Silice, 13<br />
Viterbo<br />
www.goldendanceschool.it
N A T A L E 2 0 2 1<br />
Carissimi lettori ed amici di Tuttoballo20, eccoci giunti alla fine<br />
dell’anno…<br />
Questo numero di dicembre vuole essere, da parte nostra, un omaggio a<br />
tutti voi che ci avete seguiti, supportati e, soprattutto seguendoci avete<br />
fatto in modo che, pian piano, questo nostro progetto prendesse vita ed<br />
una forma man mano sempre più definita; vuole essere un<br />
ringraziamento verso tutti i nostri amici “artigiani dell’arte”, che stanno<br />
diventando sempre più numerosi e grazie ad ognuno di loro, con la<br />
propria esperienza, la propria sensibilità, il proprio modo di percepire<br />
l’Arte, hanno contribuito ad aggiungere poco alla volta il proprio tassello<br />
nel grande mosaico che il mondo dell’Arte rappresenta.<br />
Ogni forma d’Arte, dal ballo alla pittura, dalla fotografia alla musica,<br />
dalla scrittura all’artigianato, ha reso possibile la condivisione di<br />
esperienze, di gioie o di dolori mai prima espressi e, grazie a questa<br />
esperienza, ognuno si è “liberato”, trasmettendo il grande valore della<br />
libertà, che attraverso l’Arte è possibile raggiungere, a tutti.<br />
Già…il nostro intento era proprio questo: attraverso l’Arte tutto è<br />
possibile … l’Arte ci rende liberi … l’Arte ci rende uguali pur nelle nostre<br />
diversità … nessuno è inferiore/superiore all’altro, ma ogni anima ha<br />
qualcosa di bello da dire; l’Arte è sempre nelle nostre vite, e la<br />
dimostrazione più grande l’abbiamo avuta vivendo la fortissima<br />
esperienza della pandemia: nonostante le restrizioni, le difficoltà del<br />
momento, gli Artigiani dell’Arte si sono adoperati, anche con strumenti e<br />
mezzi improbabili, ad esprimersi e a trasmettere ciò che di bello, di<br />
sofferente, di speranzoso si poteva.<br />
Non ci piace fare bilanci su quello che è stato l’impegno di tutti noi,<br />
lettori compresi, perché forse non ha senso … l’unica cosa che ci è stata<br />
dimostrata in questi due anni è che l’Arte non ci abbandona mai, non ci<br />
tradisce e non si dimentica di noi nemmeno nei momenti più difficili …<br />
l’importante è cercarla, amarla e condividerla.<br />
E’ questo, dunque, l’augurio che la nostra Rivista vuole trasmettere a<br />
tutti: la condivisione della bellezza, della speranza e del coraggio che<br />
solo l’Arte può donarci!<br />
Buone feste di Natale, buona fine e buon inizio di anno nuovo!
N A T A L E 2 0 2 1<br />
Buon Natale a te<br />
A te che sei in ufficio sommerso di carte,<br />
e ti hanno detto di non aver né arte né parte,<br />
A te stai cercando di far decollare un sogno,<br />
e che intanto aspetti, di diventare un cigno<br />
a te che porti una mascherina<br />
e fino a ieri la tua vita era adrenalina<br />
a te che non hai mai tolto la maschera<br />
a te che pensi la tua vita sia “bischera”<br />
a te che vuoi ricominciare,<br />
e che volevi solo suonare e ballare<br />
a te che non vedi l’ora di finire<br />
a te che nonostante tutto continui a scivolare<br />
a te che vuoi di più<br />
e che non vuoi lasciarti andare giù<br />
a te, che hai avuto la forza di riaprire a<br />
a te che volevi ripartire<br />
con la tua scuola di danza<br />
il tuo progetto a distanza<br />
a te che ti sei reinventato<br />
e anche a te, che ami il sesso sfrenato.<br />
a te che scatti una fotografia<br />
e ci disegni dentro una poesia<br />
a e che aspetti il tuo intervallo<br />
a te, lettore di Tutto Ballo!<br />
Patrizia Mior
A T T U A L I T Á<br />
Con l’arrivo dell’Avvento, si rinnova la magia delle casette di legno con tetti spioventi, delle bancarelle illuminate<br />
stracolme di dolciumi e prodotti tipici e delle musiche appartenenti al folklore austriaco e tedesco, ma anche italiano.<br />
Passeggiando tra i mercatini è, infatti, possibile trovare prodotti artigianali di ogni tipo, specialità gastronomiche tipiche di<br />
ogni luogo e preparate appositamente per l’occasione. Potrete perdervi a cercare ogni tipo di oggetto che riguardi il<br />
Natale, palline per l’albero, statuette per il presepe, luci e decorazioni di ogni forma e colore, da quelle più tradizionali a<br />
quelle più moderne, insomma tutto ciò che serve per creare un’atmosfera natalizia.<br />
Una visita ai mercatini di Natale può essere l’occasione per trovare originali regali, per assaporare deliziosi prodotti del<br />
luogo e sicuramente per uscire dalla quotidianità per immergersi in una suggestiva atmosfera natalizia.<br />
La nascita dei mercatini di Natale pare abbia avuto origine attorno al 1400 nei territori compresi tra la Germania e<br />
l’Alsazia; infatti, il primo mercatino della storia ha avuto luogo a Dresda, il lunedì precedente il Natale dell’anno 1434. Qui<br />
la creme degli artigiani si dava appuntamento per esporre le loro “opere” che richiamavano la natività e l’avvento.<br />
Inizialmente, dato il costo elevato degli oggetti esposti e venduti in questi mercatini, soltanto la borghesia ne era attratta.<br />
Nel tempo però l’interesse verso queste mostre artigiane è cresciuto fino a espandersi in quasi tutto il paese. Abbiamo<br />
dovuto attendere gli anni novanta del secolo scorso per assistere alla grande diffusione dei mercatini di Natale nelle<br />
numerose città europee. In quegli anni è nato quello che oggi consideriamo il più importante mercatino di Natale italiano<br />
ovvero quello di Bolzano. Ai giorni nostri, i mercatini di Natale sono diventati una straordinaria attrazione turistica per<br />
milioni di visitatori provenienti da ogni parte del mondo in cerca di prodotti rigorosamente fatti a mano come le statuette di<br />
Photo Danilo Piccini<br />
legno per il presepe, gli addobbi natalizi per la casa, i prodotti tipici locali e tanto altro.
A T T U A L I T Á<br />
Se hai già visitato uno dei tanti mercatini di Natale che si svolgono in molte località d’Italia nel periodo natalizio, sai a<br />
cosa si allude quando si parla di “atmosfera magica”.<br />
Stradine e piazze del centro storico gremite, la neve e i guanti, i luccichii del Natale, i profumi sprigionati dai prodotti del<br />
territorio, l’odore delle caldarroste e la musica che ricorda l’infanzia ma anche l’artigianato della tradizione locale, le<br />
bevande che scaldano le mani e gli oggetti che diventano ricordi di un luogo meraviglioso.<br />
Non è solo questo il significato dei mercatini di Natale: sono una vera favola che rendono ancora più magica l’atmosfera<br />
del periodo più bello dell’anno, da vivere in coppia, con amici o con i bambini. I mercatini di Natale sono speciali perché<br />
adatti a tutte le età: gli adulti tornano ad essere piccini e i bambini si sentono come i protagonisti (magari il loro<br />
personaggio preferito) di un film sul Natale.<br />
Con le nuove normative e gli accessi resi possibili dal Green Pass, quest’anno probabilmente i mercatini torneranno ad<br />
animare le città.
A T T U A L I T Á<br />
Profumo di cannella, di strudel e di vin brulè, luci scintillanti e colori avvolgenti, dal<br />
rosso all’oro, dal verde all’argento, un appuntamento ormai tradizionale che riporta<br />
ai ricordi belli dell’infanzia : è la magica atmosfera dei mercatini di Natale in Trentino<br />
Alto Adige.<br />
Molte delle nostre città, già a partire dalla fine di novembre e solitamente fino alla<br />
vigilia di Natale, popolano vicoli e piazze con stand coloriti di prodotti ed oggetti<br />
tipici natalizi ma, la regione che continua a vantare la vera tradizione nordica dei<br />
mercatini di Natale, è il Trentino Alto Adige.<br />
Dalle località più grandi come Bolzano, Trento, Vipiteno, Merano e Bressanone a<br />
quelle più piccole come Ortisei, Canale Di Tenno e Renon per citarne solo alcune, si<br />
aprono, per tutta la durata delle festività natalizie, le porte delle famose casette di<br />
legno con tetti spioventi ricche di idee regalo, decorazioni natalizie e prelibatezze<br />
per il palato. Pantofole tirolesi, guanti e cappelli in lana cotta, oggetti di legno,<br />
prodotti per il benessere come cuscini con cirmolo e noccioli di ciliegie<br />
deliziosamente profumati, canederli, speck, polenta, formaggi, tortel di patate,<br />
brezel, strudel, zelten, birre trentine, tisane, cioccolate calde e il classico vin brulè,<br />
invitano i visitatori ad apprezzarne la cura dei dettagli, l’originalità, profumi e sapori<br />
in un’atmosfera davvero suggestiva.<br />
Il tutto d’impronta assolutamente artigianale. La tradizione dei mercatini di Natale<br />
vuole che siano esposti prodotti di artigianato rigorosamente "fatti a mano" ed è<br />
proprio per questo motivo che, fin dalle origini di questa manifestazione, i manufatti<br />
ne rappresentino una delle attrazioni principali.<br />
La tradizione dei mercatini ha, infatti, antiche origini medievali ed affonda le sue<br />
radici tra la Germania e l’Alsazia, nelle fiere di paese che venivano organizzate<br />
durante il periodo dell’Avvento. I contadini di montagna, detti anche Bauer nelle<br />
zone di lingua tedesca, erano costretti dalle rigide temperature di alta quota, a<br />
rimanere molte più ore dentro casa rispetto ai cittadini del fondovalle passando il<br />
tempo a modellare ed intagliare oggetti in legno, mentre le loro donne<br />
confezionavano indumenti tipici o creavano tessuti particolari e ricamati. Questi<br />
prodotti venivano poi portati a valle durante il periodo dell’Avvento e venduti in<br />
piccoli stand. Nacquero così, nei mesi invernali, mercatini per la vendita<br />
dell’artigianato che, avvicinandosi al periodo dell’avvento assunsero nel tempo<br />
un’atmosfera magica arricchendosi di luci, cori e feste in piazza.<br />
Il primo vero mercatino di Natale di cui abbiamo attestazione documentale risale al<br />
1434, il lunedì prima di Natale in Germania, a Dresda, un mercatino di dolci tipici<br />
tedeschi, gli Striezel e di opere esposte da artigiani locali ispirati alla natività e<br />
all’avvento. Per il costo elevato degli oggetti esposti, pare che inizialmente fosse<br />
attratta dai mercatini soltanto la borghesia ma, nel tempo, l’interesse verso queste<br />
mostre artigiane si diffuse in tutto il paese coinvolgendo tutta la popolazione e<br />
prendendo il nome, tutt’ora in uso, di Christkindlmarkt - mercatino del Bambino<br />
Gesù.<br />
In Italia la tradizione nasce a Bolzano, il primo mercatino è piuttosto recente, risale<br />
al 1990 e conserva tutt’oggi, per molti aspetti, insieme a tutti i mercatini del Trentino<br />
Alto Adige l’originalità della manifestazione all'insegna dell'artigianato, della<br />
tradizione e della sostenibilità ambientale.<br />
Tale tradizione si è, poi, diffusa in altre zone d’Italia, dando vita all’allestimento di<br />
mercatini natalizi in diverse città italiane. Cari amici, se volete, quindi, vivere il<br />
periodo natalizio, ritornando un po' bambini, tra elfetti, renne, decorazioni natalizie e<br />
la simpatica compagnia di Babbo Natale in un mondo magico e fuori dall’ordinario…<br />
non vi resta che visitarli! Buon Natale a tutti!
A T T U A L I T Á<br />
di Sandro Mallamaci<br />
Sensazioni contrastanti che proviamo ormai da un pezzo. Ci siamo quasi abituati a<br />
questa condizione. In questo periodo, che precede le vacanze più sentite nella nostra<br />
tradizione, ci tornano in mente i ricordi passati, più o meno recenti, legati alle festività<br />
di fine anno.<br />
C’era un tempo in cui lo si faceva per esempio sfogliando un album di fotografie e,<br />
facendo uno sforzo di memoria, ricordando fatti e persone, che a volte non sono più<br />
con noi. La nostra memoria, naturalmente selettiva, ci consentiva di ricordare quello<br />
che aveva conservato, non tutto e spesso mettendo nel dimenticatoio,<br />
metabolizzandole, le cose meno piacevoli.<br />
Ci si ricordava volentieri quello che ci dava piacere, trasformando il resto, filtrandolo,<br />
lasciando venire in mente ciò che più ci conveniva ricordare.<br />
Ma adesso l'uomo, oltre alla sua memoria, ha anche una memoria esterna a cui<br />
attingere, che non è una memoria di esperienze vissute personalmente, ma una<br />
memoria collettiva, di esperienze vissute dagli altri, che viene condivisa in una sorta di<br />
vita unificata come se tutti avessimo vissuto anche le vite degli altri.<br />
È internet che conserva tutto, non filtra nulla, e ci ricorda ogni dettaglio che qualcuno<br />
ha voluto condividere. E se proviamo a scrivere su un motore di ricerca la parola<br />
"capodanno" ci ritroviamo a ripercorrere i periodi più o meno recenti, riscoprendo<br />
quello che è stato vissuto, che in quel momento era il futuro e che oggi è diventato il<br />
passato. Si rivive la spensieratezza e la voglia che si aveva di divertirsi e di trascorrere<br />
le festività in serenità, nella certezza dell’immediato futuro. Si prenotavano le vacanze<br />
in montagna o si pianificavano i rientri per ritrovarsi in famiglia. Si pubblicizzavano gli<br />
eventi tradizionali, cenoni, capodanni in piazza o in discoteca. La voglia di stare tutti<br />
insieme e di divertirsi lasciando da parte per qualche giorno i problemi quotidiani.<br />
Quest’anno, dopo l’amara esperienza di quello passato, con l’avvicinarsi delle festività<br />
natalizie, ad una irriducibile speranza che tutto possa tornare come prima, si affianca<br />
un senso di ansia alimentato da quella che ormai sembra una tattica della paura che<br />
molti, con la collaborazione di tanti mass media, fomentano. Ma basta guardarci in<br />
giro, ascoltare la gente, e si percepisce chiaramente che la voglia di vivere, e non di<br />
sopravvivere, è più diffusa di quanto qualcuno vorrebbe farci credere. La parola<br />
d’ordine di questo fine anno è “tornare alla normalità”. E questa è una esigenza sentita<br />
principalmente dai giovani che hanno il diritto di vivere la loro età in spensieratezza,<br />
pur nella consapevolezza di dover mantenere comportamenti responsabili nel rispetto<br />
di tutti. A questo scopo la quasi totalità della popolazione ha accettato di vaccinarsi e<br />
di attenersi alle regole del green pass. Se qualcuno, per i più svariati motivi, ha deciso<br />
di stare fuori da questo sistema non può essere usato come scusa per limitare a tutti la<br />
tanto attesa “libertà” finalmente riconquistata dopo tanti mesi di buio e di paura.Quindi<br />
via con i festeggiamenti, in famiglia o con gli amici, in casa o in vacanza, al mare o in<br />
montagna. E che l’anno che sta arrivando cancelli definitivamente questo incubo nella<br />
speranza che sia messo definitivamente nel dimenticatoio della nostra memoria, anche<br />
se sappiamo già che basterà scrivere una parola su Google per fare spostare indietro<br />
la time-line della nostra vita.<br />
Buon anno a tutti.
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STEFANO FRANCIA ENJOYART - POMODORO STUDIO ALWAYS<br />
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C I N E M A
C I N E M A<br />
“Carla”, a dicembre al cinema<br />
Dall’8 dicembre arriva al cinema il film “Carla”, storia della straordinaria vita della più grande ballerina italiana di tutti i<br />
tempi, Carla Fracci. Carla è stata talento, determinazione e professionalità assoluti. Ma è stata, anche, capace di<br />
chiedere alla vita le gioie più intime dell’amore, del matrimonio e della maternità. Realizzato con la consulenza diretta<br />
della stessa Carla Fracci, del marito Beppe Menegatti e della loro collaboratrice storica Luisa Graziadei, il film – al<br />
cinema 8, 9 e 10 novembre distribuito da QMI e a dicembre su Rai1 - è liberamente ispirato all’autobiografia Passo<br />
dopo passo – La mia storia e ripercorre il percorso umano e professionale di un’icona della danza mondiale, definita dal<br />
New York Times nel 1981 “prima ballerina assoluta”. La sfida di prestare volto e corpo ad una delle più grandi étoile del<br />
XX secolo è stata accolta da Alessandra Mastronardi, insieme all’occasione unica di respirare le atmosfere del Teatro<br />
alla Scala. È la prima volta, infatti, che gli spazi del prestigioso teatro vengono concessi ad una produzione fiction,<br />
supportata anche dal patrocinio della Regione Lombardia e dal contributo del Comune di Orvieto. Il film, girato tra<br />
Roma, Orvieto e Milano, parte da Carla bambina nell’immediato dopoguerra e la segue, poi adolescente e giovane<br />
donna, nella Milano degli anni ‘50-’60, per raccontarne l’ascesa al successo e la difficile scelta di diventare mamma in<br />
un momento cruciale della sua carriera. Istinto, passione e sfida, gli elementi che hanno portato Carla Fracci alla<br />
consacrazione internazionale, calcando i palcoscenici più importanti del mondo e incantando gli amanti della danza di<br />
tutto il pianeta. La bravura e la credibilità di Alessandra Mastronardi nel ruolo di Carla, è stato possibile anche grazie<br />
alla sua controfigura, l’étoile dell’Opera di Roma, Susanna Salvi. Noi, questa ballerina elegante, intensa perfetta nel<br />
repertorio classico, l’avevamo notata nel 2018, quando l’Academy dell’Associazione l’aveva premiata come Miglior<br />
Ballerina Classica con l’Award <strong>Stefano</strong> <strong>Francia</strong>… Siamo felici che a settembre scorso Susanna Salvi abbia avuto anche<br />
la nomina all’Opera di Roma come étoile dopo l’interpretazione di Esmeralda.
C I N E M A<br />
Per gli appassionati della serie tv U High School Musical, questo Natale<br />
riserva una bellissima sorpresa: Corbin Bleu e Monique Coleman che, nella<br />
trilogia, hanno interpretato rispettivamente Chad Danforth e Taylor McKessie.<br />
Dopo 15 anni le due star di High School Musical tornano a recitare insieme<br />
nel film “A Christmas Dance Reunion”. Si tratta di una pellicola per la<br />
televisione, inserita nella programmazione natalizia <strong>2021</strong> del canale<br />
americano Lifetime, dove Corbin Bleu e Monique Coleman interpreteranno i<br />
protagonisti.<br />
Monique Coleman è Lucy, un giovane avvocato di successo che, insieme alla<br />
mamma Virginia (interpretata da Kim Roberts) torna al Winterleigh Resort,<br />
che sta per chiudere i battenti. Ma, prima che ciò avvenga, Lucy e sua<br />
mamma vogliono festeggiare un ultimo Natale in quel magico hotel, dove<br />
ritrovano il nipote del proprietario, Barrett Brewster, il personaggio<br />
interpretato da Corbin Bleu. Barrett era partner di Lucy, quando da bambini si<br />
univano ai balli natalizi. Per salvare il Natale e le sorti del resort, Lucy ha la<br />
brillante idea di organizzare un altro ballo a tema, con l’aiuto di Barrett.<br />
Sebbene il resort sia caduto in disgrazia e abbia interrotto la maggior parte<br />
degli eventi festivi, Lucy vuole ricreare le amate tradizioni natalizie, per riunire<br />
nuove famiglie e accendere nuove speranze. In più, la protagonista deve<br />
decidere se è disposta a rischiare in amore e a riunirsi ancora una volta con<br />
Barrett per quello che potrebbe essere l’ultimo ballo di Natale. Regia di Brian<br />
Herzlinger con coreogorafie di Christian Vincent coach e coreografo molto<br />
apprezzato ad Hollywood.<br />
Non sappiamo se il film A Christmas Dance Reunion arriverà in Italia.<br />
Qualora dovessimo avere informazioni sulla sua distribuzione provvederemo<br />
ad aggiornarvi.
C I N E M A<br />
«Te piace, 'o presepe?»<br />
«no!»<br />
Natale non è Natale se tutta la famiglia non guarda un classico delle feste natalizie. Tra le proposte Disney, i<br />
cinepanettoni, e film americani natalizi, noi vi consigliamo un intramontabile classico italiano: Natale in Casa<br />
Cupiello. Opera teatrale tragicomica scritta da Eduardo De Filippo nel 1931, rimane una delle commedie più<br />
conosciute del drammaturgo napoletano, considerata uno dei suoi lavori più brillanti. Portata in scena per la<br />
prima volta al Teatro Kursaal di Napoli (oggi Cinema Filangieri), il 25 dicembre 1931, Natale in casa Cupiello<br />
segna, di fatto, l'avvio vero e proprio della felice esperienza della Compagnia del "Teatro Umoristico I De<br />
Filippo", composta dai tre fratelli e da attori già famosi o giovani alle prime armi che lo diventeranno (Agostino<br />
Salvietti, Pietro Carloni, Tina Pica, Dolores Palumbo, Luigi De Martino, Alfredo Crispo, Gennaro Pisano). A<br />
giugno Eduardo aveva firmato un contratto con l'impresario teatrale che lo impegnava per soli nove giorni di<br />
recite per presentare il suo nuovo atto unico subito dopo la proiezione di un film. Il successo della commedia fu<br />
tale che la durata del contratto fu prolungata sino al 21 maggio 1932. Originariamente si trattava di una<br />
commedia ad atto unico (quello che, nella versione definitiva, costituisce oggi il secondo atto), ampliato<br />
successivamente in due distinte fasi: la prima, nel 1932, vide aggiungersi l'attuale primo atto e la conclusiva, nel<br />
1934 (secondo anche quanto dichiarato da Eduardo sul numero 240 della rivista Il Dramma uscito nel 1936) o<br />
nel 1937 o addirittura nel 1943 (secondo un'ipotesi avallata più tardi dallo stesso autore), che configurò l'opera<br />
nella sua versione attuale, composta da tre atti. La complessa genesi della commedia portò Eduardo stesso ad<br />
affermare che essa era nata come un "parto trigemino con una gravidanza di quattro anni".<br />
Come ogni Natale, Luca Cupiello prepara il suo presepe, nonostante il disinteresse della moglie Concetta e del<br />
figlio Tommasino, un giovane apatico che passa gran parte della giornata a dormire e a litigare con lo zio<br />
Pasqualino, che lo accusa di ripetuti furti ai suoi danni. L'atmosfera natalizia è resa ancor più pesante dalla crisi<br />
matrimoniale di Ninuccia, altra figlia della coppia, che ha deciso di lasciare il marito Nicolino per stare con<br />
Vittorio, il suo amante che, amico di Tommasino, rimedia un invito per il pranzo della Vigilia. E proprio durante il<br />
pranzo i due rivali si incontrano e si scontrano, rovinando la festa al povero Luca.
C I N E M A<br />
Natale in Casa Cupiello, il 15 gennaio 1962, arriva anche in tv, la Rai per la prima volta, in bianco e nero,<br />
trasmette questa tragicomica rappresentazione teatrale per la durata di 109 minuti. Tra gli interpreti della<br />
versione del 1962, oltre lo stesso Eduardo, anche Nina De Padova e Pietro De Vico. Questa trasposizione<br />
presenta alcune differenze col copione originale: la principale è che il dottore rimane molto ambiguo circa il<br />
destino di Luca, evitando di stabilire la prossimità della sua morte e, anzi, affermando che ci potrebbero essere<br />
possibilità di salvezza.<br />
Il 25 dicembre del 1977, la RAI ripropone Natale in Casa Cupiello, per la regia di Eduardo De Filippo, questa<br />
versione è a colori, per la durata di 133 minuti. Tra gli interpreti della versione del 1977, oltre lo stesso<br />
Eduardo, anche Luca De Filippo, Pupella Maggio, Gino Maringola, Lina Sastri. Ora visibile su Raiplay. Infine,<br />
sempre la Rai, su Rai1 il 22 <strong>Dicembre</strong> del 2020 presenta il remake di Natale in casa Cupiello, per la regia di<br />
Edoardo De Angelis e interpretato da Sergio Castellitto, Marina Confalone, Adriano Pantaleo, Tony Laudadio,<br />
Pina Turco, Alessio Lapice e Antonio Milo. Un Omaggio alla ricorrenza del 120º anniversario dalla nascita del<br />
drammaturgo.<br />
La versione più moderna di Natale in Casa Cupiello, è ambientato nella Napoli del 1950 durante le festività del<br />
Natale. La sceneggiatura è quella originale scritta de De Filippo. Anche questa versione è visibile su RaiPLay.<br />
Per un Natale classico all’italiana vi consigliamo di guardare tutte e tre le versioni. .
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Dopo una serie di slittamenti causati dal Covid-19, il 16 dicembre <strong>2021</strong> esce nei cinema italiani “West Side Story” di<br />
Steven Spielberg, per la prima volta impegnato in un musical. A distanza di 60 anni, il cineasta più influente di<br />
Hollywood riporta sul grande schermo la storia degli “Sharks” e dei “Jets”, portoricani e bianchi, band che fanno da<br />
contorno alla storia moderna di Romeo e Giulietta, portata al successo nel 1957 da Leonard Bernstein, a Broadway.<br />
'West Side Story' racconta una vicenda tragica ambientata a metà degli anni Cinquanta, per le strade dell'Upper West<br />
Side di New York. Qui si danno battaglia due bande di adolescenti, una composta da immigrati portoricani (gli Sharks)<br />
e l'altra da ragazzi bianchi (i Jets). Le cose precipitano quando un ragazzo bianco, migliore amico del capo dei Jets, si<br />
innamora ricambiato della sorella del capo degli Sharks.<br />
Il successo teatrale di “West Side Story” contribuì a traghettare il genere del musical verso tematiche complesse,<br />
affrontando questioni sociali e razziali solitamente trascurate da altri titoli. Le musiche di Bernstein fecero epoca,<br />
influenzate dal jazz e dalla classica. Alcune canzoni diventarono famosissime, come nel caso di “Somewhere”,<br />
“Maria”, “Tonight”, “I Feel Pretty” e “America”. Tutto questo successo portò al primo adattamento cinematografico,<br />
scritto da Ernest Lehman, diretto a quattro mani da Robert Wise e Jerome Robbins, e uscito al cinema nel 1961 con<br />
un cast che comprendeva fra gli altri Natalie Wood, Richard Beymer, Russ Tamblyn, Rita Moreno e George Chakiris.<br />
Anche al cinema il successo fu enorme, il film conquistò 10 Oscar su 11 nomination.<br />
Ora a replicare questo successo ci prova Steven Spielberg, presentando un nuovo adattamento. A firmare la<br />
sceneggiatura è stato Tony Kushner, premio Pulitzer per il drammatico 'Angels in America' e co-autore di due<br />
precedenti film di Spielberg, 'Munich' e 'Lincoln'. Il cast è composto da Rachel Zegler, Ansel Elgort, Ariana DeBose,<br />
David Alvarez, Mike Faist, Josh Andrés Rivera, Corey Stoll e Brian d'Arcy James. La storia, come già detto, è quella<br />
immortale di Romeo e Giulietta di Shakespeare, ambientata però in una moderna metropoli divisa da razzismo e<br />
pregiudizi.<br />
Due gang, i giovani immigrati portoricani Sharks, capeggiati da Bernardo, e gli americani bianchi Jets, con a capo Riff<br />
( Mike Faist), lottano per il controllo del territorio del West Side newyorkese e si scontrano ripetutamente per le strade.<br />
Durante un ballo a cui partecipano entrambe le fazioni, Maria (Rachel Zegler), sorella di Bernardo, e Tony (Ansel<br />
Elgort), un bravo ragazzo ex membro dei Jets, si innamorano a prima vista.<br />
La loro storia, appena iniziata verrà infranta dal clima d'odio che divora le due comunità, fino ad un tragico finale di<br />
sangue, morte e dolore, che darà ai superstiti la consapevolezza dell'assurdità delle loro divisioni. È la prima volta che<br />
Spielberg dirige un musical, dopo il fallito progetto Reel to Reel, mai andato in porto. Lo sceneggiatore Tony Kushner<br />
ha dichiarato che il film è basato più sul libretto originale di Arthur Laurents che sull'adattamento cinematografico del<br />
1961.
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Il regista Jon M. Chu dirigerà l’adattamento<br />
cinematografico del musical “Wicked”; le due protagoniste<br />
sono la candidata all’Oscar Cynthia Erivo e la pop star e<br />
attrice internazionale Ariana Grande, presto insieme sul<br />
grande schermo per interpretare “La strega dell’ovest<br />
Elphaba e Glinda”.<br />
Cynthia Erivo ha debuttato a Broadway nel ruolo di Celie<br />
nel revival di “The Colour Purple” per poi, nel 2013,<br />
approdare alla Menier Chocolate Factory di Londra. Nel<br />
corso della carriera ha ottenuto molti riconoscimenti e<br />
premi, tra cui il Tony Award come migliore attrice in un<br />
ruolo principale di un musical, un Grammy Award come<br />
solista principale nel cast originale della registrazione di<br />
“The Color Purple” (Best Musical Theatre Album), un<br />
Daytime Emmy Award per la migliore performance<br />
musicale in un programma diurno, il Drama Desk Award,<br />
Theatre World e Outer Critics Circle Awards. Cynthia<br />
Erivo è stata anche nominata due volte all’Oscar per la<br />
sua interpretazione da protagonista e per la canzone<br />
originale del film “Harriet”.<br />
Ariana Grande ha iniziato la sua carriera a soli 8 anni, con il ruolo di Cat Valentine in “Victorius”, e diventa la beniamina di<br />
milioni di fan che si innamorano di lei. Successivamente è apparsa nel cast originale di Broadway di “13: The Musical” di Jason<br />
Robert Brown, ed ha interpretato Penny Pingleton in “Hairspray – Live!” sul canale NBC. Anche Ariana Grande si è aggiudicata<br />
due Grammy Awards, un Brit Award, due Billboard Music Awards, tre American Music Awards, nove MTV Video Music Awards<br />
e 26 Guinness World Records.<br />
Il musical, che vedrà le due star protagoniste, racconta cosa è successo nel Mondo di Oz, da una prospettiva diversa. Molto<br />
prima dell’arrivo di Dorothy, c’era un’altra giovane donna, Elphaba, (Cynthia Erivo) nata con la pelle verde smeraldo,<br />
intelligente, infuocata, incompresa, che possiede un talento straordinario. Quando incontra una bionda frizzante, Glinda<br />
(Ariana Grande) che è eccezionalmente popolare, la loro iniziale rivalità si trasformerà ben presto in un’improbabile amicizia…<br />
fino a quando il mondo non decide di etichettarne una come “buona” (la Strega Buona del Nord) e l’altra come “cattiva” (la<br />
futura Malvagia Strega dell’Ovest).<br />
L’adattamento cinematografico di “Wicked” è prodotto da Marc Platt Productions ed avrà una sceneggiatura firmata dagli autori<br />
del musical Winnie Holzman e Stephen Schwartz.<br />
Jon M. Chu ha dichiarato: “Siamo nelle fasi iniziali di Wicked. Ora che ci sono passato, quello che mi ha veramente colpito è il<br />
potere della musica e perché i musical esistono, in primo luogo, quando le parole non bastano. Oggigiorno le parole non sono<br />
davvero sufficienti per quello che stiamo attraversando. Quindi, per me, è trovare la verità in ogni canzone e cercare di capire<br />
perché esiste” E poi ha aggiunto “Porterò lo spettatore ad Oz, un mondo pazzo, dove il pubblico vedrà che non è così<br />
innocente come lo era stato in passato; vedrà anche che il rapporto tra Elphaba e Glinda è più reale che mai, e tutti saremo<br />
così vicini a loro”<br />
"Wicked"<br />
Sin dal suo debutto il 30 ottobre 2003, “Wicked” è andato in<br />
scena in oltre 100 città in 15 paesi in tutto il mondo (Stati<br />
Uniti, Canada, Regno Unito, Irlanda, Giappone, Germania,<br />
Olanda, Australia, Nuova Zelanda, Singapore, Corea del Sud,<br />
Filippine , Cina, Messico e Brasile) ed è stato finora tradotto<br />
in sei lingue: giapponese, tedesco, olandese, spagnolo,<br />
coreano e portoghese.<br />
“Wicked” ha incassato oltre 5 miliardi di dollari di vendite<br />
globali ed è stato visto da oltre 60 milioni di persone in tutto<br />
il mondo. “Wicked” ha ottenuto risultati da record senza<br />
precedenti a Chicago, dove è stato in scena per quasi quattro<br />
anni, a Los Angeles per due anni e a San Francisco per quasi<br />
due anni, oltre a due tour in Nord America.<br />
Wicked - The Musical - Broadway
A T T U A L I T Á<br />
Continuano ad arrivare riconoscimenti internazionali<br />
per Antonio Desiderio. Dopo aver ricevuto la carica di<br />
co-direttore artistico del Dance Open America da<br />
oggi il manager internazionale di danza e balletto è<br />
stato ufficialmente nominato Consulente Artistico per<br />
il balletto di Stara Zagora in Bulgaria. Un ennesimo<br />
attestato di stima che sottolinea la grande qualità e il<br />
plauso internazionale per il lavoro svolto da<br />
Desiderio negli ultimi anni.<br />
La nomina arriva direttamente dal Sovrintendente del<br />
Teatro visti i rapporti stretti che legano Antonio<br />
Desiderio alla storica location e al suo Corpo di ballo<br />
diretto da Sylvia Tomova. Già negli scorsi mesi<br />
Antonio Desiderio era stato ospite a Stara Zagora<br />
parlando di grandi progetti internazionali: “Sono<br />
onorato e orgoglioso di essere stato scelto come<br />
consulente artistico per un teatro tanto prestigioso.<br />
Abbiamo avuto diversi momenti lavorativi in comune<br />
con il teatro di Stara Zagora, questa nomina mi dà<br />
ancora maggiore entusiasmo per i tanti progetti che<br />
abbiamo iniziato a pianificare nei prossimi mesi”.<br />
Sarà quindi da ora un'attività di fitta collaborazione<br />
che permetterà al Teatro stesso un "ponte<br />
internazionale" nei vari progetti capitanati da Antonio<br />
Desiderio permettendo a stelle della danza mondiale<br />
di esibirsi in Bulgaria. Al momento ci sono due<br />
progetti totalmente made in italy per il 2022 e 2023 a<br />
cui il manager e il Teatro stanno già lavorando<br />
alacremente.
P E R S O N A G G I O<br />
V A L E N T I N A S P A M P I N A T O<br />
I M P R E N D I T R I C E<br />
P E R F O M E R<br />
Cara Valentina, grazie di questo incontro. Facciamo<br />
conoscere la tua persona al meglio partendo dalla tua<br />
infanzia e da come ti sei avvicinata al mondo dell'arte...<br />
Nasco in una città che mi ha donato tanta arte... Catania, terra<br />
piena di talento e bellezza... Sin da piccola, mi sono avvicinata a<br />
tutte e 3 le principali discipline delle performing arts: canto,<br />
danza e recitazione. Non sono mai riuscita a scindere le 3,<br />
perché ho sempre ritenuto necessario che un artista dovesse<br />
avere una completa conoscenza di tutti gli strumenti che poteva<br />
avere a disposizione per raccontare e raccontarsi tramite il dono<br />
più grande che Dio ci ha fatto: la propria arte. Purtroppo la mia<br />
città non rientra esattamente nel baricentro del mercato italiano<br />
di questo splendido mestiere e, di conseguenza, ho dovuto<br />
affrontare tutte le difficoltà che ogni artista nella mia posizione si<br />
ritrova a vivere...<br />
I ricordi della tua infanzia e, visto il periodo del Natale, della<br />
tua amata Sicilia....<br />
Oggi abito a Roma e, come potete immaginare, il mio mestiere<br />
riesce a trovare una collocazione più idonea visto le pluri offerte<br />
di questa città ma, la domenica (sacra per noi siciliani), è<br />
sempre motivo di malinconia: non potersi trovare davanti alla<br />
tavola imbandita della Mamma! Vi lascio immaginare con<br />
quanta attesa io e mia figlia aspettiamo il Natale per poter<br />
recuperare tutte le domeniche perse!<br />
Sei una imprenditrice di successo e da tempo hai lavorato e<br />
sviluppato il Metodo Pass. Ce ne vuoi parlare?<br />
Ho anni di esperienza alle spalle nella direzione di accademie<br />
delle performing art. In tutti questi anni mi sono resa conto che<br />
nel sistema didattico accademico mancava un legame fra le<br />
discipline studiate. Nasce così metodo pass, un metodo di<br />
studio integrativo per l'interdisciplinarietà delle arti sceniche.<br />
Anni di approfondimento mi hanno portato ad individuare nell'<br />
approccio atletico la soluzione più professionale per raggiungere<br />
gli obiettivi di formazione tecnica per una performance<br />
pluridisciplinare. Prende vita così (dopo un incontro con il<br />
presidente dello CSAIn -eps Coni), il riconoscimento sportivo e<br />
la costituzione della FIPASS (federazione internazionale<br />
performer arti scenico sportive) con il quale abbiamo divulgato<br />
in ben 36 paesi al mondo una nuova cultura, quella del<br />
Performer/Atleta.<br />
La vetrina dei campionati è ormai da 5 anni il momento di<br />
selezione più atteso da parte di tutti gli atleti affiliati. In Italia il<br />
campionato Performer Italian cup conta più di 150 tappe di<br />
selezione fra provinciali, regionali e nazionale. Tutto questo lo si<br />
può approfondire nel primo volume metodo pass del libro che ho<br />
scritto: Il Mestiere del Performer.<br />
Da questa tua idea strepitosa nasce un meraviglioso format<br />
televisivo "Performer Italian Cup" andato in onda in<br />
seconda serata su Raidue...<br />
Si. Performer Italian Cup diventa un programma TV andato in<br />
onda su RAI 2. Quest'anno per la prima volta, abbiamo<br />
convocato 18 fra gli atleti medagliati durante la finale nazionale<br />
italiana <strong>2021</strong> (che si è tenuta a luglio a CT), all'interno del PASS<br />
VILLAGE,il centro di preparazione atletica della nazionale<br />
italiana performer (allestito presso Cinecittà World - il parco<br />
divertimenti del cinema e della tv).<br />
Garrison Rochelle e Valentina Spampimnato ph Barbara Gallozzi .<br />
Qui, in diverse settimane i nostri coach: Fioretta Mari, Antony<br />
Patellis, Andrea Rizzoli,Grazia di Michele, Ivan Lazzara, Fabio<br />
Lazzara, Maura Paparo, Klaudia Pepa, Janine Molinari e<br />
Susanna Radice li hanno allenati e hanno scelto tra di loro<br />
solo dieci titolari che hanno formato la NAZIONALE ITALIANA<br />
PERFORMER. Durante le puntate del live show Francesco<br />
Faggi ha vinto il titolo di campione assoluto indossando la fascia<br />
di capitano e vincendo una borsa di studio del valore di<br />
20.000,00 euro per i suoi studi. È lui che accompagnerà tutto<br />
l'anno la Nazionale che si sta già preparando per rappresentare<br />
l'Italia agli europei.<br />
Non sei stata sola in questa avventura...vicino a te il tuo<br />
amico, amato da noi tutti, Garrison Rochelle. Che legame<br />
hai con lui?<br />
Fra me e Garrison è stato amore a prima vista. Lavoriamo<br />
insieme da più di 10 anni e la sintonia che ci lega riesce a<br />
portare in scena delle gag improvvisate e mai provate. Lo<br />
considero amico, fratello e collega insostituibile. Il suo amore<br />
per l'arte ci fa tenere uniti mano nella mano. Insieme abbiamo<br />
fatto e faremo grandi cose. La sua esperienza è per me motivo<br />
di crescita. Fra di noi è un continuo confronto fatto di reciproca<br />
stima e passione per lo stesso mestiere.<br />
Quali obiettivi si prefigge il tuo progetto?<br />
Divulgare la pace e l'amore fra i popoli attraverso lo strumento<br />
dell'arte e dello sport. Può sembrare utopia...lo so! Ma vi posso<br />
garantire che ogni persona che fa parte della grande famiglia<br />
metodo pass ha una caratteristica in comune che la<br />
contraddistingue: la luce negli occhi! È questa luce che ci tiene<br />
uniti in amore e che ci porterà ad avvolgere in un grande<br />
abbraccio tante lingue, tanti colori, tante anime! Colgo<br />
l'occasione per ringraziare il mio team di produzione televisiva<br />
tutto al femminile: Ketty Capra , Michela Olivieri, Lucia Coco,<br />
Viviana Tupputi e Ketty Bellon. Senza i loro cuori il "battito" di<br />
questo programma non avrebbe mai questo grande RITMO!<br />
Progetti Futuri?<br />
STRAPIENA!!! Campionati europei, Mondiali e nuove produzioni<br />
in corso sia teatrali che televisive che cinematografiche e che mi<br />
vedono impegnata in vesti diverse: a volte regista o autrice a<br />
volte conduttrice o attrice.<br />
Un augurio natalizio ai nostri lettori?<br />
BUON PERFORMER NATALE CUP a tutti!
P E R S O N A G G I O
P E R S O N A G G I O<br />
Appuntamento d’eccezione venerdì 10 dicembre <strong>2021</strong> al TAM Teatro Arcimboldi Milano con la rock star del<br />
balletto di fama mondiale Sergei Polunin. Un'imperdibile serata fatta di conversazioni intime e di anteprime live dei<br />
nuovi assoli dell’iconico artista in occasione della pubblicazione della sua autobiografia “Free: A Life in Images and<br />
Words”.<br />
Sergei Polunin è universalmente riconosciuto come uno dei talenti più prodigiosi, affascinanti e carismatici della sua<br />
generazione.<br />
“An evening of dance and conversation with SERGEI POLUNIN” sarà l’occasione per raccontare per la prima<br />
volta di persona la sua straordinaria storia di vita: dall’infanzia in Ucraina, all’inizio della sua formazione di danza a<br />
Kiev; dal viaggio nel Regno Unito per studiare alla Royal Ballet School in adolescenza alla sbalorditiva ascesa fino a<br />
diventare uno dei ballerini più chiacchierati e talentuosi della danza mondiale e il più giovane primo ballerino del<br />
Royal Ballet di Londra.<br />
Sergei accompagnerà il pubblico dietro le quinte attraverso una carriera che ha sconfinato anche nella moda<br />
e nel cinema per condividere anche gli aspetti emotivi del suo personale viaggio verso la maturità artistica<br />
fino a rivelare notizie esclusive sui progetti futuri sia sul palco che sullo schermo.<br />
Una notte speciale e un’occasione unica per assistere dal vivo sul palco alle anteprime di alcuni nuovissimi assoli:<br />
“Bolero” nuova abbagliante interpretazione del capolavoro di Ravel e “Paradiso”, dal “Dante Metanoia” in tre parti<br />
dedicato al 700° anniversario di Dante e presentato in anteprima al Ravenna Festival a settembre. A queste due<br />
performance si aggiunge un ulteriore brano che sarà sicuramente una gradita sorpresa per tutti gli appassionati fans<br />
dell’artista.<br />
Sergei Polunin, ucraino, classe 1989, sulla scia di Nureyev e<br />
Baryshnikov, è considerato l’enfant terrible del balletto: a soli 19<br />
anni già all’apice della carriera, è nominato Primo Ballerino del Royal<br />
Ballet di Londra, ma decide di abbandonare tutto e scomparire dalle<br />
scene per qualche tempo, durante il quale cerca di espandere il suo<br />
orizzonte artistico nell’ambito della moda, recitazione, cinema e altri<br />
contesti creativi. Star talentuosa per magnetismo e naturalezza<br />
tecnica, dotato di una memoria interpretativa eccezionale, Polunin<br />
affida al film documentario Dancer la narrazione della sua personale<br />
vicenda umana e di artista, con tutti gli eccessi e le debolezze che lo<br />
hanno reso più autentico e amato da un pubblico di seguaci in<br />
costante aumento in tutto il mondo. Consacrato come vera ballet star<br />
del web, grazie a «Take me to Church» diretto da David LaChapelle<br />
che supera 25 milioni di visualizzazioni, Polunin rientra nel mondo<br />
ufficiale del balletto e torna a danzare con le più importanti<br />
compagnie del mondo, tra cui Royal Ballet, Bolshoi, Teatro di San<br />
Carlo, Teatro Stanislavsky e Bayerische Staatsballet.<br />
Contemporaneamente, l’artista sviluppa una sua personale visione<br />
del balletto classico, collaborando con artisti di varie discipline ai<br />
quali affida una missione ambiziosa: portare il balletto al pubblico del<br />
21mo secolo che sia il più vasto possibile, nel rispetto della<br />
tradizione ma con un approccio più avanguardistico. Nel 2022 sarà<br />
nuovamente in scena al TAM di Milano con la prima nazionale di<br />
“Rasputin”, coreografia di Yuka Oishi su musiche originali del<br />
giovanissimo Kirill Richter e scenografie di Otto Bubenicek.<br />
Hollywood si accorge di lui nel 2017 per farlo entrare nel cast di<br />
“Assassinio sull'Orient Express” di Kenneth Branagh, nel ruolo del<br />
diplomatico e conte ungherese Rudolph Andrenyi. L'anno<br />
successivo, recita n “The White Crow”, ed ha un ruolo minore ne<br />
“Lo schiaccianoci e i quattro regni”.
P E R S O N A G G I O<br />
“Grande successo per Daniel Ezralow, al TAM di Milano, dove ha<br />
presentato il suo nuovo spettacolo “Open”, un favoloso patchwork di<br />
piccole storie che strizzano l’occhio allo spettatore con numeri a<br />
effetto, multimedialità, ironia e umorismo, all’insegna del più puro<br />
entertainment. “Un antidoto alla complicazione della vita”, come<br />
dichiara lo stesso Ezralow. Un insieme di brevi quadri dove<br />
ingegnose coreografie, magistralmente eseguite dai ballerini, fondono<br />
danza contemporanea e musica classica lasciando il pubblico a<br />
bocca aperta. Open, spettacolare inno alla libertà creativa e a tutti i<br />
successi creati da Ezralow, catapulta il pubblico in una nuova<br />
dimensione in cui umorismo e intensità danno vita a una miscela<br />
esplosiva di straordinaria fantasia creativa ed emozione scenica.<br />
L’eccezionale performer e coreografo, Daniel Ezralow si distingue per<br />
il suo linguaggio fatto d’invenzioni sempre nuove e sorprendenti. Dal<br />
2000, con la sua compagnia Ezralow Dance, il coreografo lavora con<br />
due gruppi fissi di ballerini composti da otto italiani e americani, che<br />
interscambia a seconda delle esigenze produttive dello spettacolo,<br />
che sia a teatro o in televisione. Come con il tour italiano di Why del<br />
2008 costituito principalmente da ballerini provenienti da tutta Italia.<br />
Ogni ballerino selezionato nel corso degli anni si è sempre distinto<br />
per la capacità di fondere una varietà̀ di stili - danza classica,<br />
contemporanea, acrobatica e anche street dance -, per la musicalità̀ e<br />
per un’ineccepibile preparazione tecnica in grado di soddisfare le<br />
aspettative artistiche di Daniel Ezralow. La compagnia Ezralow<br />
Dance è stata in tour in tutto il mondo e alcuni dei suoi componenti<br />
hanno anche partecipato a grandi eventi tra cui l’apertura dei Giochi<br />
Olimpici invernali a Sochi nel 2014 e il recente Expo 2020 a Dubai.<br />
Daniel Ezralow<br />
Daniel Ezralow, nato a Los Angeles, ha cominciato lo studio della danza<br />
all’Università̀ di Berkeley in California, e fra il 1976 e il 1986 ha collaborato<br />
con 5x2 Plus, Lar Lubovitch, Paul Taylor e i Pilobolus. Eccezionale performer<br />
e ballerino solista, come coreografo si distingue per il suo linguaggio fatto<br />
d’invenzioni sempre nuove e sorprendenti. È tra i fondatori dei celebri<br />
MOMIX e ISO (I’m So Optimistic), un gruppo di danza che unisce al notevole<br />
talento artistico uno straordinario virtuosismo tecnico e acrobatico. Con la<br />
compagnia ISO è stato in tournée in tutto il mondo in qualità̀ di co-direttore,<br />
coreografo e ballerino solista, firmando numerose coreografie per molti<br />
Festival internazionali e grandi compagnie stabili. Nel teatro lirico ha<br />
realizzato le coreografie per L’Olandese Volante di Wagner all’Opera di Los<br />
Angeles, alla Houston Opera e alla English National Opera. Nell’edizione del<br />
1996 del Maggio Musicale Fiorentino ha coreografato e ballato in Aida. Tra le<br />
sue molteplici partecipazioni teatrali, ha coreografato lo spettacolo a<br />
Broadway di Julie Taymor, The Green Bird, e creato la coreografia per un<br />
adattamento del Moby Dick di Melville al Théâtre des Champs-Élysées<br />
affiancando Vittorio Gassman sul palcoscenico. Nel mondo della musica pop,<br />
Ezralow, ha creato coreografie per video musicali e tournée, collaborando<br />
con Sting, U2, David Bowie, Pat Metheny, Andrea Bocelli, Ricky Martin, Josh<br />
Groban, Faith Hill e Katy Perry. Ezralow ha offerto la sua collaborazione<br />
anche al mondo della moda lavorando con stilisti quali Issey Miyake e Koji<br />
Tatsuno, Roberto Cavalli e Hugo Boss. Inoltre la sua immagine è stata<br />
utilizzata per diverse campagne pubblicitarie internazionali.
P E R S O N A G G I<br />
Yuliia<br />
Zhukova<br />
Cristian<br />
Priori<br />
promesse<br />
della Danza<br />
Sportiva<br />
Ph. Monica Irma Ricci<br />
Make up and Hair Stylist: Mauri Menga<br />
Studio: Linea B
P E R S O N A G G I<br />
Cristian Priori (29 anni) e Yuliia Zhukova (22 anni), sono una<br />
coppia di recente formazione, ma già con ottimi risultati sugli scenari<br />
mondiali della danza sportiva. Lui italiano, lei ucraina, provengono<br />
dallo scorso Settembre dalla partecipazione mondiale “International<br />
Championship” che si è svolta a Londra nel prestigioso teatro Royal<br />
Albert Hall a pochi metri da Buckingham Palace piazzandosi 26esimi<br />
nella classifica mondiale dopo appena 4 mesi di partnership.<br />
Raccontateci qualcosa di voi e di come avete iniziato a ballare<br />
insieme.<br />
Cristian: sono un ragazzo nato e cresciuto a Roma. Sin da piccolo,<br />
grazie alla mia passione per il ballo, ho avuto il piacere di poter<br />
viaggiare molto, partecipando a numerose competizioni internazionali<br />
in giro per il mondo e mi ritengo fortunato per aver potuto vedere e<br />
conoscere le diverse culture dei vari paesi visitati. Ho iniziato a<br />
ballare all’età di 6 anni ed ero inizialmente molto combattuto tra il<br />
ballo ed il calcio, ho tentato di mantenere entrambi gli sport ma, ben<br />
presto, il bivio si è avvicinato ed ho dovuto lasciare uno dei due.<br />
È stata una scelta diversa rispetto a tutti i ragazzi della mia età ma la<br />
passione nella mia famiglia per il ballo era troppo forte, avevo<br />
l’esempio di mio fratello come ballerino e speravo sempre, quando lo<br />
vedevo durante gli allenamenti, di poter diventare un giorno come lui;<br />
anche i miei genitori erano ballerini e partecipavano alle competizioni.<br />
La decisione, dunque, è stata abbastanza facile per me. Così è<br />
iniziato il mio cammino nel mondo del ballo di coppia e della danza<br />
sportiva.<br />
Yuliia: ho iniziato quando avevo 6 anni. È stata una decisione di mia<br />
madre perché avevo una postura sbagliata e le gambe un po’ storte e<br />
lei voleva migliorare la mia situazione con l'aiuto del ballo ma mai<br />
nessuno si sarebbe immaginato che la danza diventasse la mia<br />
ragione di vita. Con Cristian ci siamo incontrati alle gare, io ballavo in<br />
Russia con un compagno di Mosca, Cristian ballava per l'Italia, anche<br />
lui con una ragazza russa. Abbiamo sempre gareggiato l'uno contro<br />
l'altro e ottenuto risultati abbastanza simili, ma la nostra<br />
comunicazione è sempre stata limitata da semplici frasi: 'Ciao? Come<br />
stai?' Poi a gennaio 2019, dopo una delle maggiori gare inglesi, mi<br />
sono lasciata con il mio compagno russo e ho iniziato a fare provini in<br />
diversi paesi e, nell'estate 2019, ho fatto un provino a Roma con un<br />
ragazzo italiano. Una sera siamo andati ad una festa di salsa insieme<br />
ad altri ballerini e c'era anche Cristian. Lì abbiamo avuto una<br />
conversazione e abbiamo iniziato a conoscerci un po' meglio ma lui<br />
stava ancora ballando con la sua ex ballerina. Subito dopo questo<br />
viaggio ho deciso di ballare con un partner georgiano in Ucraina. E<br />
un giorno (forse era novembre 2019) ho visto la storia di Cristian su<br />
Instagram «Sto cercando una nuova compagna di ballo». Gli ho<br />
risposto qualcosa del tipo: «cosa è successo?» E gli ho augurato<br />
buona fortuna. A causa dell’inizio della pandemia è stato difficile<br />
allenarsi e ballare in Ucraina e, solo dopo poche settimane, mi sono<br />
lasciata con il mio compagno.<br />
Quali sono gli ostacoli affrontati e le soddisfazioni?<br />
Yuliia: Ho scritto subito a Cristian e abbiamo deciso di fare una<br />
prova insieme, ma era praticamente impossibile ballare insieme. Non<br />
mi era permesso lasciare il mio paese per andare in Italia e lui poteva<br />
venire in Ucraina solo per 5 giorni per le regole imposte dallo Stato.
P E R S O N A G G I<br />
Siamo stati molto pazienti e abbiamo capito che poteva essere una<br />
buona partnership. Nel corso del <strong>2021</strong> Cristian è riuscito a venire in<br />
Ucraina 3 volte per 5 giorni e anche io sono riuscita a venire in Italia una<br />
volta. Solo a giugno <strong>2021</strong> mi sono finalmente trasferita a Roma e<br />
abbiamo iniziato definitivamente a ballare insieme!!!<br />
Cristian: Ricordo con molto piacere e un po’ di nostalgia la mia<br />
adolescenza passata nelle palestre dove mi allenavo, i numerosi<br />
pomeriggi tra passi di danza e libri di scuola portati nella borsa da ballo,<br />
e le gare nei weekend nei palazzetti dello sport in giro per l’Italia. Le<br />
uscite con gli amici non esistevano molto spesso e, se volevi diventare<br />
bravo, ed io ci tenevo molto, dovevi allenarti sempre e i sacrifici<br />
andavano fatti ogni giorno. A scuola al mattino, un pranzo veloce, un po’<br />
di studio e via ad allenarsi fino alla sera, si tornava a casa per cena ,<br />
stanco ma soddisfatto e poi di nuovo a studiare e se non bastava anche<br />
la mattina presto prima di entrare a scuola. Ero attentissimo in classe<br />
così poi a casa avrei dovuto studiare meno, e metà del lavoro era già<br />
fatto. Come molti altri sport le rinunce sono inevitabili per arrivare ad alti<br />
livelli e se non hai abbastanza passione non ce la fai e molli, e da<br />
quando ho iniziato ne ho viste moltissime di coppie smettere. Devi<br />
essere pronto a vincere ma devi anche essere capace ad accettare le<br />
numerose sconfitte che faranno parte del tuo cammino, ad allenarti<br />
anche quando sei stanco o non ne hai voglia, ad avere la curiosità dei<br />
bambini per poter imparare e migliorare ogni giorno. La soddisfazione e<br />
la crescita personale che può darti uno sport è qualcosa di impagabile e<br />
ti forma fisicamente e mentalmente ad affrontare ogni situazione della<br />
vita. Tornassi indietro non cambierei nulla. Esprimere quello che la<br />
musica ci trasmette attraverso l’uso del corpo, questo è il magico<br />
mondo della danza. Brividi sensazioni ed emozioni.<br />
Quali sono i risultati ottenuti?<br />
Cristian: Sono stato 5 volte Campione Italiano Danze Latino<br />
Americane, Campione italiano 10 Balli. Sono entrato nella Top 24 al<br />
mondo al Royal Albert Hall e sono riuscito ad arrivare come finalista a<br />
tutte le competizioni internazionali più importanti: Blackpool, UK, Dutch<br />
Open.<br />
Yuliia: ho raggiunto i seguenti risultati:<br />
-Top 26 International Championships <strong>2021</strong><br />
-2nd posto Blackpool Amatori Rising Stars Championship 2018<br />
-Top 24 Blackpool Amatori Rising Star 2018<br />
-Campionessa del Mondo U21 WDO 2019<br />
-Semifinalista alla Kremlin Cup, Imperial, Universal, RDU Amatori<br />
-7th Amatori Rinsing Star UK Open Championship<br />
-8th Posto Amatori Rising Star Dutch Open<br />
Quali sono gli obiettivi della vostra partnership?<br />
Yuliia: il nostro modo di iniziare a ballare insieme è stato molto lungo,<br />
quindi vogliamo sfruttare questa opportunità al 100%. Siamo entrambi<br />
molto laboriosi e determinati. Fin dalla prima gara abbiamo fatto un<br />
buon risultato (quarti di finale degli Internazionali <strong>2021</strong>) proprio come<br />
avevamo programmato. Non ci fermeremo a questo. Continuiamo ad<br />
allenarci duramente ed a migliorarci come coppia. Non vediamo l'ora<br />
che arrivino gare future e faremo del nostro meglio per raggiungere il<br />
più alto livello possibile.<br />
Cristian e Yuliia sono una coppia giovane e promettente nello scenario<br />
mondiale delle danze latino americane e li vedremo presto protagonisti<br />
di una nuova competizione a gennaio 2022. Gli facciamo il nostro più<br />
grande in bocca al lupo per il loro futuro insieme.
T A N G O<br />
IL GALATEO DELLA MILONGA<br />
11 dicembre:<br />
Giornata Nazionale del<br />
Tango Argentino<br />
Dal 1977, in Argentina, l’11 dicembre si celebra<br />
la Giornata Nazionale del Tango. Questa<br />
ricorrenza fu instituita con un decreto della<br />
Città autonoma di Buenos Aires ed un<br />
successivo decreto nazionale. L’idea venne al<br />
compositore Ben Molar, il quale, recandosi alla<br />
festa di compleanno del maestro Julio De Caro,<br />
l’11 dicembre 1965, rifletté sulla coincidenza di<br />
questa data con un altro anniversario, il<br />
compleanno del compianto Carlos Gardel. Due<br />
figure monumentali per il Tango argentino<br />
che meritavano di essere esaltate nel modo<br />
più opportuno. Infatti, Julio De Caro con il suo<br />
innovativo Sexteto pose le basi per la nascita<br />
del Tango moderno. Carlos Gardel, morto in un<br />
tragico incidente aereo a soli 45 anni, fu il<br />
massimo esponente del tango canción,<br />
esportando il genere musicale financo nel<br />
mondo del cinema americano. Per<br />
commemorare questi due pilastri, uno della<br />
musica ed uno del canto, ancora oggi si<br />
festeggia il Tango l’11 dicembre, non solo in<br />
Argentina, ma anche nel resto del mondo.<br />
Federico Vessella, il nostro esperto, per<br />
festeggiare ci spiega il galateo della milonga.<br />
milongandoblog.wordpress.com<br />
<br />
facebook.com/lamilongadialvin
T A N G O<br />
Il Tango argentino, si sa, è un ballo elegante, raffinato nelle sue figure,<br />
tecnico oltre le apparenze ma, soprattutto, richiede un rispetto per i<br />
costumi di sala, ossia per quelle regole di educazione da conoscere<br />
ed osservare per non sembrare uno screanzato. L’attenzione per<br />
questo aspetto nasce nel momento in cui il Tango entra nelle grazie<br />
delle classi sociali medio alte e nei salotti europei, per poi diffondersi<br />
ovunque fino a persistere ancora oggi attraverso un vero e proprio<br />
codice di comportamento nelle milonghe di tutto il mondo.<br />
Il primo a parlare di come ci si dovesse comportare in una sala da<br />
ballo fu l’italiano Enrico Pichetti nel 1899, il quale dettò una serie di<br />
regole di buon costume per gli invitati ad una serata danzante.<br />
Qualche anno più tardi, i maestri Marcelo Vignali (1901) e Nicanor<br />
Lima (1916) introdussero nei propri manuali di ballo una dissertazione<br />
sullo stesso tema, ponendo le basi storiche per i codici del Tango<br />
tutt’ora osservati, seppur con una certa evoluzione dettata dal mutare<br />
del tempo e della società. In tal senso, il famoso maestro e ballerino<br />
Carlos Gavito diede un contributo importante nell’attualizzare i<br />
precedenti contributi.<br />
Chi interviene ad una milonga dovrebbe, pertanto, conoscere questi<br />
“codigos” per non risultare inappropriato ed irrispettoso nei confronti<br />
degli altri partecipanti. Ma quali e quante sono queste regole?<br />
Scopriamole insieme!<br />
1. Non si deve andare a un ballo prima dell'ora indicata nell'invito, ma<br />
neppure, come spesso accade, molto dopo.<br />
2. L'invitato deve cominciare col presentare i suoi omaggi agli<br />
organizzatori ed entrando in sala saluterà con un lieve inchino gli altri<br />
partecipanti.<br />
3. L’invito a ballare avviene con “mirada” e “cabeceo”. Il cavaliere, da<br />
seduto, cerca la dama con la quale desidera ballare con uno sguardo<br />
(mirada). Se la dama accetta l’invito, risponde con un lieve cenno della<br />
testa (cabeceo); qualora lo sguardo del cavaliere venisse eluso, è<br />
opportuno non insistere per non risultare ossessivo. Nessuno è<br />
obbligato a ballare con chi non ha voglia, né sentirsi a disagio od<br />
offeso per una richiesta pressante.<br />
4. Se una dama rifiuta l’invito, non si fa la mirada alla dama accanto;<br />
questo potrebbe sembrare un ripiego, meglio aspettare la serie di<br />
brani successiva (tanda) .<br />
5. Non è cortese invitare una dama per l’ultimo brano della tanda.<br />
L’invito dovrebbe avvenire durante la cortina, oppure tra il primo e il<br />
secondo brano della tanda.<br />
6. Se una dama è palesemente in coppia è bene presentarsi al suo<br />
compagno e chiedere il permesso di invitarla. Naturalmente, in caso<br />
lui accetti, lei poi potrà comunque decidere di accettare o rifiutare<br />
l’invito.<br />
7. Quando si invita una dama si deve essere “puliti e profumati”. È<br />
poco gradevole abbracciarsi quando si è sudati.<br />
8. Chi non sa ballare Tango deve evitare di entrare in pista, perché<br />
non ci si può improvvisare ballerino in Milonga se prima non si ha un<br />
minimo di esperienza acquisita attraverso lo studio.
T A N G O<br />
9. Quando si entra in pista non si disturbano le altre coppie. Per questo<br />
motivo è opportuno iniziare a ballare all’inizio della tanda, o tra un brano<br />
e l’altro. Il cavaliere si posiziona in pista dove c’è spazio e facendo<br />
attenzione ad inserirsi nel corretto senso di marcia del ballo (ronda).<br />
10. In Milonga, il ballo avviene secondo cerchi concentrici (corsie) che<br />
ruotano in senso antiorario. Nel cerchio più esterno ballano le coppie con<br />
maggiore esperienza, il cerchio più interno è riservato ai principianti.<br />
11. Una volta inseriti nella ronda non si dovrebbe mai cambiare corsia, né<br />
superare la coppia che si ha di fronte; se questa si ferma, si rispetta una<br />
distanza adeguata a permettere alla coppia di ballare sul posto e poi di<br />
proseguire.<br />
12. La ronda deve scorrere con fluidità, quindi è sconsigliato per una<br />
coppia indugiare troppo su una posizione, perché rischia di bloccare lo<br />
scorrere della ronda.<br />
13. Non si cammina mai contro il senso di marcia, per evitare di urtare la<br />
coppia che segue.<br />
14. Non si interrompe una tanda, salvo casi gravi. Per questo è<br />
importante, prima di invitare o accettare l’invito, essere certi di voler<br />
ballare con quella persona. Al termine del ballo, il cavaliere dovrebbe<br />
riaccompagnare la dama al suo posto.<br />
15. Durante il ballo ci si dovrebbe concentrare ad ascoltare la musica e<br />
ad ascoltarsi reciprocamente tramite l’abbraccio per godersi al massimo il<br />
tango. Non si dovrebbe quindi parlare né canticchiare mentre si balla.<br />
16. Se un cavaliere esperto invita una dama poco esperta, egli non dovrà<br />
mai metterla in difficoltà. È suo compito fare in modo che lei si senta a<br />
proprio agio, evitando di eseguire movimenti e figure complesse. È<br />
assolutamente vietato “insegnare”, criticare o dare consigli sul ballo al<br />
proprio partner durante il ballo. Questo è un buon motivo per<br />
interrompere la tanda.<br />
17. Se la pista è affollata si evitano figure con movimenti pericolosi, in<br />
quanto le gambe ed i piedi possono andare ad urtare le altre coppie. In<br />
caso di urto è doveroso chiedere scusa.<br />
18. Quando non si balla si evita di attraversare la pista, se non durante<br />
una cortina, non si fa confusione né si chiacchiera durante un’esibizione<br />
o una comunicazione dell’organizzatore, non si occupano gli spazi di<br />
accesso alla pista e non si disturba chi seleziona i brani durante la<br />
Milonga (Musicalizador).<br />
Oltre a queste regole vi sono altri comportamenti che ricadono nel buon<br />
senso e che, unitamente alle prime, hanno il solo scopo di consentire a<br />
tutti di divertirsi durante una serata di Tango, senza cadere in<br />
atteggiamenti poco educati e sconvenevoli.<br />
L’elenco che segue è tratto dai “codigos” di Carlos Gavito e da http://vidatanguera.it/los-codigos-de-la-milonga-ilgalateo-della-milonga/<br />
di Manuela D’Orazio.<br />
La musica in Milonga viene proposta in selezioni organizzate a gruppi di 3 o 4 brani (tandas) separati da<br />
frammenti di altri brani (cortinas) di generi differenti dal Tango, per favorire il cambio di coppia. La successione<br />
più adottata è la seguente: Tanda di 4 Tango salon, cortina, Tanda di 4 Tango salon, cortina, Tanda di 3 Tango<br />
vals, cortina, Tanda di 4 Tango salon, cortina, Tanda di 4 Tango salon, cortina, Tanda di 3 milonghe, cortina. Lo<br />
schema si ripete fino a fine serata.
T A N G O<br />
"UNA LINGUA PER IL TANGO"<br />
di David Iori
T A N G O<br />
Possiamo iniziare col dire che il tango è l’epopea rioplatense (e si badi bene, rioplatense, ossia del Rio de la Plata, così<br />
da unire Argentina e Uruguay nella pertinenza nei confronti della musica, del ballo e della poesia che caratterizzano<br />
entrambi i paesi).<br />
Come sanno bene i ballerini di tango, o anche i semplici “ascoltatori”, il tango «è un pensiero triste che si balla» (la frase<br />
dovrebbe appartenere allo scrittore di tanghi Enrique Santos Discépolo). Ma il tango è anche poesia, appunto, e non<br />
soltanto musicale. Storicamente ha un testo, delle letras, delle parole, che sempre afferiscono a un’ambientazione<br />
specifica: popolana, povera, delinquenziale, romantica, disperata, violenta. C’è del sangue, nel tango, sempre; che sia<br />
quello che pulsa nelle vene dei ballerini, che dà vita ai testi del bandoneón o che scorre sulle lame dei coltelli.<br />
L’anima popolare e popolana del vecchio tango e delle sue parole è ben visibile nella particolare ‘lingua’ o ‘argot’ o<br />
‘dialetto’ o come altro si voglia chiamare il lunfardo, questo, chiamiamolo così, anche se è molto di più, linguaggio che<br />
caratterizza ancora una volta non soltanto la città di Buenos Aires ma anche Montevideo, in Uruguay e semplicemente<br />
sulla sponda orientale dello stesso fiume, così da poter/dover parlare ancora una volta di area rioplatense, come se<br />
fosse un’unica megalopoli, almeno culturalmente.<br />
Il lunfardo nasce nel tardo Ottocento, come fondamentalmente tutta l’odierna cultura riolplatense, poiché le popolazioni<br />
indigene della zona furono non emarginate o ghettizzate ma, molto più banalmente e brutalmente, eliminate (fa<br />
eccezione la popolazione Charrúa, in Uruguay, seppur prettamente legata all’interno del paese e soltanto marginalmente<br />
a Montevideo), e nasce come base della cultura che ancora oggi caratterizza l’area: un crogiolo e una sintesi delle tante<br />
popolazioni e, di conseguenza culture, principalmente europee, che arrivarono con le migrazioni di tardo Ottocento e di<br />
inizio Novecento. La stessa musica del tango nasce in questo modo.<br />
Troviamo così un linguaggio popolare che utilizza in contemporanea, riadattandoli spesso alla propria comodità, termini<br />
francesi, spagnoli e soprattutto italiani; la stessa parola lunfardo potrebbe derivare dalla corruzione di ‘lombardo’, in<br />
questo caso sineddoche per ‘italiano’, essendo tra tutte le componenti migratorie numericamente preponderante quella<br />
italiana e all’interno della stessa quella del nord Italia. Un linguaggio spuntato dal nulla, in un certo senso, nato dalla vita<br />
reale e concreta dei sobborghi della regione rioplatense ad alta densità migratoria. Lo stesso Borges, uno dei principali<br />
padri della cultura letteraria argentina, sostiene che il lunfardo non è né una lingua né un dialetto ma piuttosto «uno<br />
scherzo letterario inventato da autori di farse e compositori di tango che la gente dei sobborghi ignora, a meno che non si<br />
sia istruita attraverso i dischi del fonografo» (Borges, J.L. Il manoscritto di Brodie, Prologo, Ed. Adelphi, 2016). Un<br />
perfetto esempio di come il linguaggio del tango sia lo stesso del popolo più umile, una sorta di neorealismo linguistico<br />
del Gadda di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana o del Pasolini di Ragazzi di vita; un linguaggio reale e concreto al<br />
quale venne poi dato un nome, lunfardo, sconosciuto ai diretti interessati.<br />
Al lunfardo possiamo accompagnare anche il vesre, questo sì costruito a tavolino e non nato spontaneamente dal<br />
calderone migratorio; un argot che ritroviamo simile in altre culture —si pensi al verlan francese— e in entrambi i casi<br />
traducibile con ‘inverso’, ‘contrario’ (vesre sta per ‘revés’ —“contrario”—, verlan sta per ‘l’envers’ —“il contrario”,<br />
“l’inverso”); si tratta, riducendo la questione, di un’inversione di sillabe che trasforma la parola (ad esempio, ‘marido’<br />
diventa ‘dorima’, ‘amigo’ diventa ‘gomia’) rendendola accessibile soltanto a un gruppo di adepti.
T A N G O<br />
Ed è proprio qui che il discorso torna alla parte iniziale, al tango come epopea popolana, popolare, violenta e<br />
fondamentalmente base della cultura odierna rioplatense. Come ogni mito che si rispetti, anche il vesre, pur nella sua<br />
nascita più artefatta rispetto al lunfardo, ha come quest’ultimo origini oscure; una delle teorie, comunque verosimile e<br />
quindi degna di essere presa in considerazione, è quella di un’origine nelle carceri, così da permettere ai carcerati di<br />
comunicare tra di loro, se adepti alla religione, senza farsi capire dai secondini.<br />
Entrambe le origini, così umili e particolari, non possono che rendere un’ambientazione di un certo tipo. E seppure è<br />
vero che poi il tango diventò di moda anche negli ambienti più borghesi —dopo il passaggio nel centro della cultura<br />
mondiale rappresentato dalla Parigi degli anni ’20 del Novecento—, rimane il fatto che fu la componente a muoversi<br />
verso il basso, per così dire; il tango e il suo mondo, nelle parole, cambiarono di poco: meno violenza, meno coltello,<br />
meno delinquenza ma stessa disperazione, stesso senso di perdita e di mancanza. Più romanticismo, se vogliamo, ma<br />
non in senso sdolcinato. C’è sempre del sangue, in una qualche forma, nei testi tangueri!<br />
Quello che poi davvero suggella e, in un certo senso, certifica l’anima costantemente rioplatense, popolana e popolare<br />
del tango e la sua pervasività sulla vita quotidiana è il fatto non soltanto che autori strettamente letterari e colti come<br />
Borges abbiano dedicato a questo fenomeno intere opere, ma anche che stralci, titoli e frasi di tanghi siano passati a far<br />
parte di espressioni idiomatiche, diventando ad esempio titoli di libri (No habrá mas pena ni olvido, di Osvaldo Soriano,<br />
dal tango Mi Buenos Aires querido) o esprimendo uno stato d’animo provato al bar tra gli amici (“será mí alcohól”,<br />
confessando al bar di sentire ancora la voce della donna che ci ha lasciato, sapendo che non può essere e che quindi<br />
“sarà colpa dell’alcol”).<br />
segue
P I T T U R A<br />
“La bufera infernal che mai non resta<br />
mena gli spirti con la sua rapina”<br />
Inferno Canto V vv 31-32
P I T T U R A<br />
Il cantastorie dei colori: colori che si accavallano e si alternano uno<br />
sull’altro per raccontarci la topografia di un’anima. Quella dell’artista.<br />
Più volte, con lo scorrere del tempo, vi ho raccontato le sensazioni che<br />
provavo davanti ai suoi dipinti e che oggi vale la pena di ripetere, sia pure<br />
parzialmente e integrandole, a fronte di una mostra che, è sì un excursus<br />
fra la produzione degli ultimi cinque anni, ma che segnala anche la nuova<br />
strada di Carmignani simile a “bufera che mai non resta”. Perchè Fabio è al<br />
contempo un artista in continuo movimento, sempre alla ricerca di qualcosa<br />
di diverso, e un “fan” di Paolo e Francesca per come utilizza a piene mani i<br />
colori e per la sua predilezione nel raffigurare figure muliebri.<br />
Scrivevo>: “Quello di Fabio è un mondo dove al concetto trasformato in<br />
simbolo si uniscono colori che giocano in uno spazio senza tempo e in cui il<br />
trascorrere delle ore è rarefatto, quasi congelato. Nascono così visioni e<br />
dolci sogni, ma anche realtà e incubi in cui hanno gioco l’inventiva, la<br />
distribuzione del colore e le tonalità espressive. O, meglio, nascono le<br />
immersioni in un mondo real-fantastico dove gli oggetti, in un brillante<br />
rimescolio fra quelli onirici e quelli di tutti i giorni, sono sospesi fra vero e<br />
sogno, dove la città, che compare su una veste muliebre, ti regala la<br />
sensazione di essere governata dallo “Spirito del fiume” che la attraversa.<br />
Un mare il suo, fra l’incantato e il silenzioso, fra il brillante e il minaccioso in<br />
un continuo alternarsi di situazioni dove all’azzurro dell’acqua fanno da<br />
contraltare ai mille oggetti della “Spiaggia inquinata”.<br />
Il sogno e la realtà in un alternarsi continuo di sensazioni: topografia<br />
dell’anima insomma.<br />
Prosegui ed ecco altre tele che, invece, sembrano proiettarti verso un futuro<br />
equiparabile ad un sogno che vedrà splendide fanciulle, vestite con grandi<br />
conchiglie, nastri coloratissimi e frammenti di astri, attendere il ritorno dalle<br />
stelle dei loro cybernauti. Grazie a questo continuo dualismo Carmignani<br />
riesce spesso a dipingere con irrealtà leggera.<br />
Siamo di fronte all’immersione in un mondo real-fantastico dove gli<br />
oggetti sono sospesi fra vero e falso.<br />
Forse per accentuare in modo sempre più marcato questo sottile gioco<br />
delle parti, si è poi divertito a fare a pezzi anche quello che restava di<br />
questa umanità esteriore, quasi ad indicare che vive solo ciò che è dentro<br />
di noi e ad estrarre dalla sua tavolozza soltanto quegli elementi che<br />
facevano da sfondo, ma che, al contempo, erano anche protagonisti di<br />
quanto andava raccontando.<br />
Il suo viaggio poetico verso l’altrove è poi proseguito facendo<br />
scomparire i simboli legati al mondo degli umani ed ha iniziato a<br />
raccontare nuove storie attraverso gli accostamenti dei colori creando<br />
cieli pieni di stelle, di pianeti che ruotano attorno a città sempre più<br />
rarefatte. Così i suoi dipinti, cromaticamente ricchi e vivaci, sono<br />
diventati il frutto di una sintesi fra il rigore dell’astrattismo geometrico ed un<br />
flusso più libero delle linee.<br />
A dimostrazione che può essere sufficiente anche il colore per<br />
organizzare una personale analisi della realtà. Dopo averlo identificato<br />
come mezzo per raccontare e raccontarsi ne ha indagato gradualmente i<br />
possibili usi lasciandolo interagire di volta in volta con i concetti da<br />
esprimere e utilizzando elementi cromatici a volte allo stato puro ed altre<br />
frammisti quasi a sostenersi l’un l’altro quasi fossero in preda ad un anelito<br />
disperato di libertà.<br />
L’ultima produzione ci porta invece ai collages, in cui inserisce del<br />
metallo lucido quasi volesse che i colori vi si specchiassero per decidere se<br />
dichiararli elementi amici o meno, e ai grumi matrici che, pur appesantendo<br />
la visione d’insieme danno corpo a nuove profondità, ad una terza<br />
dimensione quasi che le idee e i pensieri di Fabio avessero deciso di uscire<br />
dalle tele sotto forma di segni e cromatismi. Se li incontrate lungo il vostro<br />
cammino teneteli cari: rappresentano l’anima di un artista.
P I T T U R A
M O S T R E<br />
di Assia Karaguiozova<br />
@assiakaraguiozova<br />
Arte digitale e tradizione, che si incontrano in<br />
un progetto affatto scontato.<br />
Francesca Franco, curatrice, storica dell’arte e<br />
produttrice, applica la sua idea creativa di<br />
realizzare in vetro di Murano un’opera di Vera<br />
Molnar, classe 1924, pioniera nella Computer<br />
Art.<br />
Con perseveranza e bravura il concetto è stato<br />
materializzato in vetro colato trasparente e<br />
foglia d’oro. Grazie all’incontro con Andrea<br />
Perotta e Alessandro Trambaioli, il progetto<br />
ha preso forma, dopo quasi un anno di studi e<br />
di prove.<br />
Quattro le opere scultoree, protagoniste di<br />
una mostra di forte impatto contemporaneo<br />
presso la New Murano Gallery, dove sono state<br />
prodotte.<br />
Questa performance illustra in modo esplicito<br />
l’impronta fondamentale che il Curatore può<br />
avere nell’interpretazione creativa.<br />
Dettaglio che ho apprezzato particolarmente:<br />
gli scarti di una delle opere erano esposte<br />
come parte integrante dell’installazione,<br />
contribuendo all’effetto scenografico. Questo<br />
particolare ha attribuito un valore in più<br />
all’opera di partenza.<br />
Sogno che attraversa un’epoca d’arte sulla scia<br />
di una luce inedita: la tecnologia e tradizione,<br />
unite in un sorprendente percorso all’inverso.
M O S T R E<br />
di Assia Karaguiozova<br />
@assiakaraguiozova<br />
La storia del profumo italiano raccontata<br />
attraverso l’impegno e la ricerca della Famiglia<br />
Vidal, che unisce una passione personale alla<br />
tradizione di un luogo: Venezia. Dal Museo<br />
Mocenigo al linguaggio dei giovani, Mavive<br />
porta avanti il messaggio dell’acquisto<br />
ecosostenibile consapevole.<br />
To Be Green! …
L I B R I<br />
di Assia Karaguiozova<br />
@assiakaraguiozova<br />
Eliana Liotta: giovane battagliera per un mondo ecosostenibile migliore, usa i<br />
vari mezzi di comunicazione per diffondere l’appello che dobbiamo lavorare<br />
tutti insieme, partendo individualmente da noi stessi, per impostare una vita<br />
più ragionevole dal punto di vista salutare. Molto interessante ed intelligente il<br />
messaggio racchiuso nel suo libro … Il cibo che ci salverà.
F O OL DI BA R IT<br />
UN TULIPANO È PER SEMPRE!<br />
di Assia Karaguiozova<br />
@assiakaraguiozova<br />
Viaggio nel tempo di amori<br />
adolescenziali, che lasciano un segno.<br />
Dai Giardini dei Finzi-Contini<br />
all’Isola di Arturo, oggi: Tulipani a<br />
colazione.<br />
La semplicità di un’intesa giovanile<br />
travolgente, nelle vesti del sogno di<br />
una vita. Favola contemporanea che ci<br />
fa viaggiare tra emozione genuina,<br />
promesse ed aspettative. Una giovane<br />
che ritrova la speranza di felicità,<br />
portata dal caso fortunato. Tulipani a<br />
colazione ci insegna che nessuno può<br />
toglierci il sogno.<br />
di Alessandra Villasco Damiani,<br />
Romanzo
L I B R I<br />
QUANTO BEVONO GLI AVVOCATI<br />
Recensione di Sonia Lippi<br />
Rubrica a cura del blog<br />
"Il COLORE DEI LIBRI"<br />
<br />
http://ilcoloredeilibri.blogspot.com/<br />
QUANTO BEVONO GLI AVVOCATI<br />
di MATTEO MONFORTE<br />
PrEzzo: € 14,90 | Ebook: € 6,99 |<br />
Pagine: 224 | Genere: Giallo investigativo |<br />
Editore: Fratelli Frilli |<br />
Mentre Genova è sotto shock per l’omicidio del<br />
famoso avvocato marittimista Edmondo<br />
Cassinis, Martino Rebowsky (grasso e pigro<br />
trombettista jazz, beone incallito e filosofo della<br />
city by night) temporaneamente a corto di grana<br />
per lo scarseggiare dei concerti, convinto dalla<br />
sua amica naïf Marilù, accetta di pedinare sotto<br />
compenso il giovane Nicolò – ragazzino dei<br />
quartieri bene con la passione per la musica rap<br />
– la cui ricca madre è molto in pena perché<br />
teme sia finito in un brutto giro. Rebowsky,<br />
costretto a lasciare il suo divano e le sue serie tv<br />
per improvvisarsi segugio, si troverà così<br />
coinvolto in un goffo pedinamento, contornato<br />
da liceali annoiate, rapper con l’aria da gangster,<br />
prostitute d’alto bordo, avvocati beoni, pusher e<br />
nottate lisergiche. Ma c’è in realtà un misterioso,<br />
invisibile, fil rouge che lega il suo pedinamento<br />
alla morte di Cassinis e alle indagini dello<br />
svogliato luogotenente dei carabinieri Tito<br />
Malverdi? "Quanto bevono gli avvocati" è il terzo<br />
volume della saga di Martino Rebowsky, scritto<br />
da Matteo Monforte, giudicato dalla critica uno<br />
scrittore in grado di sconvolgere le regole del<br />
noir.<br />
Ma io boh, guarda...senza parole... no vabbè Monforte tu mi devi spiegare come fai,<br />
mi devi dire come fai a farmi amare sempre di più quel ciccione, misogino, sfascione,<br />
ubriacone, drogato del Rebowsky. Ho finito di leggere il libro e sono rimasta così,<br />
scioccata, basita, impossessata dallo spirito di Marilù e profondamente divertita da<br />
questa lettura che ancora una volta non posso che reputare GENIALE.<br />
E’più di un anno che aspetto che la Fratelli Frilli editore pubblichi una nuova storia di<br />
Martino Rebowsky e finalmente eccola qui, e l’ho letta in un giorno, incapace di<br />
staccare gli occhi dal libro e ridendo come una pazza, soprattutto durante i battibecchi<br />
tra Martino e Marilù.<br />
La trama è classica, c’è un ricco e stimato avvocato che viene trovato morto in casa<br />
sua, un assassino e un ispettore che indaga e poi c’è Martino Rebowsky che per<br />
caso, destino o sfortuna si trova suo malgrado a pedinare un adolescente dei<br />
quartieri “bene” di Genova per fare un piacere a un’amica di Marilù, la sua confidente<br />
storica.<br />
E durante la sua indagine personale sul ragazzo, sembra accorgersi che forse la<br />
morte dell’avvocato e il suo pedinamento sono sottilmente legati, per poi mettere tutto<br />
in discussione e convincersi che le sue sono solo paranoie.<br />
Quale parte del pensiero di Rebowsky avrà ragione?<br />
Martino Rebowsky è un trombettista jazz di 130 kg, che ingurgita cibo spazzatura,<br />
beve litri di alcool fino a stonarsi di brutto, fuma la Maria Giovanna a profusione e non<br />
disdegna assaggiare ogni tanto qualche altra droga, insomma è uno sfascione che<br />
ama fare bagordi con le prostitute quasi sempre a scrocco e che non ama andare a<br />
trovare sua madre.<br />
Un antieroe per eccellenza con una carica di ironia, simpatia e carisma mai trovati in<br />
altri personaggi simili.<br />
Un protagonista ben descritto e caratterizzato ma non statico anzi, in continua<br />
evoluzione: sono sicura che chi ha conosciuto Martino nel primo volume ( la vanità dei<br />
pesci pulitori) non può non aver notato come in questo terzo volume Rebowsky faccia<br />
capire chiaramente che il suo stile di vita deriva da una madre troppo soffocante, che<br />
quella fame improvvisa e vorace va a compensare una mancanza e che, nonostante<br />
tratti male la sua migliore amica Marilù in realtà si sente perso senza di lei e le sue<br />
chiacchiere.<br />
Marilù è un personaggio fantastico, stereotipo della donna “incensista” che ama<br />
frequentare luoghi” in”, mostre d’arte pallosissime ma ritenute cult, ma che non vede<br />
l’ora di passare qualche ora con il suo pazzo amico del cuore.<br />
Ben descritta e caratterizzata risulta di una simpatia disarmante e non so perché, a<br />
me fa pensare a Luciana Littizzetto.<br />
La lettura è scorrevole e piacevole, lo stile ironico in alcuni punti sarcastico e in altri<br />
dissacrante, ma sempre in perfetto accordo con la trama.<br />
Dialoghi e descrizioni si alternano regalando profondità alla storia e soprattutto<br />
tridimensionalità ad ogni personaggio presente.<br />
I dialoghi fra Marilù e Martino sono pezzi di comicità pura, impossibile non ridere.<br />
Come al solito Genova è descritta in maniera superba, viene voglia di andare a<br />
mangiare qualcosa al Tiblis e a bere una birra al Redbricks Pub, ma soprattutto viene<br />
voglia di andare a Genova nella speranza che Martino Rebowsky esista veramente.<br />
Una lettura che mi ha entusiasmato, mi ha fatto ridere e mi ha sorpreso nel finale, e<br />
soprattutto che pone l’accento, a modo suo, sulla piaga della prostituzione minorile.<br />
Da non leggere la sera a letto se dormite con qualcuno, rischierete di svegliarlo con le<br />
vostre risate, ma leggete assolutamente questo terzo capitolo della saga Rebowsky,<br />
magari bevendo un martini con l’oliva e ingurgitando zozzerie varie, e se ancora non<br />
lo avete fatto, comprate anche i primi due episodi, ve lo assicuro non ve ne pentirete.<br />
Consigliato a tutti, soprattutto a chi ha bisogno di rompere con le regole.<br />
Come al solito sono in difficoltà a dare un giudizio ai libri di Monforte, 5 stelle è<br />
riduttivo, il bacio accademico e la lode gliel’ho conferita nella scorsa recensione,<br />
quindi oggi questo sarà il mio giudizio: 5 Stelle, Standing ovation a scena aperta e<br />
lancio di fiori in palcoscenico (anche se Martino preferirebbe le merendine)
L I B R I<br />
consigliati dal blog<br />
"Il COLORE DEI LIBRI"<br />
http://ilcoloredeilibri.blogspot.com/<br />
Come ogni anno quando arriva il periodo natalizio molti di noi vanno in crisi perché non riescono a decidere cosa regalare<br />
per Natale ai propri cari. Spesso ci riduciamo all’ultimo minuto, entrando in librerie stracolme cercando di capire quale libro<br />
possa essere quello giusto per la persona a cui dobbiamo regalarlo. Quest’anno lo staff del blog Il Colore dei Libri ha<br />
deciso di venirvi in aiuto e ha selezionato 5 libri di 5 generi diversi da poter regalare.<br />
Valentina Sanzi consiglia:<br />
Emma Wrong (Lorenzo Palloni, Laura Guglielmo - SaldaPress) Narrativa a fumetti.<br />
Un amore inseguito per quindici lunghi anni, una spy story degna delle migliori citazioni letterarie e cinematografiche esistenti, un<br />
contesto storico imponente e difficile da domare, ma incredibilmente convincente e suggestivo: uscito a fine Aprile per saldaPress<br />
"Emma Wrong" rappresenta una nuova prova di forza di Lorenzo Palloni alla sceneggiatura. Ad accompagnarlo, Laura Guglielmi ai<br />
disegni. America, 1951. A tre giorni dal primo test nucleare sul suolo americano. Sotto il sole cocente del deserto del Nevada, a<br />
pochi chilometri dal sito in cui avverrà quell’esperimento, il corpo senza vita di una donna galleggia a faccia in giù nella piscina di un<br />
motel. Un motel che pullula di spie mescolate alle persone radunatesi lì per assistere al test atomico. Tra di loro, Emma, una donna<br />
forte e determinata, alla ricerca di Michael, il misterioso uomo di cui è innamorata. Inizia così "Emma Wrong", un thriller ambiguo e<br />
sensuale, scandito dall’elegante essenzialità dei disegni di Laura Guglielmo. Una storia d’amore e finzioni, che ci fa riflettere su cosa<br />
saremmo disposti a fare pur di raggiungere qualcuno che, nel profondo del nostro cuore, amiamo disperatamente.<br />
Roberta Sgambati consiglia:<br />
Aristotele e Dante scoprono i segreti dell’universo. ( Benjamin Alire Saenz - Mondadori) Narrativa Contemporanea<br />
Consiglio questo libro perché tratta temi attuali con grande sensibilità e cura, un romanzo che ritengo sia perfetto per i giovani e che<br />
personalmente consiglierei come lettura scolastica. Aristotele Mendoza e Dante Quintana vivono a El Paso, sono entrambi figli di<br />
famiglie emigrate dal Messico. A parte questo, non potrebbero essere più diversi: introverso e solitario il primo, espansivo e solare il<br />
secondo. Quando il caso li fa incontrare, però, nonostante i caratteri opposti, capiscono subito di stare bene insieme e tra i due<br />
nasce un’amicizia fortissima. Destinata a trasformarsi in un sentimento ancora più forte.<br />
Sonia Lippi consiglia:<br />
Principessa Saranghae (Diego Galdino - Bertoni Editore ) Narrativa Rosa.<br />
Non amo i romanzi rosa ma i libri di Galdino mi trasportano in un'atmosfera poetica e romantica di altri tempi dove l’altruismo, la<br />
comprensione, la voglia di essere persone migliori, mi rigenerano l’anima.<br />
In questo libro ogni parola è poesia e ogni riga una carezzevole melodia che fa bene al cuore e allo spirito.<br />
Yoo una Principessa Coreana del 1300. Giulio un ragazzo romano dei giorni nostri proprietario di uno straordinario negozio di palle<br />
di neve. Due anime destinate ad incontrarsi grazie ad una magia. La palla di neve incantata capovolge il tempo ed il destino. Così<br />
tra una carbonara preparata in un tempio buddista e una cerimonia del tè nel centro di Roma, una storia d'amore nasce a dispetto<br />
della distanza tra epoche diverse che pagina dopo pagina, sembra assottigliarsi fino a sparire del tutto, perché l'amore alla fine non<br />
cambia mai e resta sempre lo stesso dappertutto. Un drama coreano all'italiana, una via di mezzo tra Vacanze Romane, La casa sul<br />
lago del tempo, Kate & Leopold e Amarsi un po'. Questo è Principessa Saranghae di Diego Galdino.<br />
Eva Sprocatti consiglia:<br />
Naturalmente Buono (Marta Ansaldo e Mimma Sangiorgio - Eifis Editore) Ricette di Cucina.<br />
Consiglio questo libro di ricette gustose e semplici, adatte ai vegani e non che vogliono variare la propria alimentazione con gusto e<br />
leggerezza.<br />
100 ricette vegane e di stagione che non prevedono l’utilizzo della soia, sfatano il mito che chi ha scelto un'alimentazione del tutto<br />
vegetale si nutra esclusivamente di questo legume così versatile. Dalle ricette tradizionali della calda Sicilia ai piatti di ispirazione<br />
internazionali, dai lievitati per la colazione alle conserve da tenere in dispensa, dalle insalate più ricche da consumare nelle stagione<br />
più calda al cibo di conforto per la stagione più fredda, attraverso focus gustosi su ingredienti come quinoa, avocado o farro, Marta e<br />
Mimma ci guidano attraverso un viaggio nella loro cucina che ci presenta un menu per ogni occasione, naturalmente buono.<br />
Paola Clerico consiglia:<br />
Il Bambino che Disegnava le Ombre ( Oriana Ramunno - Rizzoli) Thriller Storico.<br />
“Un romanzo che rievoca fantasmi e ombre ma che saprà arrivare dritto al cuore con prepotenza e ferocia. Quando l’ho finito, sentivo che<br />
mi mancava, ne avevo nostalgia: mi mancava immergermi nelle pagine, nonostante il dolore, l’iniquità, l’orrore, mi ero affezionata ai<br />
personaggi con le loro debolezze, o la loro forza, e separarmene è stato difficile, come chiudere gli occhi o volgere altrove lo sguardo:<br />
invece tutto ciò che possiamo fare è non dimenticare.” Quando Hugo Fischer arriva ad Auschwitz è il 23 dicembre del 1943, nevica e il<br />
Blocco 10 appare più spettrale del solito. Lui è l'investigatore di punta della Kriminalpolizei e nasconde un segreto che lo rende<br />
dipendente dalla morfina. È stato chiamato nel campo per scoprire chi ha assassinato Sigismud Braun, un pediatra che lavorava a stretto<br />
contatto con Josef Mengele durante i suoi esperimenti con i gemelli, ma non ha idea di quello che sta per affrontare. A Berlino infatti si sa<br />
ben poco di quello che succede nei campi di concentramento e lui non è pronto a fare i conti con gli orrori che vengono perpetrati oltre il<br />
filo spinato. Dalla soluzione del caso dipende la sua carriera, forse anche la sua vita, e Fischer si ritroverà a vedersela con militari e<br />
medici nazisti, un'umanità crudele e deviata, ma anche con alcuni prigionieri che continuano a resistere. Tra loro c'è Gioele, un bambino<br />
ebreo dagli occhi così particolari da avere attirato l'attenzione di Mengele. È stato lui a trovare il cadavere del dottor Braun e a<br />
tratteggiare la scena del delitto grazie alle sue sorprendenti abilità nel disegno. Mentre tutto intorno diventa, ogni giorno di più, una<br />
discesa finale agli inferi, tra Gioele e Hugo Fischer nascerà una strana amicizia, un affetto insolito in quel luogo dell'orrore, e proprio per<br />
questo ancora più prezioso.
F O T O G R A F I A<br />
Spazio<br />
crescita<br />
personale<br />
collettiva.<br />
Pensate ad una comunità di artisti, immaginate un grande muro con affisse storie,<br />
parole e fotografie talvolta anche in movimento.<br />
Ora immergetevi nella storia che più sentite vostra e sappiate che l'avete scritta voi a<br />
quattro mani con la community ed è su quel muro.<br />
TheList è questo, un luogo non luogo dove poter esprimere se stessi attraverso l'aiuto<br />
degli altri, simili a te, a me, a noi.<br />
Un insieme di storie intrecciate con il fine ultimo di raccontare e condividere, partendo<br />
proprio dalla condivisione di spazi e idee nonché progetti e risate, accompagnate da<br />
tanta passione per la vita, quella di tutti.<br />
Sono stati a Roma, in Cile, Bolivia, Perù, Mozambico, Nepal e chissà dove ancora,<br />
per raccontare e condividere attraverso l'autoproduzione sostenuta dai membri del<br />
progetto.<br />
La parte buona è che tutti possono farne parte, che si abbia qualcosa da dire o meno.<br />
La parte cattiva? Non c'è!<br />
Il team si occupa di realizzare progetti grafici ed audiovisivi con l'aiuto dei sostenitori<br />
che possono diventare parte attiva del progetto oppure scegliere di rimanere<br />
"semplici" passeggeri, già, perché il loro simbolo è una locomotiva, un treno che parte<br />
ed arriva fermandosi in qualche stazione di tanto in tanto.<br />
Il treno è stato costruito e messo su rotaie prima da Matteo Contessi, conosciuto<br />
come TheList, ed in seguito Luca Manzali ha preso parte, collaborando con Matteo,<br />
fino ad arrivare alla creazione del progetto.<br />
Ho parlato di fotografia in apertura, essa è il fulcro sul quale si mantiene attraverso<br />
varie iniziative, come il Mercoledì Fotografico, divenuto ora Monday Photo Zone,<br />
oppure The Third Line e ancora Paint With Light che si propone di studiare<br />
tecnicamente dei fotografi scelti dal team per entrare in confidenza con il loro modus<br />
operandi, fino ad arrivare ai progetti che richiedono un lavoro maggiore come il<br />
documentario autoprodotto "Monks" che ha visto il team impegnato in Nepal ed altri<br />
progetti in lavorazione.<br />
Per citare uno dei temi proposti dal team ai suoi utenti ci tengo a mostrare Ice White,<br />
uno degli ultimi temi trattati nel Monday Photo Zone in vista dell'inverno e del Natale.<br />
Queste alcune immagini proposte dagli utenti, ognuna con la propria personale<br />
visione del tema proposto.<br />
di Davide Bilancia<br />
Fotografia di Chiara Canton per il tema Ice White<br />
Fotografia di Maria Pontino per Monday photo zone<br />
Fotografia di Noemi Ventura per The Third Line<br />
Fotografia di Valeria Petruzzelli per The Third Line
V I A G G I<br />
MATTEO CONTESSI<br />
LUCA MANZALLI<br />
Ad oggi il progetto conta più di 70 sostenitori tra Drivers e Passengers e per questa occasione ho intervistato i due fondatori<br />
ponendo loro due domande. Matteo, come ti senti sapendo che stai dando spazio alla creatività?<br />
Più che come mi sento io, la giusta domanda dovrebbe essere come non mi sarei voluto sentire tempo fa. Sento la presenza di<br />
una grossa mancanza nella nostra società, dove il focus principale è perseguire uno stile di vita insostenibile e spesso<br />
controproducente legato ad alcuni standard del passato che purtroppo (o per fortuna) hanno segnato in maniera indelebile il<br />
futuro delle generazioni successive. Troppo spesso si dimentica quanto sia importante avere cura di quella parte del nostro<br />
essere che ci permette di "sentire" al di là dei cinque sensi che ci sono stati forniti dalla natura; l'empatia è una dote<br />
fondamentale che possediamo ma che viene sviluppata come secondaria se non terziaria durante la nostra crescita. L'empatia<br />
non viene insegnata, non viene supportata, e resta riflesso di alcune attività che si basano su di essa in maniera inconscia,<br />
come lo sviluppo artistico o creativo. Sono proprio queste attività che ricevono un trattamento di serie B, al giorno d'oggi, e mi<br />
fa sentire orgoglioso aver avuto la possibilità di creare un modo per dargli il giusto spazio. Io non ho avuto questa possibilità, e<br />
questo è il meglio che posso fare per incrementare la nostra consapevolezza.<br />
E, seconda domanda, come ti senti sapendo che ne sei parte?<br />
Sento una grossa responsabilità, devo dire. C'è stato un tempo dove questo modo di ragionare e pensare, questa tendenza,<br />
era poco più di un gioco. Sono stato "quello strano" per lungo periodo finché qualcuno non ha capito che forse potevo essere<br />
un buon modo per camminare evitando di cadere. Sento che questo progetto potrebbe sfaldarsi da un momento<br />
all'altro...basta così poco perché tutto finisca ma alla fine non succede. A denti stretti andiamo avanti e cerchiamo di portare gli<br />
altri con noi. E' un modo diverso di ragionare e pensare...l'unico che mette le Persone al centro, e non solo il loro istinto di<br />
sopravvivenza<br />
Per Luca altre due domande: Ti chiedo di descrivere la community con quattro parole.<br />
Credo proprio che barerò ed userò cinque parole: Spazio di crescita personale collettiva.<br />
Come ti senti a collaborare alla realizzazione di questo progetto?<br />
Lavorare al progetto per me ha una doppia valenza, in primis significa continuare il mio percorso artistico lavorando ai miei<br />
progetti in maniera completamente libera e indipendente, progetti che senza l'aiuto del team e della community non sarei mai<br />
arrivato nemmeno ad ideare. Il secondo punto sul quale mi voglio soffermare, invece, va oltre noi singoli membri del team e<br />
della community perché con il nostro lavoro e il fondamentale supporto della community stiamo creando un "terreno fertile"<br />
sul quale i progetti artistici di chiunque decida di entrare a far parte del progetto possono crescere, essere realizzati e divulgati.<br />
Il valore che ha creare questo spazio di crescita e condivisione è inestimabile ed è il nostro modo per fare qualcosa per la vera<br />
fotografia e per il vero filmmaking che ci hanno definiti come persone e come artisti e che, purtroppo, in questo momento<br />
storico vengono spesso dimenticati e bistrattati. Poi, per aggiungere la ciliegina sulla torta ho rivolto una domanda ad<br />
entrambi: I vostri sogni personali coincidono?<br />
Matteo<br />
Sogno un giorno uno spazio il più pulito possibile dalle tendenze autodistruttive che ci circondano. Un luogo digitale o fisico<br />
dove si raccontano storie di vita vissuta, semplice o complessa, per far capire a tutti che "non siamo soli". C'è così tanta bellezza<br />
in quel poco che abbiamo intorno che a confronto anche i confini geopolitici dovrebbero rabbrividire. Oggi cerchiamo di<br />
affrontare l'importanza dell'autoproduzione documentaristica e artistica, domani magari avremmo una redazione, in futuro<br />
spero di avere molti più compagni al mio fianco, pronti a cacciare storie con questa idea in testa; l'idea che abbiamo un valore<br />
al di là del contesto nel quale siamo nati o cresciuti. Quindi, coincidono?<br />
Luca<br />
Il grande sogno condiviso è quello della completa autoproduzione del progetto con la redazione di ARD che stampa "a<br />
manetta" e tanti team di reporter e documentaristi in giro per il mondo a raccontare delle storie che nemmeno immaginavi<br />
esistessero.
F O T O G R A F I A<br />
Si chiama “On the Road” il nuovo Calendario Pirelli firmato da Bryan Adams, musicista e<br />
autore di brani leggendari, proprio come il calendario che ha realizzato. Dopo oltre 365 giorni<br />
di pausa, causa emergenza sanitaria, torna anche il famosissimo The Cal, nell’anno che<br />
celebra i 150 anni della società italiana che opera nel settore automobilistico. Il Calendario è<br />
dedicato ad una sorta di viaggio che ha unito artisti di nazionalità, generi musicali, età e<br />
percorsi professionali molto diversi. La rock star canadese Bryan Adams ha immortalato tra le<br />
strade cittadine di Los Angeles, il Palace Theatre e l’hotel Chateau Marmont: Cher, Grimes,<br />
Jennifer Hudson, Normani, Rita Ora, Bohan Phoenix, Iggy Pop, St. Vincent e Kali Uchis,<br />
l’unica ad essere fotografta a Capri – all’Hotel La Scalinatella –è la rapper americcana<br />
Saweetie. Noi abbiamo scelto l’icona del rock Iggy Pop.
F O T O G R A F I A<br />
In una unica serata il Théâtre du Capitole di Toulouse, ha ospitato per la<br />
prima volta la rappresentazione de “La Gioconda” uno spettacolo realizzato<br />
in coproduzione con il Teatro La Monnaie di Bruxelles del 2019, con la regia<br />
di Olivier Py.<br />
Ponchielli, degno erede di Verdi, consegna con La Gioconda una delle opere<br />
italiane più sgargianti del repertorio. Ispirato da Victor Hugo, l'azione oscura<br />
e violenta aumenta le passioni, servita da una musica opulenta (inclusa la<br />
famosa "Danza delle ore"). Nella spettacolare produzione di Olivier Py,<br />
Béatrice Uria-Monzon e Ramón Vargas raccolgono la sfida di questo<br />
straordinario capolavoro. La Gioconda per la prima volta è stata in nostra a<br />
Tolosa<br />
ph@ Cosimo Mirco Magliocca Photographe
F O T O G R A F I A<br />
ph@ Cosimo Mirco Magliocca Photographe
F O T O G R A F I A<br />
ph@ Cosimo Mirco Magliocca Photographe
F O T O G R A F I A<br />
La Schiaccianoci<br />
Clara è lei stessa la<br />
Schiaccianoci che<br />
salva se stessa e gli<br />
abitanti della Casa<br />
Famiglia<br />
LUCA DI BARTOLO
F O T O G R A F I A<br />
Alcune settimane fa Luca Massidda, danzatore coreografo sardo e amico, mi ha<br />
incaricato di seguire la messa in scena di un estratto della sua personalissima<br />
versione di Schiaccianoci; una produzione di ASMED - Balletto di Sardegna, che<br />
debutterà completa il 10 dicembre durante la rassegna “Natale Insieme”<br />
organizzato sempre da ASMED.<br />
Luca, sposta il focus dalla crescita psico-fisica della protagonista per affrontare<br />
temi più contemporanei quali il femminismo, amicizia, inclusione sociale, nasce<br />
così la sua versione intitolata “La Schiaccianoci”.<br />
Clara è lei stessa la Schiaccianoci che salva se stessa e gli abitanti della Casa<br />
Famiglia dove lavora insieme al fratello, dall’invasione dei “topi” e che salva<br />
anche il Re dei Topi comprendendo il suo essere, in realtà, un soggetto in<br />
condizione di difficoltà e bisognoso di aiuto, aiutata da suo fratello Federico.<br />
Durante il divertissement si alterneranno le classiche danze di carattere con un<br />
piccolo twist narrativo per raccontare la festa di “incoronazione” di Clara nel<br />
fantastico “Regno del Sogno”.<br />
Le fonti di ispirazione sono varie: dalla volontà di celebrare la forza delle donne<br />
al racconto di una amicizia non convenzionale, tutto quanto realizzato cercando<br />
di unire una visione Pop Art ad una narrazione da cartone animato che possa<br />
piacere ai grandi e ai bambini per farli divertire e, perché no, riflettere.<br />
Halloween.<br />
"LA SCHIACCIANOCI"<br />
Idea, regia, drammaturgia e coreografia: Luca Massidda<br />
Scene e costumi: Marco Nateri e Roberta Serra<br />
Personaggi ed interpreti:<br />
Clara, la Schiaccianoci: Greta Puggioni<br />
Federico, suo fratello: Luca Cappai<br />
Re dei Topi: Luca Massidda<br />
Libretto liberamente ispirato al racconto “ Lo Schiaccianoci e il re dei<br />
topi” di E.T.A. Hoffmann (Nussknacker und Mausekönig, 1815);<br />
Musica: P. I. Tchaikovsky; Incursioni musicali ed effetti sonori:<br />
Marco Caredda;
C U C I N A
C U C I N A<br />
<strong>Dicembre</strong> è il mese delle feste, un mese ricco di calore, colori e casa. Il Natale è la<br />
festa che si aspetta per stare tutti insieme in famiglia e per riscoprire il calore del<br />
focolare tra tradizioni e sacralità. I fastosi pranzi di questo periodo sono all’ordine del<br />
giorno con piatti della tradizione popolare che si tramandano di generazione in<br />
generazione.<br />
La storia dell’uomo si è evoluta costruendo la propria vita intorno a un fuoco acceso. Il<br />
focolare costituisce il fulcro della casa e della famiglia, punto di convergenza delle<br />
memorie dei propri antenati, costituisce il cuore della casa, da sempre elemento<br />
essenziale nella dimora dell’uomo sin dai tempi in cui viveva nelle caverne. Il fuoco<br />
riscalda, illumina e cuoce.<br />
La cottura arrosto è il metodo di preparazione alimentare più antico. In origine la sua<br />
primordiale forma consisteva nel mettere gli ingredienti crudi direttamente sul fuoco.<br />
In molti paesi del mondo questo metodo è ancora oggi in uso. Secondo l’antropologo<br />
Wrangham, il primo esempio di cottura arrosto è databile ad un milione e<br />
novecentomila anni fa e fu un momento decisivo della storia, cioè quello in cui<br />
smettemmo di essere scimmie erette e diventammo umani. Su questa potente fonte di<br />
calore e di luce, gli uomini costruirono le loro dimore. Il focolare, su cui si preparavano<br />
i pasti, era sempre il punto centrale della casa. Fino a più di un secolo fa, l’esigenza<br />
di badare al fuoco e di accenderlo fu la principale attività domestica, superato poi<br />
dall’avvento dei forni a gas. Il termine “coprifuoco” in origine indicava l’avviso che in<br />
alcune città si dava la sera con una campana, affinché si spegnessero i fuochi, mentre<br />
gli abitanti della casa dormivano, per evitare gli incendi. In cucina il fuoco e la sua<br />
gestione ne sono diventati, la sua arte.<br />
Brillat -Savarin, il grande filosofo gastronomico francese, scrisse nel 1825, che “cuoco<br />
si diventa, rosticciere si nasce”. Fino a metà del 1800 il metodo dell’arrosto originale<br />
veniva effettuato, su un focolare aperto tramite la rotazione su uno spiedo. La cottura<br />
arrosto primordiale, che consisteva nell’esporre gli alimenti direttamente al fuoco, era<br />
una tecnica rapida e aggressiva da cui si ottiene una carne dura e grassa. La vera<br />
cottura arrosto invece, è un processo delicato. Il cibo cuoce a notevole distanza dalla<br />
brace, ruotando senza sosta e la rotazione impedisce al calore di accumularsi troppo<br />
in un solo punto. Niente parti bruciate, dunque. Il ritmo lento e graduale assicura che<br />
la carne sia tenera, ma il cuoco deve accertarsi che il fuoco rimanga abbastanza caldo<br />
e che lo spiedo non debba essere avvicinato di più alla fiamma.<br />
Anche nelle fiabe e nelle leggende, la cucina, dove è situato il focolare, diventa il<br />
luogo chiuso, privato, protetto, detentore di racconti e segreti tramandati da<br />
generazione in generazione. Il caldo emanato dal fuoco rammenta poi i sentimenti<br />
d’amore e protezione caratteristici della famiglia riunita attorno ad esso, della tavola<br />
apparecchiata e dei propri cari. Giustificato dagli stessi colori del fuoco: le tonalità<br />
rosse, gialle e arancioni, ovvero i cosiddetti colori caldi.<br />
L’ambiente della casa in cui è possibile sentire odori che solleticano l’appetito; un<br />
luogo quasi magico dove odori, sapori e suoni ci ricordano l’infanzia, le pietanze<br />
assaggiate e la soddisfazione di aver preparato un piatto unico e gustoso per tutta la<br />
famiglia.<br />
Nella fiaba “Il tavolino apparecchiato, l’asino d’oro e il randello castigamatti” raccolta<br />
nel libro “LE FIABE DEL FOCOLARE” dai fratelli Grimm, , il protagonista, durante il<br />
suo ritorno a casa, affronta un lungo viaggio e quando si sente stanco e affamato usa<br />
il dono magico dell’orco presso il quale è stato in servizio: un tavolino magico.<br />
Togliendoselo dalle spalle e mettendolo a terra, pronuncia una formula magica:<br />
“Tavolino apparecchiati” e così, ecco pronto tutto quello che desiderava: vassoi di<br />
lesso e d'arrosto quanti ce ne potevano stare, e un bicchierone di vin rosso che<br />
scintillava a rallegrare il cuore. Il fatto poi che i cibi fossero caldi è il chiaro richiamo<br />
alla casa, luogo lasciato precedentemente e verso il quale si desidera ritornare.<br />
Anche se mangiare è un bisogno primario, tuttavia un buon pasto, soprattutto se<br />
consumato in compagnia, va ben oltre la semplice alimentazione ed è piuttosto uno<br />
dei grandi piaceri della vita.<br />
<strong>Dicembre</strong> ci riporta tutti al focolare familiare, dove il periodo natalizio infarcisce le<br />
nostre tavole di allegoriche delizie ricche di sapori e profumi, dove la convivialità e lo<br />
stare assieme fanno da contorno alla tavola imbandita di “ogni ben di Dio”.<br />
E allora buone feste a tutti…
C U C I N A<br />
Ingredienti<br />
500 gr di zucca<br />
150 gr di zucchero<br />
1 cucchiaio di miele millefiori<br />
1 cucchiaino di zenzero fresco<br />
(facoltativo)<br />
senape essenza o semi schiacciati a<br />
piacere<br />
PROCEDIMENTO<br />
Lavare, mondare e sbucciare la zucca, tagliare in pezzi non troppo piccoli e sistemare in una bacinella capiente con lo<br />
zenzero fresco grattugiato (se lo usate).<br />
Coprire con la pellicola e fare riposare in frigorifero per una notte.<br />
Versate la zucca, con il liquido che avrà rilasciato, in una pentola antiaderente, ed aggiungete la senape. Ponete la pentola<br />
sul fuoco e fate cuocere, a fuoco lento, per 15 minuti.<br />
Lavate accuratamente due o tre vasetti e i loro tappi. Fateli asciugare prima di mettervi la mostarda. Versate la mostarda nei<br />
vasetti di vetro. chiudete i vasetti con i loro coperchi e metteteli in una pentola in cui avrete messo un canovaccio.<br />
Coprite completamente con acqua fredda ed avvolgete i vasetti con il canovaccio. (Serve ad evitare che i vasetti si urtino e si<br />
rompano)<br />
Chiudete la pentola con un coperchio e portate ad ebollizione.<br />
Fate bollire per 30 minuti dall’inizio dell’ebollizione. Spegnete il fuoco e fate raffreddare i vasetti nella pentola affinché si<br />
raffreddino nella stessa acqua. Una volta freddi conservateli nella dispensa in luogo fresco ed asciutto.<br />
Potete accompagnare bolliti, formaggi stagionati.<br />
INGREDIENTI X 1 PERSONA<br />
150 gr di petto di pollo<br />
100 gr di pancetta o bacon<br />
olio evo q.b.<br />
50 ml di vino bianco secco<br />
maizena q.b.<br />
burro 20 gr<br />
salvia e rosmarino q.b.<br />
per il ripieno<br />
50gr di funghi freschi (porcini,<br />
champignon, spugnole,ecc. a vostro<br />
piacere)<br />
sale, pepe q.b.<br />
aglio (a piacere)<br />
prezzemolo tritato q.b<br />
PROCEDIMENTO<br />
Pulire e scaloppare il petto di pollo. Pulire e tagliare a fette i funghi, saltare in padella con poco olio evo, l’aglio, il sale e il<br />
pepe. Una volta cotti cospargere di prezzemolo e tritare grossolanamente.<br />
Stendere i petti di pollo sopra le fette di pancetta per formare un rettangolo. Riempire con i funghi, arrotolare con l’ausilio<br />
della pellicola e formare dei rollè. Fare riposare e rassodare in frigorifero per 30 minuti circa.<br />
Una volta passato il tempo di riposo, eliminare la pellicola facendo attenzione a non aprire i rollè. Rosolare in padella con il<br />
burro e gli aromi da tutti i lati. Una volta rosolati bene trasferirli in una teglia e completare la cottura in forno caldo a 160°<br />
C per 5 minuti circa. Nel mentre sfumare il fondo di cottura della padella con il vino, aggiungere poca acqua o brodo e<br />
lasciare deglassare (se necessario aggiungere un cucchiaino da caffè di maizena stemperato precedentemente in acqua<br />
fredda per addensare la salsa).<br />
Togliere i rollè dal forno e lasciare riposare per qualche minuto prima di tagliarlo a fette.<br />
Servire ben caldo nappato con la sua salsa.
M U S I C A<br />
Ero Romantica.<br />
Il nuovo album<br />
di un’ eroina<br />
moderna!
M U S I C A<br />
di Patrizia Mior<br />
La rivincita di Arisa, per noi donne che ci siamo<br />
sentite fuori posto, inadeguate e talvolta schiave<br />
delle nostre stesse scelte, un album di fotografie<br />
da ascoltare con ammirazione, per una artista<br />
che, all’interno del suo settimo progetto ha voluto<br />
ripercorrere le sue emozioni in maniera più<br />
materna e consapevole, accettandole e, perché<br />
no, anche giocandoci, cambiando il punto di vista<br />
e prendendosi il lusso di cambiare idea.<br />
L’uscita dell’album a fine novembre, prodotto da<br />
Jason Rooney con la coproduzione di Giuseppe<br />
Barbera, per il quale già ci aveva deliziato ad<br />
ottobre, danzando un freestyle sulle note di<br />
“psycho” e affermandosi come nuova icona pop!<br />
Arisa vola alto, per lei questo è un periodo di<br />
intenso lavoro ma di grandissime soddisfazioni!<br />
Una donna che “non è per tutti”, come l’ha<br />
definita il suo maestro e partner di ballo a<br />
Ballando con le Stelle Vito Coppola, splendida<br />
new entry di questo show ormai consolidato per<br />
il quale noi donne ringraziamo commosse!<br />
“È anche grazie a lui”, dice l’artista, “se mi sto<br />
spingendo verso una nuova visione di me stessa,<br />
più sicura di me, delle mie emozioni e del mio<br />
modo di trasmetterle”; e noi spettatori, non<br />
possiamo far altro che ammirare questa ascesa.<br />
Brava Arisa! Rifiorita in questo <strong>2021</strong>!
M U S I C A<br />
festeggio 30 anni<br />
di carriera<br />
con un tour
M U S I C A<br />
Dopo il grande successo dell’evento all’ARENA<br />
DI VERONA per festeggiare i 30 anni di carriera,<br />
MARCO MASINI, il 16 novembre per i suoi 30<br />
anni di carriera ha iniziato i festeggiamenti con<br />
un tour nei principali teatri, per portare in tutta<br />
Italia i suoi più grandi successi.<br />
Sul palco insieme a lui ci saranno Massimiliano<br />
Agati (batteria, percussioni e chitarra acustica),<br />
Alessandro Magnalasche (chitarra elettrica e<br />
acustica), Cesare Chiodo (chitarra acustica,<br />
basso, direzione musicale), Lapo Consortini<br />
(chitarra acustica e ideazioni sonore), <strong>Stefano</strong><br />
Cerisoli (chitarra elettrica ed acustica) e Antonio<br />
Iammarino (tastiere, pianoforte).<br />
Per tutto il mese di dicembre l’artista toscano<br />
toccherà teatri importanti non solo in Italia ma<br />
anche oltralpe. PARMA, BRESCIA, ZURIGO,<br />
MONS, LIEGI, LIEGI, MILANO, BOLOGNA,<br />
ANCONA, ROMA , FIRENZE TORINO.<br />
MARCO MASINI STORY<br />
Nel 1990 usciva nei negozi “Marco Masini”,<br />
l’omonimo primo album dell’artista toscano che<br />
nel corso degli anni ha pubblicato undici album in<br />
studio rimasti nel cuore degli italiani.<br />
Indimenticabili anche singoli come<br />
“T’innamorerai”, “Bella Stronza”, “Ci vorrebbe il<br />
mare”, “L’uomo volante”, “Raccontami di te” o,<br />
ancora, “Spostato di un secondo”, brano con cui<br />
ha partecipato al Festival di Sanremo nel 2017.
M U S I C A<br />
da “Storia di un minuto” a “Ho sognato pecore elettriche”<br />
abbracciando la poesia di Fabrizio De André<br />
pfm da Gennaio torna in Tour<br />
Franz Di Cioccio<br />
Patrick Djivas
M U S I C A<br />
Dopo l’uscita in tutto il mondo dell’album di inediti “Ho sognato pecore elettriche/I dreamed of electric sheep”,<br />
PFM – Premiata Forneria Marconi da gennaio torna a suonare dal vivo con il tour “PFM 1972-2022”, da “Storia<br />
di un minuto” a “Ho sognato pecore elettriche” abbracciando la poesia di Fabrizio De André”. Prima tappa il 15<br />
gennaio al Teatro Nuovo di SALSOMAGGIORE TERME. Prevendite già aperte su Ticketone.<br />
I concerti saranno un grande viaggio attraverso il tempo, con nuove sonorità che faranno sentire lo spettatore<br />
nel presente ma, allo stesso tempo, proiettato verso il futuro. Video proiezioni e scenografie virtuali<br />
arricchiranno questo viaggio cinquantennale, che abbraccerà anche la poesia di Fabrizio De André. Le serate<br />
saranno aperte dai Barock Project, band scelta direttamente da PFM tra i gruppi del panorama del nuovo prog<br />
internazionale.<br />
Prima della partenza a gennaio del nuovo tour, a grande richiesta, il 31 dicembre PFM sarà in scena al PARCO<br />
della MUSICA (Sala Santa Cecilia) di ROMA per l’ultima tappa del tour “PFM canta De André Anniversary”.<br />
È in calendario anche 1 data di RECUPERO rimandata a causa dell’emergenza sanitaria (9 aprile a Varese).<br />
PFM – Premiata Forneria Marconi è composta da: Franz Di Cioccio (voce e batteria), Patrick Djivas (basso),<br />
con Lucio Fabbri (violino, seconda tastiera, cori), Alessandro Scaglione (tastiere, cori), Marco Sfogli (chitarra,<br />
cori), Alberto Bravin (tastiere, chitarra, seconda voce), Eugenio Mori (seconda batteria).<br />
PFM – Premiata Forneria Marconi ha uno stile unico ed inconfondibile, che combina la potenza espressiva della<br />
musica rock, progressive e classica in un'unica entità affascinante. Nata nel 1970 (discograficamente nel 1972),<br />
la band ha guadagnato rapidamente un posto di rilievo sulla scena internazionale, che mantiene tutt’oggi.<br />
Nel 2016 la prestigiosa rivista inglese “Classic Rock” UK ha posizionato PFM – Premiata Forneria Marconi al<br />
50esimo posto tra i 100 migliori artisti più importanti del mondo, mentre “Rolling Stone” UK ha inserito l’album<br />
“Photos of ghost” al 19esimo posto tra i dischi più importanti della musica progressive.<br />
Nel 2018 ha ricevuto a Londra il prestigioso riconoscimento come “International Band of the year” ai Prog Music<br />
Awards UK, mentre, nel 2019, la rivista inglese “PROG UK” nomina Franz Di Cioccio tra le 100 icone della<br />
“musica che hanno cambiato il nostro mondo” (unico musicista del mondo latino).<br />
“PFM 1972-2022” TOUR<br />
31 dicembre ROMA<br />
15 gennaio SALSOMAGGIORE<br />
14 febbraio BOLOGNA<br />
15 febbraio FIRENZE<br />
18 marzo LEGNANO<br />
22 marzo BERGAMO<br />
26 marzo SCHIO<br />
02 aprile CESENA<br />
06 aprile TORINO<br />
09 aprile VARESE<br />
13 aprile ANCONA<br />
21/22 aprile MILANO
M U S I C A
M U S I C A<br />
Rocco Hunt ha iniziato la sua “Rivoluzione” con un<br />
nuovo disco e, da marzo, un nuovo tour.<br />
15 tracce e featuring con Fabri Fibra, Gué Pequeno,<br />
Luchè, Carl Brave, Emis Killa, Yung Snapp, MV Killa,<br />
LeleBlade, Boomdabash, Geolier, Ana Mena. É il<br />
quinto disco in studio del rapper napoletano che, in<br />
meno di 10 anni di carriera, ha superato 1,9 miliardi di<br />
stream totali e si è aggiudicato il titolo di autore delle<br />
più grandi hit estive degli ultimi anni in Italia.<br />
Un album, prodotto da Valerio Nazo, che racchiude la<br />
duplice anima di Rocco Hunt: dalla capacità di<br />
cavalcare l’onda della melodia a quella di mettere tutto<br />
se stesso nei testi; da ritornelli che restano in testa a<br />
brani che sono portavoce delle ingiustizie;<br />
dall’attenzione alle proprie origini campane ad una<br />
costante ricerca stilistica ed innovazione nella scrittura<br />
dei pezzi.<br />
In “Rivoluzione”, infatti, convive il rap più duro che<br />
affronta temi sociali e l’animo pop con cui Rocco Hunt<br />
si diverte a sperimentare.<br />
La cover dell’album è stata realizzata eccezionalmente<br />
da Jorit, street artist rivoluzionario che opera<br />
principalmente a Napoli e che con la sua Human Tribe<br />
si è fatto conoscere in tutto il mondo.<br />
«Quest’opera per me rappresenta il riscatto degli<br />
ultimi, il riscatto delle periferie, il riscatto dei ragazzi di<br />
strada che trovano un loro percorso e raggiungono ciò<br />
che gli è sempre stato negato – afferma Jorit – questa<br />
è un po’ la storia di Rocco e anche la mia».<br />
L’opera realizzata da Jorit sul volto di Rocco Hunt è<br />
stata immortalata da Fabrizio Cestari.<br />
“Rivoluzione” contiene 15 tracce e featuring con Fabri<br />
Fibra, Gué Pequeno, Luchè, Carl Brave, Emis Killa,<br />
Yung Snapp, MV Killa, LeleBlade, Boomdabash,<br />
Geolier, Ana Mena. L’album è stato anticipato da<br />
“FANTASTICA”, il brano di Rocco ft. Boomdabash.<br />
Nell’album presenti anche i brani “Un bacio<br />
all’improvviso” ft. Ana Mena, un brano uscito anche<br />
nella versione in spagnolo “UN BESO DE<br />
IMPROVISO” di Ana Mena X Rocco Hunt. “A un passo<br />
dalla Luna” ft. Ana Mena, il brano del 2020 esploso in<br />
Spagna e in <strong>Francia</strong> quest’estate che ha già raggiunto<br />
6 dischi di PLATINO in Italia, 6 in Spagna e un disco<br />
di PLATINO in <strong>Francia</strong> per un totale di 13 dischi di<br />
PLATINO. Nel 2022 Rocco Hunt tornerà live dal mese<br />
di marzo con il “Libertà + Rivoluzione Tour”.
M A K E - U P
M A K E - U P<br />
A Natale ed a Capodanno, occasioni in cui ci piace apparire, c’è solo una cosa da poter fare per ottenere un Make-up<br />
perfetto …<br />
Ebbene sì, perché limitarsi a suggerire di osare sarebbe estremamente riduttivo, se non totalmente fuorviante. Non<br />
possiamo semplicemente riempirci di brillantini ovunque o di rossetto rosso come se non ci fosse un domani, ma<br />
dobbiamo ricreare un look che sia sì appariscente, ma anche, e soprattutto, equilibrato!<br />
Tra le varie alternative per i trucchi delle festività alcuni consigli:<br />
il primo look è tra quelli più semplici da eseguire , un trucco adatto, in special modo, alla notte di Natale, durante la<br />
quale siamo riuniti in casa con parenti ed amici; è un look sobrio e pulito e, al tempo stesso, d’effetto. Basta avere due<br />
prodotti ed il gioco è fatto: eye-liner nero ed un intenso rossetto rosso (matt o lucido va bene comunque).<br />
Questo è sicuramente uno dei look che preferisco, soprattutto per la praticità con cui può essere ricreato anche senza<br />
particolare manualità o spiegazioni.E, nonostante si tratti di un semplice make-up, basterà utilizzare pochi accorgimenti<br />
per renderlo ideale per le feste:applichiamo un ombretto chiaro sulla palpebra, poi con un eye liner creeremo un<br />
triangolo che andrà ad allungare l’occhio, creando un effetto anni 50. Questo trucchetto permetterà di rendere l’intero<br />
look più drammatico e da sera; e, senza esagerare, trasmetterà un’ intensità allo sguardo molto intenso e seducente;<br />
una buona dose di mascara rifinirà il tutto<br />
Anche questa volta ecco piccoli suggerimenti per non<br />
sbagliare:<br />
Sfumare bene i contorni di ogni colore con quello accanto:<br />
importantissimo sfumare i colori che si toccano perché così<br />
eviteremo l’effetto ‘mozzato’, a favore di un look più<br />
armonioso e d’effetto;<br />
Tanto mascara: Anche in questo look, il mascara sarà il<br />
nostro migliore amico, ingrandendo lo sguardo e definendo<br />
bene il nostro look finale;<br />
Una via di mezzo per le labbra: Se prima, con lo smoky,<br />
era preferibile lasciare le labbra neutre, ora si può osare un<br />
po’ di più con rossetti più marcati, ma senza esagerare<br />
troppo. Preferibile uno sheer piuttosto che extra matt;<br />
Via di Glitter: Con questo look sarebbe perfetto applicare dei<br />
glitter sopra l’ombretto più chiaro, al centro dell’occhio,<br />
proprio per enfatizzarne l’effetto luminoso ed appariscente. I<br />
glitter si trovano un po’ ovunque e, per garantire una durata<br />
massima, basterà utilizzare anche una colla per ciglia finte e<br />
tamponare sopra i brillantini che rimarranno sull’occhio<br />
Non trascurare le sopracciglia, quindi, depilarle, definirne i contorni e riempirne gli spazi vuoti con prodotti idonei come<br />
matita polveri etc… non dimentichiamo che, a prescindere dal trucco, le sopracciglia sono la cornice dei nostri occhi.
M A K E - U P<br />
Il secondo look sarà perfetto per le feste e ricreabile su più o meno qualsiasi anatomia di occhio, seppure con i giusti<br />
accorgimenti, in base alla propria forma.<br />
Lo smokey-eyes è uno tra i look più facili per il quale non servono particolari doti da truccatore. Ma vediamo insieme come<br />
ricrearlo e, soprattutto, come donare armonia al resto del viso : non si tratta di nient’altro che sfumare un solo colore su<br />
tutta la palpebra mobile, partendo dall’attaccatura delle ciglia, sino alla piega dell’occhio, ovvero all’incavo della palpebra<br />
mobile, sfumando sempre di più man mano che ci si allontana dalle ciglia.<br />
I trucchi da seguire per ottenere un look sofisticato senza rovinare il risultato finale sono pochi ma importantissimi:<br />
Sfumare bene è molto importante , come levare l’eccesso del ombretto dal pennello, soprattutto se abbiamo a che<br />
fare con colori particolarmente scuri come nero , grigio , blue, verde bottiglia … bisogna sempre ricordarsi di<br />
sfumare bene i contorni verso l’esterno e verso la piega, al fine di ottenere un risultato ottimale;<br />
Illuminare l’angolo interno dell’occhio: passaggio fondamentale per questo look è illuminare l’angolo interno dell’occhio<br />
proprio per evitare che quest’ultimo si incupisca troppo, creando un punto luce che faccia risaltare lo sguardo sotto tutto<br />
quell’ombretto scuro applicato. Consiglio un po’ di color panna/bianco sotto l’arcata sopraccigliare per conferire maggior<br />
spessore al trucco stesso;<br />
Un kajal all’ interno dell’ occhio creerà una maggior intensità allo sguardo.<br />
Un bel mascara extra-volume o, meglio ancora, un bel paio di ciglia finte per enfatizzare ancora di più lo sguardo e il trucco;<br />
Non esagerare con le labbra: ebbene sì bellezze, se si mettono in evidenza gli occhi, non si devono caricare<br />
eccessivamente le labbra. Quindi, se optate per un intenso smoky, ricordatevi di utilizzare un gloss colorato o, comunque,<br />
un color nude sulle labbra.
M A K E - U P<br />
Una terza proposta, l’halo-eyes, è una tecnica di trucco che permette di ricreare un vero e proprio ‘alone’ luminoso al<br />
centro della palpebra mobile per rendere lo sguardo molto più grande e intrigante. Abbiamo bisogno di due colori: uno<br />
chiaro ed uno scuro. Potremmo accostare nero e argento, per un effetto più drammatico, oppure marrone e oro, per un<br />
effetto più glam e sofisticato. Prima di tutto si applica, con un pennello non troppo grande, il colore più scuro nell’angolo<br />
interno e nell’angolo esterno dell’occhio, congiungendo entrambi nella piega, sfumando il tutto per bene. Ora basterà<br />
prendere il colore più chiaro e luminoso, meglio ancora se metallizzato o glitterato, con un pennello bagnato per un<br />
effetto ancora più strong, e tamponarlo al centro della palpebra mobile, salendo appena verso la piega. Il gioco è fatto<br />
una volta ripetuto lo stesso e identico passaggio nella rima inferiore dell’occhio.<br />
L'Halo Eyes è un trucco perfetto per le ragazze con<br />
gli occhi piccoli, che desiderano aprire lo sguardo,<br />
senza utilizzare un colore chiaro su tutta la<br />
palpebra.<br />
Con un pennello a setole piatte, applicate l’ombretto<br />
sulla palpebra mobile superiore, fermandovi in<br />
corrispondenza della piega dell’occhio. Per non<br />
creare lo stacco tra palpebra mobile e fissa,<br />
sfumate il prodotto nella piega con un pennello<br />
pulito e morbido, oppure utilizzando un colore più<br />
scuro per dare profondità.<br />
Sfumate poi lo stesso ombretto anche sulla rima<br />
inferiore; si può usare sempre lo stesso pennello<br />
usato per la palpebra superiore, applicando la<br />
polvere con la parte finale.<br />
Un modo per realizzare il look halo eyes è sfumare<br />
un ombretto chiaro e luminoso, che funga da<br />
illuminante, al centro della palpebra.<br />
L’angolo interno ed esterno saranno quindi più scuri<br />
e si incontreranno con una nuance chiara e<br />
luminosa al centro. La stessa cosa vale per la<br />
palpebra inferiore, dove si illuminerà la parte<br />
centrale della rima cigliare.<br />
Il punto focale di questo look è la luce che si irradia<br />
dal centro dell’occhio. Applicare un ombretto più<br />
chiaro al centro è perfetto per ingrandire lo sguardo.<br />
Labbra: Con lo smokey, era meglio lasciare le<br />
labbra neutre, ora si può osare un po’ di più con<br />
rossetti più marcati, ma senza esagerare troppo.<br />
Preferibile uno sheer piuttosto che extra matt
C O C K T A I L<br />
La pandemia dovuta al COVID-19, pur calando, non è ancora finita e<br />
rappresenta ancora un pericolo per coloro che non sono vaccinati, ma la<br />
combinazione di casi ridotti e aumento dei tassi di vaccinazione ha<br />
permesso alla maggior parte degli stati di allentare le misure e le<br />
restrizioni sull’uso delle mascherine e sulla capacità di bar e ristoranti.<br />
Indubbiamente avremo un Natale incerto come quello passato, ma volendo essere positivi, sarà possibile uscire per<br />
qualche piccolo cocktail.<br />
Ma vi siete mai chiesti quali potrebbero essere le combinazioni migliori per passare le notti più magiche dell’anno,<br />
senza dimenticare di pagare il conto, e tornare a casa sani e salvi?<br />
Io, a mio avviso, ho visto il pubblico e gli ospiti sempre “variare” nelle stagioni, soprattutto per il periodo natalizio, in<br />
quanto tutti si concedono di alzare un pochino il gomito. Tra champagne vistosi, ormai di reperibilità più difficile<br />
rispetto a vini di ogni tipo, il cocktail ha preso un posto unico ed intramontabile nella società mondana.<br />
Drink a base di whisky e rum come Punch, Manhattan, Boulevardier e Irish coffe sono cresciuti in maniera<br />
esponenziale, quindi la cultura del bere bene si è diffusa per chi ha rivoluzionato e portato avanti il concetto di “uscire<br />
a bere qualcosa” .<br />
Dopodiché resta sempre l’alternativa di restare a casa e adottare il fai da te…. Il Gin Tonic è sempre ottimo, non<br />
“scade” mai … poi se ci si vuole cimentare in qualcosa di diverso consiglierei basi alcoliche a scelta e top di<br />
champagne o prosecco.<br />
Instagram: https://www.instagram.com/danilo_pentivolpe/<br />
WEB SITE: www.bartendersclassheroes.com<br />
Facebook: https://www.facebook.com/pentivolpe.danilo/<br />
Danilo Pentivolpe
A T T U A L I T Á<br />
WORKING FROM HOME - WFH –<br />
OVVERO IL LAVORO AGILE …<br />
SECONDO LUCIA MARTINELLI<br />
L’anno vissuto ‘pericolosamente’ a casa non mi è dispiaciuto affatto. D’altronde, io rientro nella fortunata categoria di lavoratori che non<br />
si sono dovuti inventare il modo per arrivare a fine mese senza chiedere soldi a strozzo, o mettersi in fila per la distribuzione alimentare<br />
gratuita.<br />
Oltre ad incentivare la mia personale versione, rivista e corretta, della sindrome della capanna (presente pre-avvento di Messer Virus,<br />
perché l’animale che meno m’ispira è proprio l’essere umano), e da me rinominata ‘sindrome della caverna’ per conferirgli un<br />
presuntuoso tocco filosofico (che, al pari del nero, sta bene su tutto), ho pure cominciato a guardarmi intorno, questione abbastanza<br />
complessa se esci all’alba e rientri che l’oscurità t’ha ormai ovattato ogni cosa.<br />
In breve – e per cause di forza maggiore – ho capito che i tanti appartamenti intorno al mio erano abitati. Stupore e meraviglia! Allora<br />
non stavamo semplicemente parlando di quattro mura e un po' di intonaco?<br />
No. All’interno, ci vivono:<br />
- topini laboriosi contagiati da irrequietezza motoria così da dare addirittura un senso dinamico al loro smart working (chissà, peraltro, se<br />
sarà il caso di avvisarli che lo pseudoanglicismo – diventato gergo comune – ci fa sembrare gli eredi disgraziati del nostro magnifico<br />
Albertone in “Un americano a Roma”);<br />
- soggetti colpiti da frequenti crisi isteriche (di norma esternate prima dei pasti… beh… li capisco, a panza piena si strilla male);<br />
- depressi cronici, schivi, grigi e rinchiusi nella loro tana (stile Dracula in bara) a persiane rigorosamente rinserrate, ergo, dei veri<br />
professionisti della sindrome della capanna (secondo le statistiche, i decessi di tali figure emergono solo in corrispondenza del tanfo di<br />
cadavere);<br />
- anziane diventate più acide dello yogurt andato a male (e comunque sempre pronte – secondo prassi di categoria – a farsi gli affari<br />
tuoi. Sono onesta: da queste ho imparato/saputo moltissimo perché con il Covid hanno affinato le loro tecniche investigative);<br />
- scopritori del workout domestico (apprezzabilissimo, senza dubbio, ma non alle 6 del mattino e non quando c’è chi ancora vorrebbe<br />
dormire, perciò muori tu e il tuo step);<br />
- figli più tossici della sottoscritta (e qui qualche applauso m’è partito, lo ammetto, però porterò il segreto con me nella tomba);<br />
- megalomani dediti all’installazione di luminarie festifere (senza feste) lungo le ringhiere e sulle pareti dei balconi che il carnevale di Rio<br />
è robetta a confronto (d’altra parte chi non vorrebbe vivere dentro l’ammiraglia della Royal Caribbean Cruises?);<br />
- amanti dei bbq che, timorosi di bazzicare i loro ristoranti preferiti rischiando la terapia intensiva, hanno optato per il #faidate…<br />
maledetti loro e chi glieli ha venduti! (per inciso, ne esistono su piazza con il coperchio, non c’è bisogno di rivivere ogni volta l’incendio<br />
di Roma e – soprattutto – dopo l’uso le griglie vanno LAVATE, altrimenti alla riaccensione l’odore non sarà più una coccola che stimola<br />
la salivazione come ai cani di Pavlov, piuttosto un’infame puzza acida de’ carogna, testine!);<br />
- coppie alla fine scoppiate (in tutti i sensi) dalla convivenza stretta e continuativa (ovverosia da Cupido a Marte è un lampo), che hanno<br />
condiviso quotidianamente con il circondario la degenerazione del loro idillio (e pallottole vaganti non ne avevamo, peccato…);<br />
- i famigerati ‘nella solitudine stiamo benissimo’, ah sì certo, talmente bene che, appena riaperte le gabbie, casa loro è diventata un<br />
remake della festa de’ noantri (tanto ‘siamo vaccinati’ e… complimenti per la coerenza);<br />
- il potenziale ipocondriaco… un’ambulanza ogni (massimo) due giorni – senza ricovero – avrebbe fatto venire dei dubbi anche alla<br />
persona più comprensiva e moderata sulla faccia del pianeta (figuriamoci a me);<br />
- la truppa maniaca del pulito, cioè non più abitazioni, bensì templi dell’igiene pronti a dar battaglia a un qualunque battere, virus o<br />
alieno che fosse! Peccato che non abbiano mai sconfinato dal loro perimetro (giuro che io l’avrei accolti cantando inni di gioia, del resto<br />
appartengo alla masnada di impiastri che ridanno un senso all’ambiente vissuto quando pare una zona di guerra);<br />
- i cialtroni (gruppo nel quale rientro appieno) che più cercano un ordine domestico e più i loro terrazzi sembrano delle discariche<br />
abusive (sorelle, fratelli… tranquilli perché a breve il mondo sarà nostro!);<br />
- gli affetti da sindrome di MacGyver (mi rifiuto di spiegare chi sia e cosa faccia) che, a differenza dell’originale, fumano come turchi<br />
cercando una soluzione, bevono birra, bestemmiano contro la rea sorte e poi chiamano un professionista, sconfitti;<br />
- la milizia anti-volatili che, per la raffinata crudeltà di alcune misure adottate, andrebbe citata insieme a Donatien Alphonse François de<br />
Sade, noto alla massa come il Marchese De Sade;<br />
- famiglie normodotate (ma si sa che la normalità non fa audience);<br />
- varie ed eventuali.<br />
In definitiva, sono stati mesi di addestramento per raggiungere e superare perfino la più agguerrita delle vecchiette, sono diventata la<br />
versione inquietante dell’occhio di Ra (standing ovation, please), il drone (non volante) sui cavoli altrui, la celata spettatrice di vite<br />
private (o almeno lo erano fino al mio avvento in lavoro agile) e potrei raccontare la giornata tipo di un sacco di gente (suggerirei alla<br />
CIA una mia assunzione immediata perché ho un cv serio).<br />
Altro che working from home… watching from home!!!
A T T U A L I T Á<br />
DIARIO DI VIAGGIO<br />
DI MARIANGELA RUGGIRELLO<br />
Ormai volge al termine una delle esperienze più significative della mia vita, sia dal punto di vista professionale che da<br />
quello umano. Difficile trovare le parole esatte per esprimere le emozioni e le sensazioni che mi hanno travolto in questo<br />
stage, offerto dall’Associazione Amici di Riccardo Domenici e trascorso sul veliero Jean Gab 1930 di Oceanomare Delphis<br />
Onlus. Difficile, perché certe cose non si possono spiegare, come la simbiosi che si crea con gli altri volontari per tutte le<br />
operazioni di bordo, lo spirito di aggregazione durante gli avvistamenti, la voglia di condividere le nuove sensazioni<br />
provate, l’emozione e la soddisfazione per l’avvistamento di mammiferi marini.<br />
La mission di Oceanomare Delphis Onlus è quella di promuovere la conoscenza e le pratiche di conservazione dei cetacei<br />
e della biodiversità attraverso programmi di educazione, conservazione e ricerca in campo, sensibilizzando l'opinione<br />
pubblica sui cetacei e sull'ambiente marino. La Jean Gab ospita ogni settimana un gruppo diverso di volontari, turisti,<br />
appassionati o anche semplici curiosi, tutti legati da un semplice fil rouge che passa dall’amore per il mare, al<br />
coinvolgimento dell’ecologia e degli animali.<br />
Sono le ore 7,00 ed è già ora della sveglia perché i compiti da svolgere a bordo prima di salpare sono molti, come rifornire<br />
la cambusa, fare il pieno di acqua dolce, pulire la barca, fare il pieno di carburante, etc.; ma tutto questo dopo un buon<br />
caffè caldo preparato con la ormai collaudata moka di bordo e, perché no, scambiando quattro chiacchere con i compagni<br />
di bordo durante la colazione che facciamo al tavolo su, in coperta. La vista del porto, delle altre imbarcazioni, il sorgere<br />
del sole che proietta la luce calda del mattino, la dolce brezza marina che trasporta il profumo del mare; un coinvolgimento<br />
sensoriale totale che ti fa sentire in pace con te stessa e con il mondo.<br />
Il tempo vola e ormai sono le 9,00 si salpa dal porto di Casamicciola Terme (Ischia) per iniziare la ricerca dei mammiferi di<br />
questa area. Lo staff si prepara per le manovre di bordo, poi salpiamo l’ancora e viaaa… Dopo poche miglia verso Nord-<br />
Ovest viene calato l’idrofono con una lunghezza totale di 120 metri; un enorme pitone per catturare i suoni del mare.<br />
L’idrofono è collegato ad una serie di apparecchiature che terminano in un computer con apposito software per l’analisi<br />
dello spettro acustico e l’uso di due microfoni consente, inoltre, di individuare la direzione del suono. Adesso solo il<br />
trascorrere del tempo potrà svelarci quali meraviglie la natura ha in serbo per noi. Certo, perché non si può mai sapere a<br />
priori quello che sarà avvistato.<br />
Binocoli, sguardo fisso verso l’orizzonte in ogni direzione a scrutare movimenti “sospetti” tra le onde, per identificare le<br />
specie marine. Questa è la prima delle regole di bordo. Agli avvistamenti partecipa anche Sterna, la cagnolina di bordo,<br />
che con le sue orecchie drizzate ed il suo olfatto canino è sempre in stato di allerta. Non le sfugge nessun avvistamento a<br />
cui partecipa attivamente, facendo notare costantemente la posizione degli animali.<br />
Vengono effettuati dei turni di avvistamento, dove i volontari scrutano il mare a 360°.<br />
Attraverso i microfoni vengono analizzati i fischi dei delfini ed i loro clicks, oltre a quelli emessi da altri cetacei come<br />
capodogli, balenottere, grampi, etc. I clicks sono suoni di ecolocalizzazione e comunicazione che gli animali emettono per<br />
esplorare l’ambiente e individuare altri animali.<br />
Sono le 11,00 per ora ancora nessun avvistamento, ma un piacevole profumo distoglie la mia attenzione; sono arrivate le<br />
bruschette del capitano Angelo. In barca la cambusa parla ischitano e quindi i pomodorini, aglio, olio e basilico a bordo<br />
non mancano mai.<br />
Mentre ci deliziamo con le bruschette, non abbassiamo mai lo sguardo; tutto può accadere da un attimo all’altro,<br />
soprattutto se gli idrofoni ci restituiscono fischi o clicks e, quindi, la presenza di mammiferi.<br />
Via, qualche miglia più a ovest. Si vede il faro di punta Imperatore (uno dei più potenti d’Italia), ambasciatore della<br />
biodiversità di questo spicchio di Tirreno popolato da otto specie di cetacei, quando d’un tratto Alessandra, il ricercatore di<br />
bordo, grida “whistle” (fischio); vuol dire che hanno sentito la voce dei delfini.<br />
Nel frattempo, il capitano ha anche lui intravisto in lontananza gli spruzzi, forse è il momento giusto; la Jean Gab viene<br />
lanciata a tutta velocità.<br />
Ci siamo! Li abbiamo trovati! Tutti esaltano di gioia. Fotografie a raffica con teleobiettivi potentissimi, registrazioni audio<br />
dell’attività subacquea, riprese con videocamere ad alta definizione.<br />
In un attimo l’ambiente si è trasformato da rilassato ad un apparente frenesia, ma dove in realtà ognuno sa cosa fare e<br />
dove andare. L’importanza delle fotografie risiede nell’aiuto che danno una volta inserite nel software di fotoidentificazione.<br />
In particolare, viene fotografata la pinna dorsale dei delfini e grampi mentre per i capodogli e balenottere la coda.
A T T U A L I T Á<br />
Molti individui sono fotoi dentificati e schedati nell’ambito dell’Ischia Dolphin Project. Una volta schedati, gli viene attribuito un<br />
nome ed un codice identificativo. Il capitano toglie motore (decelera) e asseconda i ritmi dei delfini. Sono sull’attenti, l’emozione è<br />
talmente grande che non sono ben sicura se sto sognando o meno. Sono tantissimi, anche se non so dire quanti (una trentina<br />
suggerisce il capitano) ci sono adulti, giovani e madri con i cuccioli che stanno attaccati a loro muovendosi all’unisono, su alcuni<br />
si intravedono ancora i segni della scia lasciata dal cordone ombelicale. È la danza dei delfini, che salutano il veliero. Salti e<br />
piroette, la natura dà spettacolo a poche miglia da Napoli. Cronometriamo, in media 2’ e 30’’ di apnea per poi ricomparire proprio<br />
dove non stai guardando, ma siamo tutti attenti a comunicarlo non appena li rivediamo. Restiamo lì, incantati, ad osservarli per<br />
un paio di ore, il tempo vola, poi decidiamo di lasciarli. Il Jean Gab veleggia ancora, si è fatta ora di pranzo, il capitano prepara<br />
gli spaghetti alla norma; piatto corroborato da vino ischitano. A bordo il tempo vola: si sistemano i dati, si prendono appunti, si<br />
dialoga. Il fiocco fa ombra, tonni e berte maggiori accompagnano la rotta del cutter che veleggia in questa perfetta giornata<br />
settembrina.<br />
“Una giornata fortunata”, dice sorridendo Alessandro (altro membro dello staff) al termine della giornata, simpaticamente<br />
ironizzando per il mio spiccato accento siciliano. Ma non è ancora finita. Perché è proprio mentre ci avviamo per rientrare in<br />
porto che si rivela a noi la magnificenza di un gruppo di capodogli. Se prima ero emozionatissima per l’avvistamento dei delfini,<br />
ora sono in visibilio per l’incontro con questi giganteschi cetacei. Inspiegabile la sensazione interiore che trasmette incontrare<br />
uno tra i più grandi animali del pianeta; in questi frangenti è facile condividere commenti di stupore e gioia. Dopo aver catturato le<br />
immagini del capodoglio per la fotoidentificazione, si torna nel porto di Casamicciola mentre il sole affonda nel mare tingendo<br />
l’atmosfera di caldi colori estivi, regalando tonalità pastello sul mare di Ischia; fa da cornice a questo impareggiabile momento la<br />
brezza marina accompagnata dal suono rilassante della chiglia che frange il mare. I delfini e i capodogli devono essere lontani<br />
miglia e miglia ormai. Ma ritorneranno, questo è certo. Ho visto il cielo stellato di notte, i tramonti mozzafiato sul mare, ho sentito<br />
i profumi della natura e la voce del mare. Vivere in barca e navigare a vela sono state due esperienze che mi hanno segnato<br />
positivamente, al punto da non poterne fare più a meno per il senso di pace e libertà, per il contributo nella salvaguardia<br />
dell’ambiente. Il tempo sembra dilatarsi; sì, perché la giornata segue il ciclo del sole e termina quando lui va a riposare. Il limitato<br />
uso dei telefonini, per via della mancanza di segnale, mi ha regalato qualcosa di sottovalutato, momenti di maggiore riflessione<br />
introspettiva sul mio percorso personale e formativo in questi 22 anni; inoltre, mi ha aiutato a considerare quanto il consumismo<br />
abbia creato attorno a noi una sorta di altra realtà, governata dalla frenesia. Salpare dal porto, alzare la vela e spegnere il<br />
motore, ecco che improvvisamente la nostra casa galleggiante si trasforma in una macchina del tempo; riconducendomi ad<br />
epoche passate quando nel 1930 la Jean Gab era una signorina. Interamente in legno e con fatture di altri tempi, realmente<br />
questo cutter riesce a proiettarti nel passato. Ma questo non deve ingannare perché la Jean Gab è dotata di tutta la tecnologia<br />
possibile per questo tipo di ricerca, sia subacquea che aerea. Compiamo così un viaggio all’indietro, tornando ai tempi in cui<br />
l’uomo navigava sfruttando solo la forza del vento sulle vele, in assoluta quiete… libertà, dove il sole diventa la clessidra del<br />
nostro tempo e ti fa comprendere che, spesso, la realtà a cui siamo abituati è solo una distorsione della realtà.<br />
Vivere in una barca a vela significa anche gestire con efficacia il consumo dell’acqua e dell’elettricità che sono risorse utili e<br />
limitate. Quando si è in navigazione, la risorsa d’acqua è limitata pertanto è buona norma farne un uso parsimonioso, evitando gli<br />
sprechi. Ma questo è solo una parte, perché l’attenzione deve anche focalizzarsi sull’uso di materiali rispettosi dell’ambiente,<br />
perché, ad esempio, le microplastiche sono un problema contingente nei nostri mari, ormai arrivati al collasso.<br />
Questa opportunità mi ha permesso di essere una persona migliore e di apprezzare maggiormente i princìpi promossi da questa<br />
associazione. Ricorderò questi momenti perché risultano fondamentali per il proprio equilibrio personale. Mi auguro di poter<br />
vivere molteplici esperienze in cui sarò costretta ad allontanarmi dagli stereotipi della società e dal caos cittadino che, tra l’altro,<br />
non mi sono mancati per niente. La semplicità e la bontà dei pasti consumati a bordo e l’indisponibilità dei confort a cui siamo<br />
abituati quotidianamente mi ha fatto apprezzare maggiormente tutto ciò che fino a quel momento avevo sottovalutato e a cui non<br />
facevo caso.
Tu mejor medicina, musica latina!!<br />
la musica di chi fa musica<br />
A T T U A L I T Á<br />
Credo che la musica sia quel linguaggio universale che<br />
permette a persone e popoli con nazionalità differenti di<br />
comprendersi e di abbattere le barriere linguistiche.<br />
La musica è un messaggio che arriva al cuore alla mente<br />
e all'anima, può rendere allegri può renderci malinconici<br />
ma in ogni caso ci dona del benessere.<br />
Il potere della musica è quello di comunicare ciò che con<br />
le parole sarebbe impossibile.<br />
La musica è sinestesia, alcuni non vendenti riesco a<br />
"vedere” “sentire" colori e forme geometriche grazie alla<br />
musica, qualcosa di incredibile.<br />
La mia passione per la musica nasce in me fin dai primi<br />
anni di età, vivendo in luoghi "poveri" riuscivamo grazie<br />
alle canzoni popolari a non perderci d'animo, farci forza<br />
l'uno con l'altro e festeggiare con tanta gioia anche i<br />
piccoli eventi.<br />
Sono un musicista che ama le note musicali i battiti dei<br />
tamburi e il colore dei suoni, con volontà e umiltà provo<br />
ogni giorno a portare a chi è intorno a me le mie<br />
esperienze musicali e di vita. (Edwind Della Torre)<br />
Il mio primo incontro con la Musica è stato dalla nascita,<br />
sono nato sordo e come terapia dovevo ascoltare Musica<br />
a tutte le ore e suonare sulle pentole di mamma.<br />
Con l’avanzare degli anni, ho appreso molte forme e<br />
caratteri di questo meraviglioso mondo che, in diverse<br />
occasioni, mi ha regalato momenti di amicizia e<br />
fratellanza, ma soprattutto di libertà… libero di essere<br />
giovane, di essere un ragazzo Italo-Salvadoregno lontano<br />
dai pregiudizi di chi ti deride perché sei “diverso”, potermi<br />
sentire apprezzato e rispettato da chi mi ascolta, ma<br />
soprattutto sentendomi libero di essere ciò che sono.<br />
Con l’orchestra in cui suono, Mala Maña, mi sento come a<br />
casa perché non facciamo musica, noi siamo musica … a<br />
volte bella, a volte brutta, a volte malinconica e a volte<br />
energica… quella musica che è la nostra amica più<br />
sincera… quella che non ci risparmia la verità ma ci<br />
consola quando siamo tristi… non ci sono né ipocrisie né<br />
falsità.<br />
Questa è la mia passione. La mia medicina. (Jose Diaz)
A S T R O D A N C E R<br />
AMORE<br />
Si presenta una stagione d'amore, per molti di voi, marcata da un forte bisogno di sicurezza.<br />
In questo momento, infatti, vi è molto chiaro che l'amore è un bene prezioso che non volete assolutamente<br />
perdere; sarete, quindi, disposti a fare di tutto per conservarlo intatto.<br />
LAVORO<br />
Sentirete il desiderio di una maggiore libertà nel lavoro, specialmente se titolari di un'attività a conduzione<br />
familiare. In ogni caso, sentite di essere pronti ad assumervi responsabilità maggiori o ad avere più voce in<br />
capitolo sul piano decisionale. Siate precisi e organizzati; cercate di non stancarvi oltre il necessario e<br />
trovate tempo per voi, recupererete il rapporto con un Ariete<br />
AMORE<br />
Grazie a Venere non potrete fare a meno di provare un gran bisogno di sentirvi amati e coccolati. Vi<br />
lascerete prendere facilmente dalla tenerezza e vi impegnerete a fondo per trovare nuovi equilibri nel<br />
rapporto di coppia. I single potranno esprimersi e divertirsi con qualche avventura estemporanea e non<br />
prevista.<br />
LAVORO<br />
Periodo vivacissimo per quanto riguarda il lavoro, soprattutto se siete liberi nella professione. Farete fatica a<br />
sostenere il ritmo del lavoro ed il susseguirsi degli impegni ma, in realtà, potrete fare molto di più, anche di<br />
quanto sia nei limiti del possibile. Ottimo il volume degli affari. Trovate del tempo per rilassarvi ed evitate<br />
situazioni stressanti. Fate un viaggio con un bello Scorpione<br />
AMORE<br />
Spesso riuscite ad essere sorprendenti. E questo sarà un bene per quanto riguarda la sfera affettiva: quello<br />
che è scontato e prevedibile rischia di essere noioso! Le Stelle vi rendono stravaganti in questo periodo. Per<br />
questo avrete fame e sete di novità e di situazioni diverse, caratteristiche vitali per voi.<br />
LAVORO<br />
Mercurio stimola le vostre idee e la vostra voglia di imparare. Sarete rapidi nell'avanzare proposte e brillanti<br />
nel sostenere le vostre argomentazioni. Vi soccorrerà l'intuizione, che è pur sempre una delle vostre<br />
caratteristiche. Fatto sta che riuscirete ad essere sempre un passo avanti a chiunque altro!<br />
La vostra solarità sarà ancora più esplosiva del solito. Ottimo periodo per trattare e legarsi con un Leone.<br />
AMORE<br />
Mai come in questo momento sentirete il desiderio di prendere le redini della vostra relazione sentimentale<br />
per condurla dove voi volete. E' un'operazione un po’ rischiosa, perciò tenete la mano leggera e siate<br />
pronti a rallentare se vedete che le vostre iniziative non sono troppo gradite.<br />
LAVORO<br />
Marte vi aiuterà e vi appoggerà se avete un'attività in cui decisionalità e tempismo sono importanti; in caso<br />
contrario potrà rendervi sbrigativi e approssimativi, perciò controllate bene le vostre reazioni.<br />
Date ascolto all'intuito e al vostro sesto senso. La vostra sensibilità vi sarà di grande aiuto.<br />
La Luna terrà alto il tono energetico e porterà un senso di benessere generale. Per farlo durare più a<br />
lungo legatevi con un Gemelli.
A S T R O D A N C E R<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
AMORE<br />
Periodo dolcissimo, specialmente se lascerete libera la vena romantica . Sogni, illusioni non mancheranno,<br />
abbandonatevi senza timori ai trasporti amorosi, sarà meraviglioso! Periodo intenso e coinvolgente,<br />
soprattutto per quanti vivono un amore segreto o che non può essere mostrato a tutti.<br />
LAVORO<br />
Mai come in questo momento sarete motivati a fare e a spremervi pur di ottenere risultati concreti, importanti,<br />
di prestigio. Il bel dinamismo e la determinazione, di cui godrete in questo mese, vi permetteranno di fare<br />
molto, ma non senza fatica o senza qualche sacrificio. Vi sentirete rifiorire, pieni di vigore e voglia di fare. Le<br />
stelle sono con Voi. Ma c’è un Ariete che vi osserva e forse vi ama.<br />
AMORE<br />
Le Stelle vi invitano a concentrarvi di più sulle esigenze del partner. Dedicatevi con maggiore attenzione alla<br />
persona amata ed alle sue necessità. <strong>Dicembre</strong> risulta spinoso, se siete titolari di un rapporto agli sgoccioli,<br />
ormai giunto alla fine.<br />
LAVORO<br />
decisi e volitivi, avrete davanti a voi un periodo di eccellenti opportunità. Agite sempre seguendo<br />
esattamente le regole; la precisione non sarà un optional in questo periodo, ma una condizione necessaria,<br />
perché tutto vada a buon fine. Vi sarà facile realizzare un progetto importante. Evitate impegni inutili e<br />
limitatevi all'indispensabile. Il resto verrà da sé. Fatevi consigliare da un Capricorno.<br />
AMORE<br />
Avrete le idee molto chiare circa le vostre faccende sentimentali e saprete gestirle tutte con misura e,<br />
soprattutto, con grande equilibrio. Se amate e siete ricambiati, il mondo degli affetti sarà la fonte primaria<br />
della vostra tranquillità interiore! Incontri eccitanti per i più giovani e non solo.<br />
LAVORO<br />
Gli astri invitano alla prudenza. E' meglio non muoversi affatto o farlo il meno possibile, solo quando non<br />
potete farne a meno. Particolarmente difficili saranno le attività in squadra con altri o a contatto con il<br />
pubblico: incomprensioni e scontri saranno all'ordine del giorno. L’intensità energetica sarà abbastanza<br />
buona, a parte la seconda metà del mese che vi vedrà un po’ agitati; appoggiatevi moralmente a un Leone.<br />
AMORE<br />
Sarà attraverso l'amore che molti di voi recupereranno un'immagine di sé positiva e gratificante, perché non<br />
solo tutto andrà per il meglio per quanto riguarda la sfera sentimentale, ma sarete anche consapevoli di<br />
quanto abbiate saputo costruire nel rapporto col partner.<br />
LAVORO<br />
Una bella situazione stellare, vi consentirà di realizzare ottime cose: mai come in questo momento, sarete<br />
capaci di esprimere al meglio le vostre qualità più originali. Riuscirete sempre ad essere al posto giusto nel<br />
momento giusto, rendendovi indispensabili a quanti gravitano intorno a voi. Il Sole vi trasmetterà ottimismo,<br />
serenità interiore, e tante energie e pensieri positivi. Indubbiamente il Leone è il segno giusto per Voi.
A S T R O D A N C E R<br />
<strong>TuttoBallo20</strong><br />
AMORE<br />
All'interno della coppia si creeranno tensioni che potranno anche riflettersi sull'intesa sessuale. Le coppie in<br />
ottima intesa, rallenteranno l'impeto erotico, per privilegiare l'aspetto più strettamente intellettuale del loro<br />
rapporto, senza che ciò comporti alcuna incrinatura.<br />
LAVORO<br />
Gli ostacoli che incontrerete vi stimoleranno e la voglia di vincere, a dispetto di tutti, sarà così forte da<br />
risultare un ottimo propellente! Per chi si occupa di commercio e di pubbliche relazioni, il periodo è<br />
eccellente e garantisce molte soddisfazioni personali e professionali.<br />
Marte accentuerà la vostra naturale vivacità psicofisica, tenendovi su di tono per tutto il tempo. Contattate<br />
un Pesci, vi sentirete benissimo.<br />
AMORE<br />
Qualche scricchiolio potrà essere avvertito nelle unioni più solide, ma potrà essere salutare: quando si dà<br />
tutto per scontato, si finisce con l'abbassare il livello di guardia e questo non fa affatto bene all'amore.<br />
Incontri piacevolissimi per i single.<br />
LAVORO<br />
Cercate di procedere in ogni situazione professionale, con i proverbiali piedi di piombo. Evitate di prendere<br />
iniziative troppo personali: cercate di non esporvi in prima persona e rimandate quello che obiettivamente<br />
non potete fare. Novità e aiuti inattesi, per tutti i settori professionali. Parecchi di voi saranno stressati e<br />
piuttosto stanchi, attirati più dal letto che dalla vita pratica. Per svegliarsi frequentate un Cancro, e vedrete<br />
che forza vi arriverà.<br />
AMORE<br />
Se siete felicemente fidanzati, il periodo vi darà quello che desiderate e non deluderà le vostre<br />
aspettative. In questo momento, ciò che vi interessa più di ogni altra cosa è la tranquillità e la solidità del<br />
rapporto affettivo e questo è esattamente ciò che avrete. Evitate i malintesi.<br />
LAVORO<br />
<strong>Dicembre</strong> regala una bella dinamicità che, unita a uno straordinario spirito d'iniziativa, vi permetterà di<br />
lavorare al meglio delle vostre capacità. Sarete attivi, dinamici e intuitivi: non avvertirete mai un'ombra di<br />
stanchezza, né il bisogno di rallentare i ritmi. Concentrazione al massimo. Giove vi aiuterà a reagire e a<br />
combattere le contrarietà e quel fastidioso senso di stanchezza. Il Sagittario è il miglior segno per Voi in<br />
questo momento.<br />
AMORE<br />
Tenderete ad assumere atteggiamenti possessivi nei confronti del partner e diventerete persino diffidenti.<br />
Se la vostra vita sentimentale è armoniosa e se non avete reali motivi di dubitare di chi vi è accanto, certi<br />
aspetti astrali avranno solo la funzione di stuzzicare la vostra intesa affettiva.<br />
LAVORO<br />
Evitate le chiacchiere ed i pettegolezzi, soprattutto se avete un'attività impiegatizia. Fate dell'affidabilità e<br />
della serietà la vostra bandiera; saranno proprio queste qualità che vi consentiranno di ottenere stima e<br />
considerazione, tanto dai vostri datori di lavoro, quanto dai vostri colleghi. Siete persone che conoscono<br />
l'importanza dello star bene e per questo cercate di fare molto movimento. Se vi unite ad una Vergine, tutto<br />
vi sorriderà, o quasi.
Pensiero del mese<br />
DI FRANCESCA MEUCCI - DIRETTRICE DI SOLOMENTE<br />
<strong>Dicembre</strong> è il mese con le giornate più corte dell'anno, fa<br />
buio presto e le città si vestono di nuove luci. L'atmosfera<br />
natalizia torna puntuale come ogni anno. C'è chi la ama e<br />
chi la detesta. Ovviamente si rinnova per tutti la tradizione<br />
dei regali. E anche gli acquisti possono essere un piacere<br />
per qualcuno e una seccatura per qualcun altro. Da tempo io<br />
rifuggo il consumismo, per necessità all'inizio, per scelta poi.<br />
Mi basta quello che ho. Certo mi capita di dover fare dei<br />
presenti, di solito sono doni creati appositamente per le<br />
persona che li riceve. La gioia e le emozioni che ne derivano<br />
sono quasi sempre maggiori rispetto al regalo dozzinale,<br />
comprato così, senza pensare, senza voglia. In ogni caso è<br />
meraviglioso ricevere o donare biglietti, lettere, disegni.<br />
Soprattutto se inaspettati. L'altra sera ho trovato un biglietto<br />
di mia figlia sul cuscino. Mi ha scaldato il cuore. E vale più di<br />
mille regali costosi. È speciale proprio perché non ha<br />
prezzo. Non si compra. Non lo trovi in giro. È per me. Un<br />
piccolo foglietto con qualche parola e dei cuori. A dicembre<br />
si dice che siamo tutti più buoni. Ora non bisogna compiere<br />
chissà quali enormità, basta comunicare i nostri sentimenti<br />
alle persone cui vogliamo bene. Con un pezzetto di carta e<br />
una matita, con i colori, con una fotografia, con un dipinto,<br />
con una canzone o una poesia, con tutto quello che ci viene<br />
in mente, ma soprattutto con il cuore!<br />
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