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C // Escursioni - Valli tra Pesio e Tanaro

TOP 20 TRA ALPI MARITTIME E LANGHE 8 guide con gli itinerari più belli per scoprire il territorio tra le Alpi Marittime e le Langhe. La collana "Top20 tra le Alpi Marittime e Langhe" è realizzata nell'ambito del "FEASR Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale - PSR 2014/2020" da Aree Protette Alpi Marittime in collaborazione con Unione Montana Valli Mongia Cevetta Langa Cebana Alta Valle Bormida, Unione Montana Valli Monregalesi, Unione Montana Alta Val Tanaro, Unione Montana Alpi Marittime e con il supporto di Piemonte Outdoor.

TOP 20 TRA ALPI MARITTIME E LANGHE
8 guide con gli itinerari più belli per scoprire il territorio tra le Alpi Marittime e le Langhe.

La collana "Top20 tra le Alpi Marittime e Langhe" è realizzata nell'ambito del "FEASR Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale - PSR 2014/2020" da Aree Protette Alpi Marittime in collaborazione con Unione Montana Valli Mongia Cevetta Langa Cebana Alta Valle Bormida, Unione Montana Valli Monregalesi, Unione Montana Alta Val Tanaro, Unione Montana Alpi Marittime e con il supporto di Piemonte Outdoor.

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ESCURSIONI<br />

<strong>Valli</strong> <strong>tra</strong> <strong>Pesio</strong><br />

e <strong>Tanaro</strong><br />

C


Coordinamento generale<br />

Aree Protette Alpi Marittime<br />

www.areeprotettealpimarittime.it<br />

Partner<br />

Unione Montana <strong>Valli</strong> Mongia Cevetta Langa Cebana Alta Valle Bormida<br />

Unione Montana <strong>Valli</strong> Monregalesi<br />

Unione Montana Alta Val <strong>Tanaro</strong><br />

Unione Montana Alpi Marittime<br />

Coordinamento tecnico<br />

SEAcoop stp<br />

Testi<br />

Roberto Pockaj<br />

Referenze fotografiche<br />

Foto di Roberto Pockaj<br />

e di Nanni Villani (pp. 4-5, 6, 9, 15, 21, 22, 24→, 34, 40, 46, 49←, 54, 58, 69←, 76←, 79↓)<br />

In copertina: Panorama dalla <strong>tra</strong>ccia di sentiero per Cima Cars, © Roberto Pockaj<br />

Cartografia (scala 1:50.000)<br />

Fraternali Editore<br />

Direzione artistica e progetto grafico<br />

Bottini comunic@zioni visive + Volume1 visual design<br />

Stampa<br />

L'Artistica Savigliano (Cn), Edizione 2019


SOMMARIO<br />

4<br />

10<br />

13<br />

14<br />

18<br />

22<br />

26<br />

30<br />

34<br />

38<br />

42<br />

46<br />

50<br />

54<br />

58<br />

62<br />

66<br />

70<br />

74<br />

78<br />

82<br />

86<br />

90<br />

94<br />

96<br />

Introduzione<br />

Note tecniche<br />

Le escursioni<br />

01 // La Bisalta<br />

02 // L’anello del Pis del <strong>Pesio</strong><br />

03 // Il Passo del Duca<br />

04 // L’anello del Rifugio Garelli<br />

05 // L’anello delle cascine in Valle <strong>Pesio</strong><br />

06 // La Cima Cars<br />

07 // Il Colle del Pas e Cima Pian Ballaur<br />

08 // Il Passo e la Cima delle Saline<br />

09 // Il Monte Mondolè<br />

10 // I Laghi della Brignola<br />

11 // Il Monte Alpet e il Rifugio Navonera<br />

12 // Il Monte Baussetti<br />

13 // Il Rifugio Manolino<br />

14 // Il Rifugio Savona e Monte Antoroto<br />

15 // Il Pizzo d'Ormea<br />

16 // Il Mongioie<br />

17 // Il Rifugio Don Barbera e Punta Marguareis<br />

18 // La Colla Rossa<br />

19 // L’anello del Monte Armetta<br />

20 // L’anello del Monte Galero<br />

Mappa d'insieme<br />

Riferimenti bibliografici<br />

3


INTRODUZIONE<br />

4<br />

GLI ITINERARI PIÙ BELLI PER SCOPRIRE E VIVERE<br />

IL TERRITORIO TRA LE ALPI MARITTIME E LE LANGHE<br />

Gli itinerari presenti nella collana “Top20 <strong>tra</strong> Alpi Marittime e Langhe”<br />

rappresentano un’accurata selezione di affascinanti proposte escursionistiche,<br />

volte a esplorare il suggestivo territorio che si estende dalle celebri vette delle<br />

“Alpi del Mare”, sito attualmente candidato a diventare Patrimonio Naturale<br />

dell’UNESCO, ai dolci declivi delle Langhe, paesaggio culturale che si avvale<br />

del titolo di Patrimonio Mondiale sin dal 2014.<br />

Sono molteplici e differenti i paesaggi che caratterizzano un’area s<strong>tra</strong>ordinaria,<br />

in grado di offrire a ogni tipologia di escursionista una gamma di attività outdoor<br />

estremamente variegata e di proporre percorsi naturalistici e culturali<br />

con caratteristiche adatte a ogni stagione. Questa pubblicazione presenta<br />

la descrizione di 20 fra le più suggestive escursioni nel territorio fra la Valle <strong>Pesio</strong>,<br />

le <strong>Valli</strong> Monregalesi e la Valle <strong>Tanaro</strong>, in aree in gran parte ricomprese<br />

nel Parco naturale del Marguareis.


Il massiccio del Marguareis<br />

5<br />

LA VALLE PESIO<br />

Piuttosto ampia, per quanto non particolarmente lunga, la Valle <strong>Pesio</strong> è<br />

caratterizzata da una disposizione da nord a sud, ed è sbarrata a meridione<br />

dall’imponente muraglia del Massiccio del Marguareis, la più elevata cima<br />

delle Alpi Liguri. L’incredibile ricchezza botanica della valle, unita alla presenza,<br />

in quota, di una delle aree carsiche più importanti delle Alpi, portò la Regione<br />

Piemonte a istituire, nel 1978, il Parco Naturale Alta Valle <strong>Pesio</strong>. La gestione<br />

dell’area protetta, che ha assunto negli anni la denominazione di Parco<br />

del Marguareis, dal 2017 è stata accorpata a quella del Parco delle Alpi Marittime.<br />

Pur non essendo presenti valichi s<strong>tra</strong>dali at<strong>tra</strong>verso lo spartiacque alpino, sono<br />

molteplici le mulattiere realizzate nei secoli, che costituiscono ancora oggi<br />

l’ossatura degli splendidi itinerari percorsi, ogni anno, dai numerosi turisti attirati<br />

in questo luogo dal placido fascino delle Alpi Liguri, assai meno impervie delle<br />

confinanti Alpi Marittime. La visita alla valle prende avvio presso l’abitato<br />

di Chiusa di <strong>Pesio</strong>, dove merita una tappa il complesso Cavalier Giuseppe Avena,


che ha sede nell’antico palazzo comunale: il museo ospita varie sezioni, la più<br />

importante delle quali è dedicata al ritrovamento di circa 300 reperti <strong>tra</strong> bronzi,<br />

ambre, vetri e utensili vari, risalenti al VIII secolo a.C. La valle ha uno sviluppo<br />

pressoché rettilineo: superata Chiusa di <strong>Pesio</strong>, si incon<strong>tra</strong>no le frazioni di Vigna<br />

e di San Bartolomeo, giungendo infine presso la Certosa di Santa Maria, ben più<br />

nota solo come “Certosa di <strong>Pesio</strong>”: la storia della valle è indissolubilmente legata<br />

alla presenza di questo imponente edificio religioso, la cui data di fondazione<br />

viene fissata al 1173. La valle fu profondamente segnata dalla presenza della<br />

Certosa: una vera e propria azienda, governata con tecniche all’avanguardia<br />

per l’epoca, si occupò di agricoltura, pastorizia e gestione forestale. I certosini,<br />

avvantaggiati dalle favorevoli condizioni climatiche della valle, contribuirono<br />

anche all’espansione dei boschi di abete bianco, due dei quali sono oggi iscritti<br />

nel “Libro nazionale dei boschi da seme”.<br />

Dopo oltre sei secoli, la presenza in valle dei religiosi ebbe termine, nel 1802,<br />

con l’editto napoleonico che ordinava la soppressione degli ordini monastici.<br />

Presso lo storico edificio, oggi visitabile grazie alla gestione dei Padri Missionari<br />

della Consolata, ha inizio la bella carrabile asfaltata che porta, con alcuni tornanti<br />

in mezzo al bosco, a quello che costituisce il vero e proprio cuore del Parco,<br />

la splendida radura del Pian delle Gorre, dove l’omonimo rifugio funge da<br />

punto di partenza per molteplici escursioni a piedi e in mountain bike. L’ampio<br />

ventaglio di itinerari che quest’area è in grado di offrire va dai brevi anelli nelle<br />

vicinanze del rifugio, destinati anche agli escursionisti alle prime armi, alle salite<br />

più impegnative, come quelle al Passo del Duca, al Colle Vaccarile e a Punta<br />

Marguareis, indicate invece per escursionisti maggiormente esperti.<br />

L’alta valle è percorsa dalla Grande Traversata delle Alpi (GTA). Il Rifugio Garelli,<br />

moderna struttura realizzata in prossimità del Pian del Lupo, è il punto d’appoggio<br />

in quota dal quale è possibile godere di una spettacolare vista sul versante nord<br />

del Marguareis. Poco distante dal rifugio è possibile visitare una delle due stazioni<br />

botaniche realizzate dal Parco, dove sono collezionate specie vegetali endemiche<br />

delle Alpi Liguri e Marittime.


← Cima Cars,<br />

versante Valle <strong>Pesio</strong><br />

↑ Il torrente all'imbocco<br />

del Vallone del Marguareis<br />

↓ Albenga e il mare dai pressi<br />

della Colla Bassa<br />

7<br />

LE VALLI MONREGALESI<br />

Cerniera fra le <strong>Valli</strong> <strong>Pesio</strong> e <strong>Tanaro</strong>, il territorio delle <strong>Valli</strong> Monregalesi è<br />

caratterizzato da una grande variabilità di ambienti e paesaggi. Dalla parte più<br />

tipicamente alpina dell’alta Valle Ellero, con i suoi paesaggi carsici e ampi pascoli<br />

al centro dei quali si colloca il Rifugio Havis De Giorgio – Mondovì (al centro<br />

del Giro del Marguareis), ai medi e bassi versanti ricoperti di boschi di faggi e<br />

castagni che la fanno da padrone nelle <strong>Valli</strong> Corsaglia, Maudagna e Mongia.<br />

Si <strong>tra</strong>tta di valli sempre abbastanza strette e chiuse, nelle quali non si sono<br />

sviluppate grandi direttrici di <strong>tra</strong>ffico e che, per questo motivo, si sono mantenute<br />

più selvagge e intatte, con piccoli paesi e borghi collegati da una fitta rete di s<strong>tra</strong>de<br />

secondarie e valichi intervallivi. Solcate da un fitto reticolo di sentieri e itinerari<br />

escursionistici, sono di grande interesse soprattutto in primavera, prima dei grandi<br />

caldi estivi che invitano l’escursionista a salire a quote maggiori e in autunno, per


ammirare i colori del foliage. Le at<strong>tra</strong>ttive non mancano in questa “terra<br />

di mezzo”. Chi è interessato alla geologia e alla scoperta del mondo sotterraneo<br />

sarà at<strong>tra</strong>tto dalla possibilità di visita dei grandi complessi ipogei con le Grotte<br />

di Bossea (una delle grotte turistiche più estese d’Italia), dei Dossi del Caudano<br />

nelle <strong>Valli</strong> Corsaglia ed Ellero. Le stazioni sciistiche, dal comprensorio più grande del<br />

Mondolè Ski a quelle più piccole ma ugualmente interessanti di Frabosa Soprana,<br />

Lurisia, Viola St. Grèe, oltre all’attività invernale offrono diverse possibilità anche<br />

per il visitatore estivo. Per i più golosi, le passeggiate in quota permetteranno<br />

all’escursionista di visitare gli alpeggi da cui provengono i caratteristici formaggi<br />

locali, come le piccole tome o le grandi forme di Raschera d’alpeggio.<br />

LA VALLE TANARO<br />

8<br />

La Valle <strong>Tanaro</strong>, <strong>tra</strong>dizionale ponte di collegamento <strong>tra</strong> il Piemonte e la Liguria,<br />

è con<strong>tra</strong>ddistinta da un clima mite e da una molteplicità di paesaggi e ambienti:<br />

gli splendidi castagneti della bassa e media valle, ricchi di funghi, lasciano<br />

gradualmente posto alle foreste di conifere che ricoprono i pendii carsici<br />

delle principali montagne delle Alpi Liguri. L’orografia della valle è decisamente<br />

interessante: se fino a Garessio viene mantenuto un orientamento nord-sud tipico<br />

della maggioranza delle vallate delle Alpi Liguri, prima di Ormea la valle volge<br />

verso ovest, andando così ad aggirare lo spartiacque alpino principale. Ecco allora<br />

che i versanti meridionali del Pizzo d’Ormea, del Mongioie, della Cima delle Saline<br />

e del Marguareis, vetta più alta delle Alpi Liguri, si affacciano sulla Valle <strong>Tanaro</strong>,<br />

costringendo le acque meteoriche, geograficamente destinate al vicino Mar Ligure,<br />

a essere dirottate fin nel ben più distante Mare Adriatico. Proprio a causa<br />

del lunghissimo percorso ricoperto dal fiume <strong>Tanaro</strong>, secondo alcuni anche più<br />

esteso di quello del fiume Po, esso viene talvolta considerato il vero e proprio<br />

fiume più lungo d’Italia. La rete dei sentieri della valle, che poggia le sue basi<br />

La Valle <strong>Pesio</strong> da<br />

Punta Marguareis<br />

→ Campi solcati<br />

in alta Val Ellero


principalmente sull’anello dell’Alto <strong>Tanaro</strong> Tour, che in alta valle si raccorda<br />

con la Grande Traversata delle Alpi – che ha il suo principio presso Viozene, piccola<br />

frazione del comune di Ormea - e il Giro del Marguareis, è servita da numerosi<br />

rifugi, <strong>tra</strong> i quali è doveroso citare il Don Barbera, il Ciarlo Bossi e il Mongioie.<br />

Da Ceva, risalendo la s<strong>tra</strong>da statale, si incon<strong>tra</strong>no Nucetto, con i ruderi del castello<br />

medievale distrutto dalle truppe napoleoniche, Bagnasco, con la sua torre e<br />

il ponte romano, Priola e Garessio, dove l’antico borgo medievale e il Santuario<br />

di Valsorda meritano senza dubbio una visita. Da Garessio, in breve tempo,<br />

si raggiunge Ormea, con il bel centro storico, dal sapore decisamente “ligure.<br />

Oltre Ormea, la statale volge a sud, verso il Colle di Nava e il confine ligure: una<br />

s<strong>tra</strong>da provinciale continua invece verso ovest, a esplorare il lato più selvaggio<br />

della valle, dove le piccole frazioni di Viozene, Carnino e Upega offrono ai turisti<br />

paesaggi montani indimenticabili. Sul versante piemontese, buona parte della<br />

zona posta alla testata dalla Val <strong>Tanaro</strong> è compresa nel Parco Naturale<br />

del Marguareis, istituito nel 1978 con il nome di Parco Naturale dell'Alta Valle<br />

<strong>Pesio</strong> e <strong>Tanaro</strong>. La storia della valle è segnata dal passaggio di popolazioni<br />

sin dall’epoca preromana, mentre i resti di alcune torri saracene, come quella che,<br />

da uno sperone roccioso, domina da secoli sul territorio <strong>tra</strong> Garessio e Ormea,<br />

rappresentano uno dei segni tangibili dell’invasione degli arabi, che si spinsero<br />

fino alle valli piemontesi <strong>tra</strong> il secolo VIII e il secolo XI: anche il dialetto parlato a<br />

Ormea, una curiosa mescolanza di fonemi piemontesi, liguri, francesi e, appunto,<br />

arabi, costituisce un’eredità linguistica dovuta al <strong>tra</strong>nsito dei Saraceni in queste<br />

vallate. Gli stessi arabi, inoltre, introdussero in Val <strong>Tanaro</strong> la coltivazione del grano<br />

saraceno che, grazie al suo breve ciclo di vita, poté crescere rigoglioso anche a quote<br />

alle quali il frumento e gli altri cereali non riuscivano a giungere a maturazione:<br />

proprio il grano saraceno è l’ingrediente di base del piatto tipico della valle,<br />

la polenta saracena, da accompagnare con la <strong>tra</strong>dizionale salsa di latte, porri e<br />

funghi. Le patate di Ormea, le rape bianche di Caprauna, le castagne bianche<br />

di Garessio e i fagioli di Bagnasco costituiscono fulgidi esempi dei prodotti<br />

dell’agricoltura della valle.


NOTE TECNICHE<br />

10<br />

// SCALA DELLE DIFFICOLTÀ DEL CAI<br />

Le difficoltà complessive di ciascun itinerario sono indicate dalle sigle<br />

convenzionali adottate dal Club Alpino Italiano:<br />

T = per turisti: itinerari che si svolgono su s<strong>tra</strong>dine o su sentieri ben <strong>tra</strong>cciati,<br />

agevoli e con dislivelli piuttosto contenuti.<br />

E = per escursionisti: itinerari su sentiero o comunque con percorso<br />

abbastanza evidente, che però richiedono una maggiore esperienza e<br />

allenamento alla fatica. A volte possono presentare brevi <strong>tra</strong>tti esposti<br />

o elementari passaggi su roccia.<br />

EE = per escursionisti esperti: itinerari che presentano <strong>tra</strong>tti esposti,<br />

passaggi su roccia o possibili segmenti in assenza di sentiero.<br />

// SEGNALETICA VERTICALE E ORIZZONTALE<br />

La segnaletica verticale, standardizzata con una legge regionale, è costituita<br />

da paline con frecce direzionali o placchette bianco-rosse. La segnaletica<br />

orizzontale è costituita da tacche segnavia bianche e rosse affiancate.<br />

Su terreni aperti, ovvero dove sia difficile realizzare la segnaletica orizzontale,<br />

si ricorre a paletti segnavia in legno, sui quali sono riportate le tacche bianche<br />

e rosse. Su quei terreni aperti che non consentono il posizionamento<br />

dei paletti, poiché caratterizzati dalla presenza di rocce o detriti, si ricorre<br />

ai cosiddetti “ometti”, piccoli cumuli di pietre accatastate che indicano<br />

il percorso da seguire. Nella pagina a fianco è riportato il modello di una freccia<br />

di direzione con destinazioni, quote e tempi di percorrenza. All’estrema sinis<strong>tra</strong> è<br />

presente il codice del sentiero (la lettera minuscola indica le eventuali varianti),<br />

i quadratini neri sono disponibili ad accogliere eventuali pittogrammi. In basso<br />

sono raffigurati un segnavia semplice, sulla sinis<strong>tra</strong>, e un segnavia a bandierina,<br />

sulla des<strong>tra</strong>: quest’ultimo, conosciuto anche come “segnaletica di continuità”,<br />

riporta il codice del sentiero. En<strong>tra</strong>mbi, generalmente applicati a vernice, possono


000a<br />

Prima destinazione<br />

Altre informazioni turistiche<br />

Seconda destinazione<br />

Altre informazioni turistiche<br />

Terza destinazione<br />

Altre informazioni turistiche<br />

0000 m 0:00 h<br />

0000 m<br />

0:00 h<br />

0000 m 0:00 h<br />

11<br />

essere costituiti anche da una placchetta in laminato plastico.<br />

Nella nos<strong>tra</strong> provincia, il codice che individua i sentieri è formato da una lettera<br />

e da un numero, composto da una o due cifre. La lettera individua una vallata<br />

della provincia o, al più, un versante di essa, mentre il numero caratterizza<br />

univocamente il sentiero nella valle in questione. Si parte dalla A per la Val <strong>Tanaro</strong>,<br />

e si finisce con la V per la Valle Po.<br />

Nella pratica, la segnaletica, sia orizzontale<br />

che verticale, sta convergendo verso<br />

quanto prescritto dalla legislazione vigente,<br />

Esistono tuttavia eccezioni e deroghe:<br />

alcune di esse sono legittime, come<br />

la segnaletica verticale nel Parco delle Alpi<br />

Marittime – gialla e uniformata<br />

al confinante Parc du Mercantour –, altre<br />

sono frutto di una buona dose di fantasia<br />

da parte di chi è chiamato a realizzarle.<br />

Su alcuni sentieri meno frequentati,<br />

infine, resistono ancora le paline in legno<br />

pantografato e le vecchie tacche rosse, blu<br />

o gialle, utilizzate per la <strong>tra</strong>cciatura alcuni<br />

decenni or sono.<br />

// SCORCIATOIE<br />

Le scorciatoie possono causare parecchi danni, sia all’ambiente che<br />

all’escursionista: velocizzano l’erosione del suolo da parte delle acque<br />

meteoriche, distruggono flora che potrebbe impiegare anni a ricrescere,<br />

complicano l’orientamento e l’individuazione del sentiero corretto, richiedono<br />

un dispendio maggiore di energie, sia in salita che in discesa. Tutto questo<br />

per guadagnare qualche minuto: non percorretele!


12<br />

// DESTRA E SINISTRA<br />

Quando non specificato diversamente, nelle descrizioni dei percorsi “des<strong>tra</strong>” e<br />

“sinis<strong>tra</strong>” sono riferite al senso di marcia. Dove indicato, è possibile ci si riferisca<br />

alla des<strong>tra</strong> o sinis<strong>tra</strong> idrografica di un vallone. In questo secondo caso,<br />

per esempio, la des<strong>tra</strong> idrografica corrisponderà alla nos<strong>tra</strong> des<strong>tra</strong> una volta posti<br />

con la schiena rivolta alla sorgente del corso d'acqua, guardando nella direzione<br />

verso cui questo scorre.<br />

// TEMPI DI PERCORRENZA<br />

I tempi di percorrenza indicati si riferiscono a quelli per escursionisti medi,<br />

e non per assidui frequentatori dei sentieri di montagna. Sono calcolati<br />

con un apposito software a partire dalla <strong>tra</strong>ccia GPS, in modo da renderli<br />

il più possibili oggettivi e uniformi <strong>tra</strong> le varie escursioni. Si <strong>tra</strong>tta sempre<br />

e comunque di tempi indicativi, che ciascuno potrà modificare in base al<br />

proprio allenamento e alle proprie capacità.<br />

// QUOTE<br />

Le quote sono prevalentemente <strong>tra</strong>tte dalla cartografia di Fraternali Editore.<br />

Ove non presenti, nemmeno su al<strong>tra</strong> cartografia disponibile, le quote sono<br />

ricavate con strumentazione satellitare (GPS), corretta con dati cartografici<br />

di elevazione. La misura delle quote è comunque soggetta a errore, e deve<br />

essere considerata indicativa.<br />

// SOCCORSO ALPINO<br />

Sui sentieri italiani, in caso di necessità, il numero telefonico da comporre è il 112,<br />

facente capo al cen<strong>tra</strong>lino unico per le emergenze, al quale bisognerà specificare<br />

che stiamo richiedendo soccorso in montagna. A causa della possibile assenza<br />

di segnale in quota, c’è la possibilità che occorra spostarsi, anche di parecchio,<br />

per telefonare: se disponete di un ricevitore GPS, ricordatevi di segnare<br />

le coordinate del luogo in cui serve soccorso, e comunicatele alla cen<strong>tra</strong>le<br />

operativa. Nell’ipotesi che venga inviato l'elicottero per il soccorso, è<br />

fondamentale saper descrivere le condizioni meteo locali e individuare, se<br />

possibile, una zona per l'atterraggio lontana da cavi sospesi, ben visibile dall'alto<br />

e priva di ostacoli come alberi o pali in un raggio di 100 metri, preferibilmente<br />

sopraelevata e con fondo solido. Posizionatevi ai margini del luogo prescelto<br />

per l'atterraggio, con il vento alle spalle e le due braccia alzate verso il cielo,<br />

per indicare la necessità di soccorso.<br />

→ Il Monte Fantino dal sentiero<br />

per il Monte Mondolè


LE ESCURSIONI<br />

13


14<br />

//01<br />

LA BESIMAUDA


Classica via di salita al Monte Besimauda.<br />

Due terzi del percorso si svolgono su s<strong>tra</strong>de<br />

sterrate o sentieri, spesso con notevole<br />

pendenza. La parte finale tuttavia è una lunga<br />

e assai ripida ascesa lungo una colata di massi<br />

e detriti, in assenza di sentiero.<br />

Non è una cima particolarmente<br />

elevata, eppure la Besimauda,<br />

che con il Bric Costa Rossa forma<br />

la Bisalta, gode di una fama notevole<br />

<strong>tra</strong> gli appassionati di montagna,<br />

in particolare nel basso Cuneese.<br />

Ed è forse alla sua punta bifida,<br />

così caratteristica, e al suo protendersi<br />

verso la pianura che la rende visibile e<br />

riconoscibile qualunque sia il punto<br />

da cui la si osserva, che deve<br />

la sua fama. Tanto basta per salirne<br />

la vetta almeno una volta.<br />

Il panorama ripaga comunque<br />

della fatica.<br />

↑ La Besimauda da Peveragno:<br />

è su questo lato della montagna<br />

che si sviluppò l'es<strong>tra</strong>zione<br />

di rocce uranifere<br />

←Il Gias Pravinè soprano e, alle<br />

sue spalle, la Costa della Mula e<br />

il Monte Besimauda<br />

→ L’URANIO DELLA<br />

BISALTA<br />

Dopo la seconda guerra<br />

mondiale nell’area della<br />

Bisalta vennero eseguiti<br />

dei rilievi radiometrici alla<br />

ricerca di rocce uranifere.<br />

Si giunse a individuare<br />

un’area nel comune<br />

di Peveragno, la Val<br />

Fredda, dove la compagnia<br />

mineraria Montecatini<br />

nel 1953 iniziò i lavori<br />

di es<strong>tra</strong>zione. In un primo<br />

periodo vennero impiegati<br />

una decina di minatori<br />

che in breve salirono a circa<br />

ottanta, molti dei quali<br />

marchigiani.<br />

Gli scavi, su quindici livelli,<br />

raggiunsero una profondità<br />

di cinquecento metri,<br />

fin quando, nel 1962<br />

la sempre più ridotta<br />

presenza del minerale<br />

portò alla chiusura<br />

dell’attività es<strong>tra</strong>ttiva.<br />

15


819<br />

Tetto<br />

La Lana<br />

844<br />

Tetto Dinet<br />

Tetto<br />

Lereta<br />

1076<br />

870<br />

Tetto<br />

Mol<br />

917<br />

Tetto<br />

Isabella<br />

954<br />

Tetto<br />

Grosso<br />

1008<br />

Truc<br />

la Croce<br />

.<br />

Gianet<br />

Costabella<br />

1116<br />

1051<br />

1043 .<br />

.<br />

1189<br />

e<br />

Minet<br />

995 1100<br />

Valle Cialangie<br />

.<br />

1185<br />

Cima<br />

Bercia<br />

. 1253<br />

1241<br />

Colle<br />

Bercia<br />

1338.<br />

1083<br />

.<br />

1276<br />

.<br />

1492<br />

Cima<br />

di Sieis<br />

Pian la Soglia<br />

Bric<br />

Carleret<br />

.<br />

1616<br />

.<br />

1424<br />

Tre<br />

1<br />

Fo<br />

C<br />

1901<br />

16<br />

Sagnaschi<br />

"Casot<br />

delle guardie"<br />

. 1562<br />

.<br />

1018<br />

Buscajè<br />

Torrente Colla<br />

1091.<br />

.<br />

1282<br />

1394<br />

1432<br />

.<br />

Ex Rifugio<br />

Garb<br />

Cima<br />

Giasetto<br />

.<br />

1403<br />

1454<br />

1549<br />

1500<br />

.<br />

Vallone Rav<br />

2080 .<br />

Bec Ross<br />

// ITINERARIO<br />

Punta<br />

Gutzard<br />

1682 1451<br />

1624<br />

Gias<br />

Ceresole<br />

1524<br />

Passo<br />

Ceresole<br />

Madonna<br />

dei Pini<br />

1565<br />

Rio Colla<br />

1950<br />

.<br />

Poco oltre l’area attrezzata de “Le Meschie” (1090 m), 1834 si . segue la s<strong>tra</strong>da asfaltata<br />

Tetto<br />

verso sud-ovest, diretta al Gias Morteis.<br />

Magela<br />

La carrabile Monte supera un ponte in cemento,<br />

Piane<br />

diventa sterrata e sale rettilinea nel bosco. Presso 1485la Fontana Giraud si volge a<br />

sinis<strong>tra</strong>, at<strong>tra</strong>versando il Rio Grosso su 1320 un . ponte in cemento. Poche decine<br />

di metri oltre il ponte si lascia la s<strong>tra</strong>da e si imbocca il sentiero sulla des<strong>tra</strong>: questo<br />

s’innalza a lungo nel fitto bosco, con pendenze sostenute, incrocia una pista<br />

forestale e infine, con alcune svolte, torna sulla s<strong>tra</strong>da sterrata precedentemente<br />

abbandonata. Procedendo verso des<strong>tra</strong>, si raggiunge in breve la panoramica Sella<br />

Morteis (1450 m, 1:10 ore da Le Meschie). Trascurate le varie diramazioni che<br />

si dipartono dalla sella, si procede ancora sulla sterrata e, all’unico tornante,<br />

si ignora il sentiero sulla des<strong>tra</strong>, diretto alle Stalle Artondù. Il lungo <strong>tra</strong>verso<br />

che segue porta al modesto colletto presso la Cima Pravinè: qui si abbandona<br />

la carrabile e si sale a des<strong>tra</strong>, sul sentiero che rimonta, assai ripido, lo spoglio<br />

crinale pascolivo. La faticosa <strong>tra</strong>ccia raggiunge il Gias Pravinè soprano (1819 m,<br />

1:10 ore dalla Sella Morteis), adagiato su una spalla pianeggiante lungo il ripido<br />

costone. Si lascia il gias sulla des<strong>tra</strong> e si riprende subito la salita sul crinale, fino<br />

a quando, in maniera quasi improvvisa, ci si ritrova ai piedi di un lungo pendio<br />

coperto di grossi massi. Il sentiero termina e si prosegue la salita di masso<br />

in masso, guidati dai segnavia bianco-rossi, aiutandosi di tanto in tanto con<br />

le mani, per mantenere l’equilibrio. L’impegnativa ascesa termina, di fatto, proprio<br />

sulla vetta del Monte Besimauda (2231 m, 1:05 ore dal Gias Praviné soprano),<br />

ben più noto con il semplice appellativo di Bisalta.<br />

1529<br />

Vallone<br />

1723<br />

Costa la Motta<br />

Grande<br />

Costa Raviola<br />

Bric<br />

Costa<br />

Rossa<br />

Cima<br />

la Mot


. Gore<br />

1786<br />

Chiesetta<br />

degli alpini<br />

1616 1925<br />

1532<br />

Gias<br />

Pusin<br />

.<br />

Becchi<br />

.<br />

1431<br />

402<br />

ntana<br />

appa<br />

lada<br />

o<br />

ta<br />

2262.<br />

2403<br />

2277<br />

2156<br />

2257<br />

2231<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Monte Besimauda<br />

1913<br />

Ser<br />

1781<br />

1589<br />

Vallone Croeusa<br />

Artondù<br />

Testa<br />

delle<br />

1687<br />

1677<br />

.<br />

Vallone Sot<br />

1602<br />

1467<br />

.<br />

1464<br />

Gias Pravinè<br />

Sottano<br />

Gorgia della Galleria<br />

Groppo del Fajet<br />

.<br />

.<br />

1330<br />

Gias Pravinè<br />

Soprano<br />

1569<br />

Vallone Costa Rossa<br />

Vallone del Sabot<br />

1819<br />

1386<br />

Serra Barmetta<br />

Gorgia Gireaud<br />

Le Meschie<br />

Rio Grosso<br />

Gias Morteis<br />

1468<br />

. 1632<br />

Cima<br />

Pravinè<br />

1243<br />

1165<br />

1176<br />

Vallone Pravinè<br />

G L I A G N E L L I<br />

Sella<br />

Morteis<br />

1251.<br />

1076<br />

.<br />

1339<br />

Stalla di Rou<br />

1243<br />

Osservatorio<br />

1468<br />

1450<br />

1270<br />

1008<br />

1014<br />

Rocche<br />

Nuvolente<br />

.<br />

1268<br />

1117<br />

//01<br />

LA Rocca BESIMAUDA<br />

di Vinchiet<br />

.<br />

Bric<br />

Ciccioni<br />

.<br />

EE Combe<br />

Comba Ruscun<br />

3:25 h<br />

.<br />

934<br />

+1141/-0 m<br />

Tetti Merlet<br />

943<br />

La<br />

Truna<br />

Tetti<br />

Ciot<br />

1075<br />

.<br />

920<br />

960<br />

Balzo<br />

della Croce<br />

Rio dell`Oy<br />

1034 1162<br />

Vallone Pittè<br />

Vallone di Rumiano<br />

812<br />

. 1023<br />

Co<br />

. 934<br />

Tetti<br />

Caban<br />

La Stalla<br />

del Rio dell'Oy<br />

916<br />

Tetti<br />

Pela<br />

978<br />

Cordè<br />

Serra della Piast<br />

836<br />

Tetti<br />

Turtu<br />

Tetto<br />

Rugè<br />

828<br />

857<br />

Tetti<br />

Tiracül<br />

Pradeboni, 1045 loc. 904 Le Meschie<br />

→ LA LEGGENDA DELLA BISALTA<br />

. (1090 . m)<br />

1105 1014<br />

1979<br />

Ponte<br />

La Bisalta,<br />

Ponte<br />

Gias Sot in origine, aveva una sola vetta.<br />

Tetto<br />

delle Borche dei Roani Da Chiusa di <strong>Pesio</strong> si risale<br />

Una notte, un pastore<br />

Gias Giraud<br />

che risaliva la valle<br />

la Valle <strong>Pesio</strong> in direzione<br />

1839<br />

u bloccato sul sentiero dall'oscurità causata della Certosa e si svolta a<br />

dall'ombra del monte, che ostruiva<br />

des<strong>tra</strong> per Pradeboni.<br />

Qui si seguono le indicazioni<br />

la visione della luna. L'uomo invocò il Diavolo<br />

Rocca<br />

2086<br />

del Castello<br />

.<br />

per i Tetti Gori e Marro, fino ad<br />

affinché la punta .<br />

Gias della 1889<br />

Gias venisse demolita: Gias 1623<br />

questi<br />

La Tourra arrivare in località Le 1156 Meschie, Cascina<br />

Valletta Costa Rossa Sottano Pittè 1610<br />

Correria<br />

arrivò, chiedendo l'anima del malcapitato . dove si trova anche una area<br />

1323<br />

in cambio del soddisfacimento della<br />

attrezzata per pic-nic.<br />

richiesta. Con<strong>tra</strong>tto siglato: subito schiere<br />

Certosa<br />

di <strong>Pesio</strong><br />

1929<br />

di demoni iniziarono l'opera di abbattimento.<br />

843<br />

← La croce in vetta al Monte<br />

I lavori vennero interrotti quando il Diavolo<br />

Besimauda<br />

visionò il con<strong>tra</strong>tto: il pastore, analfabeta,<br />

↓ Panorama sulle Alpi<br />

lo aveva siglato con una croce!<br />

Marittime dalla vetta del Monte<br />

Besimauda<br />

Rumianotto<br />

.<br />

806<br />

Tetti<br />

Teresia<br />

705<br />

Cascina<br />

Barona<br />

726<br />

800<br />

843<br />

Terre<br />

.<br />

S.Barto<br />

17<br />

866<br />

SP42<br />

752<br />

865<br />

742<br />

806<br />

Ca<br />

S.


18<br />

//02<br />

L’ANELLO<br />

DEL PIS<br />

DEL PESIO


Il Pis del <strong>Pesio</strong> è una spettacolare<br />

cascata dove l'acqua sgorga<br />

direttamente da una verticale<br />

parete rocciosa e compie un salto<br />

di oltre 20 metri. Il fenomeno è tanto<br />

affascinante quanto effimero:<br />

si manifesta solo per alcune settimane<br />

l'anno, in primavera, quando<br />

al disgelo l'acqua riempe le cavità<br />

ipogee fino a farle <strong>tra</strong>boccare<br />

dal sifone terminale del Pis.<br />

Ma non è questa l'unica at<strong>tra</strong>zione di questa<br />

escursione: anche le due Cascate del Saut e<br />

la meno frequentata Cascata di Gias Fontana<br />

sono davvero suggestive ed hanno il pregio<br />

di essere visibili tutto l'anno (anche se con<br />

differenti portate in base al periodo dell'anno).<br />

A completare il quadro, i bellissimi boschi<br />

di faggio ed abete at<strong>tra</strong>versati dal sentiero.<br />

→ IL PIS DEL PESIO E<br />

IL SISTEMA CARSICO<br />

DELLA CONCA DELLE<br />

CARSENE<br />

Il sistema carsico<br />

di “Conca delle Carsene<br />

– Pis del <strong>Pesio</strong>” è<br />

il secondo più importante<br />

della zona delle Alpi<br />

Liguri. Le acque raccolte<br />

sul versante sud del<br />

Massiccio del Marguareis<br />

(Conca delle Carsene e<br />

Conca di Plan Ambreuge),<br />

orograficamente destinate<br />

al Mar Tirreno, si infil<strong>tra</strong>no<br />

nel terreno e sfociano<br />

nella risorgiva del Pis<br />

del <strong>Pesio</strong>: da qui, at<strong>tra</strong>verso<br />

il Po, raggiungono<br />

il Mar Adriatico.<br />

↑ Pian delle Gorre e<br />

l'omonimo rifugio<br />

← Le cascate<br />

del Pis del <strong>Pesio</strong>


ITINERARIO<br />

Al Pian delle Gorre (1032 m) si imbocca la s<strong>tra</strong>da sterrata, sulla des<strong>tra</strong><br />

del rifugio che prende il nome dal pianoro. Questa diventa subito una comoda<br />

mulattiera, si allunga all’interno di una abetina e supera, su un ponte,<br />

il torrente che scende dal Vallone del Saut, immettendosi poi su una pista<br />

sterrata. Si prosegue verso des<strong>tra</strong>, at<strong>tra</strong>versando un altro ponte e scendendo a<br />

costeggiare il torrente.<br />

Presso uno slargo, la pista piega verso sinis<strong>tra</strong>: prima del successivo ponte,<br />

si imbocca, ancora sulla sinis<strong>tra</strong>, il sentiero per il Gias Fontana e<br />

il Pis del <strong>Pesio</strong>. La <strong>tra</strong>ccia segue il corso del torrente, <strong>tra</strong>lascia sulla des<strong>tra</strong><br />

la diramazione per l’Osservatorio Faunistico delle Canavere e sale quindi verso<br />

sud, fino a giungere al Gias Fontana (1218 m, 0:55 ore da Pian delle Gorre).<br />

Al bivio, prima di proseguire a sinis<strong>tra</strong>, è assai consigliato dirigersi a des<strong>tra</strong><br />

verso il Passo del Baban per alcuni minuti, per ammirare la Cascata<br />

di Gias Fontana. Tornati indietro, si en<strong>tra</strong> nella faggeta e si prende quota,<br />

con <strong>tra</strong>versi e ripide salite, fino a un bivio: a sinis<strong>tra</strong> si prosegue per il Gias degli<br />

Arpi, a des<strong>tra</strong> per il Pis del <strong>Pesio</strong>. Imboccata la <strong>tra</strong>ccia sulla des<strong>tra</strong>, si sale fino<br />

ai piedi della cascata del Pis del <strong>Pesio</strong> (1410 m, 0:40 ore dal Gias Fontana).<br />

Tornati sui propri passi, e tenendo ora la sinis<strong>tra</strong>, si avanza fino a immettersi<br />

sulla mulattiera che unisce il Pian delle Gorre e il Colle del Prel.<br />

La si segue verso sinis<strong>tra</strong>, fino a giungere nel Vallone del Saut.<br />

Passato un torrente su una passerella, si incon<strong>tra</strong> un bivio: si sale a des<strong>tra</strong>, su<br />

un sentierino che porta alla prima delle due Cascate del Saut (1222 m, 1:05 ore<br />

dal Pis del <strong>Pesio</strong>).<br />

Oltre un ponte in legno, si raggiunge la seconda cascata, ridiscendendo poi<br />

alla mulattiera abbandonata poco prima. La si percorre verso des<strong>tra</strong>, fino a<br />

uno slargo dove giunge una comoda s<strong>tra</strong>da sterrata, proveniente da valle.<br />

Seguendola in discesa, si torna a Pian delle Gorre (1032 m, 0:25 ore dalle<br />

Cascate del Saut).


llone Mirauda<br />

.<br />

1643<br />

.<br />

1427<br />

Osservatorio<br />

Faunistico<br />

Torrente <strong>Pesio</strong><br />

1065<br />

Gias<br />

Fontana<br />

1218<br />

Gias<br />

degli Arpi<br />

Grotta<br />

Camosciere<br />

.<br />

1300<br />

Conca delle Carsene<br />

Malaberg<br />

1032<br />

.1062<br />

Vallone del Salto<br />

.<br />

1231<br />

Il Pulpito<br />

Pian delle Gorre<br />

1190<br />

1279<br />

.<br />

.<br />

Salto<br />

Pian del Creus<br />

. . 1957<br />

Punta<br />

Bartivolera<br />

1912<br />

Vallone di Serpentera<br />

1466<br />

Fontana<br />

del Men<strong>tra</strong>s<br />

1714.<br />

Croce<br />

di Sestrera<br />

Fontana<br />

Ciot 'd L'Urs<br />

Canale dei<br />

Genovesi<br />

1652<br />

Gias<br />

Madonna<br />

Canale dei torinesi<br />

1985<br />

2<br />

1798<br />

Gias Soprano<br />

di Serpentera<br />

Cascata<br />

Cima d<br />

1435<br />

del Saut Gias Sottano<br />

San Lore<br />

1341 di Sestrera<br />

// 0 2<br />

1410<br />

1858 .<br />

Colletto<br />

Pis del <strong>Pesio</strong><br />

1644<br />

.<br />

. L’ANELLO<br />

1551<br />

Rocche di Se<br />

di<br />

Giaset<br />

2361<br />

n<br />

Colle<br />

DEL PIS DEL PESIO<br />

2060<br />

del Prel<br />

1881<br />

Rocche .<br />

1861 Passo di<br />

1926Testa<br />

E<br />

Gaudioline 2356<br />

Baban<br />

del Duca<br />

1989<br />

Gias Sottano3:05 h ▶ Pian delle Gorre<br />

Passo<br />

del Marguareis 1847<br />

▶ Pis del <strong>Pesio</strong> Giardino<br />

del Duca<br />

1947.<br />

Gias<br />

botanico<br />

1519 ▶ Cascate del Saut<br />

Soprano<br />

1966<br />

→ LA CASCATA DEL PIS DEL PESIO Punta<br />

ud<br />

Sestrera<br />

di Sestrera ▶ Pian delle Gorre<br />

Rifugio Porta<br />

s<br />

Garelli Sestrera 2<br />

La cascata del Pis del <strong>Pesio</strong> è attiva<br />

+511/-511 m<br />

per alcune settimane l'anno, in genere<br />

.<br />

Colle nord Pian delle Gorre (1032 m)<br />

<strong>tra</strong> 2127 la fine di aprile e la fine di maggio. di Scarason<br />

2293<br />

2132<br />

.<br />

Il periodo è tuttavia fortemente influenzato Da Chiusa <strong>Pesio</strong> si risale<br />

1924<br />

2355<br />

la Valle <strong>Pesio</strong> fino Giardino alla<br />

Colla dalle Piana condizioni meteorologiche (presenza<br />

Punta<br />

.<br />

botanico<br />

di Malaberga<br />

2348<br />

2219 . S<strong>tra</strong>ldi<br />

Castello Certosa, da dove si prosegue Porta<br />

di neve al suolo, pioggia,<br />

. .<br />

2371<br />

temperature).<br />

Cima delle Aquile sulla stretta s<strong>tra</strong>da asfaltata Marguareis<br />

A causa della caduta di pietre dall'alto, Scarason .<br />

2383<br />

2302<br />

che raggiunge Pian delle<br />

2513<br />

ta si raccomanda di tenersi a debita distanza Passo Gorre.<br />

don<br />

Scarason<br />

2652<br />

2488<br />

Punta Marguareis<br />

dalla cascata e dalle pareti rocciose<br />

circostanti. Chi vuole osservare questo<br />

spettacolare fenomeno deve mettere<br />

in conto di incon<strong>tra</strong>re neve, a volte dura,<br />

lungo il sentiero.<br />

Vallone del Marguareis<br />

Valle Sestrera<br />

← Una delle due cascate<br />

del Saut<br />

←← Gias Fontana<br />

↓ la Conca delle Carsene<br />

21<br />

Canale dei<br />

savonesi<br />

d


22<br />

//03<br />

IL PASSO<br />

DEL DUCA


Una camminata nella storia:<br />

questo itinerario, infatti, è l'unica<br />

opportunità che si ha in Valle <strong>Pesio</strong><br />

di percorrere una vecchia rotabile<br />

militare risalente al secondo<br />

conflitto mondiale, forse pensata<br />

per aprire una via di invasione<br />

verso la Francia.<br />

La s<strong>tra</strong>da, sebbene rimasta incompiuta,<br />

consente comunque di at<strong>tra</strong>versare<br />

agevolmente e con pendenza costante buona<br />

parte degli ambienti tipici del Parco<br />

del Marguareis: dai boschi di abete,<br />

alle faggete, fino alle pendici delle pareti<br />

calcaree del Marguareis.<br />

Ottimi i panorami nella parte in quota<br />

dell'itinerario, mentre la discesa nel Vallone<br />

del Marguareis, su sentiero piuttosto ripido,<br />

permette immediatamente il confronto<br />

<strong>tra</strong> la viabilità militare dell'epoca e quella<br />

escursionistica odierna...<br />

→ LA STRADA<br />

EX MILITARE 194<br />

La salita, da Pian delle<br />

Gorre al Passo del Duca,<br />

avviene su un <strong>tra</strong>tto<br />

della s<strong>tra</strong>da ex militare 194.<br />

Questa s<strong>tra</strong>da, iniziata<br />

nel 1940 per collegare<br />

la Certosa di <strong>Pesio</strong><br />

con il Colle della Boaria,<br />

è tuttavia rimasta<br />

incompiuta in alcuni <strong>tra</strong>tti.<br />

Da alcuni ritenuta<br />

di dubbia utilità s<strong>tra</strong>tegica,<br />

se non addirittura in grado<br />

di agevolare un’eventuale<br />

invasione da parte<br />

francese, da altri è invece<br />

considerata come una<br />

s<strong>tra</strong>da realizzata allo scopo<br />

di aprire una direttrice<br />

di invasione italiana verso<br />

la Francia.<br />

← L'inconfondibile intaglio<br />

immediatamente a valle<br />

del Passo del Duca<br />

↑ Tratto della s<strong>tra</strong>da<br />

ex militare 194


24<br />

// 0 3<br />

Valle Armellina<br />

Punta<br />

Colletto .<br />

2114<br />

Porta<br />

Colletto<br />

Vallone San Giovanni<br />

Vallone la Perla<br />

1963<br />

2155<br />

.<br />

Punta<br />

Miraud<br />

→ LA BATTAGLIA<br />

2028<br />

IL PASSO DEL DUCA<br />

DI PASQUA DEL 1944<br />

Colletto<br />

E<br />

Colle V<br />

Mirauda 2064<br />

Dall'alba del 9 aprile 1944, i 170 uomini<br />

della brigata partigiana della Valle <strong>Pesio</strong>,<br />

3:20 h ▶ fino al Passo<br />

1592<br />

Miniera<br />

al comando del Capitano Cova, affrontarono del Duca, 5:15 h ▶ anello<br />

Ubaiet<br />

completo<br />

Tetti<br />

Punta<br />

1912<br />

un prolungato scontro a fuoco sulla s<strong>tra</strong>da<br />

. 2076<br />

Almellina<br />

Melasso Gias Vacc<br />

<strong>tra</strong> la Certosa di <strong>Pesio</strong> e Pian delle Gorre. Bec<br />

Sopran<br />

1411 +957/-0 m ▶ fino al Passo<br />

Cornigion<br />

Approfittando della valanga del Bruseis, .<br />

del Duca, +959/-959 m<br />

1381 Casali<br />

che impediva il passaggio dei mezzi corazzati, ▶ anello completo<br />

Braia<br />

1282<br />

i partigiani resistettero fino a sera, quando<br />

Pian delle Gorre (1032 m) Ci<br />

i tedeschi raggiunsero Pian delle Gorre e<br />

Bec . Ba<br />

Rosso<br />

210<br />

distrussero il casotto sede del comando<br />

2151<br />

.<br />

Da Chiusa <strong>Pesio</strong> si risale la 2188<br />

partigiano. I partigiani, che lamentarono<br />

.<br />

Valle <strong>Pesio</strong> fino alla Certosa,<br />

1448<br />

Monte<br />

12 caduti e 1 prigioniero, furono costretti ad<br />

Rifugio<br />

da dove si prosegue sulla Jurin<br />

abbandonare temporaneamente<br />

Capanna stretta s<strong>tra</strong>da asfaltata che<br />

Chiara<br />

1808.<br />

la valle diretti a Carnino.<br />

raggiunge Il Pian delle Gorre.<br />

In estate Crest<br />

Maire .<br />

la s<strong>tra</strong>da può<br />

Savoiavenire progressivamente<br />

1851 Fontana<br />

↓ Il Vallone del Marguareis<br />

1500chiusa con il riempirsi<br />

1959 Cichin<br />

dei<br />

dal Colle del Prel soprano<br />

posteggi (a pagamento).<br />

Maire<br />

1330 Rocca<br />

Rossa<br />

Cima<br />

1500<br />

.<br />

1558<br />

della<br />

.<br />

Fascia<br />

Bec 1485 .<br />

Castellaccio<br />

Punta S<br />

1631<br />

Salvato<br />

Lago<br />

Secco 1651 .<br />

Monte Bec Testa San . Co<br />

Alpetta Valletta<br />

2163<br />

Salvatore Mala<br />

. 1925<br />

1661 Gias<br />

.<br />

della Perla<br />

2022<br />

sottano<br />

// ITINERARIO<br />

2099 .<br />

Da Pian delle Gorre (1032 m), si imbocca la sterrata che si inol<strong>tra</strong> nel Vallone<br />

.<br />

del Saut. Si prosegue diritti fino alla località “Il Saut”, 2168 dove la<br />

1883<br />

s<strong>tra</strong>da termina<br />

.<br />

21<br />

con un piccolo slargo: da qui si procede verso des<strong>tra</strong> su un’ampia mulattiera,<br />

at<strong>tra</strong>versando poi il Torrente del Saut su due consecutivi ponti in legno.<br />

La<br />

La mulattiera guadagna lentamente quota nel bosco, giungendo Perla al Gias degli<br />

Colletto<br />

.<br />

Arpi (1435 m, 1:30 ore da Pian delle Gorre, fontana). Campanin Superato il gias, si continua<br />

2177<br />

intervallando lunghi <strong>tra</strong>versi a qualche tornante, si <strong>tra</strong>nsita ai piedi 2096<br />

. della Gias<br />

2086<br />

della Perla<br />

bastionata rocciosa di Testa Murtel e infine, con poche svolte, si risale il pendio Col<br />

della Perla<br />

che porta al Colle del Prel sottano. Prima di raggiungere il colletto, si sale a sinis<strong>tra</strong>,<br />

sul sentiero che si stacca da un tornante della vecchia rotabile, puntando diretti al<br />

Colle del Prel soprano (1926 m, 1:40 ore dal Gias degli Arpi). Al valico<br />

si incon<strong>tra</strong>, sulla sinis<strong>tra</strong>, il sentiero per il Vallone del Marguareis, che verrà<br />

2072


Labiaia Mirauda<br />

.<br />

1971<br />

Malavanca d<br />

950<br />

.<br />

Testa del<br />

Grupas<br />

.<br />

1804<br />

.<br />

a<br />

Grotta<br />

.<br />

1912<br />

1231<br />

.<br />

Camosciere<br />

accarile<br />

Il Pulpito<br />

. 1871 Faunistico<br />

.1062 .<br />

1032<br />

Pian delle Gorre<br />

Osservatorio<br />

arile<br />

o<br />

1668<br />

Gias Vaccarile<br />

Sottano<br />

ma<br />

ban<br />

2<br />

2149<br />

2295<br />

.<br />

1643<br />

Testa di<br />

Baban<br />

.<br />

2004<br />

Colle del<br />

Carbone<br />

2060<br />

Colletto Sud<br />

del Cros<br />

Vallone Mirauda<br />

.<br />

1427<br />

Pis<br />

del <strong>Pesio</strong><br />

1861<br />

Torrente <strong>Pesio</strong><br />

1410<br />

1065<br />

Passo di<br />

Baban<br />

Gias<br />

Fontana<br />

1218<br />

1435<br />

Gias<br />

degli Arpi<br />

Passo del Duca<br />

.<br />

1644<br />

.<br />

1300<br />

Vallone del Salto<br />

1989<br />

.<br />

1858<br />

1279<br />

.<br />

Salto<br />

1190<br />

Cascata<br />

del Saut<br />

Colle<br />

del Prel<br />

1881<br />

1926Testa<br />

del Duca<br />

Pian del Creus<br />

.<br />

1341<br />

1957<br />

Punta<br />

Bartivolera<br />

Vallone di Serpentera<br />

Fontana<br />

del Men<strong>tra</strong>s<br />

1714.<br />

Croce<br />

di Sestrera<br />

Gias Sottano<br />

di Sestrera<br />

1551<br />

Giaset<br />

Gias Sottano<br />

del Marguareis 1847<br />

1947<br />

1519 . Gias<br />

Soprano<br />

Punta<br />

Sestrera<br />

di Sestrera<br />

Fontana<br />

Ciot 'd L'Urs<br />

1466<br />

1652<br />

Gias<br />

Madonna<br />

Valle Sestr<br />

Giardino<br />

botanico<br />

Ro<br />

Gaud<br />

1966<br />

Rifugio<br />

Garelli<br />

Conca delle Carsene<br />

an<br />

re .<br />

02<br />

2415<br />

2495<br />

lla<br />

berga<br />

2421<br />

Capanna<br />

Morgantini<br />

2312<br />

.<br />

2127<br />

Colla Piana<br />

di Malaberga<br />

2219<br />

.<br />

2348<br />

Vallon di Malaberg<br />

Vallon de Barancon<br />

Punta<br />

S<strong>tra</strong>ldi<br />

.<br />

2383<br />

.<br />

2371<br />

Malaberg<br />

Colle nord<br />

di Scarason<br />

2302<br />

2132<br />

2355<br />

.<br />

Cima<br />

Scarason<br />

Vallone del Marguareis<br />

Castello<br />

delle Aquile<br />

.<br />

2513<br />

Giardino<br />

botanico<br />

Laghetto 19<br />

Marguareis<br />

Canale dei<br />

Genovesi<br />

Testa<br />

Passo di<br />

Ciaudon<br />

.<br />

Scarason<br />

2386<br />

2652<br />

Punta<br />

Marguareis<br />

← La zona del Pulpito, da cui i partigiani controllavano . l'accesso all'alta valle.<br />

.<br />

2134<br />

2252<br />

.<br />

2092<br />

Castel<br />

Chevolail<br />

Castel<br />

Passo<br />

Frippi<br />

della Gaina<br />

2357<br />

utilizzato per il rientro: tenendosi a des<strong>tra</strong>, . invece, si raggiunge il Passo del Duca<br />

2256<br />

2400<br />

Col della (1989 m, 0:10 ore dal Colle del Prel soprano). Tornati sui propri passi fino al Colle<br />

2105<br />

Boaria del Prel soprano, si imbocca, ora a des<strong>tra</strong>, il sentiero che si cala nel Vallone Cima<br />

.<br />

di Gaina<br />

2188<br />

del Marguareis. Inizialmente piuttosto ripida, la discesa Colle termina sul fondo<br />

del vallone, Cime dove de ci si immette sulla <strong>tra</strong>ccia proveniente dei Signori dal Rifugio Rifugio Sestrera<br />

Malabergue<br />

Don Barbera<br />

2107<br />

2079<br />

sottano. La si segue verso<br />

Vach.<br />

sinis<strong>tra</strong>,<br />

de<br />

en<strong>tra</strong>ndo in un bellissimo bosco di faggio,<br />

Malabergue.<br />

2020<br />

si at<strong>tra</strong>versa il corso d’acqua su un ponte in legno Cimee si deraggiunge infine il Rifugio .<br />

1753<br />

Sestrera sottano (già Gias sottano di Sestrera, Capoves 1341 m, 1:10 . ore dal Passo del Duca).<br />

Cime de 2260<br />

Oltrepassata la radura, si supera un torrente Sènèca su un . ponte in legno, riprendendo a<br />

2138<br />

perdere quota con numerosi tornanti, all’interno di una splendida abetina: si torna<br />

così alla località “Il Saut”, dalla quale si rien<strong>tra</strong> a Pian delle Gorre (1032 m, 0:45 ore<br />

dal Rifugio Sestrera sottano).<br />

2448<br />

.<br />

2205<br />

. 2138<br />

24<br />

Canale dei torine<br />

Colle<br />

dei Savon<br />

Cell


26<br />

//04<br />

L’ANELLO<br />

DEL RIFUGIO<br />

GARELLI


← Il Rifugio Garelli con<br />

il Marguareis sullo sfondo<br />

↑ Lychnis flos-jovis<br />

↓ Pannello alla Stazione<br />

botanica Burnat-Bicknell<br />

27<br />

Sicuramente uno dei più interessanti<br />

itinerari all'interno del Parco,<br />

in ambienti estremamente vari.<br />

L'ascesa inizia <strong>tra</strong> splendidi boschi di abete<br />

bianco, essenza che ha trovato in Valle <strong>Pesio</strong><br />

le condizioni ideali per lo sviluppo. Dopo aver<br />

at<strong>tra</strong>versato un <strong>tra</strong>tto quasi fiabesco <strong>tra</strong> faggi,<br />

ruscelli, rocce coperte di muschio e ponticelli<br />

in legno, lo scenario muta improvvisamente e<br />

il sentiero si snoda ai piedi delle impressionanti<br />

quanto verticali pareti calcaree del Massiccio<br />

del Marguareis. Concludono l'anello la piccola<br />

gemma azzurra del Laghetto del Marguareis,<br />

il Rifugio Garelli e, già sulla via del ritorno,<br />

gli arrotondati declivi pascolivi<br />

del Gias soprano di Sestrera.<br />

→ LA STAZIONE<br />

BOTANICA<br />

BURNAT-BICKNELL<br />

La stazione, che si estende<br />

su oltre 10.000mq, è<br />

intitolata a Emile Burnat e<br />

Clarence Bicknell. Burnat,<br />

botanico svizzero, è autore<br />

dell'importante opera<br />

'Flore des Alpes Maritimes'.<br />

Bicknell, botanico inglese<br />

attivo in Valle <strong>Pesio</strong><br />

per circa trent'anni, è<br />

conosciuto anche come<br />

primo catalogatore delle<br />

incisioni rupestri del Monte<br />

Bego. Nelle stazioni e<br />

in quelle non lontane<br />

“Danilo Re”, sono riunite<br />

circa 500 specie di piante<br />

tipiche delle Alpi Liguri:<br />

pannelli illus<strong>tra</strong>tivi<br />

descrivono i vari ambienti<br />

e le specie botaniche sono<br />

facilmente riconoscibili<br />

grazie alla denominazione<br />

scientifica riportata<br />

sulle targhette.


28<br />

→ LA STAZIONE BOTANICA<br />

DANILO RE<br />

Posta alla base del canalone dei Genovesi,<br />

che taglia il maestoso versante settentrionale<br />

del massiccio del Marguareis, la stazione<br />

si estende su circa 8000 metri quadrati,<br />

ed è dedicata al guardaparco e botanico<br />

Danilo Re, promotore della ricerca floristica<br />

su queste montagne, deceduto in servizio.<br />

L’area ospita moltissime piante delle Alpi<br />

Liguri e Marittime, <strong>tra</strong> cui numerose specie<br />

endemiche e rare.<br />

↓← L'ingresso della Stazione<br />

botanica Danilo Re<br />

↓→ Il Gias soprano di Sestrera<br />

//04<br />

L’ANELLO DEL<br />

RIFUGIO GARELLI<br />

E<br />

3:10 h ▶ fino al Rifugio<br />

Garelli, 5:00 h ▶ anello<br />

completo<br />

+956/-22 m ▶ fino al rifugio<br />

garelli,, +958/-958 m<br />

▶ anello completo<br />

Pian delle Gorre (1032 m)<br />

Da Chiusa <strong>Pesio</strong> si risale la<br />

Valle <strong>Pesio</strong> fino alla Certosa,<br />

da dove si prosegue sulla<br />

stretta s<strong>tra</strong>da asfaltata che<br />

raggiunge Pian delle Gorre.<br />

// ITINERARIO<br />

Dal Pian delle Gorre (1032 m) si prende la sterrata che si inol<strong>tra</strong> nel Vallone<br />

del Saut. Trascurando alcune diramazioni, si sale sulla s<strong>tra</strong>da fino al suo termine,<br />

presso un piccolo slargo, dove si imbocca la mulattiera per il Rifugio Garelli.<br />

Questa sale ripida, con numerosi tornanti: terminata l’ascesa e raggiunto un<br />

pianoro, si oltrepassa un ponticello in legno, arrivando al Rifugio Sestrera sottano<br />

(1341 m, 1:00 ore da Pian delle Gorre. Rifugio Sestrera sottano non gestito, chiavi<br />

presso Rifugio Pian delle Gorre). Si <strong>tra</strong>lascia, sulla sinis<strong>tra</strong>, la <strong>tra</strong>ccia che sale al<br />

Rifugio Garelli at<strong>tra</strong>verso il Vallone di Sestrera, proseguendo invece verso il Vallone<br />

del Marguareis. Il sentiero supera una faggeta, spostandosi poi sul versante sinistro<br />

orografico del vallone, ed esce quindi dal bosco. Si seguita con un lungo <strong>tra</strong>verso,<br />

ignorando il bivio, sulla des<strong>tra</strong>, per il Colle del Prel. Ripide salite, alternate a <strong>tra</strong>tti<br />

in falsopiano, portano dapprima al Gias soprano del Marguareis e poi al Laghetto<br />

del Marguareis (1924 m, 1:50 ore dal Rifugio Sestrera sottano).


vatorio<br />

istico<br />

1065<br />

Gias<br />

Fontana<br />

1218<br />

o di<br />

an<br />

1435<br />

Gias<br />

degli Arpi<br />

.<br />

1644<br />

Grotta<br />

Camosciere<br />

.<br />

1300<br />

1989<br />

.<br />

1858<br />

Passo<br />

del Duca<br />

950<br />

.<br />

1032<br />

.1062<br />

Vallone del Salto<br />

.<br />

1231<br />

Il Pulpito<br />

Pian delle Gorre<br />

1279<br />

.<br />

.<br />

Salto<br />

1190<br />

Cascata<br />

del Saut<br />

Colle<br />

del Prel<br />

1881<br />

1926Testa<br />

del Duca<br />

Pian del Creus<br />

.<br />

1341<br />

1714.<br />

Croce<br />

di Sestrera<br />

.<br />

. . 1957<br />

Punta<br />

Bartivolera<br />

1912<br />

Gias Sottano<br />

di Sestrera<br />

1804<br />

Vallone di Serpentera<br />

1466<br />

Fontana<br />

del Men<strong>tra</strong>s<br />

1551<br />

Giaset<br />

Gias Sottano<br />

del Marguareis 1847<br />

1947<br />

1519 . Gias<br />

Soprano<br />

Punta<br />

Sestrera<br />

di Sestrera<br />

Fontana<br />

Ciot 'd L'Urs<br />

1652<br />

Gias<br />

Madonna<br />

Valle Sestrera<br />

Giardino<br />

botanico<br />

1985<br />

Rocche .<br />

Gaudioline<br />

1966<br />

Rifugio Garelli<br />

2017<br />

2217<br />

1798<br />

Gias Soprano<br />

di Serpentera<br />

2101 .<br />

Cima<br />

della Madonna<br />

Cima di .<br />

San Lorenzo<br />

2361<br />

2356<br />

.<br />

2343<br />

Porta<br />

Sestrera<br />

2228<br />

.<br />

Cima<br />

del Cars<br />

2035<br />

2306<br />

2048<br />

Colletto delle<br />

Rocche di Serpentera<br />

2173<br />

Colle di<br />

Serpentera<br />

.<br />

2085<br />

2206<br />

2113<br />

225<br />

Lago<br />

delle Moie<br />

2181<br />

Conca delle Carsene<br />

Punta<br />

S<strong>tra</strong>ldi<br />

.<br />

2383<br />

.<br />

2371<br />

Malaberg<br />

Colle nord<br />

di Scarason<br />

2302<br />

2132<br />

2355<br />

.<br />

Cima<br />

Scarason<br />

Passo di<br />

Scarason<br />

Vallone del Marguareis<br />

Castello<br />

delle Aquile<br />

.<br />

2513<br />

Giardino<br />

botanico<br />

Laghetto 1924<br />

Marguareis<br />

Canale dei<br />

Genovesi<br />

Canale dei torinesi<br />

2293<br />

Canale dei<br />

savonesi<br />

.<br />

Porta<br />

Marguareis<br />

2298<br />

.<br />

2116<br />

2204<br />

Lago<br />

Rataira<br />

2652<br />

2488<br />

Colle<br />

Punta Marguareis 2448<br />

del Pas<br />

Colle<br />

2486<br />

2268<br />

.<br />

dei Savonesi<br />

.<br />

Colle Palù<br />

.<br />

2134<br />

Capanna<br />

2252<br />

.<br />

2092<br />

2541<br />

Saracco-Vo<br />

Castel<br />

.<br />

Chevolail<br />

Castel<br />

Passo<br />

2209<br />

Frippi<br />

della Gaina<br />

Cima Palù<br />

2357<br />

.<br />

2205<br />

.<br />

Si at<strong>tra</strong>versa 2256 il piccolo emissario del lago e ci 2400 si porta sul versante destro orografico<br />

Passo<br />

2105<br />

del vallone. Con alcuni saliscendi a mezzacosta, Cima il sentiero compie un percorso 2145 della Croce<br />

di Gaina<br />

quasi a ritroso. Valicato un costone, si en<strong>tra</strong> nel Vallone di Sestrera, raggiungendo<br />

Colle<br />

2189 .<br />

Pas<br />

quindi il Pian del dei Lupo Signori e il Rifugio Garelli Rifugio (1966 m, 0:20 ore dal Laghetto Cima di delle M<br />

Don Barbera<br />

. 2138 Piaggia Bella<br />

2023<br />

del Marguareis).<br />

2107<br />

2079<br />

Vach. de<br />

Malabergue Dal . rifugio si imbocca 2020<br />

Cime il desentiero che scende al . sottostante Gias soprano<br />

1753<br />

di Sestrera: da qui Capoves si procede . in discesa, inizialmente con stretti Celle di tornati Carnino su fondo<br />

1<br />

2260<br />

1912<br />

acciottolato.<br />

Cime<br />

Quando<br />

de<br />

si en<strong>tra</strong> nell’abetina, i tornanti si allungano, mantenendosi<br />

Sènèca .<br />

Gola<br />

della Chiusetta<br />

comunque piuttosto ripidi: la discesa prosegue nel bosco, fino a sbucare<br />

nella radura del Rifugio Sestrera sottano (1341 m, 1:05 ore dal Gias soprano<br />

di Sestrera), già incon<strong>tra</strong>to durante la salita.<br />

Da qui si rien<strong>tra</strong> al Pian delle Gorre (1032 m, 0:45 ore dal Rifugio Sestrera sottano),<br />

seguendo a ritroso il percorso dell’andata.


30<br />

//05<br />

L’ANELLO DELLE<br />

CASCINE<br />

IN VALLE PESIO


Piacevole passeggiata prevalentemente<br />

<strong>tra</strong> fitti boschi, nei quali le specie forestali<br />

presenti si alternano seguendo il susseguirsi<br />

delle diverse esposizioni al sole dei valloni.<br />

Nonostante le quote piuttosto basse,<br />

la presenza del bosco rende questa<br />

escursione adatta anche all'estate, sebbene<br />

primavera e autunno restino i periodi<br />

migliori; molto assolato e assai panoramico<br />

è invece il costone su cui sorge la Cascina<br />

San Michele, di recente riattata.<br />

Durante l'incedere sul percorso<br />

è interessante soffermarsi a<br />

immaginare la gestione<br />

del territorio ai tempi dei monaci<br />

certosini, con le numerose cascine<br />

sparse nella valle ed un brulicare<br />

di attività umane.<br />

→ LA CERTOSA<br />

DI SANTA MARIA<br />

Fondata nel 1173,<br />

la Certosa di Santa Maria<br />

– meglio nota come<br />

“Certosa di <strong>Pesio</strong>” –<br />

fu la terza costruita in<br />

Italia. In origine assai<br />

modesta, si ingrandì nel<br />

corso degli anni, subendo<br />

gli ampliamenti maggiori<br />

<strong>tra</strong> i secoli XVI e XVII e<br />

conoscendo periodi di<br />

alterne fortune. Subì un<br />

<strong>tra</strong>collo definitivo nel 1802,<br />

con la soppressione degli<br />

ordini monastici da parte<br />

di Napoleone, venendo<br />

spogliata di gran parte<br />

dei suoi possedimenti.<br />

Nel 1934, i Padri Missionari<br />

della Consolata iniziarono<br />

a curarne la rinascita.<br />

Oggi la Certosa è visitabile.<br />

←← Cascina San Michele<br />

↑ Il chiostro della Certosa<br />

di <strong>Pesio</strong><br />

← La Certosa di <strong>Pesio</strong>


Go<br />

Gias Giraud<br />

1839<br />

2086<br />

Gias della<br />

Valletta<br />

1889<br />

2172<br />

. Cima<br />

Pitte`<br />

Gias<br />

Costa Rossa<br />

Vallone Costa Rossa<br />

1929<br />

Gias<br />

Soprano Pitte`<br />

Gias 1623<br />

Sottano Pittè<br />

G L I A G N E L L I<br />

1610<br />

.<br />

Colla<br />

Piana<br />

2127<br />

1843<br />

1588<br />

Gias<br />

Sottano del Colle<br />

32<br />

2022 .2096<br />

1523<br />

.<br />

.<br />

Gias Ciapusa<br />

↑ Cascina San Paolo<br />

Gias Soprano<br />

← La dorsale prativa del Collenei pressi 1687 .<br />

di Cascina San 1963 Michele<br />

Punta<br />

Colletto →↓ Un <strong>tra</strong>tto . della s<strong>tra</strong>da verso<br />

Cascina 2114 San Paolo 2155<br />

Porta 2072<br />

→→↓ Il Gias sottano del . Baus<br />

Colletto<br />

‘d l’Ula Punta<br />

Mirauda<br />

2028<br />

Colletto<br />

// ITINERARIO<br />

Colle Vaccarile<br />

Mirauda 2064<br />

Dall’ingresso della Certosa di <strong>Pesio</strong> (843 m) si prosegue verso est, sulla s<strong>tra</strong>da<br />

Miniera<br />

.<br />

che costeggia le mura, <strong>tra</strong>scurano a des<strong>tra</strong> l'inizio del “Sentiero Naturalistico”<br />

1871 Ubaiet<br />

Punta<br />

1912<br />

per Pian delle Gorre e la diramazione a sinis<strong>tra</strong> per Cascina San Paolo, . 2076avanzando<br />

Melasso Gias Vaccarile<br />

fino a immettersi su un’al<strong>tra</strong> s<strong>tra</strong>da sterrata. La si percorre verso sinis<strong>tra</strong>, Soprano tenendo<br />

la sinis<strong>tra</strong> anche alla biforcazione successiva. Si valica l’esile displuviale,<br />

<strong>tra</strong>versando a lungo verso nord-est nel fitto bosco. Quando la sterrata si divide<br />

in due, si imbocca il ramo di des<strong>tra</strong>. Tralasciate un paio di diramazioni,<br />

con un lungo <strong>tra</strong>verso si rien<strong>tra</strong> nel Vallone del Cavallo: la s<strong>tra</strong>da guadagna quota<br />

con pochi tornanti e arriva al Gias sottano del Baus ‘d l’Ula (1284 m, 1:35 ore dalla<br />

Certosa di <strong>Pesio</strong>). Al gias si imbocca il comodo sentiero che passa davanti alla<br />

costruzione: questo at<strong>tra</strong>versa, in leggero saliscendi, pendii coperti da abeti e<br />

faggi, guadando poi il rio nell’impluvio del Vallone di San Bruno. Inizia ora<br />

un lungo <strong>tra</strong>tto, in lieve discesa, che porta al Pra da Turta. Qui si piega a sinis<strong>tra</strong>,<br />

scendendo lungo il crinale fino alla vicina Cascina San Michele (1125 m, 0:40 ore<br />

dal Gias sottano del Baus ‘d l’Ula). Si prosegue sull’ampia e pianeggiante dorsale<br />

prativa, fino a rien<strong>tra</strong>re nel bosco, dove il sentiero perde quota velocemente,<br />

raggiungendo la Cascina San Paolo (1035 m, 0:15 ore da Cascina San Michele).<br />

Si segue, verso sinis<strong>tra</strong>, la s<strong>tra</strong>dina asfaltata che sale da valle: questa conduce ad<br />

un'al<strong>tra</strong> s<strong>tra</strong>dina asfaltata nei pressi del fondo idrico del Vallone di San Bruno.<br />

La si imbocca verso des<strong>tra</strong>, ignorando subito una pista sulla sinis<strong>tra</strong> e, più oltre,<br />

un'al<strong>tra</strong> sterrata che prosegue diritta.In corrispondenza di questo bivio si torna<br />

nel Vallone del Cavallo e, in pochi metri, ci si immette su un'ulteriore s<strong>tra</strong>dina<br />

asfaltata, che si segue verso des<strong>tra</strong>. Ci si trova ora sul percorso dell'andata,<br />

sul quale si rien<strong>tra</strong> alla Certosa di <strong>Pesio</strong> (843 m, 0:30 ore dalla Cascina San Paolo).<br />

Valle Armellina<br />

Vallone<br />

Ba<br />

Vallo<br />

16 .


La Tourra<br />

.<br />

43<br />

Cravina<br />

uscius<br />

1323<br />

ne Mirauda<br />

Vall<br />

Vallone di Rumiano<br />

V a l l o n e C r a v i n a<br />

Torrente <strong>Pesio</strong><br />

Rocca<br />

del Castello<br />

.<br />

1156<br />

Cascina<br />

Correria<br />

Certosa di <strong>Pesio</strong><br />

843<br />

Croce<br />

del Frate 872<br />

1155<br />

Malavanca della Chiusa<br />

843<br />

Terre<br />

Vallone del Salto<br />

Cascina San Michele .<br />

Cascina<br />

S.Paolo<br />

868<br />

1125<br />

S.Bruno<br />

. 970 .<br />

.<br />

1048<br />

Pian del Creus<br />

Prà da Turta<br />

.<br />

.<br />

1228<br />

Tumbarel<br />

1052<br />

1284<br />

Vallone del Cavallo<br />

Vallone del Funtanin<br />

.<br />

1225<br />

Vallone di Serpentera<br />

Gias Mascarone<br />

di Mezzo<br />

.<br />

1429<br />

Vallone di San Bruno<br />

Funtanas<br />

1092.<br />

980<br />

Villaggio<br />

Funtanin<br />

Cioma<br />

889<br />

1370<br />

. 1293 Ardua<br />

1336<br />

.<br />

920<br />

casotto di<br />

Punta<br />

sorveglianza<br />

Cima di Beuse .<br />

Testa<br />

918<br />

del Pari<br />

1592<br />

1270<br />

Testa du Siet<br />

1227 .<br />

.<br />

.<br />

Gias di Mezzo<br />

1758<br />

Punta<br />

1050<br />

del Pari<br />

Labiaia Mirauda<br />

1971<br />

.<br />

Testa del<br />

// 0Grupas<br />

5<br />

→ LA GESTIONE DELLE RISORSE .<br />

.<br />

950<br />

L’ANELLO<br />

1804<br />

NATURALI AI TEMPI DELLA<br />

DELLE CASCINE<br />

Fontana<br />

CERTOSA<br />

Ciot 'd L'Urs<br />

Grotta<br />

.<br />

IN VALLE PESIO<br />

1912<br />

. .<br />

1231<br />

1957<br />

Il Vallone del Cavallo e Camosciere il Vallone di San<br />

Il Pulpito<br />

Punta<br />

E<br />

1032<br />

Bartivolera<br />

Bruno sono stati utilizzati in passato<br />

Pian delle Gorre<br />

per l'approvvigionamento Osservatorio<br />

di legname e<br />

3:00 h<br />

Gias<br />

1652<br />

Faunistico<br />

.1062 .<br />

Madonna<br />

per la produzione di carbone.<br />

1065<br />

1279<br />

1466<br />

+476/-476 Fontana m<br />

A testimonianza del lavoro dei frati certosini,<br />

del Men<strong>tra</strong>s<br />

1300.<br />

che governavano tutte le attività<br />

Certosa di <strong>Pesio</strong> (843 m)<br />

agro-pastorali Gias dell'alta valle, si possono<br />

Fontana<br />

Da Chiusa <strong>Pesio</strong> si risale<br />

Salto<br />

trovare ancor oggi pietre infisse<br />

la Valle <strong>Pesio</strong> fino alla<br />

in verticale nel terreno, marchiate con<br />

Certosa di <strong>Pesio</strong>.<br />

la croce rossa della Certosa e utilizzate per<br />

Ampio posteggio<br />

delimitare i confini dei vari appezzamenti.<br />

per numerose auto.<br />

Vallone del Pari<br />

.<br />

1985<br />

1505<br />

1655<br />

.<br />

.<br />

1644<br />

1749<br />

G<br />

della<br />

Vallone della Piast<br />

1543<br />

1605<br />

Baus d'<br />

l' Ula<br />

33<br />

Colletto<br />

Pellerina<br />

Mascar<br />

Gardio<br />

Punta<br />

Pellerina<br />

2097<br />

2017<br />

221<br />

1798<br />

Gias Soprano<br />

di Serpentera<br />

del


34<br />

//06<br />

LA CIMA<br />

CARS


← La Cima Cars; a des<strong>tra</strong><br />

i pendii su cui si svolge<br />

l'itinerario di salita.<br />

↑ Il boschetto di faggi che<br />

si at<strong>tra</strong>versa nella prima parte<br />

del sentiero<br />

↓ Il Valico del Cars<br />

35<br />

Serve un minimo di dimestichezza a<br />

muoversi in montagna, e avere un pizzico<br />

di confidenza con una buona carta<br />

escursionistica non guasta.<br />

In cambio, questo itinerario propone<br />

un'ascensione veramente appagante.<br />

Il primo assaggio si ha sulla sella prativa<br />

el Valico del Cars, situato sulla displuviale<br />

<strong>tra</strong> le valle Ellero e <strong>Pesio</strong>.<br />

Il pezzo forte si ha sulla articolata<br />

vetta della Cima Cars,<br />

che offre panorami mozzafiato:<br />

i dirupati versanti che precipitano<br />

ad est in Val Ellero, il vicino<br />

→ IL CASINO<br />

DEL CARS<br />

Non lontano dal pilastro<br />

in pietre al centro<br />

della sella, si possono<br />

rin<strong>tra</strong>cciare i muri<br />

perime<strong>tra</strong>li in pie<strong>tra</strong> a secco<br />

del Casino del Cars, antico<br />

ricovero di caccia.<br />

Oggi la località prende<br />

il nome dalla vecchia e<br />

minuscola costruzione,<br />

anche se il toponimo<br />

corretto cui bisognerebbe<br />

fare riferimento è<br />

“Valico del Cars”.<br />

Massiccio del Marguareis,<br />

le più distanti vette della Valle<br />

Gesso e, nelle giornate terse,<br />

le lontanissime cime innevate<br />

dell'arco alpino che si elevano<br />

oltre la pianura.


1155<br />

Vallon<br />

Villaggio<br />

Cioma<br />

. 1293 Ardua<br />

920<br />

.<br />

1336<br />

Punta<br />

Cima di Beuse<br />

918<br />

Malavanca della Chiusa<br />

980<br />

.<br />

889<br />

casotto di<br />

sorveglianza<br />

.<br />

1050<br />

Testa<br />

del Pari<br />

.<br />

1227<br />

Funta<br />

Vallon<br />

G<br />

950<br />

.<br />

36<br />

Grotta<br />

Camosciere<br />

.<br />

1300<br />

1231<br />

Il Pulpito<br />

1032<br />

Pian delle Gorre<br />

.1062<br />

Vallone del Salto<br />

.<br />

1279<br />

.<br />

Vallon<br />

Pian del Cre<br />

Una delle due croci poste<br />

sulla dorsale est nord-est<br />

di Cima Cars<br />

→ Il Rifugio Comino<br />

// ITINERARIO<br />

1435<br />

Gias<br />

degli Arpi<br />

.<br />

.<br />

1858<br />

.<br />

Salto<br />

1190<br />

Cascata<br />

del Saut<br />

1644<br />

Colle<br />

del Prel<br />

Sulla des<strong>tra</strong> della s<strong>tra</strong>da forestale di Pian Marchisio (1506 m), il sentierino 1881<br />

1926Testa<br />

si inerpica deciso <strong>tra</strong> gli arbusti. Un lungo <strong>tra</strong>verso in lieve salita conduce<br />

del Duca<br />

all’interno di un boschetto: usciti dal faggeto, si giunge a un piccolo 1989 pianoro,<br />

dove la salita riprende decisa <strong>tra</strong> pendii pascolivi, con poche Passo svolte, sulla des<strong>tra</strong><br />

del Duca<br />

idrografica di un piccolo impluvio. Si perviene così al panoramico poggio sul quale<br />

sorge il Rifugio Comino, proprietà di privati (1797 m, 0:55 ore dal bivio a quota<br />

1506). Il sentiero si confonde ora con le numerose <strong>tra</strong>cce lasciate dagli animali<br />

al pascolo: si rimonta il crinale prativo fino alla sella pascoliva del Casino del Cars<br />

(1864 m, 0:15 ore dal Rifugio Comino), <strong>tra</strong> le valli Ellero e <strong>Pesio</strong>. Tra diramazioni<br />

che da qui si dipartono, si prende quella di sinis<strong>tra</strong>: si at<strong>tra</strong>versa il prato verso sud<br />

e si ritrova il sentiero più evidente, addossato alla parete rocciosa. Si guadagna<br />

quota, con qualche stretta svolta, fino a un’al<strong>tra</strong> sella prativa. La si at<strong>tra</strong>versa<br />

in piano e si piega quindi in direzione sud, all’interno di una valletta incassata.<br />

Il sentiero scompare a <strong>tra</strong>tti <strong>tra</strong> la vegetazione bassa: si ignora, sulla sinis<strong>tra</strong>,<br />

una <strong>tra</strong>ccia per la Cima Cars, dopodiché si volge bruscamente a nord-ovest.<br />

Sfruttando un’ampia cengia, si guadagna un colletto, non nominato ma assai<br />

panoramico. Con un <strong>tra</strong>tto pianeggiante verso sud-ovest ci si porta sul con<strong>tra</strong>fforte<br />

occidentale di Cima Cars, che delimita l’alto Vallone di Serpentera.<br />

Qui è necessario abbandonare il sentiero segnalato, che prosegue in leggera<br />

discesa verso il Colletto Pellerina, e svoltare a sinis<strong>tra</strong>, verso est. Si rimonta<br />

il con<strong>tra</strong>fforte su prati chiazzati di rododendri, in assenza di <strong>tra</strong>ccia e segnavia:<br />

si punta alla selletta a sinis<strong>tra</strong> della vetta, dove riappare un evidente sentierino.<br />

Seguendolo verso des<strong>tra</strong> si giunge, in breve, alla sommità di Cima Cars<br />

(2217 m, 1:20 ore dal Casino del Cars).<br />

.<br />

1341<br />

Gias<br />

di S<br />

Gias Sottano<br />

del Marguare<br />

1519<br />

di<br />

P<br />

di S


1225<br />

e del Cavallo<br />

nin<br />

.<br />

ias di Mezzo<br />

del Pari<br />

Testa del<br />

Grupas<br />

.<br />

. . 1957<br />

Punta<br />

Bartivolera<br />

us<br />

1370<br />

e del Funtanin<br />

1270<br />

1912<br />

1804<br />

e di Serpentera<br />

1466<br />

Fontana<br />

del Men<strong>tra</strong>s<br />

Vallone del Pari<br />

Fontana<br />

Ciot 'd L'Urs<br />

1592<br />

Colletto<br />

Pellerina<br />

1652<br />

Gias<br />

Madonna<br />

Valle Sestrera<br />

Vallone della Pias<strong>tra</strong><br />

.<br />

1985<br />

1543<br />

1605<br />

Baus<br />

d'l'Ula<br />

Punta<br />

Pellerina<br />

2097<br />

2017<br />

1798<br />

Gias Soprano<br />

di Serpentera<br />

Casino<br />

del Cars<br />

2217<br />

.<br />

Cima Cars<br />

2035<br />

Carset<br />

2048<br />

Cima<br />

Pias<strong>tra</strong><br />

.<br />

1858<br />

1864<br />

2173<br />

Colle di<br />

Serpentera<br />

1797<br />

Rifugio Comino<br />

(privato)<br />

Pontetto<br />

.<br />

1483<br />

1311<br />

Torrente Ellero<br />

Sella<br />

Pontetto<br />

1544<br />

Pian di ma<br />

Cima<br />

Durand<br />

.<br />

Monte Grosso<br />

.<br />

2045<br />

Gias<br />

1722<br />

2094<br />

1514 Passo<br />

. della Colletta<br />

1611<br />

Rio Curassa<br />

Colla 1960<br />

Rossa<br />

2082<br />

Colla<br />

Bauzan<br />

1741 .<br />

Gias<br />

della Colletta<br />

2101 .<br />

Cima<br />

.<br />

Ponte<br />

1617<br />

della Madonna<br />

//06<br />

Ciappa<br />

→ IL RIFUGIO COMINO<br />

1714.<br />

LA CIMA CARS<br />

1634<br />

Croce<br />

1737.<br />

Sestrera<br />

Porta di<br />

È una piccola struttura in muratura<br />

Pian Marchisio<br />

. 2306<br />

Cima di<br />

E<br />

Sottano con tetto in lose, inaugurata nel 1978,<br />

San Lorenzo<br />

2085<br />

estrera<br />

. Punte del 2004<br />

.<br />

di proprietà dell'Associazione Nazionale<br />

. Pontetto 2:30 h<br />

Colletto delle<br />

.<br />

Sella<br />

Alpini.<br />

1551<br />

Giaset<br />

È intitolato a Rocche Sandro diComino, Serpenterapadre<br />

2206 2253<br />

Ciappa<br />

2361<br />

2027 +734/-24 m<br />

1662<br />

dell'alpinismo monregalese e profondo<br />

conoscitore delle Rocche Alpi Liguri. .<br />

S<strong>tra</strong>da forestale<br />

Gaudioline 2356<br />

Tra i fautori della riscoperta alpinistica<br />

di Pian Marchisio (1506 m)<br />

2113<br />

Rifugio<br />

del Gruppo del Marguareis, alla fine Lago<br />

Mondovi<br />

is<br />

Da Villanova Mondovì<br />

1847<br />

1755<br />

Giardino<br />

delle Moie<br />

.<br />

2343<br />

1947<br />

del secondo<br />

. Gias<br />

botanico conflitto mondiale Comino<br />

Porta si risale la Valle Ellero fino a<br />

Soprano<br />

1966<br />

unta si fece promotore del progetto<br />

2181 Biecai Roccaforte Punta Mondovì. Havis<br />

Sestrera<br />

2004<br />

estrera<br />

Rifugio Porta<br />

De Giorgio<br />

di realizzazione Garellidi un Sestrera rifugio che 2228 agevolasse<br />

Si prosegue quindi . a sinis<strong>tra</strong> Sorgenti<br />

Lago<br />

Pis<br />

per Rastello, dell'Ellero<br />

Biecai da dove dell'Ellero<br />

le salite nel massiccio. Coinvolgendo<br />

si imbocca la "s<strong>tra</strong>da forestale<br />

la sezione del CAI di Mondovì e un gruppo<br />

Pian Marchisio". La s<strong>tra</strong>da, a<br />

di amici fidati, il progetto prese piede grazie <strong>tra</strong>tti asfaltati e a <strong>tra</strong>tti sterrati,<br />

ad alcune strutture metalliche recuperate<br />

si percorre fino a quota 1506<br />

<strong>tra</strong> i residuati bellici. Nacque così il primo<br />

(subito dopo due tornanti<br />

Rifugio Garelli...<br />

consecutivi; consigliate vetture<br />

alte da terra).<br />

Pian Marchisio<br />

37<br />

Co<br />

1737<br />

Pian<br />

M<br />

C<br />

2<br />

→ Tra il Casino e la Cima<br />

Cars vi sono <strong>tra</strong>tti con<br />

<strong>tra</strong>ccia poco evidente.<br />

Si sconsiglia di procedere<br />

in caso di scarsa visibilità.<br />

→ A fine 2018 è stata<br />

aperta una pista che<br />

collega il Casino del Cars<br />

al Rifugio Comino, che<br />

non è menzionata nella<br />

descrizione dell'itinerario.


38<br />

//07<br />

IL COLLE<br />

DEL PAS E CIMA<br />

PIAN BALLAUR


← Panorama verso Punta<br />

Marguareis dalla Cima di Pian<br />

Ballaur<br />

↑ Sella Ciappa<br />

↓ Il menhir sulle sponde<br />

del Lago Rataira<br />

39<br />

Facili sentieri, ben segnalati fino al Colle<br />

del Pas, e una salita intuitiva senza alcuna<br />

difficoltà fino alla Cima Pian Ballaur<br />

per una escursione lunga ma assolutamente<br />

remunerativa.<br />

L’itinerario è molto interessante<br />

e vario e consente di osservare<br />

da vicino, a volte con qualche<br />

digressione dal sentiero, molti<br />

aspetti tipici dei fenomeni carsici,<br />

ma anche massi erratici e<br />

misteriosi menhir.<br />

Bello il piccolo Lago Rataira, assai appagante<br />

l'ascensione alla Cima Pian Ballaur,<br />

non troppo frequentata solo perché di qualche<br />

decina di metri inferiore alle vette circostanti:<br />

il panorama che offre è tuttavia notevole e<br />

spazia fino al mare.<br />

→ SELLA CIAPPA<br />

Proprio sulla cima<br />

di un dosso morenico, al<br />

centro di Pian Marchisio,è<br />

ben visibile la Sella Ciappa,<br />

edificio seminterrato<br />

con volta a botte ricoperta<br />

di zolle d'erba. Questi<br />

particolari edifici, utilizzati<br />

per la conservazione<br />

dei formaggi, sfruttavano<br />

il parziale interramento e<br />

la copertura in zolle per<br />

avere un buon isolamento<br />

dal caldo e mantenere<br />

temperature interne<br />

costanti e fresche.<br />

Sella Ciappa è menzionata<br />

già in un antico<br />

documento, un <strong>tra</strong>ttato<br />

del 27 settembre 1300 <strong>tra</strong><br />

i Signori di Morozzo e<br />

il Comune di Mondovì.


40<br />

.<br />

.1062<br />

2020<br />

Cime de<br />

.<br />

Capoves<br />

// ITINERARIO<br />

.<br />

Cime de 2260<br />

Sènèca . 2138<br />

Dalla Porta di Pian Marchisio (o “Pian Marchisa”, 1634 m), si segue a lungo<br />

la s<strong>tra</strong>da sterrata che at<strong>tra</strong>versa l’ampia piana pascoliva di Pian Marchisio, a fianco<br />

2239<br />

Cima .<br />

del Torrente Ellero. Dopo un paio di tornanti, si imbocca sulla des<strong>tra</strong> il sentiero<br />

di Pertegà<br />

che conduce al Rifugio Mondovì - De Giorgio (1761 m, 0:45 ore dalla Porta di<br />

.<br />

Pian 2404<br />

Bergerie de<br />

Marchisio). La <strong>tra</strong>ccia prosegue alle spalle del rifugio, Sènècaggira i con<strong>tra</strong>fforti della<br />

1741<br />

Punta Havis De Giorgio ed en<strong>tra</strong> nella valletta del Rio Ciappa. Raggiunta la base<br />

della bastionata alla testa della valletta, si sale con ripide serpentine, 2097 via via più<br />

Colle delle<br />

strette, fino a Porta Biecai (2004 m, 0:50 ore dal Rifugio Mondovì). Si aggira Selledall’alto<br />

Vecchie<br />

la conca del Lago Biecai, si lascia a des<strong>tra</strong> il bivio per il Lago delle Moie e, dopo<br />

una decisa salita, si giunge a un ripiano erboso e a un altro bivio, non facilmente<br />

visibile, presso il quale si imbocca la <strong>tra</strong>ccia di sinis<strong>tra</strong>, meno marcata.<br />

1300<br />

Vallone del Salto<br />

.<br />

Castel<br />

Frippi<br />

.<br />

2256<br />

2134<br />

.<br />

2092<br />

1279<br />

.<br />

Pian del Creus<br />

Passo<br />

della Gaina<br />

2357<br />

1466<br />

Fontana<br />

del Men<strong>tra</strong>s<br />

//07<br />

→ IL LAGO BIECAI<br />

IL COLLE Salto DEL PAS E<br />

1714.<br />

Ecco un esempio di quello che viene definito<br />

CIMA . PIAN BALLAUR Croce<br />

1190<br />

di Sestrera<br />

un “lago carsico”. In presenza di rocce<br />

Cascata<br />

E del Saut Gias Sottano<br />

carbonatiche e fenomeni carsici, l'acqua<br />

1341 di Sestrera<br />

tende a fil<strong>tra</strong>re nel sottosuolo, dove dà luogo 1858 . 3:40 h<br />

1551<br />

a vere e proprie reti idrografiche sotterranee.<br />

.<br />

Giaset<br />

Colle +1002/-33 m<br />

Nella stagione primaverile, in concomitanza del Prel<br />

1881<br />

con lo scioglimento dei nevai, è possibile che 1926Testa Porta di Pian Marchisio<br />

del Duca<br />

l'acqua in eccesso riesca a riempire alcune<br />

(1634 m)<br />

1989<br />

Gias Sottano<br />

conche, prima di venire lentamente assorbita<br />

del Marguareis 1847<br />

Passo Da Villanova Mondovì<br />

del Duca<br />

1947<br />

dal terreno. È questo il caso del Lago Biecai,<br />

1519 . Gias<br />

si risale la Valle Ellero fino<br />

Soprano<br />

a<br />

Punta<br />

in genere asciutto in estate, ma talvolta<br />

Roccaforte Mondovì. Sestrera<br />

di Sestrera<br />

con presenza d’acqua in primavera.<br />

Si prosegue quindi a sinis<strong>tra</strong><br />

per Rastello, da dove<br />

Colle si imbocca nord la "s<strong>tra</strong>da forestale<br />

di Pian Scarason Marchisio". La s<strong>tra</strong>da<br />

2132<br />

sale per oltre 4 km, a <strong>tra</strong>tti<br />

asfaltati<br />

2355<br />

e a <strong>tra</strong>tti sterrati<br />

.<br />

(consigliate vetture Castello alte<br />

Cima delle Aquile<br />

da Scarason terra) fino alla . Porta<br />

2302di Pian Marchisio.<br />

2513<br />

Passo di<br />

Scarason<br />

2652<br />

2400<br />

2105<br />

Cima<br />

← Il pianoro che ospita il di Lago Gaina<br />

Colle Biecai; in secondo piano Cima<br />

dei Signori<br />

Rifugio<br />

delle Saline e Cima Don Barbera Pian Ballaur<br />

2107<br />

2079<br />

Vallon de Sènèca<br />

Vallon de Bachialon<br />

Vallone del Marguareis<br />

Ma<br />

Giar<br />

bota<br />

Giardino<br />

botanico<br />

Lag<br />

Marg<br />

Canale dei<br />

Genovesi<br />

Punta<br />

Marguareis<br />

Vall<br />

2<br />

de<br />

.<br />

2254


donna<br />

e Sestrera<br />

Rocche .<br />

Gaudioline<br />

dino<br />

nico<br />

1966<br />

Rifugio<br />

Garelli<br />

Canale dei torinesi<br />

2101 .<br />

Cima<br />

della Madonna<br />

Cima di .<br />

San Lorenzo<br />

.<br />

.<br />

. Punte del .<br />

. Pontetto<br />

. 2027<br />

Punta Havis<br />

De Giorgio<br />

.<br />

Pian<br />

Rocca<br />

. Ciucchea<br />

delle<br />

Garb<br />

1683<br />

1912<br />

Donzelle<br />

del Ma<br />

1944<br />

1589<br />

. . .<br />

Sant' Si passa alla base di 1811 un mammellone roccioso, oltre il quale il sentiero diventa<br />

1931<br />

Ponte 1583<br />

Erim<br />

Grotta<br />

Carnino<br />

1516 Tibetano delle Ven<br />

meno evidente: si Il Ferà continua a procedere guidati dalle tacche<br />

Superiore Carnino segnavia, si riceve<br />

1384<br />

1<br />

da des<strong>tra</strong> 2178 (Testa il sentiero 'D Garibaldi) proveniente da Porta Sestrera e, volgendo Inferiore verso sinis<strong>tra</strong>,<br />

.<br />

1359<br />

si giunge sulle sponde 2245 del 2220 Lago Rataira (2204 m, 0:55 ore dalla Porta Biecai).<br />

Passo<br />

.<br />

Ci di si Framargal porta quindi ai 1594 1280<br />

Rocca<br />

piedi del pendio terminale e lo si rimonta, con un <strong>tra</strong>verso<br />

Colla<br />

.<br />

abbastanza ripido, del fino Ferà al Colle del Pas 2070<br />

di Carnino<br />

. (2349 m, 0:25 ore dal Lago Rataira). Al valico<br />

si imbocca, sulla sinis<strong>tra</strong>, il sentierino che segue la cresta: quando questo tende a 1654<br />

1270<br />

.<br />

138<br />

.<br />

Il<br />

scomparire, ci si lascia guidare lungo l’ampia<br />

.<br />

2021 dorsale Cima da pietre infisse nel Castellazzo terreno<br />

Caplet 1747 Passo<br />

.<br />

1.<br />

1536<br />

e da radi 1587 paletti segnavia. Si sale tenendosi appena a sinis<strong>tra</strong> del Lagarè del crinale: giunti<br />

1958<br />

presso un colletto, dove la dorsale si biforca, si piega a des<strong>tra</strong>, fino a raggiungere<br />

la piatta sommità della Cima Pian Ballaur (2603 m, 0:45 ore dal Colle del Pas).<br />

Celle di Carnino<br />

1798<br />

Gias Soprano<br />

di Serpentera<br />

2361<br />

2356<br />

Canale dei<br />

savonesi<br />

Rocche di Nivorina<br />

2228<br />

2343<br />

2306<br />

2048<br />

Colletto delle<br />

Rocche di Serpentera<br />

Porta<br />

Sestrera<br />

2116<br />

2085<br />

2206<br />

2113<br />

2253<br />

Lago<br />

delle Moie<br />

2181<br />

Gola<br />

della Chiusetta<br />

Rio del Ferà<br />

ontetto<br />

Porta<br />

Biecai<br />

2004<br />

1968<br />

2004<br />

Gias<br />

1722<br />

1662<br />

Rifugio<br />

Mondovi<br />

2203<br />

Sella<br />

Ciappa<br />

1755<br />

Sorgenti<br />

dell'Ellero<br />

Pis<br />

dell'Ellero<br />

2051.<br />

Gias<br />

Bellino<br />

Gias<br />

Pra Canton<br />

1760 .<br />

Rio di Bellino<br />

1921<br />

olletta<br />

Monte<br />

. Castello<br />

2307<br />

1617<br />

.<br />

.<br />

1634<br />

Porta di Pian Marchisio<br />

2219<br />

Rocc<br />

.<br />

dell`Inf<br />

1737<br />

Cima<br />

delle<br />

.<br />

2293.<br />

Rocca di<br />

Masche<br />

2058<br />

hetto<br />

.<br />

.<br />

1924<br />

Maraquaià<br />

uareis<br />

.<br />

2392<br />

Porta<br />

Cima di delle Mastrelle<br />

. 2138 Piaggia Bella<br />

2023<br />

2401<br />

Marguareis<br />

2204<br />

Cima<br />

2298<br />

Lago<br />

delle Saline<br />

Rataira<br />

2613<br />

2488<br />

Colle<br />

Passo<br />

448<br />

del Pas<br />

2177<br />

2603<br />

delle Saline<br />

Colle<br />

2486<br />

.<br />

2268<br />

i Savonesi<br />

. Cima Pian Ballaur<br />

Colle Palù<br />

2460<br />

Capanna<br />

2541<br />

Saracco-Volante<br />

.<br />

Monte . 2579<br />

2209<br />

Cima Palù<br />

Pian Ballaur<br />

Gias delle<br />

Saline<br />

2415 .<br />

2205<br />

1960<br />

.<br />

Cima<br />

Passo<br />

degli Arpetti<br />

2145 della Croce<br />

1872<br />

2189 .<br />

Passo<br />

Vallone di Carnino<br />

Il Praet<br />

Lago<br />

Biecai<br />

Bie Cai<br />

Pian Marchisio<br />

Vallone delle Saline<br />

Pian di Male<br />

Saline<br />

Pian dell' Inferno<br />

41<br />

.<br />

2023<br />

Bellino<br />

Rocche del Man


42<br />

//08<br />

IL PASSO E<br />

LA CIMA<br />

DELLE SALINE


← Cima delle Saline<br />

↑ Campi solcati<br />

↓ La croce della Cima<br />

delle Saline<br />

43<br />

Il sentiero è sempre su terreno facile fino al<br />

Passo delle Saline, anche se in caso<br />

di improvvise nebbie (non infrequenti in estate)<br />

possono sorgere problemi di orientamento.<br />

Più impegnativa la salita a Cima delle Saline,<br />

non tanto per le difficoltà tecniche, quanto<br />

per la notevolissima e costante pendenza.<br />

Il percorso si snoda <strong>tra</strong> pascoli e<br />

praterie alpine, at<strong>tra</strong>versando<br />

una delle zone che manifesta<br />

i segni più evidenti e caratteristici<br />

dei fenomeni carsici, dall'erosione<br />

dovuta alle acque di ruscellamento<br />

sulle rocce calcaree ai vari<br />

inghiottitoi che si possono scorgere<br />

durante il <strong>tra</strong>gitto.<br />

Ottimo anche il panorama<br />

→ I CAMPI SOLCATI<br />

In tutta la zona è possibile<br />

rin<strong>tra</strong>cciare gli evidenti<br />

segni dei fenomeni carsici:<br />

<strong>tra</strong> questi vi sono<br />

i “campi solcati”, o<br />

“campi carreggiati”, così<br />

comunemente chiamati<br />

perché ricordano i segni<br />

lasciati dalle ruote dei<br />

carri nel terreno fangoso.<br />

Si <strong>tra</strong>tta di rocce calcaree<br />

letteralmente corrose dalle<br />

acque di ruscellamento,<br />

che i geologi chiamano<br />

“karren”. Le acque,<br />

leggermente acide, sono in<br />

grado di attivare i processi<br />

chimici tipici del carsismo<br />

in grado di sciogliere<br />

particolari tipi di rocce,<br />

dando luogo a queste<br />

spettacolari conformazioni.<br />

dalla Cima delle Saline.


44<br />

→ LA VIA DEL SALE<br />

DELLA VALLE ELLERO<br />

Come suggerito dal toponimo, in tempi<br />

passati il Passo delle Saline ha rappresentato<br />

un fondamentale valico di una importante<br />

“Via del Sale”, utilizzata per portare<br />

il prezioso bene dalla Liguria al basso<br />

Piemonte. La Via del Sale seguiva molto<br />

probabilmente il <strong>tra</strong>cciato di una s<strong>tra</strong>da<br />

romana realizzata nel sec. I a.C.<br />

per collegare Alba ad Albenga,<br />

la “Via Pompea”, così chiamata in onore<br />

del console Pompeo S<strong>tra</strong>bone.<br />

// ITINERARIO<br />

.<br />

Pian del Creus<br />

.<br />

1714.<br />

Croce<br />

di Sestrera<br />

Gias Sottano<br />

1341 di Sestrera<br />

1466<br />

Fontana<br />

del Men<strong>tra</strong>s<br />

1551<br />

Giaset<br />

Porta di Pian Marchisio<br />

Rocche .<br />

(1634 m) Gaudioline<br />

Da Villanova Mondovì<br />

si risale 1847 la Valle Giardino Ellero fino a<br />

1947.<br />

Gias<br />

botanico<br />

Roccaforte Mondovì.<br />

Soprano<br />

1966<br />

Punta Si prosegue Sestrera quindi a sinis<strong>tra</strong><br />

di Sestrera<br />

Rifugio Porta<br />

per Rastello, da dove Garelli Sestrera 22<br />

si imbocca la "s<strong>tra</strong>da<br />

forestale Pian Marchisio".<br />

La s<strong>tra</strong>da sale per oltre 4 km,<br />

2293<br />

Giardino<br />

.<br />

a <strong>tra</strong>tti asfaltati botanico e a <strong>tra</strong>tti<br />

sterrati (consigliate Laghetto vetture<br />

1924<br />

Marguareis<br />

Castelloalte da terra) fino alla Porta Porta<br />

delle Aquile<br />

Marguareis<br />

.<br />

di Pian Marchisio.<br />

Gias Sottano<br />

del Marguareis<br />

2105<br />

1519<br />

Vallone di Serpente<br />

Vallone del Marguareis<br />

Rifugio<br />

Don Barbera<br />

2079<br />

2205<br />

.<br />

← Panorama 2400 su Pian Marchisio,<br />

Cima delle Saline e Cima delle<br />

Cima<br />

Masche di Gaina<br />

1912<br />

Dalla Porta di Pian Marchisio (o “Pian Marchisa”, 1634 m), si segue la s<strong>tra</strong>da sterrata<br />

che scende nell’ampia distesa pascoliva di Pian Marchisio e procede a lungo Sant' a<br />

Erim<br />

fianco del Torrente Ellero. Con un paio di tornanti, la carrabile 2239 guadagna quota,<br />

Cima .<br />

<strong>tra</strong>lascia sulla des<strong>tra</strong> il sentiero che conduce al Rifugio 2178 (Tes<br />

di Pertegà<br />

Mondovì - De Giorgio,<br />

.<br />

quindi si biforca. Imboccato il ramo sulla sinis<strong>tra</strong>, si at<strong>tra</strong>versa 2404 il torrente . su<br />

2254<br />

Passo<br />

un ponte in cemento: la sterrata guada per due volte il corso d’acqua che scorre di Framargal<br />

sul fondo del vallone e poi rimonta, con un paio di svolte, Colleuna delle balza rocciosa,<br />

Selle Vecchie<br />

raggiungendo il bivio con il sentiero per il Passo delle Saline. Si avanza sul sentiero<br />

che prosegue nella risalita, fino a sbucare sul pianoro soprastante. Una <strong>tra</strong>ccia <strong>tra</strong><br />

i prati, evidenziata da paletti segnavia, conduce a fianco di un lungo affioramento<br />

roccioso: dopo averlo superato sulla des<strong>tra</strong>, lo si rimonta fino a tornare su ampie<br />

2513<br />

Passo<br />

della Gaina<br />

2357<br />

2652<br />

.<br />

2020<br />

Canale dei<br />

Genovesi<br />

Punta<br />

Marguareis<br />

1652<br />

Gias<br />

Madonna<br />

// 0 8<br />

IL PASSO E LA CIMA<br />

DELLE SALINE<br />

E/EE<br />

3:25 h<br />

+1136/-167 m<br />

Valle Sestrera<br />

2448<br />

. 2138<br />

2488<br />

Canale dei torinesi<br />

Colle<br />

dei Savonesi<br />

.<br />

Celle di Carnino<br />

1798<br />

Gias Soprano<br />

di Serpentera<br />

2541<br />

2361<br />

2356<br />

Canale dei<br />

savonesi<br />

de<br />

Cima d<br />

San Loren<br />

Colletto d<br />

Rocche di Ser<br />

2486<br />

Colle Palù<br />

Cima Palù<br />

2145<br />

218<br />

Cim<br />

Piaggi<br />

della


2101 .<br />

Cima<br />

lla Madonna<br />

i .<br />

zo<br />

.<br />

28<br />

2343<br />

2298<br />

2306<br />

2048<br />

elle<br />

pentera<br />

.<br />

2116<br />

Monte<br />

. Castello<br />

.<br />

.<br />

Porta di Pian Marchisio .<br />

. Punte del .<br />

. Pontetto<br />

2085<br />

2206<br />

Lago<br />

delle Moie<br />

2181<br />

2204<br />

2113<br />

Lago<br />

Rataira<br />

2253<br />

Pontetto<br />

.<br />

2058<br />

. 2027<br />

1968<br />

1544<br />

1617<br />

Porta<br />

Biecai<br />

2004<br />

Lago<br />

Biecai<br />

Bie Cai<br />

2004<br />

Rocca di<br />

Maraquaià<br />

.<br />

2401<br />

Gias<br />

1722<br />

1662<br />

Punta Havis<br />

De Giorgio<br />

.<br />

2203<br />

Colla<br />

Rossa<br />

1634<br />

Sella<br />

Ciappa<br />

Rifugio<br />

Mondovi<br />

1755<br />

Sorgenti<br />

dell'Ellero<br />

Cima<br />

delle<br />

Masche<br />

.<br />

Cima delle Saline<br />

2613<br />

2392<br />

Pian Marchisio<br />

Pis<br />

dell'Ellero<br />

2051.<br />

.1838<br />

Pian di Male<br />

2219<br />

Gias<br />

Bellino<br />

Gias<br />

Pra Canton<br />

1760 .<br />

Saline<br />

della Colletta<br />

Pian dell' Inferno<br />

Rio di Bellino<br />

.<br />

1921<br />

.<br />

2023<br />

2307<br />

Rocca<br />

dell`Inferno<br />

Bellino<br />

.<br />

Gias<br />

Gruppetti<br />

1862<br />

Gruppe ti<br />

2097<br />

Colletta<br />

Seirasso<br />

2181<br />

Cima<br />

Seirasso<br />

. 2436<br />

2158 2423<br />

2111<br />

2326 .<br />

.<br />

A<br />

Sei<br />

2164 2<br />

1926<br />

45<br />

1953<br />

214<br />

Brign<br />

207<br />

.<br />

.<br />

2268<br />

9<br />

a di<br />

a Bella<br />

Colle<br />

del Pas<br />

Capanna<br />

Saracco-Volante<br />

2209<br />

Passo<br />

della Croce<br />

Passo<br />

delle Mastrelle<br />

2023<br />

Cima .<br />

Pian Ballaur<br />

Monte .<br />

Pian Ballaur<br />

2603<br />

2579<br />

2460<br />

2415<br />

.<br />

Cima<br />

degli Arpetti<br />

Gias delle<br />

Saline<br />

1960<br />

Pian<br />

Rocca<br />

praterie alpine, . Ciucchea dove sono evidenti i fenomeni di erosione delle calcarea sulle Garborocce.<br />

1683<br />

Donzelle<br />

del Manco<br />

Il sentiero piega verso des<strong>tra</strong> e risale il pendio, con qualche 1944<br />

1589<br />

. svolta . e un . ripido<br />

1767<br />

1931<br />

1811 <strong>tra</strong>verso. Un <strong>tra</strong>tto pianeggiante porta ancora verso des<strong>tra</strong>, Ponte in direzione 1583 Grottasud-ovest,<br />

Carnino<br />

1516 Tibetano delle Vene<br />

Il Ferà at<strong>tra</strong>verso un’ampia conca prativa, fino ai<br />

Superiore Carnino piedi del Passo delle Saline. L’attacco<br />

1384<br />

1420<br />

ta 'D Garibaldi) al pendio terminale è ripido: soltanto nella Inferiore parte finale della salita riappaiono .<br />

.<br />

1359<br />

2245 tornanti 2220 meno ardui, che conducono agevolmente fino al Passo delle Saline<br />

.<br />

1594 1280 .<br />

1416 .<br />

Rocca<br />

(2177 m, 2:10 ore dalla Porta di Pian Marchisio). Al valico<br />

Colla<br />

si imbocca, sulla des<strong>tra</strong>,<br />

del il Ferà sentiero che si 2070<br />

di Carnino<br />

. innalza, assai ripido, con alcune strette svolte. La <strong>tra</strong>ccia, quasi<br />

sempre evidente, rimonta il pendio <strong>tra</strong> fini detriti e alcune rocce, fino alla base<br />

del risalto roccioso che sembra sbarrare il cammino: piegando leggermente a<br />

sinis<strong>tra</strong>, invece, è possibile sfruttare una sorta di ampia cengia, che consente<br />

di arrivare sulla vetta alla Cima delle Saline (2613 m, 1:15 ore dal Passo delle Saline).<br />

Gola<br />

Chiusetta<br />

Vallone di Carnino<br />

Passo<br />

delle Saline<br />

Vallone delle Saline<br />

1872<br />

2177<br />

Rocche del Manco<br />

.<br />

2367<br />

Pian Comune<br />

.<br />

2407<br />

Passo<br />

del Cavallo<br />

2238<br />

Arpetta<br />

1674<br />

Montenegro<br />

Pianche 1353 Mussi<br />

de<br />

I Garb


46<br />

//09<br />

IL MONTE<br />

MONDOLÈ


47<br />

Si <strong>tra</strong>tta di un itinerario ad anello piuttosto<br />

breve, anche se non sempre su sentieri<br />

del tutto agevoli e con alcuni <strong>tra</strong>tti,<br />

sia in salita che in discesa, piuttosto ripidi.<br />

L'area at<strong>tra</strong>versata è<br />

prevalentemente di pascolo<br />

(anche in in queste vallate<br />

si produce il formaggio Raschera) ed<br />

è vicina ai ben noti impianti sciistici<br />

di Prato Nevoso - Artesina.<br />

Ma se non ci si cura degli impianti e dei relativi<br />

paesi sorti quasi dal nulla negli anni d'oro<br />

dello sci alpino, la cima del Monte Mondolè,<br />

nonostante la quota non particolarmente<br />

elevata, per la sua posizione isolata costituisce<br />

un ottimo balcone panoramico sulle Alpi Liguri.<br />

→ IL LAGHETTO<br />

DEL MONDOLÈ<br />

Il toponimo Mondolè,<br />

che parrebbe significare<br />

“monte del lago”, potrebbe<br />

essere dovuto alla presenza<br />

del piccolo laghetto.<br />

Pare però che, in passato,<br />

il Mondolè fosse noto come<br />

“Monte della Barma”,<br />

in riferimento alla grotta<br />

che si apre a valle<br />

del laghetto. Vista<br />

l'esposizione<br />

perennemente in ombra,<br />

la grotta venne utilizzata<br />

in passato come cava<br />

di ghiaccio, che qui<br />

si formava e si conservava<br />

fino alla tarda estate.<br />

← L'arrotondato crinale<br />

sommitale del Mondolè.<br />

↑ Il Laghetto del Mondolè,<br />

fotografato a fine agosto ancora<br />

coperto di neve


Cima<br />

Pias<strong>tra</strong><br />

.<br />

1858<br />

Casino<br />

del Cars<br />

1864<br />

1311<br />

Pian di ma<br />

Cima<br />

Durand<br />

.<br />

2094<br />

.<br />

2217<br />

Carset<br />

2173<br />

Cima<br />

del Cars<br />

Colle di<br />

Serpentera<br />

1797<br />

Rifugio Comino<br />

(privato)<br />

.<br />

1483<br />

Torrente Ellero<br />

Sella<br />

Pontetto<br />

1544<br />

1514 Passo<br />

. della Colletta<br />

1611<br />

Rio Curassa<br />

del<br />

Monte Grosso<br />

.<br />

2045<br />

Colla 1960<br />

Rossa<br />

Pontetto<br />

48<br />

// ITINERARIO<br />

2048<br />

.<br />

Cima<br />

della<br />

Madonna<br />

2101<br />

1617<br />

.<br />

Colletto<br />

Punte del<br />

delle Rocche<br />

. Pontetto<br />

di Serpentera .<br />

Dal Rifugio Balma (1885 m) si segue la sterrata per i Laghi della Brignola,<br />

per alcune decine di metri: quando questa si biforca, 2113 si procede verso des<strong>tra</strong>,<br />

2206<br />

2253<br />

2027<br />

.<br />

.<br />

2004<br />

Gias<br />

1722<br />

Ponte<br />

Ciappa<br />

1634<br />

1737.<br />

Porta di<br />

Pian Marchisio<br />

1662<br />

Sella<br />

Ciappa<br />

Rifugio<br />

Mondovi<br />

1755<br />

in direzione del Passo delle Scalette. Dopo solo qualche Lago metro, si imbocca<br />

delle Moie<br />

il sentiero per il Monte Mondolè. La <strong>tra</strong>ccia sale ripida <strong>tra</strong> i prati e raggiunge<br />

il gabbiotto di un impianto di risalita, dove si divide. Si avanza diritti, tenendo a<br />

mente che, al rientro, si tornerà a questa biforcazione giungendo dal ramo<br />

di des<strong>tra</strong>. Il percorso aggira sulla sinis<strong>tra</strong> i con<strong>tra</strong>fforti del Monte Mondolè,<br />

alternando qualche <strong>tra</strong>tto pianeggiante a ripidi <strong>tra</strong>versi. Si giunge a una<br />

panoramica colletta prativa, dove si piega verso des<strong>tra</strong>. Si rimonta la ripida cresta<br />

sud del Monte Mondolè, mantenendosi lungo il crinale. I segnavia conducono<br />

ad alcune rocce: è possibile superarle aiutandosi con le mani, oppure aggirarle,<br />

sulla sinis<strong>tra</strong>, seguendo una tenue <strong>tra</strong>ccia. Superato questo <strong>tra</strong>tto leggermente<br />

più impegnativo, si sbuca in vetta al Monte Mondolè (2382 m, 1:35 ore dal Rifugio<br />

Balma). La discesa avviene lungo la dorsale di nord-ovest, avanzando sul crinale<br />

di una profonda conca di origine carsica, sul fondo della quale si trova il minuscolo<br />

Laghetto del Mondolè. Si perde quota piuttosto velocemente, <strong>tra</strong> prati chiazzati<br />

di rododendri, fin quasi alla base dell’avvallamento. Lasciata sulla des<strong>tra</strong> la <strong>tra</strong>ccia<br />

che discende al Laghetto del Mondolè, una breve risalita conclude l’ampio anello<br />

che, di fatto, porta sotto la verticale della vetta. Si prosegue ancora in discesa,<br />

at<strong>tra</strong>verso una macchia di ontani verdi, e poi a mezzacosta, sulla sinis<strong>tra</strong> di una<br />

piccola cresta, presso la quale è necessario porre attenzione: il sentiero, qui, è<br />

un poco esposto. Aggirato il sottile crinale, si scende con alcuni tornanti <strong>tra</strong> i prati,<br />

ritornando all’impianto di risalita incon<strong>tra</strong>to all’andata e, da qui, al Rifugio Balma<br />

(1885 m, 1:00 ore dal Monte Mondolè).


2082<br />

Gias<br />

la Colletta<br />

Costa d<br />

1949<br />

1740<br />

Rio della Colletta<br />

1732<br />

Passo<br />

Scalette<br />

.<br />

1950<br />

1860<br />

Lago<br />

delle Scalette<br />

Sella<br />

Balma<br />

Le Trucche<br />

.<br />

1868 Rifugio<br />

B. Merlo<br />

1933<br />

1885<br />

Colletto<br />

Balma 1886<br />

1915<br />

.<br />

1750<br />

Punta<br />

Alpet<br />

.<br />

1928<br />

1905<br />

.<br />

.1772<br />

1922<br />

.<br />

Cima<br />

Artesinera<br />

.<br />

1779 1702<br />

Colla<br />

Cima<br />

Bauzano<br />

Laghetto<br />

Mondolè<br />

Rocche Giardina<br />

Vuran<br />

Rifugio Balma<br />

2141<br />

1480<br />

. .<br />

2126<br />

1970 Alpe<br />

Il Malpasso<br />

Sarle<br />

2382<br />

1741 .<br />

. .<br />

1868<br />

1743<br />

.<br />

Alpe<br />

2134<br />

. 1889<br />

Mierzè<br />

Monte Mondolè<br />

1663<br />

Monte<br />

1990<br />

.<br />

Fantino<br />

.<br />

2094<br />

2214<br />

1845<br />

1842<br />

.<br />

1999<br />

2055<br />

Rocche di Seirasso<br />

1737<br />

.<br />

2181<br />

.<br />

.1838<br />

2061<br />

1953 Sella<br />

di Seirasso<br />

2023<br />

.<br />

2097<br />

Alpe<br />

Seirasso<br />

1933<br />

1770.<br />

Monte<br />

Colletta<br />

1952<br />

1769<br />

Castello<br />

2307 Seirasso<br />

.<br />

.<br />

. 1658<br />

2219<br />

Rocca<br />

Colle<br />

dell`Inferno<br />

1930 Dente<br />

Sella<br />

→ UN COMUNE DIVISO IN DUE<br />

2147<br />

Brignola<br />

Spa<br />

Sella<br />

Brignola<br />

2277<br />

Poco oltre il Colletto della Balma Cima lungo<br />

Seirasso<br />

.<br />

la sterrata per i laghi della Brignola . 2436 compare<br />

Punta<br />

del Lusco<br />

un cartello s<strong>tra</strong>dale con l’indicazione<br />

// 0 9<br />

2051.<br />

2168<br />

“Magliano Alpi”. Una vera sorpresa per . .<br />

2158<br />

2423<br />

quanti IL MONTE<br />

.<br />

conoscono l’ubicazione del comune<br />

MONDOLÈ<br />

. Laghi Cima Ferlette<br />

di Magliano, nella pianura <strong>tra</strong> Mondovì 2326 e 2199 della<br />

.<br />

Brignola E<br />

.<br />

Cuneo a<br />

2397<br />

Gias decine di chilometri di distanza<br />

2164<br />

2372<br />

.<br />

Bellino<br />

2276<br />

dalla catena alpina. Per darsi una spiegazione 2329 2:35 h Bocchino<br />

della Brignola<br />

+527/-527 m<br />

Pian Marchisio<br />

Pian del Lupo<br />

Pian di Male<br />

Pian dell' Inferno<br />

Bellino<br />

La Balma<br />

bisogna risalire al 1698, quando Vittorio<br />

Amedeo di Savoia decide di suddividere<br />

il territorio del Mandamento di Mondovì<br />

in tredici comuni autonomi, <strong>tra</strong> cui Magliano,<br />

cui viene assegnata anche la giurisdizione<br />

sugli alpeggi Raschera, Seirasso e Brignola,<br />

dove i maglianesi possono condurre<br />

le loro greggi.<br />

Le Vigne<br />

Balma di Seirasso<br />

La Brignola<br />

Mierzera<br />

Le Buccere<br />

Piano del<br />

Lusco<br />

Raschera<br />

Rifugio Balma (1885 m)<br />

Piano Camozzera<br />

Rio della Spa<br />

Spa<br />

Da Villanova Mondovì<br />

si prosegue per Frabosa<br />

sottana risalendo quindi la<br />

Valle Maudagna fino a Prato<br />

Nevoso. In cima al paese<br />

si stacca sulla des<strong>tra</strong> una<br />

pista sterrata per il Rifugio<br />

Balma, dove si lascia l'auto.<br />

Rio Rasche<br />

←← La statua della Madonna<br />

in vetta al Monte Mondolè<br />

↑ Una delle due croci di vetta e<br />

la dorsale nord-ovest del Monte<br />

Mondolè<br />

← Il confine amminis<strong>tra</strong>tivo<br />

del Comune di Magliano Alpi,<br />

vicino alla Sella della Balma


50<br />

//10<br />

I LAGHI<br />

DELLA<br />

BRIGNOLA


Una buona parte dell'escursione si svolge<br />

sulle s<strong>tra</strong>de sterrate che servono i numerosi<br />

alpeggi della zona. Si termina su un comodo<br />

sentiero che, a seconda della stagione, tocca<br />

<strong>tra</strong>tti un poco acquitrinosi.<br />

A un <strong>tra</strong>tto iniziale un poco<br />

monotono, segue una piacevole<br />

<strong>tra</strong>versata <strong>tra</strong> le bellissime conche<br />

pascolive dove si produce il ben noto<br />

formaggio Raschera d'alpeggio.<br />

Decisamente rilassanti le sponde<br />

prative del maggiore dei Laghi<br />

della Brignola e splendide<br />

le fioriture primaverili.<br />

→ IL FORMAGGIO<br />

RASCHERA<br />

Già citato in un con<strong>tra</strong>tto<br />

di affitto del 1400,<br />

rinvenuto a Pamparato,<br />

in cui costituiva<br />

il prelibato canone,<br />

il Raschera (o la Raschera<br />

secondo la parlata<br />

degli alpeggi) prende<br />

il nome dall'omonima<br />

alpe ai piedi del monte<br />

Mongioie, oggi in territorio<br />

di Magliano Alpi.<br />

È un formaggio bianco o<br />

bianco avorio, di pasta<br />

cruda, dal sapore fine<br />

e delicato, piccante e<br />

sapido in funzione della<br />

stagionatura. Secondo<br />

il disciplinare, l'area di<br />

produzione e stagionatura<br />

del Raschera d'alpeggio<br />

coincide con i territori<br />

sopra i 900 metri di quota<br />

dei comuni di Frabosa<br />

soprana, Frabosa sottana,<br />

Roburent, Roccaforte<br />

di Mondovì e Montalto<br />

Mondovì, Pamparato,<br />

Ormea, Garessio per<br />

quanto attiene la Val<br />

Casotto, Magliano Alpi<br />

per la parte che confina<br />

con il Comune di Ormea.<br />

← Il maggiore dei Laghi<br />

della Brignola<br />

↑ La Cappella della Balma<br />

51


52<br />

→ IL RIFUGIO BALMA<br />

Casino<br />

del Cars<br />

1864<br />

Grossa costruzione dalla storia tormentata,<br />

la cui proprietà (e gestione) si è <strong>tra</strong>mandata<br />

per varie generazioni fino ad oggi. Inaugurato<br />

nel 1906, ampliato nel 1918 e negli anni '30,<br />

fu incendiato due volte durante la guerra in<br />

quanto base partigiana e ricostruito<br />

2173<br />

nel dopoguerra. Oggi, grazie alla sua<br />

splendida posizione ed alla s<strong>tra</strong>da sterrata<br />

che lo raggiunge da Prato Nevoso,<br />

nel periodo estivo è meta di decine di turisti<br />

che cercano un po' di refrigerio e uno spazio<br />

verde dove <strong>tra</strong>scorrere la giornata.<br />

1797<br />

Rifugio Comino<br />

(privato)<br />

2048<br />

.<br />

1741 .<br />

Gias<br />

della Colletta<br />

Monte Grosso<br />

Sella Da Villanova Mondovì<br />

2045 .<br />

1960<br />

1544 si prosegue per Colla Frabosa<br />

Rossa<br />

sottana risalendo quindi<br />

la Valle Maudagna fino a<br />

Gias<br />

Prato Nevoso. 1722 In cima al<br />

paese si stacca sulla des<strong>tra</strong><br />

una . pista sterrata per Ponte<br />

1617<br />

il Rifugio Balma, dove Ciappa<br />

1634<br />

si lascia l'auto. 1737.<br />

Pontetto<br />

1514 Passo<br />

. della Colletta<br />

1611<br />

Porta di<br />

Pian Marchisio<br />

. Punte del ← Il Rifugio<br />

2004<br />

. Balma<br />

. Pontetto<br />

. ↓ La s<strong>tra</strong>da sterrata che Sellaporta<br />

2253 alla Sella della Brignola Ciappa<br />

2085<br />

Pontetto<br />

1483<br />

2027<br />

1311<br />

Torrente Ellero<br />

Pian di ma<br />

Cima<br />

// 1 0<br />

Durand<br />

2094<br />

.<br />

I LAGHI<br />

DELLA BRIGNOLA<br />

E<br />

2:05 h<br />

+390/-141 m<br />

Rio Curassa<br />

Rifugio Balma (1885 m)<br />

1662<br />

2082<br />

C<br />

Colla<br />

Bauzan<br />

1737<br />

Pian<br />

C<br />

Pian Marchisio<br />

// ITINERARIO<br />

Lago<br />

delle Moie<br />

2204<br />

2113<br />

Lago<br />

Rataira<br />

.<br />

2058<br />

Porta<br />

Biecai<br />

2004<br />

1968<br />

Lago<br />

Biecai<br />

Bie Cai<br />

Rocca di<br />

Maraquaià<br />

.<br />

2401<br />

Punta Havis<br />

De Giorgio<br />

.<br />

2203<br />

Rifugio<br />

Mondovi<br />

1755<br />

Sorgenti<br />

dell'Ellero<br />

Cima<br />

delle<br />

Masche<br />

.<br />

2613<br />

2392<br />

Cima<br />

delle Saline<br />

Pis<br />

dell'Ellero<br />

Dal Rifugio Balma (1885 m), si segue, per poche decine di metri, la sterrata per<br />

Passo<br />

i Laghi della Brignola, fino al Colletto Balma. Giunti presso l’ampia<br />

2603<br />

sella, la s<strong>tra</strong>da<br />

delle Saline<br />

si biforca: si imbocca il ramo che prosegue diritto, in direzione Cima . sud-ovest, verso<br />

Pian Ballaur 2460<br />

i Laghi della Brignola. La s<strong>tra</strong>da scende in lieve Capanna pendenza e taglia le pendici<br />

Saracco-Volante<br />

del Monte Mondolè: si lascia sulla sinis<strong>tra</strong> uno sterrato Monte per l'Alpe . 2579<br />

Mierzè,<br />

Pian Ballaur<br />

Gias delle<br />

avanzando <strong>tra</strong> pendii pascolivi solcati da numerosi impluvi. Con percorso a Saline<br />

2415 .<br />

1960<br />

semicerchio, si arriva a un altro bivio, sulla des<strong>tra</strong>, con la s<strong>tra</strong>da sterrata Cima che sale<br />

degli Arpetti<br />

verso la Colletta Seirasso. Trascurata tale diramazione, si raggiunge l’impluvio<br />

del Rio di Seirasso, nei pressi di una fragorosa cascatella. Proseguendo<br />

la discesa, ci si adden<strong>tra</strong> in un rado bosco di larici, giungendo fin nei pressi del Rio


osta della T<br />

o<br />

2382<br />

. .<br />

1868<br />

.<br />

Sarle<br />

Alpe<br />

. 1889<br />

Monte<br />

2134<br />

1743 Mierzè<br />

Mondolè<br />

1663<br />

1990<br />

.<br />

.<br />

2214<br />

1845<br />

1842<br />

.<br />

2055<br />

Rocche di Seirasso<br />

.<br />

2181<br />

.1838<br />

1953 Sella<br />

di Seirasso<br />

2023<br />

.<br />

2097<br />

Alpe<br />

Seirasso<br />

1933<br />

1770.<br />

Monte<br />

Colletta<br />

1952<br />

astello<br />

2307 Seirasso<br />

. .<br />

2219<br />

Rocca<br />

Colle<br />

dell`Inferno<br />

1930 Dente<br />

2147<br />

Brignola<br />

Sella<br />

Brignola<br />

Cima<br />

2277<br />

Seirasso<br />

.<br />

. 2436<br />

Punta<br />

del Lusco<br />

2051.<br />

1949<br />

Pian del Lupo<br />

di Male<br />

Gias<br />

Bellino<br />

Gias<br />

Pra Canton<br />

1760 .<br />

1740<br />

Rio della Colletta<br />

Pian dell' Inferno<br />

.<br />

1921<br />

1732<br />

Laghetto<br />

Mondolè<br />

Bellino<br />

Rio di Bellino<br />

Passo<br />

Scalette<br />

2126<br />

.<br />

2158<br />

Gias<br />

Gruppetti<br />

1862<br />

.<br />

1950<br />

1860<br />

Lago<br />

delle Scalette<br />

1868 Rifugio<br />

B. Merlo<br />

1933<br />

1885<br />

Colletto Balma<br />

1886<br />

Rocche Giardina<br />

2141<br />

. .<br />

2164<br />

2111<br />

.<br />

il Gaviot<br />

2423<br />

2326 . .<br />

Sella<br />

Balma<br />

Le Trucche<br />

. 1915<br />

.<br />

2372<br />

1970<br />

La Balma<br />

.<br />

2168<br />

.<br />

2199<br />

Colle<br />

Brignola-Seirasso<br />

.<br />

Alpe<br />

1750<br />

.<br />

1928<br />

.1772<br />

Punta 1905<br />

Alpet .<br />

Cima<br />

Vuran<br />

Rifugio Balma<br />

Le Vigne<br />

Balma di Seirasso<br />

La Brignola<br />

Laghi della Brignola<br />

2397 . Cima<br />

Ferlette<br />

2276<br />

Bocchino<br />

2329<br />

della Brignola<br />

2475 2210<br />

Cima<br />

della Brignola<br />

.<br />

Cima<br />

Artesinera<br />

1769<br />

2094.<br />

Lago<br />

Raschera<br />

2109<br />

1922<br />

Mierzera<br />

.<br />

Piano del<br />

Lusco<br />

1480<br />

2061<br />

.<br />

Il Malpasso<br />

.<br />

Sella<br />

Spa<br />

Alpe<br />

Mezzarina<br />

1779 1702<br />

Monte<br />

Fantino<br />

1999<br />

2094<br />

Piano Camozzera<br />

Le Buccere<br />

Raschera<br />

Rio della Spa<br />

Spa<br />

1658<br />

Sella<br />

Raschera<br />

1991<br />

Rio Raschera<br />

Trucche<br />

delle Piè<br />

.<br />

.1966<br />

.<br />

1400<br />

1654<br />

. 1710 .<br />

1797<br />

1333<br />

.<br />

Sella<br />

Piagna<br />

1875<br />

1688<br />

Rio di<br />

Tamburino<br />

Costa<br />

Costa dello Zu<br />

de<br />

Saline<br />

2177<br />

Colletto<br />

1926<br />

. 2199<br />

Monte<br />

Revelli<br />

2610<br />

della Brignola. Qui la s<strong>tra</strong>da piega bruscamente Mongioie<br />

verso sud-ovest, risalendo<br />

2631<br />

poi ripida lungo il versante sinistro orografico del vallone. Nei pressi di due alpeggi Cima Revelli<br />

2295<br />

2487 .<br />

si lasciano a sinis<strong>tra</strong> altrettante consecutive Cima delle diramazioni, mantenendosi Bocchino sullo<br />

Colme<br />

dell`Aseo<br />

sterrato principale. Superata la Sella della . Brignola, dove è presente una fontana Monte<br />

2377<br />

Rotondo<br />

(1930 m, 1:20 ore dal Rifugio Balma), . la s<strong>tra</strong>da continua fino a un piccolo . slargo,<br />

2325<br />

.<br />

2215<br />

Bocchino<br />

presso il quale termina. Si scende,<br />

.<br />

2495<br />

delleverso Scaglie<br />

sinis<strong>tra</strong>, sul sentiero, at<strong>tra</strong>versando<br />

2262<br />

un piccolo rio: si . contorna . la sponda nord-est di un vecchio bacino interrato, .<br />

2356<br />

2407<br />

quindi si piega verso sud-ovest, serpeggiando <strong>tra</strong> rocce montonate e terreno<br />

acquitrinoso. Superato sulla sinis<strong>tra</strong> un secondo bacino lacustre interrato,<br />

si raggiunge il maggiore dei Laghi della Brignola (2134 m, 0:45 ore dalla Sella Brignola).<br />

Gruppetti<br />

Pian Comune<br />

2076<br />

Rocche del Garbo<br />

Revelli<br />

2309<br />

2


54<br />

//11<br />

IL MONTE ALPET<br />

E IL RIFUGIO<br />

NAVONERA


Ad eccezione di un breve <strong>tra</strong>tto di sentiero<br />

in discesa dal Monte Alpet, tutto il percorso<br />

si snoda su comode piste sterrate.<br />

Perfetto itinerario autunnale,<br />

che offre ampi panorami,<br />

sia durante la salita che<br />

dalla vetta del Monte Alpet.<br />

Assai piacevole e ben assolata<br />

anche la radura in cui si trovano sia<br />

il Rifugio Navonera, sia la Cappella<br />

della Madonna delle Nevi, una sorta<br />

di santuario in miniatura.<br />

Poi faggete, castagneti, pascoli ormai poco<br />

sfruttati, e ruderi sparsi a testimoniare quanto<br />

queste pendici fossero in passato densamente<br />

popolate.<br />

←La tavola di orientamento<br />

sulla vetta del Monte Alpet<br />

↑ La Cappella della Madonna<br />

delle Nevi alla Navonera<br />

↓ Pittura murale a Pra di<br />

Roburent raffigurante la borgata<br />

in inverno<br />

→ LA CAPPELLA<br />

DELLA MADONNA<br />

DELLE NEVI<br />

DELLA NAVONERA<br />

In passato alla Colla<br />

della Navonera era<br />

presente un pilone votivo,<br />

il Pilone della Navonera,<br />

eretto nel 1933 da Antonio<br />

Roà di Pra.<br />

Una singolare storia<br />

lega il pilone ad Antonella,<br />

bimba morta a soli<br />

dodici anni.<br />

La piccola, si dice,<br />

comunicava dall'aldilà<br />

con il cugino, invitandolo a<br />

prendersi cura del pilone,<br />

affinché potesse divenire<br />

meta di pellegrinaggi.<br />

Egli eseguì le “istruzioni”<br />

della cugina, restaurandolo<br />

completamente nel 1977.<br />

Il Pilone della Navonera,<br />

inalterato, venne<br />

poi inglobato all'interno<br />

dell'attuale cappella.<br />

55


1093<br />

.<br />

1137<br />

Lanza<br />

Serra<br />

Partiare<br />

825<br />

.<br />

700<br />

→ I TETTI “RACCHIUSI”<br />

Tetti<br />

Cilota<br />

Nelle vallate monregalesi sono numerosi<br />

gli esempi di vecchi tetti “racchiusi”, nei quali<br />

la muratura di uno o di en<strong>tra</strong>mbi i frontespizi<br />

erano sopraelevati oltre il colmo del tetto,<br />

e coperti con lastre di scisti. Si pensa che<br />

questa tecnica fosse utilizzata per meglio<br />

proteggere i bordi della copertura in paglia<br />

delle falde e, forse, per agevolare l'ispezione<br />

della copertura stessa.<br />

1318<br />

// ITINERARIO<br />

1363<br />

.1305<br />

Tetti<br />

Lorgane<br />

Cima 1023<br />

820<br />

Ciandre<br />

.<br />

. . 973<br />

1223<br />

939<br />

//11<br />

.<br />

IL MONTE 1098.<br />

ALPET E<br />

.<br />

. 928<br />

IL RIFUGIO NAVONERA<br />

948<br />

Burrino<br />

1280<br />

Case<br />

Columbè<br />

Case<br />

Morussi<br />

1480<br />

Tetti<br />

del Formaggio<br />

1695<br />

1130<br />

1163<br />

3:00 h<br />

.<br />

Case<br />

Farneri<br />

Stalle<br />

la Penna<br />

Roattini<br />

1280. Colla<br />

di Mora<br />

Case<br />

1318 . le Stalle<br />

1470<br />

.<br />

Case Bo<br />

1609<br />

.<br />

Becchetti<br />

1115<br />

Monte<br />

Merdenzone<br />

Case<br />

Sorie<br />

.<br />

.<br />

1277 Mundinot Vinè<br />

Rev<br />

1764<br />

← Un fotomontaggio mos<strong>tra</strong> 1087<br />

1375 .<br />

1154<br />

come si poteva presentare<br />

Casera<br />

il Vecchia tetto racchiuso a Case Rosa,<br />

1188 Fontane<br />

1538<br />

con la copertura originale<br />

Trucche Ciapè<br />

Case<br />

in paglia<br />

1225<br />

.<br />

Filippi<br />

1538<br />

→ Luci del <strong>tra</strong>monto a<br />

1489 Case<br />

Pra di Roburent Case<br />

della Colla<br />

1038<br />

Cane<br />

→→ Il Rifugio Case<br />

Stalle Navonera Soprane<br />

Paladini<br />

di Arie<br />

M<br />

(o Rifugio Generale Simonetti)<br />

1248<br />

Serre Murau<br />

Stalle della<br />

Balma Mezzana<br />

1197<br />

Rio di Sbornina<br />

Tanassa<br />

E<br />

1275<br />

1173<br />

940<br />

+644/-239 m<br />

1115<br />

Rio di Roccia Bianca<br />

Costa Roccia Bianca<br />

Rio Sotta Crosa<br />

Stalla<br />

Buorch<br />

1049<br />

Pian Barone<br />

1024<br />

Seccata<br />

Pra di Roburent (1016 m)<br />

Griseri<br />

910<br />

Case<br />

Rian<br />

Da Torre Mondovì si risale<br />

la Valle Corsaglia fin oltre<br />

la frazione Corsaglia, dove<br />

si incon<strong>tra</strong> sulla sinis<strong>tra</strong><br />

il bivio per Prà di Roburent.<br />

Case<br />

Cane<br />

Sottane<br />

1010<br />

Ponte<br />

Murao<br />

Da Pra di Roburent (1016 m) si segue la s<strong>tra</strong>da asfaltata che sale a monte<br />

Cima<br />

del paese, fino a immettersi su una sterrata a mezzacosta. Si procede Canderaverso<br />

sinis<strong>tra</strong>, per circa 500 metri, prima di imboccare, sulla des<strong>tra</strong>, la carrabile . che sale<br />

1475<br />

all’interno del castagneto. Usciti dal bosco si raggiungono, Ilpercorrendo alcuni 1063<br />

Castellazzo 1275<br />

.<br />

. Stalla<br />

tornanti, le Case Rosa, poco oltre le quali la pista si biforca. Prediletto il ramo<br />

Rossa<br />

1528<br />

di sinis<strong>tra</strong>, ci si innalza rimontando qualche tornante e, dopo un lungo mezzacosta<br />

1320<br />

su assolati pendii, ci si immette sulla più ampia sterrata proveniente Giasda Vernagli,<br />

Ruggeri<br />

che si segue verso des<strong>tra</strong>. Subito si incon<strong>tra</strong> il Pilone di San Bernardo (1373 m, 1:30<br />

ore da Pra di Roburent), situato in posizione panoramica sull’arco alpino e<br />

la pianura. Alternando <strong>tra</strong>tti aperti a <strong>tra</strong>tti in faggeta, la carrareccia risale<br />

la Serra del Pilone: intorno a quota 1520 si perviene a un trivio, al quale<br />

si prosegue diritti, sulla sterrata di servizio agli impianti sciistici di San Giacomo<br />

di Roburent. Questa percorre il crinale e poi piega verso sud, terminando nei pressi<br />

della stazione di arrivo della seggiovia, a poche decine di metri dalla vetta<br />

del Monte Alpet (1610 m, 0:50 ore dal Pilone di San Bernardo).<br />

970<br />

.<br />

1110 .<br />

.<br />

798<br />

1306<br />

1108<br />

U<br />

10<br />

1080<br />

760<br />

Serra di Artic<br />

Torrente Corsaglia<br />

.<br />

9<br />

Serra d


.<br />

.<br />

Corsaglia<br />

. 698<br />

.950<br />

.<br />

. 1020<br />

834<br />

. .<br />

1018<br />

Pra di Roburent<br />

.<br />

Case<br />

bbe` 825<br />

28<br />

Grotte<br />

ssea<br />

944<br />

elli<br />

950<br />

963<br />

ottoni<br />

32<br />

885<br />

741<br />

Borello<br />

973<br />

.<br />

742.<br />

.<br />

.<br />

Cattanei<br />

823 Mirà<br />

997<br />

728<br />

Artic Soprano<br />

1142<br />

1065<br />

Rocce l'Ancoffa<br />

825<br />

820<br />

i Monterossino<br />

Torrente Corsaglia<br />

1338<br />

Curamelli 877<br />

Bottera<br />

887<br />

Case<br />

il Piano<br />

778<br />

Case<br />

Pian Manera<br />

1120<br />

1084<br />

1050<br />

Scarrone<br />

.<br />

.<br />

1043<br />

1490<br />

793<br />

Cerese<br />

1123<br />

.<br />

.<br />

I Sotti<br />

.<br />

.<br />

Rocca<br />

Brusetti<br />

.<br />

1426<br />

1138<br />

Costacalda<br />

1084<br />

Case<br />

Bertoni<br />

Manera<br />

940<br />

1037<br />

1583<br />

Alpe<br />

di Robert<br />

Pilone<br />

di San Bernardo<br />

1373<br />

Case<br />

Vuzio<br />

1060<br />

1353<br />

.<br />

.<br />

1160<br />

Case<br />

Milano<br />

.<br />

.<br />

.<br />

. 1191<br />

Bric<br />

Castellano<br />

.<br />

Colla della Navonera<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

973<br />

.<br />

Case<br />

Ravotti<br />

1047<br />

Ponte<br />

Murato .<br />

871<br />

974 .<br />

Briccazzo<br />

1092<br />

Punta .<br />

del Nascio<br />

. 1256<br />

.<br />

Rocca<br />

dei Balbi<br />

.<br />

.<br />

. 1819<br />

1660<br />

1270<br />

.<br />

.<br />

Un sentierino scende dalla vetta e, at<strong>tra</strong>versato Cimaun boschetto<br />

1830<br />

di faggi, giunge a<br />

Robert<br />

. 1670<br />

un colletto, presso il quale ci si immette su una pista sterrata dove si va a sinis<strong>tra</strong><br />

(al rientro, seguendo verso des<strong>tra</strong> . la pista, ci si ricongiunge al sentiero di salita<br />

1407<br />

senza tuttavia ripassare per la vetta del Monte Alpet). Un lungo <strong>tra</strong>verso a<br />

mezzacosta conduce vicino alla sommità del Bric del Lago, che si aggira<br />

sulla des<strong>tra</strong>, per poi scendere nella faggeta fino al Rifugio Navonera (o Rifugio<br />

Generale Simonetti, 1432 m, 0:40 ore dal Monte Alpet).<br />

La Colla della Navonera (1422 m) si raggiunge seguendo, verso sinis<strong>tra</strong>,<br />

la carrareccia pianeggiante che <strong>tra</strong>nsita di fronte al rifugio. Sulla colla si trova, a<br />

fianco di alcuni edifici, la Cappella della Madonna delle Nevi della Navonera<br />

(più nota come “Pilone della Navonera”, 1421 m, 0:05 ore dal Rifugio Navonera).<br />

Rio di Borello<br />

970<br />

1261<br />

1070<br />

1121<br />

Rocca<br />

Lumazzao<br />

Rio Reschizzo<br />

1180 .<br />

1360.<br />

1520<br />

Case<br />

.<br />

Pianetta<br />

1210<br />

1350 1490<br />

Barberis<br />

1283<br />

1188<br />

Case<br />

Ferrere<br />

1264<br />

1698<br />

1381<br />

.<br />

1090<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Case<br />

Gore<br />

1230<br />

Case<br />

Navonera<br />

1188<br />

1249<br />

1336<br />

Case<br />

Potitta<br />

1218<br />

1379.<br />

.<br />

1418<br />

Cima<br />

Suriot<br />

.<br />

Alpe<br />

della Valletta<br />

1660<br />

. 1598<br />

.<br />

1603 Case<br />

1610<br />

Staglione<br />

1398<br />

Rifugio<br />

Simonetti<br />

1432<br />

1642<br />

Colla<br />

del Giassetto<br />

1572<br />

1678<br />

Foresta<br />

Monte<br />

Alpet<br />

.<br />

Roccia<br />

Pamparina<br />

.<br />

Punta<br />

delle Rocchette<br />

. 1527<br />

Cima<br />

del Nascio<br />

.<br />

1628<br />

.<br />

1568<br />

1228<br />

1375<br />

1560<br />

1511<br />

1422<br />

1404<br />

1220<br />

1330<br />

.<br />

I Cardini<br />

Case<br />

Durei<br />

Case<br />

Navonera<br />

1243<br />

1270<br />

Stalle<br />

del Nascio<br />

1482<br />

1350<br />

1563<br />

Case<br />

Berteri<br />

1208<br />

1354<br />

1226<br />

Stalle<br />

Surlot<br />

1260<br />

1258<br />

1098<br />

Le Arotte<br />

1118<br />

I<br />

Ghini<br />

1180<br />

Case<br />

Selvatici<br />

1278<br />

Case<br />

Ninade<br />

952<br />

Frassanea<br />

Tagliante<br />

1167<br />

.<br />

.<br />

. 930<br />

Bric<br />

Tagliantin<br />

.<br />

Case<br />

Dare`<br />

1108<br />

.<br />

1048<br />

1071<br />

Cas<br />

Pian<br />

94<br />

Cas<br />

Ferri<br />

121<br />

1410 1058<br />

Pont<br />

1352 . Case<br />

Balbi della Marm<br />

1312<br />

1128<br />

.<br />

1478<br />

1395<br />

Rio Ciapperassa<br />

Furu<br />

Rio Bura<br />

Bric<br />

dei Tie`<br />

Rio di Moscardina<br />

57<br />

1270<br />

Torrente<br />

Rio<br />

144


58<br />

//12<br />

IL MONTE<br />

BAUSSETTI


Un sentiero poco noto, ma in buono stato,<br />

conduce alla modesta sommità del Monte<br />

Baussetti. L'escursione è adatta<br />

sia in primavera, dopo lo sciogliersi<br />

delle nevi, sia in autunno.<br />

Si <strong>tra</strong>tta di una piacevole<br />

escursione che si snoda a lungo<br />

all'interno di boschi di faggio e<br />

termina at<strong>tra</strong>versando l'ampia<br />

dorsale pascoliva di Cima Robert.<br />

Magnifiche le fioriture di rododendro<br />

in primavera e panorami di tutto<br />

rispetto nonostante le quote<br />

non siano elevate.<br />

Nella zona si sono svolti furiosi scontri <strong>tra</strong><br />

i soldati piemontesi e quelli francesi nel 1795.<br />

→ I RODORETI<br />

I rodoreti costituiscono<br />

la formazione arbustiva<br />

più estesa delle Alpi:<br />

vegetano prevalentemente<br />

sui versanti esposti a<br />

nord, occupando i pendii<br />

e i pianori della fascia<br />

subalpina. Con l'abbandono<br />

dei pascoli sono oggi<br />

in espansione insieme agli<br />

altri arbusti d'alta quota<br />

come ginepri, salici e ontani<br />

verdi. Il nome volgare<br />

del rododendro è anche<br />

“Rosa delle Alpi”:<br />

il nome scientifico riprende<br />

nel genere i termini<br />

rhodon (rosa) e dendron<br />

(albero), mentre l’epiteto<br />

ferrugineum si riferisce<br />

al colore delle squame<br />

ghiandolari delle foglie,<br />

che sono senza peli.<br />

I rododendri sono <strong>tra</strong><br />

le prime specie a fiorire e<br />

in giugno, subito dopo<br />

lo scioglimento delle nevi,<br />

colorano di rosa/rosso<br />

i pendii d'alta quota.<br />

← In alto a sinis<strong>tra</strong>, il crinale<br />

della Baussetti, con a des<strong>tra</strong>,<br />

innevata, la costiera Verzera-<br />

Antoroto<br />

↑ Fioritura di rododendro<br />

59


60<br />

→ LA BATTAGLIA<br />

DELLA CIMA DEI TERMINI<br />

Durante la guerra del 1792-96 <strong>tra</strong> la Francia<br />

repubblicana e gli austro-piemontesi, una<br />

battaglia ebbe luogo nei pressi del Monte<br />

Baussetti: qui passava la linea del fronte,<br />

con i Francesi trincerati sulla displuviale<br />

Antoroto-Pizzo d'Ormea e i Piemontesi<br />

sul Monte Baussetti. Furiosi scontri ebbero<br />

.<br />

1609<br />

Rio di R<br />

Costa Roccia Bianca<br />

Stalle<br />

la Penna<br />

. E<br />

1470<br />

887<br />

1280. Colla<br />

Case<br />

di Mora<br />

il Pian<br />

Case<br />

778<br />

1318 . le Stalle<br />

Case<br />

Becchetti<br />

1115<br />

Case<br />

Sorie<br />

Mundinot<br />

Rossa<br />

Vinè<br />

Torrente Corsaglia<br />

1108 Case<br />

Ubbe` 825<br />

1028<br />

Grotte<br />

Bossea<br />

825<br />

.<br />

944<br />

Rocce l'Ancoffa<br />

//12<br />

IL MONTE BAUSSETTI<br />

2:20 h<br />

1277<br />

+626/-46 m<br />

Revelli<br />

1087<br />

1375 .<br />

1154<br />

950<br />

Colla della Navonera<br />

1188 Fontane<br />

(1422 m)<br />

Trucche Ciapè<br />

Case<br />

1225<br />

.<br />

Filippi<br />

1538<br />

885<br />

luogo a partire dal 25 giugno 1795: la cronaca<br />

Da Torre Mondovì si prosegue<br />

Case per CasePamparato e Valcasotto.<br />

vuole che i soldati Piemontesi si lanciassero della Colla<br />

1038<br />

A<br />

Cane<br />

Valcasotto Case si imbocca<br />

Stalle Soprane<br />

963 una<br />

all'assalto <strong>tra</strong> gli applausi dei Francesi,<br />

Paladini<br />

di Arie piccola<br />

Mottoni<br />

1248 s<strong>tra</strong>da asfaltata che<br />

ammirati dall’audace tentativo.<br />

scende a des<strong>tra</strong> (indicazioni<br />

Stalla<br />

Case<br />

932<br />

Buorch Pilone Cane della Navonera),<br />

Sottane 1010 .<br />

tenendosi ancora a des<strong>tra</strong> Borello<br />

1049<br />

alla successiva<br />

970<br />

. biforcazione. 973<br />

La lunga<br />

Ponte<br />

s<strong>tra</strong>dina diventa<br />

Murao<br />

sterrata, con fondo discreto.<br />

Cima Dopo la Chiesetta di San<br />

Candera<br />

.<br />

Lorenzo, a due bivi ravvicinati<br />

1475<br />

si tiene la des<strong>tra</strong> in en<strong>tra</strong>mbi,<br />

salendo 1063 poi fino alla Colla<br />

1275<br />

. Stalla<br />

della Navonera.<br />

820<br />

Serra di Monterossino<br />

Torrente Corsaglia<br />

1338<br />

.<br />

Ca<br />

Pian M<br />

1120<br />

Rio<br />

Pian Barone<br />

1320<br />

Gias<br />

Ruggeri<br />

1110 .<br />

1080<br />

// ITINERARIO<br />

.1480<br />

← Sagome in metallo<br />

.1150 a Cima<br />

Robert, a ricordo dei fatti<br />

d'arme di fine '700<br />

Rio della Colletta<br />

Rio della Verzera<br />

1414<br />

.<br />

Una pista sterrata parte dal posteggio della Colla della Navonera (1422 m) e<br />

procede in direzione sud: lasciata a des<strong>tra</strong> la Cappella della Madonna<br />

Gias della<br />

delle Nevi<br />

Traversa<br />

della Navonera, si innalza ripida sul versante della Valle Corsaglia, lungo<br />

le pendici della Punta delle Rocchette. Superata questa modesta salita,<br />

2104<br />

.<br />

1600<br />

una leggera discesa conduce a un trivio: si <strong>tra</strong>scurano le due piste . da esbosco<br />

sulla sinis<strong>tra</strong>, imboccando invece l’ampio sentiero sulla des<strong>tra</strong>, segnalato da una Cima<br />

.<br />

Ferrarin<br />

1688<br />

freccia blu su un albero, che si adden<strong>tra</strong> nella faggeta. La <strong>tra</strong>ccia, via via più stretta, 2249<br />

.<br />

ma sempre comoda ed evidente, taglia in piano <strong>tra</strong> faggi e rododendri, sui declivi Fortificazioni<br />

napoleoniche<br />

occidentali della Cima del Nascio. Giunti nei pressi di una minuscola radura posta<br />

2160<br />

su un colletto, ci si sposta a est della displuviale, sul versante della Valle Casotto, .<br />

Cima Ruscarina<br />

seguitando in leggera discesa. Presso la Colla del 1998 Rocca<br />

.<br />

Giassetto (1572 m) si incon<strong>tra</strong><br />

2257<br />

della Sella .<br />

una seconda radura, la prima di una serie di tre consecutive. .<br />

2040<br />

Il sentiero esce definitivamente dal bosco quando si è ormai alle pendici<br />

Rio della Ciappa<br />

Rocce Mottera<br />

C


o<br />

Bottera<br />

.<br />

se<br />

anera<br />

.<br />

.<br />

1043<br />

1490<br />

.<br />

1270<br />

di Borello<br />

.<br />

1037<br />

1121<br />

1084<br />

Case<br />

Bertoni<br />

.<br />

Rocca<br />

Brusetti<br />

.<br />

1426<br />

1138<br />

Costacalda<br />

1583<br />

Alpe<br />

di Robert<br />

.<br />

Case<br />

Vuzio<br />

1060<br />

Rocca<br />

Lumazzao<br />

Rio Reschizzo<br />

1353<br />

1407<br />

1160<br />

Case<br />

Milano<br />

1698<br />

1381<br />

.<br />

.<br />

1090<br />

Case<br />

Navonera<br />

1188<br />

.<br />

1249<br />

.<br />

.<br />

1336<br />

Case<br />

Potitta<br />

1218<br />

1379.<br />

1418<br />

. 1819<br />

Cima .<br />

Robert<br />

974 .<br />

952<br />

Case<br />

Palacchi<br />

Bric<br />

I Chinelli<br />

Castellano<br />

1080 1225<br />

Rifugio<br />

.<br />

Simonetti<br />

1354<br />

1432<br />

.<br />

Colla della Navonera Frassanea<br />

1011<br />

. 1118<br />

Case<br />

1115<br />

Case<br />

.<br />

1422<br />

Navonera<br />

Piano<br />

1243<br />

Briccazzo 948<br />

Punta<br />

1092<br />

.<br />

.<br />

delle Rocchette Punta<br />

Valcasotto<br />

. 1527<br />

del Nascio<br />

962<br />

Case<br />

. 1256<br />

. 928<br />

Ferriera<br />

I<br />

1270 Ghini<br />

Cima Stalle 1226<br />

Bric<br />

del Nascio del Nascio<br />

1000<br />

Tagliantino<br />

.<br />

1180 . 1218<br />

1628<br />

Tagliante<br />

. 1482<br />

. 1072<br />

1167<br />

Cima<br />

Suriot<br />

.<br />

1642<br />

Colla<br />

del Giassetto<br />

1572<br />

1678<br />

Alpe<br />

della Valletta<br />

1660<br />

1830<br />

.<br />

1568<br />

.<br />

.<br />

1404<br />

1660<br />

.<br />

.<br />

1581 .<br />

.<br />

.<br />

Rocca<br />

dei Balbi<br />

.<br />

1678<br />

Monte Baussetti<br />

.<br />

Rocca<br />

1448<br />

. .<br />

Becco<br />

2002<br />

1408<br />

Rosso<br />

.<br />

.<br />

1782 1630<br />

1752<br />

La Colletta<br />

Briccazzo<br />

.<br />

1720<br />

1573 .<br />

1839<br />

Rifugio<br />

1640<br />

ima della<br />

Cella<br />

Manolino<br />

Verzera<br />

Passo<br />

1851<br />

.<br />

. Bassa<br />

1905<br />

1660<br />

.<br />

.<br />

1964<br />

. della<br />

. 1751<br />

M<br />

.<br />

1993<br />

1838<br />

Valletta<br />

.<br />

. Rocca<br />

Gr<br />

1637<br />

1906 dell'Aquila<br />

1868<br />

1796<br />

1881<br />

. .<br />

2020.<br />

.<br />

1<br />

2175<br />

.<br />

Bric Colla Bassa<br />

dell'Oc<br />

. 2006<br />

Cima<br />

1861<br />

Ciuaiera .<br />

2143<br />

2111<br />

1987<br />

.<br />

1990<br />

.<br />

.<br />

2146<br />

.<br />

di Cima Punta Robert, rilievo poco marcato, 2011 ricco di pascoli e chiazzato .1835 di rododendri:<br />

e Torracca<br />

A<br />

proseguendo .<br />

Colla dei<br />

2185 in mezzo ai bei prati, 2099 ci si immette sul sentiero che collega<br />

. Termini<br />

1706<br />

il Monte Baussetti . al sottostante alpeggio dell’Alpe di Robert: lo si segue . verso<br />

Punta dei<br />

2091<br />

sinis<strong>tra</strong>, in direzione sud-est, Termini iniziando a rimontare l’ampio e arrotondato crinale<br />

. spartiacque, noto anche come Pian dell’Accampamento o Pian Robert. Il sentiero 1765<br />

2094<br />

.<br />

oltrepassa Cima Robert (1819 m, 1:45 ore dalla Colla della Navonera), . quindi piega<br />

1513<br />

lentamente verso sud e, con un’ultima breve ma ripida salita, arriva in vetta<br />

1593.<br />

al Monte Baussetti (2002 m, 0:35 ore da Cima Robert).<br />

Alpe degli Stanti<br />

Valbella<br />

Alpe dei Zottazzi<br />

Zottazzo soprano<br />

Cuera<br />

1350<br />

Costa del Prà<br />

.<br />

1563<br />

1670<br />

Stalle<br />

Surlot<br />

1260<br />

1352<br />

Case<br />

Selvatici<br />

1478<br />

1410<br />

Case<br />

Balbi<br />

1312<br />

1278<br />

Case<br />

Ninade<br />

1395<br />

Rio Ciapperassa<br />

Alpe di Frere<br />

Rio Bura<br />

Le Panne<br />

Rio di Moscardina<br />

Case<br />

Dare`<br />

1108<br />

.<br />

.<br />

.<br />

930<br />

1058<br />

Ponte<br />

della Marmorea<br />

1128<br />

1270<br />

Rocce di Perabruna<br />

Burea<br />

Piani d'Armella<br />

.1430<br />

.<br />

1445<br />

1050<br />

Rio dei Frecci<br />

Bricaizi<br />

.<br />

1325<br />

1642.<br />

Rocca degli Uccelli<br />

Costa dell'Antola<br />

.<br />

1390<br />

Case<br />

Nuova<br />

.<br />

1298<br />

Surie<br />

1215<br />

La Gatie<br />

B<br />

dei S<br />

1200<br />

Marc<br />

Bozzo<br />

P<br />

dell<br />

Br<br />

Me<br />

1932


62<br />

//13<br />

IL RIFUGIO<br />

MANOLINO


↑ La s<strong>tra</strong>da sterrata che risale<br />

la Valcalda<br />

← Il Rifugio Manolino<br />

↓→ La Cella bassa di Perabruna<br />

↓← L'Alpe di Perabruna<br />

63<br />

Purtroppo, recenti piste da esbosco hanno<br />

cancellato lunghi <strong>tra</strong>tti di sentiero, rendendo<br />

però più agevole la salita e meno incerta<br />

la <strong>tra</strong>ccia in alcuni <strong>tra</strong>tti.<br />

Il sentiero si snoda per buona<br />

parte all'interno di un fitto bosco,<br />

aprendosi soltanto nella bellissima<br />

conca pascoliva dell'Alpe<br />

di Perabruna, sede della Capanna<br />

Sociale Manolino.<br />

Splendidi i colori autunnali, forse da evitare<br />

in piena estate per la presenza di numerose<br />

mandrie in alpeggio.<br />

→ UN EX CASOTTO<br />

DI CACCIA<br />

Il Manolino è una vecchia<br />

casa di caccia, nota anche<br />

come "Casotto del Re",<br />

per l'utilizzo che ne fecero<br />

i Savoia durante le loro<br />

vacanze <strong>tra</strong>scorse alla<br />

vicina tenuta del Castello<br />

di Casotto. Uno dei due<br />

corpi dell'edificio, a tre<br />

piani, fu riconvertito a<br />

rifugio e inaugurato<br />

nel 1979,divenendo<br />

in seguito Capanna Sociale<br />

del CAI di Ceva. L'al<strong>tra</strong> parte<br />

della costruzione è<br />

solitamente in uso<br />

al pastore che sale in estate<br />

all'Alpe di Perabruna.


64<br />

→ IL CASTELLO DI CASOTTO<br />

La fondazione della Certosa di Casotto, <strong>tra</strong><br />

le più antiche d'Italia, è collocabile intorno al<br />

1170. Nel corso dei secoli la Certosa fu colpita<br />

da tre devastanti incendi: dopo il primo<br />

la struttura venne completamente ricostruita,<br />

dopo l'ultimo, del 1566, particolarmente<br />

rovinoso, i certosini dovettero <strong>tra</strong>sferirsi a<br />

Consovero, presso Morozzo, per alcuni decenni.<br />

Con l'abolizione degli ordini monastici<br />

nel periodo napoleonico, venne acquistata<br />

nel 1837 da Carlo Alberto, che la <strong>tra</strong>sformò<br />

in castello di caccia e residenza estiva.<br />

Venduta da Umberto I nel 1881, dopo vari<br />

passaggi di mano è stata acquistata<br />

dalla Regione Piemonte.<br />

.<br />

963<br />

Mottoni<br />

932<br />

Borello<br />

973<br />

Serra di Monterossino<br />

2160<br />

.<br />

//13<br />

1490<br />

IL .<br />

1338<br />

RIFUGIO .<br />

MANOLINO<br />

E<br />

Rio della Colletta<br />

Rocce Mottera<br />

1:55 h<br />

Rio della Verzera<br />

Fortificazioni<br />

napoleoniche<br />

Case<br />

Pian Manera<br />

1120<br />

+575/-5 m<br />

.<br />

1270<br />

Rio di Borello<br />

Alpe degli Stanti<br />

← Il Castello di<br />

.<br />

Casotto<br />

2094<br />

Valbella<br />

io Reschizzo<br />

1583<br />

Alpe<br />

di Robert<br />

Valcasotto loc. Ponte<br />

della Marmorea (1058 m)<br />

.<br />

1407<br />

Da Torre Mondovì si prosegue<br />

per Pamparato, risalendo<br />

quindi la Valle Casotto fino<br />

all'abitato di Valcasotto.<br />

Alla fine del paese si scende Rocca a<br />

Becco<br />

des<strong>tra</strong> in direzione Rosso<br />

del cimitero e della borgata<br />

La Colletta<br />

Tagliante. Presso il cimitero<br />

1720<br />

la s<strong>tra</strong>da Cima diventa della sterrata<br />

ma con buon Verzera<br />

1660<br />

.<br />

fondo. Lasciati .<br />

a sinis<strong>tra</strong> il bivio per<br />

1993<br />

1838<br />

.<br />

Cascina<br />

Biula e, più oltre, sulla des<strong>tra</strong><br />

1868<br />

1881<br />

il bivio per Tagliante, . .<br />

si prosegue fino a raggiungere<br />

il Ponte della Marmorea, . 2006<br />

2104<br />

in cemento . con parapetti<br />

in pie<strong>tra</strong> (circa 2 km da<br />

Valcasotto). Cima Si lascia l'auto Punta<br />

Ferrarine Torracca<br />

prima<br />

2249<br />

del ponte. . 2185<br />

.<br />

.<br />

2091<br />

1160<br />

Case<br />

Milan<br />

1698<br />

13<br />

.<br />

// ITINERARIO<br />

1805<br />

.<br />

Gias<br />

Stalle Prati<br />

Superato il Ponte della Marmorea (1058 m) sul Rio di Moscardina, Vaia Mazzasi tiene<br />

la sinis<strong>tra</strong>, proseguendo in leggera salita sulla s<strong>tra</strong>da sterrata. Si rimonta<br />

la Valcalda nel bosco, sulla sinis<strong>tra</strong> idrografica del rio, guadato dalla . 1865 carrabile .<br />

<strong>tra</strong>mite un at<strong>tra</strong>versamento con fondo in cemento. Dopo un paio di tornanti<br />

ravvicinati, si imbocca il sentiero che, staccatosi sulla des<strong>tra</strong> della carreggiata,<br />

si adden<strong>tra</strong> nella faggeta. Giunti nuovamente al rio incon<strong>tra</strong>to poco prima,<br />

superato su una precaria passerella in tronchi, si torna in sinis<strong>tra</strong> idrografica:<br />

un breve <strong>tra</strong>tto all’interno della faggeta porta a un ulteriore guado del ruscello,<br />

stavolta oltrepassato con il solo aiuto di una corda tesa <strong>tra</strong> le due sponde.<br />

Guadagnata quota lungo il versante destro orografico del vallone, il sentiero torna<br />

sulla sterrata abbandonata in precedenza: la si segue fino al vicino tornante, dove<br />

si riprende il sentiero, che ricomincia sulla des<strong>tra</strong> della s<strong>tra</strong>da e procede in salita<br />

.<br />

1798<br />

Rio Valbella<br />

1491


Cima<br />

Stalle<br />

. Reale<br />

Surlot<br />

di Casotto<br />

o Suriot<br />

1404<br />

.<br />

Case<br />

1050<br />

1089<br />

1260<br />

.<br />

Dare`<br />

81<br />

1642<br />

Rocca 1108<br />

Colla<br />

1350 .<br />

dei Balbi<br />

Bric<br />

del Giassetto<br />

.<br />

dei Sapetti<br />

13<br />

1572<br />

1058 .<br />

.<br />

1410<br />

1379<br />

1352 . Case<br />

Balbi Ponte della Marmorea<br />

.<br />

1568 .<br />

1312<br />

1123<br />

1128<br />

.<br />

. 1313<br />

1678<br />

.<br />

. 1478<br />

1325<br />

.<br />

Rocca<br />

Alpe<br />

del Lupo<br />

1278<br />

della Valletta<br />

. .<br />

Case<br />

1660<br />

1368<br />

. Ninade<br />

1563<br />

1430<br />

1270<br />

1395 .<br />

.<br />

Punta<br />

1445<br />

.<br />

. .<br />

1390<br />

1819<br />

1660<br />

della Sapea<br />

. . 1390<br />

1652<br />

Cima .<br />

1830<br />

Robert<br />

. 1670<br />

1442.<br />

1725 .<br />

Gia<br />

del Rocc<br />

1542<br />

1642. Bric di<br />

Mezzodì<br />

1663<br />

.1430<br />

.<br />

.<br />

1932 Monte<br />

Monte<br />

.<br />

1678<br />

1581 . Mussiglione<br />

Baussetti<br />

. .<br />

.<br />

1943<br />

1448<br />

2002<br />

1408 Cima 1846<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Praietto<br />

1782 1630<br />

1752<br />

.<br />

Briccazzo<br />

1926<br />

Rifug<br />

1573 . .<br />

Savon<br />

1839<br />

1640<br />

Rifugio Manolino Cella<br />

Passo<br />

1851<br />

.<br />

. Bassa<br />

1905<br />

1964<br />

. della<br />

. 1751<br />

Monte .<br />

.<br />

2007<br />

Valletta<br />

. Rocca<br />

Grosso<br />

1637<br />

1906 dell'Aquila<br />

.<br />

1796<br />

1700 1563<br />

2020.<br />

.<br />

.<br />

1851<br />

2175<br />

.<br />

Bric Colla Bassa<br />

dell'Oc<br />

1674<br />

Cima<br />

.<br />

1861<br />

Ciuaiera .<br />

1565<br />

.<br />

.<br />

2143<br />

2149<br />

2111<br />

1987<br />

1990<br />

.<br />

.<br />

2146<br />

.<br />

2011<br />

.1835<br />

Monte<br />

Colla dei<br />

Antoroto<br />

2099<br />

. Termini<br />

1793<br />

1706<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Punta dei<br />

1821<br />

Termini<br />

1604.<br />

.<br />

.<br />

17<br />

1765<br />

Stalla<br />

.<br />

Liratta<br />

1513<br />

1593.<br />

1433<br />

.<br />

.<br />

1535<br />

.<br />

1474<br />

Stalle<br />

Fauzzini 1270<br />

1555<br />

.<br />

. . 1510<br />

Stalla<br />

1407<br />

Zotto dei G<br />

.<br />

Rocca Fea<br />

.<br />

.<br />

Perondo 1364<br />

Bric<br />

fino alla radura di Pian Marlà Soprano (o Pian Marta, 1440 m, 1:15 ore dal Camp<br />

Case<br />

Gai<br />

. Ciapazzo<br />

Ponte<br />

1539<br />

1196<br />

. Gelato<br />

1364<br />

della Marmorea). Qui ci si imbatte nuovamente nella .<br />

1325 1414<br />

. rotabile, che si imbocca .<br />

1271<br />

A<br />

Borgo<br />

1345verso des<strong>tra</strong>: Case at<strong>tra</strong>versato il piccolo 1196<br />

. di Cuni .<br />

. . Rio di Perabruna, questa s’innalza ripida, fino a<br />

Benzi<br />

1254<br />

terminare biforcandosi in due differenti piste. Privilegiata quella sulla des<strong>tra</strong>,<br />

ci si ritrova subito su un sentiero ai margini della conca pascoliva dell’Alpe<br />

di Perabruna: la <strong>tra</strong>ccia aggira i ruderi di una grossa stalla, elevandosi poi lungo<br />

i fianchi di un arrotondato pendio prativo. Oltre il ruscello si incon<strong>tra</strong>no ancora<br />

le rade tacche segnavia, ma la <strong>tra</strong>ccia si fa labile, confondendosi con quelle<br />

lasciate delle mandrie al pascolo. Tramite un ampio semicerchio fra i prati,<br />

il sentiero torna a dirigersi verso sud: presso un imponente masso, riappare<br />

evidente la <strong>tra</strong>ccia che, risalito un panoramico poggio, conduce alla Capanna<br />

Sociale Manolino (1628 m, 0:40 ore da Pian Marlà).<br />

Alpe dei Zottazzi<br />

Rio Pra d'Aldin<br />

Zottazzo soprano<br />

Cuera<br />

Rio Lupazze<br />

Rio Alburnei<br />

Costa del Prà<br />

Rio Ciapperassa<br />

Alpe di Frere<br />

Rio Bura<br />

Le Panne<br />

Rio di Moscardina<br />

Rocce di Perabruna<br />

Burea<br />

Piani d'Armella<br />

Rio dei Frecci<br />

Bricaizi<br />

Rocca degli Uccelli<br />

Scoju<br />

Costa dell'Antola<br />

Bozzo<br />

Marcianti<br />

Torrente Casotto<br />

Zotta della Tromba<br />

Rio dei Fontanini<br />

I


66<br />

//14<br />

IL RIFUGIO<br />

SAVONA E<br />

MONTE<br />

ANTOROTO


Escursione un poco faticosa per il dislivello:<br />

dopo la <strong>tra</strong>nquilla salita al Rifugio Savona,<br />

il sentiero si fa esile per l'at<strong>tra</strong>versamento<br />

del Passo della Capretta, poi assai ripido<br />

nella salita verso la Colla Bassa ed<br />

il Monte Antoroto.<br />

Il Monte Antoroto è una bella<br />

montagna, che si eleva ancora<br />

oltre i duemila metri di quota<br />

pur essendo affacciata sul mare.<br />

L'ascesa è piuttosto lunga e varia:<br />

superate le graziose borgate<br />

di Valdinferno e Case Mulattieri,<br />

si at<strong>tra</strong>versano faggete, pascoli e<br />

praterie alpine.<br />

Ampi i panorami dalla vetta, che spaziano<br />

dalla Liguria e al Mediterraneo, alla cerchia<br />

dell'arco alpino. L'itinerario, che in salita tocca<br />

anche il Rifugio Savona, può <strong>tra</strong>sformarsi<br />

in un anello se per il rientro si utilizza il sentiero<br />

che collega la Colla Bassa direttamente a<br />

Case Mulattieri.<br />

→ IL RIFUGIO<br />

SAVONA<br />

Poco a monte di Case<br />

Mulattieri, in località<br />

Pian Bersi, non può non<br />

incuriosire un edificio<br />

giallo, che nella parte<br />

anteriore presenta una<br />

curiosa forma a botte.<br />

Si <strong>tra</strong>tta del Rifugio Savona,<br />

dell'omonima sezione<br />

del CAI, la parte anteriore<br />

del quale (proprio quella a<br />

"botte") venne costruita<br />

nel lontano 1948.<br />

Divenuta insufficiente<br />

nel 1965 venne aggiunta<br />

la parte posteriore in<br />

muratura, dall'aspetto<br />

decisamente più<br />

convenzionale.<br />

Il rifugio attualmente non<br />

è gestito e per usufruirne è<br />

necessario ritirare le chiavi<br />

presso il CAI Garessio.<br />

← La croce in vetta al Monte<br />

Antoroto<br />

↑ Il Rifugio Savona


68<br />

// ITINERARIO<br />

.<br />

2020.<br />

Monte<br />

Baussetti<br />

. 1782<br />

Briccazzo<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Cima<br />

Ciuaiera<br />

1987<br />

.<br />

Perondo<br />

Soprano<br />

1905 .<br />

.<br />

Rocca<br />

dell'Aquila<br />

Da Valdinferno (1205 m) si sale su una s<strong>tra</strong>dina dal<br />

Borgofondo in cemento, <strong>tra</strong>scurando<br />

di Cuni<br />

Case<br />

1196<br />

tutte le deviazioni, fino al sentiero che si stacca sulla . des<strong>tra</strong>, intorno . .<br />

Benzi<br />

1254a quota 1280<br />

1124 .<br />

Vinei<br />

(palina "Scorciatoia"). Si raggiungono le case Bosso (1366 m), dove è presente . Frio<br />

1055<br />

1089<br />

Pilone delle<br />

una fontana, e si ritrova la s<strong>tra</strong>da in cemento. Si va a des<strong>tra</strong>, seguendo Valdarmella<br />

Caranche .<br />

1045<br />

la stretta<br />

1119<br />

carrozzabile fino alle Case Mulattieri (1407 m, 0:40 ore da Valdinferno). Alle spalle Langa<br />

.<br />

della fontana, si <strong>tra</strong>scura un primo bivio sulla des<strong>tra</strong>, privilegiando, 973 poco oltre, .<br />

933<br />

un secondo viottolo, ancora a des<strong>tra</strong>, diretto al Rifugio Savona. Si passa 1180 a monte<br />

9<br />

.<br />

.<br />

di alcune abitazioni, arrivando in breve a un quadrivio,<br />

1366<br />

dove . si imbocca . il primo<br />

Colla 1223<br />

1066 P<br />

sentiero sulla des<strong>tra</strong>. Questo volge verso nord-est: vicino a un rudere, Tetti si svolta a .<br />

. Chionea Soprani Case<br />

sinis<strong>tra</strong>, proseguendo a salire fino a Pian Bersi, dove ci si immette su . una pista Gaiafango<br />

sterrata. Seguendola verso sinis<strong>tra</strong>, si giunge al Rifugio Savona (1588 m, 0:35 ore<br />

da Case Mulattieri), alle spalle del quale si imbocca il sentiero sulla sinis<strong>tra</strong>, diretto<br />

alla Colla Bassa. La <strong>tra</strong>ccia at<strong>tra</strong>versa una zona acquitrinosa, supera il piccolo Rio<br />

dei Fusi, quindi sale più decisa a valicare una piccola cresta rocciosa, il cosiddetto<br />

“Passo della Capretta” (1744 m, 0:35 ore dal Rifugio Savona). Si scende sul ripido<br />

versante opposto del crinale, fino al fondo del vallone, rimontando poi, con<br />

un lungo <strong>tra</strong>verso, le pendici del Monte Grosso. Giunti alla Colla Bassa (1851 m,<br />

0:35 ore dal Passo della Capretta), ci si inol<strong>tra</strong> sul sentiero che si inerpica<br />

sul versante nord del Monte Antoroto. La salita, <strong>tra</strong> bassi arbusti, è piuttosto<br />

faticosa. Giunti sulla sella alla base della dorsale occidentale della vetta,<br />

si piega verso sinis<strong>tra</strong>. L’ascesa prosegue con pendenze più lievi, <strong>tra</strong> pendii prativi,<br />

terminando infine, con un breve <strong>tra</strong>tto pianeggiante, sulla vetta del Monte<br />

Antoroto (2149 m, 0:50 ore dalla Colla Bassa). Al rientro, passata la Colla Bassa,<br />

se si tiene la des<strong>tra</strong> al bivio segnalato, si torna a Case Mulattieri chiudendo<br />

un bell'anello.<br />

1964<br />

Rio Lupazze<br />

2002<br />

2011<br />

Collarea<br />

Passo<br />

della<br />

Valletta<br />

Rio Alburnei<br />

1839<br />

Costa del Prà<br />

1906<br />

2175<br />

Rio<br />

Alpe di Frere<br />

1851<br />

Rio B<br />

Le Panne<br />

.1835<br />

.<br />

Rifugio<br />

Manolino<br />

.<br />

Stalle<br />

Fauzzini<br />

Case<br />

Gai<br />

2143<br />

1364<br />

1751<br />

1630<br />

Rocce di Perabruna<br />

Burea<br />

Colla dei<br />

. 2099 Termini ↑ La sella alla base della dorsale<br />

1706<br />

.<br />

Punta dei occidentale del Monte Antoroto<br />

Termini ← La piccola frazione<br />

di Valdinferno<br />

→ La ex parrocchiale<br />

di San Ludovico<br />

.<br />

1513<br />

→→ Nei pressi di Case Mulattieri<br />

Piani d'Armella<br />

.<br />

1270<br />

.<br />

1196<br />

.<br />

.1430<br />

Cella<br />

Bassa<br />

1474<br />

.<br />

1637<br />

179<br />

.<br />

Bric<br />

dell'O<br />

Br<br />

Rocca d<br />

R


6<br />

.<br />

1448<br />

c<br />

.<br />

2111<br />

icaizi<br />

.<br />

1573<br />

.<br />

1678<br />

egli Uccelli<br />

Scoju<br />

.<br />

.<br />

.<br />

1640<br />

.<br />

2146<br />

1765<br />

Bric di<br />

Mezzodì<br />

1663<br />

. .<br />

1932 Monte<br />

Mussiglione<br />

.<br />

1943<br />

Cima 1846<br />

.<br />

.<br />

Praietto<br />

.<br />

1752<br />

Colla Bassa<br />

Costa dell'Antola<br />

Bozzo<br />

Monte .<br />

Grosso<br />

1851<br />

Elzo<br />

2149<br />

Monte Antoroto<br />

.<br />

1821<br />

2007<br />

1926<br />

Zotta della Tromba<br />

.<br />

1793<br />

.<br />

1674<br />

.<br />

1604<br />

Stalla<br />

Liratta<br />

.<br />

Rio dei Fontanini<br />

1700<br />

Rio Peisino<br />

Chiappera<br />

Paireta<br />

Rifugio<br />

Savona<br />

1553<br />

.<br />

1563<br />

1565 .<br />

. 1758<br />

.<br />

.<br />

1789<br />

1730 1600<br />

Monte .<br />

Berlino<br />

1466<br />

Stalla<br />

Mutti<br />

Passo<br />

Scaletta<br />

Alpe<br />

Piano<br />

Cavallo<br />

.<br />

1527<br />

Rifugio<br />

1471<br />

.<br />

Silvietto<br />

. 1407 Case<br />

Case<br />

Case . Bosso<br />

Pecul<br />

.<br />

1254<br />

Mulattieri 1366<br />

Case della<br />

1294<br />

Biallera<br />

1435.<br />

.<br />

.<br />

1662<br />

Pian Bersi<br />

1557<br />

1767<br />

1558<br />

Abrai<br />

Rocce dei Liri<br />

→ VALDINFERNO<br />

1593.<br />

1433<br />

1638<br />

.<br />

1535<br />

.<br />

Valdinferno 1555 è formata da numerosi<br />

. .<br />

Stallanuclei<br />

1510<br />

occa Fea<br />

Zotto dei Girini<br />

sparsi un tempo densamente 1407<br />

.<br />

.<br />

abitati.<br />

Bric<br />

Stalle<br />

Campo<br />

Con la Ciapazzo morte nel 2009 di Armando<br />

.<br />

Gelato Sereno, Calvetto<br />

1539<br />

1364<br />

.<br />

1325 1414<br />

. pastore e reduce . della campagna<br />

.<br />

1271 di Almetto Russia 1280<br />

la cui storia fu portata agli onori delle<br />

1310<br />

.<br />

1078<br />

li cronache da un film del regista Remo .<br />

1073<br />

.<br />

.<br />

.<br />

1242<br />

1011 .<br />

1046<br />

Schellino, Valdinferno ha perso il suo ultimo<br />

. 1070<br />

Cascine<br />

Albra<br />

Lunghi<br />

. Case<br />

residente, ed oggi si ripopola solo nel mese 874 Garassino<br />

Villaro<br />

Case<br />

di agosto, quando i discendenti delle Varisselle antiche<br />

Case<br />

962<br />

891<br />

Airola .<br />

. .<br />

10 famiglie locali, emigrati soprattutto 794 817<br />

910 Case<br />

.<br />

Case<br />

le Pietre<br />

Case in Liguria, 960. fanno ritorno in paese . per<br />

748 Alberghetto le<br />

ronzai . Case<br />

723.<br />

858 vacanze Tecoestive. Nella borgata principale, oltre<br />

Case Ortai<br />

.<br />

all’ex parrocchiale intitolata a San Ludovico<br />

re, spicca una grande costruzione realizzata<br />

nel secondo dopoguerra per essere adibita<br />

ad albergo ma ben presto abbandonata.<br />

.<br />

1532<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

. Valdinferno<br />

.<br />

.<br />

995.<br />

Case<br />

Poggio<br />

.<br />

.<br />

. 1451<br />

Bric<br />

Prati sopra<br />

Ronzino le Balze 1458<br />

1712 .<br />

.<br />

1561<br />

.<br />

.// 1 4<br />

1606<br />

IL RIFUGIO SAVONA<br />

1336<br />

Case<br />

.<br />

E MONTE<br />

Lurdera<br />

ANTOROTO<br />

1265<br />

.<br />

1297<br />

. .<br />

1100<br />

E<br />

1197 . .<br />

Bric<br />

1016<br />

Lurdera<br />

1155 3:10 h<br />

.<br />

935<br />

.<br />

Vacieu 1058<br />

Cario<br />

.<br />

+994/-50 1021m<br />

Pilone<br />

dell'Arma<br />

Da Ceva si risale 862<br />

. .<br />

la Valle 753.<br />

778<br />

<strong>Tanaro</strong> fino a Garessio.<br />

Nasagò<br />

Poche centinaia di metri 662<br />

.<br />

oltre Garessio, 671 .<br />

Case si svolta a<br />

des<strong>tra</strong><br />

Chersone<br />

per Valdinferno. Breo<br />

Isola Lunga<br />

1343<br />

1489<br />

Case<br />

Zannini<br />

Case<br />

Mecca<br />

Rio delle Surie<br />

1445<br />

Ciapalazzo<br />

La Bandita<br />

1056<br />

Nascio<br />

1219<br />

.<br />

1117<br />

.<br />

Costa Bruciata<br />

1332<br />

1063<br />

947<br />

.<br />

1418<br />

Case<br />

Balbi<br />

.<br />

1096<br />

Canova<br />

Case<br />

Maranzani<br />

Eca<br />

Valdinferno (1205 m)<br />

SS28<br />

Rio Brutto<br />

Rio Garella<br />

Rio Varava<br />

Santa Libera<br />

.<br />

1057<br />

.<br />

1183<br />

Case<br />

Giane<br />

Rio di Luvia<br />

Rocce Bassiette<br />

.<br />

1109<br />

Giorrea<br />

.<br />

1174<br />

.<br />

.<br />

992<br />

1108<br />

Torre dei<br />

Saraceni<br />

. 894<br />

1199<br />

.<br />

. 658<br />

8<br />

8<br />

Rocca d'O<br />

.<br />

1369<br />

Arma<br />

d<br />

Rio delle C<br />

Sorba i<br />

Is<br />

Pe


70<br />

//15<br />

IL PIZZO<br />

D'ORMEA


Salita piuttosto faticosa, sia per il dislivello che<br />

per la pendenza del sentiero; nella parte<br />

in quota dell'itinerario il sentiero tende a<br />

perdersi a <strong>tra</strong>tti. Per raggiungere la vetta vanno<br />

superati alcuni metri con l'aiuto delle mani.<br />

Un'affascinante ascesa che<br />

si mantiene per ore lungo<br />

la lunghissima dorsale che scende<br />

verso sud dal Pizzo d'Ormea.<br />

Pascoli in basso, rodoreti in quota<br />

e ampi panorami accompagnano<br />

la salita. Nelle limpide giornate<br />

autunnali lo sguardo spazia<br />

dalla Corsica al Monte Rosa.<br />

→ IL MUSEO DEI<br />

RICORDI<br />

«Capricci, vizi non erano<br />

termini contenuti nel loro<br />

dizionario.<br />

Non necessitavano<br />

di <strong>tra</strong>smissioni televisive<br />

per imparare a riciclare, a<br />

non sprecare, a rispettare<br />

la natura.» Questo recita<br />

una nota appesa all'interno<br />

del Museo dei Ricordi<br />

di Chionea, allestito in<br />

un locale presso la chiesa<br />

in ricordo delle tante<br />

generazioni di contadini e<br />

montanari che qui hanno<br />

vissuto. Il museo, aperto<br />

ormai da parecchi anni<br />

grazie alle centinaia<br />

di oggetti di uso quotidiano<br />

donati dai chioneesi,<br />

si è di recente arricchito<br />

con una nuova sezione<br />

dedicata alla scuola<br />

di un tempo.<br />

71<br />

←← Salendo al Pizzo d’Ormea.<br />

Sullo sfondo, la vetta del Pizzo<br />

↑ Una vecchia macchina<br />

per cucire conservata al Museo<br />

dei Ricordi di Chionea<br />

← La quota 2365 a sinis<strong>tra</strong>, e<br />

il Pizzo d’Ormea sulla des<strong>tra</strong>.<br />

In primo piano, una segnaletica<br />

non convenzionale, ma<br />

efficace...


72<br />

Cima Revelli<br />

2487 .<br />

Monte<br />

Rotondo<br />

.<br />

2356<br />

.<br />

.<br />

1777<br />

2495<br />

Dolina<br />

Il Profondo<br />

Trucco delle Fasce<br />

Piano del Pino<br />

2524<br />

.<br />

. 1471<br />

1497<br />

1614<br />

.<br />

.<br />

1564<br />

.<br />

.<br />

1517<br />

↑Panorama verso la Liguria<br />

dalla vetta 1229 del<br />

.<br />

Case<br />

.<br />

Pizzo d’Ormea<br />

1457<br />

Pollaio .1255 →"J Aboi" a Chionea<br />

1412<br />

.<br />

Celle<br />

Fasce<br />

1380<br />

Merea<br />

Pian del Fo<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Monte<br />

1222<br />

// ITINERARIO<br />

1080<br />

.<br />

1309<br />

Baraccone<br />

1232<br />

.<br />

.<br />

A fianco della chiesa di Chionea, Pornassino si imbocca la s<strong>tra</strong>da asfaltata che sale verso 1412<br />

Logne .<br />

Cacino<br />

.<br />

des<strong>tra</strong>. Oltre le ultime case, si svolta a des<strong>tra</strong>, su una mulattiera 1188 - in parte 1188<br />

in cemento - che guadagna la Colla di Chionea (1223 m, 0:20 ore da Chionea).<br />

Al valico c’è un crocevia: si prende il primo sentiero a sinis<strong>tra</strong>, che si porta<br />

sull’assolato spartiacque, <strong>tra</strong> la rada vegetazione arbustiva e alcune rocce<br />

affioranti. L’ascesa, sempre a ridosso del crinale della Costa Valcaira, risulta<br />

abbastanza faticosa. Giunti su una spianata prativa, dove è presente un<br />

abbeveratoio, si <strong>tra</strong>scura la pista sterrata e si rin<strong>tra</strong>cciano i segnavia in fondo al<br />

pianoro, sulla des<strong>tra</strong>. Spostandosi ora sul versante nord del crinale, ora<br />

su quello sud, si <strong>tra</strong>scura, a quota 1880, una <strong>tra</strong>ccia che incrocia il sentiero; dopo<br />

un’al<strong>tra</strong> ripida salita, si svolta a sinis<strong>tra</strong> sulla <strong>tra</strong>ccia a mezzacosta che conduce al<br />

Rifugio Valcaira (1990 m circa, 2:25 ore dalla Colla di Chionea). Dal rifugio<br />

si punta verso nord nord-est, tornando sul crinale dove si ritrova,<br />

in corrispondenza della piazzola di atterraggio per gli elicotteri, il sentiero<br />

per la vetta, poco prima abbandonato. Lo si segue verso sinis<strong>tra</strong>, rimontando<br />

un ripido pendio coperto di rododendri, si lascia sulla des<strong>tra</strong> il sentiero per il Lago<br />

e la Colla del Pizzo e si giunge prima sulla sommità quotata 2365, quindi alla sella<br />

a est del Pizzo d’Ormea, dove è presente un ripetitore. Ci si inerpica a zig-zag sul<br />

ripido pendio prativo che scende dalla vetta, superando, con l’aiuto delle mani,<br />

alcune agevoli rocce. Oltre questo passaggio, il sentiero, un poco esposto,<br />

si biforca: imboccando il ramo sulla sinis<strong>tra</strong>, si giunge sulla vetta del Pizzo d’Ormea<br />

(2476 m, 1:20 ore dal Rifugio Valcaira).<br />

Rio Re Bianco<br />

Revelli<br />

.<br />

ella Revelli<br />

2040<br />

Lago<br />

2030 1955<br />

di Revelli<br />

Cima delle<br />

Roccate<br />

2480 .<br />

Colle Rocchette<br />

2262 2318<br />

Bric di Conoia<br />

Alma Rainera<br />

Cima delle Armasse<br />

Rio Re Bianco<br />

Pian degli Uccelli<br />

Costa Ciagrea<br />

Grimaudo<br />

Cornia<br />

Rio Borgosozzo<br />

.<br />

Colla del Pizzo<br />

1946<br />

.<br />

Vallacera<br />

2196<br />

Pizzo d' Ormea<br />

2204<br />

2476 .<br />

Vaija<br />

.<br />

2365<br />

1859.<br />

2183<br />

.<br />

.<br />

1964<br />

Rio dei Colletti<br />

.<br />

Costa Curvelletta<br />

.<br />

.<br />

Gias<br />

Vaia<br />

Rifugio Valcaira<br />

2091<br />

Piano degli Archetti<br />

1805<br />

Rio di Merea<br />

1910<br />

Costa V<br />

1855<br />

.<br />

.<br />

Al<br />

A<br />

Tr


2022<br />

pe degli<br />

rchetti<br />

.<br />

1798<br />

Stalle Prati<br />

di Mazza<br />

alcaira<br />

. 1865 .<br />

.1880<br />

Celle degli Archetti<br />

ina<br />

Valcaira<br />

Velzôa<br />

Rio Valbella<br />

.<br />

1568<br />

1491<br />

Rio Archetti<br />

Costone Moradulnu<br />

Ciapera<br />

La Pizza<br />

ra d'Aldin<br />

.<br />

Rio Lupaz<br />

1633 . .<br />

.<br />

1345<br />

Borgo<br />

di Cuni 1124<br />

Rocche dei Butti<br />

.<br />

1531<br />

1180<br />

910<br />

. .<br />

.<br />

1366<br />

.<br />

. Colla 1223<br />

1066<br />

Tetti .<br />

.<br />

1287<br />

. Chionea Soprani<br />

1215 .<br />

Collarea<br />

Case<br />

Riano<br />

Rio Moglia<br />

Rio Alburne<br />

Case<br />

Benzi<br />

1089<br />

1094<br />

Rinchiorea<br />

Abbi<br />

973<br />

Perondo<br />

Soprano<br />

1154<br />

Pinale<br />

Rio Cantarana<br />

Stalle<br />

Fauzzini<br />

.<br />

Case<br />

Gai<br />

1364<br />

Case<br />

Gaiafango<br />

.<br />

Rocca Fea<br />

.<br />

. C<br />

1539<br />

1196<br />

.<br />

.<br />

1270<br />

Langa<br />

.<br />

933<br />

.<br />

1474<br />

1196<br />

. 1254<br />

.<br />

Vinei<br />

1055<br />

. Frioli<br />

Valdarmella<br />

1045<br />

Pilone delle<br />

Caranche .<br />

1119<br />

Case<br />

Pronzai<br />

787<br />

Poggio<br />

834.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

1191<br />

1102<br />

Rocca<br />

Valdoera<br />

Chionea<br />

Porcirette<br />

.<br />

sottane<br />

1716<br />

Stalle<br />

.<br />

La Costa Rizzì<br />

Colletto<br />

.<br />

.<br />

950<br />

924.<br />

1312<br />

901<br />

. Chioraira<br />

961<br />

. .<br />

1186<br />

Molino<br />

1097<br />

1796<br />

del Fossato<br />

. Monte<br />

.<br />

Coturin<br />

Castello<br />

. . .<br />

Colletta<br />

808<br />

di Quarzina<br />

1261<br />

.<br />

1060<br />

1052<br />

864<br />

735<br />

. 1782<br />

.<br />

→ J ABOI<br />

//15<br />

Lago . 1562<br />

Lao<br />

IL PIZZO D’ORMEA .<br />

.<br />

.<br />

.<br />

750<br />

Il lunedì della settimana 1481di Carnevale, gruppi<br />

949<br />

.<br />

San<br />

784<br />

1596<br />

1364 .<br />

1643<br />

. di giovani provenienti Giovanni dalle frazioni di Chionea e E/EE<br />

946<br />

Battista<br />

.<br />

.<br />

.<br />

di Croce Chioraira, dei indossando un cappello nero<br />

Campo<br />

1217<br />

849<br />

Gasti<br />

. 4:05 h . ▶ Pizzo d'Ormea Comune<br />

Poggio 1523<br />

1577<br />

cui erano .<br />

752<br />

998<br />

Brignacchi<br />

cuciti nastri colorati o <strong>tra</strong>vestendosi<br />

1537<br />

.<br />

.<br />

da donna, vagavano 1537<br />

. 1035 878<br />

. suonando,<br />

Poggio<br />

cantando e<br />

+1374/-2 m<br />

Aimoni<br />

.<br />

facendo 1407<br />

la Colma<br />

. la questua 1449<br />

Biranco<br />

. at<strong>tra</strong>verso le varie frazioni<br />

. Chionea (1154 m)<br />

.<br />

1366 Rocca<br />

di Ormea. Raccoglievano viveri dai residenti,<br />

1437<br />

Castel<br />

.<br />

769<br />

<strong>tra</strong>sportando Da Paiano Ceva si risale la Valle 1128<br />

Quarzina .<br />

il tutto a dorso di mulo. Gli Aboi,<br />

1344<br />

.<br />

.<br />

1326 Brignacchi<br />

<strong>Tanaro</strong> fino ad Ormea.<br />

1169<br />

così venivano chiamati, erano ospitati dagli<br />

Merli<br />

1152<br />

.<br />

.<br />

Al fondo di Piazza della<br />

abitanti 1144 locali e la domenica organizzavano<br />

Sen<br />

Libertà si prende la piccola<br />

Ailan<br />

un banchetto con . quanto . 1140 raccolto nei giorni 975 .<br />

.1089<br />

s<strong>tra</strong>da asfaltata che sale a<br />

1097<br />

Cantarana<br />

Bavi<br />

precedenti. Questa antica <strong>tra</strong>dizione, è caduta<br />

Chionea e Chioraira.<br />

in disuso negli anni '50 del secolo scorso, a<br />

Al primo bivio si svolta<br />

seguito dell'abbandono delle borgate. È stata<br />

a des<strong>tra</strong>, seguendo le<br />

indicazioni per Chionea.<br />

riproposta a partire dal 2005 grazie alle ricerche<br />

Pochissimi i posti auto<br />

effettuate dalla locale sezione del CAI.<br />

disponibili.<br />

Baulè<br />

SS28<br />

Albareto<br />

Rocche<br />

Scapitte<br />

Rocche Balcatte<br />

Isola Scura<br />

1325<br />

Uccelli<br />

Scoju<br />

Cascine<br />

Case<br />

Airola<br />

.<br />

858<br />

823<br />

Rio Bossi<br />

.<br />

.<br />

.<br />

741<br />

96<br />

C<br />

T<br />

O<br />

.<br />

863<br />

Rio Bossieta<br />

.<br />

Cal<br />

1028<br />

1266<br />

1<br />

970<br />

→ Il <strong>tra</strong>tto che precede<br />

la vetta, roccioso, è<br />

leggermente esposto.<br />

Se ne sconsiglia<br />

la percorrenza in caso<br />

di maltempo.


74<br />

//16<br />

IL MONGIOIE


← La cupola sommitale<br />

del Mongioie<br />

↑ Al Bocchino dell’Aseo:<br />

nelle giornate limpide la vista<br />

spazia fino alla Valle d’Aosta<br />

↓ Il Mongioie<br />

75<br />

Una pista sterrata e un comodo sentiero<br />

conducono al Rifugio Mongioie, meta assai<br />

frequentata dagli escursionisti. Il sentiero<br />

prosegue evidente, seppur a <strong>tra</strong>tti ripido,<br />

fino al Bocchino dell'Aseo. L'ultima parte<br />

dell'ascesa avviene su una <strong>tra</strong>ccia<br />

in notevole pendenza.<br />

Considerato il notevole dislivello,<br />

questa escursione at<strong>tra</strong>versa un<br />

po' tutti gli ambienti tipici delle<br />

Alpi Liguri: boschi che circondano<br />

Viozene, distese di pascoli attorno<br />

al Rifugio Mongioie, poi macchie<br />

di pini ed infine bianche rocce<br />

calcaree nell'ascesa al Mogioie.<br />

→ LA VIA DEL SALE<br />

PER IL BOCCHINO<br />

DELL'ASEO<br />

Per questo valico sarebbe<br />

<strong>tra</strong>nsitata una antica<br />

via di comunicazione,<br />

una delle numerose<br />

“Vie del Sale”, che avrebbe<br />

collegato la Liguria<br />

con Mondovì, at<strong>tra</strong>verso<br />

la Colla della Balma<br />

in Val Maudagna.<br />

Sul versante meridionale<br />

del valico, il toponimo<br />

“Pian dell'Olio” avvalora<br />

le leggende sul luogo<br />

ove pare avvenissero<br />

gli scambi commerciali,<br />

mentre lo stesso “Bocchino<br />

dell’Aseo”, pronunciato<br />

localmente “Asìo”, era noto<br />

come “Bocchin dell'Aceto”<br />

nei secoli XVII e XVIII.<br />

Eccezionale la vista dalla sommità<br />

del Mongioie, seconda vetta più<br />

elevata delle Alpi Liguri.


Goumb<br />

R<br />

Rio Pian d'Oreia<br />

76<br />

→ UN GRANDE OMETTO DI PIETRE<br />

Secondo Marziano di Maio, grande esperto<br />

di toponomastica delle Alpi Liguri, Mongioie<br />

“è un toponimo non infrequente nelle<br />

Alpi occidentali e specie nell’alta Savoia.<br />

Tra le varie interpretazioni che si danno<br />

del termine, a giudizio di H. Bessat la più<br />

accettabile sembrerebbe quella di Burgler,<br />

da mont + joye, dove joye sarebbe forma<br />

francesizzata del germanico gaud divenuto<br />

gau, con senso di territorio, regione, luogo, e<br />

con un’evoluzione verso il significato<br />

di ammasso di pietre ad uso di indicazione<br />

di confine. Anche Martelli e Vaccarone<br />

(Ndr: autori della Guida delle Alpi occidentali.<br />

Vol. I, Marittime e Cozie, Torino 1889) danno<br />

il significato di ometto di pietre”.<br />

//16<br />

IL MONGIOIE<br />

E/EE<br />

4:05 h<br />

+1388/-0 m<br />

Viozene (1242 m)<br />

2613<br />

2392<br />

Cima<br />

delle<br />

Saline<br />

. 2415<br />

Cima<br />

degli Arpetti<br />

Da Ceva si risale la Valle<br />

<strong>Tanaro</strong> fino a Ponte di Nava,<br />

dove si prende il bivio a des<strong>tra</strong><br />

per Viozene.<br />

A Viozene si lascia l'auto.<br />

Vallo<br />

de<br />

Carnino<br />

← Ometto di pietre con sullo Superiore Carn<br />

1384 Infer<br />

sfondo il Mongioie<br />

13<br />

↓ Il Rifugio Mongioie<br />

1747<br />

Passo<br />

del Laga<br />

.<br />

1761<br />

.<br />

.<br />

Gola d<br />

Fasce<br />

// ITINERARIO<br />

Il sentiero ha inizio a Viozene (1242 m), sul retro della chiesa parrocchiale.<br />

Una ripida salita in cemento porta a una s<strong>tra</strong>dina asfaltata, che si segue verso<br />

des<strong>tra</strong>, in leggera salita. Oltre le ultime case, l’asfalto si <strong>tra</strong>muta in sterrato:<br />

si ignora una diramazione sulla des<strong>tra</strong> e, al successivo bivio, si avanza verso<br />

Bosco Negro<br />

Bric<br />

Scravaglion<br />

.<br />

sinis<strong>tra</strong>. La pista sterrata termina presso una baita, dove è necessario proseguire<br />

su sentiero: si ignora una prima <strong>tra</strong>ccia sulla sinis<strong>tra</strong> e poi, alla successiva<br />

biforcazione, si tiene la des<strong>tra</strong>. Si sale, con qualche svolta, fino all’ampio pianoro<br />

pascolivo di Pian Rosso, dove si incon<strong>tra</strong> un crocevia. Si <strong>tra</strong>scura il sentiero sulla<br />

des<strong>tra</strong>, diretto al Bocchino dell’Aseo, volgendo invece verso ovest e giungendo<br />

così al vicino Rifugio Mongioie (1550 m, 0:55 ore da Viozene). Presso la costruzione<br />

ha origine il sentiero per il Bocchino dell’Aseo, che si immette nuovamente sulla<br />

<strong>tra</strong>ccia proveniente da Viozene, abbandonata poco prima.<br />

1745<br />

Pi<br />

1


Passo<br />

lle Saline<br />

Gias delle<br />

Saline<br />

1960<br />

ne delle Saline<br />

ino<br />

iore<br />

59<br />

1270<br />

rè<br />

Zorz<br />

assa<br />

1556<br />

Rocca<br />

delle<br />

Donzelle<br />

.<br />

1516<br />

.<br />

1586<br />

elle<br />

tte<br />

1240 Füsa<br />

.<br />

1262<br />

io Pian Cavallo<br />

Rio Brigobello<br />

an di Selle<br />

1872<br />

1931<br />

Saline<br />

2177<br />

Colla<br />

di Carnino<br />

1654<br />

. Il<br />

Castellazzo<br />

1.<br />

1536<br />

.<br />

1216<br />

.<br />

.<br />

1944<br />

Ponte<br />

Tibetano<br />

1594<br />

1281 .<br />

Rocca di<br />

Piano Cavallo<br />

Garbo<br />

del Manco<br />

.<br />

Rocche del Manco<br />

1767<br />

1583 Grotta<br />

delle Vene<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

. 1547<br />

1280 .<br />

1416 Montenegro<br />

.<br />

Piumini<br />

Viozene<br />

Pianche 1353 Mussi .<br />

.<br />

1230<br />

1420<br />

.<br />

1382<br />

Cima<br />

Cantalupo<br />

.<br />

1893<br />

.<br />

Valle<br />

Gruppetti<br />

2367<br />

della<br />

Fuse<br />

1906<br />

1311<br />

1926<br />

.<br />

2407<br />

Passo<br />

del Cavallo<br />

2238<br />

Piano Cavallo<br />

Boschetti Garzo<br />

Pian Comune<br />

Arpetta<br />

1674<br />

Cima di<br />

Piano Cavallo<br />

.<br />

.<br />

1896<br />

.<br />

2076<br />

Cima delle<br />

Colme<br />

. 2377<br />

.<br />

2325<br />

Bocchino<br />

delle Scaglie<br />

I Garbi<br />

1606<br />

1704<br />

1817<br />

Rifugio 1550<br />

Mongioie<br />

1484<br />

Torrente Negrone<br />

Rio della Piniella<br />

Gola delle Scaglie<br />

1357<br />

1268 Talea<br />

1154<br />

Tetti di<br />

Piano Rossetto<br />

Muri<br />

.<br />

1134<br />

Bric del<br />

Pagano<br />

Monte Mongioie<br />

Martinelle<br />

Alpe di Cosio<br />

1488<br />

.<br />

1670<br />

1274<br />

Torrente Regioso<br />

.<br />

1187<br />

1040<br />

La Fascia<br />

Rocche del Garbo<br />

2032<br />

Valle<br />

1265<br />

2610<br />

2631<br />

Bocchino<br />

dell`Aseo<br />

Vastera<br />

Monte<br />

Cimone<br />

Garbo . del Cimone<br />

1832 .<br />

.<br />

1442<br />

Case<br />

Cappon<br />

Bausi<br />

1771<br />

.<br />

.<br />

Cima Re<br />

2487 .<br />

Monte<br />

Rotondo<br />

. .<br />

1318<br />

Toria<br />

C. Bruciata<br />

1209<br />

1108<br />

2215<br />

Cuchera<br />

2199<br />

2295<br />

1497<br />

Case<br />

Bausun<br />

.<br />

.<br />

.<br />

1777<br />

1080<br />

1342<br />

2495<br />

2356<br />

Dolina<br />

Il Profondo<br />

Rio Re Bianco<br />

Torrente Negrone<br />

Co<br />

Re<br />

Bric<br />

Trucco delle Fasce<br />

Piano del Pino<br />

Costa Ciccion<br />

1554<br />

.<br />

Piniella<br />

Seguendola 1549 verso Collasinis<strong>tra</strong>, Soprana si <strong>tra</strong>versa lungo pendii inerbiti, si oltrepassa<br />

Bassa<br />

1608<br />

1393<br />

.<br />

Bric<br />

1488<br />

un impluvio Bric e ci si adden<strong>tra</strong> assai ripidi dell' nel Vallone Ase della Vastera in una macchia<br />

Piniella<br />

Morga di<br />

.<br />

Dova<br />

di pini. Oltre<br />

deiil Posi<br />

boschetto, Sottana superate alcune ampie svolte e un Sottana ripido <strong>tra</strong>verso,<br />

1678<br />

.<br />

Baccialone<br />

1433<br />

1281<br />

1312<br />

1334 1300<br />

il sentiero . Poggio piega verso des<strong>tra</strong> e guadagna la conca prativa<br />

Agnelli<br />

Morga<br />

Dova di Pian dell’Olio.<br />

1191<br />

1656<br />

. .<br />

del Pova<br />

Soprana<br />

Case<br />

Si oltrepassa l’avvallamento sul versante destro orografico, riprendendo<br />

San En<strong>tra</strong>valle a salire Case<br />

1606<br />

1350<br />

511 Ciai<br />

Case di Bernardo<br />

Frasse<br />

per Veggisuperare una balza rocciosa <strong>tra</strong> imponenti pareti calcaree e giungendo infine<br />

Sotto Crosa<br />

al Bocchino dell’Aseo (2295 m, 2:20 ore dal Rifugio Mongioie). Pochi metri prima<br />

della sella, una palina indica, sulla sinis<strong>tra</strong>, l’inizio del sentiero per la vetta<br />

del Mongioie. Il percorso, sempre in forte pendenza, alterna <strong>tra</strong>tti con stretti<br />

tornanti a <strong>tra</strong>versi scalinati su roccia. Arrivati sul filo di cresta, lo si percorre verso<br />

sinis<strong>tra</strong>, raggiungendo finalmente la croce posta sulla vetta del Mongioie<br />

(2630 m, 0:50 ore dal Bocchino dell’Aseo).<br />

Cima delle<br />

Pian<br />

Alma Rai<br />

Sc


78<br />

//17<br />

IL RIFUGIO<br />

DON BARBERA E<br />

PUNTA<br />

MARGUAREIS


Nonostante le quote elevate, l'escursione<br />

si snoda sempre su sentieri non impegnativi;<br />

un pizzico di attenzione a seguire i segnavia<br />

nel <strong>tra</strong>tto oltre la Gola della Chiusetta e<br />

dal Colle della Gaina a Punta Marguareis.<br />

Considerato il notevole dislivello, questa<br />

escursione at<strong>tra</strong>versa un po' tutti i piani<br />

altitudinali e gli ambienti tipici delle Alpi Liguri:<br />

i boschi che circondano Viozene, le distese<br />

di pascoli attorno al Rifugio Mongioie,<br />

le macchie di pini, le praterie alpine ed infine<br />

bianche rocce calcaree che caratterizzano<br />

il Mongioie.<br />

In questa ascesa si segnalano<br />

l'architettura tipica delle borgate<br />

di Carnino e la selvaggia Gola<br />

della Chiusetta. Oltre la gola riappare<br />

←Panorama da Punta<br />

Marguareis<br />

↑ La Cappella di Carnino<br />

superiore<br />

↓ Il versante settentrionale<br />

del Marguareis<br />

→ PUNTA<br />

MARGUAREIS<br />

Punta Marguareis, culmine<br />

di un imponente massiccio<br />

calcareo, con i suoi 2651<br />

metri è la vetta più alta<br />

delle Alpi Liguri. Presenta<br />

verso nord una parete<br />

s<strong>tra</strong>piombante di quasi 500<br />

metri, e declivi più dolci<br />

sul versante meridionale.<br />

La prima ascensione<br />

documentata è<br />

del genovese Lorenzo<br />

Pareto, a fine ottocento,<br />

lungo il versante sud.<br />

79<br />

un ambiente carsico, con pendii aridi,<br />

laghi <strong>tra</strong>sformati in torbiere e pascoli.<br />

Maestoso il panorama dalla vetta<br />

del Marguareis, che va raggiunta<br />

preferibilmente al mattino presto<br />

per evitare le frequenti formazioni<br />

nuvolose tipiche della zona.


80<br />

→ IL RIFUGIO DON BARBERA<br />

La prima realizzazione del rifugio, una<br />

struttura prefabbricata in metallo con 18<br />

posti, ad opera della sezione CAI di Albenga,<br />

risale al 1966. Non più adatto alle esigenze<br />

del moderno turismo alpino, l'allora Parco<br />

Naturale Alta Valle <strong>Pesio</strong> e <strong>Tanaro</strong> si fa carico<br />

della costruzione di un nuovo rifugio al Colle<br />

dei Signori, che viene inaugurato nel 2006.<br />

Il nuovo rifugio non ha mutato<br />

la denominazione originaria: è dedicato alla<br />

figura di Don Umberto Barbera, classe 1886.<br />

Alpinista, grande comunicatore, è molto<br />

attivo nell'avvicinare i giovani alla montagna;<br />

muore nel 1946, all'età di 60 anni.<br />

//17<br />

IL RIFUGIO DON<br />

BARBERA E PUNTA<br />

MARGUAREIS<br />

E<br />

2:25 h ▶ fino al Rifugio<br />

Don Barbera, 4:10 h ▶<br />

fino a Punta Marguareis<br />

+708/-13 m ▶ fino al<br />

Rifugio Don Barbera,<br />

+1305/-37 m ▶ fino a<br />

Punta Marguareis<br />

Carnino Superiore (1384 m)<br />

Da Ceva si risale la Valle<br />

<strong>Tanaro</strong> fino a Ponte di Nava,<br />

dove si prende il bivio a des<strong>tra</strong><br />

per Viozene, Carnino e Upega.<br />

Prima del ponte sul Rio<br />

Carnino si trova la deviazione<br />

sulla des<strong>tra</strong> per Carnino, e<br />

si sale fino al borgo di Carnino<br />

superiore.<br />

← Il rifugio Don Barbera<br />

→ La Valle <strong>Pesio</strong> da Punta<br />

Marguareis<br />

→→ Lungo il sentiero che sale a<br />

Punta Marguareis<br />

// ITINERARIO<br />

Dal posteggio a valle di Carnino Superiore (1384 m), si <strong>tra</strong>nsita <strong>tra</strong> le piccole case<br />

della borgata, seguendo la mulattiera che procede in direzione ovest. Si ignora<br />

il bivio sulla sinis<strong>tra</strong> per il Passo Lagarè, adden<strong>tra</strong>ndosi nel Vallone di Carnino.<br />

Il tortuoso percorso si snoda su assolati pendii: superata una fontana, il sentiero<br />

taglia il versante sinistro orografico del vallone, <strong>tra</strong>lascia, sulla des<strong>tra</strong>, il bivio per<br />

il Passo delle Mastrelle e raggiunge lo stretto intaglio della Gola della Chiusetta<br />

(1811 m, 1:20 ore da Carnino superiore). Lo stretto passaggio, che dà accesso al<br />

Vallone dei Maestri, conduce a due consecutive piane pascolive, la seconda<br />

delle quali, più ampia, è sede dell’alpeggio delle Selle di Carnino e della Cappella<br />

di Sant’Erim. Tenendosi sulla des<strong>tra</strong> delle costruzioni, si avanza sul sentiero che,<br />

con un lungo diagonale <strong>tra</strong> pascoli e rocce, guadagna lentamente quota. Lasciata a<br />

des<strong>tra</strong> la diramazione per il Colle del Pas e percorso un breve <strong>tra</strong>tto maggiormente<br />

ripido, si giunge al Rifugio Don Barbera (2079 m, 1:05 ore dalla Gola della


n<br />

i<br />

n<br />

2105<br />

89<br />

1998<br />

.<br />

.<br />

1990<br />

Castello<br />

delle Aquile<br />

.<br />

2513<br />

Rifugio<br />

Don Barbera<br />

2079<br />

.<br />

Cima .<br />

di Pertegà<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

2652<br />

Punta Marguareis<br />

Passo<br />

della Gaina<br />

2357<br />

2097<br />

2480<br />

2043<br />

a Brunera<br />

di Velescia<br />

Velega 1968<br />

d<br />

2274<br />

2404<br />

1969<br />

2400<br />

Cima<br />

di Gaina<br />

2020<br />

2239<br />

Colle delle<br />

Selle Vecchie<br />

.<br />

1822<br />

botanico<br />

Laghetto 1924<br />

Marguareis<br />

Canale dei<br />

Genovesi<br />

La Valletta<br />

1955<br />

Bosco delle<br />

Navette<br />

.<br />

.<br />

2254<br />

2448<br />

1744<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

2189 .<br />

Cima di<br />

. 2138 Piaggia Bella<br />

Celle di Carnino<br />

1912<br />

Sant'<br />

Erim<br />

Case dei<br />

Cacciatori<br />

1931<br />

2205<br />

1946<br />

2488<br />

Canale dei torinesi<br />

Colle<br />

dei Savonesi<br />

Rocche di Nivorina<br />

1711<br />

1835<br />

1870<br />

2486<br />

Colle Palù<br />

2178<br />

Torrente Corvo<br />

Porta<br />

Marguareis<br />

Canale dei<br />

savonesi<br />

2541<br />

Cima Palù<br />

Passo<br />

di Framargal<br />

1587<br />

Case<br />

Nivorina<br />

.<br />

1756<br />

2145<br />

Bosco delle Navette<br />

2298<br />

.<br />

2268<br />

1811<br />

2204<br />

Lago<br />

Rataira<br />

Il Ferà<br />

(Testa 'D Garibaldi)<br />

.<br />

2245 2220<br />

.<br />

.<br />

.<br />

1455<br />

. 1468<br />

. 1641<br />

1359.<br />

.<br />

2058<br />

Capanna<br />

Saracco-Volante<br />

2209<br />

Gola<br />

della Chiusetta<br />

Passo<br />

delle Mastrelle<br />

2023<br />

1683<br />

.<br />

.<br />

Rocca di<br />

Maraquaià<br />

.<br />

Cima .<br />

Pian Ballaur<br />

Monte .<br />

Pian Ballaur<br />

2070<br />

1558<br />

2021<br />

2401<br />

1589<br />

V a l l o n e d i U p e g a<br />

(Nivorina)<br />

Rio del Ferà<br />

Rio Nivorina<br />

Colle<br />

del Pas<br />

Passo<br />

della Croce<br />

Rocca<br />

del Ferà<br />

Costa del Gaglio<br />

Rio Ferla<br />

Rio del Lansau<br />

Rio Malapula<br />

Pian<br />

Ciucchea<br />

Vallone di Carnino<br />

Il Praet<br />

Bie Cai<br />

.<br />

Rio Znij<br />

Madonna<br />

della Neve<br />

2603<br />

2579<br />

Cima<br />

Caplet<br />

.<br />

1419.<br />

Masche<br />

.<br />

.<br />

Cima<br />

degli Arpetti<br />

1384<br />

Carnino Superiore<br />

1958<br />

1280<br />

2460<br />

2415<br />

Rio Bloun<br />

1747<br />

Upega<br />

2613<br />

2392<br />

Cima<br />

delle Saline<br />

Costa Simone<br />

Carni<br />

Inferio<br />

.<br />

1761<br />

Rio Pian d'Oreia<br />

Rio Monaglie<br />

Vallo<br />

de<br />

13<br />

Passo<br />

del Laga<br />

Goumb<br />

.<br />

Gola d<br />

Fasce<br />

R<br />

Bosco Negro<br />

.<br />

1897<br />

Chiusetta). Sul lato est del rifugio, si seguono i paletti segnavia che . puntano verso Bric<br />

Poggio del<br />

Scravaglion<br />

1889<br />

nord: la <strong>tra</strong>ccia at<strong>tra</strong>versa caratteristiche .<br />

Lagone rocce calcaree, oltre le quali il sentiero 1745<br />

1549.<br />

sale piuttosto ripido fino al Passo della Gaina Poggio (2357 m, Pian 0:40 ore dal Rifugio Don<br />

2142<br />

di Manzo<br />

Barbera).<br />

2172<br />

Al poco evidente valico, si incon<strong>tra</strong> 1899 .<br />

Colletta<br />

. un bivio: si lascia sulla sinis<strong>tra</strong><br />

1856<br />

1627<br />

delle Salse<br />

la <strong>tra</strong>ccia Colla che si tiene lungo il filo di cresta, scendendo invece verso des<strong>tra</strong>.<br />

Rossa<br />

1584<br />

1891<br />

La salita riprende poco dopo, ancora in mezzo . ad alcune rocce, e conduce a<br />

un altro colletto, presso il quale ci si imbatte in un ulteriore bivio. Si continua verso<br />

sinis<strong>tra</strong>, sempre in salita, rimontando il facile pendio terminale che conduce<br />

in vetta a Punta Marguareis (1:05 ore dal Passo della Gaina).<br />

Pi<br />

S<br />

1


82<br />

//18<br />

LA COLLA ROSSA


← Palina segnavia alla Colla<br />

Rossa<br />

↑ Il tipico villaggio di Upega<br />

83<br />

Il percorso si snoda alternando sentieri,<br />

mulattieri e piste sterrate; sempre ben<br />

segnalato, presenta però numerosi bivi e<br />

bisogna prestare attenzione alle indicazioni<br />

che si incon<strong>tra</strong>no.<br />

Si parte da Upega, piccolo villaggio<br />

"tibetano" sulle Alpi Liguri,<br />

che merita una visita.<br />

Poi per buona parte della salita<br />

si at<strong>tra</strong>versa il meraviglioso Bosco<br />

delle Navette, un lariceto che<br />

in ogni stagione offre scorci magici,<br />

che diventano indimenticabili nella<br />

seconda metà di ottobre, quando<br />

si colora d'oro.<br />

Infine si può godere di un ampio panorama<br />

dalla Colla Rossa, ampia sella prativa che deve<br />

il suo nome alla tipica colorazione delle rocce<br />

che ivi affiorano.<br />

→ IL RASTRELLAMENTO<br />

TEDESCO<br />

DELL'AUTUNNO 1944<br />

Upega è testimone<br />

di un drammatico<br />

episodio legato alla guerra<br />

partigiana.<br />

Una manovra tedesca,<br />

iniziata l'8 ottobre 1944,<br />

costringe due brigate<br />

della II divisione Garibaldi<br />

"Felice Cascione" a<br />

ripiegare a Piaggia,<br />

spostandosi poi a Upega.<br />

Truppe tedesche, scese<br />

dal Passo di Tanarello,<br />

sferrano un attacco al<br />

paese il 17 di ottobre,<br />

cogliendo impreparati<br />

i partigiani.<br />

La resistenza è vana:<br />

gli sbandati delle due<br />

brigate si ritrovano<br />

la sera stessa a Carnino, per<br />

svalicare in Val Corsaglia e<br />

trovare rifugio a Fontane.<br />

I caduti di quella giornata<br />

saranno più di venti.


84<br />

→ IL BOSCO DELLE NAVETTE<br />

Il Bosco delle Navette è un ampio lariceto<br />

che si estende a monte della provinciale<br />

che collega Upega a Monesi. Il bosco è<br />

stato ampiamente sfruttato e modificato<br />

dall'uomo nel corso dei secoli: pascoli alle<br />

quote più alte, ampi disboscamenti per<br />

le coltivazioni nelle vicinanze delle borgate,<br />

tagli delle piante di maggiori dimensioni<br />

per ottenere ottimo legname da opera.<br />

In autunno il Bosco delle Navette s'incendia<br />

del giallo-oro dei larici, offrendo di sé la sua<br />

veste più affascinante.<br />

// ITINERARIO<br />

Vallon de Mainardo<br />

direzione<br />

Morignole<br />

. 21<br />

2162<br />

Colle<br />

del Vescovo<br />

//18<br />

2241.<br />

.<br />

LA COLLA<br />

2256<br />

Cima del ROSSA Vescovo<br />

(Cime de l'Evêque)<br />

Cima<br />

E<br />

. o<br />

3:00 h<br />

+908/-16 m<br />

Upega (1280 m)<br />

Vèlegue<br />

Monte<br />

Da Ceva si risale la Valle Ber<strong>tra</strong>n<br />

<strong>Tanaro</strong> fino a Ponte di Nava,<br />

dove si prende il . bivio a des<strong>tra</strong><br />

2004<br />

per Viozene. Oltrepassato<br />

Viozene, si prosegue fino . 1986 ad<br />

Upega.<br />

Roche<br />

Falconare<br />

.<br />

1684<br />

→ A seguito dell'alluvione<br />

del novembre 2016 il primo<br />

<strong>tra</strong>tto di salita dopo la<br />

1616<br />

Cappella della Madonna<br />

Bergerie<br />

della Neve può presentare de Chambeuil<br />

ancora <strong>tra</strong>tti franati ma<br />

comunque superabili.<br />

← Il bosco delle Navette<br />

→ Il piccolo specchio . 1302<br />

d'acqua .<br />

1224 al<br />

Poggio del Lagone<br />

→→ La Cappella della Madonna<br />

della Neve presso Upega<br />

.1064<br />

Bachia<br />

2384<br />

B o i s d u<br />

Il sentiero ha inizio sulla sinis<strong>tra</strong> della s<strong>tra</strong>da provinciale, per chi proviene<br />

da Viozene, verso la fine del paese di Upega (1297 m). Una pista inerbita sale<br />

decisa, prima di proseguire in piano nel lariceto, <strong>tra</strong> antichi terrazzamenti, fino a<br />

tornare sulla s<strong>tra</strong>da provinciale, all’altezza di un tornante. Sul lato opposto della<br />

carreggiata, si imbocca la s<strong>tra</strong>dina che lascia a des<strong>tra</strong> la Cappella della Madonna<br />

della Neve. Oltrepassata una fontana, si guadano due rii, avanzando poi su una<br />

mulattiera che compie un’ampia svolta verso sinis<strong>tra</strong>. Il viottolo <strong>tra</strong>versa in salita,<br />

effettua due tornanti e riprende quindi il <strong>tra</strong>verso, ora maggiormente ripido.<br />

Giunti a un bivio, si <strong>tra</strong>scura la mulattiera per il Colle delle Selle Vecchie,<br />

imboccando il sentiero sulla sinis<strong>tra</strong>.<br />

Si prende quota, alternando <strong>tra</strong>tti più ripidi ad altri più dolci. Giunti in una<br />

piccola radura, si ignora il bivio con la <strong>tra</strong>ccia per Pian Formigola, proseguendo<br />

Cham<br />

Peug de Greuge


89<br />

1998<br />

.<br />

.<br />

1990<br />

.<br />

2043<br />

La Brunera<br />

.<br />

di Velescia<br />

Velega 1968<br />

d<br />

beuil<br />

1406<br />

2480<br />

Col de<br />

Touana<br />

F a u<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Colla Rossa<br />

Bergerie<br />

de la Mule<br />

.<br />

1687<br />

2274<br />

.<br />

Cret du Fau<br />

1969<br />

1822<br />

La Valletta<br />

Champlarsé<br />

1639<br />

1630.<br />

. 1623<br />

1955<br />

Bosco delle<br />

Navette<br />

2172<br />

Ciage<br />

2142<br />

2203<br />

.<br />

Mula<br />

.<br />

1744<br />

.<br />

.<br />

Case dei<br />

Cacciatori<br />

1931<br />

1946<br />

1711<br />

.<br />

1835<br />

.<br />

1870<br />

Torrente Corvo<br />

2351<br />

2355<br />

Case<br />

Nivorina<br />

Bosco delle Navette<br />

.<br />

1756<br />

1889<br />

Cima<br />

. Missun<br />

.<br />

1897<br />

Poggio del<br />

Lagone<br />

Poggio Pian<br />

di Manzo<br />

1899 .<br />

.<br />

1856<br />

1891<br />

.<br />

Rio Nivorina<br />

. 1641<br />

.<br />

Costa Pian<br />

.<br />

2223<br />

1455<br />

Rio Ferla<br />

.<br />

1903<br />

Torrente Giaireto<br />

Farenga<br />

Costa del Gaglio<br />

2209 .<br />

Punta<br />

Farenga<br />

e d i U p e g a<br />

(Nivorina)<br />

.<br />

2098<br />

.<br />

2018<br />

1468<br />

Rio del Lansau<br />

Rio Malapula<br />

Piano del<br />

Giaireto<br />

.<br />

1688<br />

1880<br />

1359<br />

1853<br />

Costa Peiron<br />

.<br />

.<br />

1558<br />

1826<br />

. 1851<br />

. Cima<br />

Ventosa<br />

2136<br />

.<br />

Madonna<br />

della Neve<br />

.<br />

1736 .<br />

Rio Znij<br />

.<br />

1549<br />

Colletta<br />

delle Salse<br />

1584<br />

Pian del<br />

Lupo<br />

Rio Banca<br />

.<br />

1816<br />

Rio Uomo Morto<br />

.<br />

1958<br />

1280<br />

1627<br />

.<br />

1419.<br />

Upega<br />

Bric<br />

Scravaglion<br />

.<br />

1745<br />

1612 1561<br />

Margheria<br />

Binda<br />

1745<br />

1808<br />

Costa Simone<br />

Costa Ventosa<br />

invece innanzi: il sentiero si porta sul crinale, nel fitto lariceto, e s’innalza ripido,<br />

giungendo di fronte all’ampia radura delle Case dei Cacciatori. Si aggira la<br />

proprietà privata sulla des<strong>tra</strong>, costeggiando la recinzione, fino a raggiungere<br />

la pista sterrata sul lato opposto della radura. Si segue la carrareccia, finché questa<br />

non si immette sulla più ampia carrabile sterrata che collega il Colle di Tenda<br />

con Monesi, presso la località nota come “Poggio del Lagone”, nelle cui vicinanze è<br />

presente un pittoresco laghetto (1897 m, 2:10 ore da Upega). At<strong>tra</strong>versata<br />

la s<strong>tra</strong>da, si avanza sul sentiero che percorre il crinale per un lungo <strong>tra</strong>tto.<br />

Il lariceto si fa più rado e, quando la <strong>tra</strong>ccia volge verso sinis<strong>tra</strong>, si esce<br />

definitivamente dal bosco. Transitati nei pressi di un rudere, facendosi guidare<br />

dai segnavia, si sale <strong>tra</strong> i pascoli lungo una <strong>tra</strong>ccia incerta, fino a giungere alla<br />

vicina Colla Rossa (2172 m, 0:50 ore dal Poggio del Lagone).<br />

Binda<br />

Rio Bloun<br />

1823<br />

1633<br />

.<br />

1683<br />

.<br />

.<br />

1761<br />

Goumb<br />

Rio Pian d'Oreia<br />

Rio Monaglie<br />

.<br />

Gola d<br />

Fasce<br />

R<br />

Bosco Negro<br />

P<br />

S<br />

Rio della Pignatta<br />

Costa Carlo<br />

P<br />

Rio d<br />

Passo<br />

della Por<br />

.


86<br />

//19<br />

L’ANELLO<br />

DEL MONTE<br />

ARMETTA


87<br />

Un anello ben segnalato, che alterna brevi<br />

<strong>tra</strong>tti di piste sterrate a semplici sentieri<br />

e consente di compiere un'escursione<br />

decisamente appagante senza essere costretti<br />

a faticose ed impegnative salite.<br />

Il Monte Armetta è una vetta<br />

estremamente panoramica,<br />

quasi sospesa <strong>tra</strong> il mare e l'arco<br />

alpino. La salita avviene in buona<br />

parte su aperti e soleggiati pendii<br />

prativi, mentre il <strong>tra</strong>tto terminale<br />

dell'anello è all'interno di un bosco<br />

di conifere. Meravigliose le fioriture<br />

primaverili.<br />

→ IL GARB<br />

DEL DIGHEA<br />

Il Garb del Dighea è una<br />

cavità naturale che si apre<br />

nei pressi della Colla Bassa.<br />

Ha un dislivello di pochi<br />

metri per uno sviluppo<br />

complessivo di circa 250,<br />

ed è costituita da un'ampia<br />

sala principale dalla quale<br />

si dipartono diversi rami<br />

minori.<br />

Nota alle popolazioni locali<br />

da secoli, qui sono stati<br />

effettuati studi alla ricerca<br />

di fauna troglobia fin<br />

dal termine del 1800.<br />

È segnalata la presenza<br />

di un endemismo della<br />

Val <strong>Tanaro</strong>, la Plectogona<br />

sanfilippoi, un artropode<br />

miriapode, saprofago e<br />

depigmentato, lungo<br />

dai 18 ai 25 mm.<br />

← ← Panorama sulle Alpi Liguri<br />

dai pressi della vetta del Monte<br />

Armetta<br />

↑ Il Garb del Dighea<br />

← Ormea dal Monte Armetta


a<br />

88<br />

→ IL GEOTRITONE DI STRINATI<br />

Il Geotritone è un anfibio adattatosi a .<br />

vivere in zone poco luminose e umide:<br />

lo si trova quindi sovente, all'interno<br />

del suo areale di distribuzione, in grotte ad .<br />

1344<br />

anfratti nella roccia. Mancando<br />

di polmoni, respira at<strong>tra</strong>verso la pelle, e<br />

si trova quindi solo in ambienti molto umidi.<br />

Può superare i 12 cm di lunghezza e<br />

si nutre di insetti, di dimensioni tali<br />

da poter essere ingoiati, che cattura<br />

con la lunga lingua che proietta in avanti a<br />

colpire letteralmente la preda.<br />

La sua presenza è nota anche in alcune aree<br />

della Valle <strong>Tanaro</strong>.<br />

// ITINERARIO<br />

1364<br />

.<br />

1577<br />

Poggio<br />

la Colma<br />

Case<br />

Morisi<br />

.<br />

900<br />

.<br />

//19 1217<br />

. .<br />

L’ANELLO DEL<br />

. 1035<br />

MONTE ARMETTA<br />

Rio Moglia<br />

.<br />

1063<br />

.<br />

.<br />

Rocca<br />

Castel<br />

Paiano<br />

.<br />

Fiume <strong>Tanaro</strong><br />

914<br />

1089.<br />

. 961<br />

Nava<br />

Colla San<br />

900<br />

Bernardo<br />

.<br />

Colle 873<br />

930<br />

← Geotritone Vegaudi<br />

.<br />

1061<br />

926<br />

.<br />

1095 .<br />

→ Alla Colla Bassa<br />

1107 Le Rocche<br />

.<br />

920 →→ Tulipano . montano<br />

Poggio 1205 Forte<br />

Colle Richermo . Richermo<br />

di Nava<br />

. 1083<br />

Ciapin<br />

1073<br />

1366<br />

1221<br />

Aimoni<br />

1152<br />

Rio Cantarana<br />

.<br />

1044<br />

.<br />

949<br />

.<br />

878<br />

.<br />

Boschi<br />

857<br />

.<br />

849<br />

SS28<br />

Rifugio Pian 975 . dell'Arma<br />

Cantarana<br />

(1339 m)<br />

783 Balma del<br />

Valmarenca . Messere<br />

933<br />

Pral<br />

Grotta dell'Orso<br />

Da Ceva si risale la Valle .<br />

.<br />

790<br />

<strong>Tanaro</strong> superando Garessio<br />

.<br />

. 952<br />

939<br />

ed Ormea, proseguendo poi<br />

Rocca<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Slanciata in direzione Imperia 1096 fino 829 a<br />

1017<br />

.<br />

Rocca<br />

1025 Cantarana, Ferraira dove si svolta a<br />

11<br />

. .<br />

.<br />

1058 1271sinis<strong>tra</strong> per Caprauna.<br />

.<br />

. 877<br />

1301 Case<br />

Poco oltre il Colle<br />

1<br />

. 038<br />

Cava<br />

Rocca<br />

. 1143<br />

di Caprauna, una 952s<strong>tra</strong>da<br />

982<br />

sterrata sulla sinis<strong>tra</strong> conduce<br />

al Rifugio Pian dell'Arma. Bocchino<br />

Monte<br />

di<br />

1025<br />

. Ariolo<br />

Semola<br />

.<br />

Roccasso<br />

Alpicella<br />

Isola Lunga<br />

E<br />

2:45 h<br />

Vernei<br />

Abbi<br />

+482/-482 m<br />

Pinale<br />

Cian Darè<br />

Richermo<br />

Prelà<br />

Palarea<br />

Subito sotto al Rifugio Pian dell’Arma (1339 m), si segue la pista sterrata verso<br />

sinis<strong>tra</strong>: al primo bivio, si predilige la diramazione che si dirige sulla sinis<strong>tra</strong> e che<br />

termina nei pressi di una abitazione. Un sentiero prosegue in direzione nord-est,<br />

<strong>tra</strong> vecchi terrazzamenti, e perviene poi a un bivio, presso il quale si imbocca<br />

il canale sulla sinis<strong>tra</strong>, che risale il versante con stretti tornanti, giungendo infine<br />

alla sovrastante dorsale prativa. Si piega ancora verso sinis<strong>tra</strong>, risalendo l’ampio<br />

crinale: aiutati da alcuni segnavia, si oltrepassano svariate biforcazioni e numerosi<br />

passaggi su piste sterrate. All’altezza di una baita riattata si lascia definitivamente<br />

la carrabile sterrata, inol<strong>tra</strong>ndosi sul sentiero che si stacca sulla des<strong>tra</strong>. Questo<br />

sale, abbastanza ripido, fino alla Colla Bassa: qui si svolta a des<strong>tra</strong>, in direzione<br />

Curli<br />

769<br />

1102<br />

.<br />

.<br />

784<br />

Scapi<br />

Rocche<br />

Rocche Balc<br />

Nosei<br />

Case<br />

Figliarine<br />

76<br />

Sottan<br />

780<br />

.<br />

100<br />

Cian Cas<br />

826


tte<br />

Bavi<br />

e<br />

i<br />

.<br />

Isola Scura<br />

.<br />

1128<br />

atte<br />

40<br />

7<br />

6<br />

a<br />

.1089<br />

.<br />

1113 .<br />

.<br />

.<br />

946<br />

Campo<br />

Comune<br />

752<br />

998<br />

941<br />

.<br />

Bric<br />

Castagnino<br />

.<br />

1215<br />

Costa della Croce<br />

Tane<br />

750<br />

748<br />

. .<br />

1169<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Merlini<br />

1113 Case<br />

Soprane<br />

1005<br />

Rocca Arami<br />

Casa<br />

Del Castello<br />

718<br />

697<br />

823<br />

Rio Bossieta<br />

Rio Bossi<br />

1111<br />

Trastanello<br />

.<br />

922<br />

Case<br />

.<br />

Fasce 1250<br />

1005<br />

Bossieta<br />

Vespi<br />

866<br />

1095<br />

1226<br />

.<br />

.<br />

. 1439 .<br />

.<br />

Calcagnea<br />

1515<br />

. .<br />

1023 1237<br />

Bossi<br />

1141<br />

958 Alpisella<br />

1028 .<br />

Alpisella<br />

.<br />

. . 1093 Soprana<br />

1188 Colla<br />

973<br />

974<br />

Bassa<br />

1266<br />

970<br />

Costa di Prale<br />

Rio di Prale<br />

Pian Stenco<br />

921<br />

Ciape Castello<br />

Case<br />

Baratti<br />

.<br />

1148<br />

1252<br />

864<br />

535 578<br />

Scovea<br />

Zerbivi<br />

Travi<br />

556<br />

503<br />

.<br />

949<br />

1336<br />

.<br />

Fontana<br />

Fraja<br />

1328.<br />

.<br />

Monte<br />

della Guardia<br />

.<br />

.<br />

1247<br />

. .<br />

.<br />

Case di .973 1128<br />

Marise<br />

822<br />

1203<br />

Ravin<br />

Conioli<br />

Armo<br />

Campo Comune<br />

Passo<br />

di Prale<br />

872<br />

Rio Bossi<br />

. 1246<br />

.<br />

1251<br />

666<br />

Sbanue<br />

e<br />

1303<br />

1621<br />

1484<br />

.1018<br />

.<br />

969<br />

. 900<br />

798.<br />

Rocca<br />

Guardiale<br />

.<br />

1420<br />

Piano dei Prati<br />

Riane<br />

Ciazza<br />

Vallon<br />

Rocca<br />

Aquila<br />

820<br />

Cuni<br />

.<br />

1421<br />

1658<br />

Costa dei Prati<br />

.<br />

1614<br />

.<br />

.<br />

. 757.<br />

718<br />

.<br />

.<br />

.<br />

1555<br />

Cà<br />

du Lu<br />

.<br />

1382<br />

Colle di<br />

Caprauna<br />

1357<br />

Valle<br />

Baccano<br />

1295<br />

1389<br />

1570<br />

Monte Armetta<br />

1722<br />

1744 .<br />

1339<br />

Ruora<br />

.<br />

Rifugio . Pian dell'Arma<br />

. Caprauna<br />

1139<br />

.<br />

986<br />

1077<br />

1067 .<br />

1462<br />

.<br />

1101.<br />

Rocca delle Penne<br />

. o Pennone<br />

1503 Rocca<br />

1476<br />

. Tramontina<br />

.<br />

.<br />

1371<br />

Camporosso<br />

1710<br />

Campi Rossi<br />

1648<br />

.<br />

Casa 882<br />

dei Campi<br />

Bandia<br />

806<br />

.<br />

1521<br />

.<br />

.<br />

1511<br />

.<br />

Case<br />

dell'Arma<br />

1483<br />

Laboraira<br />

1108<br />

.<br />

1397<br />

.<br />

1470<br />

1027.<br />

. .<br />

910<br />

.<br />

1286<br />

Santuario<br />

dell'Assunta<br />

1320<br />

1047<br />

1498<br />

Rio dei<br />

.<br />

.<br />

.<br />

1492<br />

920<br />

Penne<br />

Chiappe<br />

1241<br />

1133<br />

Bandita<br />

1310<br />

Cian del Ciappe<br />

.<br />

.<br />

1677<br />

.<br />

.<br />

1599<br />

.<br />

Case Piano<br />

del Colle<br />

Passo<br />

dei Sii<br />

. 1152<br />

.<br />

1264<br />

Madonna<br />

Guarneri<br />

1157<br />

1520<br />

1042<br />

Chiazzuola<br />

1190<br />

1048<br />

Tetto<br />

Merizzi<br />

del Frate<br />

978<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Bonvicino<br />

.<br />

.<br />

1389<br />

Case<br />

Porcile<br />

1311<br />

975<br />

903<br />

Rio Pennavaira<br />

1160<br />

1115<br />

1484<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Colle San<br />

Bartolomeo<br />

. 1446<br />

.<br />

.<br />

Monte<br />

Cucco<br />

.<br />

.<br />

Pianafea<br />

928<br />

1544<br />

Poggio<br />

Valle Pennavaira<br />

Brutto<br />

Monte<br />

Bello<br />

Pezza dei Quaranta<br />

Armassi<br />

Sellette<br />

990<br />

1491<br />

Monte<br />

Pesauto<br />

Mondino<br />

Cian Boniverti<br />

Fasce di Prai<br />

nord, seguendo la vasta dorsale prativa che conduce sulla vetta del Monte Armetta<br />

(1744 m, 1:25 ore dal Rifugio Pian dell'Arma).Si ritorna lungo il percorso di salita<br />

alla Colla Bassa dove, anziché svoltare a sinis<strong>tra</strong> per il rifugio, è necessario andare<br />

diritti, tenendosi un poco a sinis<strong>tra</strong> del crinale. Una breve risalita precede<br />

un <strong>tra</strong>tto a mezzacosta <strong>tra</strong> pini e arbusti: qui si ignora, sulla des<strong>tra</strong>, la deviazione<br />

per il Monte della Guardia. Superato un ripetitore, si torna sul crinale: nel fitto<br />

lariceto, si scende a lungo su una comoda mulattiera inerbita, fino a incon<strong>tra</strong>re<br />

un trivio, presso il quale si svolta nuovamente a sinis<strong>tra</strong>. Disceso un breve <strong>tra</strong>tto,<br />

la mulattiera si riduce a sentiero e, ignorando varie diramazioni laterali, conduce<br />

fino alle spalle del Rifugio Pian dell’Arma (1339 m, 1:20 ore dal Monte Armetta).<br />

Case<br />

dei Fan<br />

Bandia<br />

1321<br />

848<br />

Ponte<br />

Romano<br />

1035<br />

Santissimi<br />

Cosma<br />

e Damiano<br />

1142<br />

1053<br />

Faelli<br />

1344<br />

1120<br />

1468<br />

Colletta<br />

Pian Desebe<br />

.<br />

978<br />

14<br />

108<br />

F<br />

Tetti<br />

di<br />

Panigazz<br />

825<br />

F


90<br />

//20<br />

L’ANELLO<br />

DEL MONTE<br />

GALERO


← Lungo la salita al Monte<br />

Galero<br />

↑ Brecce affioranti nei pressi<br />

della vetta del Monte Galero<br />

91<br />

Durante l'ascesa si passa da esili sentierini, ora<br />

nascosti <strong>tra</strong> le foglie, ora lungo spogli crinali<br />

prativi, a piste forestali nel corso del rientro.<br />

I segnavia sono comunque sempre presenti e<br />

l'itinerario ben segnalato.<br />

Il Monte Galero è una delle ultime<br />

vette delle Alpi, prima del lento<br />

digradare verso la Liguria.<br />

La parte a più bassa quota di questo<br />

interessante anello è caratterizzata<br />

da estese faggete, mentre più in alto<br />

ci si sposta su spogli pendii prativi.<br />

Oltre alla vista sul mar Ligure, da non perdere<br />

sono i caratteristici pinnacoli rocciosi che<br />

si ergono dalla dorsale occidentale<br />

del Monte Galero.<br />

→ LE BRECCE DEL<br />

MONTE GALERO<br />

I pinnacoli rocciosi<br />

del Monte Galero sono<br />

costituiti da “brecce”, rocce<br />

sedimentarie originatesi<br />

dalla disgregazione di altre<br />

rocce in ciottoli, o clasti,<br />

“cementati” assieme<br />

da un legante chimico,<br />

come, per esempio,<br />

il calcare.<br />

Nelle brecce,<br />

la composizione della<br />

roccia dipende in buona<br />

parte dalla roccia madre:<br />

la formazione che<br />

si estende <strong>tra</strong> il Monte<br />

Galero e il Monte Alpe,<br />

una cima assai meno<br />

elevata in direzione<br />

sud-est, è caratterizzata<br />

da clasti prevalentemente<br />

dolomitici e calcarei che,<br />

in alcuni casi, possono<br />

raggiungere dimensioni<br />

davvero considerevoli.


92<br />

1197<br />

Case<br />

Chersone<br />

.<br />

il Casonetto<br />

.<br />

Vacieu 1058<br />

1021<br />

SS28<br />

Rio della Bura<br />

754<br />

Santa Libera<br />

862 753.<br />

.<br />

Nasagò<br />

Breo<br />

.<br />

946<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Case<br />

Maranzani<br />

Eca<br />

662<br />

1016<br />

935<br />

Case<br />

Giane<br />

696<br />

Giorrea<br />

Barchi .<br />

760<br />

Torre dei<br />

Saraceni<br />

. 894<br />

Pilone .<br />

Piovano<br />

Case<br />

i Bassi<br />

Isola<br />

Perosa 652<br />

.<br />

. 658<br />

Case<br />

Zitta<br />

Case<br />

.<br />

May<br />

983<br />

. 860 .<br />

1030<br />

1282.<br />

1196<br />

Case Borrino<br />

.<br />

Colle del<br />

1251<br />

di Mezzo<br />

.<br />

Prione<br />

Pianafea<br />

sottana<br />

. Truc<br />

1302<br />

1107<br />

.<br />

Case Borrino Berengero 1297<br />

1141<br />

.<br />

Pianafea<br />

Superiore<br />

1396<br />

. 1120<br />

. 1314 . 1333<br />

1520<br />

.<br />

1344<br />

.<br />

Rocca<br />

della Spina<br />

.<br />

. 1314<br />

Case Piano<br />

.<br />

1419<br />

1677 del Colle Colle San . 1490<br />

. Bartolomeo<br />

1484 . 1446 1502<br />

.<br />

1508<br />

1441<br />

1491<br />

.<br />

1599<br />

.<br />

1544<br />

.<br />

Rocca<br />

// ITINERARIO<br />

1545 Battaglina . 1205<br />

1389<br />

. Monte<br />

1. .<br />

1409<br />

403<br />

1353<br />

1523<br />

Pesauto<br />

Al Bocchino delle Meraviglie .<br />

Case<br />

(1191 m), la sterrata si biforca in due piste forestali. Rocca<br />

1367<br />

.<br />

Porcile<br />

1468<br />

. 1371 Monte Dorata<br />

1205<br />

Si segue il ramo di sinis<strong>tra</strong>, che sale abbastanza ripido nel bosco, procedendo fino<br />

Case<br />

Case Dubasso<br />

al primo tornante verso des<strong>tra</strong>, poche decine dei Fan di metri oltre Sei il quale si imbocca,<br />

Bancolaidi<br />

1396<br />

sulla sinis<strong>tra</strong>, un bel sentiero. Questo s’innalza nella faggeta, con lunghi <strong>tra</strong>versi<br />

e qualche tornante: giunti a un bivio, si <strong>tra</strong>lascia di fronte il ramo diretto al Passo<br />

delle Caranche, svoltando invece sulla <strong>tra</strong>ccia che procede verso des<strong>tra</strong>.<br />

Si sale <strong>tra</strong> faggi e abeti, guadagnando velocemente quota e raggiungendo<br />

la dorsale orientale del Monte Galero. Qui ci si porta alla base della conoide prativa<br />

terminale; una breve, ma assai ripida salita, consente infine di raggiungere la vetta<br />

del Monte Galero (1709 m, 1:40 ore dal Bocchino delle Meraviglie). Proseguendo<br />

lungo la cresta si giunge a un bivio, presso il quale si svolta verso sinis<strong>tra</strong>.<br />

Dopo un breve <strong>tra</strong>tto leggermente esposto, si torna sul crinale: una discesa<br />

molto ripida, <strong>tra</strong> caratteristici pinnacoli rocciosi, conduce alla base della dorsale<br />

occidentale del Monte Galero (1507 m, 0:30 ore dal Monte Galero). Qui si incon<strong>tra</strong><br />

un altro bivio, dove si prende a des<strong>tra</strong>. Dopo una discesa <strong>tra</strong> i faggi, il sentiero<br />

si porta su un crinale, seguendolo verso il basso fino alla località nota come “Prato<br />

del Poco”, presso la quale si svolta verso des<strong>tra</strong> su una vecchia pista forestale.<br />

Giunti all’impluvio del Rio Bianco si lascia la pista e si scende sulla sinis<strong>tra</strong>.<br />

Con vari saliscendi nella faggeta, il sentierino arriva alla Fontana delle Meraviglie<br />

(1174 m): superato il piccolo rio che qui ha origine, si giunge a una pista sterrata,<br />

che si segue verso des<strong>tra</strong>. In poche centinaia di metri, si rien<strong>tra</strong> al Bocchino delle<br />

Meraviglie (1191 m, 1:05 ore dalla Dorsale del Monte Galero).<br />

Le Fosse<br />

Sorba<br />

Rio Barchi<br />

980<br />

.<br />

.<br />

773<br />

.<br />

1114<br />

651<br />

Villaretto<br />

.<br />

.<br />

1269<br />

659<br />

.<br />

.<br />

697<br />

937<br />

Villarchiosso<br />

.<br />

1109<br />

.<br />

Monte<br />

Scalabrino<br />

.<br />

Cavallina<br />

1385<br />

Ritane<br />

.<br />

1064.<br />

745<br />

La<br />

Visitazione<br />

851<br />

Costa<br />

Rio Ravinazzo<br />

Ermazza<br />

.<br />

1143<br />

Villa<br />

S<br />

Cas<br />

Villa<br />

99<br />

Rio<br />

Costa<br />

C<br />

Ste<br />

Rio Cro


.<br />

.<br />

Case<br />

rchiosso<br />

oprane<br />

e<br />

ro<br />

3<br />

Truc . Prato<br />

del Poco<br />

. 1025<br />

1352.<br />

.<br />

Monte<br />

Pennino<br />

.<br />

. 1087<br />

Case<br />

Pamparino<br />

Bocchino delle Meraviglie<br />

.<br />

1260<br />

. . 1180<br />

.<br />

1229<br />

995<br />

.<br />

1318<br />

.<br />

1472<br />

.<br />

Monte Galero<br />

1383<br />

.<br />

1709<br />

. .<br />

1714<br />

Monte<br />

1523 .<br />

.<br />

Fontanette<br />

1575 .<br />

. 1568<br />

.<br />

.<br />

Vernette<br />

Ciocca<br />

ase<br />

fanini<br />

1314<br />

Chiosso<br />

1499<br />

delle Crose<br />

so<br />

1305<br />

Costa Crosa<br />

1312<br />

.<br />

.<br />

1140<br />

Sotta Grande<br />

1225<br />

Casa Dente<br />

.<br />

Pian del Tasso<br />

Zanotto<br />

Bossea<br />

1295<br />

1066<br />

→ CAMOSCI E MARMOTTE<br />

1108<br />

.<br />

Il crinale che dal Monte Alpe porta al Colle<br />

L'Arma<br />

di Caprauna, e che ha come fulcro il Monte<br />

Galero, Case è di grande interesse dal punto<br />

Ravinazzo<br />

di vista della biodiversità. In questa zona,<br />

oltre a un considerevole numero di piante<br />

rare e protette, <strong>tra</strong> cui il tasso (Taxus baccata),<br />

si trovano una decina di endemismi floristici,<br />

<strong>tra</strong> cui Silene campanula, Helianthemum<br />

lunulatum, Hieracium tomentosum… Ricca e<br />

varia anche la componente animale: il gallo<br />

forcello qui trova il suo limite sud-orientale,<br />

mentre non infrequenti sono gli avvistamenti<br />

di altri tipici rappresentanti della fauna<br />

alpina, dalla lepre variabile al camoscio<br />

alla marmotta.<br />

Costa del Pizzo<br />

Galè<br />

895<br />

.<br />

.<br />

1105<br />

Rio San Lazzaro<br />

Rio Levezzo<br />

1249<br />

1272<br />

Case<br />

Pamparino<br />

. 1158<br />

Rio delle Musce<br />

1534<br />

Monte<br />

Fuetto<br />

1395<br />

1056<br />

.<br />

797<br />

. Case<br />

Lisotti<br />

.<br />

.<br />

879<br />

812<br />

Pian<br />

dei Fiori<br />

.<br />

801<br />

.<br />

889<br />

// 2 0 1016<br />

. .<br />

1073<br />

L’ANELLO .<br />

713<br />

1395<br />

.<br />

. DEL MONTE GALERO<br />

Passo<br />

Edelle<br />

Caranche<br />

1002<br />

763<br />

.<br />

.<br />

Pizzo<br />

3:15 Castellino h<br />

.<br />

1424 Pizzo delle<br />

+616/-616 . Penne m<br />

1412<br />

.<br />

.<br />

Bocchino delle Meraviglie<br />

926<br />

.<br />

1154<br />

(1191 m)<br />

1195<br />

Rio del Passero<br />

1377 .<br />

d`Oro<br />

895<br />

948<br />

Case<br />

Mattia<br />

Rio Barchetto<br />

Rio dei Faggi<br />

.<br />

725<br />

.<br />

620<br />

Costa Pian dei Prati<br />

Da Ceva si risale la Valle<br />

<strong>Tanaro</strong> fino a Garessio,<br />

dove si svolta a sinis<strong>tra</strong><br />

per Albenga. Si sale fino<br />

al Colle San Bernardo: sulla<br />

Monte<br />

des<strong>tra</strong>, alle spalle delle di Gettine una<br />

Pian dell' Olio<br />

pala eolica, si imbocca<br />

la s<strong>tra</strong>da sterrata,<br />

inizialmente con buon fondo<br />

che poi peggiora, che in<br />

Colla di<br />

circa tre chilometri Peragallo conduce<br />

al Bocchino delle Meraviglie<br />

(ignorare le numerose<br />

diramazioni laterali).<br />

← Il Pizzo d’Ormea, a sinis<strong>tra</strong>,<br />

e il Monte Antoroto, a des<strong>tra</strong>,<br />

dall'anticima ovest del Monte<br />

Galero<br />

↓ Marmotta<br />

.<br />

768.9<br />

C.Beltr<br />

61. 8.6<br />

ALPE<br />

64.<br />

.<br />

756<br />

Villaro<br />

.<br />

751.9<br />

C.<br />

C<br />

PIA<br />

B<br />

→ Attenzione: a seguito<br />

dell'alluvione del novembre<br />

2016, la s<strong>tra</strong>da è interrotta<br />

per frana a circa un<br />

chilometro dal Bocchino<br />

delle Meraviglie. Fino al<br />

ripristino sarà necessario<br />

proseguire a piedi; mettere<br />

in conto un ulteriore<br />

dislivello in salita di circa<br />

100 metri e un tempo<br />

di percorrenza di circa<br />

25 minuti.


To<br />

p 20<br />

TRA ALPI<br />

MARITTIME<br />

E LANGHE<br />

PEVERAGNO<br />

C<br />

CHIUSA DI PESIO<br />

ROCCAFORTE MONDOVÌ<br />

01<br />

02<br />

CERTOSA DI PESIO<br />

05<br />

06<br />

09<br />

FRABOSA SOPRANA<br />

FRABOSA SOTTANA<br />

03<br />

17<br />

04<br />

07<br />

10<br />

08<br />

16<br />

BRIGA ALTA<br />

18


Bern<br />

Genève<br />

Lyon<br />

Torino<br />

A32<br />

Grenoble<br />

A6<br />

Cuneo A33<br />

A5<br />

A4<br />

Milano<br />

Genova<br />

Marseille<br />

Nice<br />

MONTALDO DI MONDOVÌ<br />

ROBURENT<br />

11<br />

PAMPARATO<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15 20<br />

GARESSIO<br />

ORMEA<br />

19<br />

CAPRAUNA<br />

ALTO


APPROFONDIMENTI<br />

96<br />

// LIBRI E GUIDE<br />

AA.VV., <strong>Escursioni</strong> in alta valle, collana Le Guide<br />

del GAL Mongioie, GAL Mongioie, 2001<br />

AA.VV., Grande Traversata delle Alpi, Provincia<br />

di Cuneo, Priuli e Verlucca Edizioni, 1988<br />

AA.VV., La Guida del Parco Alta Valle <strong>Pesio</strong> e <strong>Tanaro</strong>,<br />

Blu edizioni, 2000<br />

AA.VV., Le <strong>Valli</strong> <strong>tra</strong> i Parchi, Più Eventi Edizioni, 2018<br />

AA.VV., Marguareis per viaggiatori, Blu Edizioni,<br />

2000<br />

AA.VV., Sentieri nel Parco, Parco Alta Valle <strong>Pesio</strong><br />

e <strong>Tanaro</strong>, 2007<br />

Boglione M., Le s<strong>tra</strong>de dei cannoni, Blu Edizioni,<br />

2003<br />

Kleider M., Batzing W., Trekking dal Colle<br />

di Tenda al Colle di Nava – 43 itinerari nelle <strong>Valli</strong><br />

Vermenagna, Colla, <strong>Pesio</strong>, Ellero, Maudagna,<br />

Corsaglia, Casotto, <strong>Tanaro</strong>, GEM Communication,<br />

2011<br />

Mattio C.A., I più bei sentieri della provincia<br />

di Cuneo, Blu Edizioni, 2009<br />

Mattio C.A., Passeggiate nelle valli cuneesi,<br />

Blu Edizioni, 2017<br />

Montagna E., Montaldo L., Alpi Liguri, collana Guida<br />

dei Monti d'Italia, CAI e TCI, 1981<br />

Parodi A., Pockaj R., Costa A., Nel cuore delle Alpi<br />

Liguri, collana Sentieri e Rifugi, Parodi Editore, 2012<br />

Pockaj R., Delfino S., I Sentieri della Storia,<br />

Blu Edizioni, 2014<br />

// SITI<br />

alpicuneesi.it<br />

areeprotettealpimarittime.it<br />

cuneotrekking.com<br />

gambeinspalla.org<br />

piemonteoutdoor.it<br />

trekkingnordovest.com<br />

trek.marittimemercantour.eu<br />

// CARTE<br />

Fraternali Editore, 1:25.000<br />

n. 16 Val Vermenagna, Valle <strong>Pesio</strong>,<br />

Alta Valle Ellero<br />

Fraternali Editore, 1:25.000<br />

n. 19 Alta Valle <strong>Tanaro</strong>, Alta Valle<br />

Arroscia, Alta Valle Argentina<br />

Fraternali Editore, 1:25.000<br />

n. 22 Mondovì, Val Ellero,<br />

Val Maudagna, Val Corsaglia,<br />

Val Casotto<br />

Fraternali Editore, 1:25.000<br />

n. 26 Bassa Val <strong>Tanaro</strong>, Val Bormida<br />

e Cebano<br />

Blu Edizioni, 1:25.000<br />

n. 2 Alpi Liguri - Parco Naturale Alta<br />

Valle <strong>Pesio</strong> e <strong>Tanaro</strong><br />

CAI-CAF Alpi senza Frontiere, 1:25.000<br />

n. 3 Marguareis - Mongioie<br />

CAI-CAF Alpi senza Frontiere, 1:25.000<br />

n. 4 Vallée des Merveilles -<br />

Val Vermenagna<br />

Istituto Geografico Cen<strong>tra</strong>le, 1:50.000<br />

n. 8 Alpi Marittime e Liguri

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