Avant-propos - Studia Moralia
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96 MAURIZIO PIETRO FAGGIONI<br />
superficie cellulare le sostanze proteiche che causano il riconoscimento<br />
da parte dell’organismo ricevente ovvero mascherando<br />
gli antigeni di istocompatibilità sulla superficie delle cellule staminali<br />
così da creare linee cellulari donatrici universali anche di<br />
provenienza animale 32 .<br />
Oltre alle diverse applicazioni nella medicina dei trapianti,<br />
le cellule staminali potranno essere utilmente impiegate per lo<br />
studio della biologia dello sviluppo e chiarire lati oscuri dell’embriologia<br />
umana ed animale, in riferimeno al funzionamento dei<br />
geni, alla regolazione dei rapporti fra i tessuti, all’azione dei fattori<br />
di crescita, con benefiche ricadute in campo clinico e terapeutico.<br />
Si può prevedere anche l’utilità pratica delle cellule staminali<br />
come sistemi di riferimento per valutare la tossicità e l’efficacia<br />
di nuovi farmaci e sostanze chimiche 33 .<br />
Per conseguire questi e altri risultati c’è ancora molto lavoro<br />
da fare per l’isolamento e la moltiplicazione in vitro di linee<br />
pure di cellule staminali e per usare a nostro piacere il loro enorme<br />
potenziale. Sarà necessario, in particolare, imparare a spingere<br />
le cellule staminali di una cultura a differenziarsi lungo un<br />
percorso prestabilito per diventare, ad esempio neuroni adrenergici<br />
o beta-cellule pacreatiche, e insegnar loro a farlo in modo<br />
simultaneo, armonioso e controllato. Le nostre conoscenze<br />
sulle cellule staminali sono ancora largamente frammentarie,<br />
anche se – come si è visto – non mancano promettenti esperienze<br />
nel topo e perfino nell’uomo: conosciamo ancora in modo insufficiente<br />
i segnali biochimici che determinano differenziazione<br />
dei blastomeri embrionali totipotenti in cellule pluripotenti e<br />
infine nei vari tipi di cellule specializzate, né sappiamo ancora<br />
abbastanza sui markers biologici che le contraddistinguono e le<br />
fanno riconoscere, né sappiamo molto sui meccanismi fisiologici<br />
che presiedono al funzionamento e al ciclo vitale delle cellule<br />
32 La tecnica del mascheramento è quella che per ora sembra più avanzata,<br />
essendo già stata sperimentata dalla società Diacrin di Charlestown, nel<br />
Massachussets, per ottenere cellule di fegato di maiale da impiegare in xenotrapianti<br />
nell’uomo e, sempre negli Stati Uniti, essendo stato permesso<br />
l’impiego sperimentale sull’uomo di cellule mascherate di fegato umano nel<br />
trattamento di alcune forme di insufficienza epatica.<br />
33 KELLER G., SNODGRASS R. H., Human embryonic stem cells, 152.