Avant-propos - Studia Moralia

LAVORARE CON LE CELLULE STAMINALI 93
la problematica etica connessa con l’uso di materiale fetale” 23 .
Una forma singolare di combinazione di terapia genica e autotrapianto
potrebbe essere realizzata in soggetti affetti da gravi
malattie genetiche: le cellule stipite di un certo tipo cellulare o
anche cellule staminali diverse, un volta estratte dal soggetto ed
opportunamente manipolate, potrebbero essere corrette dall’anomalia
genica e poi reintrodotte nel soggetto di provenienza
per costituire una nuova popolazione sana 24 .
Un campo nel quale si ha una esperienza clinica ormai consolidata
è quello del trapianto di cellule staminali ematopoietiche,
indicata in soggetti incapaci di normale emopoiesi o di normale
produzione di cellule immunocompetenti, come nell’aplasia
midollare, in diverse sindromi di immunodeficienza, nella
Thalassemia maior, e in soggetti con neoplasie a carico del sistema
emopoietico e in alcuni tumori solidi. Nell’ambito della terapia
di malattie ematologiche congenite meritano di essere segnalati
i tentativi di trapianto in utero di cellule staminali che offrono,
rispetto ai tradizionali trapianti post-natali, almeno tre
vantaggi: essendo il sistema immunitario del ricevente ancora
immaturo, sono meglio tollerate; la rapida espansione del compartimento
emopoietico fetale permette alle cellule trasferite di
trovare più facilmente spazio per attecchire; la correzione precoce
della disfunzione permette uno sviluppo più soddisfacente
del feto 25 . Le cellule staminali necessarie per questi interventi
provengono da donatori e vengono ottenute generalmente dal
midollo delle ossa del bacino, ma si sta perfezionando il prelievo
dal sangue periferico con la centrifugazione e la staminoaferesi,
previa stimolazione con opportuni fattori di crescita 26 .
23 FARIELLO R. G., Argomenti di discussione per un consenso allargato, in
DULBECCO R. et al., Clonazione: problemi etici e prospettive scientifiche, Le
Scienze, Milano 1997, 45.
24 HALENE S., KOHN D. B., Gene therapy using hematopoietic stem cells:
Sisyphus approaches the crest, “Human Gene Therapy” 11 (2000), 1259-1267.
25 FLAKE A. W. et al., Treatment of X-linked severe combined immunodeciciency
by in utero transplantation of paternal bone marrow, “New England
Journal of Medicine” 335 (1996), 1806-1810; FLAKE A. W., ZANJANI E. D., In
utero hematopoietic stem cell transplantation. A status report, “Journal of the
American Medical Association” 278 (1997), 932-937.
26 La premedicazione del donatore desta alcune perplessità etiche, non