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Avant-propos - Studia Moralia

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88 MAURIZIO PIETRO FAGGIONI<br />

Classicamente si ammetteva che le cellule progenitrici fossero<br />

presenti in quei tessuti adulti che vanno incontro a insulti e a rapida<br />

e fisiologica sostituzione (turn-over), come l’epidermide, la<br />

mucosa intestinale e il midollo osseo, detti per ciò tessuti labili<br />

o rinnovabili 7 . Le cellule progenitrici intestinali rigenerano di<br />

continuo il rivestimento interno dell’intestino, le progenitrici<br />

dell’epidermide producono incessantemente nuove progenie cellulari<br />

cutanee, le progenitrici emopoietiche del midollo osseo<br />

danno origine ad una vasta serie di cellule che si trovano nel sangue.<br />

Si avevano inoltre indizi per ritenere che le piccole cellule<br />

individuate fin dagli anni ’20 nel connettivo, spesso lungo il decorso<br />

dei piccoli vasi e dei capillari 8 , fossero cellule indifferenziate,<br />

dette cellule mesenchimali perché capaci di originare diversi<br />

tipi di derivazione mesenchimale 9 . In effetti, oltre alle cellule<br />

progenitrici, sono state ritrovate nei tessuti adulti vere e proprie<br />

cellule staminali, cellule non specializzate capaci di perpetuarsi<br />

indefinitamente e di dare origine a tipi cellulari maturi,<br />

passando attraverso lo stadio intermedio di cellule progenitrici.<br />

Le novità più interessanti sulle cellule staminali adulte riguardano<br />

la loro presenza in tessuti finora ritenuti non rinnovabili<br />

e la loro flessibilità differenziativa.<br />

Era convinzione generale che il tessuto nervoso dell’adulto<br />

fornisse un tipico esempio di tessuto non rinnovabile, “un tessuto<br />

ad elementi perpetui” come si esprimeva Bizzozero, in cui le<br />

7 LOEFFLER M., POTTEN C. S., Stem cells and cellular pedigrees – a conceptual<br />

introduction, in POTTEN C. S. ed., Stem Cells, Academic Press, Cambridge<br />

(MA) 1997, 1-27; SLACK J. M., Stem cells in epithelial tissues, “Science” 287<br />

(2000), 1431-1433.<br />

8 MARCHAND F., Der örtlichen reaktiven Vorgänge (Lehre von der Entzündung),<br />

in KREHL, MARCHAND F., Handbuch der allgemeinen Pathologie, Leipzig<br />

1924, vol. 4, part. 1, 78.<br />

9 Un noto manuale, negli anni ’60, si esprimeva così: “La convinzione<br />

che questi elementi non sono comuni fibroblasti, ma cellule indifferenziate<br />

è derivata da numerose osservazioni attestanti che sotto l’influenza di certi<br />

stimoli, come il mantenimento in coltura in vitro, l’infiammazione e l’iniezione<br />

di tossine, essi possono dar origine a nuovi tipi di cellule; probabilmente<br />

hanno proprietà molto simili alle cellule reticolari primitive dei tessuti<br />

emopoietici” (BLOOM W., FAWCETT D. W., Trattato di istologia, Piccin, Padova<br />

1970, 150).

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