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Avant-propos - Studia Moralia

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168 EDMUND KOWALSKI C.SS.R.<br />

coscienza quotidiana”: lo stato o la società, il nazionalismo nelle<br />

sue forme estreme del razzismo e del nazismo che fanno sparire<br />

l’uomo-persona nella massa della super-nazione, della classe<br />

inferiore oppure della collettività anonima; il capitalismo con<br />

il suo liberalismo industriale e il comunismo come sistema totalitario<br />

che lo riducono a robot, a numero e a strumento delle sue<br />

ideologie applicate. Paradossalmente, in fondo a queste modalità<br />

esistenziali che provocano e conducono il processo della riduzione-deformazione<br />

dell’uomo in quanto persona sta l’ansioso<br />

interrogativo di origine metafisica: ”l’uomo pare aver perduto<br />

ogni riferimento al divino: egli non si pone più davanti a un<br />

Dio del quale sarebbe creatura e immagine. La morte di Dio, nel<br />

preciso significato che Nietzsche ha dato a queste parole, non<br />

sarebbe all’origine del fatto che l’uomo è diventato per se stesso<br />

un quesito senza risposta?” 83 Ma, e questo sarebbe il secondo paradosso,<br />

Dio è stato ucciso dagli uomini – come del resto afferma<br />

Nietzsche stesso in Così parlò Zarathustra e in La gaia scienza<br />

– per il fatto di distaccare radicalmente l’uomo dall’atto del<br />

creare e riducendolo all’atto del produrre 84 . Per non cadere nello<br />

stesso errore dell’ardua ed acuta questione: uomo o Dio, dal<br />

quale il pensiero filosofico ha tentato per secoli di liberarsi, Marcel<br />

propone “la particolare modalità di relazione che mi unisce<br />

a Dio al quale mi riferisco in quanto uomo” 85 , l’incontro tra la libertà<br />

e la grazia, tra la conoscenza filosofica e la coscienza etica<br />

per possedere “il segreto di ciò che io sono e di ciò che sono atto<br />

a diventare” 86 . Di conseguenza, né il superuomo del passato<br />

né la società-scienza-tecnica d’oggi che si è sostituita all’io onnipotente<br />

ed onnipresente possono dar morte a Dio e poi all’uomo<br />

in quanto persona perché, dal momento in cui decidono di porre<br />

se stesso come assoluto, non possono che distruggersi, e, la<br />

“potenza” della verità e della libertà del suo co-Essere nell’Amore,<br />

confermata ed attualizzata nella coscienza morale personale<br />

non è nelle mani del potere di nessuno. L’uomo, in quanto pastore-creatore<br />

dell’essere e come “testimone di una realtà tra-<br />

83 UP, 22.<br />

84 UP, 54; cfr anche 22-32.<br />

85 UP, 50.<br />

86 UP, 61.

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