Avant-propos - Studia Moralia
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164 EDMUND KOWALSKI C.SS.R.<br />
bito naturale, ma al contrario deve proteggere l’integrità e l’autonomia<br />
dell’uomo in quanto persona collaborando strettamente<br />
con l’antropologia e l’etica. La persona deve essere l’inizio, il<br />
centro, la direzione e il fine della riflessione e della prassi della<br />
bioetica e non sempre l’oggetto da indagare per essere poi l’oggetto<br />
da stabilire, da manipolare. Tanto più che la dimensione<br />
umana è prioritaria e soggiacente, la bioetica in quanto scienza<br />
non può maturare in conflitto con l’antropologia e l’etica, né respingerne<br />
il ruolo di guida, pur nel rispetto di ambiti e di logiche<br />
diversi. La bioetica in quanto scienza non può maturare perché:<br />
in primo luogo, non vuole dentro di sé ricostruire o recuperare<br />
il soggetto-persona dal suo “oggetto-persona” e neanche si<br />
rende conto che lo stesso soggetto-persona che fa teoria-prassi<br />
biomedica, fra poco tempo, può diventare anche “oggetto” della<br />
sua teoria-prassi, ma al contrario tende ad una totale oggettivabilità<br />
delle realtà umane-personali, in seconda istanza, vuole invece<br />
sostituire l’antropologia e l’etica per stabilire criteri dell’uomo-persona<br />
e norme morali al di là di esse e per questo uscire illegittimamente<br />
dal suo campo metodologicamente organizzato<br />
ed epistemologicamente determinato. Tale conflittualità minaccia<br />
la perdita del suo rigore e della sua praticabilità in quanto<br />
scienza.<br />
Inoltre, la verità e fedeltà all’essere, in modo particolare all’essere-uomo-persona,<br />
significa prendere la responsabilità morale<br />
individuale e collettiva di ogni forma di bios. Creare un nuovo<br />
ethos in quanto lo scopo principale della riflessione bioetica<br />
contemporanea si traduce dunque in un duplice impegno, in<br />
realtà dialettico e complementare: in primo luogo, la formazione<br />
della coscienza e dell’agire morale individuale pro life, poi,<br />
svegliare, attivare e formare la “coscienza morale collettiva” nella<br />
forma della cultura etica, della cultura della vita e della responsabilità<br />
sociale e politica di ogni forma di vita (l’etica dell’ecologia),<br />
e di vita umana personale in particolare, da parte degli<br />
organismi nazionali ed internazionali 76 .<br />
76 Donum vitae, nn. 1-2; Parte III Morale e legge civile; Evangelium vitae,<br />
nn. 78-101; Veritatis splendor, nn. 64, 97-99; G. PIANA, Persona e società: per<br />
una rifondazione etica della politica, in: AA. VV., Persona e personalismo, Fondazione<br />
LANZA, Padova 1992, 187-203; L. SANTORI, La persona nella storia