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Avant-propos - Studia Moralia

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L’UOMO PASTORE DELL’ESSERE 147<br />

ca e allo stesso tempo costituisce l’inizio della sua ontologia esistenziale.<br />

Parlando del senso e della natura della ricerca intrapresa, si<br />

tratta – spiega Marcel – “di esigenza del trascendente” 16 . Trascendere,<br />

in questo caso, non significa semplicemente superare<br />

un limite, spaziale oppure temporale, come si vede nel caso del<br />

“progetto” sartriano. Facendo riferimento all’antitesi tradizionale<br />

fra immanente e trascendente, Marcel propone la sua distinzione<br />

fra “superamento orizzontale e superamento verticale” in<br />

quanto il suo metodo fenomenologico “salire-scendere-risalire”:<br />

dalla vita al pensiero e ridiscendere dal pensiero alla vita, per<br />

tentare di chiarire le relazioni precise fra esperienza e vita 17 .<br />

“L’esigenza della trascendenza si presenta essenzialmente, ed è<br />

essenzialmente sperimentata, come insoddisfazione” 18 . L’insoddisfazione<br />

possiede un duplice dinamismo, da una parte, essa è<br />

determinata dalla mancanza di un qualcosa (il valore) che in<br />

realtà è esteriore all’io (“un’esperienza del trascendente”), dall’altra<br />

parte, l’io può assimilarlo e per conseguenza farlo mio<br />

(“un’esperienza dell’immanente”, l’autocreazione della libera decisione).<br />

La dinamica dell’insoddisfazione assicura all’io la libertà<br />

di movimento di cui ha bisogno: “il trascendente è immanente<br />

all’esperienza”. L’esperienza del trascendente è fondamentalmente<br />

il riferimento intimamente vissuto all’io nell’intimo<br />

della sua coscienza 19 . Si può far notare a questo <strong>propos</strong>ito che<br />

Marcel ha voluto aggiungere – seguendo la via tracciata dalla fenomenologia<br />

husserliana – che “la coscienza è essenzialmente<br />

coscienza di qualcos’altro da sé” 20 . Allora, l’esigenza di trascendenza,<br />

presa nel suo significato metafisico come esperienza del<br />

trascendente, indica essenzialmente un’alterità: la relazione-comunicazione<br />

fra me e gli altri (tu, Dio come il Tu supremo) ed<br />

anche fra me e me. L’alterità, infatti, suppone l’apertura, in vista<br />

di una teoria della verità: adaequatio rei et intellectus. La definizione<br />

della verità di Tommaso d’Aquino prende in considerazio-<br />

16 ME, 41.<br />

17 ME, 41-43.<br />

18 ME, 43.<br />

19 ME, 47-49.<br />

20 ME, 53.

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