Avant-propos - Studia Moralia
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146 EDMUND KOWALSKI C.SS.R.<br />
e determinata, alla quale s’intende giungere” 12 . Nell’ambito della<br />
ricerca filosofica – secondo Marcel – non si possiede un pre-concetto<br />
in forma schematica, l’equivalente della pre-nozione del<br />
tecnico. Nella ricerca filosofica marceliana, infatti, non esistono<br />
né pregiudizi sociali, politici, etici o religiosi, né “risultati” del<br />
genere e “il filosofo spesso va alla ventura” 13 . La sua ricerca filosofica<br />
è il passaggio da una “situazione di disagio ad una situazione<br />
di distensione”, da una situazione-domanda ad una situazione-risposta.<br />
Questa prospettiva deve essere considerata come<br />
“ciò in cui io mi trovo implicato” (io-sono-in-situazione, io-vivola-situazione)<br />
e in qualsiasi modo si debba interpretare questo<br />
“io”, questo “me stesso”. La situazione non tocca l’io solo dal di<br />
fuori, ma lo qualifica interiormente, o meglio, l’opposizione tra<br />
interno ed esterno perde a questo <strong>propos</strong>ito il suo significato.<br />
L’io non può mai essere considerato un qualcosa in quanto io.<br />
Se l’io esisto è una certezza esistenziale, lo è soltanto a condizione<br />
che sia preso nella sua inscindibile unità 14 .L’io esisto, l’io<br />
vivo è il puro immediato nell’ambito d’intelligibilità. L’io esistovivo<br />
fonda, precede e supera io penso (cogito cartesiano). In oltre<br />
parole, l’io esisto compie ed esaurisce totalmente l’essere<br />
umano in quanto io, cioè io è sempre io esistente, vivente e personale<br />
anche se non è ancora, già o non evidentemente io pensante<br />
(si pensi allo stato embrionale oppure allo stato vegetativo<br />
persistente). L’io esisto ha di mira - per Marcel – l’altro fatto “che<br />
io non sono solo per me, ma che mi manifesto, sarebbe anzi meglio<br />
dire che ‘sono manifesto’; il prefisso ‘e’ nella parola ‘esistere’<br />
è infatti della massima importanza perché esistere vuol dire: farmi<br />
conoscere, o riconoscere, sia dagli altri, sia da me stesso, in<br />
tanto che ostento un’alterità presa a prestito” 15 . In altre parole<br />
Marcel vorrebbe rispondere alla domanda fondamentale: “Chi<br />
sono io?” Questa problematica indirizza la sua indagine filosofi-<br />
12 G. MARCEL, Il mistero dell’essere, Borla, Roma 1987, 9-10 [ME].<br />
13 ME, 12, 18-20; G. Marcel, Essai de philosophie concrète, Gallimard,<br />
Paris 1940, 21-61, 92-126 (Quest’opera è stata pubblicata originariamente<br />
con il titolo Du refus à l’invocation da Editions Gallimard, nel 1940); M. M.<br />
DAVY, Un philosophe itinérant. Gabriel Marcel, Flammarion, Paris 1959.<br />
14 ME, 89-90.<br />
15 ME, 90-91.