RTYC_ArteNavale

Lo sanno tutti. Quando gli inglesi
hanno un interesse comune, e
sono almeno in tre, fondano un
club. La culla di questo tipo di associazioni
esclusive è ovviamente la capitale
britannica, con ben 55 club. Da quelli
più tradizionali, in totale spirito british,
a quelli meno convenzionali, come il
Beefsteak Club, decisamente sconsigliato
ai vegetariani; o ancora il Flyfisher’s
Club, dove si riuniscono gli appassionati
della pesca con la mosca. Volendo
fare una classificazione in base alla
nazionalità dei promotori, l’Italia può
orgogliosamente reclamare il primato
di aver fondato il primo circolo inglese,
sorto nel 1623 su iniziativa del veronese
Francesco Bianco: il circolo si chiama,
ovviamente, White’s. Il boom dei club
scoppiò nel XVIII, favorito dal fatto che
solo al loro interno era permesso il gioco
d’azzardo. In quel periodo, non esisteva
un gentleman non iscritto a uno o più circoli
che divennero, ben presto, le seconde
case dei nobili e degli agiati membri
dell’alta borghesia inglese. Fra le mura
dei diversi circoli era possibile incontrarsi
con gli amici, rilassarsi fra un sigaro e
un whisky, talora pernottare oppure impegnarsi
in imprese improbabili. Come
fece Phileas Fogg, il protagonista del
celeberrimo giro del mondo in 80 giorni,
che scommise, contro gli altri soci,
sulla possibilità di portare a termine il
cimento, nei saloni del Reform Club, uno
dei circoli più importanti di Londra. La
capitale britannica accoglie, tra gli altri,
anche quattro circoli nautici, tra i quali
c’è anche il più antico del mondo, il
Royal Thames Yacht Club. Fu fondato
In apertura: una fantastica collezione
di modelli navali impreziosisce la sala
lettura del RTYC. A sinistra: davanti alle
finestre passano le guardie a cavallo
della Regina. A destra: la terrazza del
RTYC dà direttamente su Hide Park, in
pieno centro di Londra.
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