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RivaTrophy11_ArteNavale

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tare, assieme alla Benetton, campione del<br />

mondo. Tuppman fu capace in poco più di<br />

18 mesi di raddrizzare la difficile situazione<br />

finanziaria in cui il Cantiere versava e<br />

di venderlo rapidamente, per conto della<br />

proprietà Rolls Royce alla quale apparteneva,<br />

ad un altro imprenditore con il<br />

quale le cose non andarono così bene.<br />

Fu però Mauro a soddisfare le esigenze<br />

della nuova proprietà la quale chiedeva<br />

un nuovo modello di 10 metri per andare a<br />

perpetuare il mito Riva. Quella era l’area<br />

dell’Aquarama e Mauro e Sergio compresero<br />

bene quale responsabilità si stavano<br />

per assumere, lì ci si giocava il tutto per<br />

tutto. Poteva essere la fine o la loro defini-<br />

tiva consacrazione ai vertici della nautica<br />

mondiale. La barca fu disegnata: elegante,<br />

sportiva, classica, innovativa, moderna<br />

nell’estetica, ma classica nelle forme,<br />

un mix straordinario capace di impressionare<br />

chiunque. Mancava solo il nome<br />

trovato, dopo una notte passata a pensarlo,<br />

dal dealer italiano Cesare Casarola.<br />

Anche Cesare fu folgorato dalla bellezza<br />

del disegno ma altrettanto spaventato da<br />

un eventuale insuccesso. Era cresciuto da<br />

quando aveva 14 anni a “pane e Riva”<br />

e sapeva bene cosa l’Aquarama rappresentasse<br />

per il mondo intero, ma non<br />

esitò a proporre al Cantiere (al mattino<br />

presto), il nuovo nome: Aquariva. A tutti<br />

apparve subito perfetto, quasi ovvio (ma<br />

con il senno di poi!). Oggi a distanza di 11<br />

anni di Aquariva ne sono stati prodotti<br />

oltre 200 esemplari. La cosa straordinaria<br />

è che in questo lungo periodo (nella<br />

nautica i modelli non durano più di 4 o 5<br />

anni) ha conservato intatto tutto il suo<br />

fascino. Norberto Ferretti, non appena<br />

acquistata l’azienda (Aprile 2000), ne bloccò<br />

solo momentaneamente la produzione<br />

per prendersi il tempo necessario ad organizzare<br />

una industrializzazione capace<br />

di riportare Riva al livello di affidabilità<br />

che il marchio imponeva. La strettissima<br />

e proficua collaborazione fra Norberto<br />

Ferretti e Micheli ha portato negli 11 anni<br />

successivi a realizzare oltre 12 modelli che<br />

vanno dai 27’ ai 115 piedi. Tutti in produzione<br />

e tutti alfieri dell’inconfondibile<br />

stile Riva. Oggi la sfida continua e Iseo ne<br />

è la conferma: piccolo, elegante, dotato di<br />

piede poppiero (raramente installato sui<br />

Riva) e tecnologicamente all’avanguardia<br />

è il nuovo “entry level” del mondo Riva.<br />

Le sue dimensioni contenute, 7 metri<br />

per 2,5 di larghezza lo rendono unico<br />

nella sua gamma. Adatto come tender<br />

per i Superyacht si propone anche per<br />

una navigazione con condizioni meteorologicamente<br />

avverse grazie a una capotte<br />

derivata dalle auto cabriolet che consente<br />

di chiudere ermeticamente il pozzetto.<br />

È quindi il mezzo ideale per muoversi<br />

In alto: l’uscita della flotta Riva<br />

dal porto di St. Tropez, a destra<br />

le imbarcazioni ormeggiate alla<br />

banchina del porto.<br />

In primo piano l’Ego 68 super.<br />

Top: Riva fleet leaving the port of<br />

St. Tropez, on the right the<br />

boats moored at the dock. In the<br />

foreground Ego 68 super.<br />

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