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MuseoImperia_ArteNavale

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Arte Navale<br />

musei 2<br />

i m p e r i a<br />

Il futuro della memoria<br />

Il Museo navale internazionale del Ponente Ligure è un inaspettato gioiello di storia<br />

della navigazione e della gente del mare, pieno di cimeli e ricordi, documenti e di opere d’arte. Il prossimo raduno delle<br />

barche d’epoca è un’occasione per vederlo prima del trasferimento nella nuova sede<br />

d i N i c o l e t t a S a l v at o r i - f o t o F r a n c e s c o R a s t r e l l i / B l u e P a s s i o n<br />

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è di quelle che di solito<br />

chi ama il mare, il vento e la<br />

L’occasione<br />

navigazione non si perde: dall’8<br />

al 12 settembre a Imperia, nel rinnovato<br />

Porto Maurizio, si terrà la 16 a edizione<br />

del Raduno delle Vele d’Epoca. E già<br />

questo incontro tra la nuova struttura e<br />

le “Vecchie Signore” sarà interessante.<br />

Sarà insomma come camminare lungo<br />

una soglia sottile: quella che divide la<br />

sensazione di modernità e innovazione<br />

data dalle opere di restauro e recupero<br />

Dall’8 al 12 settembre il rinnovato porto turistico di Porto Maurizio farà da cornice alla XVI<br />

edizione delle Vele d’Epoca di Imperia, tappa del circuito Panerai Yachts Challenge<br />

2010 e occasione per numerosi eventi di richiamo turistico che interesseranno<br />

anche vari altri comuni del Ponente ligure.<br />

dei docks di Calata Anselmi dall’emozione<br />

di essere a contatto con alcune delle<br />

più antiche barche a vela capaci ancora<br />

orgogliosamente di andar per mare. Il<br />

moderno e il funzionale da una parte,<br />

il fascino e la suggestione dell’antico<br />

dall’altra. Memoria e futuro possono<br />

convivere.<br />

Lo stesso cortocircuito emotivo lo dà<br />

oggi la doppia visita al “vecchio” Museo<br />

Navale Internazionale del Ponente<br />

Ligure e alla sua futura sede su quegli<br />

stessi rinnovati docks (un progetto<br />

dell’architetto Paolo Redaelli).<br />

In pieno centro storico, in Piazza del<br />

Duomo, il museo è un concentrato di<br />

cimeli, una overdose di reperti che vanno<br />

da preziosi manoscritti agli ex voto, da<br />

pregevoli collezioni pittoriche a meravigliosi<br />

modelli di imbarcazioni di ogni<br />

epoca, da un enorme patrimonio fotografico<br />

e librario a numerosi reperti<br />

della Marina Militare, dalle uniformi<br />

alla strumentazione nautica e alla cartografica.<br />

Originale e molto significativo<br />

per la storia del Ponente ligure è la<br />

sezione dedicata alla cantieristica legata<br />

al legno con una esposizione di centinaia<br />

di attrezzi, utensili da lavoro, piani di<br />

costruzione. Una raccolta di materiale<br />

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A sinistra: una parte delle uniformi storiche di varie Marine Militari.<br />

Sopra: ricordi personali del Tenente di Vascello Alfredo Viglieri,<br />

ufficiale di rotta e superstite del dirigibile Italia<br />

e della Tenda Rossa.<br />

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che non ha eguali in tutta Europa. Per<br />

finire il museo racchiude un vero e proprio<br />

santuario della navigazione velica<br />

oceanica con protagonista Capo Horn.<br />

Il museo infatti raccoglie i ricordi di chi<br />

ha doppiato il mitico Capo ed è stata a<br />

lungo la sede della sezione italiana dei<br />

“Cap Horniers".<br />

“Il museo è una istituzione abbastanza<br />

recente, è nato nel 1980, gestito da volontari<br />

appassionati, ma privi di adeguate<br />

risorse finanziarie, riuniti nell’Associazione<br />

Amici del Museo Navale”, ci spiega<br />

il Comandante Flavio Serafini che il<br />

museo lo ha concepito (deriva da una sua<br />

collezione privata), voluto, organizzato e<br />

tuttora lo dirige. “L’amore per la storia e<br />

per il mare è palpabile e sincero quando<br />

si attraversano le sue sale”, racconta. Il<br />

suo vanto è quello di aver saputo salvaguardare<br />

un patrimonio unico di testimonianze<br />

marinare liguri e nazionali che<br />

sarebbero diversamente andate disperse.<br />

Il suo cruccio è il non aver avuto gli stru-<br />

A sinistra: la lastra in marmo che<br />

illustra i motivi ispiratori della<br />

nascita del Museo sarà presto<br />

riposizionata nella nuova sede.<br />

Qui a destra: il giropilota del<br />

transatlantico Stockolm, il cui<br />

malfunzionamento, nel passare<br />

da “automatico“ a “manuale“,<br />

fu una delle concause del tragico<br />

affondamento della Andrea Doria.<br />

Sotto: la campana del veliero<br />

Venetian, uno dei grandi bastimenti<br />

di Capo Horn. Nella pagina a<br />

lato, in alto: il modello della M/N<br />

Giulio Cesare giganteggia sotto le<br />

quadrerie dei piroscafi. Sotto: il<br />

diorama e una foto storica ricordano<br />

l’avventura del generale Umberto<br />

Nobile intrappolato con i suoi<br />

uomini sul pack nella Tenda Rossa<br />

per 48 giorni dopo il disastro del<br />

dirigibile Italia.<br />

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menti, gli aiuti finanziari pubblici e gli<br />

spazi per poter fare di più e di meglio.<br />

Oggi quel patrimonio di memorie poco<br />

noto ha un futuro capace di trasformarlo<br />

in uno dei primissimi musei navali<br />

europei, senza però tradirne lo spirito e<br />

la straordinaria suggestione che viene<br />

dall’essere quello che è: “un vero e proprio<br />

altare alla Gente di Mare” come<br />

sottolinea il suo creatore. Il Museo infatti<br />

verrà trasferito nelle strutture ex portuali<br />

recuperate e architettonicamente<br />

riqualificate sulla banchina di Porto<br />

Maurizio. La sfida sarà di armonizzare<br />

il battito di due cuori: tradizione e innovazione,<br />

conservazione e modernità. E<br />

non sarà facile.<br />

“L’obiettivo di questo lavoro”, spiega il<br />

Sopra: un momento delle regate della<br />

edizione 2009 delle Vele d’Epoca di<br />

Imperia. Qui a destra: Calata Anselmi,<br />

oggi completamente rinnovata, ospiterà le<br />

“Signore del Mare” impegnate in 4 regate<br />

con percorsi per lo più costieri, pensati<br />

espressamente per questo<br />

tipo di imbarcazioni.<br />

progettista, l'architetto Paolo Redaelli,<br />

“è quello di salvare la sensazione che<br />

si prova oggi entrando nelle sale dell’attuale<br />

Museo Navale, dove sembra di<br />

penetrare nel gabinetto privato di Mago<br />

Merlino, una sorta di Wunderkammer di<br />

ottocentesca memoria, adeguando però<br />

il linguaggio del racconto alla sensibilità<br />

attuale. Specialmente i giovani vivono il<br />

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Sopra: la collezione di modelli<br />

di navi della Regia Marina,<br />

opera del Comandante<br />

Brizzi Albertelli. A sinistra: il<br />

modellino del R. Sommergibile<br />

Bronzo, realizzato in prigionia<br />

dal capo silurista Leone,<br />

utilizzando una gavetta e una<br />

semplice lima per unghie. Qui<br />

a lato: ultimo stendardo reale<br />

issato a bordo dell’incrociatore<br />

Duca degli Abruzzi da Vittorio<br />

Emanuele III nel viaggio verso<br />

l’esilio.<br />

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Navigare nel tempo:<br />

il museo oggi<br />

Il Museo Navale intende testimoniare la<br />

storia e l’evoluzione della marineria con<br />

occhio attento alla vocazione marinara del<br />

Ponente ligure. Integra la raccolta una<br />

serie di importanti reperti archeologici di<br />

epoca romana di proprietà demaniale, in<br />

deposito dalla Soprintendenza per i Beni<br />

Archeologici della Liguria (dolia e anfore di<br />

terracotta, I secolo d.C.)<br />

Le sezioni attuali:<br />

Documentaristica<br />

centinaia di documenti, diari di bordo,<br />

polizze di carico dal ‘700 al 1950<br />

Collezione Leon Perret<br />

raccolta di dipinti dal XV al XVII secolo<br />

e modelli di vascelli realizzati tra fine<br />

Ottocento e inizio Novecento<br />

Biblioteca e archivio storico fotografico<br />

Marina Militare<br />

reperti, oggettistica e acquerelli dei vascelli<br />

della Marina Sarda<br />

Uniformi<br />

della Marina Militare e Mercantile<br />

Ex voto<br />

discreto campionario dei migliori artisti di<br />

questa particolare iconografia<br />

Portualistica<br />

progetti, utensili, documenti statistici,<br />

immagini storiche, modelli di mezzi<br />

portuali, gonfaloni<br />

Navigazione a vapore<br />

modelli dei transatlantici e di navi<br />

mercantili, dipinti, cimeli<br />

Modellistica<br />

modelli di cantiere o di arsenale realizzati<br />

dai migliori modellisti italiani<br />

Strumentazione e cartografia<br />

Cantieristica navale in legno<br />

attrezzi da lavoro, piani di costruzione,<br />

legnami da costruzione, diorami<br />

Navigazione velica a Capo Horn<br />

cimeli e memorie di chi ha doppiato il<br />

mitico capo. Il Museo è anche stato la<br />

sede della sezione italiana dell'Amicale des<br />

Capitaines au Loung Cours Cap Horniers<br />

che hanno voluto il loro monumento<br />

proprio a Imperia sede dell'ultimo<br />

congresso (1983).<br />

Gli interni del nuovo Museo Navale.<br />

Il progetto firmato dall’architetto<br />

Paolo Redaelli ha portato al recupero<br />

funzionale di magazzini e depositi<br />

per lo stoccaggio dell’olio di inizio<br />

Novecento. Nel nuovo Museo oltre<br />

alle collezioni storiche troveranno<br />

spazio: un planetario, un auditorium,<br />

esposizioni temporanee e molteplici<br />

attività di servizio.<br />

mare in maniera completamente diversa,<br />

come bene da salvaguardare e non<br />

da temere e rispettare per la sua forza<br />

a volte terribile”. Tutto questo grazie<br />

anche alla moltiplicazione degli spazi<br />

(7.000 mq) e a un ripensamento profondo<br />

del linguaggio espositivo.<br />

Il progetto è ancora “work in progress"<br />

e vede affiancati ai progettisti e curatori,<br />

diverse figure professionali, con il<br />

coordinamento del Comune di Imperia<br />

e l’apporto della Direzione Regionale<br />

per i Beni Culturali e Paesaggistici della<br />

Liguria. Storici, archeologi, museologi,<br />

grafici, illustratori, registi cinematografici,<br />

esperti di marketing o di elettronica<br />

multimediale, campioni della vela, educatori<br />

e navigatori professionisti sono<br />

tutti impegnati a “ripensare” il museo.<br />

“Nella definizione degli spazi e dei percorsi<br />

espositivi”, spiega Mariateresa<br />

Anfossi dirigente del settore Cultura del<br />

Comune di Imperia, “si terrà conto della<br />

necessità di un’offerta museale articolata,<br />

con planetario, auditorium, spazi per<br />

attività e mostre temporanee. Molto spazio<br />

sarà inoltre destinato alle attività di<br />

servizio: bar caffetteria, ristorante, book<br />

shop, galleria commerciale”. Commenta<br />

il Sindaco di Imperia, Paolo Strescino:<br />

“Obiettivo del Comune è quello di realizzare<br />

con il nuovo Museo un’opera di<br />

grandissimo rilievo, adatta a diventare<br />

fulcro innovativo culturale e turistico<br />

della Città”.<br />

Se saprà conservarne anche il cuore<br />

antico e le suggestioni che oggi regala<br />

lo sapremo solo a giochi fatti. Per questo<br />

vale la pena poter fare un personale<br />

confronto. Se andate a Imperia il<br />

Comandante Serafini sarà felice di aprirvi<br />

la porta del “suo” piccolo, affollato<br />

museo dalla grande anima.<br />

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