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Model_Lulworth_ArteNavale

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Arte Navale<br />

modellismo<br />

l u l w o r t h<br />

Misura per misura<br />

Lo studio attento dei disegni originali, 107 tavole di schizzi e quote prese direttamente<br />

sul vero cutter aurico del 1920, due anni di lavoro: così nel laboratorio di Luciano Rolla<br />

una delle più belle Signore del Mare è stata riprodotta in un modello<br />

di grandi dimensioni che fa della puntigliosa adesione all’originale il suo vanto maggiore<br />

di Edgardo Facchi - foto di Francesco Rastrelli<br />

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nel mondo del modellismo<br />

per Luciano Rolla è<br />

L’ingresso<br />

iniziato nella prima metà degli<br />

anni cinquanta. In quel periodo erano<br />

introvabili aiuti e materiali idonei alla<br />

costruzione e per forza di cose era necessario<br />

sopperire sfruttando le proprie<br />

competenze e facendosi aiutare dai numerosi<br />

artigiani che allora erano attivi<br />

nelle città. “Fu grazie alle loro conoscenze<br />

e al loro aiuto che mi innamorai<br />

del modellismo navale”, dichiara Rolla.<br />

La sua avventura iniziò con la costruzione<br />

del famoso vascello Victory, anche<br />

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se, per la mancanza di documentazione<br />

storica e tecnica e per la limitata disponibilità<br />

di attrezzatura per la lavorazione<br />

dei materiali, questo primo modello<br />

non lo terminò mai.<br />

“Non mi scoraggiai”, racconta, “anzi,<br />

capii che il modellismo era soprattutto<br />

ricerca, documentazione, conoscenza<br />

della storia e delle tecniche della navigazione.<br />

Non è un caso che nel tempo<br />

abbia accumulato un patrimonio di<br />

oltre millecinquecento volumi con decine<br />

di migliaia di rilievi e disegni di<br />

cantiere”.<br />

Uno degli ultimi modelli usciti dal<br />

piccolo cantiere di Rolla è il mitico<br />

“Big Five” <strong>Lulworth</strong>, un cutter aurico<br />

costruito nel 1920 a Southampton. Si


Nella pagina a lato, in alto:<br />

il modellista Luciano Rolla al<br />

tornio. Sotto: collare di crocetta<br />

bassa e canestrelli costruiti in<br />

legno lamellare. A sinistra:<br />

argano di tonneggio e braccioli<br />

dell’impavesata.<br />

In questa pagina da sinistra in<br />

senso orario: lande in ottone e il<br />

loro supporto, vari tipi di bozzelli<br />

costruiti in legno di mogano<br />

con carrucole in ottone, l’elica<br />

ad assetto variabile e l’astuccio<br />

dell’asse motore.<br />

Nella foto di apertura:<br />

il tender, l’ancora in fase di<br />

assemblaggio e, in primo piano,<br />

i doppi occhiali con visore<br />

per il triplo ingrandimento.<br />

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Dall’alto a sinistra in senso orario:<br />

ruota timone composta da 21<br />

pezzi e chiesuola di bussola,<br />

caviglie tornite in ottone da<br />

mm 0,8 e relativa cavigliera,<br />

lavorazione dell’ancora con sullo<br />

sfondo varie minuterie, una delle<br />

numerose gallocce in mogano e<br />

ottone. Nella pagina lato:<br />

il modellista sistema il pescecane<br />

“portafortuna” a dritta della<br />

crocetta superiore.<br />

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Il tender Alice, composto da 225<br />

particolari, per un totale di 485<br />

misurazioni eseguite.<br />

A destra: il tender appoggiato<br />

su una delle 107 tavole di schizzi<br />

rilevati da Rolla sul vero cutter<br />

<strong>Lulworth</strong> quando si trovava<br />

a Viareggio per il refitting.<br />

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A sinistra: scala reale<br />

di accesso alla nave.<br />

Sopra: particolare dei<br />

rinvii delle volanti.<br />

tratta di un vero Stradivari del mare,<br />

acquistato nell’anno 2000 dall’olandese<br />

Johan Van de Bruele e nel periodo<br />

compreso tra il 2004 ed il 2006 oggetto<br />

di un restauro che ha suscitato un plauso<br />

dei cultori dello yacthing d’epoca (si<br />

veda Arte Navale 35). L’intervento fu<br />

effettuato a Viareggio presso il cantiere<br />

Classic Yacht Darsena dove, oltre allo<br />

stesso Rolla, si alternavano maestranze<br />

provenienti da 16 diverse nazioni.<br />

Per la costruzione del modello sono<br />

state impiegate ben 2000 ore di lavoro,<br />

trascorse quasi integralmente nel laboratorio.<br />

Mano a mano che il modello si<br />

realizzava in altezza e lunghezza questo<br />

suo “cantiere” diventava tuttavia<br />

sempre più piccolo e ingombro, tanto<br />

che l’alberatura e l’attrezzatura ha dovuto<br />

essere completata all’interno del<br />

suo appartamento .<br />

“Quando decisi di cimentarmi nel modello”,<br />

continua Rolla “capii di aver<br />

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A destra: vista del ponte nella zona al piede<br />

dell’albero maggiore. A sinistra dall’alto:<br />

punto di scotta della randa, l’elica, supporto<br />

del bompresso e catena dell’ancora.<br />

bisogno delle esatte dimensioni di tutto<br />

quanto doveva essere riprodotto,<br />

come le sovrastrutture, l’alberatura,<br />

tutti i tipi di bozzelli e l’attrezzatura.<br />

Realizzai così 107 tavole di schizzi in<br />

formato A4 per un totale di oltre 4000<br />

quote rilevate sui singoli particolari da<br />

riprodurre. Mi procurai copie di tutti<br />

i disegni originali risalenti al 1920 e<br />

quelli di cantiere elaborati dallo Studio<br />

Faggioni di La Spezia incaricato nel<br />

rifinire gli interni”.<br />

Con tutta questa mole di elementi è<br />

stato possibile costruire nei minimi dettagli<br />

l’imponente modello in scala 1:30<br />

del <strong>Lulworth</strong> (lunghezza di 1,54 metri e<br />

altezza totale di 2,25 con una larghezza<br />

del ponte di 0,22). Tutti gli elementi in<br />

scala del modello sono stati costruiti<br />

utilizzando gli stessi legni impiegati<br />

nella costruzione della nave vera e mantenendo<br />

il medesimo numero di tavolati<br />

in mogano che formano i tambucci, gli<br />

osteriggi e i casotti. Stessa attenzione è<br />

stata dedicata al rivestimento del ponte<br />

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Sopra: il boma e il suo supporto, la timoneria contornata da bitte, gallocce, winch, osteriggi<br />

e autogonfiabile. Nella pagina a lato: la timoneria, con l’assiometro, la chiesuola di bussola,<br />

il telegrafo di macchina e il cruscotto con la strumentazione.<br />

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Vista laterale del modello del <strong>Lulworth</strong> sull’invaso di scalo.<br />

Il modello è in scala 1:30 (lunghezza di 1,54 metri e altezza totale di 2,25<br />

con una larghezza del ponte di 0,22).<br />

con doghe in teak che, in parte erano<br />

intestate sul trincarino e terminavano<br />

nel tavolato centrale del ponte riproducendo<br />

il classico effetto a lisca di pesce.<br />

La ferramenta dell’alberatura, i winch,<br />

gli arridatoi, i passacavi, le bitte, le<br />

griglie dei casotti, i candelieri, l’elica a<br />

passo variabile, l’albero motore e il suo<br />

supporto, la chiesuola della bussola,<br />

l’assiometro, il telegrafo di macchina, i<br />

fanali di via, le lanterne, i golfari, le caviglie,<br />

le gallocce sono stati riprodotti con<br />

i metalli usati sul vero cutter: ottone,<br />

acciaio, bronzo e rame. Rolla ha inoltre<br />

dedicato una speciale attenzione all’alberatura<br />

in legno di douglas: ha cercato<br />

un particolare rigatino finissimo.<br />

L’albero di maestra più l’alberetto sul<br />

vero <strong>Lulworth</strong> misura 52 metri, nel suo<br />

modello arriva a 1,73 e riproduce i diametri<br />

e le sezioni diverse presenti alle<br />

varie altezze, dove sono posizionati i<br />

collari delle tre crocette e gli ancoraggi<br />

dei vari tiranti delle manovre fisse e<br />

correnti. Stessa procedura è stata adottata<br />

per la costruzione del boma lungo<br />

0,90 metri (27 nel reale), del picco di<br />

0,53 (16 nel vero cutter), e del bompresso<br />

di 0,32 (9,5 sulla goletta).<br />

Per dare un esempio della complessità<br />

e delle cure usate nella costruzione del<br />

modello è sufficiente fornire gli elementi<br />

che si sono resi necessari per la<br />

costruzione del tender di una lunghezza<br />

di 182 millimetri fuori tutto.<br />

Questa piccola imbarcazione ha chiglia,<br />

dritti, fasciame e ordinate, con<br />

una posa di 20 ordini di fasciame “a<br />

paro” su 20 costole, è costituita da 225<br />

particolari su 485 quote diverse misurate<br />

sulla vera imbarcazione di servizio.<br />

Il modello del <strong>Lulworth</strong> è stato finito<br />

nel 2006 lasciando finalmente vuoto<br />

il laboratorio di Luciano Rolla che ha<br />

sopportato questa “prima donna”. Ma<br />

non è stato per molto. Subito dopo infatti<br />

il tornio del modellista è tornato a<br />

ronzare per un’altra avventura.<br />

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