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Portfolio di Francesco Rastrelli su Arte Navale

Articolo dedicato all'arte fotografica (di mare, vela e pesca) di Francesco Rastrelli

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<strong>Arte</strong> <strong>Navale</strong><br />

fotografi<br />

Un sentimento che si rafforzò nel corso del<br />

Risorgimento, quando i fermenti patriottici<br />

generati dallo sconvolgimento sociopolitico<br />

dell’epoca, <strong>di</strong>edero contenuto agli<br />

ideali che videro nascere la Regia Marina<br />

italiana. Si avvertì così, da parte <strong>di</strong> quanti<br />

avevano partecipato ai moti risorgimentali,<br />

il bisogno <strong>di</strong> associarsi in organismi<br />

capaci <strong>di</strong> rappresentare tali valori. Fu così<br />

che nel 1895 nacque la “Società Militari<br />

Congedati della Marina” costituita esclusivamente<br />

da marinai che avevano “servito<br />

senza macchia nella Regia Marina”.<br />

Un organismo che si presentava inizialmente<br />

come una Società <strong>di</strong> Mutuo Soccorso,<br />

ma col passare degli anni as<strong>su</strong>nse scopi<br />

più ampi, non circoscritti all’interesse<br />

aggregativo dei propri aderenti, ma estesi<br />

alla rappresentanza e proselitismo a favore<br />

dell’Arma in cui essi avevano prestato<br />

servizio. Si cominciò così a determinare un<br />

contatto <strong>di</strong>retto con la Marina operante<br />

ed un sostanziale, seppur tacito, riconoscimento<br />

da parte della stessa <strong>di</strong> questo<br />

organismo come unione <strong>di</strong> marinai in<br />

congedo e in servizio.<br />

Un’”investitura” che nel 1911 portò alla<br />

nascita, per iniziativa dell’allora sottonocchiere<br />

in congedo Ruggero Bertola,<br />

dell’U.M.I. –“Unione Marinara Italiana”-<br />

con sede in Milano. Un’associazione<br />

che nel <strong>su</strong>o “comunicato” costitutivo si<br />

prefiggeva degli scopi pressoché uguali<br />

a quelli dell’attuale A.N.M.I. quali:<br />

cementare i vincoli <strong>di</strong> fratellanza fra i<br />

componenti della medesima, tenere vivo il<br />

ricordo dei compagni caduti, promuovere<br />

iniziative <strong>di</strong>rette a far conoscere la Marina<br />

Militare.<br />

L’U.M.I., inoltre, affermava un principio<br />

che tuttora ci <strong>di</strong>fferenzia da ogni altra<br />

Associazione d’Arma, l’assenza <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>stinzione<br />

<strong>di</strong> grado tra i soci, così che essere<br />

ammiragli o semplici marò non fa alcuna<br />

<strong>di</strong>fferenza, l’uniforme sociale è obbligatoriamente<br />

la stessa per tutti.<br />

L’opera <strong>di</strong> proselitismo svolta dall’U.M.I.<br />

poi si estese in breve a tutto il territorio nazionale,<br />

favorendo la nascita <strong>di</strong> numerose<br />

se<strong>di</strong> associative.<br />

Il manifesto del prossimo Raduno dell’ANMI che si svolgerà a Reggio<br />

Calabria il 27 e 28 settembre. Sarà il raduno della “svolta”, ha assicurato<br />

l’Ammiraglio Pagnottella.<br />

Nel corso del primo conflitto mon<strong>di</strong>ale<br />

il ruolo dell’Associazione as<strong>su</strong>nse ancora<br />

maggior valore sia <strong>su</strong>l piano etico che sociale,<br />

<strong>di</strong>venendo un punto <strong>di</strong> riferimento<br />

per i tanti reduci dai “mari <strong>di</strong> battaglia”<br />

che desideravano soprattutto mantenere<br />

alto il ricordo dei loro compagni caduti.<br />

L’aumento degli iscritti e la creazione <strong>di</strong><br />

sempre nuovi gruppi <strong>di</strong>stribuiti nelle varie<br />

regioni, impose, quin<strong>di</strong>, la riorganizzazione<br />

dell’U.M.I. anche in termini normativi,<br />

per cui venne redatto un primo “Regolamento”<br />

a livello nazionale.<br />

In seguito con Regio Decreto del 18 ottobre<br />

1934, l’U.M.I. si mo<strong>di</strong>ficò in “Associazione<br />

d’Arma Gruppi Marinai d’Italia”, una<br />

denominazione che già <strong>di</strong> per sé evidenziava<br />

il crescente numero dei gruppi sorti<br />

nelle varie regioni, <strong>di</strong> cui la maggior parte<br />

al Sud. Poi arrivarono gli anni terribili del<br />

2° conflitto mon<strong>di</strong>ale, che videro coinvolta<br />

l’intera popolazione civile come mai era<br />

accaduto in precedenza. La Marina pagò<br />

un altissimo debito <strong>di</strong> sangue, molti iscritti<br />

dell’Associazione furono richiamati e molti<br />

non fecero ritorno.<br />

Lo spirito dei marinai rimase sempre vivo,<br />

partecipe ai bisogni della Patria.<br />

Essi si <strong>di</strong>stinsero anche in terraferma<br />

dopo l’estrema <strong>di</strong>sfatta combattendo, in<br />

accordo ai dettami della propria coscienza<br />

e del concetto dell’onore militare, nelle<br />

fila della Marina della RSI, della X Flottiglia<br />

MAS , delle formazioni partigiane<br />

o nelle forze armate italiane a fianco delle<br />

truppe alleate. Oggi si ritrovano oggi tutti<br />

insierme nell’ANMI, tutti <strong>di</strong> nuovo amci e<br />

fratelli, con l’uniforme blu della “alma mater”<br />

Marina, tutti Marinai della Libertà”.<br />

nella Resistenza, al fianco delle Forze <strong>di</strong><br />

Liberazione. Tra loro vi erano molti dei<br />

nostri attuali iscritti “marinai della Libertà”.<br />

Superato il periodo <strong>di</strong> generale sbandamento<br />

generato dal Conflitto e prendendo<br />

avvio negli anni 50 l’opera <strong>di</strong> ammodernamento<br />

delle Forze Armate della nascente<br />

Repubblica Italiana, anche l’Associazione<br />

Marinai riprese attivamente ad operare.<br />

Con Decreto Presidenziale del 23 marzo<br />

1954, l’”Associazione d’Arma Gruppi Marinai<br />

d’Italia”, as<strong>su</strong>nse la denominazione<br />

attuale <strong>di</strong> A.N.M.I. “Associazione Nazionale<br />

Marinai d’Italia”. Contestualmente<br />

venne emanato un nuovo “Statuto” in<br />

cui furono riunite ed aggiornate tutte le<br />

<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> Legge e Regolamenti precedenti.<br />

Un’Associazione apolitica, senza<br />

fini <strong>di</strong> lucro, che rappresenta “la libera<br />

unione <strong>di</strong> coloro che sono appartenuti o<br />

appartengono senza <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> grado<br />

alla Marina Miliare e che, consapevoli dei<br />

propri doveri verso la Patria, intendono<br />

mantenersi uniti per meglio servirla in<br />

ogni tempo”. Un’Associazione che attualmente<br />

annovera circa 414 Gruppi, <strong>di</strong> cui 16<br />

all’Estero: in Australia, negli Stati Uniti e<br />

perfino in Brasile. Un’Associazione soprattutto<br />

al passo con i tempi, informatizzata,<br />

con un proprio giornale e soprattutto con<br />

un management composto da qualificati<br />

ed affermati professionisti. Uomini <strong>di</strong> ieri,<br />

<strong>di</strong> oggi, <strong>di</strong> domani, una grande Famiglia <strong>di</strong><br />

Marinai che si chiama A.N.M.I.<br />

Paolo Mele<br />

Consigliere Nazionale A.N.M.I.<br />

F R A N C E S C O R A S T R E L L I<br />

Storie <strong>di</strong> mare e <strong>di</strong> pesca<br />

Ha iniziato con le immagini <strong>su</strong>bacquee, da alcuni anni è approdato allo yachting e alle regate.<br />

Ma il <strong>su</strong>o sogno nel cassetto è rappresentare il mondo antico dei pescatori e trasmetterne la memoria<br />

Di Giuseppe Meroni<br />

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credo che siano i milioni<br />

<strong>di</strong> pixel a fare la qualità <strong>di</strong><br />

«Non<br />

un fotografo. La tecnologia<br />

<strong>di</strong> oggi, quella che una volta si chiamava<br />

più semplicemente tecnica, è qualcosa <strong>di</strong><br />

molto articolato, complesso, intrecciato:<br />

una tastiera che occorre imparare a <strong>su</strong>onare<br />

bene se si vuole creare davvero qualcosa<br />

<strong>di</strong> bello, <strong>di</strong> originale».<br />

Tra poco ce ne occuperemo, <strong>di</strong> questa ricerca<br />

<strong>di</strong> armonia. Ma vale la pena, prima,<br />

<strong>di</strong> mettere insieme qualche tessera <strong>di</strong> un<br />

puzzle molto interessante.<br />

<strong>Francesco</strong> <strong>Rastrelli</strong>, 44 anni, è nato a<br />

Napoli, città che – sia detto tra parentesi<br />

– ha dato al mondo alcuni tra i migliori<br />

fotografi <strong>su</strong>bacquei. A Sorrento vive, ma<br />

dopo avere girato il mondo, lavorando e<br />

vivendo soprattutto a Londra e Milano.<br />

La <strong>su</strong>a formazione è artistica, ma ha<br />

frequentato a lungo, come art <strong>di</strong>rector,<br />

alcune tra le principali agenzie internazionali<br />

<strong>di</strong> advertising. È un uomo d’azione:<br />

gli piacciono il motociclismo enduro, le<br />

immersioni <strong>su</strong>bacquee, la vela, e per lui<br />

«andare 70 metri sott’acqua o 50 metri in<br />

testa d’albero non è certo un buon motivo<br />

per avere paura, visto che è più pericoloso<br />

attraversare la strada». Ma allo stesso<br />

tempo ama la sosta, la quiete, il <strong>di</strong>segno<br />

all’acquerello. Non sorprende allora che<br />

da questo cocktail <strong>di</strong> creatività e concretezza,<br />

pacatezza e determinazione, anche<br />

la visione della fotografia, come mestiere<br />

e come passione, ne esca arricchita in sfumature,<br />

toni, attenzioni.<br />

Nella pagina<br />

precedente, in testa<br />

d’albero <strong>su</strong> Alfa<br />

Romeo 2, al Palmavela<br />

Hublot nell’aprile<br />

dello scorso anno<br />

durante un’uscita in<br />

mare aperto poco<br />

prima della regata.<br />

«Venni issato con<br />

un bansigo», spiega<br />

<strong>Rastrelli</strong>, «e rimasi<br />

per una ventina <strong>di</strong><br />

minuti appoggiato<br />

alle crocette, in<br />

attesa che salisse<br />

anche il marinaio<br />

da fotografare. Solo<br />

alcune ore dopo mi<br />

resi conto <strong>di</strong> avere<br />

incrinato due costole.<br />

Quando guardai<br />

quelle immagini al<br />

<strong>su</strong>l monitor della<br />

macchina fotografica<br />

scoppiai in lacrime,<br />

non sapevo se per<br />

l’emozione che<br />

<strong>su</strong>scitavano in me<br />

o per il dolore al<br />

torace».<br />

In basso a sinistra,<br />

<strong>Francesco</strong> <strong>Rastrelli</strong>. A<br />

lato, Atalanta II <strong>su</strong>llo<br />

sfondo dei faraglioni<br />

<strong>di</strong> Capri, durante la<br />

Regata dei Tre Golfi<br />

<strong>di</strong> cui <strong>Rastrelli</strong> è<br />

fotografo ufficiale.<br />

«Mi trovavo a bordo<br />

<strong>di</strong> My Song <strong>di</strong> Pigi<br />

Loro Piana», <strong>di</strong>ce<br />

<strong>Rastrelli</strong>, e verso le sei<br />

del mattino si <strong>di</strong>ffuse,<br />

in una quiete irreale,<br />

questa luce magica».<br />

A destra, un mosaico<br />

<strong>di</strong> Villa Protiro, nella<br />

città sommersa <strong>di</strong><br />

Baia. <strong>Rastrelli</strong> conserva<br />

la primitiva passione<br />

per la fotografia<br />

<strong>su</strong>bacquea, precedente<br />

a quella per il mondo<br />

della nautica.<br />

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Nelle pagine<br />

precedenti, a sinistra,<br />

Paolino Viacava,<br />

pluricampione<br />

nella classe Dinghy,<br />

regata a Portofino<br />

per la conquista del<br />

Bombolino d’Oro, il<br />

prestigioso trofeo<br />

messo in palio<br />

annualmente dalla<br />

Siad. A destra, l’occhio<br />

<strong>di</strong> una Rana pescatrice<br />

(Lophius piscatorius).<br />

«L’immagine», spiega<br />

<strong>Rastrelli</strong>, «è stata<br />

realizzata nel mare<br />

<strong>di</strong> Amalfi. Era un<br />

bell’esemplare <strong>di</strong> una<br />

ventina <strong>di</strong> chili ed ho<br />

trovato il <strong>su</strong>o occhio<br />

un vero universo <strong>di</strong><br />

colori».<br />

Qui a sinistra, una<br />

“passerella”, feluca<br />

siciliana per la pesca<br />

del pesce spada con<br />

l’arpione, fotografata<br />

al largo <strong>di</strong> Messina<br />

dalla postazione<br />

generalmente<br />

occupata dagli<br />

“antinneri”<br />

(avvistatori).<br />

L’”antenna” <strong>di</strong> queste<br />

imbarcazioni può<br />

raggiungere anche i<br />

35 metri <strong>di</strong> altezza.<br />

A destra, un cumulo <strong>di</strong><br />

“gargoulette”, piccole<br />

anfore <strong>di</strong> terracotta<br />

usate per pescare il<br />

polpo, <strong>su</strong> una spiaggia<br />

delle isole Kerkennah,<br />

in Tunisia. «È qui»,<br />

<strong>di</strong>ce <strong>Rastrelli</strong>, che si<br />

concentra il più alto<br />

numero al mondo <strong>di</strong><br />

vele latine».<br />

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«Vengo», <strong>di</strong>ce, «dal mondo della pellicola.<br />

E anche in quel tempo, che è poi il tempo<br />

<strong>di</strong> pochi anni fa, l’immagine era frutto <strong>di</strong><br />

molti fattori. La macchina, certo, e io sono<br />

sempre stato un “nikonista”, e con la macchina<br />

– importantissimi – gli obiettivi.<br />

Ma molto era legato alla camera oscura, al<br />

lavoro paziente all’ingran<strong>di</strong>tore, alle tecniche<br />

<strong>di</strong> mappatura della carta sensibile e,<br />

ancora prima, dalla scelta delle pellicole<br />

da usare». Oggi, con il <strong>di</strong>gitale, sembra<br />

impossibile sbagliare una fotografia, e<br />

forse lo è. Ma tra “non sbagliare” un’immagine<br />

e realizzare “una bella immagine”<br />

la <strong>di</strong>fferenza è ancora tanta. «Scatto in<br />

formato Raw», <strong>di</strong>ce <strong>Rastrelli</strong>, «e per me<br />

è molto importante interpretare tutte le<br />

informazioni che questo formato produce.<br />

La post produzione <strong>di</strong>venta così una fase<br />

fondamentale per ottenere quello che si<br />

vuole».<br />

Del resto l’amore per la pellicola non è mai<br />

tramontato. «Quando faccio i reportages»,<br />

<strong>di</strong>ce, «uso ancora la mia Hasselblad X Pan,<br />

che con il <strong>su</strong>o doppio formato 24 per 68<br />

consente immagini molto efficaci».<br />

Il lavoro, invece, è tutto in <strong>di</strong>gitale. A<br />

<strong>Rastrelli</strong> fanno riferimento molti cantieri,<br />

da Baglietto a Cantieri <strong>di</strong> Baia, da Ilver<br />

a Toy Marine, a Cataldo Aprea. Allo<br />

stesso modo sono <strong>di</strong> <strong>Rastrelli</strong> i servizi <strong>di</strong><br />

mare e <strong>di</strong> regata per Loro Piana e Officine<br />

A destra, Antonio Alfonsetti, pescatore <strong>di</strong><br />

Scilla, lancia l’arpione per colpire un pesce<br />

spada. La piccola barca <strong>su</strong>lla quale si trova<br />

è un “luntri”, uno scafo destinato a coprire<br />

l’ultima fase della pesca, dopo l’iniziale<br />

avvistamento dei pesci da parte delle più<br />

gran<strong>di</strong> feluche. Anche <strong>su</strong>l “luntri” si trova<br />

una piccola “antenna” <strong>di</strong> avvistamento. Si<br />

noti come, in questo delicato momento,<br />

l’avvistatore stia rannicchiato per ridurre gli<br />

sbandamenti della barca.<br />

Nella pagina accanto, il marchese Roberto<br />

Mottola, presidente del Circolo del Remo e<br />

della Vela Italia <strong>di</strong> Napoli, affianca con il <strong>su</strong>o<br />

Riva il My Song <strong>di</strong> Pigi Loro Piana durante la<br />

Regata dei Tre Golfi.<br />

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Nella pagina accanto, in alto, il galeone <strong>di</strong> Venezia si appresta a vincere l’ultima e<strong>di</strong>zione della Regata delle Repubbliche Marinare, ad Amalfi.<br />

Sotto, Futura durante il Trofeo Presidente della Repubblica <strong>di</strong> Stintino. Qui sopra, la prua <strong>di</strong> Velsheda e, <strong>su</strong>llo sfondo, Cambria, all’e<strong>di</strong>zione 2007<br />

<strong>di</strong> Les voiles de Saint-Tropez. Disegnate entrambe da Charles Nicholson, queste due JClass hanno preso il mare rispettivamente nel 1933 e nel 1927.<br />

156<br />

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Un’immagine dell’85’ Roma<br />

fotografata alla Regata dei Tre<br />

Golfi. Costruita da Latini Marine,<br />

è stata <strong>di</strong>segnata da un team <strong>di</strong><br />

gran<strong>di</strong> firme del settore nautico: Farr<br />

Yacht Design, Lazzaroni Pickering<br />

Architetti e Vittorio Mariani.<br />

Harold Standaert tra la randa e la top sail <strong>di</strong><br />

Lulworth, imbarcazione mito della nautica<br />

mon<strong>di</strong>ale. Lulworth è stata recentemente<br />

riportata allo splendore originale e <strong>Rastrelli</strong><br />

è stato il fotografo ufficiale <strong>di</strong> quello che è<br />

stato definito, nel mondo nautico,<br />

“il restauro del secolo”.<br />

158<br />

159


A sinistra, un<br />

Cavalluccio marino<br />

(Hippocampus<br />

guttulatus)<br />

avvinghiato a<br />

uno Spirografo<br />

(Spirographis<br />

spallanzani) che regge<br />

anche un piccolo<br />

Paguro.<br />

«L’immagine è stata<br />

scattata <strong>di</strong> notte<br />

al largo <strong>di</strong> Reggio<br />

Calabria. Lo Stretto<br />

<strong>di</strong> Messina», spiega<br />

<strong>Rastrelli</strong>, «è secondo<br />

me il posto più bello<br />

del mondo quanto a<br />

fondali e possibilità <strong>di</strong><br />

riprese <strong>su</strong>bacquee». A<br />

destra, Lulworth alle<br />

Regate dell’Argentario<br />

nel 2006. «Mi piace<br />

trattare le immagini<br />

in bianco e nero, in<br />

bicromia, o con certi<br />

viraggi», <strong>di</strong>ce ancora il<br />

fotografo napoletano.<br />

«Vengo dalla camera<br />

oscura e conservo<br />

una vera passione<br />

per l’elaborazione<br />

cromatica»<br />

160<br />

161


<strong>Arte</strong> <strong>Navale</strong><br />

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Tel. 02 7491373<br />

Tre anni <strong>su</strong>ll’onda con <strong>Arte</strong> <strong>Navale</strong><br />

«Il Mopi è una barca piccola ma<br />

simpaticissima. Rispecchia in pieno<br />

lo stile e la vitalità del <strong>su</strong>o armatore,<br />

<strong>Francesco</strong> Barthel». Così <strong>Rastrelli</strong><br />

presenta questa immagine realizzata<br />

durante le Vele Storiche <strong>di</strong> Viareggio<br />

proprio nel momento in cui barca ed<br />

equipaggio si trovano sotto raffica.<br />

Panerai. «Il fatto <strong>di</strong> essere stato il fotografo<br />

ufficiale nel restauro del Lulworth ha<br />

inoltre favorito la mia notorietà all’estero,<br />

e attualmente lavoro <strong>su</strong> alcuni dei più<br />

importanti restauri in corso, come quello<br />

del La Spina (primo 12 metri S.I.) Eilean,<br />

il Fife <strong>di</strong> Panerai e dell’Italia (l’8 metri<br />

S.I. che vinse le Olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong> vela a Kiel<br />

nel 1936).<br />

Se il mare è la passione (passione <strong>di</strong> famiglia,<br />

con il padre Paolo « ex bancario che<br />

scrive libri <strong>di</strong> vela e gira il me<strong>di</strong>terraneo<br />

<strong>su</strong>l <strong>su</strong>o Comet 1050»), passione nella passione<br />

è il desiderio <strong>di</strong> <strong>Rastrelli</strong> <strong>di</strong> rappresentare<br />

il mondo tra<strong>di</strong>zionale dei pescatori.<br />

«Quando ho realizzato le immagini<br />

<strong>su</strong>lla pesca tra<strong>di</strong>zionale del pesce spada<br />

con l’arpione, l’intero rione Chianalea <strong>di</strong><br />

Scilla, <strong>su</strong>llo stretto <strong>di</strong> Messina, si è mobilitato<br />

per mettermi nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

ritrarre tutti i momenti <strong>di</strong> un’arte che non<br />

vuole essere <strong>di</strong>menticata. Impossibile non<br />

restare affascinati da quel mondo, dai volti,<br />

dal linguaggio, dai gesti. Sono pagine <strong>di</strong><br />

memoria che è ancora possibile incontrare<br />

in Italia e in tutto il Me<strong>di</strong>terraneo, ed è<br />

questa memoria che vorrei contribuire<br />

a conservare con la mia Hasselblad, le<br />

mie pellicole e, anche, con la mia camera<br />

oscura».<br />

Facciamo una rivista che si occupa <strong>di</strong> storia, <strong>di</strong> arte, <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni marinare, <strong>di</strong> belle<br />

barche e belle immagini. La de<strong>di</strong>chiamo alle persone colte, raffinate a tutti coloro<br />

che sanno vivere la vita con classe. E siccome sappiamo che chi ama leggere ama<br />

anche scrivere, abbiamo pensato <strong>di</strong> fare ai nostri più fedeli abbonati un omaggio <strong>di</strong><br />

classe. Ci siamo fatti fare da uno dei migliori artigiani d’Italia, una penna d’argento<br />

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