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A mio padre<br />

Vito Caruso


INDICE<br />

INTRODUZIONE<br />

CENNI STORICI DEL LUOGO<br />

LA STORIA DELLA VILLA DA QUANDO FU FONDATA AI NOSTRI GIORNI<br />

LA PICCOLA CAPPELLA DI FAMIGLIA<br />

IL GIARDINO<br />

LE SALE DEL PRIMO PIANO:<br />

la sala degli Amorini<br />

la sala del Centauro<br />

la sala delle Quattro Stagioni<br />

la sala dello Zodiaco<br />

la Veranda, giardino d’inverno<br />

LE SALE DEL PIANO SUPERIORE:<br />

la Suite degli Sposi<br />

lo Studio della Villa<br />

le Terrazze


INTRODUZIONE<br />

VILLA GIUSEPPE BERNABEI<br />

Oggi Villa Giuseppe Bernabei è utilizzata per Ricevimenti, serate di<br />

Gala e di Beneficenza.<br />

Ma un tempo cosa era?<br />

Ma soprattutto chi la fondò, dando l'anima a questa Villa ed a<br />

questo luogo, che nella sua infinita bellezza ed eleganza ha sempre<br />

in qualche modo caratterizzato i Castelli Romani per la sua<br />

particolare e ricercata costruzione?<br />

Villa Giuseppe Bernabei ha avuto negli anni una storia breve ma<br />

intensa, ricca di momenti lieti ma anche di momenti tristi, che<br />

coincideva talora con lo stato emotivo della famiglia...


CENNI STORICI DEL LUOGO<br />

Le verdi colline che con dolce pendio lentamente degradano da<br />

Montecavo verso la sottostante pianura, fino al litorale Ardeatino e<br />

Laurentino, immerse in un sereno e piacevole silenzio, fra eleganti<br />

uliveti e lussureggianti vigneti, formano il paesaggio che abbraccia<br />

dolcemente Villa Giuseppe Bernabei.<br />

Questi luoghi erano apprezzati già 2700 anni fa dagli antichi<br />

Romani, come dimostrano i numerosi reperti archeologici disseminati<br />

sull'intero territorio, costituiti da Colonne e Capitelli ornamentali<br />

che talora caratterizzavano Templi e Residenze Imperiali.<br />

Ma accanto a Capitelli e Colonne si rinvengono Statue imperiali e<br />

votive, resti di Anfiteatri, resti di vecchie costruzioni riconosciute e<br />

identificate come Ville appartenute a Consoli o ad antichi Patrizi<br />

Romani.<br />

In alcune zone, affiorano tratti ben conservati di strade della Civiltà<br />

Romana, che dalla vicina via Appia Antica si dirigevano verso i<br />

porti marini di Anzio e Nettuno.


Inoltre sui Colli Albani sorge uno dei più frequentati Castelli<br />

Romani, Castel Gandolfo, edificato dalla famiglia Gandolfi nel XII<br />

secolo, sull'orlo del grande cratere che racchiude il lago di Albano.<br />

Nel lontano1516 divenne proprietà Pontificia .<br />

Tuttora, nonostante i Patti Lateranensi del 1929, il Palazzo Papale<br />

e la Villa Barberini sono di proprietà della Santa Sede.<br />

Il Papa Urbano VIII (1623-1644) li destinò a residenza pontificia<br />

estiva, ed ancora oggi i Pontefici che si succedono al soglio di Pietro,<br />

vengono d'estate a soggiornare in questi<br />

luoghi.<br />

Inoltre il complesso comprende la famosa Specola Vaticana e la<br />

chiesa di San Tommaso(1661) di Gian Lorenzo Bernini(1598-1680),<br />

con notevole cupola e dipinti di Pietro da Cortona(1596-1669).<br />

In questi ultimi decenni, a ridosso delle colline, nuove costruzioni ed<br />

abitazioni private hanno arricchito la panoramica dei luoghi, pur<br />

rispettandone l'ambiente, mimetizzandosi con i colori della natura<br />

circostante.<br />

LA STORIA DELLA VILLA DA QUANDO FU<br />

FONDATA SINO AI NOSTRI GIORNI<br />

La Villa fu costruita all' inizio degli anni venti dal signor Giuseppe<br />

Bernabei da cui prende il nome.<br />

Fu edificata ispirandosi allo stile delle ville Toscane di cui il signor<br />

Giuseppe era un ammiratore, per la loro eleganza e semplicità


Essa sorgeva nel contesto di una azienda agricola, per cui era<br />

circondata da casali rurali destinati all’abitazione dei contadini<br />

lavoratori dell’azienda.<br />

L’azienda si interessava di viticoltura e vinificazione per cui vi<br />

erano periodi di attività intensiva sia per le lavorazioni del terreno<br />

che per le manualità vinificatorie.<br />

La Villa nei suoi anni di storia fu protagonista indiretta di molti<br />

avvenimenti.<br />

Ad esempio nel secondo conflitto mondiale le truppe tedesche<br />

sequestrarono la Villa alla famiglia Bernabei e la trasformarono in<br />

un comando militare, mentre gli edifici adiacenti furono adibiti ad<br />

ospedali per i loro feriti.<br />

In una sala interna fu allestito un teatro per lo svago dei militari di<br />

stanza nel comando.<br />

In quell'occasione i militari tedeschi ordinarono lo sgombro<br />

immediato della residenza, e nello spazio di due ore la famiglia fu<br />

costretta a lasciare la propria abitazione, malgrado la presenza della<br />

vecchia nonna paralizzata e gravemente invalida.<br />

L'occupazione durò diversi mesi, e si protrasse fino allo sbarco delle<br />

truppe anglo americane ad Anzio, e alla conseguente loro avanzata<br />

in direzione di Roma.


Con l'avanzamento delle truppe alleate i tedeschi furono costretti ad<br />

abbandonare la Villa, ma al fine di non consegnare al nemico una<br />

residenza elegante e prestigiosa, pensarono di fare esplodere tre<br />

bombe a mano, che provocarono danni alle strutture interne, il che<br />

impedì agli americani di utilizzare la stessa residenza.<br />

Quando nel 1945 le operazioni belliche cessarono la Villa tornò in<br />

possesso dei legittimi proprietari.<br />

Lo stato di degrado e di devastazione che ne era derivato richiese<br />

un'impegnativa e prolungata opera di restauro che la riportò al suo<br />

antico splendore.<br />

Dopo il restauro la Villa ritornò ad essere la residenza della famiglia<br />

Bernabei, e ne seguirono anni di una sempre più valida ripresa.<br />

Con la prematura ed inattesa scomparsa del fondatore, passato a<br />

miglior vita, la Villa fu abbandonata dai familiari, che preferirono<br />

traslocare nella loro residenza romana.<br />

La Villa rimase inabitata per oltre un ventennio, nella più desolante<br />

incuria e nel più squallido abbandono. Il decadimento di tutta la<br />

costruzione e del giardino compromisero seriamente la<br />

sopravvivenza dell'intero complesso.


L'incuria dell'antico giardino, avvenuta durante questo ventennio,<br />

vide invadere la stessa costruzione da folta vegetazione, addirittura<br />

all'interno delle stanze.<br />

La Villa divenne un ritrovo di drogati, di senza tetto, di ladri che<br />

saccheggiarono mobili e suppellettili.<br />

Oltre ai ladri la Villa fu al bando di vandali che contribuirono ad<br />

apportare danni a buona parte dell'immobile. Sembrava quasi che la<br />

Villa fosse destinata ad una fase di definitivo annullamento.<br />

Fu allora deciso, siamo nel 1990, il suo recupero ed il suo secondo<br />

restauro, che con impegno e con infinito amore, fu realizzato dalla<br />

figlia Maria Bernabei e dal marito Vito Caruso.<br />

Come il primo, anche il secondo restauro richiese pazienza, tempo e<br />

notevole impegno.<br />

La Villa, anche se con piccole modifiche venne riportata alla sobria<br />

eleganza voluta dal fondatore, e realizzata grazie all'ottimo lavoro<br />

professionale dell'architetto e dei vari restauratori.<br />

Oggi Villa Giuseppe Bernabei non è più un'abitazione, ma ha<br />

mutato la sua destinazione, essendo utilizzata per ospitare eventi e<br />

festose cerimonie, banchetti nuziali, cene di gala, convegni, serate di<br />

beneficenza, ricorrenze di compleanni e meeting aziendali.<br />

La sobria e raffinata eleganza delle sale interne, congiunta alla<br />

piacevolezza del vasto giardino circostante concorrono a rendere<br />

indimenticabile qualsiasi evento.


LA PICCOLA CAPPELLA DI FAMIGLIA<br />

La piccola Cappella dedicata alla Vergine Immacolata fu edificata<br />

dal fondatore Giuseppe Bernabei non per scopi ornamentali od<br />

estetici, bensì per profonda devozione cristiana sua e di tutta la<br />

famiglia.<br />

Nella Cappellina veniva celebrata la messa ogni domenica, per<br />

consentire al personale dipendente dall'azienda agricola di<br />

parteciparvi, senza interrompere le attività agricole da svolgere con<br />

continuità quotidiana anche in periodi festivi.<br />

Essa inoltre veniva utilizzata dalla famiglia per occasioni<br />

celebrative come battesimi, prime comunioni, e messa di suffragio per<br />

i defunti familiari.<br />

In questa cappella nel lontano 1946 fu celebrato il rito della Prima<br />

Comunione dell'allora piccola signora Maria, figlia prediletta del<br />

signor Giuseppe.<br />

Il degrado del complesso abitativo non risparmiò neppure la<br />

Cappellina, che nell'opera di restauro fu la prima struttura ad essere<br />

ripristinata, per cui fu riportata all'antico splendore originario.


Grazie a questo restauro ancora oggi essa occupa un angolino<br />

importante del giardino, ed è particolarmente suggestiva la sua<br />

illuminazione notturna, sapientemente realizzata, per la quale essa<br />

appare ancor più raffinata ed affascinante.<br />

La Cappellina consacrata viene ancora utilizzata, oggi come allora,<br />

per riti celebrativi di ricorrenze.<br />

Quasi quotidianamente la famiglia dedica un momento di preghiera<br />

dinanzi alla Cappellina, rispecchiando la devozione, l'amore ed il<br />

simbolo della vita cristiana, insegnata dal fondatore e tramandata<br />

alla propria famiglia.<br />

IL GIARDINO<br />

Il bellissimo giardino circostante alla Villa fu progettato secondo i<br />

canoni del tempo.


Esso prevedeva un'area di parco alberato con conifere ad alto fusto,<br />

lecci, cicas, circondato da una fitta siepe di alloro, mentre in<br />

corrispondenza del cancello d'ingresso, nella zona antistante la<br />

facciata principale dell'edificio e il punto di arrivo dove si<br />

incontrano i due viali d'ingresso, si presenta il tipico giardino<br />

all'Italiana, composto da aiuole fiorite, e da una classica fontana<br />

ornamentale con un dolce zampillo centrale.<br />

Questa parte del giardino fu anch'essa ristrutturata durante il 1990<br />

in quanto il degrado e l'abbandono l'avevano tramutato in una landa<br />

deserta, dove i rovi la facevano da padrone.<br />

Accanto ai viali d'ingresso se ne può notare un terzo, destinato ai<br />

servizi della Villa. Esso si svolge parallelamente, sul lato esterno del<br />

giardino per non arrecare disturbo agli ospiti della Villa durante la<br />

loro permanenza.<br />

Un verde prato dotato di ombrelloni e poltroncine offre riposanti<br />

relax , ed in favorevoli condizioni climatiche, rende possibili cene<br />

all'aperto, in una elegante e deliziosa cornice di allestimento.<br />

Anfore fiorite e luci radenti esaltano la originale bellezza di un muro<br />

di cinta, che arricchendo il giardino richiama stilisticamente<br />

l'architettura della Villa.


Un tratto di antica Via Romana, con fusti di Colonne, Capitelli ed<br />

una statua di ‘Flavia’, antica romana, elegantemente illuminato, di<br />

notte rende ancora più affascinante questo giardino da favola.<br />

Una delicata statuina di Venere, immersa in un verde cuscino di<br />

edera, ingentilisce lo scenario del giardino, creando un raro quadro<br />

d'insieme.<br />

Anche nella rotonda protetta da una balaustra di colonnine colorata<br />

da fiori dai petali rossi timidamente si mostra la Venere nelle sue<br />

forme sinuose ed eleganti.<br />

La cicas, ormai centenaria, si erge nella sua bellezza sfoggiando la<br />

sua forza dalla verde chioma, dando esempio alle due ultime piccole<br />

arrivate!


Ombrelloni, tavoli e sedie in ferro battuto e in vimini offrono la<br />

possibilità di godere comodamente di qualsiasi angolo.<br />

Adiacente ai saloni interni di rappresentanza è ubicato un gazebo la<br />

cui struttura moderna e funzionale ne consente un ordinario uso per<br />

accogliere ricchi e variegati buffet al coperto ampliando nel<br />

contempo la vasta zona destinata al ricevimento degli ospiti.<br />

SALE DEL PRIMO PIANO<br />

LA SALA DEGLI AMORINI<br />

Così chiamata per i decori del soffitto centrale che presenta<br />

angioletti in rilievo che giocano tra le nuvole con corone di fiori.<br />

Il bellissimo soffitto a cassettoni contenenti rosoni si intona ai<br />

riquadri del pavimento in marmo pregiato di diverso colore a seguire<br />

ed evidenziare le diverse cornici del soffitto.<br />

All'epoca del fondatore essa era adibita a sala ricreativa, dotata di<br />

un pianoforte a coda di buona marca, di un salotto stile ottocento, di<br />

una grande specchiera a muro in stile 1800 con delle fioriere alla<br />

base, e di una commode stile 1700 veneziano arricchita da intarsi ed<br />

impreziosita da decorazioni in bronzo dorato con sovrastante


specchiera tuttora esistente, un tavolo da gioco rifinito in velluto<br />

così come le sedie e grandi lampadari a goccia di cristallo.<br />

Oggi questa sala costituisce il cuore centrale degli ambienti utilizzati<br />

per i ricevimenti.<br />

Dell'epoca rimangono, opportunamente restaurati, la commode stile<br />

1700 veneziano con specchiera, la specchiera 1800 con relative<br />

fioriere ed un prezioso portale mobile in vetro e legno scolpito a<br />

mano che divide il salotto dalla vicina sala da pranzo.<br />

Le sculture in legno del portale sul versante della sala da pranzo<br />

richiamano i motivi ornamentali della cacciagione.<br />

L'illuminazione, gli impianti di riscaldamento e di aria condizionata<br />

di cui tutte le sale sono fornite sono state opportunamente<br />

modificate ed aggiornate, il che rende l'ambiente molto confortevole.


LA SALA DEL CENTAURO<br />

A seguire, la sala del Centauro prende il nome dal bellissimo<br />

bassorilievo posizionato al centro del soffitto.<br />

Esso rappresenta infatti un Centauro (figura mitologica con testa e<br />

busto umani e con corpo da cavallo), che con un arco trafigge una<br />

gazzella.<br />

Ai quattro lati del soffitto sono evidenti quattro riquadri in<br />

bassorilievo che raffigurano selvaggina, pesci, uccelli, grano e frutta.<br />

Essi sono simboli dell'abbondanza che possono ben rappresentare<br />

l'ambiente adatto alla mensa.


All'epoca del fondatore, infatti, questa sala era adibita a sala da<br />

pranzo, dove erano riposte due bellissime credenze di epoca fine 1800<br />

con tavolo e sedie in stile.<br />

Oggi l'arredamento non rispecchia più quello dell'epoca per<br />

questioni di spazio, infatti il tavolo e le credenze sono state<br />

trasferite ai piani superiori, lasciando nella sala un arredamento<br />

semplice e sobrio meno ingombrante.<br />

Dell'epoca rimangono un bel soffitto a cassettoni speculare ai<br />

pavimenti come per la sala degli amorini e due portali in legno<br />

scolpiti a mano, raffiguranti due putti con delle greche mentre sul<br />

versante rivolto verso la scala la porta non presenta alcuna<br />

decorazioni.<br />

La scala interna che comunica con il piano superiore presenta un<br />

corrimano in legno con motivi ornamentali in stile liberty.


LA SALA DELLE QUATTRO STAGIONI<br />

Anche questa sala prende il nome dal prezioso soffitto decorato con<br />

raffinati bassorilievi raffiguranti la primavera, l'estate, l'autunno e<br />

l'inverno posizionati ai quattro angoli e delimitati da scanalature in<br />

oro zecchino.<br />

Il restauro del 1990 l'ha riportata alla bellezza ed ai colori dell'epoca<br />

in quanto il soffitto ed il pavimento hanno subito solo un intervento<br />

di pulizia.<br />

All’epoca questa sala era un salottino privato che il Signor Giuseppe<br />

Bernabei aveva dedicato alla propria consorte Francesca Romana<br />

per ospitare le proprie amiche per trascorrere delle ore liete in loro<br />

compagnia.<br />

Essa era arricchita da una tenda di stoffa consistente usata non solo<br />

come drappo da ornamento ma da poter chiudere all’occorrenza per<br />

consentire una maggiore riservatezza alle gradite ospiti.


Ad oggi essa conserva al centro di una parete una piccola commode<br />

in noce e radica di noce con intarsi e filettature in legno di frutto<br />

stile Luigi XVI e una specchiera in foglia dorata.<br />

LA SALA DELLO ZODIACO<br />

Anticamente era la zona notte dei coniugi Bernabei con una stanza<br />

da letto e un bagno realizzato in mosaico nero e rosa che affacciava<br />

sulla odierna veranda d’entrata in cui erano presenti piante, fiori e<br />

uccelli.<br />

Al fine di creare un unico ambiente per il ricevimento si è deciso di<br />

buttar giù parte dei muri portanti che separavano zona diurna dalla<br />

notturna ed è stato creato il salone in cui sono dipinti i segni<br />

zodiacali dei membri della famiglia che danno il nome anche a questa<br />

sala.<br />

Attigua alla sala degli amorini, con colonne ricoperte di marmo<br />

Verde di Carrara, essa da la possibilità di ospitare insieme alle altre<br />

sale un numero maggiore di invitati creando un unico ambiente.


LA VERANDA O GIARDINO D’INVERNO<br />

È la prima sala che si incontra accedendo agli interni.<br />

Il colore attuale delle pareti è verde per ricordare un ambiente legato<br />

alla natura.<br />

Essa infatti era originariamente il luogo che il Signor Giuseppe<br />

Bernabei aveva creato per ospitare piante e animali, grazie<br />

soprattutto alla naturale esposizione al sole di cui essa gode ancora<br />

oggi.<br />

La sala, inizialmente aperta e ariosa, fu in un secondo momento<br />

arricchita da finestre che seguendo il disegno delle arcate permettono<br />

tutt’oggi di godere di una naturale luminosità e tepore piacevole al<br />

relax anche nei periodi invernali.<br />

LE SALE DEL PIANO SUPERIORE<br />

LA SUITE DEGLI SPOSI<br />

Questo piccolo appartamento posto ai piani superiori viene offerto<br />

agli sposi che festeggiano di sera il loro ricevimento in Villa.<br />

La suite consiste in una camera da letto, un salottino molto<br />

confortevole, ed un bagno in marmo.


L'arredo della camera è molto moderno; un bellissimo letto, due<br />

comodini di cristallo, con lampade a forma di conchiglia, un tavolino<br />

ed una poltrona in vimini, il tutto tinteggiato di una gradazione<br />

azzurra.<br />

I colori di questa stanza, unitamente al quadro d’autore posto sulla<br />

parete della testata del letto, creano un ambiente molto intimo e<br />

rilassante.<br />

Il salottino posto vicino alla camera da letto, crea un'ambientazione<br />

molto calda e riservata.<br />

L'arredamento è costituito da un divanetto e due poltroncine in<br />

vimini intrecciato, una paolina, un armadio a muro laccato di bianco<br />

con all'interno scansie con alcune suppellettili e composizioni<br />

floreali.<br />

Vi è anche un bellissimo quadro posto al di sopra del divanetto, che<br />

ritrae una donna rannicchiata in un paesaggio marittimo con degli<br />

scogli in secondo piano.<br />

L'arredamento presenta una gradazione di colore rosso.


LO STUDIO DELLA VILLA<br />

Esso è adibito a ricevere i clienti ed è arredato con i mobili della sala<br />

da pranzo, buffet, controbuffet e tavolo molto ricchi di intarsi.<br />

All’epoca era la stanza degli ospiti.<br />

Il pavimento originale è formato dalle classiche mattonelle venti<br />

venti di colore rosso e grigio.<br />

LE TERRAZZE<br />

La più famosa è il balconcino degli sposi per il lancio del bouquette!<br />

L’altra è molto grande con una vista a 360° sulla Villa e il<br />

panorama si apre fino al mare e ai Castelli Romani.<br />

Nel sottotetto in legno vivono ormai da anni i guardiani della Villa,<br />

una famiglia di affezionati Barbagianni!

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