Carlos Cámara Jr

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LE RUBRICHE a cura di La Giuffry : cinema, teatro e musica. LE CARRIERE DELLE STARS OLTRE LE TELENOVELAS. Sappiamo già quanto In Sudamerica il mondo delle telenovelas sia una vera e propria industria, che offre lavoro a centinaia di migliaia tra operatori, tecnici ed attori. Quest’ultimi in particolare, ben pagati e con un grande ritorno di immagine in termini di popolarità e visibilità, che per tanti ha assunto proporzioni addirittura “mondiali”. Storditi dal loro successo, travolti dal carisma di personaggi che hanno fatto commuovere e sognare intere generazioni, poche volte, forse, ci siamo chiesti se oltre a timbrare ogni giorno il cartellino a Televisa - o in qualsiasi altro Teatro di posa che si rispetti - i nostri eroi facciano o abbiano fatto anche altro. Non è casuale la scelta di definirli “eroi”, lo capiremo strada facendo, man mano che scopriremo che per tantissimi di loro esiste una vita artistica “extra telenovelas” intensa, più di quanto noi possiamo immaginare. Il primo soggetto delle nostre “escursioni” (o “incursioni”….dipenderà dal vostro punto di vista!) sarà un protagonista indiscusso de la pantalla chica messicana: Jorge Salinas. UN GALAN “ALTERNATIVO” Jorge nasce a Città del Messico il 27 Luglio del 1968. Famiglia medio borghese, padre Ufficiale dell’Aeronautica che sogna la stessa carriera per il figlio, evidentemente invano, e una madre - la signora Maria Guadalupe Perez Ocana, scomparsa nel Maggio 2015 – dedita alla famiglia. Il sogno di Jorge si realizza quando, finita la suola superiore, si diploma presso il CEA, la Scuola di formazione per attori di Televisa, da li al debutto in televisione il passo è brevissimo. Comincia con piccoli ruoli in produzioni come “Cadenas di Amargura” , “Valeria y Maximiliano”, “El abuelo y yo” (nel suo primo ruolo da protagonista), “Morelia” ecc. per imporsi, finalmente nel tanto agognato ruolo da Galan in memorabili produzioni come “Tres Mujeres”, “Mi destino eres tu”, “Las vias del amor”, “Mariana de la noche”, “Fuego en la Sangre”, accanto a Pablo Montero ed Eduardo Yanez, fino alle recentissime ed acclamate: “La que no podia amar”, partecipazione grazie alla quale a Jorge viene attribuito con merito e, diciamolo pure, con un

plebiscito popolare, il premio TV Y Novelas come miglior attore protagonista; la romantica “Que bonito amor” a fianco di Arturo Peniche, Danna Garcia, Pablo Montero e la mitica Angelica Maria; “Mi corazon es tuyo” con Silvia Navarro e l’ultimo, freschissimo prodotto di Televisa, la già controversa e tanto discussa “Pasion y Poder”, prodotta da Josè Alberto Castro (El Guero) , lo stesso produttore di “La que no podia amar” . Grazie a questi lavori Jorge è stato definito da tanta stampa ed a furor di popolo un “Sex Symbol”, nonostante il suo ostinato impegno a voler mostrare tutt’altro “aspetto”. La sua meticolosità nel calarsi in qualsiasi ruolo, il perfezionismo anche nei piccoli dettagli del personaggio, fanno di Salinas un attore di elevato spessore interpretativo, lontano dal diffuso modello del Galan belloccio, tutto muscoli e foto da copertina. Lo vediamo anche dall’atteggiamento abbastanza schivo con cui affronta certa stampa interessata più alla sua vita privata e ai suoi “scandali” che non ai suoi lavori. Jorge affronta le storie che il destino gli affida sul set offrendosi con abnegazione ed immensa generosità ai colleghi, lavorando in sinergia, con l’unico desiderio di soddisfare il pubblico e non autocelebrando ad ogni occasione il suo talento. La sua recitazione è legata in maniera fluida e naturale a quella del partner di turno. Questo atteggiamento di “ascolto” è evidente nelle scene in cui Jorge dialoga con gli altri personaggi e più abilmente con le espressioni nelle stupende, memorabili, scene romantiche che ci ha saputo regalare. IL CINEMA Vale la pena ricordare anche la quasi sconosciuta, ma altrettanto ottima, carriera cinematografica dell’attore. Debutta anche qui, prestissimo (1990), nel film “ Dando y Dando”, del messicano Victor Romero Ugalde; segue la partecipazione a “Viva El Chubasco” del riconosciuto Mario Hernandez Sepulveda. Ma la consacrazione ad attore cinematografico arriva con le fortunate pellicole: “Sexo pudor y lagrimas” del 1999 e “Labios Rojos” (sul delicato tema della disfunzione erettile, interpretato a fianco della sensualissima Silvia Navarro) e “La otra familia” del 2011. Quest’ultima, opera prima del regista e produttore Gustavo Loza (lo stesso di Sexo pudor y lagrimas), è un dramma familiare che si sviluppa intorno al delicato tema della omosessualità. E’ la storia di Jean Paul (Jorge Salinas) e José María (Luis Roberto Gusman), coppia omosessuale che lotta per ottenere l’affidamento di un bambino che è stato tolto dalle auotorità alla madre Nina (l’attrice Neilea Norvind), che non è in grado di occuparsene a causa dei suoi problemi legati alla droga. Il film include tematiche altrettanto importanti come l’omosessualità femminile e la maternità, il traffico di minori, la droga. Tutte tematiche attuali ma ancora “tabù” in Messico, tant’è che il film ha avuto un impatto impressionante sul pubblico. La critica è stata più che positiva, accogliendo l’argomento quasi con sollievo, quasi come se rappresentasse, finalmente, lo spartiacque tra la vecchia e la nuova mentalità della società messicana rispetto a questi delicatissimi temi. Il nostro Jorge svolge benissimo il suo ruolo, in maniera credibile e naturale, lontanto dallo stereotipo dell’omosessuale effeminato oggetto di scherno, così come per Gusman. 52

plebiscito popolare, il premio TV Y Novelas come<br />

miglior attore protagonista; la romantica “Que<br />

bonito amor” a fianco di Arturo Peniche, Danna<br />

Garcia, Pablo Montero e la mitica Angelica Maria;<br />

“Mi corazon es tuyo” con Silvia Navarro e l’ultimo,<br />

freschissimo prodotto di Televisa, la già controversa<br />

e tanto discussa “Pasion y Poder”, prodotta<br />

da Josè Alberto Castro (El Guero) , lo stesso produttore<br />

di “La que no podia amar” .<br />

Grazie a questi lavori Jorge è stato definito da tanta<br />

stampa ed a furor di popolo un “Sex Symbol”,<br />

nonostante il suo ostinato impegno a voler mostrare<br />

tutt’altro “aspetto”. La sua meticolosità nel<br />

calarsi in qualsiasi ruolo, il perfezionismo anche<br />

nei piccoli dettagli del personaggio, fanno di Salinas<br />

un attore di elevato spessore interpretativo,<br />

lontano dal diffuso modello del Galan belloccio,<br />

tutto muscoli e foto da copertina.<br />

Lo vediamo anche dall’atteggiamento abbastanza<br />

schivo con cui affronta certa stampa interessata<br />

più alla sua vita privata e ai suoi “scandali” che<br />

non ai suoi lavori. Jorge affronta le storie che il<br />

destino gli affida sul set offrendosi con abnegazione<br />

ed immensa generosità ai colleghi, lavorando<br />

in sinergia, con l’unico desiderio di soddisfare<br />

il pubblico e non autocelebrando ad ogni occasione<br />

il suo talento. La sua recitazione è legata in<br />

maniera fluida e naturale a quella del partner di<br />

turno. Questo atteggiamento di “ascolto” è evidente<br />

nelle scene in cui Jorge dialoga con gli altri<br />

personaggi e più abilmente con le espressioni<br />

nelle stupende, memorabili, scene romantiche<br />

che ci ha saputo regalare.<br />

IL CINEMA<br />

Vale la pena ricordare anche la quasi sconosciuta,<br />

ma altrettanto ottima, carriera cinematografica<br />

dell’attore. Debutta anche qui, prestissimo<br />

(1990), nel film “ Dando y Dando”, del messicano<br />

Victor Romero Ugalde; segue la partecipazione<br />

a “Viva El Chubasco” del riconosciuto<br />

Mario Hernandez Sepulveda. Ma la consacrazione<br />

ad attore cinematografico arriva<br />

con le fortunate pellicole: “Sexo pudor y<br />

lagrimas” del 1999 e “Labios Rojos” (sul<br />

delicato tema della disfunzione erettile,<br />

interpretato a fianco della sensualissima<br />

Silvia Navarro) e “La otra familia” del 2011.<br />

Quest’ultima, opera prima del regista e<br />

produttore Gustavo Loza (lo stesso di Sexo<br />

pudor y lagrimas), è un dramma familiare<br />

che si sviluppa intorno al delicato tema<br />

della omosessualità. E’ la storia di Jean Paul<br />

(Jorge Salinas) e José María (Luis Roberto<br />

Gusman), coppia omosessuale che lotta<br />

per ottenere l’affidamento di un bambino<br />

che è stato tolto dalle auotorità alla madre<br />

Nina (l’attrice Neilea Norvind), che non è<br />

in grado di occuparsene a causa dei suoi<br />

problemi legati alla droga. Il film include<br />

tematiche altrettanto importanti come<br />

l’omosessualità femminile e la maternità,<br />

il traffico di minori, la droga. Tutte tematiche<br />

attuali ma ancora “tabù” in Messico,<br />

tant’è che il film ha avuto un impatto impressionante<br />

sul pubblico. La critica è stata<br />

più che positiva, accogliendo l’argomento<br />

quasi con sollievo, quasi come se rappresentasse,<br />

finalmente, lo spartiacque tra la<br />

vecchia e la nuova mentalità della società<br />

messicana rispetto a questi delicatissimi<br />

temi. Il nostro Jorge svolge benissimo il<br />

suo ruolo, in maniera credibile e naturale,<br />

lontanto dallo stereotipo dell’omosessuale<br />

effeminato oggetto di scherno, così come<br />

per Gusman.<br />

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