Carlos Cámara Jr

SPECIALE
(Terza parte)
a cura di Adele Bevacqua
Nel nostro viaggio tra le tv e le telenovelas del Sud America,
dopo Messico, Brasile, Argentina e Venezuela, ci
rechiamo stavolta in Cile e in Colombia.
Cominciamo dal Cile, che riserverà interessanti sorprese.
La prima appare evidente: quando si pensa alle telenovelas
non si pensa certo al Cile, e invece il Cile ne
produce, di telenovelas (o meglio teleseries, come le
chiamano i cileni) e sono belle, fresche, accattivanti,
ben scritte e ben recitate. Quello che colpisce e appassiona,
almeno me, delle teleseries è il loro stile inconfondibile;
non sembra di vedere la classica telenovela
a cui è abituato il pubblico che ama le grandi storie di
Televisa o Venevisiòn. Le teleseries infati sfuggono agli
stereotipi tipici del genere, per affrontare vicende e
storie originali, ed anche quando le trame sono abbastanza
“tradizionali” c’è sempre un elemento (un colpo
di scena, i dialoghi brillanti, alcuni personaggi che si
imprimono nella mente dei telespettatori) che le rende
“originali”.
In base all’orario di trasmissione si distinguono tre tipi
di telenovelas: las vespertinas, ossia le telenovelas trasmesse
alle 20 circa, in cui si affrontano i temi quotidiani:
l’amore, l’amicizia, i problemi familiari, il lavoro, il
tutto con un taglio allegro, anche se non mancano seri
momenti di riflessione.
Poi sono nate las teleseries nocturnas, trasmesse in
tarda serata (le 23 circa), pertanto affrontano temi
scottanti e di grande attualità, con un linguaggio esplicito,
scene crude e realistiche (non sembra neanche di
trovarsi di fronte a una telenovela).
Il successo più grande tra le nocturnas è stato quello
della teleserie Donde està Elisa?, che racconta la tragica
vicenda della scomparsa di un’adolescente, le indagini
della polizia, le dolorose scoperte che svelano una
realtà ben diversa dall’apparente serenità familiare.
Trasmessa in molti Paesi, in molti altri adattata come
remake, Donde està Elisa? resterà di certo nella memoria
di tutto il Cile, per la sua forza drammatica,la sua
capacità di coinvolgere grazie a una trama complessa
e alle superbe interpretazioni di tutti gli attori.
Infine vi sono las teleseries diurnas, le telenovelas del
primo pomeriggio (le 15 circa), quelle più classiche e
tradizionali nella trama, nelle vicende e nei dialoghi.
Un’altra caratteristica delle teleseries è la relativa brevità
sia del numero delle puntate (al massimo 120 puntate,
ma non c’è un vero e proprio numero prestabilito),
sia della durata delle puntate stesse, di circa 25-30
minuti, ciò le rende agili, senza dialoghi superflui o
scene ridondanti e ripetitive per l’economia della
storia. Inoltre gli attori, tutti molto bravi e convincenti,
si cimentano spesso in ruoli diversi e cercano
di non incasellarsi nel solito cliché, stupiscono con
cambiamenti di personaggio radicali (sia nel look
che nel carattere) da una storia all’altra.
Le teleseries, soprattutto negli anni ‘70, ‘80 e in parte
negli anni ‘90, erano impreziosite da splendide
sigle in cui la scelta delle immagini e della musica
trasformava l’opening (così è chiamata in Cile la sigla,
mentre in Messico si parla di entrada e in Brasile
di abertura) in un vero e proprio picccolo gioiello,
capace di competere con le eleganti e raffinate
aberturas della Globo brasiliana.
Il panorama televisivo cileno, a mio avviso, rappresenta
uno dei più ricchi e interessanti del Sud
America per la sua particolare composizione. Non
esiste un vero e proprio duopolio televisivo, nonostante
due siano le Tv più importanti: TVN, la
tv pubblica che trasmette soprattutto teleseries
nazionali (oltre ovviamente a documentari, film,
programmi di approfondimento, dibattiti ed anche
alcune produzioni straniere, ad esempio il successo
del momento, Il segreto), e Canal 13, rete che
appartiene alla Pontificia Universidad de Chile (una
delle più antiche e prestigiose Università del Paese)
che trasmette sia teleseries nazionali che novelas
della Globo e telefilm americani.
All’inizio degli anni ‘90 TVN e Canal 13 si sono contrapposte
nella cosiddetta “guerra de las teleseries”,
una vera e propria battaglia mediatica in cui
si confrontavano le varie produzioni con imponenti
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