Carlos Cámara Jr

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Danilo Carrera – Franco Herrera Fuentes Maschilista, manipolatore e interessato, è il figlio di Caridad ed Eladio, a cui guarda come un modello da imitare, senza sapere che non si tratta del padrino, ma del suo vero padre. E’ fidanzato con Gabriela, la cugina di Julia, ma la inganna con la segretaria del “padrino”. Franco vuole essere il padrone di tutto e per questo detesta David. Pianifica una truffa per rovinare Eladio, ma quando il piano fallirà finirà per pagare le conseguenze dei suoi atti. Alejandro Nones – Erick Montenegro Pérez Il maggiore dei figli di Arturo e Nina è cresciuto viziato e sempre protetto dai genitori, perciò si è convertito in una persona capricciosa e scorretta che fa pagare la sua frustrazione esistenziale alla bella Consuelo, la moglie che non rispetta né ama, perché di umili origini. Vivrà una torrida relazione extramatrimoniale con Montserrat. Odia sopra ogni cosa sua sorella Regina e il fratellastro Miguel, a causa della cattiva influenza che la madre ha esercitato su di lui fin da piccolo. Altair Jarabo – Consuelo Martínez Orfana e umile, ma di buoni sentimenti, ha lavorato come modella nelle imprese Montenegro, dove ha conosciuto Erick, con cui si è sposata sperando di incontrare l’amore vero. La sua vita si trasforma in un incubo, scopre di essere incinta e perde il bambino che aspetta. Prova una complicità particolare con Miguel, suo cognato, che le offre il vero amore che tanto aveva sognato. Jauma Mateu – Miguel Montenegro Forero Dopo la morte della madre, Susana, che è mancata nel darlo alla luce, Miguel resta sotto le cure del padre, ma Arturo non lo ama perché lo ritiene colpevole della separazione dal suo amore, Julia. Neanche la sua matrigna, Nina, gli dimostrerà alcun tipo di affetto e nonostante sia molto affascinante i suoi traumi infantili lo porteranno a essere un ragazzo timido, solitario e fragile che si innamorerà perdutamente di Consuelo, la moglie del fratellastro Erick. 35

Curiosità L’inizio della telenovela ha generato una grande aspettativa soprattutto per il suo cast stellare che, come abbiamo appena visto, non ha nulla da invidiare alle produzioni statunitensi, composto com’è da attori esperti e dalla carriera consolidata come Colunga, Salinas, González e la veterana Raquel Olmedo (in Italia apprezzata in Esmeralda), ma anche attori dell’ultima generazione che già si sono rivelati interessanti volti nuovi, come, tra gli altri, Michelle Renaud, Altaír Jarabo, Fabiola Guajardo, Danilo Carrera, Alejandro Nones, José María Torre, Marco Méndez. La storia ha tutti gli ingredienti per conquistare il pubblico, e questo José Alberto Castro lo sa, inoltre ha deciso di inserire scene sensuali, non presenti nella verisone originale, con l’obiettivo di ottenere una storia più ricca e più aderente ai tempi attuali in modo da accaparrarsi la simpatia del pubblico, cosa che non era risucita a fare la versione del 1988, che oggi è ricordata soprattutto per il debutto di Paulina Rubio, e non per le interpretazioni, gli scenari e la musicalizzazione. La ragione per cui, forse, questa produzione non è stata accolta con grande entusiamo negli anni ‘80 va ricercata nel fatto che presentava una linea tematica poco affrontata nella fiction latinoamericana, solitamente abituata alla tipica trama della ragazza povera che si innamora del ricco, probabilmente per una maggiore aderenza alla realtà sociale più prossima e vicina alla gente rispetto ad una coppia appartenente all’alta società. Televisa ha rischiato, producendo Pasión y Poder, annunciata come il grande lancio di Lola Merino, di cui oggi nessuno si ricorda più, produzione che infatti ha deluso il pubblico e non è arrivata neanche ai 90 capitoli. Se la casa televisiva Televisa si sia lanciata in un’impresa rischiosa nel produrre questa telenovela è un problema che nessuno si è posto in quella magnifica era in cui andavano di moda soap opera che sviluppavano lo stesso genere di storia come Dallas, Dinasty e Falcon Crest, storie che hanno fatto furore nel mondo, anche in Venezuela, la culla delle telenovelas, che si è avventurata a girare una telenovela dello stesso taglio, intitolata Los Donatti (1989), ma che non è sfuggita a un implacabile insuccesso. Dallas e Dinasty potevano, infatti, contare su un vantaggio rispetto alle produzioni sudamericane, piacevano alla maggior parte del pubblico, avido di trame accattivanti in cui il lusso dei cattivi li convertiva in personaggi carismatici e attraenti, nonostante la loro indole malvagia (è il caso di JR, interpretato dal meraviglioso Larry Hagman), in tal modo i personaggi non erano stereotipati, piatti, monolitici e definiti in maniera univoca. Non erano o bianco o nero, ma presentavano al tempo stesso lati oscuri e lati positivi, la duplice faccia propria dell’ essere umano. I personaggi delle serie americane vantavano una ricchezza di sfumature di carattere impossibile da trasferire in un modello così classico come quello delle telenovelas, che ha le sue regole e il suo registro stilistico particolari. Il successo di una telenovela è garantito solo se tutti questi elementi vengono rispettati. Pasión y Poder ha provato a inserirsi in questo genere di racconto, ma mancava di audacia nei dialoghi e nelle scene di letto. La cosa migliore della trama è stata senza dubbio la fine di Eladio Gómez, secondo il parere degli esperti si è trat- 36

Curiosità<br />

L’inizio della telenovela ha generato una grande<br />

aspettativa soprattutto per il suo cast stellare che,<br />

come abbiamo appena visto, non ha nulla da invidiare<br />

alle produzioni statunitensi, composto<br />

com’è da attori esperti e dalla carriera consolidata<br />

come Colunga, Salinas, González e la veterana Raquel<br />

Olmedo (in Italia apprezzata in Esmeralda),<br />

ma anche attori dell’ultima generazione che già<br />

si sono rivelati interessanti volti nuovi, come, tra<br />

gli altri, Michelle Renaud, Altaír Jarabo, Fabiola<br />

Guajardo, Danilo Carrera, Alejandro Nones, José<br />

María Torre, Marco Méndez.<br />

La storia ha tutti gli ingredienti per conquistare il<br />

pubblico, e questo José Alberto Castro lo sa, inoltre<br />

ha deciso di inserire scene sensuali, non presenti<br />

nella verisone originale, con l’obiettivo di ottenere<br />

una storia più ricca e più aderente ai tempi attuali<br />

in modo da accaparrarsi la simpatia del pubblico,<br />

cosa che non era risucita a fare la versione del<br />

1988, che oggi è ricordata soprattutto per il debutto<br />

di Paulina Rubio, e non per le interpretazioni, gli<br />

scenari e la musicalizzazione.<br />

La ragione per cui, forse, questa produzione non<br />

è stata accolta con grande entusiamo negli anni<br />

‘80 va ricercata nel fatto che presentava una linea<br />

tematica poco affrontata nella fiction latinoamericana,<br />

solitamente abituata alla tipica trama della<br />

ragazza povera che si innamora del ricco, probabilmente<br />

per una maggiore aderenza alla realtà<br />

sociale più prossima e vicina alla gente rispetto ad<br />

una coppia appartenente all’alta società.<br />

Televisa ha rischiato, producendo Pasión y Poder,<br />

annunciata come il grande lancio di Lola Merino,<br />

di cui oggi nessuno si ricorda più, produzione che<br />

infatti ha deluso il pubblico e non è arrivata neanche<br />

ai 90 capitoli. Se la casa televisiva Televisa si<br />

sia lanciata in un’impresa rischiosa nel produrre<br />

questa telenovela è un problema che nessuno si<br />

è posto in quella magnifica era in cui andavano di<br />

moda soap opera che sviluppavano lo stesso genere<br />

di storia come Dallas, Dinasty e Falcon Crest,<br />

storie che hanno fatto furore nel mondo, anche<br />

in Venezuela, la culla delle telenovelas, che si è<br />

avventurata a girare una telenovela dello stesso<br />

taglio, intitolata Los Donatti (1989), ma che non è<br />

sfuggita a un implacabile insuccesso.<br />

Dallas e Dinasty potevano, infatti, contare su un<br />

vantaggio rispetto alle produzioni sudamericane,<br />

piacevano alla maggior parte del pubblico, avido<br />

di trame accattivanti in cui il lusso dei cattivi<br />

li convertiva in personaggi carismatici e attraenti,<br />

nonostante la loro indole malvagia (è il caso di<br />

JR, interpretato dal meraviglioso Larry Hagman),<br />

in tal modo i personaggi non erano stereotipati,<br />

piatti, monolitici e definiti in maniera univoca.<br />

Non erano o bianco o nero, ma presentavano al<br />

tempo stesso lati oscuri e lati positivi, la duplice<br />

faccia propria dell’ essere umano. I personaggi<br />

delle serie americane vantavano una ricchezza di<br />

sfumature di carattere impossibile da trasferire in<br />

un modello così classico come quello delle telenovelas,<br />

che ha le sue regole e il suo registro stilistico<br />

particolari. Il successo di una telenovela è garantito<br />

solo se tutti questi elementi vengono rispettati.<br />

Pasión y Poder ha provato a inserirsi in questo<br />

genere di racconto, ma mancava di audacia nei<br />

dialoghi e nelle scene di letto. La cosa migliore<br />

della trama è stata senza dubbio la fine di Eladio<br />

Gómez, secondo il parere degli esperti si è trat-<br />

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