Carlos Cámara Jr

SPECIALE
L’EMIGRAZIONE ITALIANA
nelle telenovele brasiliane
a cura di Jennifer Orofino
T
ra Italia e Brasile c’è un forte legame testimoniato
dal fatto che nel paese sudamericano
la popolazione di origine italiana
costituisce la prima minoranza superando
persino quella portoghese; la maggior parte dei
discendenti italiani è concentrata nel centro-sud
del paese, in particolare nello stato di San Paolo
in cui ne sono presenti circa 16 milioni. L’emigrazione
italiana in Brasile fu particolarmente accentuata
fra il 1880 e il 1920; in particolare dopo
il 1888, anno in cui fu abolita la schiavitù, venne
incrementata la cosiddetta emigrazione sussidiata:
alcune organizzazioni anticipavano agli emigranti
le spese per il viaggio e nello stesso tempo
li inserivano presso i luoghi che ne facevano richiesta,
soprattutto piantagioni di caffè. Spesso,
però, questo sistema portò a veri e propri abusi
nei confronti degli italiani tanto che il governo nostrano
reagì emanando, nel 1902, il decreto Prinetti
con il quale proibì l’emigrazione sussidiata.
Vista l’enorme presenza italiana in Brasile non
sorprende, quindi, come l’emigrazione sia oggetto
di numerose telenovelas. La prima ad avere
avuto per protagonista un emigrante italiano è
stata “Nino, o italianinho”, scritta da Geraldo
Vietri e Walther Negrão e andata in onda tra il
1969 e il 1970 su Tv Tupi, prima emittente televisiva
brasiliana nata nel 1950 e che cessò la programmazione
nel 1980. La telenovela racconta la
storia di Nino (Juca de Oliveira), emigrato in Brasile
a soli cinque anni assieme allo zio Angelo. Il
ragazzo abita nel quartiere di Bexiga, a San Paolo,
luogo in cui si era stabilita la maggior parte
degli italiani. Nino è un ragazzo di buon cuore il
quale lavorando duro riesce a farsi una posizione
e tenta di conquistare il cuore di Natalia (Bibi
Vogel), povera ma ambiziosa; infatti la ragazza
non ricambia i sentimenti di Nino e tenta di fare
innamorare di sé il suo ricco padrone. Di Nino
è invece innamorata Bianca (Aracy Balabanian),
una brava ragazza molto timida che soffoca nel
silenzio la sua gelosia, affetta tra l’altro da un problema
alla gamba che la porta a zoppicare. Tra
gli altri personaggi spicca Santa (Myrian Muniz),
la quale incarna il prototipo della madre italiana:
lavoratrice, espansiva, protettrice e sempre disposta
ad aiutare tutti in caso di difficoltà. Vietri,
uno degli autori della telenovela, era di origine
italiana e aveva vissuto da piccolo nel quartiere
Mooca, sempre a San Paolo. Nino, il protagonista,
è infatti modellato sul padre dell’autore,
così come Santa richiama la nonna dello stesso
Vietri, inoltre la telenovela, attraverso il personaggio
di Bianca, ha tentato di sensibilizzare il
pubblico sul problema della paraplegia, malattia
che comporta la paralisi degli arti inferiori.
Nel 1981 è Rede Bandeirantes a trasmettere “Os
Imigrantes” di Benedito Ruy Barbosa, autore
che tratterà il tema dell’emigrazione anche in altre
produzioni successive, un tema dunque a lui
molto caro proprio perché anche lui figlio di un
emigrante italiano. Questa volta, però, la storia
non si concentra soltanto sugli italiani, infatti vi
sono ben tre protagonisti, tutti di nome Antonio.
Il primo è Antonio Di Salvio (Rubens de Falco),
italiano, il quale, innamoratosi di Elisabetta, per
starle più vicino si trasferirà presso la pregiata
Avenida Paulista. Il secondo emigrante è invece
Antonio Pereira (Othon Bastos), portoghese,
dalla vita sentimentale piuttosto movimentata,
mentre l’ultimo è Antonio Hernandéz (Altair
Lima), spagnolo, il quale vivrà diverse disavventure
politiche. La telenovela è una delle più lun-
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