Il rischio rumore per gli addetti all'attività aeroportuale in piazzale e ...
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Atti della Giornata di studio<br />
“Salute e sicurezza sul lavoro <strong>in</strong> ambito <strong>aeroportuale</strong> e aeronautico”<br />
INAIL 4 ottobre 2012<br />
<strong>Il</strong> <strong>rischio</strong> <strong>rumore</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> <strong>addetti</strong> all’attività <strong>aeroportuale</strong> <strong>in</strong><br />
<strong>piazzale</strong> e pista e <strong>per</strong> il <strong>per</strong>sonale di volo<br />
Marco Mecchia<br />
INAIL, CONTARP Direzione Generale, Roma<br />
Introduzione<br />
La presenza, sulle piste e nei piazzali de<strong>gli</strong> aeroporti, di sorgenti che producono livelli di<br />
<strong>rumore</strong> molto elevati rappresenta un <strong>per</strong>icolo fra i più significativi <strong>per</strong> i lavoratori<br />
aeroportuali. Questo articolo presenta i risultati delle misure di esposizione a <strong>rumore</strong><br />
effettuate dall’INAIL <strong>in</strong> collaborazione con aziende e istituzioni che o<strong>per</strong>ano <strong>in</strong> ambito<br />
<strong>aeroportuale</strong>. Hanno partecipato al progetto tre aziende che gestiscono servizi<br />
aeroportuali <strong>in</strong> altrettanti aeroporti, un’azienda aeronautica che progetta, realizza e<br />
costruisce elicotteri e il distaccamento dei vigili del fuoco di un grande aeroporto italiano.<br />
L’ultima parte dello studio riguarda l’esposizione a <strong>rumore</strong> del <strong>per</strong>sonale di volo, ed è stata<br />
svolta <strong>in</strong> collaborazione con una compagnia aerea italiana attiva nel trasporto aereo di<br />
l<strong>in</strong>ea e charter nazionale e <strong>in</strong>ternazionale.<br />
I risultati sono presentati <strong>in</strong> c<strong>in</strong>que parti, ciascuna relativa ad una specifica attività<br />
lavorativa:<br />
1. attività aeroportuali <strong>in</strong> <strong>piazzale</strong>;<br />
2. collaudo elicotteri <strong>in</strong> hangar e l<strong>in</strong>ea di volo;<br />
3. riverberazione <strong>in</strong> hangar;<br />
4. sedi <strong>per</strong> la gestione emergenze <strong>in</strong> pista;<br />
5. voli aerei di l<strong>in</strong>ea.<br />
Le misure sono basate sulle norme tecniche UNI 9432 e UNI EN ISO 9612, relative alla<br />
determ<strong>in</strong>azione dell’esposizione al <strong>rumore</strong> ne<strong>gli</strong> ambienti di lavoro, e sul quadro legislativo<br />
rappresentato dal D.L.vo 9 aprile 2008 n. 81, che def<strong>in</strong>isce le due grandezze fondamentali<br />
che entrano <strong>in</strong> gioco nella valutazione dell’esposizione al <strong>rumore</strong>:<br />
1. il livello di esposizione giornaliera al <strong>rumore</strong> L EX,8h [dB(A)], valore medio ponderato<br />
secondo la curva “A” relativo ad una giornata lavorativa tipo di 8 ore;<br />
2. la pressione acustica massima di picco (L Cpicco ), che rappresenta il valore massimo<br />
della pressione acustica istantanea, ponderata secondo la curva “C”.<br />
Se il L EX,8h varia significativamente da una giornata all’altra, e a condizione che comunque<br />
sia m<strong>in</strong>ore di 87 dB(A), si deve usare il livello di esposizione settimanale L EX,week , riferito ad<br />
una settimana nom<strong>in</strong>ale. <strong>Il</strong> decreto legislativo fissa i valori d’azione <strong>in</strong>feriori e su<strong>per</strong>iori,<br />
ovvero i valori a partire dai quali il datore di lavoro è obbligato ad attuare specifiche misure<br />
di tutela <strong>per</strong> i lavoratori esposti:<br />
valore <strong>in</strong>feriore d’azione: L EX,8h = 80 dB(A); L Cpicco =135 dB(C);<br />
valore su<strong>per</strong>iore d’azione: L EX,8h = 85 dB(A); L Cpicco =137 dB(C);<br />
valore limite: L EX,8h = 87 dB(A); L Cpicco =140 dB(C).<br />
Si deve evidenziare che il valore limite L EX,8h tiene conto dell’attenuazione dei DPI <strong>per</strong><br />
l’udito utilizzati dai lavoratori.<br />
Per tutte le misure di <strong>rumore</strong> è stato utilizzato l’analizzatore di spettro <strong>in</strong> tempo reale<br />
Larson-Davis 2800B, conforme alle prescrizioni della norma IEC 804 gruppo 1, munito di<br />
<strong>in</strong>dicatore di sovraccarico e con una costante di tempo di salita non su<strong>per</strong>iore a 100<br />
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microsecondi. La strumentazione è stata tarata <strong>in</strong> centro di taratura e ricontrollata all’<strong>in</strong>izio<br />
delle sessioni di misura.<br />
Attività aeroportuali <strong>in</strong> <strong>piazzale</strong><br />
L’attività di assistenza a passeggeri ed aeromobili ne<strong>gli</strong> scali aeroportuali si compone di<br />
o<strong>per</strong>azioni che si svolgono nel <strong>piazzale</strong> di sosta e <strong>in</strong> aree di ufficio <strong>in</strong>terne allo scalo (Fig.<br />
1), di seguito s<strong>in</strong>tetizzate.<br />
Nel <strong>piazzale</strong>, <strong>per</strong> arrivo e partenza aeromobili:<br />
o<strong>per</strong>azioni di rampa <strong>in</strong> zona prua aeroplani, <strong>per</strong> arrivo aereo <strong>in</strong> piazzola;<br />
trasporto passeggeri <strong>per</strong> sbarco/imbarco dall’aeromobile all’aerostazione e<br />
viceversa;<br />
scarico/imbarco baga<strong>gli</strong> <strong>in</strong> stiva;<br />
aggancio e tra<strong>in</strong>o aeromobile (“push back”) a centro pista e decollo;<br />
attesa <strong>in</strong> <strong>piazzale</strong>, <strong>in</strong> funzione dei tempi di arrivo e partenza de<strong>gli</strong> aeromobili e de<strong>gli</strong><br />
eventuali ritardi.<br />
Nelle aree <strong>in</strong>terne allo scalo:<br />
coord<strong>in</strong>amento o<strong>per</strong>azioni di rampa, pianificazione o<strong>per</strong>ativa voli, documentazione.<br />
Figura 1. Aree di lavoro <strong>in</strong> <strong>piazzale</strong>.<br />
Le sorgenti di <strong>rumore</strong> importanti sono localizzate nelle aree a<strong>per</strong>te e costituite<br />
essenzialmente da due tipologie: a) i motori <strong>per</strong> la propulsione de<strong>gli</strong> aerei di l<strong>in</strong>ea, di tipo<br />
turboelica e turboventola; b) le unità di potenza ausiliaria (“Auxiliary Power Unit” – APU).<br />
L’unità APU, <strong>in</strong>stallata a bordo dell’aereo, è costituita da un motore turbogas che fornisce<br />
una potenza sufficiente <strong>per</strong> eseguire tutti i sistemi essenziali (impianto elettrico,<br />
climatizzazione) durante <strong>per</strong>iodi <strong>in</strong> cui l'aereo è <strong>in</strong> fase di manutenzione o si sta<br />
preparando <strong>per</strong> un volo, prima dell’accensione dei motori pr<strong>in</strong>cipali, oppure <strong>in</strong> caso di<br />
avaria dei sistemi pr<strong>in</strong>cipali. L’APU viene accesa alcuni m<strong>in</strong>uti prima della partenza,<br />
mentre dopo l’atterraggio e il parcheggio <strong>in</strong> piazzola, normalmente viene spenta term<strong>in</strong>ato<br />
lo sbarco dei passeggeri. <strong>Il</strong> motore si trova nella sezione di coda della fusoliera, la presa<br />
d’aria è adeguatamente distanziata dallo scarico, costituito da un piccolo tubo che esce<br />
dal cono di coda.<br />
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Altre fonti di <strong>rumore</strong> <strong>in</strong> <strong>piazzale</strong> sono costituite da<strong>gli</strong> automezzi di servizio, condotti da<br />
o<strong>per</strong>atori aeroportuali. Si tratta di autovetture <strong>per</strong> lo spostamento di <strong>per</strong>sonale, di autobus<br />
<strong>per</strong> il trasporto passeggeri <strong>per</strong> imbarco/sbarco, della scala <strong>per</strong> la salita/discesa dei<br />
passeggeri <strong>in</strong> aereo, del trattore carrelli e del nastro <strong>per</strong> il carico/scarico dei baga<strong>gli</strong> dalle<br />
stive, dell’autocisterna <strong>per</strong> il carico acqua.<br />
Le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i hanno riguardato il <strong>per</strong>sonale di tre aziende che o<strong>per</strong>ano <strong>in</strong> altrettanti aeroporti<br />
italiani. Per ogni fase o<strong>per</strong>ativa “m” sono stati determ<strong>in</strong>ati il livello sonoro cont<strong>in</strong>uo<br />
equivalente ponderato “A” (L Aeq,T,m ) e la pressione acustica massima di picco, ponderata <strong>in</strong><br />
frequenza “C” (L Cpicco,m ). Nelle postazioni, sia <strong>in</strong> ufficio sia <strong>in</strong> spazi a<strong>per</strong>ti, il microfono è<br />
stato collocato su cavalletto <strong>in</strong> posizione tale da fornire la mi<strong>gli</strong>ore approssimazione<br />
dell’esposizione a <strong>rumore</strong>. All’<strong>in</strong>terno dei mezzi di trasporto il microfono è stato posizionato<br />
all’altezza della testa dell’o<strong>per</strong>atore.<br />
Nel calcolo del livello sonoro e del livello di picco non si è tenuto conto dell’eventuale<br />
presenza di dispositivi di protezione auricolare, anche se nelle o<strong>per</strong>azioni che si svolgono<br />
nei piazzali e sottobordo, caratterizzate da significative emissioni di <strong>rumore</strong>, la cuffia<br />
anti<strong>rumore</strong> è generalmente necessaria e utilizzata. Nelle attività <strong>per</strong> le quali è stata<br />
accertata l’esistenza di <strong>rumore</strong> fluttuante, l’adeguatezza del valore misurato a<br />
rappresentare il livello sonoro cont<strong>in</strong>uo equivalente dell’<strong>in</strong>tero <strong>per</strong>iodo è stata<br />
generalmente verificata eseguendo 2-3 misure <strong>per</strong> ciascuna attività o<strong>per</strong>ativa, <strong>per</strong> ogni<br />
azienda.<br />
In Tabella 1 sono s<strong>in</strong>tetizzati i risultati delle misure effettuate, raccolti <strong>per</strong> le s<strong>in</strong>gole attività<br />
che si ripetono ciclicamente componendo la giornata lavorativa de<strong>gli</strong> <strong>addetti</strong> che o<strong>per</strong>ano<br />
nei piazzali. Nella tabella è riportato il range dei livelli sonori (L Aeq,T,m ) misurati nei tre<br />
aeroporti italiani oggetto delle misure. La pressione acustica di picco (L Cpicco,m ) riportata <strong>in</strong><br />
tabella corrisponde <strong>in</strong>vece al valore massimo rilevato nel corso delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i,<br />
<strong>in</strong>dipendentemente dall’aeroporto di misura. La Tabella 2 riporta l’esposizione al <strong>rumore</strong> <strong>in</strong><br />
postazione conducente nella movimentazione de<strong>gli</strong> automezzi impiegati <strong>in</strong><br />
un’aerostazione.<br />
Tabella 1. Range dei livelli sonori cont<strong>in</strong>ui equivalenti ponderati A, e dei valori massimi<br />
della pressione acustica di picco, determ<strong>in</strong>ati <strong>per</strong> s<strong>in</strong>gole attività o<strong>per</strong>ative. Valori misurati<br />
<strong>in</strong> tre aeroporti italiani.<br />
ATTIVITA’ L Aeq,T,m dB(A) L Cpicco,m dB(C)<br />
Attività <strong>in</strong> ufficio 61-70 108.1<br />
Rumore ambientale <strong>in</strong> <strong>piazzale</strong> 74-82 121.7<br />
O<strong>per</strong>azioni di rampa, attesa e arrivo aereo <strong>in</strong><br />
piazzola<br />
83-93 133.4<br />
Spostamenti <strong>in</strong> <strong>piazzale</strong> (autovettura,<br />
posizionamento nastro, movimentazione mezzi)<br />
70-79 133.9<br />
Trasporto passeggeri <strong>in</strong> navetta <strong>per</strong><br />
sbarco/imbarco<br />
70-75 115.2<br />
Interno f<strong>in</strong>ger 78-79 106.9<br />
Carico/scarico baga<strong>gli</strong> <strong>in</strong> stiva 87-93 134.9<br />
Push back 85-91 120.2<br />
Sulla base della documentazione disponibile e delle <strong>in</strong>formazioni fornite dalle aziende,<br />
sono stati def<strong>in</strong>iti i gruppi omogenei di <strong>addetti</strong>; l’esposizione a <strong>rumore</strong> <strong>per</strong> mansione,<br />
relativa ad uno de<strong>gli</strong> aeroporti, è riportata <strong>in</strong> Tabella 3. La valutazione dell’esposizione è<br />
calcolata utilizzando il livello sonoro equivalente misurato <strong>per</strong> le s<strong>in</strong>gole o<strong>per</strong>azioni,<br />
tenendo conto della ripartizione dei tempi di lavoro nelle diverse o<strong>per</strong>azioni che<br />
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compongono la giornata lavorativa tipo, def<strong>in</strong>ita dall’azienda stessa, riferita alle condizioni<br />
di alta stagione.<br />
In conclusione, <strong>per</strong> <strong>gli</strong> <strong>addetti</strong> de<strong>gli</strong> enti di gestione de<strong>gli</strong> aeroporti, o delle compagnie<br />
aeree, che o<strong>per</strong>ano nei piazzali aeroportuali le misure <strong>in</strong>dicano, <strong>in</strong> assenza di DPI<br />
anti<strong>rumore</strong>, livelli di esposizione a <strong>rumore</strong> generalmente molto elevati, su<strong>per</strong>iori a 87<br />
dB(A), confermando i risultati riportati <strong>in</strong> studi precedenti (Peretti et a., 1994; Far<strong>in</strong>a et al.,<br />
1994). Le misure di esposizione effettuate all’<strong>in</strong>terno de<strong>gli</strong> edifici del Term<strong>in</strong>al hanno<br />
rilevato livelli sonori moderati (61-70 dB(A)) <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori che effettuano attività di<br />
ufficio. Uno studio approfondito dell’esposizione a <strong>rumore</strong> <strong>per</strong> i lavoratori del sistema di<br />
gestione e smistamento baga<strong>gli</strong> di un aeroporto è riportato <strong>in</strong> Santarpia e Gelfù (2006).<br />
Tabella 2. Livelli sonori cont<strong>in</strong>ui equivalenti ponderati A, e valori della pressione acustica<br />
di picco, misurati <strong>in</strong> automezzi (postazione conducente) <strong>in</strong> movimento nel <strong>piazzale</strong> di un<br />
aeroporto italiano.<br />
ATTIVITA’ MEZZO L Aeq,T dB(A) L Cpicco dB(C)<br />
Trasferimento <strong>per</strong>sonale Autovettura 70.5 116.2<br />
Posizionamento scala <strong>per</strong><br />
sbarco/imbarco passeggeri<br />
Trasporto passeggeri <strong>per</strong><br />
sbarco/imbarco<br />
Posizionamento nastro <strong>per</strong><br />
carico/scarico baga<strong>gli</strong><br />
Scala 75.1 133.9<br />
Autobus 74.7 115.2<br />
Nastro 77.4 128.1<br />
Trasporto baga<strong>gli</strong> <strong>per</strong> sbarco/imbarco Trattore carrelli 78.7 116.5<br />
Movimentazione cisterna carico acqua Autocisterna 78.5 110.6<br />
Tabella 3. Livello di esposizione giornaliera al <strong>rumore</strong> e pressione acustica massima di<br />
picco <strong>per</strong> <strong>gli</strong> <strong>addetti</strong> alle attività di assistenza a passeggeri ed aeromobili <strong>in</strong> uno scalo<br />
<strong>aeroportuale</strong> italiano.<br />
MANSIONE L EX,8h dB(A) L Cpicco dB(C)<br />
Capo scalo 72.9 107.9<br />
Coord<strong>in</strong>atore o<strong>per</strong>azioni di rampa 61.3 100.9<br />
Addetti pianificazione o<strong>per</strong>ativa voli,<br />
documentazione, bilanciamento e centraggio<br />
61.3 100.9<br />
Caposquadra 89.3 133.4<br />
Addetto di scalo, agente di rampa 87.1 133.4<br />
Addetto carico e scarico baga<strong>gli</strong> 87.6 134.9<br />
Addetto al push back 89.8 133.4<br />
Collaudo elicotteri <strong>in</strong> hangar e l<strong>in</strong>ea di volo<br />
Le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i hanno riguardato il <strong>per</strong>sonale di un’azienda aeronautica che progetta, realizza<br />
e costruisce elicotteri, e hanno <strong>in</strong>teressato le zone di lavoro <strong>in</strong>terne all’hangar della l<strong>in</strong>ea<br />
volo e nel <strong>piazzale</strong> <strong>aeroportuale</strong> contiguo, dove <strong>gli</strong> elicotteri stazionano <strong>per</strong> o<strong>per</strong>azioni di<br />
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collaudo a motore acceso ed effettuano manovre di volo. E’ stata anche misurata<br />
l’esposizione a <strong>rumore</strong> nella cab<strong>in</strong>a di un elicottero <strong>in</strong> volo, dal decollo all’atterraggio.<br />
L’hangar, che fa parte di una struttura più grande, con pareti <strong>in</strong> mattoni pieni e suddivisa <strong>in</strong><br />
diversi ambienti da tramezzi e pareti mobili, ha una su<strong>per</strong>ficie di circa 1800 m 2 e un<br />
volume di 27000 m 3 . Nell’hangar o<strong>per</strong>ano figure professionali diverse, ma dal punto di<br />
vista dell’esposizione a <strong>rumore</strong> le diverse situazioni lavorative non appaiono differenziarsi<br />
fra loro. L’esposizione misurata può, qu<strong>in</strong>di, ritenersi rappresentativa dell’attività <strong>in</strong> hangar<br />
<strong>per</strong> tutti i lavoratori della l<strong>in</strong>ea di volo. Le condizioni di esposizione sono <strong>in</strong>vece<br />
differenziate <strong>per</strong> l’attività che si svolge nel <strong>piazzale</strong>, <strong>in</strong> relazione alle o<strong>per</strong>azioni di collaudo,<br />
alcune delle quali sono eseguite a motore acceso.<br />
Le sorgenti di <strong>rumore</strong> più importanti sono i velivoli stessi, soprattutto nelle fasi di volo a<br />
breve distanza dalle postazioni di lavoro, con potenza sonora variabile a seconda del<br />
modello di elicottero. I livelli sonori di esposizione de<strong>gli</strong> <strong>addetti</strong> alla l<strong>in</strong>ea di volo sono stati<br />
misurati rappresentando le seguenti situazioni tipiche:<br />
nessun elicottero a motore acceso;<br />
elicottero fermo a terra con motore acceso;<br />
atterraggio di elicottero;<br />
decollo di elicottero;<br />
stazionamento di elicottero <strong>in</strong> volo (hover<strong>in</strong>g);<br />
passaggio dell’elicottero <strong>in</strong> volo a bassa quota davanti all’hangar.<br />
Altre fonti di <strong>rumore</strong>, molto meno significative, sono i banchi idraulici che vengono utilizzati<br />
solo all’<strong>in</strong>terno dell’hangar, e i carrelli e i trattori adibiti al rimorchio de<strong>gli</strong> elicotteri all’<strong>in</strong>terno<br />
o all’esterno dell’hangar.<br />
Le postazioni di misura sono state ubicate sia all’<strong>in</strong>terno dell’hangar, sia nel <strong>piazzale</strong> (Fig.<br />
2). La misura <strong>in</strong> cab<strong>in</strong>a elicottero è stata effettuata fissando il microfono ad un supporto del<br />
sedile presso il portellone destro.<br />
Figura 2. Posizioni del microfono (numeri) e de<strong>gli</strong> elicotteri (lettere), pr<strong>in</strong>cipali sorgenti di<br />
<strong>rumore</strong> durante le misurazioni dei livelli di pressione sonora nella l<strong>in</strong>ea di volo<br />
dell’aeroporto oggetto delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i.<br />
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I valori misurati, raggruppati secondo le situazioni espositive precedentemente descritte,<br />
sono illustrati <strong>in</strong> Figura 3. In assenza di motori <strong>in</strong> funzione nel <strong>piazzale</strong>, i livelli all’<strong>in</strong>terno<br />
dell’hangar sono compresi fra 59 e 72 dB(A). Fra le strumentazioni utilizzate <strong>per</strong> le<br />
o<strong>per</strong>azioni di riparazione/controllo all’<strong>in</strong>terno dell’hangar l’unica con un’<strong>in</strong>fluenza di un<br />
certo rilievo sul <strong>rumore</strong> è il banco idraulico. <strong>Il</strong> livello sonoro misurato a 2 m di distanza dal<br />
banco, <strong>in</strong> assenza di altre significative fonti di <strong>rumore</strong>, è risultato di 73-74 dB(A).<br />
Figura 3. Range dei livelli equivalenti di pressione sonora e dei livelli di picco misurati.<br />
Sono visualizzati come riferimento anche i livelli d’azione e limite alle 8 ore (si noti <strong>per</strong>ò<br />
che non può essere effettuato un confronto diretto con le misure rappresentate, dovendo<br />
tener conto de<strong>gli</strong> effettivi tempi di esposizione).<br />
Esposizione <strong>in</strong> hangar<br />
A: In assenza di motori <strong>in</strong> funzione, o con eventi sonori lontani<br />
B: Banco idraulico <strong>in</strong> funzione a 2 m di distanza, <strong>in</strong> assenza di altri motori <strong>in</strong> funzione<br />
C: Misure di lunga durata, effettuate <strong>in</strong> presenza di eventi sonori diversi<br />
D: Atterraggio di elicottero davanti all’hangar, a circa 50 m di distanza<br />
E: Passaggio di elicottero <strong>in</strong> volo davanti all’hangar, a circa 50-100 m di distanza, a volte <strong>in</strong><br />
presenza di altro evento sonoro<br />
F: Elicottero <strong>in</strong> stazionamento con motore acceso davanti all’hangar, a circa 50 m di<br />
distanza, a volte <strong>in</strong> presenza di altri eventi sonori<br />
G: Elicottero <strong>in</strong> hover<strong>in</strong>g davanti all’hangar, a distanze da 50 a 100 m, anche <strong>in</strong> presenza di<br />
altri eventi sonori<br />
Esposizione a bordo pista<br />
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H: Elicottero <strong>in</strong> fase di decollo, microfono posizionato lateralmente a 20-30 m di distanza<br />
I: Elicottero <strong>in</strong> fase di atterraggio, microfono posizionato frontalmente a circa 30 m di<br />
distanza<br />
Esposizione <strong>in</strong>terno cab<strong>in</strong>a elicottero A109<br />
J: misura cont<strong>in</strong>uativa dalla fase di stazionamento a motore acceso, al decollo, volo e<br />
atterraggio<br />
Per una stima dei possibili valori del livello di esposizione giornaliera al <strong>rumore</strong> sono state<br />
effettuate tre prove di durata più lunga, circa 30 m<strong>in</strong>uti ciascuna, <strong>in</strong> condizioni acustiche<br />
diverse l’una dall’altra, dall’assenza quasi totale di eventi sonori a condizioni caratterizzate<br />
da diversi passaggi davanti all’hangar di elicotteri, piccoli aerei e carrelli. I livelli misurati<br />
sono risultati compresi fra 72.0 e 76.5 dB(A). Comunque, la variabilità delle attività e delle<br />
o<strong>per</strong>azioni che si svolgono sul <strong>piazzale</strong> adiacente all’hangar non <strong>per</strong>mettono di escludere<br />
il verificarsi di esposizioni più significative.<br />
Per quanto riguarda l’esposizione a<strong>gli</strong> eventi sonori che si orig<strong>in</strong>ano all’esterno<br />
dell’hangar, si osserva un ampio <strong>in</strong>tervallo di valori <strong>in</strong> funzione del tipo di manovra, della<br />
distanza dall’hangar e del modello di elicottero <strong>in</strong> funzione. Generalmente, i livelli sonori<br />
misurati con il microfono posizionato nell’hangar su<strong>per</strong>ano il valore di 80 dB(A); il valore<br />
più elevato, pari a 90.8 dB(A), è stato registrato <strong>in</strong> occasione dello stazionamento <strong>in</strong> volo<br />
di un elicottero a distanza ridotta davanti all’hangar.<br />
In Tabella 4 sono calcolati i possibili valori L EX,8h <strong>per</strong> otto diversi scenari, considerando un<br />
livello sonoro di fondo pari a 72.0 dB(A) ed eventi sonori con durata complessiva variabile<br />
fra 1 e 4 ore, corrispondenti ai valori m<strong>in</strong>imo (83.8 dB(A)) e massimo (88.1 dB(A)) misurati<br />
nel caso di un elicottero <strong>in</strong> stazionamento a terra con motore acceso davanti all’hangar, a<br />
circa 50 m di distanza da<strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori <strong>in</strong> hangar. In conclusione, si può ritenere che il livello<br />
di esposizione giornaliera al <strong>rumore</strong> dei lavoratori dell’hangar si collochi al di sotto dei<br />
valori d’azione o al massimo sia compreso nella fascia d’azione <strong>in</strong>feriore.<br />
Tabella 4. Livello di esposizione giornaliera al <strong>rumore</strong> <strong>per</strong> i lavoratori <strong>in</strong> hangar, secondo 4<br />
scenari di durata temporale dell’esposizione e 2 diversi livelli sonori.<br />
Tempo (t) di accensione<br />
motore elicottero, <strong>in</strong><br />
stazionamento a terra a 50<br />
m dall’hangar (sul turno di<br />
8 ore)<br />
Ipotetico L EX,8h calcolato<br />
utilizzando il livello<br />
sonoro di 83.8 dB(A) <strong>per</strong> il<br />
tempo t e un <strong>rumore</strong> di<br />
fondo di 72 dB(A)<br />
Ipotetico L EX,8h calcolato<br />
utilizzando il livello<br />
sonoro di 88.1 dB(A) <strong>per</strong> il<br />
tempo t e un <strong>rumore</strong> di<br />
fondo di 72 dB(A)<br />
1 ora 76.4 79.8<br />
2 ore 78.6 82.4<br />
3 ore 80.0 84.0<br />
4 ore 81.1 85.2<br />
Riverberazione <strong>in</strong> hangar<br />
<strong>Il</strong> tempo di riverberazione corrisponde alla durata necessaria aff<strong>in</strong>ché la densità di energia<br />
sonora mediata nello spazio <strong>in</strong> un’area circoscritta dim<strong>in</strong>uisca di 60 dB dopo l’<strong>in</strong>terruzione<br />
dell’emissione della sorgente. In generale, <strong>gli</strong> ambienti caratterizzati da su<strong>per</strong>fici molto<br />
riflettenti hanno tempi di decadimento del <strong>rumore</strong> più lunghi, mentre <strong>per</strong> la comunicazione<br />
verbale, l’acustica è tanto più favorevole quanto m<strong>in</strong>ore è il tempo di riverberazione.<br />
Nelle attività che si svolgono <strong>in</strong> locali chiusi, quali <strong>gli</strong> hangar aeroportuali, l’<strong>in</strong>telligibilità del<br />
parlato e delle segnalazioni acustiche ha evidenti implicazioni <strong>per</strong> la sicurezza. A maggior<br />
ragione ciò è vero <strong>per</strong> lavoratori che presentano danni all’udito e <strong>per</strong> la comunicazione<br />
<strong>in</strong>ter<strong>per</strong>sonale con <strong>per</strong>sone che comunicano <strong>in</strong> una l<strong>in</strong>gua diversa dalla madrel<strong>in</strong>gua.<br />
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Nel corso dello studio sono state effettuate misurazioni <strong>in</strong> due hangar aeroportuali,<br />
entrambi dotati di pareti <strong>in</strong> policarbonato e struttura <strong>in</strong> ferro, mobili <strong>per</strong> tutta l’altezza del<br />
lato rivolto verso il <strong>piazzale</strong> di volo. Le prove sono state effettuate <strong>in</strong> assenza di <strong>per</strong>sone,<br />
tenendo chiuse le pareti scorrevoli; ne<strong>gli</strong> hangar erano presenti alcuni aeromobili e<br />
impalcature di lavoro.<br />
L’hangar 1, situato <strong>in</strong> un aeroporto prevalentemente dedicato al volo di elicotteri, ha pianta<br />
rettangolare con lati di 36 m e 50 m; il tetto è a doppia falda simmetrica e il volume<br />
dell’ambiente è di 27000 m 3 . L’hangar 2 ha pianta rettangolare con lati di 87 m e 56 m,<br />
l’altezza “filo gronda” è di 17.6 m e il volume <strong>in</strong>terno dell’ambiente è di 85800 m 3 . Le pareti<br />
sono <strong>in</strong> mattoni pieni mentre il tetto è costruito con “canne” <strong>in</strong> materiale cementizio e<br />
co<strong>per</strong>tura <strong>in</strong> lastre di cemento.<br />
<strong>Il</strong> riferimento <strong>per</strong> le prove di riverberazione è la norma UNI EN ISO 3382. Le misurazioni<br />
nell’hangar 1 sono state effettuate <strong>in</strong> conformità con la versione del novembre 2001,<br />
vigente all’epoca dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, mentre <strong>per</strong> le misure nell’hangar 2 si è fatto riferimento alla<br />
revisione del 2008 <strong>per</strong> la misurazione del tempo di riverberazione ne<strong>gli</strong> ambienti “ord<strong>in</strong>ari”,<br />
fra i quali sono compresi <strong>gli</strong> impianti <strong>in</strong>dustriali, <strong>gli</strong> uffici, i laboratori e le stazioni<br />
aeroportuali. La norma prevede che il tempo di riverberazione possa essere basato su una<br />
gamma d<strong>in</strong>amica più piccola di 60 dB ed estrapolato <strong>per</strong> un tempo di decadimento di 60<br />
dB. Pertanto, il tempo di riverberazione viene ricavato dal tempo nel quale la curva di<br />
decadimento raggiunge <strong>per</strong> la prima volta 5 dB e 25 dB sotto il livello <strong>in</strong>iziale, e viene<br />
<strong>in</strong>dicato con il simbolo T20.<br />
Per le misure è stata utilizzata una sorgente sonora Claber, modello Look L<strong>in</strong>e noise<br />
generator D301, omnidirezionale, <strong>in</strong> grado di produrre un <strong>rumore</strong> quasi rosa del suono<br />
riverberante <strong>in</strong> stato stazionario da 88 Hz a 5657 Hz. La sorgente è <strong>in</strong> grado di produrre un<br />
livello di pressione sonora sufficiente a generare le curve di decadimento con il m<strong>in</strong>imo<br />
campo d<strong>in</strong>amico prestabilito senza contam<strong>in</strong>azione da parte del <strong>rumore</strong> di fondo. Le<br />
misure sono state eseguite con l’analizzatore <strong>in</strong> tempo reale Larson-Davis 2800B,<br />
descritto precedentemente.<br />
Figura 4. Posizioni della sorgente e dei microfoni <strong>per</strong> la misura del tempo di<br />
riverberazione nell’hangar 2.<br />
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Atti della Giornata di studio<br />
“Salute e sicurezza sul lavoro <strong>in</strong> ambito <strong>aeroportuale</strong> e aeronautico”<br />
INAIL 4 ottobre 2012<br />
Per la misurazione del tempo di riverberazione è stato seguito il metodo del <strong>rumore</strong><br />
<strong>in</strong>terrotto. L’<strong>in</strong>tervallo di frequenza si è esteso da 100 Hz a 5000 Hz <strong>in</strong> bande di terzo<br />
d’ottava. Come grado di precisione è stato scelto il “metodo tecnico-progettuale”,<br />
appropriato <strong>per</strong> la verifica delle prestazioni de<strong>gli</strong> edifici <strong>per</strong> confronto con le specifiche del<br />
tempo di riverberazione o l’assorbimento dell’ambiente. L’accuratezza nom<strong>in</strong>ale è<br />
presunta essere mi<strong>gli</strong>ore del 10% <strong>in</strong> bande di terzo di ottava. Nelle misurazioni effettuate<br />
nell’hangar 1 sono state utilizzate due posizioni della sorgente sonora e 6 posizioni<br />
microfoniche <strong>per</strong> ogni posizione della sorgente, <strong>per</strong> un totale di 12 comb<strong>in</strong>azioni sorgentemicrofono<br />
<strong>in</strong>dipendenti. Nella misura dell’hangar 2 sono state utilizzate due posizioni della<br />
sorgente sonora e 4 posizioni microfoniche <strong>per</strong> ogni posizione della sorgente (Fig. 4), <strong>per</strong><br />
un totale di 8 comb<strong>in</strong>azioni sorgente-microfono <strong>in</strong>dipendenti, e <strong>per</strong> ogni comb<strong>in</strong>azione<br />
sono state effettuate due misure del tempo di riverberazione, <strong>per</strong> un totale di 16<br />
misurazioni.<br />
Per la determ<strong>in</strong>azione del tempo di riverberazione è stata utilizzata la tecnica del mi<strong>gli</strong>or<br />
adattamento visivo, calcolando il valore medio di ogni posizione dei tempi di riverberazione<br />
<strong>per</strong> tutte le curve di decadimento (valore medio <strong>in</strong> bande da un terzo di ottava tra 400 Hz e<br />
1250 Hz). I risultati <strong>per</strong> le varie posizioni sorgente-ricettore sono stati comb<strong>in</strong>ati <strong>per</strong> l’<strong>in</strong>tero<br />
ambiente come media spaziale dei valori rilevati nello spazio, calcolata come media<br />
aritmetica del tempo di riverberazione.<br />
Per l’hangar 1 (volume 27000 m 3 ) è stato determ<strong>in</strong>ato un tempo di riverberazione di 5.8 s<br />
mentre nell’hangar 2 (volume 85800 m 3 ) il valore del tempo di riverberazione è di 8.1 s. I<br />
valori misurati risultano qu<strong>in</strong>di elevati. Come è noto, il tempo di riverberazione di un locale<br />
chiuso è proporzionale al suo volume geometrico ed <strong>in</strong>versamente proporzionale alla<br />
su<strong>per</strong>ficie assorbente equivalente delle sue pareti. Poiché all’aumentare delle dimensioni,<br />
il rapporto tra volume e su<strong>per</strong>ficie tende ad aumentare, l’assorbimento delle pareti di un<br />
ambiente risulta sempre meno efficace e il tempo di riverberazione si allunga.<br />
Non esistono ancora norme nazionali o europee che def<strong>in</strong>iscano il valore limite che questo<br />
parametro può assumere <strong>in</strong> ambienti come <strong>gli</strong> hangar aeroportuali. Ne<strong>gli</strong> Stati Uniti, la<br />
Federal Aviation Adm<strong>in</strong>istration (2008) <strong>in</strong>dica che tempi su<strong>per</strong>iori a 2 s <strong>in</strong> hangar<br />
aeroportuali sono generalmente da considerare eccessivi, dato che già tempi di<br />
riverberazione di 4-6 s rendono il parlato poco comprensibile (Fig. 5).<br />
Figura 5. Massimi tempi di riverberazione accettabili <strong>in</strong> funzione del volume di un<br />
ambiente (adattato da Federal Aviation Adm<strong>in</strong>istration, 2008)<br />
Sedi <strong>per</strong> la gestione emergenze <strong>in</strong> pista<br />
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Atti della Giornata di studio<br />
“Salute e sicurezza sul lavoro <strong>in</strong> ambito <strong>aeroportuale</strong> e aeronautico”<br />
INAIL 4 ottobre 2012<br />
L’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sulle condizioni di esposizione al <strong>rischio</strong> <strong>rumore</strong> ha <strong>in</strong>teressato tre sedi<br />
o<strong>per</strong>ative dei Vigili del Fuoco, localizzate lungo vie di rullaggio e piste di volo di un grande<br />
aeroporto italiano.<br />
Le sorgenti di <strong>rumore</strong> più importanti sono <strong>gli</strong> aerei, nelle fasi di rullaggio, decollo e<br />
atterraggio, con frequenze di partenze e arrivi variabili nell’arco della giornata e da giorno<br />
a giorno.<br />
I livelli di pressione sonora sono stati misurati all’<strong>in</strong>terno di ciascuna sede o<strong>per</strong>ativa, <strong>per</strong><br />
durate comprese fra 4 e 7 ore cont<strong>in</strong>uative, posizionando il microfono su cavalletto nel<br />
locale utilizzato come postazione di lavoro pr<strong>in</strong>cipale.<br />
Nelle tre sedi sono stati registrati livelli di pressione sonora corrispondenti rispettivamente<br />
a 76.9 dB(A), 77.5 dB(A) e 76.8 dB(A). I valori della pressione acustica di picco sono<br />
risultati rispettivamente di 114.0 dB(C), 116.6 dB(C) e 110.6 dB(C). Tutti i parametri<br />
misurati risultano più bassi del valore d’azione <strong>in</strong>feriore.<br />
Figura 6. Postazioni di misura <strong>in</strong> un Airbus A319.<br />
Voli aerei di l<strong>in</strong>ea<br />
Le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i hanno riguardato il <strong>per</strong>sonale di volo, rappresentato da piloti e assistenti,<br />
durante voli di l<strong>in</strong>ea <strong>in</strong> tratte nazionali ed <strong>in</strong>ternazionali di quattro modelli di aeromobile:<br />
Airbus A319, A320 e A330 e Mc Donnell Douglas MD80.<br />
Sono state effettuate misure sia nella cab<strong>in</strong>a di pilotaggio sia nei galley (Fig. 6),<br />
caratterizzando tutte le fasi di volo. Al f<strong>in</strong>e di garantire la sicurezza del <strong>per</strong>sonale e dei<br />
passeggeri, e contemporaneamente garantire una buona approssimazione<br />
dell’esposizione a <strong>rumore</strong>, il microfono è stato assicurato a parti fisse dell’aeromobile.<br />
Sono stati misurati i tempi e i livelli sonori di esposizione nelle diverse fasi di volo, così<br />
suddivise:<br />
imbarco;<br />
rullaggio;<br />
decollo (primi 3 m<strong>in</strong>uti di volo);<br />
salita;<br />
crociera;<br />
discesa;<br />
atterraggio (ultimi 3-5 m<strong>in</strong>uti di volo);<br />
rullaggio;<br />
sbarco.<br />
Le misure <strong>per</strong> fasi di volo rilevate <strong>in</strong> un Airbus A319 sono riportate <strong>in</strong> Figura 7.<br />
L’esposizione de<strong>gli</strong> assistenti di volo è approssimata dalle misure effettuate nel galley,<br />
mentre quella dei piloti corrisponde all’esposizione <strong>in</strong> cab<strong>in</strong>a. Queste misure <strong>in</strong>dicano<br />
valori più bassi di 80 dB(A) <strong>in</strong> cab<strong>in</strong>a piloti <strong>per</strong> tutta la durata del volo, mentre nel galley<br />
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“Salute e sicurezza sul lavoro <strong>in</strong> ambito <strong>aeroportuale</strong> e aeronautico”<br />
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posteriore il volo è caratterizzato da livelli sonori che raggiungono il valore massimo di<br />
84.6 dB(A) nella fase di decollo.<br />
Una s<strong>in</strong>tesi dei risultati, <strong>per</strong> tipo di aeromobile e <strong>per</strong> postazione di misura, è riportata <strong>in</strong><br />
Tabella 5, dove L Aeq,T,volo è il livello sonoro di esposizione del lavoratore al <strong>rumore</strong><br />
determ<strong>in</strong>ato sull’<strong>in</strong>tera durata del volo. In cab<strong>in</strong>a piloti i livelli sonori nei 4 modelli di<br />
aeromobile si mantengono fra 74.2 e 76.0 dB(A). Anche nella postazione de<strong>gli</strong> assistenti di<br />
volo dell’Airbus A330 il L Aeq,T,volo risulta più basso di 78 dB(A), mentre ne<strong>gli</strong> Airbus A319 e<br />
A320 il livello sonoro nel galley assume un valore di 80.2 dB(A) e nel McDonnel Douglas<br />
MD80 il L Aeq,T,volo raggiunge 85.2 dB(A). Si deve evidenziare che il galley posteriore, scelto<br />
come postazione di misura, rappresenta una posizione di lavoro più esposta al <strong>rumore</strong><br />
rispetto al galley anteriore o alla cab<strong>in</strong>a passeggeri, dove pure <strong>gli</strong> assistenti di volo<br />
svolgono le loro mansioni <strong>per</strong> parte del viaggio aereo. Data la variabilità dell’attività<br />
lavorativa, il calcolo del livello di esposizione al <strong>rumore</strong> dovrà essere considerato non sulla<br />
s<strong>in</strong>gola giornata lavorativa tipo di 8 ore, ma come valore medio nella settimana, basandosi<br />
sul piano delle attività svolte dal <strong>per</strong>sonale di bordo, utilizzando i valori L Aeq,T,volo e<br />
considerando i tempi medi di volo e di lavoro a terra del <strong>per</strong>sonale. Per quanto riguarda,<br />
<strong>in</strong>vece, la pressione acustica massima di picco, l’esposizione risulta mantenersi <strong>per</strong> tutte<br />
le mansioni sempre ben al di sotto di 130 dB(C).<br />
Figura 7. Livello sonoro cont<strong>in</strong>uo equivalente, dB(A), nelle diverse fasi di volo di un Airbus<br />
A319, <strong>in</strong> cab<strong>in</strong>a e nel galley posteriore.<br />
Conclusioni<br />
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Atti della Giornata di studio<br />
“Salute e sicurezza sul lavoro <strong>in</strong> ambito <strong>aeroportuale</strong> e aeronautico”<br />
INAIL 4 ottobre 2012<br />
Le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i hanno <strong>in</strong>teressato attività che si svolgono sia <strong>in</strong> volo sia <strong>in</strong> aeroporto,<br />
comprendendo spazi a<strong>per</strong>ti, hangar ed edifici aeroportuali con dest<strong>in</strong>azioni d’uso diverse.<br />
In tutte le misure eseguite la pressione acustica massima di picco è risultata più bassa del<br />
valore <strong>in</strong>feriore d’azione. Per quanto riguarda i livelli di esposizione giornaliera al <strong>rumore</strong>,<br />
le stime <strong>per</strong> le diverse situazioni/ambienti di lavoro <strong>in</strong>dicano un ampio range di valori, da<br />
bassi a molto elevati. I risultati sono riassunti di seguito.<br />
Assistenza a passeggeri ed aeromobili ne<strong>gli</strong> scali aeroportuali. Gli <strong>addetti</strong> che o<strong>per</strong>ano <strong>in</strong><br />
<strong>piazzale</strong> sono generalmente esposti a livelli molto elevati, su<strong>per</strong>iori a 87 dB(A), non<br />
tenendo conto della riduzione o<strong>per</strong>ata dai DPI anti<strong>rumore</strong>. Per il <strong>per</strong>sonale che o<strong>per</strong>a<br />
all’<strong>in</strong>terno de<strong>gli</strong> edifici del Term<strong>in</strong>al l’esposizione è <strong>in</strong>vece modesta.<br />
L<strong>in</strong>ea di volo collaudo elicotteri. Gli scenari di esposizione elaborati <strong>in</strong> base alle misure dei<br />
livelli sonori <strong>in</strong> hangar e nel <strong>piazzale</strong> <strong>in</strong>dicano livelli di esposizione giornaliera al <strong>rumore</strong> al<br />
di sotto dei valori d’azione o al massimo <strong>in</strong>clusi nella fascia d’azione <strong>in</strong>feriore. Tuttavia, i<br />
livelli <strong>in</strong> corrispondenza di eventi sonori quali decolli/atterraggi o il passaggio <strong>in</strong> volo di<br />
elicotteri davanti all’hangar, possono essere elevati, anche su<strong>per</strong>iori a 90 dB(A).<br />
Sedi o<strong>per</strong>ative dei Vigili del Fuoco. Nelle sedi <strong>per</strong> la gestione delle emergenze localizzate<br />
lungo vie di rullaggio e piste di volo di un grande aeroporto italiano i livelli di pressione<br />
sonora sono contenuti nell’<strong>in</strong>tervallo 76.8-77.5 dB(A).<br />
Voli di l<strong>in</strong>ea. I livelli sonori cont<strong>in</strong>ui equivalenti, misurati <strong>in</strong> 4 aeromobili e riferiti alle durate<br />
temporali dei voli, sono risultati compresi fra 74.2 e 76.0 dB(A) <strong>in</strong> cab<strong>in</strong>a di pilotaggio,<br />
mentre nei galley i livelli sono più elevati, nel range 76.5-85.2 dB(A).<br />
Inf<strong>in</strong>e, le misure di riverberazione effettuate <strong>in</strong> due hangar aeroportuali hanno <strong>per</strong>messo di<br />
calcolare tempi di riverberazione piuttosto elevati, di 5.8 e 8.1 secondi <strong>per</strong> volumi<br />
rispettivamente di 27000 e 85800 m 3 . Questi dati potranno essere utili <strong>per</strong> valutare le<br />
relazioni fra le caratteristiche di questi ambienti e le condizioni di benessere acustico, e<br />
contribuire all’implementazione di una normativa ancora carente al riguardo.<br />
Tabella 5. Livello sonoro di esposizione al <strong>rumore</strong> e pressione acustica massima di picco<br />
determ<strong>in</strong>ati sull’<strong>in</strong>tera durata del volo, <strong>per</strong> postazione di lavoro e tipo di aeromobile.<br />
postazioni di misura: Cab<strong>in</strong>e piloti<br />
aeromobile L Aeq,Tvolo dB(A) L Cpicco,volo dB(C) durata volo (m<strong>in</strong>)<br />
A319 76.0 125.0 169<br />
A320 74.2 120.6 142<br />
A330 75.7 123.1 453<br />
MD80 76.0 122.6 95<br />
postazioni di misura: Galley<br />
aeromobile L Aeq,Tvolo dB(A) L Cpicco,volo dB(C) durata volo (m<strong>in</strong>)<br />
A319 80.2 116.2 174<br />
A320 80.2 124.1 173<br />
A330 77.5 124.3 487<br />
A330 76.5 117.2 89<br />
MD80 85.2 120.7 82<br />
Bibliografia<br />
Far<strong>in</strong>a A., Rocco L., Solange S. (1994). L’esposizione al <strong>rumore</strong> de<strong>gli</strong> aerei ne<strong>gli</strong> impianti<br />
aeroportuali. Convegno “Rumore e vibrazioni – Valutazione, prevenzione e bonifica <strong>in</strong><br />
ambiente di lavoro”, Modena, 20/22 Ottobre 1994.<br />
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Atti della Giornata di studio<br />
“Salute e sicurezza sul lavoro <strong>in</strong> ambito <strong>aeroportuale</strong> e aeronautico”<br />
INAIL 4 ottobre 2012<br />
Federal Aviation Adm<strong>in</strong>istration (2008). Human Factors Guide for Aviation Ma<strong>in</strong>tenance<br />
and Inspection. http://www.hf.faa.gov/hfguide/<strong>in</strong>dex.html.<br />
Peretti A., Tsuropolis S., D’Andrea F. (1994). Rischio da <strong>rumore</strong> <strong>per</strong> <strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori<br />
aeroportuali. XXII Convegno Associazione Italiana di Acustica, Lecce, Aprile 1994.<br />
Santarpia L., Gelfù A. (2006). Rischi da esposizione al <strong>rumore</strong> <strong>in</strong> ambito <strong>aeroportuale</strong> <strong>per</strong><br />
o<strong>per</strong>atori del reparto BHS. Atti 61° Congresso Nazionale ATI, Perugia 12-15 Settembre<br />
2006.<br />
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