Manuale Pratico di Coltivazione e Trasformazione dei FICHI DI COSENZA

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13.09.2015 Views

Ricorda! Per IMPALCARE una pianta di fico a 90 cm devo tagliare a 110 cm 5.1.2 Allevamento a cespuglio Con questo sistema si abbassa la parte produttiva della chioma verso terra per evitare l’uso di scale, facilitare il rinnovo della pianta, limitare l’erosione idrica superficiale; ma viene fortemente limitata la meccanizzazione dei lavori del suolo. Tale forma di allevamento è favorita dalla naturale tendenza del fico (compresa la varietà Dottato) ad emettere polloni basali. Nei nuovi impianti è possibile indurre la produzione di polloni, tagliando la giovane piantina fino al colletto. 5.2 Potatura di formazione La potatura di formazione ha lo scopo di conferire alle piante di fico la forma di allevamento prefissata, la quale deve garantire una struttura che consenta elevate produzioni, esalti l’efficienza fotosintetica della chioma, faciliti le operazioni colturali. La forma di allevamento deve essere scelta in funzione della varietà (vigoria, portamento, ecc), delle caratteristiche ambientali e degli indirizzi produttivi aziendali (fichi freschi o fichi secchi). Nella provincia di Cosenza, con condizioni pedoclimatiche molto favorevoli allo sviluppo delle piante di fico, la forma di allevamento consigliata è il vaso nelle sue diverse tipologie. Esso consente, infatti, una buona illuminazione della chioma, facilita le operazioni di potatura, la raccolta ed eventuali trattamenti fitosanitari. Una volta poste a dimora, le piantine vengono fatte crescere liberamente almeno per un anno, avendo cura di eliminare gli eventuali succhioni lungo il tronco. Alla fine del primo anno, se la pianta ha raggiunto l’altezza idonea e ha già emesso germogli tra 40 e 90 cm da terra, questi possono essere già selezionati per ricavarne le future branche primarie (solitamente ne bastano tre ben distanziate tra loro), eliminando i soprannumerari. Altrimenti se la pianta è di almeno 100 cm, la si taglia per impalcarla ai prescritti 40-90 cm: il taglio favorisce l’emissione dei germogli laterali. Questi ultimi nel secondo anno di vegetazione, raggiunta la lunghezza di 50-60 cm (di solito alla fine del secondo anno dall’impianto, ma prima nei terreni fertili), devono essere spuntati per facilitare l’emissione di altri germo- 36

gli (che saranno le branche secondarie). Si procede negli anni con la stessa tecnica di intervento fino alla formazione di almeno tre impalcature (vedi figura 8 e 9). Formazione dell’impalcatura a vaso Fig. 8. A sinistra: primo anno di vegetazione. A destra: secondo anno di vegetazione Fig. 9. Terzo e quarto anno di vegetazione 37

Ricorda!<br />

Per IMPALCARE una pianta <strong>di</strong> fico a 90 cm devo tagliare a 110 cm<br />

5.1.2 Allevamento a cespuglio<br />

Con questo sistema si abbassa la parte produttiva della chioma verso terra<br />

per evitare l’uso <strong>di</strong> scale, facilitare il rinnovo della pianta, limitare l’erosione<br />

idrica superficiale; ma viene fortemente limitata la meccanizzazione<br />

<strong>dei</strong> lavori del suolo. Tale forma <strong>di</strong> allevamento è favorita dalla naturale<br />

tendenza del fico (compresa la varietà Dottato) ad emettere polloni basali.<br />

Nei nuovi impianti è possibile indurre la produzione <strong>di</strong> polloni, tagliando<br />

la giovane piantina fino al colletto.<br />

5.2 Potatura <strong>di</strong> formazione<br />

La potatura <strong>di</strong> formazione ha lo scopo <strong>di</strong> conferire alle piante <strong>di</strong> fico la forma <strong>di</strong><br />

allevamento prefissata, la quale deve garantire una struttura che consenta elevate<br />

produzioni, esalti l’efficienza fotosintetica della chioma, faciliti le operazioni<br />

colturali. La forma <strong>di</strong> allevamento deve essere scelta in funzione della varietà (vigoria,<br />

portamento, ecc), delle caratteristiche ambientali e degli in<strong>di</strong>rizzi produttivi<br />

aziendali (fichi freschi o fichi secchi).<br />

Nella provincia <strong>di</strong> Cosenza, con con<strong>di</strong>zioni pedoclimatiche molto favorevoli allo<br />

sviluppo delle piante <strong>di</strong> fico, la forma <strong>di</strong> allevamento consigliata è il vaso nelle<br />

sue <strong>di</strong>verse tipologie.<br />

Esso consente, infatti, una buona illuminazione della chioma, facilita le operazioni<br />

<strong>di</strong> potatura, la raccolta ed eventuali trattamenti fitosanitari.<br />

Una volta poste a <strong>di</strong>mora, le piantine vengono fatte crescere liberamente almeno<br />

per un anno, avendo cura <strong>di</strong> eliminare gli eventuali succhioni lungo il tronco. Alla<br />

fine del primo anno, se la pianta ha raggiunto l’altezza idonea e ha già emesso<br />

germogli tra 40 e 90 cm da terra, questi possono essere già selezionati per ricavarne<br />

le future branche primarie (solitamente ne bastano tre ben <strong>di</strong>stanziate tra<br />

loro), eliminando i soprannumerari. Altrimenti se la pianta è <strong>di</strong> almeno 100 cm, la<br />

si taglia per impalcarla ai prescritti 40-90 cm: il taglio favorisce l’emissione <strong>dei</strong><br />

germogli laterali. Questi ultimi nel secondo anno <strong>di</strong> vegetazione, raggiunta la lunghezza<br />

<strong>di</strong> 50-60 cm (<strong>di</strong> solito alla fine del secondo anno dall’impianto, ma prima<br />

nei terreni fertili), devono essere spuntati per facilitare l’emissione <strong>di</strong> altri germo-<br />

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