a chiamata - Ordine degli Ingegneri della provincia di Napoli
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Al presente documento è stata data una<br />
struttura sintetica, sviluppata per singoli<br />
e <strong>di</strong>stinti punti, evitando trattazioni <strong>di</strong><br />
carattere generale o astrattamente metodologico.<br />
L’esigenza <strong>della</strong> chiarezza e <strong>della</strong> precisione<br />
delle proposte e/o delle osservazioni,<br />
infatti, postula tale linearità e semplicità <strong>di</strong><br />
atteggiamento.<br />
1. Entrando nel merito, la più rilevante<br />
osservazione che si ritiene <strong>di</strong> muovere<br />
al Piano riguarda l’ambito decisionale ed<br />
operativo da questo assunto.<br />
Prospettare per un verso una sud<strong>di</strong>visione<br />
in zone del territorio, definendone<br />
le relative normative <strong>di</strong> attuazione, e per<br />
l’altro in<strong>di</strong>care le meccaniche <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento<br />
dei piani urbanistici comunali,<br />
facendone oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni prescrittive,<br />
invade sostanzialmente il campo<br />
decisionale riservato per legge alle scelte<br />
<strong>di</strong> pianificazione locale, svuotandole <strong>di</strong><br />
iniziativa e capacità propositiva.<br />
Non si ritiene che le Amministrazioni<br />
locali debbano <strong>di</strong>venire semplici e meccaniche<br />
esecutrici materiali <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni e<br />
scelte e operate al <strong>di</strong> fuori delle loro legittime<br />
facoltà decisionali.<br />
Ciò è tanto più incoerente quando si<br />
consideri che le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> pianificazione<br />
<strong>di</strong> scala territoriale che competono alla<br />
Provincia non sempre trovano puntuale<br />
specificazione e definizione.<br />
In sostanza si ritiene che il PTCP risulti<br />
eccessivamente rigido e che tanto le<br />
in<strong>di</strong>cazioni grafiche <strong>della</strong> “zonizzazione”<br />
quanto quelle normative relative alla formazione<br />
dei PUC vengano esplicitamente<br />
riconosciute non quali <strong>di</strong>rettive, bensì quali<br />
in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> Piano ai sensi dell’art. 2 <strong>della</strong><br />
relativa Normativa <strong>di</strong> attuazione.<br />
2. Si ritiene che, a fronte dell’aspirazione<br />
e <strong>della</strong> volontà <strong>di</strong> regolamentare con il<br />
Piano tutti gli aspetti, anche <strong>di</strong> dettaglio e<br />
marginali, del meccanismo <strong>di</strong> pianificazione<br />
<strong>provincia</strong>le e locale, si possa incorrere<br />
nel rischio che la gestione e l’applicazione<br />
dello stesso risultino eccessivamente<br />
complesse (e <strong>di</strong> conseguenza inefficaci ed<br />
incerte).<br />
Una normativa <strong>di</strong> attuazione <strong>di</strong> oltre 80<br />
corposi articoli è certamente più che impegnativa<br />
e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile applicazione.<br />
Di conseguenza si suggerisce che i contenuti<br />
propositivi essenziali del piano siano<br />
raccolti in una formulazione più scarna,<br />
formalmente e sostanzialmente interpretabile<br />
e praticabile con imme<strong>di</strong>atezza e<br />
semplicità da parte <strong>di</strong> tutti gli utenti del<br />
piano stesso e non soltanto dei tecnici cultori<br />
scientifici <strong>della</strong> materia.<br />
Ciò per la normativa <strong>di</strong> attuazione può<br />
essere conseguito operando anche fisicamente<br />
una <strong>di</strong>stinzione ed una separazione<br />
tra le parti essenziali <strong>di</strong> carattere prescrittivo<br />
e quelle semplicemente <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo<br />
e/o <strong>di</strong> dettaglio.<br />
3. Tra le finalità ed i compiti facenti<br />
capo al PTCP è possibile in<strong>di</strong>care quale<br />
preminente quello del coor<strong>di</strong>namento e<br />
dell’orientamento dell’attività delle amministrazioni<br />
locali; in particolare assume<br />
massimo rilievo la politica <strong>di</strong> re<strong>di</strong>stribuzione<br />
dei pesi inse<strong>di</strong>ativi.<br />
Relativamente a quanto proposto in merito<br />
a tale re<strong>di</strong>stribuzione nel nuovo PTCP,<br />
si segnala l’opportunità <strong>di</strong> una revisione<br />
dell’entità dei pesi inse<strong>di</strong>ativi da riallocare,<br />
che non può essere limitata agli esuberi<br />
per il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>lizia residenziale<br />
in<strong>di</strong>cato nelle aree <strong>di</strong> cui all’art.65 (zona<br />
rossa vesuviana, etc.).<br />
Occorre, infatti, considerare anche le esigenze<br />
residenziali che vanno a determinarsi<br />
per effetto delle previsioni del Piano comunale<br />
<strong>di</strong> <strong>Napoli</strong> e per decongestionare altre<br />
esi-stenti realtà inse<strong>di</strong>ate sovrassature.<br />
La presa d’atto <strong>di</strong> queste situazioni fa<br />
apparire la previsione <strong>di</strong> re<strong>di</strong>stribuzione<br />
inse<strong>di</strong>ativa del PTCP come una sottovalutazione<br />
del reale problema presente,<br />
che non può trovare soluzioni <strong>di</strong> rinvio a<br />
non esplicitate operazioni <strong>di</strong> emigrazione<br />
nelle province contermini (per altro non<br />
contemplate nel Piano Territoriale Regionale,<br />
e che inciderebbero negativamente<br />
sul sistema dei trasporti, aumentando il<br />
pendolarismo), ovvero volte al recupero<br />
(attraverso la manovra fiscale) <strong>di</strong> appartamenti<br />
liberi, che nella nostra <strong>provincia</strong><br />
costituiscono una percentuale al <strong>di</strong> sotto<br />
del livello fisiologico, se paragonata alla<br />
me<strong>di</strong>a nazionale.<br />
Appare, pertanto, necessaria la verifica<br />
delle quantità <strong>di</strong> popolazione che, risultando<br />
“eccedenti” le previsioni demografiche<br />
eseguite su base esclusivamente naturale<br />
secondo le prescrizioni del PTCP, richiederebbero<br />
comunque una riallocazione<br />
territoriale.<br />
In sostanza un <strong>di</strong>scorso generale ed<br />
equilibrato avente ad oggetto la <strong>di</strong>stribuzione<br />
dei pesi inse<strong>di</strong>ativi non può essere<br />
rivolto esclusivamente al settore <strong>della</strong> domanda<br />
o a quello dell’offerta: occorre che i<br />
due termini siano opportunamente valutati<br />
e raffrontati tra loro nella loro globalità e,<br />
successivamente, nella loro <strong>di</strong>stribuzione<br />
ed articolazione territoriale.<br />
4. Sempre con riferimento ai problemi<br />
<strong>della</strong> <strong>di</strong>stribuzione territoriale dei pesi<br />
inse<strong>di</strong>ativi, si segnala l’opportunità che il<br />
PTCP, accanto alle puntuali <strong>di</strong>sposizioni<br />
già dettate per il <strong>di</strong>mensionamento dei<br />
PUC sulla base <strong>di</strong> esigenze endogene, in<strong>di</strong>chi<br />
e definisca analiticamente anche le<br />
quote inse<strong>di</strong>ative aggiuntive connesse alla<br />
politica <strong>di</strong> riequilibrio territoriale.<br />
Tali in<strong>di</strong>cazioni si ritiene debbano essere<br />
50<br />
N. 1/2009 - ATTIVITA’ ISTITUZIONALE