Acqua e salute. Indicazioni tratte dalle linee guida dell'oms sulla ...
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tricloroetanoico (nell’uomo solo per l’1,8%) e tricloroetanolo. L’1% è convertito in<br />
metaboliti non conosciuti. Il tetracloroetilene viene eliminato dal corpo<br />
principalmente attraverso l’aria espirata; l’emivita è di circa 65 ore. L’acido<br />
tricloroetanoico è eliminato con le urine con un tempo di dimezzamento di 114 ore.<br />
Studi su animali di laboratorio hanno evidenziato che l’esposizione acuta a dosi<br />
elevate causa depressione del sistema nervoso centrale. Topi esposti a dosi<br />
progressivamente crescenti di tetracloroetilene attraverso l’acqua potabile<br />
presentano un significativo aumento dei livelli di trigliceridi nel fegato e segni di<br />
epatotossicità (diminuzione del contenuto di DNA, aumento dell’alaninoaminotransferasi<br />
sierica, diminuzione dei livelli sierici di glucosio-6-fosfatasi) e di<br />
degenerazione grassa del fegato. Inoltre sono stati evidenziati effetti nefrotossici,<br />
con modificazioni degenerative tubulari. L’esposizione inalatoria al tetracloroetilene<br />
determina una tossicità materno-fetale in topi, ratti e conigli. Non è stata evidenziata<br />
mutagenicità in test in vitro e in vivo. Studi di cancerogenicità hanno evidenziato che<br />
l’esposizione per via inalatoria e per somministrazione orale induce in topi un<br />
incremento di carcinomi epatocellulari: l’effetto cancerogeno sembra dovuto alla<br />
formazione del metabolita acido tricloroetanoico, che si produce in elevate quantità<br />
solo nei topi ma non nei ratti e nell’uomo. Nei ratti alcuni studi evidenziano<br />
l’incremento dell’incidenza di leucemia a cellule mononucleate e di tumori renali.<br />
Effetti sull’uomo. L’esposizione orale a dosi di circa 5 g di tetracloroetilene<br />
somministrati per il controllo di infezioni parassitarie causa disturbi del sistema<br />
nervoso centrale. Effetti sullo sviluppo degli occhi, delle orecchie, del sistema<br />
nervoso centrale, della rima orale sono stati associati con l’esposizione al<br />
tetracloroetilene e altri solventi presenti in approvvigionamenti di acqua potabile.<br />
L’esposizione per via inalatoria in ambito lavorativo è stata associata ad esiti<br />
negativi nella funzione riproduttiva (disturbi mestruali, aborti spontanei) e a danni<br />
del sistema nervoso centrale. Per quanto riguarda la sua cancerogenicità lo IARC ha<br />
classificato il tetracloroetilene nel gruppo 2A (probabile cancerogeno per l’uomo).<br />
ALTRI EFFETTI<br />
La soglia di percezione olfattiva è di 0,3 mg/L.<br />
VALORE GUIDA<br />
VG: 40 μg/L.<br />
Si considera che l’esposizione attraverso l’acqua rappresenti il 10%<br />
dell’esposizione totale ambientale.<br />
TRATTAMENTI POSSIBILI<br />
È possibile raggiungere la concentrazione di 0,001 mg/L, usando l’air stripping.<br />
3.1.36 TRIALOMETANI (BROMOFORMIO, BROMODICLOROMETANO,<br />
DIBROMOCLOROMETANO, CLOROFORMIO)<br />
I principali trialometani sono rappresentati da cloroformio, bromodiclorometano,<br />
dibromoclorometano, bromoformio.<br />
I bromo-trialometani sono usati come reagenti di laboratorio, nella sintesi di<br />
composti organici, come solventi. Il bromoformio è stato usato come sedativo della<br />
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