Acqua e salute. Indicazioni tratte dalle linee guida dell'oms sulla ...
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FONTI DI CONTAMINAZIONE E VIE DI ESPOSIZIONE PER L’UOMO<br />
Il livello di selenio nell’aria delle aree urbane varia da 0,1 a 10 ng/m 3 . Livelli più<br />
elevati si possono trovare nelle vicinanze di fonderie di rame.<br />
I livelli di selenio nelle acque sotterranee e superficiali variano da 0,06 a 400<br />
μg/L. In alcune aree i livelli possono arrivare fino a 6.000 μg/L. I livelli medi che si<br />
trovano negli approvvigionamenti di acqua potabile sono di 10 μg/L.<br />
Nei cibi le maggiori quantità di selenio si trovano nei cereali, nella carne e nel<br />
pesce.<br />
Il cibo rappresenta la principale fonte di esposizione al selenio per la popolazione<br />
generale. L’introito giornaliero varia considerevolmente a seconda delle regioni<br />
geografiche e delle abitudini alimentari. Il selenio è un elemento essenziale. I livelli<br />
giornalieri raccomandati sono di 1,7 μg/Kg di peso corporeo nei bambini e di 0,9<br />
μg/Kg nell’adulto. La maggior parte delle acque potabili contiene concentrazioni<br />
ben inferiori ai 10 μg/L. Al livello di 1 μg/L corrisponde un introito giornaliero di 2<br />
μg. Il contributo relativo dell’acqua nell’apporto di selenio giornaliero è basso<br />
rispetto al cibo.<br />
EFFETTI SULLA SALUTE<br />
Cinetica e metabolismo. I composti idrosolubili del selenio sono efficacemente<br />
assorbiti dal tratto gastrointestinale (il selenio elementare invece lo è scarsamente).<br />
Dopo l’assorbimento, i composti si distribuiscono rapidamente a vari organi in<br />
elevate concentrazioni: rene, fegato, milza, testicoli. I composti del selenio subiscono<br />
una biotrasformazione, soprattutto in seleniti, che possono reagire con i metalli<br />
corporei. Il selenio viene eliminato attraverso le urine. È un elemento essenziale per<br />
l’uomo, in quanto viene utilizzato per la sintesi di alcune proteine.<br />
Studi su animali di laboratorio hanno evidenziato che il selenio e i suoi composti<br />
hanno un’elevata tossicità acuta. Esistono danni sia da carenza di selenio<br />
(sull’accrescimento e <strong>sulla</strong> funzione riproduttiva) sia da eccesso (alterazioni<br />
epatiche, della milza, ormonali). Sono stati evidenziati anche effetti negativi <strong>sulla</strong><br />
funzione riproduttiva. I dati di mutagenicità e di cancerogenicità sono controversi.<br />
Effetti sull’uomo. L’esposizione acuta a dosi elevate di selenio o di suoi composti<br />
causa una sintomatologia caratterizzata da nausea, diarrea, dolore addominale,<br />
brividi, tremori, intorpidimento degli arti, perdita di capelli. Un introito giornaliero<br />
elevato (studi su popolazioni che vivono in zone ricche di selenio) porta alla<br />
condizione di selenosi, caratterizzata dall’associazione in vario modo di disturbi<br />
gastrointestinali, alterazioni della colorazione della pelle, dermatiti e diverse lesioni<br />
della cute, perdita dei capelli, alterazioni delle unghie, caduta dei denti, alterazioni<br />
neurologiche periferiche, innalzamento dei livelli sierici dell’enzima epatico<br />
alanino-amino-transferasi (ALAT). Per quanto riguarda la sua cancerogenicità lo<br />
IARC ha classificato il selenio nel gruppo 3 (non classificabile relativamente alla sua<br />
cancerogenicità per l’uomo).<br />
VALORE GUIDA<br />
VG: 0,01 mg/L.<br />
Si considera che l’esposizione attraverso l’acqua rappresenti il 10%<br />
dell’esposizione totale ambientale.<br />
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