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Acqua e salute. Indicazioni tratte dalle linee guida dell'oms sulla ...

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hanno dato risultati discordanti. Studi di cancerogenicità hanno evidenziato che il<br />

rame e i suoi sali non sono cancerogeni.<br />

Effetti sull’uomo. L’esposizione a dosi tossiche (fino a 50-500 mg/Kg di peso<br />

corporeo) causa una sindrome caratterizzata da vomito, nausea, diarrea; la<br />

concentrazione nell’acqua potabile che potrebbe causare questa sintomatologia è di<br />

30 mg/L. L’esposizione cronica potrebbe causare danno epatico, similmente a quello<br />

che accade nella malattia di Wilson, caratterizzata da un accumulo di rame per<br />

ridotta escrezione biliare; tuttavia, non ci sono studi adeguati a riguardo. Nella<br />

malattia di Wilson il normale introito giornaliero di rame è sufficiente per innescare<br />

la cirrosi epatica e l’accumulo in diversi organi, ma solo dopo anni di esposizione.<br />

Nei neonati sani il contenuto di rame nel fegato è paragonabile a quello del morbo<br />

di Wilson, il che può spiegare perché i neonati sono più sensibili a situazioni che<br />

alterano l’omeostasi del rame. Il limite massimo accettabile per l’introito giornaliero<br />

di rame in un adulto è di 2-3 mg. Questa valutazione è basata solamente su studi<br />

relativi agli effetti gastrointestinali causati dall’ingestione di acqua potabile<br />

contaminata con rame. Tuttavia, questi dati vanno usati con cautela, dal momento<br />

che gli effetti osservati sono influenzati da fattori temporali di esposizione. C’è<br />

ancora molta incertezza riguardo agli effetti a lungo termine del rame <strong>sulla</strong><br />

popolazione sensibile, come i portatori del gene della malattia di Wilson o di altri<br />

disordini metabolici che coinvolgono il rame.<br />

ALTRI EFFETTI<br />

Quando il rame supera la concentrazione di 1 mg/L, dà luogo alla formazione di<br />

macchie su indumenti e oggetti; a livelli superiori a 2,5 mg/L conferisce uno<br />

sgradevole sapore amaro e astringente all’acqua; a livelli ancora più elevati incide<br />

anche <strong>sulla</strong> colorazione dell’acqua.<br />

VALORE GUIDA<br />

VG: 2000 μg/L.<br />

Si considera che l’esposizione attraverso l’acqua rappresenti il 10%<br />

dell’esposizione totale ambientale.<br />

Il VG è provvisorio. Fornisce un adeguato margine di protezione in popolazioni<br />

con una normale omeostasi del rame.<br />

TRATTAMENTI POSSIBILI<br />

Il rame non può essere rimosso con i processi di trattamento convenzionali.<br />

Tuttavia, poiché il rame in genere non è presente nell’acqua grezza, è necessario un<br />

controllo del sistema di distribuzione.<br />

3.1.31 RESIDUO SECCO A 180°C<br />

Le Linee Guida dell’OMS non prendono in considerazione questo parametro.<br />

3.1.32 SELENIO<br />

Il selenio è presente nella crosta terrestre, spesso in associazione con minerali<br />

contenenti zolfo. Può assumere quattro stati ossidativi (-2, 0, +4, +6). Si trova sotto<br />

forma elementare o come seleniti e selenati.<br />

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